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Discussione: La F1 sbarca a Monza: tutti gli orari e le dirette tv. Sabato alle 16.30 torna la Sprint Race

  1. #11
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    Leclerc: "Ho dato il 200%. Ferrari quarta a Monza non è il top, ma il passo avanti c'è stato"


    Il monegasco un po’ dispiaciuto per aver mancato il podio: “Ma a livello personale è stata una delle mie prestazioni migliori”. Binotto: “Brava la McLaren, riparte la sfida con loro su alcune piste”

    La Ferrari archivia il GP d’Italia con un po’ di amaro in bocca. In termini assoluti un quarto posto (con Charles Leclerc) non è male. Il problema è che col ritiro di Max Verstappen e Lewis Hamilton ci si poteva aspettare forse un podio. E l’amarezza di Leclerc a fine GP era tangibile.
    Fatto il massimo
    “Oggi si è visto che abbiamo dato il massimo - ha detto il monegasco - ho dato veramente tutto, è un quarto posto che dobbiamo accettare, ma a livello di performance penso sia una delle migliori prestazioni della mia carriera in F1, mi fa piacere che qualcuno lo abbia notato. Certo, il podio era vicino... Va beh, va bene così. Se abbiamo trovato più velocità nella seconda parte di gara che nella prima? Onestamente eravamo veloci in entrambe, appena c’era un trenino col Drs eravamo vulnerabili in curva 1 e questo ci ha reso la gara difficile. È andata così, ma ho dato il 200%. So che i tifosi non sono contenti di un quarto posto, ma se guardiamo dove siamo è uno step avanti rispetto all’anno scorso, va riconosciuto”.
    Parla Sainz
    Carlos Sainz conferma: “Più o meno abbiamo salvato il weekend, è stata una gara molto dura. C’è stato un forte degrado delle gomme, ogni volta che potevamo superare non avevamo una buona velocità di punta. Siamo andati vicini al podio, ma in nessun momento ho pensato di poter essere capace di agguantarlo. In questo weekend non tutto è andato come avremmo voluto. Il primo stint è stato abbastanza difficile, non avevo molta fiducia dopo l’incidente di ieri. Nel secondo stint abbiamo avuto molto degrado al posteriore, questo è quello che è successo”.
    Parla Binotto
    Il team principal Mattia Binotto cerca di prendere il buono di questo weekend: “Era un weekend difficile per noi - ha detto - ma quarto e sesto posto è un risultato discreto. Dal punto di vista della classifica costruttori non è un buon risultato, ma per quanto riguarda le aspettative tutto sommato ci sono aspetti positivi. Complimenti alla McLaren, dopo la Safety Car siamo stati subito superati e sappiamo che il nostro punto debole è la velocità di punta. Il passo era buono, mancano quei venti cavalli e si sono visti tutti oggi. Peccato perdere punti dalla McLaren, ma il morale c’è. Ora puntiamo a far bene e meglio di loro in alcune piste”.



    Gasport
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  2. #12
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    Mercedes, Toto Wolff: “Max sapeva che sarebbe finita così”


    "Dobbiamo ringraziare l'halo" ha continuato il team principal

    Domenica dolce amara per Toto Wolff: Valtteri Bottas si è reso autore di un weekend impeccabile, rovinato solo dalla penalità per il cambio della Power Unit. Nonostante questo, il finlandese non si è fermato, risalendo dal fondo della griglia fino al podio, aiutato da qualche ritiro e dalla penalità inflitta a Sergio Perez. Dall’altra parte, l’incidente tra Max Verstappen e Lewis Hamilton rappresenta una delle immagini chiave di questa gara e soprattutto del campionato, ma come ricorda il team principal austriaco, tanto si può dire sulle colpe o le dinamiche, ma saremmo qui forse a parlare di altro se non ci fosse stato l’halo a salvare il sette volte campione del mondo.
    “Un altro pomeriggio di alti e bassi per noi. Da un lato, Valtteri ha fatto un lavoro incredibile risalendo dalla ventesima posizione fino a conquistare un podio per la squadra. E’ stato superlativo per tutto il weekend e la terza posizione è totalmente meritata dopo le performance di questi giorni – ha detto il team principal – dall’altra parte, l’incidente con Max è stato davvero una sfortuna per Lewis, perché era rientrato in un’ottima posizione dopo il pit-stop. Facendo un paragone con Lewis in curva quattro al primo giro, dove ha alzato il piede, penso che fosse chiaro per Max che dalla sua traiettoria sarebbe finita male. Gli stewards hanno preso la loro decisione, ma la verità è che senza l’halo sarebbe andata molto peggio“.


