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Discussione: Formula 1, i team e i piloti del 2017

  1. #11
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    Svelata la nuova Sauber C36 – Ferrari




    Nuova colorazione per i 25 anni della Scuderia nel Circus

    Sauber C36 Ferrari – Con un post pubblicato sulle proprie bacheche social, Sauber ha svelato il design della nuova C36 – Ferrari, la monoposto con cui Marcus Ericsson e Pascal Wehrlein proveranno a riscattare un 2016 povero di risultati. La monoposto presenta una colorazione completamente differente rispetto a quella della passata stagione visto che oltre al blu, colore della Scuderia elvetica da un paio di campionati, si possono notare l’oro e il bianco. Nella parte posteriore, inoltre, appare la scritta “25 anni” per l’anniversario del team capitanato da Monisha Kaltenborn nel Circus.
    La vettura presenta tutte le novità regolamentari introdotte questo’anno: si può notare infatti l’ala anteriore a freccia, le nuove mescole Pirelli e l’ala posteriore a cucchiaio. Come da previsione, inoltre, è presente la pinna nella parte posteriore del cofano. Nessuna novità invece per quanto riguarda il muso: la Scuderia elvetica ha scelto di seguire la strada intrapresa nel 2016 con un bulbo nella parte anteriore per rientrare nell’altezza minima riportata sul regolamento.
    Ricordiamo che per via del brutto incidente alla “Race of Champions”, Pascal Wehrlein non potrà scendere in pista durante i prossimi test sul tracciato di Barcellona. Toccherà al nostro Antonio Giovanni effettuare le prime tornare con la nuova monoposto della Scuderia elvetica. Appuntamento al 27 febbraio per la presentazione ufficiale all’interno della pit lane del Montmelo.

    Motorionline
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  2. #12
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    Renault, il grande giorno: presentata la nuova R.S. 17



    La novità Hulkenberg e un super consigliere dietro le quinte: Alain Prost

    Dopo un ritorno in Formula 1 tutt’altro che semplice, e un 2016 concluso con un deludente nono posto fra i costruttori, oggi a Londra la Renault ha presentato la nuova vettura per il prossimo Mondiale, che si chiamerà R.S. 17. Con ben altre ambizioni rispetto al recente passato: “Puntiamo al quinto posto a fine Mondiale”, ha ammesso il presidente del gruppo, Jerome Stoll. La livrea della vettura realizzata nelle sedi di Enstone e Viry si caratterizza rispetto a quella della stagione passata per la maggiore presenza del colore nero rispetto al giallo: ad essa si affidano le speranze di rilancio del team, come ha ricordato ancora lo stesso Stoll: “Ci sono le condizioni per disputare quest’anno una buona stagione, e credo che il grande lavoro svolto negli ultimi mesi sulla macchina lo dimostrerà”. Grazie, ovviamente, anche all’esperienza di Nico Hulkenberg, che corrisponde perfettamente all’identikit di pilota che il team cercava per sviluppare la nuova vettura. A fianco dei due titolari, la riserva Sergej Sirotkin, che probabilmente scenderà in pista in alcuni GP nelle FP1 del venerdì. Ma la figura più carismatica della nuova stagione sarà Alain Prost, consulente speciale di Renault, che avrà un ruolo di primaria importanza, ma presumibilmente lontano dai riflettori: “E’ necessario restituire la Formula 1 ai piloti”, ha spiegato . Fra le novità principali, un muso che ricorda quello della Mercedes e una lunga pinna di squalo che parte dall’airscoop. Probabile, però, che dopo la presentazione di oggi molti ulteriori dettagli vengano messi a punto prima dell’inizio dei test della settimana prossima a Barcellona. Cyril Abiteboul, managing director della scuderia, ha poi riconosciuto come “con le nuove norme bisognerà sfruttare le opportunità che eventualmente si verranno a creare”. Un concetto parzialmente condiviso anche da Bob Bell, direttore tecnico della scuderia, che ha confermato come le novità regolamentari potrebbero aprire spiragli anche a quelle scuderie che negli ultimi anni non sono riuscite a ritagliarsi un ruolo da protagoniste: “L’incremento di velocità di sicuro garantirà un miglioramento dello spettacolo”.



