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Discussione: Honda in forze alla Dakar: "Per noi è seconda solo alla MotoGP"

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    Predefinito Honda in forze alla Dakar: "Per noi è seconda solo alla MotoGP"

    Scopriamo lo squadrone della Casa di Tokyo che con la CRF 450 Rally punta a un grande risultato con Barreda e Goncalves malgrado l'inortunio a Benavides

    Per arrivare pronta all’appuntamento dell’anno, la Honda CRF 450 Rally ha già percorso 30mila chilometri, pari alla distanza di tre Dakar. “Abbiamo lavorato soprattutto a livello di affidabilità” ha dichiarato il vice presidente di Honda HRC Shuhei Nakamoto, che quasi sicuramente il 2 gennaio sarà al via della grande maratona sudamericana. “Il progetto Dakar è secondo per importanza solo alla MotoGP, per questo nel corso del 2016 il team ha svolto un intenso programma di test”.
    rafforzata — A livello di piloti la squadra si era rafforzata con l’arrivo di Kevin Benavides, 4° lo scorso anno, che doveva togliere un po’ di pressione al pilota di punta Joan Barreda. Il team invece partirà “orfano” dell’argentino, infortunatosi al termine dell’ultimo test di durata organizzato in preparazione della Dakar. Tutte le speranze del colosso Honda tornano così a concentrarsi sullo spagnolo e i compagni di squadra Paulo Goncalves, Ricky Brabec e Michael Metge. L’obiettivo è ambizioso ma concreto: vincere questa gara unica nel suo genere al quinto tentativo. La rivale KTM ne aveva impiegati sette di anni, ma una volta centrato la vittoria nel 2001 con il compianto Fabrizio Meoni, ha inanellato una strepitosa serie di 15 successi consecutivi. Sulla carta ci sono tutti i presupposti per fare bene, anche se prima ancora del via, la defezione dell’argentino Benavides rischia di far saltare gli equilibri.
    parla boasso — Lo abbiamo chiesto al Team Manager Roberto Boasso, scelto dal General Manager Martino Bianchi per riorganizzare la squadra. Che atmosfera si vive nel team alla vigilia della gara? “Siamo molto dispiaciuti per l’infortunio di Benavides, perché è un pilota forte e un potenziale vincitore. Abbiamo deciso di non sostituirlo. Sono molto fiducioso per quanto riguarda il resto della squadra, abbiamo lavorato bene e siamo pronti per l’appuntamento dell’anno”. Che tipo di Dakar ci aspetta? “Sarà una corsa diversa dalle passate edizioni, dove conterà la costanza e la navigazione. Non è detto che vinca il più veloce. Price parte favorito, ma sono una decina i top riders in lotta per la vittoria”.
    la moto — Che tipo di interventi sono stati fatti sulla moto? “A livello di ciclistica - spiega Boasso - abbiamo lavorato sulle sospensioni e sul bilanciamento generale. Quindi sul link, sul forcellone per avere una maggiore stabilità. Il motore, è stato affinato nei dettagli, ma niente di stravolgente. Ci siamo concentrati invece sull’affidabilità con un serrato programma di test effettuati in gara. Abbiamo iniziato ad Aprile con la Ruta 40 in Argentina, abbiamo trascorso un mese nel deserto del Mojave in California con Barreda e Metge, poi l’Atacama Rally in Cile, e ancora il Grand China Rally, il Merzouga Rally, Vegas-Rino ed il Rally del Marocco”. L'elettronica della CRF450 Rally? “Si può dire che è una sorellina della moto che corre in MotoGP! Non possiamo fare un passo indietro perché bisogna ricordare che le corse sono anche un banco di prova per Honda per sviluppare le nuove tecnologie”. Ordini di scuderia? “Non ce ne saranno, ma l’unione, come insegna KTM. Siamo tutti per uno. Barreda, Goncalves e Brabec faranno la loro gara, mentre Metge è il portatore d’acqua di Joan".


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    La Dakar in TV




    Dal 2 al 14 gennaio il canale paneuropeo trasmetterà ofni giorno gli highlights della estenuante maratona

    Dal 2 al 14 gennaio la Dakar andrà in scena su Eurosport. In particolare il canale Eurosport 1 trasmetterà ogni sera, intorno alle 23.00, un programma di highlights di circa 30 minuti dedicato alla leggendaria gara, commentato da Nicola Villani, per far rivivere tutte le emozioni di uno dei più importanti appuntamenti del panorama motoristico mondiale.
    L'edizione numero 39 del rally raid più famoso al mondo attraverserà tre Stati: prenderà il via da Asuncion, Paraguay, il 2 gennaio, per concludersi il 14 gennaio a Buenos Aires, Argentina, passando anche per la Bolivia.
    La Dakar 2017 è stata presentata come la più dura fra quelle disputate finora in Sud America ed una delle sfide più grandi che attendono i protagonisti sarà rappresentata dalle prove in quota. Sono previste, infatti, cinque frazioni sull’Altopiano Boliviano, che oscilleranno tra i 3.500 e i 4.500 metri di altezza.


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  3. #3
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    Dakar 2017 al via, Price: “Non chiamatemi favorito”



    L’australiano KTM: “Partire col numero 1 è molto stressante”

    Ci siamo: il 2 gennaio da Asuncion parte la 39esima Dakar, il rally raid più famoso e massacrante del mondo. Dal Paraguay si passa subito in Argentina, dopo un “antipasto” di 454 chilometri.
    Fari puntati su Toby Price, australiano KTM che lo scorso anno vinse la Dakar alla seconda partecipazione. Tanto da convincere la Casa austriaca a blindare il pilota fino al 2019.
    Classe 1987, scatterà dal via in sella alla 450 Rally Replica del team Red Bull KTM, ma non vuole sentire parlare di vittoria: “Molti pensano che io sia il favorito, vedremo cosa ci riserverà questa avventura. Partire con il numero 1 è stressante e non sono l’unico ad ambire alla vittoria”.
    Price dovrà guardarsi da molti avversari, come Joan Barreda ma anche Pablo Quintanilla con la sua Husqvarna FR 450: nonostante si sia presentato ad Asuncion da campione del mondo rally raid, il cileno mantiene un profilo basso: “Non vedo l’ora di partire, sto vivendo un mix di euforia e nervosismo. Voglio mantenere la moto tutta intera e cercare di divertirmi”.
    Il più atteso tra gli undici riders italiani è il pilota Yamaha Alessandro Botturi (qui l'intervista al pilota): “Sono tranquillo, l’obiettivo è arrivare alla fine – ha commentato il bresciano dopo le verifiche tecniche – Sarà una Dakar molto fisica e impegnativa”.


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  4. #4
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    Dakar, seconda tappa di 800 km sulle piste del Chaco



    Dopo l'antipasto di Asuncion, i piloti si preparano ad affrontare la prima tappa impegnativa, oltre 800 km da Resistencia a San Miguel de Tucuman

    Più di 800 km di tappa, dei quali 275 di prova speciale, attendono oggi i concorrenti del raid da Resistencia a San Miguel de Tucuman Dopo una prima tappa di "riscaldamento" vinta da Nasser Al Attiyah, i concorrenti della Dakar sono attesi oggi a un impegno maggiore, quello lungo le polverose piste del Chaco, in Argentina.
    La tappa odierna si snoda per un totale di 803 km, dei quali 275 di prova cronometrata, partendo da Resistencia alle 12.05 locali (le 16.05 italiane) per arrivare a San Miguel de Tucuman. Una tappa non facile in certi passaggi, tanto che i camion dovranno seguire un percorso leggermente diverso, e che richiederà attenzione. Stavolta i mezzi verranno messi più a dura prova rispetto a ieri e quindi si possono capire le preoccupazioni di Nasser Al Attiyah, nonostante sia l'attuale leader di classifica: dopo i problemi di ieri, con un piccolo incendio, dovrà verificare che non vi siano altre conseguenze alla meccanica della sua Toyota Hilux. Inoltre è attesa una prestazione più incisiva da parte di Stephane Peterhansel, che ieri è partito in modo cauto e quindi al momento è solo 12° in graduatoria. Ma la gara, come ha sottolineato anche Sebastien Loeb, è appena iniziata ed è ancora lunga…


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  5. #5
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    Italiani alla Dakar, la situazione dopo la seconda tappa



    La PanDakar, i gemelli De Lorenzo, la sfida di Tassi: ecco come stanno andando i nostri connazionali alla 39esima edizione del raid

    Per trovare un nome italiano nella classifica generale della Dakar bisogna scendere fino alla posizione 48, dove troviamo la Toyota dei gemelli De Lorenzo, ottici padovani veterani del rally ma alla prima esperienza con la Dakar sudamericana. Fra pochi mesi andranno in pensione, così hanno deciso di partire per l’ennesima avventura: al momento stanno pagando un ritardo di 1 ora e mezza dal leader Loeb, ma alla loro portata ci sono molte vetture, in primis un’altra Toyota pilotata da un’altra coppia di fratelli, gli Amor provenienti dall’Argentina.
    Dieci posizioni più giù troviamo la Ford Raptor di Gianluca Tassi, pilota diversamente abile esperto di raid sia in auto che in moto.
    Poi troviamo la PanDakar, il pandino 4x4 di Giulio Verzelletti e Antonio Cabini. “La tappa è stata davvero un calvario ma la Panda ha tenuto botta” ha commentato Giulio appena arrivato al bivacco al termine del secondo stage. Ora per l’intrepido pandino è tempo di affrontare la terza tappa, con una prova cronometrata di 384 km e altitudini di quasi 5000 metri.
    Scendendo verso le ultime posizioni della classifica troviamo la Ford dell’equipaggio veneto Graziano Scandola e Giammarco Fossà a precedere, fanalino di coda al momento, la Toyota di Marrini e Rossi, che attualmente occupano la posizione numero 76. A tutti i nostri connazionali l’augurio di tagliare il traguardo di Buenos Aires il prossimo 14 gennaio.



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    Barreda fa di testa sua e dà un quarto d’ora a tutti. Riecco Peterhansel



    Terza tappa: tra le moto spagnolo della Honda vince con distacchi abissali e si prende la testa della classifica. Price va in difficoltà con la navigazione, Botturi è 20° con un’altra penalizzazione in vista. Tra le auto re Stéphane mette in fila le altre Peugeot: 2° Sainz, 3° Loeb

    Trionfo di Joan Barreda in questa terza tappa della Dakar che prosegue la salita verso il nord dell’argentina. I 780 chilometri odierni di cui 360 km di prova cronometrata hanno portato i concorrenti a quasi 5.000 metri sul livello del mare prima di scendere al bivacco di San Salvador de Jujuy. Con la carovana che inizia a inerpicarsi in quota, scattano le nuove misure introdotte quest’anno per salvaguardare i motociclisti dalle rigide temperature notturne. Alle 19:00 si chiuderanno le porte stabilite in vari punti della speciale e i motociclisti rimasti dentro verranno recuperati dal camion balais, il camion scopa che chiude la corsa, che li porterà al bivacco.
    scelta vincente — Partito nono, Joan Barreda ha puntato il CAP a nord e senza seguire le tracce degli altri concorrenti ha costruito un margine veramente importante sui rivali in una tappa molto navigata. “Sapevo che i primi 70 km sarebbero stati tosti a livello di navigazione, così sono partito concentrato”, ha spiegato lo spagnolo, “ad un certo punto ho esitato con il nuovo tipo di way point, il way point control, ma mi ha aiutato Brabec, il mio compagno di squadra”. Barreda ha imposto un ritmo elevato e si è fermato solo per togliersi le spine di un cactus che hanno ferito la mano sinistra. Il pilota Honda si è così aggiudicato la prima speciale di questa edizione 2017 davanti a Sam Sunderland (KTM), 2° a + 13’29 e Pela Renet (Husqvarna), terzo a +16’30. Il cileno Quintanilla (Husqvarna) e Paulo Goncalves (Honda) hanno chiuso rispettivamente 4° e 5° , mentre Toby Price, vincitore della tappa 2, che apriva pista, ha finito 9° a 22’51 dalla testa. “Mi sono perso come tanti altri”, ha commentato l’australiano che ha ceduto la testa della generale a favore di Barreda ed è scivolato 5°. “Ho avuto difficoltà con il nuovo way point control, ma non voglio disperare, siamo solo all’inizio di questa lunga avventura”.
    BOTTURI 20° — La navigazione ha messo in crisi anche Alessandro Botturi, (Yamaha), 20° all’arrivo, ma che potrebbe prendere diversi minuti di penalizzazione per aver mancato un way point control. Per quanto riguarda gli italiani in gara, al momento sono due i ritirati. Il torinese Domenico Cipollone è caduto nel corso della tappa 2 ed è stato trasportato in ospedale per una lussazione e frattura di un osso della spalla, mentre nella tappa 3 si è infortunato ad una mano Jacopo Cerutti, la giovane promessa italiana e rivelazione 2016 , è costretto al ritiro quando si trovava 24° nella generale. Domani la carovana entrerà in Bolivia ed affronterà le temute dune a 4.000 mt. Considerata la difficoltà dell’impresa, l’organizzazione ha dato la possibilità ai piloti di tutte le categorie di aggirare l’ostacolo con 12 ore di penalità, una forfettaria importante che salverà molti piloti dall’esclusione dalla corsa.
    AUTo — Tra le auto è dominio assoluto Peugeot: con Stèphane Peterhansel che mette in fila le altre due auto del Leone, con 1’54”su Carlos Sainz e 3’08” su Sèbastien Loeb. In classifica l’ordine delle Peugeot è invertito: comanda Loeb con soli 42” su Sainz e 4’18” su Peterhansel.

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    Dakar, moto, Sunderland c'è: vittoria e leadership


    Il britannico della Ktm vince la quinta frazione, accorciata per il maltempo e ricca di insidie per la navigazione, e va al comando della generale con quasi 12' su Quintanilla

    Da una tappa accorciata per le avverse condizioni del tempo emerge Sam Sunderland: il britannico della Ktm, infatti, si aggiudica la quinta frazione - da Tapiza a Ozuro, in Bolivia, ridotta a soli 219 km (sui 400 previsti) per il maltempo -, ed è il nuovo leader della generale. Sunderland è stato il migliore in una tappa che ha creato enormi problemi di navigazione e si è imposto con 7'19" sulla Yamaha di Adrian van Beveren. Gli italiani: il migliore è Ruoso (Ktm), 30° a 43'29", mentre Manca (Ktm) è 35° a 46'04", davanti ad Agazzi (Honda).
    la generale — Il successo di tappa proietta Sunderland al comando anche della classifica generale. L'inglese guida la graduatoria con 11'50" su Quintanilla, leader al via della frazione, ma attardato dalla navigazione, e 15'57" su van Beveren. Perde altro terreno pure Barreda: lo spagnolo della Honda dopo l'ora di penalizzazione della quarta tappa ha perso altro terreno per problemi di orientamento.




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    Dakar, a Loeb la quinta tappa; Peterhansel nuovo leader


    Il francese della Peugeot conquista la frazione in Bolivia, accorciata per il maltempo, precedendo Roma (Toyota) e il compagno che va in testa alla classifica generale

    Seconda vittoria del 2017 alla Dakar e vetta della classifica per Sebastien Loeb. Il francese della Peugeot ha conquistato la quinta tappa, da Tupiza a Oruro, in Bolivia, accorciata per il maltempo che ha reso impraticabile il percorso nella seconda parte, precedendo di 44" lo spagnolo Nani Roma (Toyota) e di 1'31" il compagno Peterhansel.
    classifica generale — Loeb, che aveva già conquistato la seconda tappa, è ora secondo in classifica generale, con 1'09" di distacco da Peterhansel; terzo è Despres, sempre su Peugeot, a 4'54" e quarto Roma (Toyota) a 5'35". La vittoria finale dovrebbe essere affare di questo quartetto. La giornata era iniziata con il ritiro di Carlos Sainz per i danni riportati nel cappottamento di fine quarta tappa, sempre con la Peugeot.



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    Dakar, dal sogno di sabbia all'incubo di pioggia


    Dopo il caldo argentino gli equipaggi sono alle prese con il gelo e la pioggia della Bolivia in attesa del 7° stage. Ma il meteo non promette nulla di buono

    La Paz - Pioggia, ancora pioggia. Sembra essere questa l'essenza della Dakar 2017, oggi ferma a La Paz per la programmata giornata di riposo, dopo che la gara era stata neutralizzata con un giorno d'anticipo proprio per il maltempo. E la stessa entrata trionfale della carovana, sottoposta a un semplice e innocuo trasferimento, nella città boliviana nel primo pomeriggio di ieri è stata per certi versi rovinata da un violentissimo acquazzone che ha ben presto disperso le due ali di folla desiderose di far festa ai partecipanti.
    E, sempre per quanto riguarda la Bolivia, non ci sono buone previsioni meteo fino a mercoledì, con la possibilità che tutta la parte boliviana della Dakar si riveli, oltre che dura, alle soglie dell'impraticabilità. L'organizzazione aveva ribattezzato questa edizione "The Odissey" e a quanto pare anche il meteo sta dando il suo omerico contributo, con l'Argentina e l'epilogo della corsa, previsto tra una settimana, che appaiono per ora una lontanissima Itaca. Tanto che la corsa divenuta famosa per essere un sogno di sabbia, si sta trasformando sempre di più in un incubo di pioggia.
    Nella categoria auto in testa alla classifica generale troviamo le tre Peugeot superstiti, dopo l'abbandono di Carlos Sainz. In testa c'è Stephane Peterhansel, a precedere Sebastien Loeb e Cyril Despres, vincitore dell'ultima cronometrata. Quarta la Toyota Hilux di Nani Roma, che sembra l'unico in grado di rovinare la festa alle 3008 DKR; la Mini di Mikko Hirvonen paga infatti un ritardo di oltre 42 minuti sul leader. Domani, 9 gennaio, il 7° stage da La Paz a Uyuni, con prova cronometrata di 322 chilometri.

    DAKAR RALLY - CLASSIFICA GENERALE

    1 Peterhansel-Cottret Peugeot 14h02'58”
    2 Loeb-Elena Peugeot +1'09"
    3 Despres-Castera Peugeot +4'54"
    4 Roma-Haro Bravo Toyota +5'35"
    5 Hirvonen-Perin Mini +42'21"
    6 Przygonski-Colsoul Mini +59'55"
    7 Terranova-Schultz Mini +1h04'49"
    8 De Villiers-Von Zitzewitz Toyota +1h08'11"
    9 Garafulic-Palmeiro Mini +1h57'40"
    10 Dumas-Guehennec Peugeot +2h22'17"

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    Dakar tappa 7, vince Peterhansel: è sempre più leader

    Mr Dakar e la sua Peugeot assestano un colpo letale alla concorrenza (anche interna). Alle sue spalle Loeb e il redivivo De Villiers

    La seconda settimana della Dakar 2017 è stata inaugurata da un nuovo successo di Stephane Peterhansel, che grazie alla vittoria nella settima tappa potrebbe avere la strada spianata verso il trionfo numero 13 nel rally raid. Tuttavia i condizionali sono d'obbligo perché come aveva tristemente commentato uno dei favoriti della vigilia, Al Attiyah, dopo aver fracassato la sua Toyota, “questa è la Dakar” e ogni roccia, ogni canale possono mettere fine improvvisamente a speranze e sogni di gloria.
    A dare il via alle danze della stravolta prova cronometrata da La Paz a Uyuni è stato Sébastien Loeb, connazionale e compagno di team di Peterhansel, messo subito sotto pressione: dopo 100 km di speciale c'è la 3008 DKR di Mr Dakar al comando, che vola sulla sabbia. La sua autorità non verrà più messa in dubbio. Né Loeb né l'ottimo Nani Roma e la sua Toyota riescono infatti a stargli dietro, mentre la terza Peugeot superstite, quella di Cyril Despres perde terreno e la Mini di Hirvonen non riesce a insidiarlo.
    Risorge, invece, il sudafricano Giniel De Villiers, che dopo alcune giornate buie torna alla carica cercando di contendere la vittoria di giornata a Peterhansel. Ma non c'è nulla da fare: lil lunedì si chiude con Mr Dakar nuovamente sul gradino più alto del podio, a precedere Loeb di 48” e De Villiers a 3'33”. Quarto Hirvonen, unica Mini ad affrontare Peugeot e Toyota, seguito da Roma a 5'32” dal battistrada. Solo settimo il "disperso" Despres: l'ex campionissimo delle moto chiude la giornata a oltre 9 minuti da Peterhansel, battuto anche da Al Qassimi. Chiudono la top ten della giornata le tre Mini di Al Rajhi, Garafulic e Terranova.
    Arrivato al bivacco Peterhansel ha commentato: “E' stata una cronometrata breve ma interessante, molto impegnativa dal punto di vista della navigazione. Per me è stata più facile perchè avevo due macchine da seguire”. E sulla leadership in classifica generale: "Meglio di niente".
    In classifica generale Peterhansel incrementa il proprio vantaggio e ora guida con un vantaggio di 1'57" su Loeb, mentre Roma risale in terza posizione ma è staccato di 11'07". Quarto Despres a 14'01 da Peterhansel, quinto e virtualmente fuori dai giochi Hirvonen, a 47 minuti dal leader. A scanso di (sempre possibili) colpi di scena, la lotta per la vittoria finale sarà un duello tra Peterhansel e Loeb.


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