    Motorionline
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  3. #13
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    Leclerc a Monza oltre i limiti della macchina, ma quanto pazienterà?


    Il monegasco vuole una monoposto vincente e lo fa capire

    La frustrazione di Charles Leclerc nel dopo gara era la frustrazione di migliaia di ferraristi, che avrebbero spinto con le mani la monoposto sui rettilinei di Monza per farla andare più forte. Il principino di Monaco ha in effetti emozionato per la generosità con cui ha corso, aggrappandosi con le unghie al trenino di monoposto molto più veloci, girando su tempi invidiabili, dimostrando di avere una classe, una guida, un talento, fuori dal comune, per la capacità di guidare oltre i limiti (evidenti) della SF21, trovando nelle chicane e nelle poche curve il tempo che poi puntualmente perdeva sul dritto.
    Che pilota! Quando guida così – e considerando i problemi tecnici e anche fisici sofferti durante il lungo fine settimana del GP di Italia – Leclerc avvicina davvero quei piloti iconici che hanno fatto del tremendismo Ferrari il loro marchio di fabbrica: Gilles Villleneuve, Jean Alesi, guida istiniva, cuore e anche sfortuna. Non a caso i più amati insieme ai mostri sacri come Niki Lauda e all’inavvicinabile per tutti kaiser Schumi.
    “Febbre Leclerc”, emoziona il ragazzo capace di farsi vedere negli specchietti della Mercedes di Bottas (ma come fa?) ma anche rabbia Leclerc, la sua, quella del dopo gara, celata da un moto d’orgoglio “perchè ho guidato al 200%, è stata una delle mie migliori gare”, rammaricato perché i tifosi storcono il naso dinanzi ad un quarto posto, ma fiero della propria guida.
    Charles gonfia il petto, ma non può dissimulare un nervosismo e una frustrazione palpabili, comprensibili, umani. C’è fretta di capire che Ferrari verrà, per questo fuoriclasse del volante che non può e non vuole più aspettare, che chiede garanzie, innamorato della Ferrari ma anche incastrato in un contratto a lungo termine, e chissà quanto pronto a sopportare altri fallimenti, altre monoposto lente sul dritto, altri ceffoni in pieno viso presi dalla concorrenza nella gara di casa.
    Il rischio è che prima o poi alla generosità subentri la stanchezza, che i quarti posti a petto gonfio diventino quarti posto con seguente sguardo cupo, che la frustrazione divori tutto l’entusiasmo giovanile che ancora c’è. L’esempio più recente è quello di Fernando Alonso, che passò dai mondiali sfiorati alle frecciatine al team via radio e ad un malessere evidente.
    I piloti forti vogliono competere per i primi posti, sarà così anche per Leclerc, che già immagina Verstappen e Russell, suoi coetanei, divertirsi e spartirsi negli anni a venire il bottino grosso. Charles non vorrà stare a guardare. “Date una macchina a quel ragazzo” (cit.) e che stavolta nessuno si offenda.


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  4. #14
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    Red Bull, Christian Horner: “Tra Verstappen e Hamilton un semplice incidente di gara”


    "La cosa più importante è che l'halo abbia fatto il suo lavoro" e aggiunge: "Grande delusione per la penalità di Checo"

    Giornata complicata in casa Red Bull, con Christian Horner che ha visto solo una vettura arrivare al traguardo e per lo più penalizzata. Perez ha praticamente ripetuto in gara lo stesso errore commesso durante la Sprint Race: al sabato, però, aveva restituito la posizione a Charles Leclerc, mentre domenica il messicano è rimasto davanti, ottenendo quindi una penalità di cinque secondi. Nonostante il grande lavoro nel cercare di allungare sugli avversari dietro, Checo si è visto scivolare il podio dalle mani e dalla terza viene retrocesso in quinta posizione. Storia nota è invece quella dell’incidente tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, secondo drammatico atto, dopo Silverstone, di questa accesa lotta per il titolo. L’olandese si becca tre posizioni di penalità da scontare a Sochi, più due punti sulla super licenza.
    “Siamo delusi per la penalità di tre posizioni, ma accettiamo la decisione degli stewards. Pensiamo che quando accaduto tra Max e Lewis sia semplicemente un incidente di gara. Ci sono argomentazioni da entrambe le parti, ma alla fine è frustrante e deludente vedere entrambe le vetture fuori dalla gara in quella che si sta rivelando un eccitante campionato – ha detto il team principal Horner – la cosa più importante oggi è che l’halo ha fatto il suo lavoro e certamente non è così che volevamo terminare la nostra gara. Con Checo, invece, è stato disperatamente sfortunato e pensiamo che sia esagerata, visto che la direzione gara non ci ha dato ordini di restituire la posizione. Dovevamo decidere se andare avanti o meno con la gara, ma abbiamo abbassato la testa e poi Checo ha ricevuto la penalità. Ha fatto dei giri stupendi con una pressione incredibile, ma non è riuscito ad aprire un gap sufficiente, è triste terminare in terza posizione in pista, ma essere poi solo quinti e con una sola vettura a conquistare punti“.


