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Discussione: Concorso dirigenti scolastici, sciolta la riserva. In arrivo il bando di reclutamento?

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  1. #1
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    Nuovi dirigenti scolastici, assumerli nel 2019 sarebbe una catastrofe: 1 scuola su 3 in reggenza?

    Con le norme attuali, sarà impossibile avere dei nuovi dirigenti scolastici prima del 1° settembre 2019.

    Ha destato una certa sorpresa l’annuncio di Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione, secondo il quale “supponendo che il bando sia emanato a settembre 2017 e che le prove del concorso terminino a settembre 2018, il successivo corso di formazione di 4 mesi, seguito dal tirocinio di 2 mesi, si concluderebbe a marzo 2019. I vincitori non potrebbero pertanto essere assunti prima dell’anno scolastico 2019/2020”.

    Se le cose stanno così, se veramente è così difficile ottenere l’assegnazione dei prossimi vincitori del concorso a preside, sul quale è appena giunto l’ok del Consiglio di Stato, il Miur farebbe bene a muoversi.
    Il motivo è chiaro: i nuovi presidi servono con urgenza “per coprire i buchi che in alcune province sfiorano il 50%”, ricorda lo stesso Pittoni.
    Quest’anno sono andate in reggenza oltre 1.200 scuole. L’anno prossimo, per effetto dei pensionamenti, si arriverà a quasi 1.900. Nel 2018, se il concorso e la formazione dei vincitori, affidata per la prima volta al Miur, non dovesse concludersi entro metà agosto, si arriverebbe probabilmente a 2.500 scuole senza preside. In pratica, una su tre.



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  2. #2
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    Per la prima volta i presidi in piazza: salari più alti e poteri in linea con le responsabilità


    Poteri commisurati alle responsabilità, via via cresciute nel tempo. Nuove risorse per rinnovare il contratto, scaduto dal 2010, e aumentare le buste paga distanti diverse decine di migliaia di euro da quelle degli altri dirigenti statali. Meno burocrazia e «inutili vessazioni amministrative». Subito il nuovo concorso per tamponare l’emergenza «reggenze», che a settembre interesserà circa 1.700 istituti.
    La protesta
    Per la prima volta dal varo della «Buona Scuola» i presidi italiani (7.273, quelli attualmente in servizio) hanno deciso di scendere in piazza: dopo mobilitazioni e iniziative di protesta in tutt’Italia di un pò tutte le sigle (a partire da Disal e Dirigentiscuola – Di. S.Conf) stamane a Roma toccherà al principale sindacato di categoria, l’Anp, l’Associazione nazionale presidi, alzare la voce davanti a Miur e Montecitorio (sono attesi oltre 2mila “capi d’istituto”).
    In mattina incontro con la Fedeli
    In mattinata è previsto un faccia a faccia con la ministra, Valeria Fedeli, che nei giorni scorsi si è detta «attenta» alle rivendicazioni dei dirigenti scolastici, confermando per l’estate la pubblicazione del nuovo bando di concorso (è stata richiesta al Mef l’autorizzazione a mettere in palio 2mila posti). «Sono 17 anni ormai che siamo dirigenti in tutto e per tutto – ha detto il numero uno dell’Anp, Giorgio Rembado – ma ci troviamo a dover rivendicare la perequazione con gli altri dirigenti delle amministrazioni pubbliche». E in più retribuzioni così basse non sono il linea con le accresciute responsabilità, che, ha aggiunto la vice presidente dell’Anp, Licia Cianfriglia, ora spaziano dalla sicurezza alla rappresentanza legale della scuola; dalla titolarità delle relazioni sindacali, all’altissima esposizione sociale veicolata dai numeri tipici delle scuole, in media mille studenti con mille famiglie. E senza contare gli ulteriori compiti introdotti dalla legge 107, chiamata diretta e indennità premiale ai docenti.

    «C’aspettiamo un segnale dal governo – chiosano i presidi -. Vogliamo una scuola innovativa. Con in mano però gli strumenti per affrontare al meglio le nuove sfide».


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  3. #3
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    Concorso dirigente: titoli e servizio conteranno poco o nulla

    Leggendo accuratamente il testo del regolamento del concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici si scoprono alcuni aspetti decisamente interessanti che introducono novità curiose rispetto a quelle in vigore finora.
    Una novità particolarmente importante riguarda le modalità con cui verrà costruita la graduatoria finale, quella dalla quale verranno attinti i vincitori del concorso.
    Per capire la questione bisogna però precisare un punto.
    Tralasciando la prova preselettiva che servirà solamente a ridurre i numero dei partecipanti, il concorso sarà di fatto articolato in due grandi fasi: la prima comprende la prova scritta e la prova orale, al termine verrà redatta la graduatoria per l'ammissione al corso dirigenziale per questa graduatoria si terrà conto del punteggio dello scritto (max 100 punti), dell'orale (altri 100 punti) e dei titoli (30 punti).
    Sarà quindi ammesso al corso e al successivo tirocinio un numero di candidati pari al numero dei posti messi a concorso aumentato del 20%.
    Dopo il corso (2 mesi di lezioni e 4 di tirocinio) ci saranno un'ulteriore prova scritta e un colloquio finale valutati ciascuno con un punteggio massimo di 100 punti.
    Ed è qui che arriva la novità curiosa: nella graduatoria dei vincitori ciascun candidato entrerà con il punteggio derivante dalle prove finali del corso; non conteranno nè le prove precedenti nè i titoli culturali o di servizo.
    Come dire: titoli culturali e esperienza di servizio serviranno a poco o nulla se il candidato non sarà in grado di tradurli in competenze reali concretamente spendibili dal punto di vista del "mestiere del dirigente".


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  4. #4
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    Concorso DS: in primavera l’eventuale prova di preselezione

    A fine anno, quindi, si saprà con certezza quanti saranno i candidati, e il Miur potrà decidere se attivare la preselezione o no in base al numero delle domande.
    Poiché il bando prevede che saranno ammessi alla prova scritta 8.700 candidati, il superamento di quel limite farà scattare automaticamente la prova di pre-selezione.
    Ad ogni buon conto, il bando ha già previsto che il 27 febbraio 2018, in pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, verrà comunicata la data di svolgimento della prova di preselezione e la contestuale informativa sulla pubblicazione della banca dati (comprensiva di 4 mila quesiti) da cui verranno estratti i 100 quesiti della prova.
    Dalla data di effettiva pubblicazione della banca dati, dovranno trascorrere almeno 20 giorni prima di procedere alla prova. Banca dati dei quesiti e prova, dunque, a primavera.
    Come nell’ultimo concorso, la banca dati dovrebbe contenere anche la risposta esatta di ciascuno dei 4 mila quesiti da cui poi verranno estratti i 100 definitivi per la prova.
    Nella preselezione (100 minuti di tempo per affrontarla, in media un minuto per quesito) verrà attribuito un punto per ogni risposta esatta, nessun punto per una non risposta e meno 0,3 punti per ogni risposta sbagliata.
    I primi 8.700 candidati con punteggio più elevato passano allo scritto.



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  5. #5
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    Il bando di concorso per 123 dirigenti scolastici in Gazzetta Ufficiale


    È giunto in Gazzetta ufficiale il decreto di autorizzazione del nuovo corso-concorso per selezionare e formare 123 dirigenti dello Stato: il testo è stato controfirmato dalla ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, di concerto con il titolare dell’Economia, Pier Carlo Padoan.
    Addio al nozionismo
    Il provvedimento autorizza la Scuola nazionale dell’amministrazione a procedere con un bando che dovrebbe fare da apripista alle novità sul reclutamento previste nella riforma della PA.
    Come preannunciato qualche settimana fa dalla Tecnica della Scuola, si ridurrà il tasso di nozionismo, dando spazio a prove attitudinali, si supereranno i classici temi, con test di problem solving relativi a situazioni concrete.
    Si tratta di un primo banco di prova, quindi, per le innovazioni sui concorsi, per cui si attendono linee guida ad hoc.
    Spazio ai casi reali
    Come si svolgeranno le prove? Gli scritti, prima di tutto, non saranno più contrassegnati dal tema, generale o specifico; al suo posto arriva la richiesta di sviluppare “un dossier con un caso concreto da affrontare”.
    Pure il colloquio finale, per i candidati dirigenti che non saranno fermati prima, sarà rinnovato ed orientato a verificare le cosiddette “competenze trasversali”: nella valutazione potrebbero rientrare “le cosiddette ‘soft skill’, ovvero le capacità più puramente manageriali”.
    Il modello introdotto servirà ad avvicinare l’Italia alle metodologie di selezione adottate nei Paesi più moderni, dove i test selettivi, per l’accesso alle professioni dirigenziali, risultano sempre più orientati alla verifica di conoscenze, capacità e competenze trasversali e legate al ragionamento piuttosto che alle abilità mnemoniche.


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  6. #6
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    Concorso presidi, i tempi lunghi fanno comodo al Governo: con le reggenze risparmia



    Se il bando di concorso per dirigenti scolastici non esce una spiegazione c’è: va ricondotta al risparmio dello Stato nel mantenere in vita migliaia di reggenze.
    Con effetti negativi sull’organizzazione scolastica e, indirettamente, pure sull’offerta formativa. A sostenerlo è Mario Pittoni, responsabile federale istruzione della Lega Nord, secondo cui “il ritardo del concorso per dirigenti scolastici, cui si deve il record negativo di alcune regioni che possono ormai contare a malapena su due presidi ogni tre istituti”, potrebbe essere “legato principalmente a scelte di risparmio economico sulla scuola, alla faccia dei miliardi in più sbandierati dai governi Renzi e Gentiloni sistematicamente smentiti dal DEF (Documento di Economia e Finanza)”.
    Secondo l’ex deputato, “non servivano grandi rivoluzioni che, come s’è visto, rallentano solo l’iter. Era sufficiente aggiornare il vecchio meccanismo su base regionale, affinché la “severità” di alcune commissioni non sia penalizzante per il territorio interessato, puntando su una selezione che tenga conto della disomogeneità di valutazione in ambito nazionale, magari ispirata al progetto che abbiamo depositato per i docenti, basato su graduatorie regionali a scorrimento”.
    Il leghista chiede poi di eliminare le “idoneità” alla funzione:” l’accesso al posto (dopo aver scelto in assoluta libertà la regione dove candidarsi, in ossequio a Costituzione e normativa europea) dipenda dalla posizione in lista, sulla base del punteggio acquisito in un confronto alla pari con gli altri iscritti nella regione. Se servono 50 dirigenti scolastici, si prenderanno i primi 50. Se ne occorrono 100, si collocheranno i primi 100. Senza più – conclude Pittoni – i “vuoti” attuali”.



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  7. #7
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    La carica dei 2.400 presidi per superare l’anomalia delle “reggenze” provvisorie



    Dopo il tunnel del record delIl le reggenze (1.748 nell’ anno scolastico 2017/18), si intravede la luce di una possibile loro riduzione a partire dal 2019, grazie al nuovo concorso per dirigenti scolastici. Infatti il ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che ha richiesto al Mef l’autorizzazione per assumere 2.425 nuovi presidi nel corso dei prossimi 3 anni. Ma come si è giunti a questa situazione di 1.748 scuole senza presidi? «Sono 6 anni che non ci sono concorsi dichiara Giorgio Rembado, presidente dell’Anp, l’associazione nazionale dei presidi. L’ultimo ha avuto luogo nel 2011, e questo per la riduzione della spesa pubblica, che non ha consentito altre immissioni a ruolo, con il risultato che il pensionamento progressivo dei dirigenti scolastici ne ha assottigliato il numero». Infatti, i presidi, secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, sono passati dai 7.655 del 2012 ai 6.793 del 2017.
    A questo si è aggiunto un continuo trasferimento delle competenze relative all’organizzazione del concorso, come spiega Pino Turi, segretario generale della Uil scuola: «Il trasferimento dal Miur alla Scuola nazionale dell’amministrazione del compito di organizzare il concorso per dirigenti scolastici, e il successivo ripensamento, con la restituzione al Miur della competenza, ha impedito l’organizzazione del concorso negli ultimi anni».
    Roberta Fanfarillo, coordinatrice nazionale dei dirigenti scolastici di Flc-Cgil, ricorda però che un certo numero di reggenze è inevitabile: «Sono 354 le scuole con meno di 600 alunni, per le quali la legge prevede la reggenza; vi sono poi 300 dirigenti scolastici distaccati in altre amministrazioni pubbliche, e meno di 20 nel sindacato, che vengono sostituiti nelle rispettive scuole da reggenti».
    Ma quali sono le conseguenze delle reggenze per gli utenti della scuola? «Una peggiore organizzazione della scuola risponde Rembado dell’Anp -. Un preside in media gestisce 1.000 studenti, 130 dipendenti, e 5 edifici. Raddoppiando questi numeri per effetto di una reggenza, il preside si trova a gestire una medio-grande azienda, senza avere gli strumenti per farlo».
    Lo conferma Paola Serafin, responsabile nazionale dei dirigenti scolastici per la Cisl scuola, che aggiunge: «La gestione di una scuola in reggenza è più faticosa per via dello spostamento continuo a cui è costretto il preside, dovendosi muovere tra istituti diversi, tanto più che questi oggi sono costituiti da molti edifici, per via dell’accorpamento di scuole, come dimostra il fatto che rispetto agli anni ’90 si è passati da 18mila alle circa 9mila attuali». Certo è che, a detta di molti, lo Stato ha risparmiato con le reggenze: «Dato che l’indennità per una reggenza è pari a circa il 20-25% dello stipendio di un preside sottolinea Rembado di Anp è evidente che attribuire una scuola ad un reggente costa molto meno che assegnarla a un nuovo preside».
    E’ d’accordo su questo punto Fanfarillo di Flc-Cgil: «È di 308 milioni il risparmio che lo Stato ha ottenuto dal 2011 ad oggi, in termini di differenza di costo tra un preside e un reggente». Il problema delle reggenze dovrebbe ridursi, visto che il 20 settembre è uscito in Gazzetta ufficiale il regolamento del prossimo bando per dirigenti scolastici, per il quale il Miur ha chiesto al ministero dell’Economia la previsione di 2.425 posti. Dopo che il Mef risponderà il bando potrà essere pubblicato. I sindacati, pur accogliendo positivamente il regolamento, non nascondono perplessità.
    «Avremmo preferito un concorso per l’idoneità, da cui attingere i presidi per colmare i posti vacanti, piuttosto che un bando per l’assegnazione di un numero di posti dice Turi della Uil scuola. Questo anche per ridurre il contenzioso, che ha caratterizzato i precedenti concorsi».
    Per Fanfarillo della Flc-Cgil il regolamento presenta luci e ombre: «Il fatto che il concorso sia nazionale, invece che regionale, è un miglioramento rispetto al passato. Ma la procedura è molto lunga». Sulla stessa lunghezza d’onda è Serafin della Cisl scuola: «Il percorso è troppo complesso, e non sarà facile gestirlo, visto che è da attendersi un elevato numero di domande per il concorso, visto che per gli insegnanti è l’unica possibilità di carriera».
    Rembado dell’Anp ritiene fondamentale prevedere un numero adeguato di posti: «Se il concorso deve eliminare il fenomeno delle reggenze dovrebbe prevedere 2.600 posti. Infatti, agli attuali 1.200 posti vacanti, bisognerà aggiungere i pensionamenti dei prossimi 3 anni. C’è il rischio che il numero sia inferiore per motivi finanziari, con la conseguenza che nel 2018/19 vi sarà un nuovo record di reggenze, visto che il concorso non durerà meno di 15-16 mesi».
    L’anno scolastico 2017/18 è comunque partito meglio dello scorso anno. «Una delle novità positive di questo anno annuncia Turi della Uil scuola è che si sono ridotte di 10mila unità le cattedre da coprire con supplenze, essendo passate da 25mila a 15mila. Certo restano, i problemi della mobilità interregionale, poiché il 40% dei docenti si è avvicinato alla propria residenza grazie all’accordo sulla mobilità, e cattedre ancora scoperte a inizio anno scolastico». Il fenomeno delle cattedre scoperte pare essere dovuto al ritardo di alcuni uffici scolastici, che non sono riusciti a gestire le offerte di supplenza cartacee. Un altro aspetto che caratterizza l’anno in corso è il riconoscimento dell’inefficacia della chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi, uno dei cardini della legge sulla Buona scuola: «Visto che Io scorso anno molti docenti chiamati dai presidi si sono spostati ammette Serafin scuola que- st’anno i presidi hanno creduto meno alla procedura».
    Gli stipendi restano i più bassi di tutta la Pa oltre al concorso, i presidi attendono il rinnovo contrattuale, come tutti gli altri dipendenti pubblici. Per l’avvio delle trattative occorre attendere l’atto di indirizzo del Governo e lo stanziamento di risorse da parte della legge di stabilità. Nel frattempo i sindacati stanno mettendo a punto le loro richieste. La Uil scuola punta a ridefinire il profilo professionale del preside, per assicurargli una capacità di operare coerente con l’autonomia degli istituti scolastici, oltre che ad un’armonizzazione dei salari, essendo questi diversi a seconda dell’anno in cui è iniziato il servizio. L’obiettivo della Cisl scuola è equiparare lo stipendio dei presidi a quello dei dirigenti del comparto ricerca e università, visto che il loro stipendio è il più basso nella dirigenza pubblica, essendo compreso nella fascia di 2.400-2.800 euro netti mensili. Anche la Flc-Cgil punta a questa equiparazione, che è attesa dal 2000, anno in cui i presidi sono stati qualificati come dirigenti, e chiede che alcune questioni, come la valutazione e la mobilità del preside, così come l’attribuzione di reggenze e altri incarichi, sottratte alla contrattazione dalla legge Brunetta, tornino ad essere oggetto di trattativa. (m.d.p.)


