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Discussione: Anche il Lazio per l’obbligo della vaccinazione. Lorenzin: lo facciano tutte le Regioni

  1. #81
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    Vaccini: controlli nelle scuole, denunciati due genitori


    Bambini sospesi dalla frequenza scolastica e due genitori, di due diversi bimbi, denunciati a Livorno dai militari del Nas per aver rilasciato false dichiarazioni sullo stato vaccinale dei propri figli. Nel primo giorno dell’entrata a regime della norma per cui i piccoli da 0 a 6 anni non vaccinati non possono frequentare nidi e materne, sono scattate le prime misure ed i controlli nelle scuole anche se, affermano i presidi, sono complessivamente pochi i casi di
    allontanamento registrati. E il ministro della Salute, Giulia Grillo, dal canto suo ribadisce come i numeri delle coperture vaccinali siano nel complesso «alti».
    I bambini 0-6 anni, secondo i dati del ministero dell’Istruzione, sono circa 900.000, mentre i casi di allontanamento segnalati, precisa il presidente della Associazione presidi, Antonello Giannelli, «sono numericamente molto contenuti, ma ancora non determinati con precisione. Infatti – chiarisce – non è ancora possibile avere dati certi poiché l’Anagrafe vaccinale, a quasi due anni dal decreto Lorenzin, non è ancora efficiente come dovrebbe».
    Ad ogni modo, tengono a precisare i presidi, «casi di esclusione temporanea dalla scuola dell’infanzia sono dolorosi e sono peraltro oggetto di vasta eco mediatica, ma nello stesso tempo sono obbligatori: i dirigenti scolastici attuano la norma e la norma non lascia alcuna possibilità di scelta». Ed infatti, dal Nord al Sud si sono segnalati oggi episodi di esclusione dalla frequenza in classe: una quindicina i casi conosciuti di bambini costretti a restare a casa in Liguria perché non in regola con le vaccinazioni, un altro piccolo è stato sospeso da una scuola materna nel piacentino mentre nelle scuole comunali di Napoli si registrano tre casi di bimbi i cui genitori non hanno ancora presentato tutta la certificazione vaccinale.
    A Livorno, invece, due genitori sono stati denunciati dai militari del Nas per aver rilasciato false dichiarazioni sullo stato vaccinale dei figli. I Nas hanno accertato che avevano attestato falsamente alla direzione scolastica l’assolvimento dell’obbligo vaccinale. I due sono stati denunciati per falso in atto pubblico.
    Il bilancio è tuttavia positivo secondo la titolare del dicastero della Salute: «Credo che il dibattito abbia funzionato, i cittadini hanno capito che era necessario vaccinarsi, soprattutto per il morbillo. Quello che ha funzionato – ha detto Grillo – è il dibattito, non la legge
    sull’obbligo vaccinale». Quanto ai no-vax, «sono cittadini che hanno dei dubbi nei confronti dei vaccini e vanno rassicurati, bisogna spiegare loro che ci sono eventi avversi minimi rispetto ai benefici», rileva il ministro.
    Critica è invece la posizione del Pd: «I M5s sui vaccini sono come al solito ambigui e la ministra Grillo non chiarisce”, commenta il senatore Edoardo Patriarca. Ed a preoccupare è anche il disagio sociale: non a caso, rileva Paolo Siani, capogruppo Pd in Commissione infanzia, «se si guarda nelle micro aree, si scopre che nell’istituto Leopardi di Torre Annunziata, scuola materna che accoglie i bambini del quartiere delle Carceri, fortino dei clan camorristici, 59 bambini su 250 (23,6%) non hanno esibito il certificato vaccinale. E’ su questa fetta di popolazione infantile – conclude – che bisogna concentrare i nostri sforzi».


    Edscuola
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  2. #82
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    Vaccini, Bussetti: bambini non in regola esclusi, riammessi con documentazione




    Il Ministro Bussetti, nel corso del question time alla Camera, è intervenuto sull’obbligo vaccinale.
    Vaccini: obbligo va rispettato
    Bussetti ha affermato che i bambini della scuola dell’infanzia e degli asili nido, qualora non in regola con l’obbligo vaccinale, non possono frequentare. Le scuole – ha proseguito il Ministro – non possono che far rispettare la legge.
    Vaccini: bambini riammessi a scuola
    I bambini resteranno comunque iscritti e saranno riammessi nel momento in cui i genitori avranno presentato la prevista documentazione.
    Vaccini: DDL sull’obbligo flessibile
    Bussetti, infine, ha informato del DDL sull’obbligo flessibile già depositato e al vaglio della competente commissione.


    Orizzontescuola
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  3. #83
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    Vaccinazioni mancate, morbillo in aumento. A Rimini fino a 500 euro di multa al giorno ai genitori inadempienti


    Crescono i casi di morbillo: nel mondo e anche in Italia. A dirlo è l’Unicef, in occasione della Settimana mondiale delle Vaccinazioni. Ebbene, riferisce l’organizzazione, nei primi tre mesi del 2019 sono stati registrati più di 110 mila casi di morbillo nel mondo, il 300% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
    Basterebbe poco
    Eppure, basterebbero due dosi di vaccino contro il morbillo per proteggere i minori dalla malattia. Il problema è che, in media, riferisce ancora l’Unicef, tra il 2010 e il 2017, oltre 21 milioni di bambini all’anno non hanno ricevuto neanche la prima dose del vaccino.
    Non è un problema solo dei Paesi più arretrati. Basta dire che gli Stati Uniti sono in cima alla classifica dei Paesi ad alto reddito con il maggior numero di bimbi che non hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il morbillo: tra il 2010 e il 2017, più di 2,5 milioni di bambini rientrano in questo stato.
    Per quanto riguarda i minori, ad inseguire gli Usa in questo triste primato Francia e Regno Unito con rispettivamente oltre 600.000 e 500.000 bambini non vaccinati nello stesso periodo.
    Italia con 435.000 bambini non vaccinati
    L’Italia è al quinto posto con 435.000 bambini non vaccinati: dal 2013 al 2016 è stata registrata una diminuzione delle coperture vaccinali per diverse malattie prevenibili, che ha portato alla legge sull’obbligo approvata la scorsa estate dal Governo Gentiloni.
    Secondo gli esperti dell’Istituto superiore della sanità, “l’Italia rimane uno dei 10 Paesi dove il morbillo è ancora endemico. Per interrompere la trasmissione endemica del morbillo nel nostro Paese, oltre ad aumentare le coperture vaccinali tra i bambini piccoli è necessario mettere in atto strategie e attività supplementari di vaccinazioni indirizzate alle fasce di età suscettibili, soprattutto giovani adulti nati a partire dalla fine degli anni Settanta”.
    Nella settimana delle vaccinazioni che si celebra in tutto il mondo e si concluderà il 30 aprile, l’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Oms Europa, celebra gli ‘eroi delle vaccinazioni’ e sottolinea quanto “nonostante i progressi nelle coperture, tanto ci sia ancora da fare”.
    A Rimini multe fino al 30 giugno 2019
    Forse non è un caso che a Rimini il Comune abbia introdotto, nelle stesse ore in cui si divulgavano questi dati, una sanzione pecuniaria “da 25 euro a 500 euro, in via breve 50 euro” per ogni giorno in cui i genitori continueranno a portare all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia i propri piccoli non vaccinati.
    Il 25 aprile il sindaco riminese, Andrea Gnassi, ha firmato una ordinanza contingibile e urgente con cui, oltre alla sanzione, “si dispone il divieto di accesso ai servizi educativi e alle scuole per l’infanzia comunali, privati e statali dei minori i cui genitori non abbiano presentato la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie per legge”. Il divieto, si legge in una nota dell’Amministrazione “decorre dalla data di pubblicazione dell’ordinanza e resta valido fino a quando i genitori non avranno adempiuto gli obblighi di legge” e l’ordinanza, viene sottolineato, è “valida a tutto il 30 giugno 2019, data di conclusione del calendario scolastico”.
    Il giorno prima il Comune di Rimini, aveva segnalato dieci casi di inottemperanza alla Procura della Repubblica. (ANSA).
    La norma approvata, spiega il Comune romagnolo, poggia sulla Legge Lorenzin e richiama sia il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 sia il Piano Regionale di Prevenzione Vaccinale 2017.
    La sanzione: da 25 euro a 500 euro per ogni giorno di frequenza
    “Negli ultimi mesi – viene sottolineato – l’Amministrazione comunale, con diverse e successive comunicazioni, ha informato gli interessati circa la sussistenza degli obblighi normativi previsti, comunicando quindi le conseguenze derivanti dall’inadempimento. Ciò nonostante ad oggi risultano ancora situazioni di minori non in regola con gli obblighi vaccinali frequentanti i servizi educativi e scuole dell’infanzia del territorio”.
    Stando così le cose, il Comune “ha ritenuto indispensabile adottare un’ordinanza contingibile e urgente al fine di garantire il rispetto del provvedimento di sospensione previsto dalla legge. L’inottemperanza all’ordinanza, valida a tutto il 30 giugno 2019, data di conclusione del calendario scolastico, prevede ai sensi dell’articolo 7 bis del D.Lgs. n. 267/2000, una sanzione pecuniaria determinata nei limiti di legge (da 25 euro a 500 euro, in via breve 50 euro) per ogni giorno di frequenza in violazione della sospensione”.
    Sulla base dei dati forniti dall’Ausl della Romagna, “risulta ad oggi per il Distretto di Rimini una percentuale di copertura delle vaccinazioni che va dal 93,3% (per polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse e Hib), all’89,6% (per MPR – morbillo, parotite e rosolia)”.


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  4. #84
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    Piano vaccinale, prevista formazione per i docenti. Studenti fuori da erasmus e società sportive




    I nati dal 1975 in poi rischiano molto se non seguono il piano vaccinale contro morbillo e alcune altre malattie infettive.
    Potrebbero rimanere fuori dalle associazioni sportive, dai corpi delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, e anche dai programmi Erasmus.
    Ne avevamo già parlato in Non vaccinati esclusi da concorsi, Erasmus e società sportive. Parte piano nazionale
    Ad accendere il faro sui vaccini è Il Sole 24 Ore che ha riportato alcuni dati forniti dall’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo il quale l’Italia risulta ancora nell’elenco dei paesi endemici.
    Per questo motivo si vorrebbe arrivare a una copertura vaccinale al 100% come previsto dal piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita 2019-2023.
    La vaccinazione obbligatoria per i bambini nati dal 2001 in poi ha mostrato risultati evidenti, ma ha lasciato scoperta un’ampia fascia di popolazione adulta in cui il virus riesce ancora a circolare, mettendo a rischio fasce di popolazione sensibile che va dagli immunodepressi e operatori sanitari, ai casi più temporanei delle donne in gravidanza e puerpere.
    Nel 2107, secondo quanto scritto dal quotidiano finanziario, si sono verificati 5.393 casi con quattro morti; nel 2018 i casi si sono dimezzati scendendo a quota 2.526.
    L’età media in cui si contrae il virus è attorno ai 27 anni ed è proprio la fascia di età su cui si intende intervenire. Le persone a cui dovrebbe essere somministrato il vaccino sono poco più di due milioni e mezzo.
    La legge Lorenzin ha esteso la copertura vaccinale dall’87,2% del 2016 al dato attuale del 90%, recuperando un +4,42% per la prima dose di vaccino Mpr (morbillo, parotite e rosolia) e un +3,57% per la seconda dose.
    Sempre nel 2017 si sono verificati 334 malattie fra medici, infermieri, pazienti ricoverati per altre patologie e visitatori. Da qui la spinta a estendere il piano vaccinale alle fasce di età escluse dalla legge Lorenzin, ma attive nella veicolazione del virus.
    Al nuovo piano sono chiamati a collaborare le strutture regionali, ma anche ministeri, protezione civile, conferenza dei rettori, Ufficio per lo sport e Federazione per lo sport.
    Il piano prevede la riattivazione di una campagna di comunicazione e formazione di medici, pediatri e insegnanti. Le segnalazioni di casi da parte dei sanitari chiamati dovranno avvenire entro 12 ore dall’insorgere del sospetto sul soggetto a rischio, mentre le scuole dovranno tenere aggiornato l’elenco dei bambini non in regola con l’obbligo vaccinale, così da individuare – e vaccinare subito – gli eventuali casi di morbillo.
    L’Italia è al secondo posto nell’area europea dell’Oms per casi segnalati quasi tutti concentrati in Lombardia, il Piemonte, la Sicilia, la Toscana, il Veneto e l’Abruzzo e anche nel Lazio, nonostante quest’ultima sia stata l’unica ad aver raggiunto la copertura del 95%.
    Secondo i dati riferiti sempre dal Sole 24 Ore, nel 2018 la maggiore incidenza è stata registrata in Sicilia e in Calabria e dei ben otto morti di morbillo, 7 erano adulti. Ce n’è abbastanza per chiamare a raccolta le Regioni, che per altro registrano un’ampia forbice tra coperture – dal 71,86% di Bolzano al 95,34% del Lazio per il morbillo, mentre cinque sono ancora sotto il 90% – e nell’avvio e gestione delle anagrafi informatizzate.

    Orizzontescuola
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  5. #85
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    Vaccini, colpo di scena: i genitori non devono più portare i certificati a scuola, ci penseranno le Asl




    Colpo di scena, avrebbe detto Mike Bongiorno. Ad una manciata di giorni di quella che sino a poche ore fa era considerata una scadenza perentoria, il 10 luglio, per la presentazione a scuola della certificazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie o la richiesta di vaccinazione alla propria Asl, come previsto dalla legge Lorenzin, cade l’obbligo di consegna per i genitori: il ministero della Salute e il Miur, con una comunicazione congiunta prodotta nel pomeriggio di sabato 6 luglio, hanno fatto sapere che , essendo stata attivata l’Anagrafe nazionale vaccinale, i genitori non hanno più l’obbligo di presentare la documentazione, perché il Sistema automatizzato fa dialogare Asl e istituti scolastici.
    Più facile scoprire chi si è astenuto dall’obbligo
    In pratica, grazie all’anagrafe vaccinale, cade l’obbligo di presentazione dei certificati a scuola da parte delle famiglie. Questo non significa che cadrà l’obbligo. Anzi, perché sarà più facile riscontrare le mancate vaccinazioni obbligatorie.
    L’anagrafe nazionale è stata introdotta, con decreto ministeriale del 18 settembre scorso, dal ministro della Salute, Giulia Grillo: tutte le Regioni hanno avviato da aprile la trasmissione dei dati, tranne le Province autonome di Trento e Bolzano che saranno presto a regime.
    È bene sottolineare che le situazioni irregolari dei genitori che non hanno sottoposto i figli alle vaccinazioni obbligatorie per la frequenza scolastica verranno in pratica dalle Aziende sanitarie locali alle scuole, le quali provvederanno a richiedere i documenti eventualmente mancanti ai genitori.
    Le sanzioni rimangono
    In tal caso, una volta ricevuta la comunicazione formale di mancata vaccinazione, i genitori avranno dieci giorni di tempo per portarli a scuola: qualora ciò non dovesse accadere, scatteranno le sanzioni. Queste, nel caso di bambini da 0 a 6 anni prevedono il divieto di accesso agli asili nido e alle scuole dell’infanzia.
    L’accesso in classe non sarà invece precluso per bambini e ragazzi nella fascia d’età da 6 a 16 anni.
    Ma per tutti gli alunni, qualora i genitori dovessero rifiutarsi ripetutamente di far vaccinare i figli dopo colloqui e solleciti da parte delle Asl, scatteranno le sanzioni pecuniarie previste dalla legge.
    Dopo i 16 anni, invece, sempre in base alla legge Lorenzin, non vi sono più obblighi.
    I vaccini obbligatori e il testo in Parlamento
    Ricordiamo che le vaccinazioni obbligatorie previste sono dieci: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.
    La novità del controllo automatizzato sulle vaccinazioni effettuate arriva mentre il Parlamento si accinge a decidere sull’obbligo vaccinale cosiddetto ‘flessibile‘, con le vaccinazioni che resterebbero obbligatorie solo “in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell’immunità di gruppo”.



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  6. #86
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    Vaccini, tutte le info utili in vista del ritorno a scuola




    Conto alla rovescia per la prima campanella che riporterà in classe 600mila, tra bambini e ragazzi, ma solo se la copertura vaccinale è assicurata.
    A decorrere dall’anno scolastico che sta per iniziare sono in vigore in tutta Italia le “misure di semplificazione per gli adempimenti vaccinali ai fini dell’iscrizione alle istituzioni del sistema nazionale di istruzione, ai servizi educativi per l’infanzia, ai centri di formazione professionale regionale ed alle scuole private non paritarie”.
    Pertanto ai genitori, tutori, affidatari quest’anno non è stato più richiesto di presentare, all’atto dell’iscrizione dell’alunno, la documentazione relativa alle vaccinazioni eseguite o altra documentazione di esonero o differimento delle stesse.
    L’accertamento della situazione vaccinale degli iscritti avviene da parte delle agenzie di tutela della salute avvalendosi delle anagrafi vaccinali regionali informatizzate, sulla base degli elenchi degli iscritti all’anno scolastico trasmesso dalle scuole.
    Tre le condizioni per cui il minore può non essere in regola:
    1) risultare non vaccinato, in riferimento a quanto previsto dall’allegato 2 circolare 16 agosto 2017 del Ministero della Salute;
    2) non ricadere nelle condizioni di esonero, omissione o differimento
    3) non aver presentato formale richiesta di vaccinazione e conseguente appuntamento rilasciato dal centro vaccinale delle agenzie competenti territorialmente.
    Al momento i controlli si sono concentrati principalmente sulle iscrizioni ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia, incluse quelle private non paritarie, perché per i minori non in regola con le vaccinazioni è prevista l’esclusione dalla frequenza della scuola fino ad avvenuta regolarizzazione o inizio del percorso di recupero vaccinale.
    Invece per quanto riguarda le scuole primarie e secondarie e per i centri di formazione professionale regionale l’attività di controllo proseguirà costantemente nel corso dell’anno, in quanto l’inadempienza all’obbligo vaccinale non comporta l’esclusione scolastica, né impedirà la partecipazione agli esami, ma solo la sanzione pecuniaria (fino a 500 euro).
    Le vaccinazioni obbligatorie
    Le vaccinazioni obbligatorie per bambini e ragazzi fino a 16 anni (per precisione, 16 anni e 364 giorni) sono 10. Poiché molte di queste non sono disponibili singolarmente, ma solo come formulazioni combinate, ecco quali sono i vaccini solitamente somministrati nei centri vaccinali:

    • vaccino esavalente: viene somministrato ai bambini che hanno compiuto il secondo mese di vita, con tre dosi distribuite nell’arco del primo anno d’età, come da calendario ministeriale. Le vaccinazioni comprese sono sei: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse e anti Haemophilus influenzae di tipo B. Per i richiami di difterite, tetano, pertosse e poliomielite eseguiti in età scolare sono utilizzate altre formulazioni combinate;
    • vaccino trivalente MPR: questo vaccino, somministrato tra il 13° e il 15° mese di vita, con rivaccinazione nel sesto anno, protegge contro morbillo, parotite e rosolia;
    • vaccino contro la varicella: questa vaccinazione potrà essere somministrata con un vaccino monovalente (quindi da sola) o all’interno di una formulazione quadrivalente che associa l’anti-varicella al trivalente MPR.


    L’obbligatorietà è prevista per tutte le dosi necessarie per queste vaccinazioni e per tutti i richiami.
    Il Ministero rivaluterà periodicamente l’obbligatorietà ogni tre anni, sulla base dei dati epidemiologici e delle coperture vaccinali. Ma non per tutti i vaccini: quelli contro morbillo, parotite, rosolia e varicella saranno infatti obbligatori per i prossimi tre anni, al termine dei quali si potrà disporre la cessazione o la conferma dell’obbligatorietà per una o più di questi. Per gli altri sei, invece, l’obbligo è permanente.



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  7. #87
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    Dalla Lombardia alla Sicilia, migliaia di bambini non vaccinati


    E’ la Lombardia, che pure vanta alti tassi di copertura, la regione con il maggior numero di bimbi sotto i 6 anni che rischiano di non poter accedere a scuola materna o al nido perché non vaccinati: circa 17.000. In Veneto i bimbi non vaccinati sotto i 6 anni che non potranno andare all’asilo sono 7.000. In Friuli Venezia Giulia i non vaccinati sono circa 3.000. È quanto emerge dai dati raccolti dall’Ansa interpellando i referenti delle Regioni.
    Per arginare il progressivo calo delle vaccinazioni la legge Lorenzin, emanata nel 2017, ha reso obbligatori per bimbi e ragazzi sotto i 16 anni dieci vaccini (anti-polio, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella).
    La legge, oltre a sanzioni per i genitori che non fanno vaccinare i figli, prevede anche il divieto di accesso al nido e alla materna per chi non è in regola. Cosa che riguarda ancora molti alunni.
    Dall’indagine nelle regioni emerge che in Lombardia per l’esavalente sarebbero 15.475 i non
    vaccinati sotto i 6 anni e per la trivalente invece le mancate somministrazioni sono 17.237 (spesso chi non fa la prima non fa neanche la seconda). In Veneto a inizio settembre, sono 3.113 i bambini in età da asilo nido e altri 3.670, tra i 3 e i 6 anni, pronti per la materna, per un totale di 6.783, a cui saranno impediti gli accessi ai servizi. In Piemonte superano il 95% i nuovi nati immunizzati con il vaccino esavalente ed è in calo, rispetto al giugno 2018 quando erano circa 8.000, il numero dei bambini tra gli 0 e i 6 anni non in regola con i vaccini. Sono
    circa 3 mila i bambini non vaccinati in Friuli Venezia Giulia che, se non regolarizzeranno la loro posizione, rischieranno di non aver accesso all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia. In
    Sicilia il 96% circa ha effettuato i vaccini mentre 1.865 sono inadempienti.


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  8. #88
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    Niente vaccinazioni niente scuola, il tribunale di Ivrea: legittimo lasciare gli alunni a casa


    La legge Lorenzin parla chiaro: fino a sei anni per frequentare la scuola occorre essere a posto con le dieci vaccinazioni obbligatorie. E per farlo, c’è stato tempo sino al 10 luglio scorso, anche tramite le Aziende sanitarie locali. In caso contrario, l’istituzione scolastica ha il pieno diritto di non permettere la frequenza del bambino non vaccinato, al fine di tutelare la salute degli altri.
    La famiglia anche in sciopero della fame
    A ribadirlo, confermando la condotta della scuola corretta nel mettere alla porta i bambini privi delle vaccinazioni obbligatorie, è stato il tribunale di Ivrea che nei giorni scorsi ha respinto il ricorso contro la scuola dell’infanzia Villa Girelli presentato dalla signora Chiara Tinuzzo, madre di due gemelline non in regola.
    La donna aveva anche dato vita ad uno sciopero della fame, qualche centinaio di persone aveva partecipato ad una fiaccolata di solidarietà lo scorso 11 settembre.
    “Piena legittimità del provvedimento”
    Il ricorso era stato avviato proprio perché le due bambine non vaccinate non potevano da tempo più entrare in aula.
    Secondo il quotidiano “La Stampa”, il giudice Matteo Buffoni ha riconosciuto “la piena legittimità del provvedimento con cui la cooperativa ha opposto l’accesso alla struttura” di fronte ai mancati adempimenti legislativi previsti per le vaccinazioni obbligatorie dei bambini.


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    No vax mandano i figli scuola con autocertificazioni false, i presidi controllino: 30 ds indagati a Belluno


    Per frequentare il nido o la scuola dell’infanzia rimane indispensabile presentare all’istituto il documento sanitario o un’autocertificazione che attesti l’avvenuta vaccinazione obbligatoria (o la prenotazione per l’effettuazione del vaccino), come previsto dalla cosiddetta Legge Lorenzin: ai dirigenti scolastici spetta il compito di verificare il tutto e segnalare agli organi competenti chi non lo ha fatto oppure indicare le certificazioni di dubbia veridicità. I capi d’istituto che non lo fanno, commettono un reato, incorrendo nell’omissione in atti d’ufficio.
    Non si può chiudere un occhio
    In trenta, fra dirigenti di scuole pubbliche e legali rappresentanti di scuole private dell’infanzia, sono ora indagati dalla Procura della Repubblica di Belluno: non avrebbero allontanato gli alunni, di età compresa fra i tre ed i sei anni, non vaccinati e quindi carenti del requisito di accesso alla scuola. E in questo modo, avrebbero avallato, anche senza volerlo, i comportamenti dei “no vax”.
    Le indagini dei Nas di Treviso – scrive l’Ansa – erano connesse alla verifica delle veridicità delle attestazioni presentate dai genitori dei minori, per l’assolvimento degli obblighi vaccinali: in pratica, i Nas hanno “incrociato” i documenti presentati dalle famiglie con i dati in possesso delle varie Asl.
    Ebbene, i responsabili delle scuole venete avrebbero dovuto impedire l’accesso ai piccoli non vaccinati per ragioni di igiene e sanità: un atto da compiere “senza ritardo”, per consentire la frequenza dei bambini in regola con i vaccini.
    La legge cosa dice?
    Ricordiamo che per gli alunni resta l’obbligo di aver svolto dieci vaccinazioni: anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella.
    In caso contrario, il preside è tenuto ad impedire l’ingresso in classe per i bimbi fino ai 6 anni. Mentre fino ai 16 anni scattano multe per i genitori dei ragazzi che vanno da 100 a 500 euro.
    Fin qui la legge Lorenzin, a cui si aggiunge l’indicazione contenuta nella circolare Grillo-Bussetti, datata 5 luglio 2018, che consente agli istituti scolastici di “accontentarsi” dell’autocertificazione delle avvenute vaccinazioni. A patto che siano veritiere.


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    I pediatri: “Vaccino antinfluenzale obbligatorio a settembre”


    La Società Italiana di Medici Pediatri non ha dubbi: “Vaccinare i bambini dai 6 mesi ai 14 anni ci aiuterà a individuare meglio eventuali casi Covid”. Infatti potrebbero essere dal 42 al 47% i bambini asintomatici e/o con pochi e leggeri sintomi (paucisintomatici) con infezione da Covid-19 che attualmente si sta sviluppando nella popolazione pediatrica e che si vedrà appieno in autunno, all’apertura delle scuole, nella cosiddetta “Fase 3”. Senza interventi specifici saranno dunque i bambini i veri ‘untori’ da coronavirus, e quindi sarà fondamentale attivarsi proprio per loro.
    Rivoluzione nei contagi
    Spiega il presidente dei pediatri: “Con l’apertura delle scuole a settembre, raccomandata dalla maggior parte degli esperti, quindi ben oltre la cosiddetta ‘fase 2’, ci sarà una vera e propria rivoluzione nei contagi da Covid-19″.
    ​”È del tutto evidente che in queste condizioni la riapertura delle scuole favorirà la diffusione del contagio tra i bambini che a loro volta lo riporteranno a casa con il rischio reale di un nuovo picco epidemico. Si tratta di capire dunque come intervenire nel merito, come gestire le distanze in classe e negli spazi comuni, decisioni fondamentali da prendere al più presto. Inoltre si deve aggiungere che in autunno inizia la diffusione delle normali patologie infettive stagionali, compresa l’influenza, che renderanno ulteriormente confusa e difficile la valutazione della situazione epidemiologica. Sarà quindi fondamentale fornire da subito tutti quegli strumenti che possano consentire una indagine sierologica, da confermare con il tampone, e, naturalmente attivarsi per essere in grado di distinguere da subito i sintomi da Covid-19 ‘leggeri’, tipici dei bambini, da quelli influenzali o para-influenzali”.
    Obbligo vaccinazione antinfluenzale
    “Per questo chiediamo l’obbligatorietà della vaccinazione antinfluenzale per i bambini da 6 mesi a 14 anni. Lo chiediamo ora, per settembre ottobre, quando normalmente viene emanata la circolare ministeriale che indica le fasce che dovranno essere interessate dalla vaccinazione.”


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



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