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Discussione: Gran Premio di Spagna 2015, Barcellona: Anteprima e Orari del Weekend

  1. #1
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    Predefinito Gran Premio di Spagna 2015, Barcellona: Anteprima e Orari del Weekend

    Quinto appuntamento del mondiale

    Orari
    Venerdì 8 Maggio
    Libere 1: 10:00-11:30 (Sky Sport F1 HD)
    Libere 2: 14:00-15:30 (Sky Sport F1 HD)

    Sabato 9 Maggio
    Libere 3: 11:00-12:00 (Sky Sport F1 HD)
    Qualifiche: 14:00 (Sky Sport F1 HD)

    Domenica 10 Maggio
    Gara: 14:00 ̶ 66 giri ̶ 307,890km (Sky Sport F1 HD)
    Diretta: SKY Sport F1 HD (differita integrale del gran premio su canali Rai: per maggiori informazioni giovedì sera pubblicheremo l’anteprima flash con orari aggiornati)

    Gara Precedente
    “Dopo due lunghi weekend di inattività la Formula 1 torna ad entusiasmare gli appassionati di tutto il mondo con il primo appuntamento europeo della stagione. L’ultima gara, in Bahrain, ha offerto poco spettacolo dal punto di vista del vincitore e della testa del mondiale: Lewis Hamilton si è riconfermato pilota imbattibile di questa stagione e con l’ultima ha fatto segnare la terza vittoria su quattro gare: un parziale veramente invidiabile. Abbiamo visto un Nico Rosberg leggermente in ripresa, e un formidabile Kimi Raikkonen, che non si vedeva così pimpante da parecchio tempo a questa parte. Delusione nell’altro lato del box Ferrari per la prestazione opaca di Sebastian Vettel, che ha riempito la gara del Bahrain di errori gratuiti. In Spagna tutti cercano delle conferme, dopo la lunga pausa che potrebbe avere permesso a qualcuno di colmare del distacco dai rivali. Osservata speciale è la McLaren Honda, chiamata a proseguire a grandi passi la strada imboccata nei primi quattro appuntamenti, ossia quella di un veloce e costante miglioramento. Cosa ci riserverà la pista quanto mai tecnica di Barcellona? Il probabile riposini pomeridiano o la desiderabile gara mozzafiato fino all’ultima curva?” M.B.

    Pronostico
    “Con un Hamilton così in forma sarà difficile per chiunque avvicinarsi alla vittoria e strappargliela, ma non impossibile. Una carta che potrà ribaltare le sorti della gara – ed anche delle qualifiche – sarà il meteo. In caso di un forte rialzo delle temperature le Ferrari potrebbero avere un potenziale maggiore, adattandosi maggiormente su piste più calde e venendo così a crearsi una situazione di lotta a 4 fino alla fine dei giri. Un po’ più staccata la Williams, che nelle fasi iniziali della gara potrebbe però infastidire i quattro lì davanti e giocare un ruolo cruciale. A metà gruppo potrebbe esserci un interessante duello tra Sauber – Red Bull – Toro Rosso e Lotus, con quest’ultima che pare la più in forma soprattutto grazie a Grosjean.” A.V.

    Circuito
    Nome: Circuit de Catalunya
    Luogo: Montmelò, Barcellona, Catalunya, Spagna
    Costruzione: il tracciato venne realizzato nel 1991, in occasione dei giochi olimpici del 1992 che si sarebbero disputati in Spagna. Dal 1991 ospita permanentemente il gran premio di Spagna del campionato di Formula 1. Dal 1995 venne modificata la chicane Nissan sostituendola con un tratto di rettilineo. Nel 2004 per favorire i sorpassi viene anticipata la curva della Caxia (10) restringendone il raggio, mentre nel 2007 viene inserita una chicane tra le ultime due curve. Questo tracciato è molto amato dai piloti per il mix di curve lente e veloci, un po’ meno amato dagli appassionato per le scarsissime possibilità di sorpasso. Proprio per merito di questa “completezza”, la pista spagnola è sempre designata come sede dei test pre stagionali, quindi tutti i team arrivano a questo appuntamento con degli importanti dati già accumulati ad inizio stagione.
    Distanza a giro: 4,665km.
    Numero di curve: 16, 9 a destra, 7 a sinistra.
    Senso di marcia: orario.
    3 Migliori Parti: curva 1, 2: brusca decelerazione dopo il lunghissimo rettilineo del traguardo. Destra sinistra da affrontare in terza marcia, qui la traiettoria è tutto. In entrata ci sono buone possibilità per le manovre di sorpasso dopo il tratto in cui si può attivare l’ala mobile. Curva 7,8: si tratta di un impegnativo sinistra destra nel quale l’entrata è in discesa da affrontare in terza marcia a circa 145km/h, poi vi è una compressione al punto di corda della prima curva per ritrovarsi in salita ad affrontare la leggera piega a destra a gas spalancato. Qui è importantissima l’entrata in curva, ed è anche molto facile perdere il posteriore della vettura in accelerazione in uscita. Curva 9: piega a destra da affrontare in quinta marcia a 230km/h in completa accelerazione. In questa curva le vetture con un assetto ben bilanciato fanno la differenza, e i piloti possono spingere sul pedale dell’acceleratore per tutta la percorrenza cercando magari di prendere la scia all’avversario da sorpassare.
    Stress Meccanico: Gli pneumatici sono messi a dura prova dai lunghi curvoni da affrontare in appoggio. Inoltre vi è un alto degrado anche a causa dell’asfalto, che molto spesso è polveroso o ricoperto da un leggero strato di sabbia che viene portato sulla pista dalle campagne circostanti dal forte vento. L’impianto frenante è utilizzato per il 15% del giro. Questo tracciato è di categoria Medium per i freni, e l’unica staccata decisamente impegnativa è quella della curva 1 in cui in appena 78 metri la vettura passa da oltre 320km/h ad appena 140km/h; è al secondo posto tra le frenate che sottopongono il pilota alla maggiore forza decelerante, con ben 6,15G e al terzo tra quelle che sviluppano la maggiore potenza frenante, con 2,699 kW. La decelerazione media per ogni curva qui in Spagna è di 3.81G, e ogni vettura produce nell’intera gara una potenza frenante di 119kWh.

    Scelta Gomme: PZERO ORANGE HARD e PZERO WHITE MEDIUM

    Zona DRS: rettilineo di partenza con detection point prima della curva 16. Rettilineo tra la curva 9 e la curva 10 con detection point prima della curva 9.

    Edizioni Precedenti
    2014: il venerdì è Lewis Hamilton (Mercedes) a spadroneggiare in entrambe le sessioni di prove libere, mentre il compagno di squadra Nico Rosberg, attardato da un problema tecnico sulla monoposto, si fa vedere nelle FP3 del sabato mattina stampando il miglior tempo. Il pomeriggio è battaglia tra i due per la pole: prima fa segnare il tempo Hamilton, Rosberg replica abbassandolo ma il britannico non molla e rientrato in pista compie il giro veloce che gli vale la 35a partenza al palo. In seconda fila Daniel Ricciardo (RBR – Renault) davanti a Valtteri Bottas (Williams – Mercedes). Gara: la partenza si svolge regolarmente con Hamilton che guida il gruppo, dietro vi sono contatti senza rilevanti conseguenze tra Vettel – Magnussen e Kobayashi – Maldonado. Al 12° passaggio comincia la fase dei primi pi-stop inaugurata da Vettel (occupante la 12a posizione), via via seguono gli altri. Ricciardo riesce ad aver ragione di Bottas e si riprende il terzo posto, mentre dietro Kimi Rӓikkӧnen (Ferrari) conquista il quinto posto passando Grosjean (Lotus – Renault). Dietro intanto Sebastian Vettel guadagna tre posizioni, ora è nono. Secondo valzer di cambi gomme tra il giri 34 e 45, chi se ne avvantaggia maggiormente è ancora Vettel, che da nono passa prima settimo e poi quinto, passando entrambe le Ferrari e poi Bottas a 3 giri dal termine per la quarta piazza. Davanti invece Hamilton ha problemi di usura alle gomme, Rosberg gli si rifà sotto ma non riesce a sorpassarlo nemmeno nelle fasi finali. È l’ennesima doppietta Mercedes della stagione, Hamilton vince per la ventiseiesima volta in carriera e quarta di fila. Terzo arriva Daniel Ricciardo staccato di quasi 50 secondi.


    RECORD
    Giro prova: 1:19.954 – R Barrichello – Brawn Mercedes – 2009
    Giro gara: 1:21.670 – K Raikkonen – Ferrari – 2008
    Distanza: 1h31:36.230 – F Massa – Ferrari – 2007
    Vittorie pilota: 6 – M Schumacher
    Vittorie team: 12 – Ferrari
    Pole pilota: 7 – M Schumacher
    Pole team: 13 – Ferrari
    Migliori giri pilota: 7 – M Schumacher
    Migliori giri team: 14 – Ferrari
    Podi pilota: 12 – M Schumacher
    Podi team: 34 – Ferrari



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  2. #2
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    La Ferrari mantiene il naso lungo



    La Ferrari che vedremo in pista sul “Circuito de Catalunya” sarà una versione con importanti aggiornamenti aerodinamici, i primi valutati e realizzati sulla base dei riscontri arrivati dai campi di gara. Non vedremo il naso accorciato, oggetto di molte valutazioni da parte di tutte le squadre del Mondiale. Ed il motivo è presto spiegato.

    Il naso lungo porta benefici aerodinamici, ma è una soluzione che spesso ha la controindicazione di sbilanciare la macchina.
    Cosa che però in Ferrari non accade e visto che l’avantreno è stato giudicato positivamente sia da Vettel che da Kimi Raikkonen, a Maranello hanno pensato bene di lasciare le cose come sono. Non è una soluzione non considerata, ma le priorità sono altre, soprattutto quando la galleria del vento è contingentata e si devono fare delle scelte. Nel “wind tunnel” si è lavorato molto per mettere a punto un nuovo fondo e delle modifiche che riguarderanno le ali (sia anteriore che posteriore) e il diffusore.
    È probabile che in Spagna vedremo anche delle modifiche al cofano, ma dipenderà molto dalla temperatura che ci sarà al momento di scendere in pista. La SF15-T ha trascorso molto tempo anche sui banchi dinamici della Avl.
    Le prove che si possono effettuare presso l’azienda austriaca non prevedono però che la vettura sia provvista della veste aerodinamica. È quindi probabile che il nuovo “step” della SF15-T possa contenere delle novità meccaniche, in particolar modo alle sospensioni posteriori. La monoposto 2015 ha fatto dei passi avanti notevoli sul fronte della trazione (lo scorso anno Alonso e Raikkonen a Montreal patinavano in quinta marcia…) e la filosofia introdotta sulla SF15-T sta andando avanti con il primo sviluppo meccanico.
    A tal proposito, le “gite” in Austria della Ferrari saranno sempre meno fino a terminare del tutto in tempi brevi.
    A Maranello è infatti in via di completamento il sistema “a rulli” basato proprio sulla tecnologia acquistata della Avl.


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    McLaren Honda, ecco la nuova livrea



    Grigio grafite e rosso

    La McLaren Honda ha svelato la nuova livrea che userà a partire dal GP Spagna di F1. Il team di Woking ha abbandonato la livrea cromata, giudicata troppo legata alla vecchia era Mercedes, in favore di una livrea grigio scuro (grafite) con inserti rossi che riprendono il logo del team.

    La livrea della McLaren alla sua prima stagione della nuova era Honda è stata oggetto di numerose voci durante l’inverno e tra i fans c’è stata una palpabile delusione per il mancato ritorno del bianco-rosso. La McLaren aveva infatti iniziato la stagione con una livrea argento simile a quella sfoggiata dal ’97, dopo l’addio della Marlboro.
    La McLaren potrà contare su diversi aggiornamenti della power unit Honda a Barcellona: “La breve pausa prima del GP Spagna è stata positiva per Honda, per riflettere con calma su quello che è accaduto nelle prime 4 gare, per analizzare quello che abbiamo fatto bene o non così bene e prepararci per le gare europee” ha dichiarato Yasuhisa Arai, capo del motorsport Honda.
    “Speriamo che la Spagna rappresenti un altro passo in avanti per Honda, abbiamo preparato aggiornamenti alla power unit per migliorare la guidabilità e l’affidabilità. E come noi, la McLaren ha avuto due settimane produttive per portare in pista aggiornamenti consistenti. Siamo convinti che il team, nel suo insieme, stia andando nella giusta direzione e speriamo di dimostrare questo weekend i nostri continui progressi”.


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    Analisi Spagna: strategie prima o… poi


    Partiamo dal risultato finale: le due Mercedes davanti a tutti, le Ferrari a seguire, però con una Williams inserita fra loro anche per via della scarsa posizione di partenza di Raikkonen. Tutta normale routine, verrebbe da dire. Oltretutto Vettel ha lasciato solo 3 punti a Hamilton, in questa occasione. Ma in realtà la gara della Ferrari ha lasciato adito a parecchie e per tanti versi comprensibili critiche in merito alle scelte operate, sia tattiche che tecniche. E non parliamo solo della gara, ma pure delle prove.

    Bisogna però anche essere realisti e non ragionare solo con il “senno del poi”, specialmente in questo caso. Se infatti è lecito poter giudicare anche a posteriori eventuali errori nella gestione della gara, come successo per esempio in merito al ritardo nei pit-stop di Raikkonen nel GP in Bahrain, stavolta si rischia di fare l’effetto di un loop alla “serpente che si morde la coda”. Per chiarire, troviamo poco corretto, se non illogico, criticare la scelta di differenziare le novità sulle due vetture, proprio sulla base dei differenti riscontri di Vettel e Raikkonen: dopotutto, se non si fosse fatto così, questi riscontri non sarebbero mai saltati fuori…
    Per questo è da giudicarsi positiva e logica anche la scelta – che “imputiamo” a pari responsabilità sia a Kimi che alla squadra – di riportare la SF15T del finlandese alla configurazione “pre-Barcellona” o quasi. Non bisogna dimenticare che solo la Red Bull ha portato una quantità di aggiornamenti paragonabile a quella della Ferrari, qui. Un lavoro di applicazione e valutazione che sarebbe stato assolutamente arduo già in una situazione normale. Ma venerdì le condizioni della pista hanno reso difficilissima, per non dire impossibile, qualsiasi verifica. Non solo per la Ferrari, beninteso, ma per quasi tutti. A maggior ragione per chi doveva valutare nuovi elementi o, come Raikkonen, ha pure avuto altri problemi. A questo punto è stata una scelta logica quella di poter valutare le novità tecniche a parità di condizioni “istantanee”, differenziandole sulle due vetture. Oltretutto con Kimi che non si trovava con la macchina del venerdì e dunque ne preferiva una più a punto come assetto anche se con pezzi “vecchi”.
    Poi si è proseguito, ottenendo una quantità di dati “reali e utilizzabili” per effettuare le opportune valutazioni da qui al prossimo GP (Montecarlo, per inciso). In caso contrario, il rischio più che concreto era di ottenere dati di nessuna effettiva utilità, perché sarebbe stato impossibile capire se gli aggiornamenti erano davvero più lenti “di proprio” o no. In questo modo non si è sacrificata una gara, ma solo metà, per così dire. Con tutto che se non si agisce così in una situazione come questa, quando tanto ormai le Mercedes avevano preso un vantaggio arrivato fino a 8 decimi, allora quando? E poi, siamo sicuri che una gara in cui si è fatto 3° e 5° sia davvero da considerare buttata via? Oltretutto per un lavoro che servirà in un futuro nemmeno distante.
    A questo punto si arriva alla strategia di gara vera e propria. Questa talvolta è parsa un po’ caotica, ma più che altro da parte di chi già non si raccapezzava sui motivi delle differenze tecniche e voleva a tutti i costi “fotocopiare” le tattiche altrui in tempo reale. Le critiche maggiori sono andate appunto al fatto di non aver “seguito” Hamilton con Vettel, e di aver fatto montare gomme dure a Raikkonen nello stint centrale. Non siamo d’accordo, e non soltanto perché pure Arrivabene, che non è certo accomodante, ha detto a fine gara: «Nessun errore di strategia: con 3 soste niente podio». Infatti se Vettel è riuscito a fare ostruzione su Hamilton fino al momento della seconda sosta ai box, è solo perché nella prima i meccanici Mercedes avevano perso tempo con una ruota.
    Ma dopo la seconda sosta, Lewis a gomme fresche (sebbene fossero dure) ha recuperato immediatamente 3 secondi e mezzo in un giro. Visto che il suo distacco precedente variava da 0″5 a 0″8, non serve nemmeno un pallottoliere per capire che anche sostando subito Sebastian sarebbe rientrato in pista alle spalle dell’inglese. Non era nemmeno possibile prevederne in anticipo le mosse (chi si aspettava la sosta dopo soli 19 giri con gomme nuove?) a meno di non avere la classica sfera di cristallo (o software equivalente, ammesso esista…). Anzi, cambiare strategia a quel punto non solo non sarebbe servito, ma avrebbe esposto Vettel a un attacco da parte di Bottas.
    Parlando di finlandesi, passiamo dunque ad analizzare la corsa di Raikkonen: in termini puramente velocistici, la sua gara è stata da 4° posto, pur partendo dal 7°. Non è stato possibile solo perché “bloccato” dietro a Bottas quasi impossibile da superare per i problemi aerodinamici in scia. Si pensa sarebbe stato meglio effettuare il secondo stint con le Pirelli medie anziché le dure. Ma a parte che la differenza fra le due mescole in gara non è stata così marcata come in prova, e a parte che l’alternanza Option-Prime-Option è più “nelle corde” di Kimi, in quel momento c’era pure la possibilità che la strategia Williams fosse su tre soste, quando invece Raikkonen era stato fra gli ultimi a cambiare le gomme del via. Oppure si poteva cadere nella situazione di trovarsi già dopo poco ancora in scia di Bottas, anticipando semplicemente il problema.
    Insomma, non è che alla fine il semplice fatto di “fare diverso” avrebbe davvero consentito anche di “fare meglio“, anzi quasi sicuramente l’opposto. E dopotutto non dobbiamo dimenticare un fattore di fronte al quale tutte le strategie possono ben poco: quando vai più piano di 7 decimi al giro, non c’è tattica che tenga. E se infatti vogliamo vedere la classifica, non è che i risultati non rispecchino la velocità propria delle varie monoposto in gara, no? Però con la “novità” di Rosberg davanti a tutti che si spera possa tenere un po’ più aperto il mondiale rispetto a quanto pareva finora.


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