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Discussione: Sasso: “Introduciamo insegnante scienze motorie alla primaria”. Floridia: “Scuola luogo sicuro”

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    Predefinito Sasso: “Introduciamo insegnante scienze motorie alla primaria”. Floridia: “Scuola luogo sicuro”

    Nel corso dell’inaugurazione dell’anno scolastico a Pizzo Calabro, il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi ha voluto ringraziare tutti per l’impegno mostrato nel riportare gli studenti in classe. Una menzione speciale è andata ai sottosegretari all’istruzione Rossano Sasso e Barbara Floridia che hanno voluto spendere alcune parole sulla riapertura delle scuole:
    Sasso: “Più sport a scuola con l’insegnante di scienze motorie”
    «Le parole emozionate ed emozionanti del presidente Mattarella sono state il suggello all’inaugurazione ufficiale dell’anno scolastico che abbiamo celebrato a Pizzo Calabro. Nella ripartenza della didattica in presenza per tutti gli studenti italiani c’è un pezzo fondamentale di un Paese che, con straordinaria unità di intenti, sta cercando di mettersi definitivamente alle spalle uno dei periodi più complessi della storia repubblicana. Una scuola viva e vissuta è il presupposto imprescindibile per riappropriarci della nostra quotidianità, di quella normalità che fino a una manciata di mesi fa ci appariva una meta irraggiungibile».
    «Tutti hanno avuto un ruolo in questo successo: il Governo, che ha sempre considerato la didattica in presenza e in sicurezza una priorità e ha messo in campo risorse ingentissime; il ministero dell’Istruzione, che ha lavorato senza soluzione di continuità anche nel periodo estivo per preparare al meglio il ritorno in classe; i lavoratori della scuola, che hanno dimostrato uno straordinario spirito di servizio aderendo in massa alla campagna vaccinale; studenti e famiglie, che negli ultimi venti mesi si sono sobbarcati una lunga e pesante serie di sacrifici e disagi. Ma guai a pensare che il lavoro sia terminato. C’è bisogno di tenere alta l’attenzione, continuare a incrementare la sicurezza dentro e fuori gli istituti, potenziare il monitoraggio e il tracciamento dei contagi, rafforzare l’inclusione, combattere la dispersione scolastica. Senza dimenticare l’introduzione dell’insegnante di scienze motorie nella scuola primaria: i tanti campioni dello sport presenti qui oggi sono la migliore testimonianza dell’importanza di una corretta e costante attività fisica fin da piccoli. Avanti, dunque, e sempre viva la Scuola!».
    Floridia: “La scuola ha sconfitto la pandemia”
    “La cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico a cui oggi stiamo assistendo, qui all’Istituto omnicomprensivo di Pizzo Calabro (Vibo Valentia), alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha lo spirito gioioso di una festa. Gli studenti presenti oggi, in rappresentanza degli istituti di tutta Italia, sono il volto della felicità. Quella felicità che solo la socialità, la condivisione di bei momenti con gli altri, ci può dare”.
    “Quello che inauguriamo ufficialmente oggi è l’anno della scuola in presenza. Non ancora un ritorno alla normalità, certo, ma il passo più importante in quella direzione. La scuola ha sconfitto la pandemia. Per difendere questo risultato, restiamo vigili e rispettosi delle regole, grazie alle quali abbiamo reso i nostri edifici scolastici uno dei luoghi più sicuri in cui stare. Un ringraziamento a tutta la comunità scolastica, alle famiglie, così collaborative e attente, a tutti coloro che hanno lavorato al Ministero e in Parlamento per l’avvio in presenza e sicurezza di questo anno scolastico. Buon anno scolastico a tutti!”