    Gasport
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  3. #13
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    Force India VJM10: la sfida sarà confermarsi



    Quarta forza lo scorso anno, a Silverstone ha presentato la nuova monoposto, ricca di soluzioni originali

    Confermarsi, dopo due campionati dal rendimento oltre ogni aspettativa. Per provarci, Force India VJM10. L'obiettivo è titanico, se si considera il cambiamento regolamentare in atto, le risorse limitate di un team privato che, però, ha saputo sfruttare meglio di chiunque altro - top team esclusi - quanto disponibile e con una non facile situazione societaria, visti i problemi con la giustizia indiana di Vijay Mallya.
    Una monoposto dalla livrea simile al 2016, ma non potrebbero essere più diverse le forme disegnate. A partire da un anteriore con un netto dislivello tra il cockpit e il musetto, che termina con un'estesa proboscide e un'area molto scavata rispetto ai supporti dell'ala anteriore. Immancabile la pinna sul cofano motore, che sfoggia un airscope in stile Mercedes 2016. Dei team che hanno svelato finora la monoposto 2017, Force India sembra quello che ha sperimentato maggiormente nella zona dei deviatori di flusso dietro le ruote anteriori, un unico elemento e più soffiature nella parte superiore, oltre a profili disposti orizzontalmente, ancorati al T-Tray. Originale anche la soluzione dei deviatori di flusso sulle pance laterali, privi del collegamento con il fondo.
    E' un Vijay Mallya che nel corso della presentazione ha assicurato un costante sviluppo del progetto, crocevia delle sorti del team: «Il regolamento 2017 ha fatto partire tutti da un fgoglio bianco. Non sapremo l'ordine di competitività prima del secondo test in Barcellona, so che continueremo a sviluppare la macchina senza sosta e tutti i team faranno lo stesso. La macchina che avremo a Melbourne sarà piuttosto diversa da quella che vedremo poi a Barcellona e successivamente. Sono fiducioso che sarà una macchina molto competitiva».


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  4. #14
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    Mercedes W08, svelata l'arma letale per il 2017



    Una livrea con più grigio e blu. Visivamente è l'area intorno alle pance a presentare le novità maggiori. La pinna (per ora) è tra le meno accentuate

    Primi passi a Silvertone, curve amiche dalle quali lanciare la sfida al mondiale della rivoluzione tecnica. Mercedes W08 rompe gli indugi e svela le propria veste. Un progetto che affina numerosi dettagli per interpretare al meglio il regolamento tecnico. Un musetto sempre basso e più sottile, tondeggiante in punta e privo di "naso", forme più asciutte nel raccordo con il cockpit, con la conferma del S-Duct.
    Di maggior impatto è l'interpretazione dei deviatori di flusso dietro le ruote anteriori, accompagnati da due baffi davanti all'ingresso delle pance, dalle dimensioni ridotte, mentre in basso si è scelto di adottare più "lame" orizzontali staccate tra loro. Fiancate molto scavate abbinate a una parte superiore della copertura motore più abbondante e affusolata verso il triangolo superiore della sospensione posteriore.
    Sul fondo, davanti alle ruote posteriori, si conteno 9 slot per ottimizzare i flussi e ridurre il disturbo dei vortici generati dalle gomme. Fondo che in posizione più avanzata, all'altezza delle pance, è completato da tre deviatori verticali, due staccati e un terzo raccordato al cockpit e ad arco e con una paratia supplementare collegata al bordo delle pance stesse. Oltre ai supporti degli specchietti si contano altri due elementi verticali e più interni.
    La differenza più evidente tra i progetti 2017 svelati finora sta nell'assenza dell'ampia pinna sul cofano motore: si è scelta una soluzione simile per ampiezza a quella utilizzata lo scorso anno, ma già nei test potremmo registrare un elemento diverso. Quanto all'ala posteriore, profilo principale moderavamente a cucchiaio e paratie scavate in basso.
    La livrea ha un tocco di blu e grigio in più, tra i deviatori a ponte accanto alle pance e la grafica differente sulle ali. La sigla completa, infine, della monoposto 2017 è Mercedes W08 EQ Power+, richiamo al sub-brand Mercedes dedicato alle future proposte elettriche nella produzione di serie, con la prima EQ attesa al debutto nel 2020.


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  5. #15
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    Ferrari SF70H: presentata la nuova monoposto del Cavallino




    Svelata a Fiorano, poi subito il debutto in pista

    La Ferrari ha presentato la nuova Ferrari SF70H, la monoposto con cui disputerà il mondiale 2017 di Formula 1. La vettura è stata svelata in diretta web da un garage della pista di Fiorano dai piloti Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.
    Nome in codice 668 la vettura celebra i 70 anni della Ferrari. Il design risente ovviamente delle modifiche al regolamento con l’adozione dell’ala anteriore a freccia, l’ala posteriore di dimensioni maggiori e gli pneumatici Pirelli maggiorati. La vettura vista oggi, a passo “corto”, potrebbe di fatto già essere abbandonata per le prime gare europee: i tecnici Ferrari starebbero infatti lavorando già ad una versione B, profondamente rivista nell’aerodinamica.
    Il muso non sembra cambiato molto rispetto al 2016 mentre è stata adottata la pinna sul cofano motore.
    I tecnici, coscienti di un livello aerodinamico non ancora all’altezza della Mercedes, hanno spremuto al massimo la power unit V6 turbo ibrida, ottenendo un incremento di potenza senza sacrificare l’affidabilità.







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  6. #16
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    Presentata a Woking la nuova McLaren MCL32


    Tanto arancio presente nella livrea

    In una cerimonia tenutasi all’interno della base di Woking, Mclaren ha svelato il design della nuova MCL32, la monoposto con cui Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne affronteranno il prossimo mondiale di Formula Uno. Una vettura che rispecchia alla perfezione i nuovi regolamenti sportivi e che presenta diverse novità molto interessanti sul piano tecnico.
    Lente d’ingrandimento puntata sui piloni di sostegno dell’ala anteriore, divisi in quattro piccoli piloncini che fungono da deviatori di flusso verso il fondo della monoposto, la pinna che parte dall’airscoop e termina nei pressi dell’ala posteriore (non è presente l’aletta in stile Ferrari.ndr) e dei deflettori laterali collegati alla scocca tramite due ponti che fungono da ali. Soluzioni molto interessanti che puntano ad aumentare il carico aerodinamico della MCL32. Novità anche sul fronte livrea: come da previsione, infatti, la monoposto presenta una doppia colorazione col nero presente nella parte posteriore e con l’arancio che riempe tutta la zona anteriore.
    Nessuna novità invece per quanto riguarda il muso: McLaren ha scelto di seguire la strada intrapresa nel 2016, ripresentando la stessa identica soluzione già vista nella MP4/32. Appuntamento a martedì per i primi giri in pista con Fernando Alonso.



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  7. #17
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    La nuova Ferrari SF70H: i particolari che potrebbero renderla vincente


    Il Cavallino entra in gioco. La nuova Ferrari SF70H si mostra, finalmente, alla platea mondiale, in modo sobrio e discreto, come da tradizione. Molte le aspettative attorno a questa monoposto: tra il settantesimo anniversario della nascita della Ferrari e i dieci anni ormai trascorsi dall’ultimo titolo Piloti (2007, Kimi Raikkonen), in quel di Maranello – ci scommettiamo – la tensione si taglia col coltello.

    Si tratta della prima vettura interamente concepita e realizzata sotto la direzione del nuovo Direttore Tecnico, Mattia Binotto. Uno staff tecnico che, ai posti di comando, vanta italiani: Simone Resta (Chief Designer), Enrico Cardile (Aerodinamica), Lorenzo Sassi (Motore), Luigi Fraboni (Operazioni Power Unit). A questi si aggiungono Thierry Baritaud (ERS), Tiziano Battistini, Jock Clear, Giacomo Tortora, Stefano Lovera, specializzati nelle diverse mansioni, dallo sviluppo del veicolo all’elettronica.
    La SF70H si presenta ben concepita e assai curata. Il muso – caratterizzato dalla protuberanza in corrispondenza dei piloni di sostegno dell’ala anteriore – mantiene la configurazione generale adottata per la SF16-H e che ritroviamo ancora in molte altre vetture in questo 2017.

    Sopra il muso, all’uscita dell’S-Duct, sono state ricavate delle appendici (due per lato), divise da una sottile fenditura.

    Se l’ala anteriore, provvisoria, e il deviatore di flusso collocato sotto i bracci di sospensione non presentano particolari voli pindarici, le pance e le fiancate costituiscono il piatto forte della SF70H. I bargeborad palesano una forma molto pulita e sinuosa. Più elaborata l’area attorno alle prese d’aria di raffreddamento. Colpisce la curiosa forma a goccia delle prese d’aria, più strette in corrispondenza della scocca e dell’abitacolo, più larghe e orientate verso il basso all’esterno delle fiancate stesse. A monte delle bocche – più in basso, vicino allo Step Plane e all’incavo aerodinamico tra fiancate e fondo – trova posto un vistoso deviatore di flusso (uno per lato) qualificato da due fenditure orizzontali, che ricorda nelle forme le “cassette delle lettere” che spopolavano sino al 2008 proprio attorno alle prese d’aria di raffreddamento.



    Davvero originale il secondo deviatore di flusso ricavato all’esterno delle prese d’aria delle fiancate. Di fatto, non si tratta del solito deviatore a ponte – composto da elementi orizzontali e verticali a circondare, a sbalzo, la bocca della presa d’aria: i bordi di attacco stessi (orientati a freccia positiva, come Regolamento) – superiore ed inferiore – di ciascuna presa d’aria, infatti, costituiscono l’origine e le pareti (integrate al resto della carrozzeria e, pertanto, non a sbalzo) del deviatore di flusso esterno, il quale va a circondare esternamente, appunto, la parte più estrema della bocca. A questo deviatore è stata ancorata una ulteriore appendice, più piccola e ancora più esterna.



    Ma non è tutto. Le pance, ancora in corrispondenza delle prese d’aria di raffreddamento, presentano una singolare presa d’aria supplementare (una per lato). Questa “rampa” è apprezzabile osservando la vettura dall’alto: nel particolare, la presa d’aria trova posto a valle del bordo di attacco superiore della bocca di raffreddamento principale.

    Insomma, le fiancate – molto alte e a filo con l’abitacolo – in corrispondenza delle prese d’aria e dei deviatori di flusso rappresentano, per ora, la vera nota distintiva della SF70H.
    Le fiancate si estendono verso il retrotreno secondo una configurazione ormai consolidata (marcate la Coca Cola e la rastremazione) ed un andamento “regressivo”. Altrettanto conservativo è il disegno della presa d’aria dinamica a periscopio e del cofano motore, fatta eccezione per quell’andamento molto sinuoso e curvilineo con cui il cofano motore scende a valle verso il retrotreno, tipico degli Anni ’90 e tornato alla ribalta in questo 2017. Alla base della telecamera posta in cima alla presa d’aria motore, è stata collocata una appendice aerodinamica orizzontale (di colore nero). Spicca, invero, la vistosa pinna dorsale, contraddistinta da una appendice aerodinamica posta nella estremità posteriore. La sua funzione, ipotizziamo, è quella di ottimizzare il flusso d’aria diretto verso l’alettone posteriore.

    Lo Step Plane, davanti alle ruote posteriori, presenta le ormai diffuse fenditure atte a ottimizzare l’aerodinamica in una cruciale area della vettura.
    In linea con i regolamenti e verosimilmente provvisorio l’alettone posteriore (presente anche un monkey seat dai profili alari ad arco), sorretto da due sostegni verticali “swan neck” che vanno ad ancorarsi ai lati del terminale di scarico. Ai lati di quest’ultimo, infine, sono stati alloggiati i due condotti di scarico della valvola waste-gate.

    La sospensione anteriore presenta uno schema push-rod, al posteriore troviamo l’ormai diffuso pull-rod.
    Come ogni monoposto sinora presentata, anche la Ferrari SF70H alterna aspetti logicamente, legittimamente conservativi e meno estremi a soluzioni decisamente più originali. Nel complesso, una gradevole vettura, contraddistinta, verosimilmente, da un passo sì lungo (come tutte le F1 odierne, del resto) ma non… lunghissimo. Primi responsi e aggiornamenti in quel di Montmelò.



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  8. #18
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    Presentata a Barcellona la nuova Toro Rosso STR12


    Look aggressivo e livrea completamente inedita

    In una cerimonia tenutasi all’interno della pit lane del Montmelò, Toro Rosso ha svelato la STR12, monoposto con cui Carlos Sainz e DAniil Kvyat affronteranno il prossimo mondiale di Formula Uno. La vettura, come da previsione, presenta tutte le novità introdotte quest’anno con i nuovi regolamenti sportivi e una livrea completamente inedita che consente alla Scuderia faentina di dare un netto taglio al passato. La nuova monoposto presenta infatti una colorazione simile al blu elettrico con tocchi di rosso che rimandano al main sponsor, Red Bull. Il toro sul cofano motore si presenta argento, colore che ritroviamo anche sul muso.
    Presente la pinna nella parte posteriore dell’auto mentre il muso, al contrario delle previsioni, non presenta il bulbo. Dalle prime foto si evince un passo relativamente corto e quindi un’idea progettuale simile a quella portata avanti da Ferrari. Da notare, inoltre, che non è presente l’appendice nella parte più estrema del muso. Appuntamento a domani per i primi chilometri in pista di questa STR12. Sarà lo spagnolo Carlos Sainz a completare le prime tornate sul tracciato di Barcellona.



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  9. #19
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    Red Bull RB13: solo un "buco sul muso"


    La monoposto di Newey per la Formula 1 2017 non mostra soluzioni ardite, se non per la presa d'aria posta esattamente in punta

    C'è stata molta attesa per il lancio online della nuova Red Bull RB13, che molto "cabalisticamente" è stato effettuato alle ore 13,13 di Barcellona (e quindi anche in Italia) dove il team è già pronto per i test di domani. Al di là della superstizione, naturalmente c'è sempre molta curiosità su quanto possa scaturire dalla matita di Adrian Newey, specialmente quando sembra essere ispirato, come pare sia stato in virtù dei nuovi regolamenti F1 2017 che offrono nuovi spunti aerodinamici (peraltro da lui stesso ispirati alla Fia…).

    Tuttavia gli appassionati più sensibili alle innovazioni tecniche potrebbero essere rimasti un po' delusi: dalle prime immagini - un breve video dal montaggio piuttosto incalzante - l'unico elemento che fa un po' scalpore è giusto il musetto, che in corrispondenza della punta presenta un bel foro. Potrebbe trattarsi della presa d'ingresso dell'S-duct, mentre sembra improbabile serva ad arieggiare l'abitacolo.
    Per il resto non si colgono differenze rilevanti anche rispetto alla monoposto del 2016, se non per la pinna sul cofano ormai generalizzata e per la zona anteriore della scocca particolarmente rialzata, indice di come si sia cercato di favorire i flussi inferiori e probabilmente sia stato creato più spazio per gli elementi idraulici della sospensione, strada peraltro già seguita con la precedente monoposto.
    Per quanto visibile finora, le fiancate e i deviatori non sono particolarmente dissimili di quelli della precedente RB12 (salvo un piccolo "taglio" sul bordo del fondo) e neppure i bargeboard sono stati particolarmente sviluppati, al contrario di quanto visto per esempio su Ferrari SF70H e McLaren MCL32. In questo caso mancano anche le alette davanti all'ala posteriore come invece viste su Ferrari e Mercedes.
    Più interessante potrebbe essere la zona posteriore "bassa", volutamente lasciata in ombra. Apparentemente si è lasciato più spazio per il passaggio dell'aria, frutto di un retrotreno ancor più rastremato che in precedenza, ma non si riesce a cogliere altro relativamente al diffusore. In ogni caso, trattandosi di immagini "da studio", è ovviamente più che probabile vi siano diverse differenze sulla monoposto che debutterà effettivamente a Barcellona nei test prestagionali che prendono il via domani. In cui vedremo se anche il motore Tag Heuer sarà all'altezza delle aspettative e soprattutto di quel parametro che è stato inserito nella scheda tecnica ufficiale della RB13: 900 cv di potenza massima.


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