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Discussione: Anche il Lazio per l’obbligo della vaccinazione. Lorenzin: lo facciano tutte le Regioni

  1. #21
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    Oggi l’ok del Senato al decreto sui vaccini obbligatori: saranno prenotabili in farmacia

    Con un “allungo” nella seconda metà della giornata, seguito a due settimane di “stop&go”, l’Aula del Senato ha concluso ieri l’esame degli emendamenti alla legge di conversione del decreto legge 73 che istituisce l’obbligo vaccinale a scuola, da zero a sedici anni. Dichiarazioni di voto e via libera finale al testo in otto articoli (AS 2856, relatrice Patrizia Manassero, Pd) sono previsti questa mattina, a partire dalle 9, con mezz’ora di anticipo sull’agenda per accelerare sui tempi, prima della tradizionale Cerimonia del Ventaglio.
    Il passaggio alla Camera, già forse a partire da lunedì 24 luglio, si preannuncia rapido: il decreto va infatti convertito in legge entro il 6 agosto. La lunga mattinata di ieri ha fruttato il via libera all’emendamento sui vaccini in formulazione monocomponente o combinata, in alternativa alle profilassi trivalente, quadrivalente ed esavalente, per i bambini che siano naturalmente immunizzati. Una modifica chiesta già la scorsa settimana dalle opposizioni (M5S e Lega), poi fatta propria dalla relatrice, che ha ottenuto il placet della V Commissione Bilancio solo con un preciso vincolo di spesa: i vaccini monocomponenti andranno inseriti nelle procedure accentrate di acquisto «nei limiti delle disponibilità del Servizio sanitario nazionale».
    Il clima incandescente della mattinata – sui monocomponenti la ministra Lorenzin aveva dato parere contrario del Governo – si è placato nel pomeriggio. Tra ultime modifiche al testo, che introduce dieci vaccini obbligatori e quattro «ad offerta attiva e gratuita», la semplificazione delle procedure di trasmissione dei dati sui vaccinati, tra scuole ed Asl, la possibilità di prenotare le profilassi anche nelle farmacie, attraverso il Cup; l’istituzione dell’Anagrafe nazionale vaccini e il potenziamento di personale e risorse per la definizione delle procedure di ristoro dei soggetti danneggiati da vaccini, oltre che da trasfusioni.



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  2. #22
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    Vaccini obbligatori, tutte le novità da attuare nelle scuole dal 1° settembre 2017




    Il Senato ha dunque dato il suo assenso per il ritorno dell'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'iscrizione a scuola.
    Il testo andrà ora immediatamente alla Camera, dove venerdì 28 luglio si terrà il voto finale. L'esame del testo approvato, su cui è scontato il ricorso alla fiducia, avrà tuttavia inizio mercoledì 26 luglio: sull’esito positivo del provvedimento, non vi dovrebbero essere dubbi.
    Su come cambiano dal prossimo anno scolastico, per effetto del decreto sull'obbligo vaccinale, gli adempimenti per l'iscrizione a scuola, l’agenzia Ansa ha predisposto una sintesi. Ve la proponiamo.
    LA FORMAZIONE DELLE CLASSI: i minori non vaccinabili per ragioni di salute sono inseriti in classi nelle quali sono presenti soltanto minori vaccinati o immunizzati naturalmente. I dirigenti scolastici comunicano all'asl competente, entro il 31 ottobre di ogni anno, le classi nelle quali sono presenti più di due alunni non vaccinati.
    DIRIGENTI SCOLASTICI: all'atto dell'iscrizione hanno l'obbligo di richiedere, alternativamente, la documentazione comprovante: l'effettuazione delle vaccinazioni, l'omissione o il differimento della somministrazione del vaccino, l'esonero per intervenuta immunizzazione per malattia naturale, copia della prenotazione dell'appuntamento presso l'asl.
    AUTOCERTIFICAZIONE: il genitore può anche autocertificare l'avvenuta vaccinazione e presentare successivamente copia del libretto. La semplice presentazione alla asl della richiesta di vaccinazione consente l'iscrizione a scuola, in attesa che la asl provveda ad eseguire la vaccinazione entro la fine dell'anno scolastico.
    GRATUITA': tutte le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite, anche quando è necessario 'recuperare' somministrazioni che non sono state effettuate in tempo.
    DISPOSIZIONI TRANSITORIE PER L'ANNO SCOLASTICO 2017-18: per la fase di prima applicazione del decreto si prevede che entro il 31 ottobre 2017 per la scuola dell'obbligo e entro il 10 settembre per i nidi si presenti la relativa documentazione o l'autocertificazione per l'avvenuta vaccinazione; la relativa documentazione per l'omissione, il differimento e l'immunizzazione da malattia; copia della prenotazione dell'appuntamento per le vaccinazioni presso l'asl.
    Inoltre: entro il 10 marzo 2018, nel caso in cui sia stata precedentemente presentata l'autocertificazione, deve essere presentata la documentazione comprovante l'avvenuta vaccinazione. Dall'anno 2019-20 è invece prevista un'ulteriore semplificazione e gli istituti dialogheranno direttamente con le asl per verificare lo stato vaccinale degli studenti.