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  8. #8
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    Concorso Dirigenti scolastici, ulteriori faq su compilazione e presentazione delle istanze

    Dopo le prime 12 faq pubblicate qualche giorno fa, il Miur ha pubblicato ulteriori 5 domande e risposte riguardanti la presentazione dell’istanza per partecipare al corso-concorso per diventare Dirigente scolastico.
    Ricordiamo che le domande devono essere presentate tramite Istanze on-line entro le ore 14 del 29 dicembre 2017.
    Di seguito riportiamo tutte le faq:



    Come si accede all’istanza?
    Sito MIUR -> Mondo MIUR-> Istanze on line-> accesso al servizio. Se l’utente non è registrato, cliccare su Registrati e seguire le istruzioni. La registrazione deve essere completata a cura di una segreteria scolastica presso la quale il docente si deve recare con il proprio documento di riconoscimento. Al termine di questa procedura l’utenza è abilitata all’accesso a Polis. Dopo l’accesso trovare, al centro della pagina, l’istanza “Corso Concorso nazionale per Dirigenti Scolastici (DDG 1259 del 23/11/2017)” e cliccare sul pulsante “vai alla compilazione”.
    Cosa deve fare l’utente che ha dimenticato la password?
    Cliccare sul pulsante “Assistenza” presente nel menù di sinistra della home page di POLIS
    Cos’è il codice Personale?
    Il Codice Personale è una seconda password che viene inviata all’utente in fase di registrazione e cambiata al primo accesso. ll suddetto codice va digitato nel momento in cui l’istanza deve essere inoltrata ed in una eventuale azione di annullamento
    Cosa deve fare l’utente se ha dimenticato il codice personale?
    Accedere al servizio Istanze On Line ed usare la funzione: Funzioni di servizio-> Recupero codice personale.
    Cosa deve fare l’utente se l’istanza risulta Inserita – non inoltrata?
    L’utente deve completare la domanda, verificarla ed inoltrarla entro i termini previsti per la presentazione (29 dicembre 2017 entro le h. 13.59)
    A cosa serve l’Inoltro dell’istanza?
    L’inoltro è indispensabile affinché l’istanza possa considerarsi inviata all’Amministrazione. Fino a che l’utente non effettua l’operazione di inoltro, l’istanza non viene considerata valida. Il candidato potrà procedere all’inoltro dell’istanza solo quando avrà completato l’inserimento delle sezioni obbligatorie. Dopo l’inoltro il candidato riceve una mail contenente in allegato il pdf che riporta tutti i dati inseriti
    Dopo l’inoltro è possibile modificare l’istanza?
    Dopo l’inoltro è possibile Annullare l’operazione di inoltro dell’istanza selezionando il bottone “Annulla Inoltro” presente nell’istanza. Dopo questa operazione è possibile modificare la domanda e provvedere ad un nuovo inoltro. Con l’Annullamento dell’Inoltro l’utente riceve una mail di conferma dell’avvenuto annullamento.
    Cosa deve fare l’utente se nell’istanza compaiono dati di recapito errati?
    I dati di recapito possono essere modificati con la funzione POLIS: Funzioni di servizio-> Variazione dati di recapito
    Quali sono i termini di presentazione della domanda?
    L’istanza sarà disponibile agli utenti dal 29 novembre al 29 dicembre 2017 fino alle ore 14.00
    Chi può accedere all’istanza?
    All’istanza possono accedere solo i docenti che risultano DI RUOLO nel fascicolo del personale scuola:

    • personale docente ed educativo di ruolo al 31/08/2017; è considerato personale di ruolo anche il personale docente ed educativo in esonero sindacale, distaccato, utilizzato, comandato o collocato fuori ruolo (quest’ultima categoria comprende, se censito nel sistema informativo, il personale delle scuole militari e delle scuole italiane all’estero). In questa categoria rientrano gli insegnanti tecnico-pratici ed i titolari nelle province di Trento e Bolzano;
    • personale docente di ruolo dell’insegnamento di religione cattolica.

    Si evidenzia che è necessario aver maturato 5 anni di anzianità di servizio per poter partecipare al Corso Concorso
    Che formato possono avere i documenti che si possono allegare all’Istanza?
    Si possono allegare all’istanza solo documenti di tipo PDF e con dimensione non superiori a 4 Mb.
    Che stato può assumere l’Istanza?
    Un’istanza può essere:

    • Inserita-> L’utente ha digitato almeno parte della domanda e può continuare a modificare i dati fino all’operazione di inoltro. La pressione del tasto Avanti di ogni sezione salva i dati rendendoli consistenti e disponibili anche ad un successivo accesso nell’istanza.
    • Inoltrata-> La domanda è stata compilata e l’utente ha effettuato l’operazione di Inoltro. L’istanza non può più essere modificata se non previo “Annullamento dell’Inoltro”
    • Annullata-> L’inoltro del pdf è stato annullato e la domanda è di nuovo disponibile per ulteriori modifiche. In questo stato l’istanza è come se non fosse stata mai Inoltrata.

    Cosa deve fare l’utente se i dati riportati nella sezione Requisiti di Accesso non sono corretti?
    Se i dati della Titolarità non risultano corretti, è necessario che l’utente si rivolga all’ufficio provinciale o regionale di titolarità chiedendone la rettifica.
    In che modo viene calcolata l’anzianità di servizio?
    Ai fini del calcolo dell’Anzianità di Servizio viene considerata la Data Decorrenza Economica, in quanto devono essere calcolati gli anni di servizio effettivo.
    Ho avuto una prima nomina in ruolo da docente, poi una cessazione di tre anni, poi una seconda nomina in ruolo. Ho verificato che il sistema calcola automaticamente gli anni di anzianità di servizio di ruolo senza tenere conto della cessazione. Come posso modificare?
    Basta introdurre, per ciascun anno a cui corrisponde la cessazione (o in generale il mancato servizio), un periodo interruttivo per tutto l’anno scolastico di interesse. Il sistema decurterà automaticamente gli anni non lavorati.
    Che documentazione si deve possedere per Inoltrare l’istanza?
    Prima di poter inoltrare l’istanza si deve avere la ricevuta del pagamento dei diritti di segreteria in formato pdf. Inoltre, se si è portatori di handicap e si ha diritto a chiedere ausili speciali o tempi aggiuntivi per lo svolgimento delle prove, occorre avere a disposizione la documentazione sanitaria che attesta il diritto alla richiesta.
    Come si devono pagare i diritti di segreteria?
    Il pagamento deve essere effettuato esclusivamente tramite bonifico bancario sul conto intestato a: sezione di tesoreria 348 ROMA SUCCURSALE, IBAN: IT 45C 01000 03245 348 O 13 2409 00, Causale: “Corso-concorso dirigenti scolastici – nome e cognome del candidato – codice fiscale del candidato” e dichiarato al momento della presentazione della domanda tramite il sistema POLIS.


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  9. #9
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    Corso-concorso dirigenti scolastici in provincia di Bolzano: domande entro il 9 marzo



    Sul Bollettino Ufficiale della Regione Trentino – Alto Adige è stato pubblicato il Decreto della Sovrintendente scolastica di Bolzano n. 1828/2018 con il quale viene bandito un concorso a livello provinciale per n. 6 posti.
    Il termine di presentazione delle domande all’Intendenza scolastica italiana è il 9 marzo 2018 alle ore 12.00
    Per l’iscrizione non è previsto l’utilizzo della procedura Polis istanze on-line; è stato invece predisposto un modulo di domanda stampabile.

    Tutte le informazioni su questa pagina.



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    Concorso dirigenti scolastici, MIUR vuole bandire 1.500 posti. Si attende conferma dal MEF



    Ieri il Ministro Fedeli ha anticipato che a breve sarà pubblicato il bando per il concorso a dirigente scolastico.
    Il Ministro ha affermato ieri in audizione presso la VII Commissione che il bando è in via di pubblicazione e che rappresenterà una occasione di “progressione di carriera a quei docenti che siano interessati ad un nuovo ruolo”.
    Inoltre, consentirà “di riportare alla normalità i carichi di lavoro dei colleghi già in servizio. Solo col concorso si potrà infatti risolvere l’annoso problema delle numerose reggenze”.
    Secondo quanto risulta ad OrizzonteScuola, i posti che il Ministero ha chiesto di bandire sono 1.500. Un numero che copre tre anni di turnover, ma che deve ancora passare il vaglio del Ministero dell’economia.
    Il regolamento sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale dopo la comunicazione, che avverrà a brevissimo, alla presidenza del Consiglio dei ministri e il visto della Corte dei conti. Terminato questo iter, si procederà a chiedere al ministro della Funzione pubblica e al Mef l’autorizzazione a bandire il corso-concorso.


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