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  2. #2
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    Sport alla primaria, al via le domande per tutor sportivi: scadenza 5 ottobre. Requisiti e compensi


    Per l’anno scolastico 2021/2022, Sport e salute S.p.A. – d’intesa con la Sottosegretaria per lo Sport – e il Ministero dell’istruzione (MI), promuovono il progetto nazionale “Scuola Attiva Kids”. Alvia le domande per tutor sportivi: scadenza 5 ottobre 2021.
    Il Progetto è l’evoluzione di “Sport di Classe” realizzato negli scorsi anni ed è rivolto a tutte le classi di scuola primaria delle istituzioni scolastiche statali e paritarie e ha l’obiettivo di valorizzare l’educazione fisica e sportiva nella scuola primaria
    per le sue valenze formative e per la promozione di stili di vita corretti e salutari.
    Figura centrale del progetto il tutor sportivo.
    Al Tutor sono richieste:
    1) competenze metodologiche e didattiche: conoscenza delle caratteristiche dell’insegnamento dell’Educazione fisica nella scuola primaria e delle Indicazioni nazionali per il curricolo del primo ciclo d’Istruzione;
    2) competenze relazionali e predisposizione al dialogo, alla socializzazione ed al lavoro in team;
    3) capacità di attivare strategie di accessibilità, inclusione/integrazione;
    4) competenze organizzative e conoscenze della normativa vigente nell’ambito scolastico;
    5) disponibilità ad effettuare i compiti assegnati in relazione ai tempi della didattica e della programmazione d’Istituto;
    6) piena disponibilità in orario antimeridiano e pomeridiano per lo svolgimento dell’incarico;
    7) disponibilità a supportare i docenti nell’eventualità in cui si verificassero condizioni che riducano la possibilità di didattica in presenza;
    8) disponibilità a rispettare tutte le norme e le misure di sicurezza vigenti, per il contenimento del rischio da contagio e della diffusione del virus COVID-19, previste per il personale scolastico in servizio presso le Istituzioni scolastiche;
    9) competenze informatiche.
    Incarico
    L’incarico decorrerà dalla data di apposizione delle firme di entrambe le parti sul contratto (Tutor e Sport e salute) e avrà termine il 30 giugno 2022.
    Al Tutor potranno essere assegnate da un minimo di 10 classi fino ad un massimo di 20 classi.
    Compensi
    Il compenso per le prestazioni è determinato in € 15,00 per ora, omnicomprensivi, a fronte di un impegno di 1 ora a settimana di attività in copresenza con il docente titolare per ciascuna classe 4^ e 5^ assegnata, secondo il calendario presente nella piattaforma di Progetto, oltre a 15 ore trasversali annue previste per ciascun Plesso.
    Requisiti
    Possono presentare la domanda di partecipazione i candidati che siano in possesso, alla data di scadenza della presentazione delle domande di partecipazione, di almeno uno dei seguenti titoli di studio, che costituiscono requisiti minimi per la candidatura:
    • diploma di Educazione Fisica rilasciato dagli ISEF;
    • laurea in Scienze Motorie dell’ordinamento previgente (CL33);
    • laurea in Scienze Motorie dell’ordinamento vigente (L22);
    • laurea quadriennale in Scienze Motorie e Sportive1 dell’ordinamento previgente;
    • Laurea magistrale in Scienze Motorie Sportive (LM 67; LM 68; LM 47) acquisite come seconda laurea dopo Laurea Magistrale Scienze della Formazione Primaria a ciclo unico (LM 85bis)
    Domande
    La domanda di partecipazione al presente bando dovrà essere compilata esclusivamente on-line utilizzando il format disponibile sul sito web dedicato: https://www.sportesalute.eu/progetto.../primaria.html dalle ore 12.00 del 22
    settembre 2021 alle ore 16.00 del 5 ottobre 2021.


    Orizzontescuola
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  3. #3
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    Educazione motoria alla primaria, in arrivo 30 milioni per assumere docenti. Nel 2022 i concorsi dedicati


    Nella Legge di Bilancio 2022 in arrivo ci sarebbero 30 milioni di euro per implementare progetti sportivi nelle quarte e quinte elementari e per assumere i primi docenti: all’inizio dell’anno prossimo potrebbero già partire i concorsi dedicati.
    Così come segnala il Corriere della Sera, questa sarebbe l’intenzione del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: dall’anno scolastico 2022-23 la ginnastica con il professore di educazione motoria sarà introdotta nelle quinte e dall’anno successivo anche nelle quarte.
    Educazione motoria alla primaria, ci saranno concorsi abilitanti regionali. Ecco come funzionerà
    Il Go*verno è delegato ad adottare, entro dodici mesi da quando andrà in vigore la legge, l’insegnamento curricolare dell’educa*zione motoria nella scuola primaria, in via sperimentale e in alcune istituzioni scolastiche, da parte di insegnanti forniti di idoneo titolo, nel rispetto dei seguenti princìpi e cri*teri direttivi:
    a) riservare l’insegnamento dell’educa*zione motoria nella scuola primaria, a se*guito di superamento di specifiche procedure concorsuali abilitanti, a soggetti in possesso dei seguenti titoli di laurea magistrale conseguita nella classe LM-67 «Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative» o nella classe LM-68 «Scienze e tecniche dello sport» oppure titoli di studio equipa*rati alle predette lauree; laurea magistrale a ciclo unico nella classe LM-85-bis «Scienze della formazione primaria » unitamente a laurea nella classe L-22 «Scienze delle attività motorie e sportive», oppure a diploma conseguito presso gli ex Istituti superiori di edu*cazione fisica, oppure a titolo di studio equi* parato ai sensi del decreto del Ministr dell*l’istruzione, dell’università e della ricerca 11 novembre 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 44 del 22 febbraio 2012;
    b) equiparare l’insegnante di educa*zione motoria impegnato nella scuola prima*ria agli insegnanti del medesimo grado di istruzione;
    c) prevedere, negli istituti scolastici coinvolti nella sperimentazione, che l’orga*nico degli insegnanti di educazione motoria sia determinato in ragione di almeno due ore settimanali di insegnamento per ciascuna classe delle scuole primarie;
    d) prevedere che, in presenza di alunni con disabilità nelle scuole coinvolte nella sperimentazione, il piano educativo indivi*dualizzato, contenga specifiche indicazioni per l’espleta*mento dell’attività motoria, tenuto conto del profilo di funzionamento;
    e) assicurare la coerenza delle disposi*zioni introdotte con il principio di autonomia delle istituzioni scolastiche, con riferi*mento all’organizzazione delle attività e de* gli orari di effettuazione dell’insegnamento dell’educazione motoria;
    f) prevedere che, dopo un periodo mas*simo di cinque anni di sperimentazione e al*l’esito di una positiva valutazione della stessa, con successivo provvedimento legislativo possa essere disposta la graduale estensione dell’insegnamento dell’educa*zione motoria ad altre istituzioni scolastiche, avendo quale obiettivo la generalizzazione dell’insegnamento presso tutte le scuole primarie.
    La storia del disegno di legge
    Il disegno di legge in oggetto (A.S. n. 992) – approvato in prima lettura dalla Camera dei deputati il 18 dicembre 2018 come testo risultante dall’unificazione di distinte proposte di legge (A.C. T.U. 523, 784, 914, 1221 e 1222) – conferisce al Governo una delega in materia di insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, allo scopo di riservare lo stesso a insegnanti con titolo specifico (come già è, a legislazione vigente, per la scuola secondaria di primo e di secondo grado) e di definire un minimo di due ore settimanali di insegnamento per ciascuna classe. Sull’intenzione di affidare l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria a laureati in “scienze motorie e sportive” si era espresso il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca nel corso dell’audizione sulle linee programmatiche, svolta l’11 luglio 2018 nelle Commissioni congiunte 7^ del Senato e VII della Camera.
    Il rapporto Eurydice
    Al riguardo, si ricorda che il Rapporto Eurydice Educazione fisica e sport a scuola in Europa del 2013 evidenziava che a livello primario l’educazione fisica può essere insegnata solo da docenti specialisti in Belgio (comunità francese e fiamminga), Bulgaria, Grecia, Spagna, Lettonia, Polonia, Portogallo, Romania e Turchia.
    Gli insegnanti
    Tuttavia, con specifico riferimento all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, l’art. 1, co. 20, della L. 107/2015 ha disposto che siano utilizzati, nell’ambito delle risorse di organico disponibili, oltre che docenti abilitati all’insegnamento per la scuola primaria in possesso di competenze certificate, anche docenti abilitati all’insegnamento anche per altri gradi di istruzione in qualità di specialisti (dunque, non necessariamente in possesso del titolo di abilitazione all’insegnamento nella scuola primaria), ai quali è assicurata una specifica formazione. Si ricorda, inoltre, che la L. 136/2002 ha sancito l’ equiparazione, ai fini dell’accesso ai pubblici concorsi ed alle attività professionali, dei diplomi (triennali) in educazione fisica rilasciati dall’Istituto superiore di educazione fisica statale di Roma (ISEF) e dagli istituti superiori di educazione fisica pareggiati ai sensi dell’art. 28 della L. 88/1958, alle lauree (di primo livello) afferenti alla classe 33 – Scienze delle attività motorie e sportive, istituita ai sensi del DM 509/1999. Successivamente alla nuova definizione delle classi di laurea ai sensi del DM 270/2004, la tab. 2 del D.I. 11 novembre 2011, emanato in attuazione dell’ art. 17 della L. 240/2010, ha equiparato alle lauree (di primo livello) della nuova classe L-22, ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi, sia il diploma universitario (triennale) in scienze motorie (di cui alla L. 341/1990), sia le lauree conseguite ai sensi del DM 509/1999 (classe 33).
    Le procedure abilitanti
    La lettera a) prevede anche il superamento, ai fini dell’accesso all’insegnamento, di specifiche procedure concorsuali abilitanti. Per quanto concerne i concorsi per l’insegnamento nella scuola primaria – che non sono abilitanti, in quanto l’abilitazione è acquisita con il conseguimento della laurea magistrale – l’art. 400 del d.lgs. 297/1994 dispone che i concorsi per titoli ed esami sono nazionali e sono indetti su base regionale, con cadenza (ora, a seguito delle modifiche implicitamente derivanti dall’art. 4, co. 1- quater, lett. c), del D.L. 87/2018- L.96/2018) biennale, per tutti i posti vacanti e disponibili, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, nonché per i posti che si rendano tali nel periodo di riferimento. L’indizione dei concorsi è subordinata alla previsione del verificarsi nell’ambito della regione di un’effettiva vacanza e disponibilità di cattedre o di posti di insegnamento.


