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Discussione: Dalla Germania: Vettel e la Ferrari si separano a fine anno

  1. #11
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    Smedley avvisa Sainz: “In Ferrari serve la pelle dura. Ma se resisti alla pressione, poi l’adori”


    L’ex ingegnere di pista di Massa prepara lo spagnolo all’ambiente del Cavallino: “Lì essere secondo non basta, in più c’è la pressione di media e tifosi. Però credo che Carlos sia un ragazzo che può adattarsi bene”

    “Fatti crescere una pelle dura, molto dura, ne avrai bisogno”. È il simpatico consiglio che Rob Smedley ha rivolto a Carlos Sainz in vista del suo approdo alla Ferrari. L’inglese, un veterano della F.1 che al Cavallino molti ricordano per essere stato l’ingegnere di pista di Felipe Massa, ha parlato al sito della F.1 dell’ambiente che lo spagnolo troverà a Maranello, preparandolo a pressioni che è difficile immaginare dall’esterno.
    Secondo non basta—
    Smedley, che è rimasto al Cavallino per 10 stagioni, ricorda un ambiente straordinario per certi aspetti, ma molto difficile per altri: “Come molti di noi che hanno lavorato molto tempo lì - ha detto - la Ferrari diventa parte di te. Ci sono cose meravigliose, straordinarie in Ferrari, altre complicate. In Ferrari non c’è un secondo migliore, il secondo migliore non è mai abbastanza, è una specie di cultura che è stata costruita anche adesso in Mercedes, ma sicuramente in Ferrari si aggiunge la pressione ulteriore dei media, dei tifosi. È un’istituzione nazionale, è una religione”. “Anche quando lasci l’ufficio e potresti uscire in un ristorante o in un piccolo bar o altro - ha detto - non puoi farlo vicino a Maranello perché le persone sanno chi sei e ti daranno la loro chiara opinione su cosa pensano della Ferrari e di te, lo fanno, è una pressione che non scompare mai”.
    Il lato positivo—
    Un lato positivo, però, per Smedley c’è: se si riesce a sopportare questa pressione, poi adorerai l’ambiente: “La bellezza della Ferrari riguarda la Ferrari, non è una questione di persone, sono inarrestabili nel perseguimento della vittoria. Se riesci a resistere alla prova del tempo, non so se Carlos ce la farà, poi ti trovi a meraviglia. Non conosco Sainz molto bene, ma secondo me è un ragazzo che può trovarsi molto bene in quell’ambiente”.


    Gasport
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  2. #12
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    Mercedes: prima di Vettel si valutano le posizioni di Bottas, Russell e Ocon

    Il team campione del mondo non ha ancora rinnovato il contratto di Hamilton

    oto Wolff non vuole sbilanciarsi, tutti vogliono la Mercedes
    Si fa sempre più intrigante il mercato piloti di Formula 1. Dopo quanto accaduto nell’ultimo mese, con la Ferrari che ha scelto Carlos Sainz al posto di Sebastian Vettel a partire dal 2021, adesso a tenere banco è la situazione in casa Mercedes: sia Hamilton che Bottas sono in scadenza, e se per quanto riguarda il britannico il rinnovo dovrebbe essere solo pura formalità (il condizionale è d’obbligo, dicevamo le stesse cose per la questione Vettel, ndr), per il finlandese il sedile della Stella sembra essere sempre più lontano. Si valutano infatti i profili di George Russell ed Esteban Ocon, senza dimenticare il campione tedesco, che però difficilmente farà coppia con Hamilton se il britannico dovesse rinnovare. Di questo e altro ha parlato Toto Wolff in una chiacchierata su Sky Sports. Il manager austriaco nell’ultimo mese non ha di certo nascosto il monitoraggio nei confronti di Vettel, bisogna vedere se queste sono strategie per abbassare le pretese di Hamilton, oppure se il dream team potrà effettivamente essere composto a partire dalla prossima stagione.
    “Non dovremmo essere compiacenti – ha detto Wolff a Sky Sports. Red Bull ha due piloti di grande talento, così come la Ferrari, e penso che la combinazione a loro disposizione sia molto buona. Dobbiamo assicurarci che il nostro futuro a breve termine sia in buone mani, e non ne esistono migliori di quelle di Lewis, quindi stiamo valutando le nostre strategie sul medio-lungo periodo. Non è certamente una situazione facile, ma siamo a buon punto: con Lewis stiamo mantenendo i contatti regolarmente, siamo stati in diverse parti del mondo ultimamente, ma stiamo guardando attentamente cosa sta accadendo”.