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  3. #23
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    L’obbligo dei vaccini a scuola è legge, pure alla Camera con fiducia: cosa cambia ora

    Tra pochissime ore il decreto sull’obbligo dei vaccini diventerà legge dello Stato, dopo il via libera dell'Aula della Camera con la votazione sulla fiducia che il governo aveva posto.
    La votazione, iniziata poco prima delle ore 23.00 del 27 luglio, è stata palese ed è avvenuta per appello nominale: ciascun deputato ha sfila davanti al banco della presidenza, dichiarando ad alta voce il proprio voto.
    La fiducia dell’Aula di Montecitorio è arrivata con 305 voti a favore, 147 contrari e due astenuti. L'esame del testo proseguirà dalle 9.00 del 28 luglio, con le votazioni relative agli ordini del giorno. Il voto finale e definitivo sul provvedimento, a questo punto poco più di una formalità, è previsto alle 12.00 dello stesso giorno, dopo le dichiarazioni di voto che verranno trasmesse in diretta televisiva a partire dalle ore 10.00.
    Dopo 18 anni, torna quindi l'obbligo di vaccinazione per potersi iscrivere a scuola. La misura, che avrà effetto immediato, è stata decisa per fare fronte all'allarmante calo delle coperture vaccinali in Italia.
    Sono diverse le novità previste dal decreto. A riassumerle è l’agenzia Ansa.
    - LE VACCINAZIONI OBBLIGATORIE: l'obbligo vaccinale varrà per l'iscrizione ad asili nido e scuole materne, nella fascia d'età 0-6 anni, ma riguarderà, con modalità diverse, anche elementari, scuole medie e primi due anni delle superiori, fino cioè ai 16 anni dei ragazzi. Le vaccinazioni obbligatorie sono 10: antipoliomielitica, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, antipertosse, antiHaemophilus influenzae tipo b. Queste vaccinazioni diventano obbligatorie "in via permanente". Altre 4 vaccinazioni sono invece obbligatorie "sino a diversa successiva valutazione" dopo una verifica triennale e sono: antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antivaricella. Sono poi raccomandate e offerte gratuitamente in base alle indicazioni del Calendario vaccinale, altre 4 vaccinazioni: antimeningococcica B e C, antipneumococcica e antirotavirus. Per effettuare i vaccini non sono necessarie 10 diverse punture, ma solo due.
    - PRENOTAZIONE IN FARMACIA: le famiglie potranno prenotare direttamente in farmacia, gratuitamente, le vaccinazioni previste. Tutte le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite. - GLI ESONERI: sono esonerati dall'obbligo i bambini immunizzati per effetto della malattia naturale, per averla già contratta, o quelli che si trovano in specifiche condizioni cliniche. In questo caso, la vaccinazione può essere posticipata. Anche i minori stranieri non accompagnati dovranno essere vaccinati.
    - I VACCINI MONOCOMPONENTI: per i soggetti immunizzati che hanno già avuto una delle malattie infettive previste, l'obbligo vaccinale potrà essere assolto con vaccini in formulazione monocomponente, senza l'antigene della malattia già contratta.
    - LE SANZIONI: se in genitori non vaccinano i figli, il dirigente scolastico è tenuto a segnalare la violazione alla asl. L'asl contatta il genitore per un colloquio, indicando modalità e tempi delle vaccinazioni da fare. Se il genitore non provvede, l'asl contesta formalmente l'inadempimento. In questo caso, è prevista per i genitori una sanzione da 100 a 500 euro.

    - ANAGRAFRE VACCINALE E CAMPAGNE INFORMATIVE: nasce l'Anagrafe nazionale vaccini, nella quale sono registrati tutti i soggetti vaccinati e da sottoporre a vaccinazione, le dosi e gli eventuali effetti indesiderati. Previsto anche un piano di Vaccinovigilanza e campagne informative.(ANSA).
    Sempre l’agenzia Ansa ha preparato un prospetto sugli adempimenti per l'iscrizione a scuola. Vi proponiamo anche questo, qui di seguito.
    - DIRIGENTI SCOLASTICI: all'atto dell'iscrizione hanno l'obbligo di richiedere, alternativamente, la documentazione comprovante: l'effettuazione delle vaccinazioni, l'omissione o il differimento della somministrazione del vaccino, l'esonero per intervenuta immunizzazione per malattia naturale, copia della prenotazione dell'appuntamento presso l'asl.
    - AUTOCERTIFICAZIONE: il genitore può anche autocertificare l'avvenuta vaccinazione e presentare successivamente copia del libretto. La semplice presentazione alla asl della richiesta di vaccinazione consente l'iscrizione a scuola, in attesa che la asl provveda ad eseguire la vaccinazione entro la fine dell'anno scolastico.
    - LA FORMAZIONE DELLE CLASSI: i minori non vaccinabili per ragioni di salute sono inseriti in classi nelle quali sono presenti soltanto minori vaccinati o immunizzati naturalmente. I dirigenti scolastici comunicano all'asl competente, entro il 31 ottobre di ogni anno, le classi nelle quali sono presenti più di due alunni non vaccinati.
    - GRATUITÀ: tutte le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite, anche quando è necessario 'recuperare' somministrazioni che non sono state effettuate in tempo.
    - DISPOSIZIONI TRANSITORIE PER L'ANNO SCOLASTICO 2017-18: per la fase di prima applicazione del decreto si prevede che entro il 31 ottobre 2017 per la scuola dell'obbligo e entro il 10 settembre per i nidi si presenti la relativa documentazione o l'autocertificazione per l'avvenuta vaccinazione; la relativa documentazione per l'omissione, il differimento e l'immunizzazione da malattia; copia della prenotazione dell'appuntamento per le vaccinazioni presso l'asl. Inoltre: entro il 10 marzo 2018, nel caso in cui sia stata precedentemente presentata l'autocertificazione, deve essere presentata la documentazione comprovante l'avvenuta vaccinazione.
    - DISPOSIZIONI DALL’ANNO 2019-20: è prevista un'ulteriore semplificazione e gli istituti scolastici dialogheranno direttamente con le asl per verificare lo stato vaccinale degli alunni.



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  4. #24
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    Vaccini, 7.000 genitori firmano petizione “Mattarella rinvii la legge alle Camere”

    Il capo dello Stato Sergio Mattarella rinvii alle Camere la legge che sulle vaccinazioni obbligatorie perche’ avendo posto il Governo la fiducia sul provvedimento ”ha gravemente impedito il libero esame di illegittimita’ costituzionale oggettivamente posti dal tenore del decreto legge”, in quanto ”non esistono i presupposti di necessita’ e urgenza richiesti dall’art.77 della Costituzione” alla luce anche del ricorso presentato alla Corte Costituzionale dalla Regione Veneto.

    E’ quanto chiede il presidente dell’Associazione AMEV (Associazione per Malati Emotrasfusi e Vaccinati), Marcello Stanca, che rende noto anche di aver presentato al Quirinale la petizione firmata da oltre 7.000 genitori.


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  5. #25
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    Da Frosinone una proposta per gestire il caos vaccini


    Il carico di lavoro che si scaricherà sulle scuole a seguito delle nuove norme sulle vaccinazioni potrebbe essere ragionevolmente contenuto se in tutta Italia si estendesse un protocollo d'intesa già siglato a Frosinone fra Ufficio scolastico provinciale e ASL.
    A lanciare la proposta è l'Anp che segnala che già in questi giorni "le segreterie scolastiche sono subissate dalle richieste di informazioni da parte delle famiglie, che poi si riversano nelle Asl per ricevere certificati e documentazioni necessarie".
    "Il sistema - sottolinea l'ANP - rischia di arrivare a settembre al collasso, sia nelle scuole sia nei presidi sanitari. L'obbligatorietà vaccinale non può e non deve ricadere su uffici amministrativi che non hanno al loro interno le competenze professionali di verifica su temi prettamente specialistici attinenti le Asl".
    "L'eccessiva burocratizzazione - aggiunge sempre l'ANP - rischia di diventare un boomerang per scuole e famiglie, suscitando malcontento e contestazioni tra chi è chiamato impropriamente a svolgere un ruolo di verifica senza averne le conoscenze tecniche, le scuole, e chi, i genitori, ha un preciso obbligo di legge. E' necessario trovare una soluzione che snellisca le procedure per agevolare le famiglie, gli operatori sanitari e le segreterie scolastiche".
    Il sindacato di Giorgio Rembado suggerisce che si potrebbe estendere in tutta Italia il protocollo sottoscritto tra la Asl di Frosinone e l'USR Lazio, finalizzato alla semplificazione delle procedure.
    "La proposta - spiega ancora l'ANP - è quella, da parte delle scuole nel rispetto della privacy, di fornire alla Asl di competenza gli elenchi degli iscritti, da parte dell'Asl di valutare la regolarità della situazione vaccinale caso per caso e di inviare i certificati direttamente alla scuola. In questo modo la Asl potrebbe anche attivare le procedure previste per recuperare l'eventuale gap vaccinale degli studenti".
    Vedremo nei prossimi giorni se il Miur vorrà prendere in considerazione questa soluzione e proporne la diffusione anche in altre province e regioni.


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  6. #26
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    Vaccini: autocertificazione anche per docenti e ATA entro il 16 novembre

    Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge (legge 31 luglio 2017, n. 119), gli operatori scolastici, sanitari e socio-sanitari devono presentare agli istituti scolastici e alle aziende sanitarie presso cui prestano servizio, una dichiarazione, resa ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, comprovante la propria situazione vaccinale.

    Il Miur, nella circolare 1622 del 16/08/2017, ha comunicato che tale dichiarazione deve essere presentata entro il 16 novembre 2017.
    A tal fine, è disponibile un modello (allegato 2), che il personale interessato deve compilare e presentare a scuola.




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  7. #27
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    Obblighi vaccinali: e se i docenti dichiarassero tutti di non ricordare?


    Le norme sugli obblighi di vaccinazione e le disposizioni applicative emanate in questi giorni dal Ministero stanno già facendo emergere difficoltà e punti deboli.

    Come abbiamo già evidenziato anche i docenti e gli altri operatori scolastici dovrnno dichiarare la propria “posizione vaccinale” entro il prossimo 16 novembre.
    Il modello predisposto dal Ministero prevede che il personale dichiari le vaccinazioni effettuate nel tempo, ma dà anche la possibilità di barrare la casella “non ricordo”.
    E qui nascono i dubbi: ma se un docente afferma di non ricordare nulla per tutte le vaccinazioni richieste, cosa succedeerà?
    Stando alla legge non dovrebbe capitare proprio nulla; ma se è così a che serve questa incombenza? Si tratta forse di un ulteriore adempimento burocratico e cartaceo ideato per irritare ancora di più docenti e personale Ata? Oltretutto va considerato che la gestione di 150 dichiarazioni (tanti sono – mediamente – i dipendenti di una istituzione scolastica) si tradurrà in altro lavoro per gli uffici di segreteria.
    Ma c’è anche un’altra questione più complessa e delicata: nelle dichiarazioni del personale potranno essere presenti dati sensibili. Ora, le scuole (e così le altre pubbliche amministrazioni) possono trattare i dati sensibili solo se c’è una legge che lo consente; è vero che la legge c’è (si tratta appunto del DL 73/2017) ma non c’è un regolamento che ne definisca le modalità. Tanto è vero che la stessa circolare ministeriale (evidentemente chi l’ha redatta e firmata deve essere consapevole del problema) segnala “le Istituzioni scolastiche del Sistema nazionale di istruzione possono trattare esclusivamente i dati personali, anche sensibili, relativi all’adempimento, differimento, esonero o omissione dell’obbligo vaccinale che siano indicati nella documentazione prevista negli articoli 3, 3-bis e 4 del decreto-legge”.
    Ma poco oltre si legge: “Le modalità e i tempi di acquisizione della comunicazione e del trasferimento diretto, tra amministrazioni, dei dati personali, relativi all’adempimento dell’obbligo vaccinale, devono essere quelli previsti dalla legge di conversione del decreto-legge”. Peccato che sulle concrete modalità di trattamento dei dati né il decreto né la legge di conversione dicano molto.
    D’altronde non è la prima volta che le scuole (dirigenti scolastici e uffici di segreteria) si trovano in questa situazione: a distanza di anni, per esempio, si è ancora in attesa di un pronunciamento del Garante della Privacy con tutti i rischi che questa carenza comporta.



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  8. #28
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    Vaccini: insegnanti, state attenti a trattare i dati

    Il provvedimento sull’obbligo dei vaccini sta aprendo un problema dopo l’altro.
    Alcuni nostri lettori ci hanno segnalato una questione di cui avevamo già parlato e sulla quale ora ritorniamo.
    I lettori che ci hanno scritto nelle ultime ore ci spiegano che i loro dirigenti intendono coinvolgerli nelle operazioni di controllo della documentazione che verrà esibita dalle famiglie e ci chiedono se questo sia regolare.
    Per il momento tralasciamo gli aspetti di natura contrattuale (l’incarico deve essere retribuito? e se sì, in che misura? è obbligatorio accettarlo ? ecc…)
    Ci vogliamo per ora soffermare sugli aspetti legati alla normativa sulla privacy.
    E’ opportuno dunque che i docenti sappiano che maneggiare le dichiarazioni delle famiglie potrebbe voler dire anche dover trattare dati sensibili.
    Facciamo un esempio concreto: la circolare ministeriale prevede che le famiglie possano consegnare alla scuola il certificato medico che attesta il fatto che l’alunno ha contratto questa o quella malattia e che quindi non è più necessaria la vaccinazione.
    Un certificato del genere, ovviamente, contiene un dato sensibile che riguarda le condizioni di salute del bambino (abbiamo fatto un esempio semplice, ma ci possono essere casi ancora più delicati).
    Ora, il fatto è che il trattamento di dati sensibili deve essere regolamentato con molta precisione e, in considerazione delle polemiche che il provvedimento di legge ha già suscitato, non si può escludere che ci siano famiglie che vorranno passare all’azione con esposti, ricorsi e così via.
    Per evitare di essere coinvolti in vicende sgradevoli (la violazione delle norme sulla privacy integra anche ipotesi di natura penale) è bene che i docenti prendano qualche precauzione.
    I docenti che decidono di collaborare al controllo dei dati è bene che chiedano che l’incarico venga formalizzato con un provvedimento scritto nel quale vengano chiaramente indicate le operazioni autorizzate e soprattutto le concrete modalità operative.
    Ma ci sono anche altre situazioni che vanno considerate. Per esempio, nel caso in cui una famiglia consegni direttamente un certificato al docente per il successivo inoltro alla segreteria (questo può accadere nelle scuole dell’infanzia dove il rapporto insegnanti/genitori è più diretto) può essere opportuno inserire il certificato in una busta, chiudere la busta e – per maggior sicurezza – far controfirmare la busta chiusa al genitore stesso.
    Si tenga conto che il trattamento di dati sensibili è comporta responsabilità di non poco conto e adottare qualche precauzione non è certamente superfluo.


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  9. #29
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    Vaccini, una partenza graduale

    Il Miur chiarisce tra l’altro che la norma sulla formazione delle classi slitta di un anno
    Le nuove disposizioni in materia di prevenzione vaccinale sono, dallo scorso 6 agosto, norme di legge per effetto della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 182 del 5 agosto 2017 della legge n. 119 del 31 luglio 2017 con la quale il Parlamento ha convertito in legge, con numerose modifiche il decreto legge 7 giugno 2017, n. 73. A settembre dunque si parte, anche se sarà una partenza graduale e l’anno che è alle porte dunque di transizione.
    Indicazioni operative per l’applicazione delle predette disposizioni sono riportate nelle circolari n. 25233 del ministero della salute e n. 1622 del ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, entrambe datate 16 agosto 2017.
    Nelle due circolari viene ribadito in via preliminare che la legge ha esteso a dieci – erano quattro in precedenza – le vaccinazioni obbligatorie e gratuite per i minori in età compresa tra zero e sedici anni e per tutti i minori stranieri non accompagnati (anti-poliomielitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti-Haemophilus influenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti- parotite; anti-varicella). I vaccini anti-meningococcica B e C; anti-pneumococcica e anti-rotavirus saranno anch’essi gratuiti, consigliati ma non obbligatori.
    Viene inoltre confermato che la maggior parte delle disposizioni contenute nella legge troveranno applicazione gradualmente nell’arco di tempo compreso tra l’anno scolastico 2017/2018 e il 2019/2020. È dal 2019/2020, per esempio, che toccherà alle Aziende sanitarie locali (Asl), una volta ricevuto dalle scuole l’elenco delle iscritte e degli iscritti sino ai 16 anni di età, restituirlo con l’indicazione di coloro che eventualmente non risultino in regola con gli adempimenti vaccinali. Per la scuola dell’infanzia la mancata presentazione della documentazione attestante l’adempimento degli obblighi vaccinali comporterà la decadenza dell’iscrizione. Per i gradi di istruzione successivi non sono previste invece ricadute sull’accesso al servizio scolastico. A settembre, invece, la palla è in mano ai presidi.
    I dirigenti scolastici, all’atto dell’iscrizione, devono chiedere ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale, ai tutori o ai soggetti affidatari dei minori fino a 16 anni, ivi compresi i minori non accompagnati, la presentazione di dichiarazioni o documenti atti a comprovare l’adempimento degli obblighi vaccinali. L’esonero, l’omissione o il differimento delle vaccinazioni non produrrà effetti penalizzanti se è dovuto a motivi di salute documentati dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta del servizio sanitario nazionale ovvero previa attestazione di avvenuta immunizzazione a seguito di malattia rilasciata dai suddetti medici e pediatri.
    Nel caso in cui i genitori, i tutori o i soggetti affidatari dei minori non facciano somministrare il vaccino al minore entro i tempi fissati dalla Azienda sanitaria locale dovrà comunque essere loro comminata la sanzione amministrativa pecuniaria da euro cento a euro cinquecento.
    Disposizioni transitorie scattano per l’anno scolastico 2017/2018: per accedere alle scuole dell’infanzia, ivi comprese quelle private non paritarie, la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie deve essere presentata entro il 10 settembre 2017. La mancata effettuazione della vaccinazione obbligatoria non permetterà la frequenza da parte del minore dei servizi educativi dell’infanzia.
    Per accedere invece alle altre istituzioni scolastiche e ai centri di formazione professionale regionale, la documentazione dovrà essere presentata entro il 31 ottobre 2017. Tale documentazione potrà tuttavia essere sostituita dalla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà di cui all’art. 47, dpr n. 445/2000. In tal caso la documentazione comprovante l’adempimento degli obblighi vaccinali dovrà essere consegnata all’istituzione scolastica entro il 10 marzo 2018. Le circolari indicate in premessa precisano comunque che la mancata presentazione della documentazione nei tempi suddetti non determinerà la decadenza dall’iscrizione né impedirà la partecipazione agli esami.
    Sulla formazione delle classi una importante precisazione è contenuta nella circolare della ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli. Vi si legge che, limitatamente all’anno scolastico 2017/2018, non può trovare applicazione per le classi della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado la disposizione normativa di cui all’art. 4, comma 1, del decreto legge n. 73/2017, che prevede che i dirigenti scolastici inseriscano, di norma, i minori che si trovino nelle condizioni di omissione o differimento delle vaccinazioni per accertato pericolo per la salute, in classi nelle quali siano presenti solo minori vaccinati o immunizzati. Un intervento, quello sulla formazione delle classi, che non sarebbe possibile organizzare così a stretto giro.
    I dirigenti scolastici sono stati invitati a dare tempestiva informazione in merito alla presentazione della documentazione vaccinale, circa le indicazioni dettate per l’anno scolastico 2017/2018, utilizzando il sito web della scuola ed eventuali altri canali comunemente usati nei rapporti scuola famiglia. Per contro, e sempre per l’anno scolastico 2017/2018, il ministero della salute e il Miur avvieranno anche iniziative di formazione per il personale scolastico ed educativo nonché di formazione rivolto alle alunne e agli alunni sui temi della prevenzione sanitaria e in particolare delle vaccinazioni, anche con il coinvolgimento delle associazioni dei genitori e delle associazioni di categoria delle professioni sanitarie.
    Anche gli operatori scolastici, e dunque docenti, ata, dirigenti scolastici, e non è chiaro se anche gli addetti esterni alle pulizie, dovranno entro il 16 novembre 2017 presentare alle istituzioni scolastiche presso le quali prestano servizio, utilizzando un apposito modello allegato alla citata circolare ministeriale n. 1622, una dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del dpr 445/2000, comprovante la propria situazione vaccinale. le scuole così potranno consocere quali vaccini hanno fatto i propri dipendenti. Lo ribadisce il Miur.



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    Vaccini obbligatori, Flc Cgil: non vietare la frequenza agli alunni regolarmente iscritti

    “Né la legge, né le successive circolari impongono in alcun punto il divieto di frequenza, affermando solo che la vaccinazione costituisce un requisito di accesso: se il decisore politico ha intenzione di escludere dalla frequenza della scuola dell’infanzia fin dall’a.s. 2017/2018 i bambini non vaccinati ma regolarmente iscritti e accettati, deve dirlo esplicitamente assumendosene tutte le responsabilità”.
    Così scrive la Flc Cgil in un comunicato del 23 agosto, invitando “i dirigenti scolastici a non precludere la frequenza della scuola dell’infanzia ai bambini regolarmente iscritti per l’a.s. 2017/2018 limitandosi, come prevede la legge, a segnalare alle ASL entro il 20 settembre, per gli adempimenti di loro esclusiva competenza, i nominativi dei genitori che non abbiano sottoscritto le autocertificazioni”.
    Per il Sindacato “il rischio è quello di escludere dall’inserimento precoce nel sistema di istruzione – considerato un valore e un obiettivo strategico dall’UE – una fascia consistente di bambine e bambini dai 3 ai 6 anni che, solo se appartenenti a famiglie agiate, confluiranno nel sistema privato o perderanno un’opportunità educativa che segnerà in modo indelebile il loro futuro di studenti e cittadini”.
    “Come FLC CGIL – conclude il comunicato – vigileremo affinché l’applicazione della legge sui vaccini, contenente finalità estranee al servizio di istruzione, non si trasformi nell’ennesima molestia per i dirigenti scolastici e le segreterie delle scuole e non produca irreparabili lesioni al diritto all’istruzione.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



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