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Discussione: Apriamo le scuole d’estate!

  1. #1
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    Predefinito Apriamo le scuole d’estate!

    Non c’è un tempo per essere maestri. Chi insegna non può andare in vacanza perché i nostri alunni non sono a tempo. Fuori dalla scuola restano i nostri ragazzi. Chi fa il nostro mestiere non è uno che sta alla catena di montaggio dell’istruzione: le lezioni non sono solo quelle in classe ma continuano nella vita di tutti i giorni quando incontriamo i nostri alunni ed ex alunni per strada, al pub, in biblioteca, allo stadio.
    Ecco perché dovremmo tenere aperte le nostre scuole anche d’estate. Non per restare in classe ma per partire con i nostri ragazzi. Mentre scrivo sto accompagnando con don Matteo e don Enrico, un gruppo di settanta ragazzi delle parrocchie di San Paolo d’Argon e Cenate (Bergamo) in un viaggio in Puglia sulle orme di don Tonino Bello ma anche all’Ilva di Taranto. Sono quelli che definiamo svogliati, senza entusiasmo, parassiti, passivi, vuoti. Giovani che hanno scelto di trascorrere le loro vacanze incontrando Nichi Vendola, il sindaco di Bari Michele Emiliano, i testimoni dell’eredita’ di Don Tonino Bello.
    Ragazzi che potrebbero essere i miei ex alunni che hanno deciso di capire meglio cosa accadde sotto le ciminiere dell’Ilva, vivendo qualche giorno nel quartiere Tamburi respirando la stessa aria di chi abita in questa terra coperta dalle ceneri di morte. Forse dovremmo pensare a non lasciare sole le parrocchie nel compito di far conoscere ai nostri giovani le ferite dell’Italia ma anche i volti dei tanti che ogni giorno combattono per ridare speranza ad un Paese diventato “straniero” per i nostri alunni costretti spesso ad abbandonarlo.
    Alla scuola spetta il compito non solo di istruire ma di educare alla vita. Insegnare è segnare le strade, indicare loro le possibili vie. La scuola italiana oggi è solo preoccupata di suonare la prima e l’ultima campanella senza preoccuparsi di cosa fanno i nostri ragazzi una volta usciti dall’aula. Potrebbe essere un modo per impiegare i docenti di ruolo nei mesi di luglio o anche una soluzione per non lasciare i precari a casa, disoccupati, per due mesi.
    Una scuola in viaggio, un’istruzione che spalanca le porte delle classi portando i nostri ragazzi a conoscere il quartiere di Scampia a Napoli, il lavoro di Ciro Corona alla Vele; il sudore dei ragazzi delle cooperative che seminano nei terreni confiscati alla mafia in Sicilia o in Campania; il dramma di chi vive nelle nostre periferie; le testimonianze che raccontano luoghi come il Vajont, Marzabotto o Portella della Ginestra.


    Eduscuola
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  2. #2
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    semplicemente:no comment!
    E' ovvio che non condivido l'idea di una scuola/ deposito bambini....
    Questo si chiama in un altro modo: servizio estivo alle famiglie e gli insegnanti di ruolo non sono contemplati...
    ciao beva

  3. #3
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    Giannini: ‘Scuole aperte d’estate: nessuna resistenza dai docenti, solo lenta reazione’


    Lunedì 25 aprile 2016: il ministro Stefania Giannini ha rilasciato un’intervista al ‘Mattino’ di Napoli.
    Il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano ‘Il Mattino’ di Napoli, all’interno della quale si parla di risorse economiche a favore delle scuole della grandi città come Napoli, Milano, Roma, Torino, Palermo e Bari. ‘Ogni ragazzo che conquistiamo noi – esordisce il ministro – è un ragazzo che perdono loro’. Con ‘loro’ si intendono i clan legati alla criminalità organizzata e alla loro influenza sui ragazzi.
    Ultime news scuola, lunedì 25 aprile: Giannini ‘Scuole aperte anche d’estate, anche nei giorni festivi’
    A questo proposito, il numero uno del Miur ritiene che il rapporto tra insegnanti e studenti non possa conoscere discontinuità ed è per questo che bisognerà che le scuole rimangano ‘aperte anche d’estate, anche nei giorni festivi. Nell’ambito dell’autonomia scolastica è già possibile effettuare dei prolungamenti. Servono azioni mirate’ prosegue il ministro Giannini che annuncia lo stanziamento di dieci milioni di euro a favore dell’apertura prolungata delle scuole, dieci milioni che andranno a favore delle periferie delle grandi città.
    ‘Grazie alla Buona Scuola, gli insegnanti ci sono, ma non basteranno naturalmente‘ si affretta a dire il responsabile del Miur che spiega come il prolungamento delle attività scolastiche non riguarderanno le materie tradizionali ma altre attività come lo sport, la musica, sulle attività di laboratorio che avvicinano i giovani ad un mestiere.
    Giannini: ‘Non ho mai trovato nessuno, tra docenti e dirigenti, che abbia fatto resistenza’
    Viene chiesto al ministro Giannini se non le viene mai il sospetto che il mondo della scuola voglia resistere alla volontà di cambiamento portato avanti dal governo: ‘Tra insegnanti e dirigenti scolastici non ho mai trovato, in particolar modo a Napoli, qualcuno che facesse resistenza. – ha commentato il ministro – ‘Semmai, invece, c’è tanta voglia di fare: personalmente sono grata ai professori per il loro straordinario attivismo. Sono orgogliosa e costantemente vicina a quelle persone che fanno del loro mestiere una speciale missione. Napoli ha bisogno di un’attenzione speciale – ha proseguito il ministro – e la presenza costante del Presidente del Consiglio Matteo Renzi dimostra la consapevolezza del governo‘.


    Edscuola
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  4. #4
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    Dispersione, scuole aperte d’estate in periferia di Napoli, Roma, Palermo e Milano


    Arriva il finanziamento per aprire le scuole di pomeriggio, il sabato e d’estate nelle aree periferiche delle città dove è ancora alta la dispersione degli studenti.
    Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato il decreto. A settembre, attraverso un ulteriore finanziamento, si allargherà la copertura a tutto il territorio nazionale.
    L’annunciato provvedimento, finalizzato a svolgere sport, musica e laboratorio nei locali scolastici, si è tradotto in realtà in pochissimi giorni. La sera del 27 aprile, il Miur ha fatto sapere che “la Scuola come un centro si apre agli studenti e alle loro famiglie, per essere abitata dai ragazzi e dai genitori oltre i tempi canonici della didattica: il pomeriggio, il sabato, nei giorni di vacanza, a luglio come a settembre”.
    L’operazione viene intesa “come misura di contrasto alla dispersione, ma anche come risposta tempestiva e concreta ai fenomeni di disagio sociale che caratterizzano alcune aree del Paese”.
    “È questa la visione – prosegue il Miur – che ha generato il progetto ‘La Scuola al centro’, l’idea che la periferia non sia solo una categoria geografica, ma racchiuda in sé il dramma dell’esclusione, dell’emarginazione e che può radicarsi dentro le città o ai loro margini”.
    “Per questo il Ministero dell’Istruzione ha stanziato oggi 10 milioni di euro immediatamente disponibili per iniziative che rendano la scuola un polo di aggregazione e attrazione in aree periferiche e in contesti a maggior rischio di dispersione di quattro città: Napoli, Roma, Palermo, Milano”. Inizialmente nella lista c’era anche Bari, ma nella versione definitiva il capoluogo pugliese non compare più.
    “Le periferie sono i centri del futuro: sono ricche di umanità e di energie. Spetta a noi, alla scuola raccoglierle e farle emergere”, ha detto il ministro Stefania Giannini. “Con questo progetto vogliamo dare ai ragazzi di quelle aree del Paese dove l’istruzione costituisce una risposta importante ed essenziale per garantire un futuro alle nuove generazioni, una scuola aperta, che appartenga a tutta la comunità, dove famiglie e studenti possano sentirsi come in una seconda casa, da frequentare non solo quando ci sono le lezioni, ma anche in orario extra scolastico. Questo già accade in moltissime realtà. Ora stanziamo risorse specifiche affinché quella scuola aperta e viva che abbiamo immaginato con la Buona Scuola possa concretizzarsi sempre di più”.
    Il decreto firmato oggi prevede aperture straordinarie delle scuole e iniziative dal 1° luglio. Saranno circa 700 le istituzioni coinvolte, ognuna avrà un budget di 15.000 euro.
    A settembre, attraverso finanziamenti del PON Scuola, saranno coinvolte altre 5.000 scuole di tutto il Paese. Le attività potranno essere svolte in collaborazione fra istituti scolastici, con enti locali, università, associazioni, cooperative.
    I fondi saranno utilizzati per pagare le attività, i materiali e il personale.
    I progetti dovranno riguardare uno o più dei seguenti ambiti tematici:

    – Autoimprenditorialità;
    – Avvicinamento alla musica;
    – Attività sportive pomeridiane;
    – Laboratori artistico-espressivi. Promozione dell’inserimento del cinema e del teatro a scuola;
    – Diffusione della lettura;
    – Attività per la conoscenza del territorio di appartenenza e di incentivazione alla cittadinanza attiva.


    Tecnica della scuola
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  5. #5
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    Napoli, il preside scettico sull’apertura delle scuole d’estate: pochi soldi e anno finito


    "Siamo già alle porte dell'estate, non credo ci sia tecnicamente il tempo per fare progetti che prevedano accordi di rete con parrocchie e associazioni".
    A dirlo, all’agenzia Adnkronos, è stato Salvatore Pace, consigliere comunale di Napoli del gruppo "Città ideale" e dirigente scolastico del liceo classico "Pansini", storico istituto napoletano con sede centrale al Vomero e succursale in via Sangro nel quartiere Soccavo, periferia occidentale della città.
    La stroncatura del dirigente scolastico campano riguarda il decreto, firmato poche ore prima, per l'apertura prolungata delle scuole in aree a maggior rischio di dispersione a Napoli, Roma, Palermo e Milano, che porterà nelle scuole più a rischio 15mila euro (per un totale di 10 milioni di euro).
    Per il preside si è trattato di "una mossa inutile perché le risorse c'erano, il problema è che finora le abbiamo viste col contagocce".
    "Sul piano squisitamente tecnico l'apertura prolungata è qualcosa che avremmo già potuto fare: il problema è sempre stato quello delle risorse, non avendo soldi per pagare il personale né per riconvertire l'istituto in centro territoriale, cosa che prevede una serie di interventi tra cui quelli per la minima sicurezza. E le risorse, come quelle previste dalla 'Buona scuola' o dal Piano nazionale per la scuola digitale, finora le abbiamo viste con il contagocce e solo a progetto".

    Tecnica della scuola
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  6. #6
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    Apertura scuola in estate, come candidarsi. Domande entro il 20 giugno


    Parte il progetto contro la dispersione scolastica per le aree a rischio che vede stanziati 10 milioni di euro per il primo anno.
    Le scuole riceveranno fino ad un massimo di 15mila euro che dovranno essere utilizzati per progetti di didattica integrativa e innovativa.
    I progetti potranno coinvolgere anche soggetti esterni come altre scuole, enti locali, università, associazioni, cooperative.
    I progetti dovranno puntare su questi argomenti:
    autoimprenditorialità;
    avvicinamento alla musica;
    attività sportive pomeridiane;
    laboratori artistico-espressivi;
    promozione dell’inserimento del cinema e del teatro a scuola;
    diffusione della lettura;
    attività per la conoscenza del territorio di appartenenza e di incentivazione alla cittadinanza attiva.
    Le domande dovranno essere presentate entro il 20 di giugno, insieme ai progetti che dovranno puntare alla riduzione del numero di abbandoni scolastici, delle ripetenze e dei debiti formativi nelle scuole superiori, ma anche del numero delle assenze e delle sanzioni disciplinari.


    Orizzontescuola
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  7. #7
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    Istituti aperti in estate e di domenica in tutt’Italia solo dal prossimo anno

    L’apertura straordinaria delle scuole in estate e la domenica che riguarderà tutta l’Italia partirà «con l’anno scolastico 2016/2017 e riguarderà soprattutto le zone dove ci sono situazioni di dispersione scolastica particolarmente elevata». Quest’estate invece «sarà gestita soltanto l’emergenza che riguarda quattro grandi città: Roma, Palermo, Napoli e Milano».
    La precisazione del ministro
    La precisazione arriva direttamente dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: «Bisogna distinguere le due dimensioni del progetto. Uno di medio termine, che significa destinare una quota significativa dei fondi europei a questo tipo di problema, cioè dare alla scuola la possibilità di aprirsi negli orari e nelle iniziative. E sono 140 milioni di euro che noi cominceremo a destinare dal prossimo anno scolastico. Questa parte del progetto riguarderà tutta l’Italia laddove ci sono situazioni in cui la dispersione scolastica è particolarmente elevata».
    A Napoli già assegnati 4 milioni e 100mila euro
    Poi c’è l’emergenza, che parte quest’estate «in quelle quattro grandi città che hanno questioni urgenti ed emergenti. Siamo partiti da Napoli dove si è sollevato un grido dal basso con il movimento Popolo in Cammino di don Loffredo. A questa città abbiamo immediatamente destinato 4 milioni 100mila euro per aprire le scuole da questa estate, quindi da quando chiuderanno sino a settembre. Per essere chiari – precisa ancora il ministro – non per studiare latino o matematica il pomeriggio, cioè per fare il doposcuola, ma per strappare questi ragazzi alla strada».


    Edscuola
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  8. #8
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    Giannini....cambia pusher che il tuo non ti dà roba buona!!!!!
    ciao beva

  9. #9
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    Scuole aperte in estate, ecco cosa si farà. L'esempio di una scuola di Roma


    Sono 50 i bambini dell'Istiutto comprensivo Giovanni Battista Valente di Roma parteciperanno ai corsi estivi finanziati da fondi ministeriali
    Suoneranno la chitarra, faranno sport, pittura, impareranno (chi vorrà) una nuova lingua. La scuola in estate resterà aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16 e le attività organizzate saranno a cura delle associazioni del territorio.
    Questa mattina la scuola è stata visitata dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, "per vedere come procedono i lavori". "Tra Milano, Roma, Napoli e Palermo sono più di 400 le scuole che hanno aderito al progetto 'La scuola al centro' - ha spiegato il ministro - e questo è solo l'inizio di un modello di scuola veramente aperta al territorio. Se ne parla dal 1999 e finalmente ci siamo". La scuola diventa così punto di riferimento per studenti e famiglie, anche nei momenti di sospensione delle lezioni, contro la dispersione e il disagio sociale.
    "Dare la possibilità a questi ragazzi di continuare a stare insieme e di fare cose molto semplici ma belle come la musica, il teatro, lo sport è una ricetta banale ma mancava nella nostra scuola". Per questa prima fase del progetto, che inizia proprio nell'estate 2016, il Miur ha stanziato 10 milioni di euro. "Non è un progetto che parte dall'alto - ha precisato il ministro - i fondi vengono dati alle scuole che li chiedono sulla base dei progetti che propongono". Finora sono stati investiti 5,8 milioni di euro, "ma spenderemo anche tutti gli altri. Da settembre, poi, i fondi strutturali stanziati sono 120 milioni". E si coinvolgeranno anche più città. A questa prima visita di oggi, ha assicurato il ministro, ne seguiranno altre in altre scuole.
    "I valori che si insegnano a scuola non vanno in vacanza mai - ha osservato la titolare del dicastero di viale Trastevere - per questo ci siamo attivati". E l'Istituto Valente ha colto subito l'occasione. Fin dal primo giorno di attività, ha raccontato la dirigente Rosamaria Lauricella, "c'è stato un boom di iscrizioni. Quello che offriamo non è un dopo scuola, ma una grande alternativa alla strada. Partecipano gli alunni, ma anche altri bambini non iscritti al nostro istituto. E' un progetto per il territorio e per il quartiere - ha concluso - che fa vedere come la scuola sia al centro e come l'attività educativa non si fermi a giungo ma continui".


    Orizzontescuola
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  10. #10
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    Scuole aperte d’estate ma senza professori



    La ministra all’Istruzione illustra il piano: i docenti non saranno coinvolti con l’insegnamento
    I professori possono stare tranquilli, il piano allo studio del Miur per tenere le scuole aperte anche in estate non li coinvolgerà. Lo ha precisato la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli nel corso di un dibattito alla festa di Radio Popolare a Milano.
    «Non ci si può confondere parlando di scuola aperta d’estate, e chi lo fa conosce molto poco la scuola italiana. Non c’è solo l’anno scolastico, ci possono essere attività con associazioni o altri soggetti ma tutto questo non c’entra con la docenza. Quindi non ci saranno docenti in estate».
    Il ministro ha spiegato di aver ricevuto «segnalazioni sull’esigenza di rimettere al centro la scuola anche in estate» e quindi «sto valutando come fare e come costruire risposte più forti. Resto però convinta che adesso in questo periodo il ministro abbia altre priorità. Una – ha concluso – è quella di accompagnare le otto deleghe in attuazione» volute dal ministro alla legge 107 sulla Buona Scuola.
    Il piano infatti è allo studio degli uffici tecnici del ministero ma vedrà la luce soltanto quando saranno superate tutte le difficoltà che finora hanno impedito all’idea di trovare attuazione nonostante i numerosi tentativi. «Fare lezione in estate è difficile, se non impossibile, soprattutto al Sud dove le temperature sono quelle che conosciamo tutti e le aule non hanno di certo l’aria condizionata. Queste idee sono perfette per l’Europa del Nord non per una larga parte dell’Italia», spiega Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti.
    Nel frattempo, però, le scuole fanno di tutto per restare comunque aperte. «Aderiamo a tutte le possibilità», spiega Rosamaria Lauricella preside dell’istituto comprensivo Valente di Roma. Vale a dire i bandi del comune, quello del Miur dello scorso anno, quello di quest’anno. Con il progetto “Scuola al centro” il Miur lo scorso anno ha investito 10 milioni di euro riuscendo a tenere aperte in modo gratuito per le famiglie 400 istituti in quattro grandi città italiane dove c’era alto rischio di dispersione scolastica: Palermo, Napoli, Roma, Milano. Lo scorso autunno ha voluto andare avanti e proporre la seconda puntata del progetto ma stavolta estesa a tutta l’Italia. Stavolta sono stati previsti fondi per 240 milioni di euro che hanno l’obiettivo di permettere le aperture pomeridiane e in orari extra scolastici in 6mila scuole, il 72,4% delle 8.281 presenti in Italia «offrendo in tutta Italia ai ragazzi coinvolti un arricchimento del percorso formativo e garantendo alle famiglie e al territorio un presidio di contrasto alla dispersione scolastica e di recupero delle sacche di disagio sociale», come spiegano dal ministero.
    In realtà l’estate è arrivata ma ancora non c’è traccia dei fondi promessi alle scuole che ne hanno fatto richiesta. «Arriveranno al massimo fra dieci giorni- assicurano al Miur – sono state soltanto previste proroghe per concedere anche alle aree terremotate la possibilità di partecipare».


    Edscuola
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