    Orizzontescuola
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  4. #4
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    Educazione motoria nella primaria/1: in arrivo quasi 5mila docenti specializzati. Il report di Tuttoscuola


    La nuova legge di bilancio 2022 prevede, già a decorrere dal 2022-23, l’insegnamento curricolare dell’educazione motoria – riconosciuta come “espressione di un diritto personale e strumento di apprendimento cognitivo” – nelle sole classi quarte e quinte della scuola primaria: due ore di educazione motoria aggiuntive all’attuale orario di funzionamento (eccetto dove c’è già il tempo pieno), da parte di docenti forniti di idoneo titolo e la correlata classe di concorso “Scienze motorie e sportive nella scuola primaria”.
    La notizia avrà fatto sicuramente felice l’ex-ministro Marco Bussetti (laureato in scienze motorie con il massimo dei voti) che ne aveva proposto a suo tempo l’attuazione (ma senza modificare l’assetto ordinamentale, come ora previsto). Probabilmente i tempi allora non erano maturi per il varo di quella riforma, ma sicuramente un impulso decisivo è venuto dai grandi successi conseguiti dallo sport italiano in campo internazionale e, in particolare, nelle olimpiadi Tokio.
    Proprio all’indomani di quella stagione pressoché irripetibile, numerosi esponenti del mondo sportivo e politico avevano parlato di investimenti dello sport in campo scolastico. Tra questi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport, Valentina Vezzali (già affermata campionessa nel fioretto), che ha convinto il ministro Bianchi a sostenere la riforma dell’educazione motoria e sportiva nella scuola primaria.
    Nel corso della presentazione della bozza della legge finanziaria 2022 era corsa voce (non confermata) che vi sarebbe stato il reclutamento di 70 mila docenti di scienze motorie e sportive da inserire, a cominciare dal prossimo anno scolastico nelle classi quinte della scuola primaria (nel PNRR si ipotizzava l’avvio a cominciare dal primo anno della primaria).
    70 mila? I conti non tornano. Complessivamente le classi quarte e quinte di primaria sono circa 50mila, oltre a 1.157 pluriclassi.
    Per due ore settimanali di educazione motoria e sportiva (come prevede l’art. 103 della bozza di legge) occorre assicurare 100 mila ore di attività. Poiché i nuovi docenti di motoria (stesso stato giuridico ed economico degli attuali docenti di primaria) presteranno 22 ore settimanali di orario frontale, saranno necessari quasi 5 mila insegnanti, anziché i ventilati 70 mila.
    Considerato inoltre che circa il 40% delle scuole primarie non ha una palestra, ci sono davvero tutte le condizioni di fattibilità? L’analisi di Tuttoscuola nel report “Educazione motoria nella primaria, cade un tabù storico. Numeri e fattibilità del progetto contenuto nell’ultima Legge di Bilancio” scaricabile gratuitamente qui.


