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Discussione: Concorso dirigenti scolastici, sciolta la riserva. In arrivo il bando di reclutamento?

  1. #11
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    Concorso dirigenti scolastici, Fedeli: bando entro l’estate


    La Ministra Fedeli è oggi intervenuta su diverse tematiche: incremento delle cattedre in organico di diritto, mobilità e assegnazioni provvisorie, posti disponibili derivanti dal turn over, valutazione DS e concorso a dirigente scolastico.
    Mef e Funzione Pubblica hanno chiesto delle modifiche al Regolamento per disciplinare il corso-concorso, in modo da definirne le modalità di svolgimento;
    le modifiche hanno determinato la richiesta di un nuovo parere da parte di: CSPI e Consiglio di Stato (pareri obbligatori); Mef e Funzione Pubblica (pareri non obbligatori);
    la pubblicazione del Regolamento era prevista per il mese di maggio, mentre quella del Bando prima dell’estate.
    La conferma che il bando sarà comunque pubblicato in estate (poco prima o durante) è oggi arrivata direttamente dalla Fedeli sul Sole 24 ore.


    Orizzontescuola
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  2. #12
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    Dirigenti, parte il concorso

    Laurea e 5 anni di servizio tra i requisiti per partecipare. Al via la nuova selezione per il reclutamento. Il decreto inviato dal ministero al Cspi
    Al via il nuovo concorso per il reclutamento dei dirigenti. Il decreto, sulla base del quale saranno emanati i bandi, è stato inviato dal ministero al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione e «salvo modifiche che il ministero deciderà di apportare dopo il parere del Cspi, prevede» che potranno partecipare i docenti di ruolo, laureati o in possesso di un titolo equiparato, con 5 anni di servizio (è valido anche il preruolo). Le selezioni concorsuali consisteranno in una prova scritta e in un colloquio orale. Se il numero dei candidati sarà superiore al triplo del numero dei posti messi a concorso, le selezioni saranno precedute da una prova preselettiva. I candidati che supereranno le prove saranno ammessi a un corso di formazione della durata di due mesi, al quale seguirà un periodo di tirocinio di 4 mesi. Al termine sarà compilata una graduatoria nazionale e saranno proclamati vincitori i candidati che risulteranno collocati nelle posizioni dalla prima all’ultima posizione pari al numero dei posti messi a concorso. Per esempio, se i posti a concorso saranno 100, i vincitori saranno i primi 100 in graduatoria. Lo schema di regolamento non prevede la possibilità di assumere anche i meri idonei. Vale a dire, i candidati che, pur avendo ottenuto un punteggio non inferiore a 70 centesimi, risulteranno collocati in posizioni successive a quella dell’ultimo dei vincitori. Rifacendoci all’esempio dei 100 posti messi a concorso, gli idonei saranno individuati nei candidati con punteggio non inferiore a 70/100 collocati dalla 101esima posizione in poi.
    Requisiti. Al concorso potranno partecipare i docenti assunti con contratto a tempo indeterminato, che siano in possesso di laurea oppure di un diploma accademico di II livello. Sono validi anche i diplomi previsti dal vecchio ordinamento, purché il possessore di tale tipologia di diploma risulti in possesso anche di un diploma di scuola media superiore. Oltre al titolo di studio terminale, per poter accedere al concorso i candidati dovranno essere in grado di vantare almeno 5 anni di servizio. La novità è che di questa volta è considerato valido anche il servizio prestato prima dell’assunzione a tempo indeterminato. Tale servizio, però, per essere considerato utile deve essere stato prestato almeno per 180 giorni nell’anno scolastico di riferimento. Se il periodo di servizio non raggiunge i 180 giorni è considerato comunque valido se il periodo sia stato prestato ininterrottamente dal primo febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.
    La domanda. Le domande per partecipare al concorso dovranno essere presentate esclusivamente via internet, utilizzando lo spazio web assegnato ai singoli docenti per la presentazione delle istanze, al quale si accede direttamente dal sito del ministero dell’istruzione. Per presentare le domande i docenti dovranno utilizzare username, password e codice personale: gli stessi che servono per inoltrare le domande di mobilità. Nella domanda ogni candidato dovrà specificare la lingua straniera, scelta tra inglese, francese, tedesco e spagnolo, nella quale intenderà sostenere le relative prove.
    La prova preselettiva. Lo schema di regolamento prevede che la prova preselettiva sia solo eventuale. Questo step preliminare, infatti, è previsto solo nel caso in cui il numero di candidati sia superiore al triplo del numero dei posti messi a concorso. Essa consisterà in un test articolato in 100 quesiti a risposta multipla. I quesiti saranno estratti a sorte da un’apposita banca e saranno pubblicati dal ministero almeno 20 giorni prima delle prove. Il punteggio massimo totalizzabile sarà pari a 100 punti: 1 punto per ogni risposta esatta, 0 punti per ogni risposta non data e una penalità di 0,3 punti per ogni risposta sbagliata. Non è previsto un punteggio minimo ai fini dell’ammissione alle prove in senso stretto: saranno ammessi candidati in numero pari al triplo del numero dei posti messi a concorso e, in ogni caso, saranno ammessi anche i candidati che riporteranno il medesimo punteggio dell’ultimo candidato collocato in posizione utile. In pratica, se i posti saranno 300, saranno ammessi i primi 900. Ma anche tutti gli altri candidati che riporteranno lo stesso punteggio del 900esimo in graduatoria.
    La prova scritta. La prova scritta consisterà in 5 quesiti a risposta aperta e in 2 quesiti in lingua straniera. Ognuno dei 2 quesiti in lingua straniera sarà articolato in 5 domande a risposta chiusa volte a verificare la comprensione di un testo nella lingua prescelta dal candidato. In ogni caso, il livello di padronanza che il candidato dovrà dimostrare di possedere non potrà essere inferiore al B2: il livello immediatamente precedente a quello che, convenzionalmente, viene attribuito ai laureati in lingue straniere.
    La prova orale. La prova orale consisterà in un colloquio, tramite il quale la commissione accerterà la preparazione professionale del candidato e verificherà la capacità di risolvere un caso riguardante la funzione di dirigente scolastico, la conoscenza dell’informatica e della lingua straniera prescelta.


    Edscuola
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  3. #13
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    Per la prima volta i presidi in piazza: salari più alti e poteri in linea con le responsabilità


    Poteri commisurati alle responsabilità, via via cresciute nel tempo. Nuove risorse per rinnovare il contratto, scaduto dal 2010, e aumentare le buste paga distanti diverse decine di migliaia di euro da quelle degli altri dirigenti statali. Meno burocrazia e «inutili vessazioni amministrative». Subito il nuovo concorso per tamponare l’emergenza «reggenze», che a settembre interesserà circa 1.700 istituti.
    La protesta
    Per la prima volta dal varo della «Buona Scuola» i presidi italiani (7.273, quelli attualmente in servizio) hanno deciso di scendere in piazza: dopo mobilitazioni e iniziative di protesta in tutt’Italia di un pò tutte le sigle (a partire da Disal e Dirigentiscuola – Di. S.Conf) stamane a Roma toccherà al principale sindacato di categoria, l’Anp, l’Associazione nazionale presidi, alzare la voce davanti a Miur e Montecitorio (sono attesi oltre 2mila “capi d’istituto”).
    In mattina incontro con la Fedeli
    In mattinata è previsto un faccia a faccia con la ministra, Valeria Fedeli, che nei giorni scorsi si è detta «attenta» alle rivendicazioni dei dirigenti scolastici, confermando per l’estate la pubblicazione del nuovo bando di concorso (è stata richiesta al Mef l’autorizzazione a mettere in palio 2mila posti). «Sono 17 anni ormai che siamo dirigenti in tutto e per tutto – ha detto il numero uno dell’Anp, Giorgio Rembado – ma ci troviamo a dover rivendicare la perequazione con gli altri dirigenti delle amministrazioni pubbliche». E in più retribuzioni così basse non sono il linea con le accresciute responsabilità, che, ha aggiunto la vice presidente dell’Anp, Licia Cianfriglia, ora spaziano dalla sicurezza alla rappresentanza legale della scuola; dalla titolarità delle relazioni sindacali, all’altissima esposizione sociale veicolata dai numeri tipici delle scuole, in media mille studenti con mille famiglie. E senza contare gli ulteriori compiti introdotti dalla legge 107, chiamata diretta e indennità premiale ai docenti.

    «C’aspettiamo un segnale dal governo – chiosano i presidi -. Vogliamo una scuola innovativa. Con in mano però gli strumenti per affrontare al meglio le nuove sfide».


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  4. #14
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    Conferma incarichi di presidenza: domande entro il 26 maggio



    La direttiva n. 232 del 19 aprile 2017, registrata alla Corte die conti il 16 maggio, riguarda la conferma degli incarichi di presidenza nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, nelle scuole secondarie di secondo grado e negli istituti educativi per l’a.s. 2017/2018.
    Gli incarichi di presidenza già conferiti negli anni precedenti sono confermati, a domanda, sui posti residuati dopo eventuali nomine in ruolo e autorizzazioni all’accoglimento di istanze di riammissione e trattenimento in servizio per il raggiungimento del minimo contributivo o in applicazione dell’articolo 1, comma 257, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (trattenimento in servizio di 2 anni per il personale della scuola impegnato in innovativi e riconosciuti progetti didattici internazionali svolti in lingua straniera).
    Qualora si verifichi una riduzione dei posti disponibili rispetto al numero degli aspiranti alla conferma sul posto ricoperto nell’ anno scolastico 2016-2017, gli stessi possono essere assegnati ad altra scuola o istituto nell’ambito della regione.
    Gli aspiranti alla conferma dell’incarico devono presentare, entro il 26 maggio 2017, domanda, in carta semplice, all’Ufficio scolastico regionale – Ambito territoriale della provincia in cui hanno la sede di servizio in qualità di preside incaricato nel corrente anno scolastico.
    Nella domanda devono essere indicati:
    il punteggio conseguito nella graduatoria per il conferimento degli incarichi di presidenza relativo all’anno scolastico 2005-2006, le sedi preferite e le istituzioni scolastiche presso le quali gli aspiranti chiedono di essere assegnati, nonché il possesso di eventuali titoli di precedenza nella scelta della sede;
    l’eventuale preferenza ad essere prioritariamente confermati nella sede di servizio occupata nell’anno scolastico 2016-2017, ove disponibile, ovvero ad essere assegnati ad altra sede. Gli interessati, nel caso di mancanza di sedi nella provincia di appartenenza, devono dichiarare la propria eventuale disponibilità ad essere assegnati presso istituti disponibili in altra provincia della regione, indicando, nell’ordine, le province nell’ ambito delle quali gli stessi chiedono di essere assegnati.
    Gli aspiranti che abbiano chiesto di permanere nella stessa scuola o istituto in cui ricoprano l’incarico di presidenza nell’anno scolastico in corso, qualora, in relazione ai posti disponibili, rientrino nel novero di coloro che abbiano titolo alla conferma secondo la graduatoria formulata in base al punteggio attribuito nell’anno scolastico 2005-2006 e sia disponibile la sede di cui trattasi, sono confermati nel medesimo incarico, per garantire la continuità di direzione.



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  5. #15
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    Concorso presidi, i tempi lunghi fanno comodo al Governo: con le reggenze risparmia



    Se il bando di concorso per dirigenti scolastici non esce una spiegazione c’è: va ricondotta al risparmio dello Stato nel mantenere in vita migliaia di reggenze.
    Con effetti negativi sull’organizzazione scolastica e, indirettamente, pure sull’offerta formativa. A sostenerlo è Mario Pittoni, responsabile federale istruzione della Lega Nord, secondo cui “il ritardo del concorso per dirigenti scolastici, cui si deve il record negativo di alcune regioni che possono ormai contare a malapena su due presidi ogni tre istituti”, potrebbe essere “legato principalmente a scelte di risparmio economico sulla scuola, alla faccia dei miliardi in più sbandierati dai governi Renzi e Gentiloni sistematicamente smentiti dal DEF (Documento di Economia e Finanza)”.
    Secondo l’ex deputato, “non servivano grandi rivoluzioni che, come s’è visto, rallentano solo l’iter. Era sufficiente aggiornare il vecchio meccanismo su base regionale, affinché la “severità” di alcune commissioni non sia penalizzante per il territorio interessato, puntando su una selezione che tenga conto della disomogeneità di valutazione in ambito nazionale, magari ispirata al progetto che abbiamo depositato per i docenti, basato su graduatorie regionali a scorrimento”.
    Il leghista chiede poi di eliminare le “idoneità” alla funzione:” l’accesso al posto (dopo aver scelto in assoluta libertà la regione dove candidarsi, in ossequio a Costituzione e normativa europea) dipenda dalla posizione in lista, sulla base del punteggio acquisito in un confronto alla pari con gli altri iscritti nella regione. Se servono 50 dirigenti scolastici, si prenderanno i primi 50. Se ne occorrono 100, si collocheranno i primi 100. Senza più – conclude Pittoni – i “vuoti” attuali”.



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  6. #16
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    Concorso dirigenti scolastici, preselettiva con banca dati domande come precedente selezione. Possibile bando a giorni

    Il Consiglio di Stato ha dato il via, con qualche osservazione, al regolamento per l’avvio del concorso a dirigente scolastico.

    Il bando potrebbe, quindi, essere pubblicato nei prossimi giorni con prove a settembre.
    Il Consiglio di Stato ha, però, espresso alcune critiche al regolamento per il concorso a dirigente.
    Ad esempio, il fatto che sia prevista una banca dati di domande per la prova preselettiva da cui estrarre la batteria per la prova.
    Il CdS ha ricordato al Ministero che ” la scelta di una prova con quesiti tratti da una banca dati di migliaia ha determinato una lunga serie di contenziosi. Pertanto, proprio alla luce della negativa pregressa esperienza in relazione al concorso per
    N. 01056/2017 AFFARE dirigente scolastico, si propone di adottare la soluzione dei 1 00 quesiti proposti contemporaneamente a tutti i candidati”.
    Vedremo se il Ministero accoglierà il suggerimento del CdS.
    Inoltre, nel testo del regolamento sono stati rivisti i punteggi per gli orali. Infatti, “Al colloquio sulle materie d’esame, all’accertamento della conoscenza dell’informatica e all’accertamento della conoscenza della lingua straniera prescelta dal candidato, nell’ambito della prova orale, la Commissione del concorso attribuisce un punteggio nel limite massimo rispettivamente di 84, 4 e 12”.


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  7. #17
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    Nuovi dirigenti scolastici, assumerli nel 2019 sarebbe una catastrofe: 1 scuola su 3 in reggenza?

    Con le norme attuali, sarà impossibile avere dei nuovi dirigenti scolastici prima del 1° settembre 2019.

    Ha destato una certa sorpresa l’annuncio di Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione, secondo il quale “supponendo che il bando sia emanato a settembre 2017 e che le prove del concorso terminino a settembre 2018, il successivo corso di formazione di 4 mesi, seguito dal tirocinio di 2 mesi, si concluderebbe a marzo 2019. I vincitori non potrebbero pertanto essere assunti prima dell’anno scolastico 2019/2020”.

    Se le cose stanno così, se veramente è così difficile ottenere l’assegnazione dei prossimi vincitori del concorso a preside, sul quale è appena giunto l’ok del Consiglio di Stato, il Miur farebbe bene a muoversi.
    Il motivo è chiaro: i nuovi presidi servono con urgenza “per coprire i buchi che in alcune province sfiorano il 50%”, ricorda lo stesso Pittoni.
    Quest’anno sono andate in reggenza oltre 1.200 scuole. L’anno prossimo, per effetto dei pensionamenti, si arriverà a quasi 1.900. Nel 2018, se il concorso e la formazione dei vincitori, affidata per la prima volta al Miur, non dovesse concludersi entro metà agosto, si arriverebbe probabilmente a 2.500 scuole senza preside. In pratica, una su tre.



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  8. #18
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    1500 Dirigenti diffidano le OO.SS.: non firmate il rinnovo del Contratto “senza una preventiva consultazione”

    Non firmate il Contratto della dirigenze scolastica senza che questo preveda:
    “1. il recupero dell’ingiustificabile differenziale retributivo rispetto a tutte le altre aree della dirigenza pubblica, ovvero perequazione interna ed esterna;
    2. la previsione di risorse economiche e di personale amministrativo aggiuntivi per ogni nuova richiesta di elaborazione dati, monitoraggi, e in generale per ogni nuova funzione attribuita alle scuole”.
    1500 Dirigenti , attraverso un documento inoltrato ai sindacati richiedono pure “che l’eventuale firma sia sottoposta PRIMA a consultazione referendaria tra tutti i Dirigenti scolastici per una sua accettazione o non accettazione definitiva”.
    I motivi sono tanti e tutti legati alle grosse responsabilità gravanti sulle loro spalle:
    tra le quali i Ds frimatari ricordano:
    "●responsabilità della sicurezza degli allievi, per la maggior parte minorenni
    ● responsabilità della sicurezza di tutto il personale docente, non docente e Ata, nonché dell’utenza occasionalmente presente negli Istituti
    ●responsabilità delle strutture quali “datori di lavoro” ai sensi del D.LGS: 81/08 e conseguente responsabilità civile e penale
    ●Responsabilità di firma dei contratti
    ●Responsabilità dei tempi e delle procedure dei pagamenti dei supplenti
    ●responsabilità nella compilazione delle graduatorie
    ●Responsabilità dei procedimenti amministrativi
    ●Responsabilità dell'azione didattica e del successo formativo e scolastico
    ●Responsabilità delle valutazioni didattiche
    ●Responsabilità delle relazioni con gli enti pubblici
    ●Responsabilità nelle relazioni con il pubblico e con i genitori
    ● ultimamente anche responsabilità sul controllo delle vaccinazioni al pari di un ufficiale sanitario (!)
    ● Responsabilità della rappresentanza del MIUR in aule di tribunale per contenziosi amministrativi
    ● Responsabilità del trattamento dati sensibili
    ● Responsabilità della gestione anticorruzione e trasparenza
    ● Responsabilità della gestione pratiche amministrative penali ecc ecc
    ● Responsabilità della pubblicazione di dati, graduatorie, informazioni istituzionali su siti web e albo pretorio
    ● Responsabilità delle gare d’appalto, in particolare delle gare dei servizi educativi
    ● Responsabilità di bilancio
    ●Considerato che per molte delle funzioni di cui sopra siamo passibili di gravi sanzioni e responsabilità civili e penali
    ●Considerato che il carico di lavoro negli ultimi anni si è considerevolmente aggravato anche per la mole di adempimenti burocratici e incombenze amministrative conseguente alle continue innovazioni legislative, tanto da richiedere ormai un impegno lavorativo superiore alle 9 - 10 ore giornaliere;
    ●Considerato che la retribuzione dei Dirigenti scolastici ha subìto un progressivo arretramento anziché un avanzamento;
    ●Considerato che rispetto a Dirigenti dello stesso Ministero, di pari grado e fascia, la retribuzione dei Dirigenti scolastici è di molto inferiore, pur con un maggior carico di responsabilità;
    ● Considerato il meccanismo delle reggenze - sulla cui legittimità peraltro sussistono forti dubbi - umiliante e ormai strutturale, con retribuzione assurdamente non proporzionata alle incombenze e responsabilità;
    ● Considerato che, pur nel rispetto delle diverse impostazioni politico-culturali delle varie OO.SS., i sottoscritti ritengono che sulla questione fondamentale della perequazione retributiva tutte le organizzazioni debbano convergere unitariamente".
    Da qui la diffida
    Intanto, fanno sapere i Ds, “la raccolta firme continua e questa proposta verrà diffusa capillarmente a tutte le scuole e a tutti i Dirigenti Scolastici della Repubblica Italiana”


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  9. #19
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    Dirigenti scolastici, il concorso non vede ancora la luce E il Cds accusa: incostituzionale fare una selezione riservata

    il Consiglio di Stato, sez. VI, con l’ordinanza del 21 giugno 2017 n. 3008 ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, commi da 87 a 90, della legge 13 luglio 2015 n. 107, nella parte in cui si prevede una procedura riservata, a soggetti con determinati requisiti quali essere già vincitori ovvero utilmente collocati nelle graduatorie
    di Francesca De Nardi
    Sono emersi dubbi sulla legittimità della procedura riservata per l’immissione nei ruoli dei dirigenti scolastici. Concorso che è ancora fermo, pur avendo ultimo l’iter dei pareri, al ministero dell’istruzione in quanto a bando e regolamento.
    Tale procedura, infatti, rappresenterebbe un’eccezione alla regola del pubblico concorso, dal momento che risulta aperta soltanto a soggetti ben determinati, e non alla generalità degli aspiranti in possesso dei requisiti di professionalità richiesti per il ruolo da ricoprire e non pare sorretta dai presupposti necessari per legittimarla.
    Per questi motivi il Consiglio di Stato, sez. VI, con l’ordinanza del 21 giugno 2017 n. 3008 ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, commi da 87 a 90, della legge 13 luglio 2015 n. 107, nella parte in cui si prevede una procedura riservata, ai sensi del comma 88 citato, lettere a) e b), a soggetti con determinati requisiti quali essere già vincitori ovvero utilmente collocati nelle graduatorie ovvero aver superato positivamente tutte le fasi di procedure concorsuali successivamente annullate in sede giurisdizionale, etc…
    Ebbene i giudici di Palazzo Spada, a questo proposito, osservano come la giurisprudenza della Corte costituzionale abbia affermato che la regola del pubblico concorso ammette eccezioni «rigorose e limitate» subordinate a due requisiti.
    In primo luogo, esse devono rispondere ad una «specifica necessità funzionale» dell’amministrazione, ovvero a «peculiari e straordinarie ragioni di interesse pubblico».
    In proposito, è stato chiarito che non integrano valide ragioni di interesse pubblico né l’esigenza di consolidare il precariato né quella di venire incontro a personali aspettative degli aspiranti né tantomeno esigenze strumentali di gestione del personale da parte dell’amministrazione.
    Al contrario, un concorso riservato può essere giustificato solo quando si tratti di esigenze desumibili da funzioni svolte dall’amministrazione, e in particolare, quando si tratti di consolidare specifiche professionalità che non si potrebbero acquisire all’esterno dell’amministrazione, e quindi giustificano che ci si rivolga solo a chi già ne è dipendente in una data posizione.
    In secondo luogo, le eccezioni alla regola del pubblico concorso devono prevedere comunque adeguati accorgimenti idonei a garantire la professionalità del personale assunto. Con particolare riguardo all’assunzione dirigenti scolastici, è stato poi ritenuto che devono essere previste «procedure imparziali e obiettive di verifica dell’attività svolta, per la valutazione di idoneità ad altri incarichi dirigenziali, in grado di garantire la selezione dei migliori», e che in tal senso non basterebbe un generico rinvio al «particolare successo» con il quale l’aspirante avesse svolto un precedente incarico.
    Nel caso di specie, i parametri appena delineati non appaiono rispettati.



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  10. #20
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    Concorso dirigenti scolastici, Regolamento in Gazzetta Ufficiale: previste tre fasi

    È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento che definisce le nuove modalità di selezione per il reclutamento delle e dei dirigenti scolastici.

    Lo comunica il Miur, nella serata del 20 settembre, indicando anche il link per rintracciare il documento in G.U..
    Si tratta di un atto preliminare al bando di concorso che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e sul sito del Ministero dell’Istruzione: su prevede un corso-concorso in tre fasi, che ha come obiettivo la copertura dei posti disponibili per il prossimo triennio, il 2018-2021.

    Le fasi della selezione

    Al corso-concorso possono partecipare le docenti e i docenti e il personale educativo di ruolo con almeno cinque anni di servizio. Tre le fasi previste per la selezione: una concorsuale vera e propria, una formativa di due mesi e una di tirocinio presso le scuole.
    La fase concorsuale prevede una prova preselettiva unica a livello nazionale nel caso in cui le candidature siano almeno tre volte superiori ai posti messi a bando. Le candidate e i candidati dovranno rispondere a 100 quiz che saranno estratti da una banca dati resa nota tramite pubblicazione sul sito del Ministero almeno 20 giorni prima dell’avvio della prova. Le domande punteranno a verificare le conoscenze di base per l’espletamento delle funzioni dirigenziali. La prova sarà svolta al computer. Sarà ammesso allo scritto, in base al punteggio ottenuto (il massimo è 100), un numero di candidate e candidati pari a tre volte il numero dei posti disponibili per il corso di formazione dirigenziale.
    La prova scritta prevede:
    – cinque domande a risposta aperta su: normativa del settore istruzione, organizzazione del lavoro e gestione del personale, programmazione, gestione e valutazione presso le scuole, ambienti di apprendimento, diritto civile e amministrativo, contabilità di Stato, sistemi educativi europei.
    – due domande a risposta chiusa in lingua straniera (livello B2) su: organizzazione degli ambienti di apprendimento, sistemi educativi europei.
    Le candidate e i candidati che otterranno il punteggio minimo di 70 punti potranno accedere all’orale che mira ad accertare la preparazione professionale delle e degli aspiranti dirigenti anche attraverso la risoluzione di un caso pratico. Saranno testate anche le conoscenze informatiche e di lingua straniera. Entrambe le fasi sono uniche a livello nazionale.

    Le candidate e i candidati che supereranno le prove scritta e orale saranno ammessi, sulla base di una graduatoria che tiene conto anche dei titoli, al corso di formazione dirigenziale e di tirocinio selettivo, finalizzato all’arricchimento delle competenze professionali delle candidate e dei candidati.
    Due i mesi di lezione in aula previsti e quattro quelli di tirocinio a scuola, che potranno essere integrati anche da sessioni di formazione a distanza. Al termine le candidate e i candidati dovranno affrontare una valutazione scritta e un colloquio orale. Saranno dichiarati vincitori del corso-concorso le candidate e i candidati che saranno collocati in posizione utile in graduatoria generale di merito.


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