Risultati da 1 a 2 di 2

Discussione: Anche per gli studenti c’è un codice dei diritti

  1. #1
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito Anche per gli studenti c’è un codice dei diritti

    Il neo diplomato Alex Menietti e la giurista Lauretti rispondono ai dubbi dei ragazzi sui regolamenti scolastici
    Gira sul web una vignetta del disegnatore Emmanuel Chaunu che illustra in modo ironico – ma efficace – come siano cambiate le relazioni nella scuola. Due scene: nella prima, datata 1969, i genitori strigliano il figlio, terrorizzato, davanti all’insegnante che sogghigna; nella seconda, anno 2009, la scena è analoga, ma è l’allievo che gongola mentre i genitori si scagliano contro l’insegnante. I tempi cambiano e, per molti, peggiorano. Ma, vista dagli studenti, l’ironia sulla presunta degenerazione dei costumi si presta a un’altra lettura.
    «La fiducia nell’istituzione scolastica è andata calando, e se prima si credeva senza il beneficio del dubbio negli insegnanti, ora si è molto diffidenti»: ad affermarlo è Alex Menietti, che sedeva sui banchi fino a pochi anni fa e ora è autore di un libro scaricabile gratuitamente on line, «I diritti degli studenti della scuola superiore». E’ una guida che spiega e analizza i regolamenti, gli statuti, e le leggi con cui, sempre più spesso, è intervenuto lo Stato a mettere ordine in una realtà fatta di relazioni sempre più complesse. E anche per questo il volume è firmato con la giurista Elena Lauretti, esperta di diritto scolastico, con una prefazione a cura del professore Luca Piergiovanni, autore del progetto di podcast educativi Chocolat 3b – premiato con la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica.
    Autotutela?
    Alex, 26 anni, nel 2004 era rappresentante degli studenti all’istituto per geometri Cena di Ivrea (To). Il suo nome finì nelle cronache nazionali perché difese una quarantina di ragazzi che rivendicava il diritto ad avere il crocifisso in classe, sfidando l’insegnante di italiano che l’aveva staccato dalla parete. Da quella prima battaglia, non ha mai smesso di occuparsi di diritti e doveri degli studenti, nemmeno dopo le superiori, quando ha iniziato a collaborare con il sito www.skuola.net offrendo consulenza agli ex colleghi.
    Nessun dubbio che il giovane Alex sia animato da senso di giustizia e autentica passione civile; viene semmai da chiedersi se lo siano anche gli studenti che a lui si rivolgono. Davvero sono sempre più informati sui loro diritti solo per autotutela? Questa nuova consapevolezza non nasce forse anche dalla ricerca di un’arma in più per la caccia ad alibi e scorciatoie? Menietti assicura il contrario: «I ragazzi che si interessano di diritti sono quasi sempre gli studenti più volenterosi e impegnati». Ma la migliore testimonianza sull’esigenza reale a cui il testo risponde arriva dalla domanda più frequente che Menietti si sente rivolgere: il contributo scolastico (la sovrattassa che quasi tutti i licei applicano agli studenti a inizio anno, soprattutto per finanziare le attività aggiuntive) è obbligatorio? «Non è obbligatorio – spiega Menietti – si tratta di una donazione liberale, diversa dalla tassa di iscrizione, il ministero lo ha già ribadito con due circolari. Nonostante questo, c’è chi continua a esigerlo come tassa: l’ultimo caso che mi è stato segnalato riguarda una scuola in Toscana dove il preside non consente di andare in gita scolastica agli studenti che non l’hanno versato. A Monza, era successo che a due ragazzi non volessero mostrare i voti in pagella finché non avessero pagato il contributo».
    Leggende scolastiche
    Non mancano risposte a questioni più pratiche su cui circolano strane leggende: no, ahimè, nessuna legge prevede che una verifica in cui tutta la classe ha avuto l’insufficienza possa essere annullata e ripetuta. Il libro non si ferma alle questioni di diritto ma fornisce strumenti perché la classe studentesca sia meno credulona e manipolabile, più «sgamata», come direbbero i ragazzi: un prezioso capitolo sulle bufale on line insegna a riconoscerle e smascherarle prima di indire manifestazioni e occupazioni: l’ex ministro dell’istruzione Gelmini non ha mai voluto abolire le vacanze scolastiche, né l’attuale ministro Giannini ha mai annunciato che abolirà l’educazione fisica. E che cosa dice oggi la legge sul crocifisso, da cui è nato tutto il percorso che ha portato al libro? «L’ultima parola – spiega Menietti – l’ha detta nel 2011 la Corte Europea, che si è espressa a favore della “possibilità” di affissione del crocifisso, che “non esprime soltanto un significato religioso, ma anche identitario, […], frutto e simbolo dell’evoluzione storica della comunità italiana”».





    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  2. #2
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Crocifisso obbligatorio a scuola, proposta Lega: 1.000 euro di multa a chi non lo fa



    Il crocifisso dovrà essere esposto obbligatoriamente in tutti gli edifici pubblici, scuole comprese: lo prevede una proposta di legge della Lega Nord.
    La proposta di legge (primo firmatario il deputato Roberto Simonetti) prevede l'obbligo di esporre in un luogo ben visibile l'immagine del Crocifisso nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado e delle università e accademie del sistema pubblico integrato d'istruzione, negli uffici delle pubbliche amministrazioni, negli uffici degli enti locali territoriali, nelle aule nelle quali sono convocati i consigli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e delle comunità montane, nei seggi elettorali, negli stabilimenti di detenzione e pena, negli uffici giudiziari e nei reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, nelle stazioni e nelle autostazioni, nei porti e negli aeroporti, nelle sedi diplomatiche e consolari italiane e negli uffici pubblici italiani all'estero.
    E ci saranno multe per chi non ottempera all'obbligo: 1.000 euro di sanzione "per chiunque rimuove in odio ad esso l'emblema della Croce o del Crocifisso dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende e verso il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che ne rifiuti o ne ometta l'esposizione nel luogo d'ufficio"
    "Per la storia e per la tradizione dei nostri popoli - spiega l'onorevole Simonetti - è inaccettabile che la decantata laicità della Costituzione repubblicana venga malamente interpretata nel senso di introdurre un obbligo giacobino di rimozione del Crocifisso; esso, al contrario, rimane per migliaia di cittadini, famiglie e lavoratori il simbolo della storia condivisa da un intero popolo."


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



Informazioni Discussione

Utenti che Stanno Visualizzando Questa Discussione

Ci sono attualmente 1 utenti che stanno visualizzando questa discussione. (0 utenti e 1 ospiti)

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •