Pagina 1 di 15 12311 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 146

Discussione: Arriva la carta dei consumi culturali per i Prof

  1. #1
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito Arriva la carta dei consumi culturali per i Prof

    Il Governo pensa ad una "Prof Card" che tutti i docenti potrebbero utilizzare per acquisti culturali. Inizialmente dovrebbe contenere un credito di 400 euro.
    È la novità assoluta dell’ormai prossimo e attesissimo disegno di legge sulla scuola. La notizia è stata diffusa da pochi minuti dalla agenzia AdnKronos; se sarà confermata si tratta di una buona notizia per tutti gli insegnanti. In pratica il Governo ha in mente di proporre la Carta del Prof, ossia una carta prepagata con un deposito di 400 euro per tutti i professori, che potranno essere spesi solo per consumi culturali, tipo libri, teatro, concerti, mostre e acquisto di componenti digitali. Facendo un calcolo approssimativo si tratta di un investimento strutturale di circa 350 milioni di euro. Tenendo conto che gli scatti di anzianità non verranno ridotti e che per gli scatti di competenza si dovranno investire risorse aggiuntive, sembra che il Governo abbia deciso di catturare il consenso dell’intero corpo insegnante.
    In Italia esistono precedenti illustri di carte digitali create ad hoc per fare consenso e poi tali carte sono rimaste sempre scariche e prive di valore. Chi è che ricorda la social card? Era stata inventa nel 2009 dal Governo Berlusconi e fu proprio una grande beffa. Ricordiamo tutti l’ex ministro Giulio Tremonti quando presentò la social card con dentro 40 euro mensili per gli anziani bisognosi. Poi, dopo le prime brutte figure dei vecchietti che alla cassa dei supermercati si vedevano restituire la social card dalle cassiere perché erano scariche di denaro, si comprese che si trattava di una grande presa in giro. Adesso arriva la prof card in cui dovrebbero esserci caricate 400 euro per il primo anno e poi si vedrà. Attenzione professori quando andrete a fare acquisti con questa carta portatevi anche la vostra personale carta di credito non si sa mai. La riforma della buona scuola sembra molto addolcita, rispetto alle attese di settembre, come mai? Cosa sta accadendo all’interno del Governo? Forse qualcuno nel Governo ha il timore di una bocciatura delle riforme al referendum confermativo?

    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  2. #2
    Data Registrazione
    Dec 2010
    Messaggi
    2,516
    Post Thanks / Like
    Downloads
    5
    Uploads
    0

    Predefinito

    che bufala!!!!
    ciao beva

  3. #3
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scuola, Giannini: “500 euro in busta paga per gli insegnanti forse già a ottobre”


