Tutti noi siamo "convinti", su qualcuno o su qualcosa.

C'è chi è convinto che le sirene esistano davvero, chi che Lennon non sia morto, chi che il cambiamento climatico sia una bufala, chi che la terra sia piatta. Ce n'è davvero per tutti i gusti.

Il complottismo è una brutta bestia perché è difficile da stanare, rifugiandosi in una zona grigia in cui il vero e il falso si dicono ciao
come amici di lunga data.

Esiste una prova definitiva che gli unicorni non esistano?

Esiste uno straccio di documento che comprovi senza dubbio alcuno l'Olocausto?

C'è sicurezza inscalfibile che l'azione umana abbia influenza decisiva sugli eventi climatici?

Possiamo affermare senza dubbio alcuno di non essere figuranti di un videogioco tipo Matrix?
La risposta è sempre no.Su moltissime cose potremmo discutere all'ininito senza arrivare a risposte inequivocabili, e un po' tutta la nostra vita è una questione di fede.

C'è chi crede in Dio e chi no. C'è -tra i vari fedeli- chi fa il segno di croce, chi si inginocchia in direzione della Mecca, chi va al Muro del pianto.

E' tutto un gran casino, e in questo casino tutti pensano di conoscere la verità (proprio la verità vera, l'unica ammissibile).

Naturalmente il complottismo naviga le acque torbide dell'equivoco, e i complottisti avranno sempre gioco facile ad indicare i mille raggiri delle verità ufficiali.

E certo -giusto per spararne un paio a casaccio-, se Eltsin non avesse pubblicamente sputtanato la colpa dei Russi nella strage di Katyn oggi saremmo ancora convinti delle responsabilità tedesche; e se Blair & Co. non avessero a distanza di anni rivelato le fandonie sulle armi chimiche di Saddam, oggi penseremmo che l'Iraq era pericoloso per la pace mondiale.

Per cui si, è vero: è lecito diffidare.

Tuttavia la legittima diffidenza nei confronti dell'informazione ufficiale può indurci a seguire qualsiasi diceria proveniente da Twitter, Facebook o Youtube?

Avrebbe senso produrre un virus bassamente mortale (il 2% dei casi) come arma? Avrebbe senso diffondere un morbo per incentivare l'uso di vaccini che ancora non sono in commercio?

Certo, qualcuno potrebbe rispondere che il virus è sfuggito involontariamente a chi lo manipolava. Ma perché si dovrebbe finanziare a caro prezzo la produzione di un microbo non letale? Oppure, nel caso l'accaduto fosse stato volontario, poniamo per supportare le lobbies farmaceutiche che forniscono i vaccini (peraltro al momento non disponibili!), è pensabile che un paese come la Cina abbia interessi tali da sorvolare sulla sicura perdita a breve termine (questa
davvero certa!)
di svariati punti di PIL?

Mi rendo conto che nel mettere in dubbio le convinzioni altrui manifesto di essere prigioniero delle mie.

Il tempo è galantuomo e ci dirà la verità. Se le mura saranno tappezzate da necrologi, allora ci sarà da preoccuparsi seriamente; mentre, in caso contrario, si sarà trattato di roba tutto sommato di poco conto, di quelle che a ogni secolo riempiono le pagine delle cronache.

I virus, questa forma di esistenza a cavallo tra vita e non-vita, esistono da sempre; e da sempre si diffondono, si adattano, si trasmutano. Se avessero un cervello, si potrebbe dire che sono intelligentissimi.

Nulla di nuovo sotto il sole. Almeno così credo.