    Motorionline
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  3. #13
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    Ecclestone: “Non credo che Vettel possa fare una grande annata in Ferrari”


    "Per quale motivo la Scuderia dovrebbe avvantaggiarlo nella lotta interna con Leclerc? Non ha senso", ha detto Bernie

    Bernie Ecclestone crede che Vettel debba prendersi un anno di stop per concentrarsi sul 2022
    Il futuro di Sebastian Vettel è sempre più con un interrogativo. Il tedesco sembra non abbia alcuna possibilità di correre nel 2021, e l’opzione Mercedes, l’unica davvero interessante per Seb, potrebbe svanire con l’ascesa nelle ultime settimane di George Russell, in pole position per prendere il posto di Valtteri Bottas. Dando per scontato (?) il rinnovo di Lewis Hamilton, formalmente non ancora arrivato, per Vettel non sembra esserci posto nel 2021. Bernie Ecclestone, ex patron della Formula 1 crede che il campione tedesco debba prendersi un anno di stop per poi concentrarsi a rientrare nel 2022.
    “Toto Wolff ha il potere lì – ha detto Bernie – quini perché dovrebbe puntare su Vettel quando ha già la Superstar Lewis Hamilton? Ha anche altri due piloti come Bottas e Russell che sponsorizza da anni. Per quanto riguarda Seb, non credo che farà una grande annata in Ferrari, perché non vedo la macchina come una tra le più forti, ma anche se fosse all’altezza di Mercedes e Red Bull, per quale motivo dovrebbero far sì che Vettel possa battere il ragazzo che sarà nella squadra per anni e anni prima di andare via? Non avrebbe senso. Sebastian dovrebbe prendersi un anno di pausa e concentrarsi per un ritorno nel 2022″.


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  4. #14
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    L’orgoglio di Vettel: il suo “attacco” getta più di un’ombra sulla gestione Ferrari


    Le parole di Vettel suonano come una condanna senza appello per la Ferrari (alla quale spetta il diritto di replica)

    Lo sguardo cattivo, avvelenato, del campione ferito. Determinato e schietto come raramente lo si era visto, Sebastian Vettel è un fiume in piena che mette a nudo la Ferrari in mondovisione, inguaiando agli occhi degli appassionati un management quantomeno incoerente nei tempi e nei modi, perché alla fine i nodi vengono vengono al pettine e da separato in casa non c’è più necessità di essere oltremodo diplomatici.
    Meno sorridente del solito, cattivo, critico e sincero, Sebastian non le manda a dire sotto nessun punto di vista. Mentre Leclerc prova ad indorare la pillola parlando del lavoro che la Rossa ha dovuto fare per rimediare ai difetti congeniti della monoposto, Sebastian già sul punto entra a gamba tesa: “I ragazzi in fabbrica hanno fatto il massimo per portare qualche pezzo nuovo qui, non ci sono riusciti e se ne parlerà in Ungheria”.
    La Ferrari, semplicemente, non ce l’ha fatta a sviluppare la SF1000 in tempo. Senza troppi giri di parole. Dimentichiamoci anche del team player altruista che ha coperto le spalle a Charles Leclerc a Spa nel 2019, contribuendo alla vittoria del monegasco in Belgio.
    Sebastian ha affermato in modo alquanto deciso che “Ognuno di noi corre per se stesso, qualora la situazione di classifica lo permettesse sarebbe normale per i piloti dello stesso team aiutarsi a vicenda, ma io non lascerò passare Charles né gli renderò la vita facile. In F1 corriamo per fare risultato”.
    Mi avete messo alla porta e vi aspettate faccia il paggetto? Manco per idea. Sebastian è un coacervo di rabbia e orgoglio pronto a spaccare tutto, con un palpabile rancore verso il team. La delusione per l’appiedamento da parte di Maranello è evidente, lo stesso pilota non riesce a nascondere la profonda amarezza, con parole che hanno già fatto il giro del mondo perché gettano ulteriori ombre sulla già discussa gestione Ferrari.
    “Sono rimasto davvero sorpreso quando ho ricevuto la telefonata di Binotto e ho saputo che la Ferrari non aveva alcuna intenzione di continuare con me. Non abbiamo mai iniziato una vera e propria discussione per il rinnovo e non c’è mai stata nessuna offerta sul tavolo”.
    Boom. Parole pesantissime, che smascherano definitivamente la Ferrari, stracciando il velo di Maya dell’ipocrisia e smentendo del tutto quella che era la versione “ufficiale”. Se vi ricordate lo scarno comunicato di Maranello parlava di squadra e pilota che avevano deciso di comune accordo di non continuare insieme. Dopo mesi nei quali Binotto aveva ripetuto che continuare con Vettel fosse la prima opzione della Ferrari, arrivando a far capire che il rinnovo fosse quasi scontato.
    La Ferrari invece trattava con Sainz e aveva già deciso di scaricare il quattro volte campione del mondo. Vettel, probabilmente, avrà voluto mettere le cose in chiaro per non passare come il venale che aveva rifiutato un’offerta di rinnovo al ribasso in tempi comunque difficili. Offerta che, stando a sentire il pilota, non gli è mai invero pervenuta.
    Ad uscirne malissimo è quindi la Ferrari. Il Cavallino aveva il diritto sacrosanto di scegliere ciò che riteneva meglio per se stessa, seguendo le proprie logiche aziendali. Carlos Sainz in questa ottica resta un’ottima scelta. Ma esistono modi e tempi adeguati, nonché una certa coerenza di fondo che non dovrebbe mai mancare.
    Vettel è un campione incattivito e ferito nell’orgoglio, che correrà con il chiaro intento di far ricredere chi non gli ha rinnovato la fiducia. Non sarà tenero né con la squadra né con il coccolatissimo compagno di squadra. A Binotto (e agli altri troppo assenti vertici manageriali) spetta il diritto di replica (siamo curiosi), dopo che Sebastian ha fatto fare al management una pessima figura agli occhi di migliaia di appassionati.
    Davvero non c’è stata mai trattativa per il rinnovo? E in questo caso perché mentire pubblicamente parlando di Vettel come prima opzione? Chi ci ha guadagnato da tutto questo? Non certo la Ferrari, alle cui ormai certe difficoltà tecniche si aggiungono una tensione interna e un rapporto complicato tra i piloti, fattori che non aiuteranno un team che intanto perde colpi anche a livello di immagine.