    Il governo non mette a punto il decreto attuativo e slitta la “carta del prof” prevista dalla riforma: una card elettronica dal valore di 500 euro annui a testa da spendere per attività connesse alla professione come l’acquisto di libri, testi o riviste, corsi postlauream, biglietti per andare a teatro, al cinema o al museo. Così il ministro è intervenuta nel corso della trasmissione radiofonica Zapping per chiarire la situazione. Non è ancora chiaro come i docenti saranno chiamati a rendicontare la spesa
    I 500 euro promessi da Matteo Renzi alle centinaia di migliaia di docenti di ruolo italiani arriveranno subito. Netti, forse già a ottobre. E direttamente in busta paga, in attesa della vera e propria “carta del prof” prevista dalla riforma e che dovrebbe scattare solo nel 2016. Ad assicurarlo è Stefania Giannini, che ha scelto di intervenire per placare le polemiche su quella che sembrava essere una delle tante incompiute de La Buona scuola. E che invece – a quanto affermato dalla titolare di viale Trastevere – partirà già quest’anno.
    Lunedì è cominciato il nuovo anno scolastico per otto milioni di ragazzi e 800mila insegnanti negli istituti di tutto il Paese. Con tante incognite, perché non sarà un anno come gli altri: la scuola inizia nel pieno dell’attuazione della riforma. Fra queste rischiava di esserci anche la “carta del prof”, una delle novità più attese dai docenti. Si tratta di una carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, dal valore di 500 euro annui a testa. Soldi da spendere liberamente per attività connesse alla professione, ma extra-scolastiche: l’acquisto di libri, testi o riviste (o magari hardware e software utili all’insegnamento), corsi postlauream e master, o anche semplicemente biglietti per andare a teatro, al cinema o al museo.
    Un contributo importante per i docenti italiani, dal valore di oltre 380 milioni di euro l’anno a decorrere dal 2015 per le casse pubbliche. Uno dei punti su cui Renzi aveva più insistito nel corso della sua famosa “lezione alla lavagna” per difendere il testo della legge 107, quando a maggio la riforma rischiava di affondare in Parlamento. Per metterlo in pratica, però, serve un decreto attuativo. Secondo quanto previsto dal ddl approvato, i criteri e le modalità necessarie per l’assegnazione e l’utilizzo della carta avrebbero dovuto essere emanati entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge. Il termine è scaduto il 14 settembre senza che il governo rispettasse gli adempimenti. Per questo negli scorsi giorni la Uil Scuola aveva denunciato la mancanza dell’esecutivo, e il rischio che il bonus sfumasse: “Anche per quest’anno i docenti saranno costretti ad aggiornarsi a spese proprie, come sempre”, affermava il sindacato.
    Il ministro Giannini è intervenuta nel corso della trasmissione radiofonica Zapping per chiarire la situazione. “Il contributo oramai è legge e per quest’anno sarà dato in busta paga, forse già ad ottobre”, ha assicurato. Poi, dal 2016, scatterà la vera e propria carta elettronica, dal valore nominale di 500 euro netti. Di fatto, dunque, una pezza per riparare ad un effettivo ritardo sulle scadenze dei decreti d’attuazione. Dovuto probabilmente alla mole di lavoro che ha impegnato gli uffici del Miur nell’ultimo mese per portare a termine le immissioni in ruolo del piano straordinario di assunzioni e l’assegnazione delle supplenze in tempo per il suono della prima campanella.
    Resta da chiarire quali conseguenze potrà avere l’attribuzione del bonus direttamente in busta paga. Se e come, ad esempio, i docenti saranno chiamati a rendicontare la spesa di questi soldi. Ma i 500 euro, in una maniera o nell’altra, arriveranno subito. Parola di Stefania Giannini.

    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  4. #4
    Data Registrazione
    Dec 2010
    Messaggi
    2,516
    Post Thanks / Like
    Downloads
    5
    Uploads
    0

    Predefinito

    ...vi dirò!
    ciao beva

  5. #5
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Bonus 500 euro: attenzione a ricevute e scontrini, si rischia di doverlo restituire


    Il decreto sulla erogazione dei 500 euro per l'autoformazione è chiaro: la somma messa a disposizione di ciascun insegnante dovrà essere rendicontata.
    In cosa debba consistere la rendicazione prevista dal decreto sul "bonus" di 500 euro non è affatto chiara e sarebbe bene che il Ministero spieghi al più presto come i docenti dovranno comportarsi.
    In assenza di disposizioni chiare c'è il rischio che, alla fine dell'anno, molti insegnanti debbano restituire il "bonus" in toto o in parte.
    I problemi non sono banali, anche se è del tutto evidente che alcune spese saranno - per loro natura - ammissibili senza troppo difficoltà. Sarà questo il caso, ad esempio, delle spese sostenute per corsi di specializzazione o master universitari, spese che normalmente si possono documentare esibendo la ricevuta di pagamento (copia del bonifico bancario o ricevuta del bollettino di conto corrente postale).
    Per acquisti di un certo rilievo (per esempio un tablet) l'insegnante potrà certamente richiedere al fornitore una fattura o una ricevuta.
    Più complicato appare invece il caso delle spese per i libri: sarà sufficiente lo scontrino fiscale anche se su di esso non è annotato il nominativo di chi ha effettuato l'acquisto? Il documento fiscale dovrà contenere anche l'elenco dettagliato dei libri o basterà una generica indicazione del tipo "Libri euro 35". In questo caso come si potrà essere certi che si tratti davvero di libri finalizzati alla formazione professionale?
    Più complicata ancora questione degli ingressi a musei e teatri: talora il biglietto di ingresso non è neppure uno scontrino fiscale e sarà pressochè impossibile per l'insegnante ottenere un documento "personalizzato" con nome e cognome.
    C'è da augurarsi che il Miur fornisca in fretta indicazioni chiare e precise. Il rischio è che - a fine anno - alcune spese vengano considerate "non ammissibili".



    tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  6. #6
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scuola, 500 euro per la formazione ai prof: spese dovranno essere rendicontate

    Il ministro Stefania Giannini e il presidente Matteo Renzi hanno firmato il decreto . I soldi arriveranno in un’unica tranche entro fine ottobre con un versamento ad hoc. Il bonus potrà essere utilizzato per una serie di voci precise, piuttosto ampie ma comunque ben delimitate. Entro il 31 agosto 2016 dovranno essere presentati gli scontrini delle spese
    I 500 euro in più agli insegnanti italiani arriveranno subito, come aveva annunciato il governo. Già nell’anno scolastico 2015/2016, nonostante la “carta del prof” non sia ancora pronta e il decreto attuativo sia arrivato con una settimana di ritardo rispetto ai termini previsti dalla Legge 107 (ovvero la Buona scuola). Il ministro Stefania Giannini e il presidente Matteo Renzi lo hanno firmato ieri, dopo che la settimana scorsa la titolare di viale Trastevere aveva anticipato l’escamotage studiato dal governo per erogare il bonus nell’anno in corso, senza sprecare le risorse stanziate dalla riforma.
    I soldi arriveranno subito. Senza la card, per cui bisognerà aspettare il 2016, ma neppure in busta paga, come era stato ventilato negli scorsi giorni. Ci sarà un versamento ad hoc, in prossimità dello stipendio ma separato da esso. E riguarderà tutti i docenti di ruolo della scuola italiana, di ogni ordine e grado. Compresi quelli dell’infanzia (per cui era circolata voce, priva di fondamento, di esclusione). Compresi gli ultimi assunti della Fase C, ancora da attuare, per cui la nomina giuridica decorre dal primo settembre e quindi vengono considerati alla stregua degli altri. Tutti i docenti riceveranno i 500 euro netti, in un’unica tranche, entro fine ottobre. Per i nuovi insegnanti di potenziamento (per cui la proposta di assunzione è prevista soltanto a novembre), per forza di cosa si slitterà più avanti. Comunque per la fine del 2015, perché i 381 milioni di euro (valore totale del provvedimento) devono essere spesi entro l’anno.
    La novità è che la spesa di questi soldi dovrà essere rendicontata da parte dei docenti. Si tratta infatti di un “bonus per la formazione professionale”, utilizzabile su una serie di voci precise, piuttosto ampie ma comunque ben delimitate dal decreto: acquisto di libri, testi o riviste (o magari hardware e software utili all’insegnamento), corsi postlauream e master, semplicemente biglietti per andare a teatro, al cinema o al museo. Entro il 31 agosto 2016 i docenti dovranno portare agli uffici amministrativi della propria scuola gli scontrini delle spese effettuate. E i soldi eventualmente avanzati potranno essere aggregati ai 500 euro del prossimo anno.

    Nel 2016 arriverà infatti la vera e propria “carta del prof”: sarà digitale (il Miur bandirà la gara nei prossimi mesi) e funzionerà come un bancomat, utilizzabile su uno dei principali circuiti di pagamento. Fra un anno, insomma, sarà tutto più semplice. Per il momento le scuole saranno chiamate ad un servizio in più, ma almeno i docenti avranno subito il bonus su cui Renzi aveva insistito molto negli scorsi mesi, in particolare nel corso della sua famosa “lezione alla lavagna” per difendere la riforma.

    Infatti lo stesso presidente del Consiglio ha tenuto ad annunciare la firma del decreto sul suo profilo Twitter. Post che è stato accolto da tanti commenti polemici dal mondo della scuola. “Mia madre ci tiene a farti sapere che schifa te e le 500€”, scrive Sarù. “Il solito contentino una tantum, mentre gli stipendi degli statali sono bloccati da anni”, fa eco Emilio Federico. Mentre per Giovanni il bonus assomiglia a quei “contributi a pioggia della Dc, che non hanno mai risolto nulla ma portato sempre voti”.
    Chissà se i 500 euro basteranno a riguadagnare il consenso perso negli scorsi mesi su una delle riforme della scuola più contestate di sempre. Difficile, a giudicare dalle prime reazioni: “Il decreto è un fatto positivo”, riconosce la Uil Scuola, ma “per una formazione seria non bastano pochi spiccioli”, aggiunge l’associazione di categoria Ugl. “Renzi non pensi di comprare i prof con 500 euro”, concludono i parlamentari del Movimento 5 stelle della Commissione Cultura.


    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  7. #7
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    500 euro, occhio al rendiconto. Bonus per l’aggiornamento in arrivo sulla busta paga di ottobre. I controlli ai revisori

    500 euro, occhio al rendiconto. Bonus per l’aggiornamento in arrivo sulla busta paga di ottobre. I controlli ai revisori
    Chi li utilizza per scopi diversi rischia la condanna penale.
    Carlo Forte
    I costi di emissione, fornitura e gestione della carta elettronica per l’aggiornamento dei docenti di ruolo non potranno essere a carico dello stato. E le spese saranno soggette a rendicontazione. Pertanto, chi utilizzerà intenzionalmente i 500 euro per scopi diversi da quelli fissati dalla legge rischierà una condanna penale. E’ l’effetto dell’entrata in vigore della legge 107/2015. Il regolamento di attuazione è stato firmato dal presidente del consiglio il 22 settembre scorso e a breve i docenti di ruolo potranno beneficiarne. Quest’anno, infatti, per evitare che le lunghezze burocratiche ritardassero gli effetti delle nuove disposizioni, i docenti interessati riceveranno i 500 euro direttamente in busta paga. Dal prossimo anno, invece, le somme saranno rese disponibili tramite una carta di credito prepagata.
    Il beneficio riguarderà solo i docenti di ruolo. E sarà sospeso per un anno nei confronti dei docenti che, nell’anno in corso, siano stati fatti oggetto della sanzione disciplinare della sospensione. Questa preclusione, peraltro, non è prevista dalla legge 107. E dunque, i diretti interessati potrebbero avere gioco facile a farla disapplicare in sede giudiziale. Oltre tutto la disciplina sanzionatoria dei docenti è, di per sé, più afflittiva rispetto agli altri lavoratori del pubblico impiego. Perché, in caso di sospensione, oltre a prevedere la sospensione della retribuzione, la normativa prevede un ritardo nella progressione di carriera da uno a tre anni. Che si concreta in un danno economico di circa 1000 euro per ognuno degli anni di ritardo.
    Il decreto prevede che le spese sostenute dai docenti per l’aggiornamento dovranno essere rendicontate. E la documentazione sarà fatta oggetto di controlli da parte dei revisori dei conti delle istituzioni scolastiche dove prestano servizio i docenti interessati. L’esigenza di documentare le spese era già emersa in commissione bilancio al senato all’atto dell’emanazione del parere. A questo proposito, infatti, la commissione aveva raccomandato al governo di individuare un obbligo di rendicontazione delle spese. Proprio per evitare che i docenti potessero utilizzare la somma anche per scopi diversi dal quelli strumentali. Il governo ha recepito l’indirizzo della commissione. Ed ha anche previsto che gli importi delle spese non conformi saranno decurtati dagli ulteriori 500 euro che spetteranno al docente interessato l’anno successivo. Ma questo non basta a precludere l’insorgenza di eventuali responsabilità. Il docente, infatti, opera in quanto pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio. E viene in possesso dei 500 euro non a titolo retributivo, ma in ragione del suo ufficio. Tant’è che la legge vincola l’utilizzo del denaro così assegnato alla copertura di spese per l’aggiornamento e la formazione professionale. Pertanto, il docente che dovesse intenzionalmente utilizzare i 500 euro per scopi diversi, dandone una rendicontazione truffaldina, potrebbe incorrere nella responsabilità penale.
    Tra le varie ipotesi, quella del reato di truffa aggravata e di falso. Meno probabile il peculato. Ancora più improbabile l’abuso d’ufficio. Ma il rischio c’è. E si sarebbe potuto evitare se, al posto della dazione di denaro in via diretta, il governo avesse utilizzato lo strumento fiscale della detrazione o della deduzione. E cioè, rispettivamente, la possibilità di scalare le spese documentate dall’importo delle tasse (decurtazione) oppure la previsione di un tetto massimo per le spese da scalare sull’imponibile (deduzione). In questi casi, peraltro, i controlli sarebbero stati effettuati dall’agenzia delle entrate. E cioè da funzionari e impiegati che vantano una vasta esperienza in materia. Nel caso della carta, invece, i controlli saranno effettati dai revisori dei conti delle scuole. Che non operano in veste di collegio (lavorano in coppia). Svolgendo tale funzione non in pianta stabile, ma solo per arrotondare lo stipendio.
    Le coppie di revisori, infatti, sono scelte rispettivamente, nei ruoli dei funzionari del ministero dell’economia e del ministero dell’istruzione. Questi ultimi, non di rado, non hanno competenze di natura contabile, essendo individuati tra i funzionari degli uffici scolastici. In più, la legge prevede che non possano operare nella provincia dove prestano servizio. E ciò complica ulteriormente la situazione. Un altro elemento da considerare sono i costi di emissione e gestione della carta di credito. Il decreto prevede che il ministero darà in appalto il servizio relativo all’emissione, alla fornitura e alla gestione della carta, «senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». Ciò vuol dire che eventuali oneri saranno posti a carico dell’utenza, salvo sponsorizzazioni. Non è escluso, quindi, che i docenti destinatari possano essere gravati di un costo fisso annuale di utilizzo (come accade per le carte di credito) e, probabilmente, anche dal costo delle operazioni bancarie derivanti dall’utilizzo della carta.




    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  8. #8
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Bonus 500 euro: a breve le regole per la rendicontazione



    A breve il Ministero dell’Istruzione dovrebbe diramare una nota con indicazioni più precise in merito alle modalità con cui si potranno spendere i soldi del bonus per l’autoaggiornamento dei docenti.
    Lo ha annunciato il sottosegretario Faraone nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano Repubblica.
    La nota ministeriale dovrà chiarire molti punti; per esempio bisognerà spiegare come sarà possibile documentare le spese per proiezioni cinematografiche o per spettacoli teatrali (cinema e teatri, normalmente, emettono bigietti o scontrini non nomimativi).
    Problemi simili potrebbero riguardare anche l’acquisto di libri, CD o DVD se effettuati dietro semplice rilascio di uno scontrino (neppure gli scontrini sono nominativi e spesso non riportano neppure il dettaglio dei titoli).
    Come faranno dunque i docenti a dimostrare che gli scontrini di alcuni acquisti riguardano proprio materiali finalizzati all’aggiornamento professionale, come previsto dalla legge?
    La nota minsteriale dovrebbe dare risposta a questi e altri problemi e quindi sarebbe bene se venisse diramata in tempi rapidi.
    In attesa delle istruzioni ministeriali è opportuno che i docenti cerchino di documentare le proprie spese con fatture o ricevute. Per l’acquisto di libri e software il metodo più sicuro potrebbe essere quello di utilizzare siti internet che consentono di “tracciare” l’acquisto anche in modo analitico.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  9. #9
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Bonus 500 euro al via, ma mancano ancora regole certe

    Emanata la nota sulla erogazione del bonus, ma non si capisce ancora come i docenti potranno documentare alcune spese.
    Nella giornata odierna il Ministero dell’Istruzione ha trasmesso alle scuole le indicazioni operative relative alle modalità di accredito de “bonus” di sui 500 euro che, secondo quanto previsto dalla legge 107/2015, i docenti potranno utilizzare per l’acquisto di corsi e materiali per l’autoaggiornamento.
    “La prossima settimana – annuncia il Ministro Giannini – tutti i docenti di ruolo riceveranno la somma di 500 euro sullo stesso conto corrente sul quale viene normalmente accreditato lo stipendio”.
    Come indicato dalla circolare inviata oggi, il bonus potrà essere utiizzato per l’acquisto di hardware e software, libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste.
    Sarà possiibile usare la somma anche per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento o di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il MIUR, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti il profilo professionale, ovvero a corsi di laurea post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale.
    Il Minsitero ribadisce anche che i 500 euro potranno essere utilizzati per rappresentazioni teatrali o cinematografiche oltre per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo.
    I punti oscuri restano però tutti perchè non viene ancora chiarito come i docenti potranno documentare alcune particolari tipologie di spese.
    Ovviamente il problema non si pone per acquisti di una certa consistenza per i quali l’insegnante potrà farsi rilasciare una regolare fattura o ricevuta fiscale (PC e altro materiale informatico, per esempio); nè ci saranno difficoltà per le tasse di iscrizione ai corsi universitari.
    Ma a tutt’oggi non si capisce ancora come il docente potrà dimostrare in modo certo che i biglietti teatrali o cinematografici esibiti riguardino il proprio aggiornamento professionale.

    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  10. #10
    Data Registrazione
    Jun 2010
    Località
    La città dei 2 mari
    Messaggi
    18,755
    Post Thanks / Like
    Inserzioni Blog
    1
    Downloads
    0
    Uploads
    0

Pagina 1 di 15 12311 ... UltimaUltima

Informazioni Discussione

Utenti che Stanno Visualizzando Questa Discussione

Ci sono attualmente 2 utenti che stanno visualizzando questa discussione. (0 utenti e 2 ospiti)

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •