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Discussione: Gran Premio di Australia 2017: Anteprima e Orari del Weekend

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    Predefinito Gran Premio di Australia 2017: Anteprima e Orari del Weekend

    Primo Appuntamento del Mondiale 2017

    Orari

    Venerdì 24 Marzo
    Libere 1: 2:00-3:30 (Sky Sport F1 HD)
    Differita Integrale alle 7:45 su Rai Sport 1
    Libere 2: 6:00-7:30 (Sky Sport F1 HD)
    Differita Integrale alle 10:15 su Rai Sport 1

    Sabato 25 Marzo
    Libere 3: 4:00-5:00 (Sky Sport F1 HD)
    Differita Integrale alle 08:00 su Rai Sport 1
    Qualifiche: 7:00 (Sky Sport F1 HD)
    Differita Integrale alle 14:00 su Rai 2

    Domenica 26 Marzo
    Gara: 7:00 ̶ 58giri ̶ 307,574km (Sky Sport F1 HD)
    Differita Integrale alle 14:00 su Rai 1
    * tutti gli orari indicati si riferiscono all’Italia: tra Italia e Australia ci sono 10 ore di differenza

    Circuito
    Nome: Melbourne Grand Prix Circuit
    Luogo: Albert Park, Melbourne, Victoria, Australia

    Distanza a giro: 5,303 km
    Numero di curve: 16, dieci verso destra e sei verso sinistra
    Senso di marcia: orario

    Zona DRS: rettilineo principale (tra curva 16 e curva 1 con detection point prima della curva 14). Rettilineo tra la curva 2 e la curva 3 (con stesso detection point).


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  2. #2
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    Wolff: “Nessun pronostico per la gara”


    Il team manager della Mercedes è fiducioso del potenziale della macchina, nonostante le nuove regole

    Il team manager della scuderia tedesca, vincitrice del titolo costruttori e piloti 2016, ha dichiarato di non voler fare previsioni in merito alla stagione 2017, anche se ha ammesso che i margini si sono ristretti tra Mercedes, Ferrari e Red Bull, dopo le nuove regole.
    Questa settimana, con il gran premio di Melbourne inizia una nuova era per la Formula 1, in seguito alle modifiche dell’aerodinamica e dei pneumatici, studiate per rendere le macchine più veloci, più difficili da guidare e all’apparenza, più aggressive. Tuttavia, la casa tedesca, è convinta di aver fatto tutto quello che è necessario per mantenere il dominio.
    “Abbiamo affrontato con determinazione la sfida delle nuove regolazioni”, ha dichiarato Wolff a Crash.net, “Siamo stati i più forti negli ultimi tre anni con le regole stabili ma nessun team è riuscito a mantenere il successo dopo un cambio così radicale nel regolamento. Tuttavia, una sfida così, fa solo bene alla squadra”.
    Secondo il manager austriaco, non c’è da preoccuparsi più di tanto, poichè tutti iniziano da zero: “Con le nuove regole, tutti iniziamo dallo stesso punto; questo può significare possono esserci delle opportunità, ma anche dei rischi per ogni squadra in griglia. Per capire quanto può essere imprevedibile la Formula 1, basta vedere il 2009 con Brawn che ha vinto il titolo costruttori, dopo essere stata sull’orlo dell’estinzione!”.
    Dopo i test brillanti della Ferrari, Wolff rimane comunque fiducioso delle potenzialità della Mercedes, ma non vuole fare nessun pronostico per la gara di domenica:
    “Abbiamo un forte rispetto per ogni nostro rivale e rispettiamo ogni team che tenta di trovare il bandolo della matassa, in quanto al loro interno vi sono persone intelligenti, le migliori in questo campo. Noi, abbiamo fatto il massimo durante l’inverno e anche se non siamo stati i più veloci nei test, si tratta solo di capirne il perchè e cosa fare per migliorare. Solo quando la bandiera a scacchi sventolerà, le chiacchiere finiranno…”.



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    Vettel ha scelto il nome della sua Ferrari SF70H: si chiamerà Gina


    "È un nome di origini latine, è l'abbreviazione di Regina", ha spiegato su Twitter uno degli account di fan del pilota tedesco

    Sebastian Vettel anche per quest’anno ha scelto il nome della sua Ferrari: la SF70H con cui il ferrarista correrà quest’anno è stata chiamata ufficialmente “Gina”: “È un nome di origini latine, è l’abbreviazione di Regina”, ha spiegato su Twitter uno degli account di fan del pilota tedesco.
    Vettel ha sempre chiamato le sue monoposto di Formula 1 con un nome unico: nel 2008 partì con Julie, poi ribattezzò le sue macchine Kate, Luscious Liz, Kinky Kylie, Abbey, Hungry Heidi e Suzie. Da quanto è arrivato in Rosso ha scelto due nomi tutti italiani: “Eva” per il 2015 e “Margherita” per la SF16H dell’anno scorso.

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    F1 GP Australia, Prove Libere 2: Hamilton davanti a tutti



    Vettel a mezzo secondo, seguono Bottas e Raikkonen

    Lewis Hamilton si conferma il più veloce a conclusione della prima giornata in pista a Melbourne. Con il miglior tempo di 1:23.620, ottenuto su mescola ultrasoft, il pilota Mercedes ha subito messo in chiaro chi è quello da battere, staccando di mezzo secondo la Ferrari di Vettel, e la monoposto del compagno di squadra Bottas, giunto terzo. Quarto crono per Kimi Raikkonen, davanti alle due Red Bull – rispettivamente di Ricciardo e Verstappen – Sainz, Grosjean, Hulkenberg e Kvyat. Inizio un po’ più sottotono per la Force India, con Perez fuori dalla top ten, undicesimo, e Ocon 13esimo. Anche la Williams delude nella sua prima uscita stagionale, con Massa che termina in anticipo la sessione, parcheggiando a bordo pista, e Stroll solamente sedicesimo.
    Cronaca – 22°C la temperatura dell’aria e 29°C quella dell’asfalto. All’accendersi del semaforo la Haas di Grosjean è di nuovo la prima a lasciare i box, con il francese affiancato dal compagno di squadra Magnussen. Il ginevrino è anche il primo a fermare il cronometro: 1:26.912 con gomma supersoft. Alle sue spalle l’altro alfiere della Haas. Intanto la pista si riempie velocemente. Ricciardo, con al gomma soft, si mette tra le due Haas, a 4 decimi da Grosjean. Al comando passa quindi la Williams di Massa, in 1:26.367 con la mescola rossa. Alle sue spalle Kvyat, con le soft. Quindi è Hamilton a dettare il passo, con le soft usate e il miglior tempo di 1:25.283. Quinto è Perez, anche lui con mescola gialla. Poi tocca a Bottas, con le supersoft, prendere il comando in 1:25.149 e quindi a Raikkonen, a parità di gomma e il crono di 1:25.087. Vettel passa in vetta in 1:24.926; gomma supersoft anche per il tedesco. A poco più di venti minuti dal via sventola la bandiera rossa: Palmer è andato in testacoda all’ultima curva, sbattendo violentemente contro le barriere. Nessun danno per lui, ma la Renault chiude in anticipo la sessione. A trenta minuti dal via: Vettel, Raikkonen, Hamilton, Bottas, Sainz, Massa, Kvyat, Hulkenberg, Perez ed Ericsson.
    Alla ripartenza è Verstappen il primo a prendere possesso della pista, con gomma supersoft. Passano invece alla simulazione di qualifica con la gomma più morbida, la ultrasoft, Hamilton, Bottas, Massa, Grosjean, Kvyat, Hulkenberg e Stroll. Bandiera bianca anche per la Williams del brasiliano, che parcheggia a bordo pista. Con la gomma rossa Verstappen sale al secondo posto, a 87 millesimi dal vertice. Hamilton guida il gruppo in 1:23.620, a mezzo secondo sono Vettel e Bottas. Quarto Raikkonen. Seguono Verstappen, Sainz, Grosjean, Hulkenberg, Kvyat e Perez. Le Red Bull sono le ultime a passare alle ultrasoft. Ricciardo si prende così il quarto posto, a un secondo dal vertice.
    Verstappen finisce largo ed è costretto ad abortire il proprio giro e a rientrare ai box per la sostituzione del fondo. Hamilton, Vettel e Bottas sono in pista con le ultrasoft usate per la simulazione di gara. Con le ultrasoft intanto Alonso si prende la 12esima piazza. Vandoorne è 17esimo. Vettel passa alle supersoft usate. A trenta minuti dalla conclusione, la tabella dei tempi vede sempre Hamilton in testa, seguito da Vettel, Bottas, Raikkonen, Ricciardo, Verstappen, Sainz, Grosjean, Hulkenberg e Kvyat. Simulazione di gara anche per Ricciardo e Raikkonen, entrambi con le ultrasoft. Bottas invece è con le supersoft. Hamilton è passato alle soft. Nelle fasi finali della sessione, Sauber e Ferrari sono protagoniste di un duello in pista, ma poi la monoposto di Ericsson finisce nella ghiaia: virtual safety car e la bandiera a scacchi che sventola poco dopo, confermando Hamilton il pilota più veloce della giornata.


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    GP Australia, Qualifiche: Prima pole dell’anno a Lewis Hamilton



    Prima fila con la Ferrari di Vettel. Alle loro spalle Bottas e Raikkonen

    L’uomo della pole position non manca il primo appuntamento stagionale e si intasca la partenza al palo nel Gran Premio di Australia. Con il miglior tempo di 1:22.188, Lewis Hamilton piazza la sua Mercedes davanti a tutti, in una prima fila che dovrà però condividere con la Ferrari di Sebastian Vettel, veloce ma non abbastanza. Alle spalle della coppia di testa, i rispettivi compagni di box, con Bottas terzo davanti a Raikkonen. Verstappen, Grosjean, Massa, Sainz, Kvyat e Ricciardo completano la top ten. Il pilota australiano è stato protagonista di una bandiera rossa a metà Q3, e non ha potuto quindi lottare per la migliore posizione.
    Cronaca – Q1 – 34°C la temperatura dell’asfalto quando si accende il semaforo in pit lane. Sulla Williams di Stroll è stato sostituito il cambio dopo l’incidente del mattino, mentre sulla Ferrari sono state rimpiazzate centralina e batterie. Le McLaren sono le prime a lasciare i box. La pista si riempie velocemente: tutti montano la mescola più morbida, solo le due Ferrari optano per le supersoft. Primo crono per Alonso, seguito da Giovinazzi ed Ericsson, quindi è Vettel a portarsi davanti in 1:25.733. Poi tocca a Bottas, leader in 1:24.514, seguito da Hamilton a 21 millesimi. Quindi Vettel, Perez, Massa, Sainz, Kimi, Grosjean, Kvyat e Ocon. Vandoorne rientra ai box per un problema di potenza, mentre in pista Hamilton passa al comando. Quinta piazza per Ricciardo, ottavo Verstappen e Giovinazzi 13esimo. Gomma ultrasoft anche per Raikkonen. Grosjean si prende il sesto tempo, Hulkenberg il nono. Quindi Raikkonen passa in seconda posizione, a 3 decimi dal vertice, anche se si lamenta del posteriore della sua Rossa. Ericsson ruba a Giovinazzi, che ha commesso un bloccaggio, l’ultimo pass per la Q2. Esclusi quindi, insieme al pilota italiano, sono Magnussen, Vandoorne, Stroll e Palmer.
    Q2 – Subito dentro le Mercedes, Hamilton con ultrasoft usata. Bottas sale davanti in 1:23.215, il compagno di box è alle sue spalle. Terzo, a due decimi, arriva Vettel, poi scavalcato da Raikkonen. Quinto Ocon con la Force India. Anche Verstappen monta ultrasoft usate. Settimo tempo per Massa, seguito da Sainz e Kvyat. Vettel torna in pista con le ultrasoft nuove ma non migliora il suo quarto tempo. Bottas precede Hamilton, Raikkonen, Vettel, Ricciardo, Verstappen, Massa, Sainz, Kvyat e Perez. La Haas di Grosjean si prende la settima piazza, poi scavalcato da Massa. Bandiera a scacchi: esclusi sono Perez, Hulkenberg, Alonso, Ocon ed Ericsson
    Q3 – Gomma ultrasoft per tutti. Bottas e Vettel i primi in pista, seguiti dai rispettivi compagni di box e da Ricciardo. Raikkonen via radio informa che c’è pioggia lungo il tracciato. Miglior crono per Vettel, al quale si accoda Bottas. Hamilton straccia tutti con il tempo di 1:22.496, quarto Raikkonen. Ma sventola la bandiera rossa! Ricciardo perde il retrotreno e finisce nella ghiaia, andando a sbattere contro le barriere. Alla ripartenza è Grosjean a lasciare per primo i box. Il francese al suo primo giro lanciato si prende la quinta piazza. Dentro anche tutti gli altri. Hamilton si migliora in tutti i settori, così come Bottas, che si porta in testa in 1:222.481. Ma ci ripensa Hamilton a fa bollire il cronometro, con il milgior tempo di 1:22.188, che gli vale la pole position, perché Vettel ci prova ma non riesca a prenderlo per un paio di decimi. Bandiera a scacchi! Completano le prime cinque file Bottas, Raikkonen, Verstappen, Grosjean, Massa, Sainz, Kvyat e Ricciardo.




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    Pagelle GP Australia: Vettel esalta la Ferrari, Giovinazzi speranza tricolore


    Il tedeschino protagonista assoluto, Hamilton beffato. Voti a tutti i protagonisti del GP

    E’ un’alba rossa come non si vedeva da tempo. Il via della stagione di Formula 1 ha visto Sebastian Vettel dominare in modo perentorio il GP d’Australia, battendo le Mercedes e riportando a Maranello una vittoria che mancava da troppo tempo.
    Sebastian Vettel 10 e lode Il piglio, la concentrazione, la determinazione, con la consapevolezza di poter stupire, anelando il tanto amato Cavallino rampante all’alba di una stagione che dovrà per forze di cose essere diversa. La SF70H va che è una bellezza, Seb si esalta, la fa danzare, in qualifica e in gara. Dopo il semaforo verde marca stretto Hamilton, non lo lascia andare via, lo pressa, per poi martellare giro dopo giro, portandosi a casa una vittoria densa di significati. All’Albert Park splende la stella di un fuoriclasse che fa sembrare tutto facile, naturale. Prima vittoria stagionale, quarantatreesima in carriera, prova di forza senza eguali. FENOMENO
    Lewis Hamilton 9 Candidato all’Oscar di Melbourne che resta senza statuetta, perso nei suoi dubbi. Fa il suo – e che “suo” – in qualifica, stampando il solito giro da poleman incallito. La partenza è buona, ma qualcosa è cambiato. Lewis nota negli specchietti una macchia rossa che non ne vuol sapere di sparire, una spada di Damocle che pende sul destino di una gara per nulla scontata. La chiamata ai box è prematura, questa F1 “ingombrante” non permette all’inglese di sbarazzarsi della Red Bull di Verstappen. Quando finalmente ha pista libera, Vettel è già scappato. La vera notizia è che non ne ha per andarlo a riprendere. PERPLESSO
    Valtteri Bottas 8 Doveva essere quello inadeguato ad ereditare un sedile così pesante. Non si distingue certo per estro o fantasia, ma si conferma un pilota solido, concreto, in grado di portare punti pesanti alla Mercedes. Impreciso in qualifica, consistente in gara, dove riesce ad avvicinare nelle prestazioni il suo capitano. Evitando accuratamente di infastidirlo, naturalmente. SOLDATO
    Kimi Raikkonen 6 Compitino senza lode e senza infamia, quarto in griglia e quarto in gara, anni luce lontano dall’andatura dello scatenato compagno di squadra. Fine settimana sostanzialmente anonimo, Raikkonen nella terra dei canguri è assente (in)giustificato. Ammette di non aver mai trovato il giusto feeling con la vettura. Il giro veloce è una magra consolazione, lui e la SF70H devono socializzare quanto prima. BWOAH
    Max Verstappen 7,5 Giovane che giorno dopo giorno sembra sempre di più un veterano. Bravo ad ottimizzare il deludente materiale tecnico a disposizione. Asseconda le potenzialità di una RB13 indecifrabile, passando il suo fine settimana in quinta posizione, a debita distanza dai due top team. Tenace nel difendere la posizione su Hamilton, tenta un vano avvicinamento alla Ferrari di Raikkonen. DISCIPLINATO
    Felipe Massa 7,5 Con gli automatismi di chi sa cosa fare, Felipe – decano della categoria richiamato in fretta e furia dalla Williams – risponde presente, portando punti pesanti a casa. Con la soddisfazione di evitare il doppiaggio per pochissimo. Il sesto posto a pieni giri, se paragonato al fine settimana del compagno Stroll, è oro colato per Grove. La Williams è lui. ATLANTIDE
    Sergio Perez 8 Pantera rosa che aggredisce e stordisce, il messicano riparte da dove ci aveva lasciato, con gare di qualità eccelsa. Da undicesimo a settimo, il suo GP di Australia è impreziosito dal sorpasso di cattiveria pura ai danni di Carlos Sainz. Una delle poche manovre degne di note della gara, certamente la più bella. AGGRESSIVO
    Carlos Sainz 7 Per la Toro Rosso lo spagnolo è una certezza. Ottavo in qualifica e ottavo in gara, non digerisce lo smacco del sorpasso all’esterno subito all’esterno da Perez e suda sette camicie per riprendere la Force India nel finale. Arriva negli scarichi dell’avversario, ma l’ottavo posto è comunque un buon risultato. GARANZIA
    Daniil Kvyat 7 Tutta un’altra storia rispetto al pilota disorientato e sfiduciato del 2016. Stagione iniziata con il giusto approccio e la giusta determinazione. Passa sotto la bandiera a scacchi a tredici secondi dal compagno di squadra, ma è un risultato falsato da un pit stop di troppo che lo frena un bel po’. Nelle prestazioni è alla pari di Sainz in qualifica e gara. RITROVATO
    Esteban Ocon 6,5 Altro giovanissimo, classe ’96, in griglia. Scuola Mercedes e gran carriera davanti. Fa esperienza giro dopo giro, mette nel mirino Fernando Alonso e con pazienza certosina mette a segno il sorpasso che gli vale il primo punto in carriera in F1. POSITIVO
    Nico Hulkenberg 7 Mezzo punto in più per una grande qualifica con una Renault RS17 in ritardo tecnico. Fa il possibile e l’impossibile per portare a casa almeno un punticino, finendo undicesimo. Hulk corre sulla tattica delle due soste, lotta con Alonso e Ocon, si sbraccia, ma alla fine deve accodarsi al francese che ha preso il suo posto in Force India. GENEROSO
    Antonio Giovinazzi 8,5 Il ragazzo di Martina Franca impressiona per la facilità e la leggerezza con cui vive l’esordio iridato, catapultato improvvisamente nell’abitacolo dalle terze prove libere. Zero errori, subito competitivo, come se corresse in F1 da anni. La capacità di adattarsi ad una pista tutta nuova, unito all’intelligenza di tenersi lontano dai guai. Giovinazzi sveste i panni del terzo pilota Ferrari ed indossa quelli del titolare in Sauber. Pronti via ed è veloce come Ericsson, uno che corre dal 2015 ad Hinwill. Sfiora il Q2 sabato, è dodicesimo al traguardo in gara. Il debutto è da sogno, il futuro è una speranza, tutta italiana. TALENTO
    Stoffel Vandoorne 5,5 Si farà, perché il talento è indubbio, ma il suo GP d’Australia è un calvario, passato a risolvere problemi sulla vettura. Male in qualifica, dove becca un secondo netto dal teammate Alonso, si può consolare con la bandiera a scacchi, ma è poco più di un brodino. L’ultima (e unica) gara in F1, in Bahrein, era stata un’altra storia. IN SALITA
    Fernando Alonso 7,5 Il solito giro “monstre” in qualifica, dove predica da solo nel deserto di una McLaren ancora imbarazzante. Non riesce a compiacersi dell’impresa del sabato, mai come quest’anno Nando appare imbronciato, stanco, avvilito. Eppure lotta, come sempre, perché lui la spugna non la getta mai. Poteva finire decimo, ma sarebbe stata troppa grazia per una MCL32 claudicante, che fa acqua da tutte le parti. E che, naturalmente, lo lascia a piedi. Non meritava di subire il doppio sorpasso da parte di Ocon e Hulkenberg. Mortificato per colpe non sue. MERITA ALTRO
    Daniel Ricciardo 5 Il fine settimana dell’idolo di casa è una pellicola dell’orrore senza fine. L’errore in qualifica è suo, perde la RB13 e va a muro compromettendo il suo Q3. I problemi tecnici, però, ce li mette la Red Bull. Costretto dapprima a scivolare quindicesimo in griglia per sostituzione del cambio, poi a partire – per modo di dire – dai box con due giri di ritardo a causa di alcuni problemi alla power unit. Dulcis in fundo il motore Renault lo lascia a piedi poco prima di metà gara. Gli avessero detto che a Melbourne sarebbe andata così, si sarebbe fatto una delle sue proverbiali risate. E invece è tutto vero. Fine settimana talmente negativo da rasentare il comico. UN DISASTRO
    Romain Grosjean 8 Incanta con la Haas in qualifica, conquistando una terza fila che catapulta la piccola americana grigio militare nel giro delle grandi. Un numero eccezionale, che vale il prezzo del biglietto. E che meritava miglior sorte. Ma il motore Ferrari fa i capricci e lo appieda dopo tredici tornate. Davanti ai microfoni, però, parla benissimo della power unit italiana. Lezione di sportività. UN SIGNORE
    Kevin Magnussen 4,5 Si ritira a dieci giri dal termine per problemi alle sospensioni, ma era stato poco più di una comparsa nel fine settimana australiano, facendosi notare solo per il contatto a inizio gara con Ericsson. Il confronto con Grosjean è imbarazzante. RIMANDATO
    Lance Stroll 3 Dagli errori nelle libere ad una qualifica inguardabile, dove becca due secondi e passa da Felipe Massa e condanna la Williams a non superare il taglio del Q1. La gara è un impreciso guidare tra le curve dell’Albert Park. Non sembra ancora pronto per vestire una tuta così pesante, la sensazione è che il salto dalla F3 sia stato più lungo della gamba. Si ritira per problemi all’impianto frenante, per ora però è una “scommessa” persa. IMPREPARATO
    Marcus Ericsson 5,5 Tiene a stento dietro il rookie Giovinazzi in qualifica. La gara non è giudicabile, dato che la vettura subisce danni dal contatto con Magnussen (in cui non ha colpe) ed è poi costretto al ritiro per problemi idraulici. FIGURANTE
    Jolyon Palmer 3,5 Tre giorni passati a fare a cazzotti con una monoposto che non riesce a guidare. Figure magre, un botto nelle libere, ultimo posto in qualifica. In gara prova a raddrizzare la situazione ma l’illusione dura pochi giri. Costretto al ritiro per problemi ai freni. Ma Hulkenberg a Melbourne correva in un’altra galassia. INCUBO
    GP Australia 7 E’ una Formula 1 che presenta meno opportunità di sorpasso, ma le vetture così veloci in curva e così aggressive sono una gioia per gli occhi. Meno spettacolare, ma più vera, la F1 potrebbe essere tornata ad essere più sport e meno wrestling dopato con ala mobile. La sensazione è che i piloti spingano come ossessi con queste auto, divertendo e divertendosi di più.


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