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  5. #15
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    Vettel pronto a diventare pilota Racing Point: un ferrarista (ancora per poco) in orbita Mercedes


    A breve l'annuncio: Vettel correrà con la Aston Martin nel 2021

    Nessuno avrebbe soltanto pensato, qualche tempo fa, che la Force India avrebbe avuto la forza di ingaggiare un quattro volte campione del mondo. Eppure è proprio così, perché Sebastian Vettel è prossimo a firmare un contratto con la Racing Point, in modo da diventare dal 2021 pilota ufficiale della nuova Aston Martin targata Lawrence Stroll. Accordo dato già per fatto da fonti autorevoli, come l’italiano Roberto Chinchero e i tedeschi della Bild (che anticiparono per primi il divorzio di Seb dalla Rossa).
    La squadra satellite della Mercedes sacrificherà così la “bandiera” Sergio Perez (dal 2014 nel team) per far posto al tedesco uscente dalla Ferrari. Un colpo di mercato straordinario per una squadra in crescita e con ambizioni da grande. Vettel, appiedato in malo modo dalla Rossa, cade in piedi perché è riuscito di fatto ad assicurarsi un volante competitivo per il 2021 e si è aperto una clamorosa finestra sul mondo Mercedes. La Racing Point e la squadra di Toto Wolff sono infatti legate a doppio filo (alcuni direbbero lo stesso filo, si pensi al ricorso pendente avanzato da Renault contro la Racing Point) e per Seb passare da una monoposto in difficoltà alla gemellina della Mercedes potrebbe essere un vero e proprio affare.
    Lo stesso tedesco alla vigilia del GP di Stiria, nella canonica intervista del giovedì, aveva usato parole dolci verso la Racing Point, facendo intendere che la squadra di Silverstone poteva rappresentare una buona scelta per continuare in F1. Con le porte della Red Bull chiuse e complice la presumibile volontà di Vettel di entrare in orbita Mercedes la scelta di diventare pilota Aston Martin è certamente la più logica.
    Speronato da Leclerc al primo giro in Austria, sempre più mentalmente lontano da una Ferrari che ha problemi talmente grossi da non poter pensare alla chiusura del rapporto con Seb, una volta che ci sarà l’annuncio ufficiale (prima del 31 luglio) Vettel sarà un ferrarista passato già al lato oscuro della forza, anzi della Force, pilota di rosso vestito ma con cucita sul petto già la stella a tre punte. Un pilota Mercedes, per la gioia di Toto Wolff, abile demiurgo del Circus, che in un sol colpo è riuscito ad avere dalla sua parte sia Lewis Hamilton (sicuro il rinnovo con la Mercedes nera) che Vettel (sulla Mercedes griffata verde Aston).
    Il rischio, fondato, è che tutto questo contribuirà ad inasprire i già difficili rapporti tra Seb e il Cavallino. Perché Vettel correrà un intero 2020 non più soltanto da separato in casa, ma come pilota già della più acerrima e invisa concorrenza, alfiere della “scuderia” di Wolff. Ovvero di colui che consolerebbe tutti gli uomini della Ferrari, ma non Binotto. Di quel Toto che ha sempre pubblicamente speso parole di elogio verso il campione Vettel, tanto da riuscire a piazzarlo dall’amico Lawrence in Racing Point. Sempre in famiglia, comunque.