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  5. #15
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    Verstappen e la penalità in griglia per la quarta PU, Marko: “Sochi è un buon posto dove superare”


    Red Bull starebbe pensando di montare la quarta power unit della stagione a Sochi

    Verstappen potrebbe scattare dall'ultima posizione a Sochi
    Max Verstappen potrebbe scontare una “doppia” penalità nel prossimo Gran Premio di Russia, 15° appuntamento del mondiale 2021 di Formula 1. Secondo quanto dichiarato da Helmut Marko ai microfoni di f1-insider.com, la Red Bull starebbe pensando di sfruttare la penalità in griglia a Sochi per montare la quarta power unit della stagione.
    Una scelta sicuramente dolorosa e che complicherebbe e non poco la gara dell’olandese (scatterebbe dal fondo), ma che permetterebbe alla squadra di attuare una migliore rotazione delle unità negli appuntamenti finali del campionato, il quale, ricordiamo, si preannuncia “tirato” e con una lotta punto a punto contro Lewis Hamilton.
    “Non abbiamo ancora deciso cosa fare con la quarta power unit, ma penso che Sochi sia un buon posto dove superare”, ha affermato l’austriaco della Red Bull. “Prenderemo una decisione in merito nei prossimi giorni”.



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  6. #16
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    Al diavolo l’estetica, l’Halo è un inno alla sicurezza!


    Ancora una volta l'Halo ha svolto la sua funzione, salvando la vita a Lewis Hamilton

    Quello di Monza è stato senza ombra di dubbio un GP movimentato e ricco di duelli, alcuni dei quali veramente “maschi” come quello tra i due principali contendenti al titolo risoltosi però con l’incidente a curva 1. In questa sede però non andremo ad approfondire gli aspetti sportivi e sanzionatori dello scontro tra Lewis Hamilton e Max Verstappen, sui quali si è già discusso ampiamente con le due fazioni di tifosi che si sono scatenate a colpi di accusa e contraccusa, ma quello più importante rispetto ai concetti menzionati nel rigo precedente che appaiono onestamente subordinati al tema principale: quello relativo alla sicurezza.
    L’Halo infatti, ancora una volta, ha salvato una vita umana (quella di Hamilton) che senza tale elemento sarebbe stato letteralmente schiacciato dal peso della Red Bull 33, planata completamente sulla Mercedes 44. Avremmo potuto assistere ad assoluta tragedia che avrebbe potuto mettere la parola fine alla vita di un pilota. Ma anche in questo caso l’Halo ha fatto il suo dovere, “ammortizzando” un botto terribile come dimostrano le lesioni presenti sul casco di Hamilton.
    Fin dal suo ingresso in Formula 1, ufficiale nel 2018 e ufficioso tra 2016 e 2017 con le varie prove fatte dai team in alcune sessioni di test, l’Halo era stato etichettato come dispositivo anti-estetico che minava la bellezza delle monoposto. Come spesso accadde era stato minimizzato il suo reale compito, dove invece essere stati passati in risalto altri aspetti marginali, che era quello di salvaguardare i piloti proteggendo al parte più esposta e vulnerabile del corpo: la testa.
    Charles Leclerc, Romain Grosjean, Lewis Hamilton: sono i nomi dei tre fortunati piloti ad essere usciti praticamente illesi dalle loro vetture grazie a questa novità spinta dalla FIA e dal suo presidente Jean Todt. Il francese infatti sulla materia relativa alla sicurezza ha fondato da subito il suo programma e i fatti lo stanno ripagando alla grandissima. La Federazione, in compartecipazione con Liberty Media, è finita (giustamente) nel mirino della critica per diverse novità sportive e regolamentari che stanno purtroppo modificando il DNA della Formula 1 ma per quel che riguarda l’Halo è assolutamente inattaccabile.
    Chi invece continua a criticare tale soluzione è solo un povero stupido a cui piace giocare con la vita dei piloti, salvo poi mostrare commozione e sgomento in caso di tragedie. Coerenza, questa sconosciuta…

    Piero Ladisa


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