    Tuttoscuola
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    ]Educazione motoria alla scuola primaria. Valentina Vezzali: è stato uno dei miei obiettivi principali[/B]



    Inserire l’educazione motoria come materia di insegnamento anche alla scuola elementare, è uno degli obiettivi del Governo Draghi, grazie anche all’appassionato pressing che sta facendo fin dall’inizio la Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali.
    In una nota di Ansa, l’ex atleta olimpica ribadisce in maniera chiara il suo principale obiettivo e motivo per cui è entrata in questo Governo, cioè quello di “prevedere l’insegnante di scienze motorie sin dalla scuola primaria” perché “è stato uno dei miei obiettivi principali, in quanto non possiamo pensare a una Italia più sportiva se non si inizia a educare i nostri figli sin dai primissimi anni del loro percorso formativo”. Una spinta confermata da tutto il Governo forte dell’impegno verso la “Next Generation” con azioni concrete ed investimenti economici sulla parte impiantistica scolastica previsti nel PNRR.
    Quello dell’attività motoria è una delle cause principali insieme ad una non corretta alimentazione alimentare dell’obesità dei bambini.
    I dati sull’obesità infantile in Italia
    Ad oggi L’Italia rimane uno dei Paese della UE con il più alto tasso di obesità infantile. Un’indagine su un campione di 50mila bambini di terza elementare promossa da WhoEuropean Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI) realizzata nel 2019 da “OKkio alla Salute”,rivela che il 20,4% dei bambini è in sovrappeso, il 9,4% obeso e il 2,4% gravemente obeso, dati che rimangono preoccupanti nonostante il trend in calo nell’ultimo decennio.
    Secondo gli ultimi dati 1 bambino su 5 non ha svolto alcun esercizio fisico il giorno prima dell’intervista, più del 70% non è andato a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti a televisione, tablet o telefono cellulare, una tendenza che i dati mostrano in aumento.
    I dati allarmanti dell’inchiesta evidenziano una carenza culturale della componente alimentare: i genitori hanno riportato infatti, che quasi un bambino su due non fa una colazione adeguata al mattino, uno su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. I legumi sono consumati meno di una volta a settimana dal 38% dei bambini e quasi la metà dei bambini mangia snack dolci più di 3 giorni a settimana. Anche su l’attività fisica, sarebbe necessario maggiore impegno, infatti un bambino su 5 non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta. Rispetto alle ore di sonno quasi il 15% dorme meno di 9 ore per notte.
    Perché è importante investire sull’attività fisica dei bambini
    Introdurre l’insegnamento di educazione motoria nella scuola primaria, affidato a docenti specializzati, rappresenta un risultato che si attendeva da oltre 60 anni ed è un punto fondamentale per la rivoluzione culturale sportiva del nostro Paese. Un passo importante per combattere fin dai primi anni di vita il problema dell’obesità aiutando in questo modo anche le famiglie che non possono permettersi di pagare lo sport ai bambini. Perché, non dobbiamo dimenticarlo, un altro problema strutturale del nostro Paese è la mancanza di strutture pubbliche dove poter svolgere attività fisica in maniera gratuita.
    E non tutte le famiglie possono permettersi di spendere soldi per portare i figli a calcio, piscina, basket il pomeriggio.
    Il modello americano che prevede lo svolgimento delle attività sportive collegate alla scuola, consentirebbe di non avere figli e figliastri e quindi ognuno alunno avrebbe parimenti possibilità.
    Per arrivare a questo importante obiettivo, occorre investire nelle scuole su palestre e ambienti dove praticare sport, inserire l’educazione motoria anche nelle scuole primarie, diffondere la cultura dei vantaggi del benessere fisico che passa per l’attività fisica, una corretta alimentazione e sane abitudini di vita.



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