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    Irvine: “Ferrari doveva pagare Vettel senza farlo correre”


    "Penso che sia distruttivo averlo in squadra"

    Secondo l'ex pilota, Ferrari non avrebbe dovuto far gareggiare il tedesco nella sua ultima stagione con il team di Maranello
    Sebastian Vettel, nella conferenza stampa che anticipava il primo Gran Premio dell’Austria, ha ammesso di essere rimasto sorpreso dalla chiamata di Binotto, il quale gli comunicava l’intenzione di non rinnovargli il contratto. La tensione alla Ferrari è palpabile, la gestione dei piloti inesistente e lo conferma l’incidente tra Vettel e Charles Leclerc durante il Gran Premio di Stiria, dopo solo tre curve.
    Intervistato da Omnisport, l’ex pilota Eddie Irvine ha commentato:
    “Alla Ferrari, la pressione non è seconda a nessuno, è una situazione difficile ma penso che ora sia ancora più dura, perché la Ferrari è bloccata con un pilota che sa che verrà licenziato alla fine dell’anno. In realtà, la lealtà non c’è e Leclerc è la loro speranza numero uno, quindi penso solo che sia una dinamica davvero incasinata”.
    Come uscire da questa situazione? Secondo il britannico, Ferrari non avrebbe dovuto far correre Vettel quest’anno:
    “Mi sarei sbarazzato di Vettel quest’anno, ad essere onesto, l’avrei pagato per andarsene e avrei preso un giovane oppure nessuno. Penso che sia distruttivo avere Vettel lì, ma avevano i loro motivi, immagino. Forse non volevano pagare così tanto un ragazzo per non fare nulla, non lo so”.


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  7. #17
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    Sainz: “Pentito della firma con la Ferrari? No, non hanno dimenticato come si fa”


    Lo spagnolo che correrà col Cavallino nel 2021: “Mi motiva l’idea di arrivare in un team che non è nel suo momento migliore per far parte di un processo di crescita”

    Dopo le difficoltà mostrate dalla Ferrari nelle prime due gare del Mondiale di F.1 al Red Bull Ring, sono stati in molti a chiedere a Carlos Sainz se è preoccupato per aver firmato per il Cavallino per il 2021. Lo spagnolo ha però difeso la rossa: “Molte persone mi chiedono se me ne pento o se sono preoccupato, ma dico assolutamente no, sono felice della scelta. Devo essere paziente perché questa stagione è appena iniziata” ha detto in Ungheria.
    Tutto può cambiare—
    “Una monoposto cambia da un anno all’altro, sia essa una Racing Point oppure una che Ferrari - ha detto Sainz - la cosa buona è che la F.1 non si ferma, non sono preoccupato per quello che succede adesso perché in un anno tutto può cambiare. A Maranello non hanno dimenticato come si fanno le macchine veloci e a me motiva molto l’idea di arrivare in una squadra che non è al massimo per far parte di un positivo processo di crescita”, ha aggiunto Carlos.
    Concentrato—
    “Io mi concentro sulla McLaren, il mio obiettivo quest’anno è fare del mio meglio per il mio team e non penso a cosa accadrà alla Ferrari - ha chiuso lo spagnolo - alla fine della stagione mi concentrerò sulla Ferrari e spero che andrà meglio di quest’anno”.


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