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Discussione: Edilizia scolastica

  1. #81
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    In Sicilia il rientro in aula a settembre potrebbe rivelarsi un rompicapo


    Prima che le scuole chiudessero a marzo 2020 per l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus la situazione degli edifici scolastici italiani non era per nulla soddisfacente.
    In particolare in Sicilia la situazione degli edifici scolastici senza certificazioni di agibilità, di conformità ai vincoli sismici, di antincendio era una realtà sotto gli occhi di tutti gli addetti ai lavori. Stesso discorso per le barriere architettoniche e gli spazi non sempre sufficienti alle esigenze della didattica.
    Un quadro di complessiva precarietà delle condizioni strutturali degli edifici scolastici che emergeva da uno studio realizzato dalla Cgil su dati Ares e “Scuole in chiaro”. Oggi alla precaria situazione strutturale si aggiunge il rischio biologico da Covid 19, rendendo ancor più complesso il ritorno in aula a settembre. Lo studio della Cgil quantificava in 72 le scuole “molto problematiche” di cui 28 a Palermo, 13 a Trapani.
    Nell’elenco delle incompiute 10 sono scuole con interventi al palo che riguardano anche la messa in sicurezza. Nel piano triennale della Regione è stimato un fabbisogno di 150 milioni a cui si aggiungono i fondi dei patti per le città metropolitane, 15 milioni per realizzare due grandi poli scolastici a Palermo ,16 milioni per Messina e 9,2 per Catania.
    Il rientro a scuola in sicurezza a settembre potrebbe rivelarsi un rompicapo, anche per i recenti ricordi di chiusure di scuole causa mancanza di certificazioni. Infatti, si ricorda che nel 2018 il Sindaco metropolitano, Cateno De Luca, nel corso di una riunione tenutasi a Palazzo dei Leoni annunciò di avere preso la decisione di emettere un’ordinanza indifferibile e urgente di chiusura di tutti i plessi scolastici di competenza della Città metropolitana e del Municipio di Messina.
    L’ordinanza di chiusura aveva la finalità di individuare le certificazioni di cui era provvisto ogni singolo edificio scolastico.


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  2. #82
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    Edilizia scolastica: secondo gli Architetti è sbagliata la logica dell’emergenza


    Sulle norme in materia di edilizia scolastica inserite nel decreto scuola arriva la bocciatura senza appello del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori (CNAPPC) secondo cui il provvedimento sarebbe improntato ad un pura logica emergenziale senza nessuna attenzione alla qualità.
    Il Consiglio Nazionale, in particolare, contesta la dispozione che prevede il conferimento di poteri speciali ai sindaci per accelerare l’esecuzione dei relativi lavori.
    “La scuola – osserva il Consiglio – è una comunità educativa, ma è anche un capitale spaziale, parte integrante e sostanziale del proprio contesto urbano; conseguentemente non è pensabile affrontare il tema scuola senza occuparsi del progetto della mobilità, degli spazi pubblici, del quartiere e comunque di tutti gli spazi connessi con la scuola, mettendo le persone e le famiglie al centro del progetto”.
    Nel concreto il CNAPPC chiede di “puntare su strumenti realmente innovativi, come i concorsi di progettazione a due gradi che, viaggiando veloci sulle piattaforme informatiche, garantiscono la qualità del progetto, riducendo contestualmente i tempi per la redazione del progetto esecutivo”.
    Sulla stessa lunghezza d’onda è l’architetto Alfonso Femia, titolare di uno studio internazionale che ha i Docks a Marsiglia, il Quartiere Generale della BNL a Roma, l’edificio delle Generali a Milano in Porta Nuova che lavora da tempo sull’architettura scolastica vincendo concorsi per la progettazione di scuole in Francia e in Italia.
    “ La scuola – sostiene Femia – è un ‘capitale spaziale’ che genera
    opportunità al proprio contesto ambientale e territoriale. L’architettura delle scuole è, a pari valore di occasione e vantaggio, progetto della mobilità, degli spazi pubblici, del quartiere e della città, quantomeno di quelli strettamente connessi. Occuparsi di scuola vuol dire attivare un tema
    concreto e ampio che investe tutto il territorio italiano attraverso i concorsi di architettura e ogni modalità che metta al centro il progetto”.
    Conclude Femia: “Non è segno di maturità politica affrontare il tema scuola post Covid solo attraverso gli strumenti dell’emergenza, né solo soddisfacendo gli aspetti tecnici e normativi per la sicurezza e l’adeguamento energetico”.
    Osservazioni assolutamente comprensibili, ma resta il fatto che a settembre per accogliere tutti gli 8 milioni di studenti in condizioni di sicurezza servirebbe un buon 20-30% di spazi in più rispetto a quelli attuali e il tempo a disposizione è davvero scarso.


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  3. #83
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    Edilizia scolastica, 330 milioni dai PON: proroga per la registrazione degli Enti Locali




    È prorogata alle ore 15 del 24 giugno 2020 la possibilità per gli Enti locali di registrazione al sistema informativo del Ministero dell’istruzione – Area Riservata per partecipare all’avviso pubblico, di prossima emanazione, per il finanziamento di interventi urgenti di adeguamento e adattamento degli edifici e degli spazi e delle aule didattiche per il contenimento del rischio sanitario da COVID-19.
    Si tratta di 330 milioni per l’edilizia scolastica ‘leggera’ previsti da uno stanziamento di risorse specifiche a valere sul PON “Per la Scuola” 2014-2020 – Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) in vista della ripresa di settembre.
    Con avviso del 19 giugno 2020 il M.I. ha precisato che:

    1. non è necessario registrarsi al SIDI;
    2. in questa fase è sufficiente la registrazione e l’accreditamento, mentre la candidatura potrà essere inoltrata solo dopo la pubblicazione del relativo bando PON, attualmente in corso di definizione;
    3. se l’Ente locale non compare nella lista delle voci selezionabili, significa che l’Ente è già accreditato. In questo caso occorre verificare le seguenti situazioni:
    4. a) se il Rappresentante legale o il suo delegato sono ancora in carica l’accreditamento sarà considerato valido;
    5. b) se il Rappresentante legale o il suo delegato non sono più in carica è necessario richiedere l’annullamento dell’accreditamento come descritto nelle FAQ pubblicate al link www.istruzione.it/pon/avviso_edilizia.html, ovvero inviare una richiesta di cancellazione all’indirizzo di posta elettronica: pon2020.assistenza.utenza@istruzione.it che riporti nell’oggetto il seguente riferimento: “Accreditamento Enti Locali – Annullamento accreditamento per aggiornamento rappresentante legale/delegato”.


    Il Ministero ha anche pubblicato una guida per la registrazione.


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  4. #84
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    Azzolina firma decreto: 855 milioni per la manutenzione straordinaria


    La ministra dell’Istruzione ha firmato venerdì scorso il decreto con il quale vengono stanziati 855 milioni per il finanziamento di interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico a favore di Province e Città metropolitane. Il decreto è stato sottoscritto già anche dal ministro dell’Economia e delle Finanze.
    «Si tratta di un importante investimento che interessa le scuole secondarie di secondo grado e che è il punto di arrivo di un grande lavoro di coordinamento che è andato avanti, in questi mesi, tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero dell’Istruzione e il ministero dell’Economia e delle Finanze, con l’Unione delle Province d’Italia (Upi) e l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci)», ha spiegato Lucia Azzolina. «Stiamo lavorando per sbloccare tutte le risorse possibili. Sull’edilizia scolastica molto è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare. Gli investimenti ci sono, bisogna spendere velocemente e realizzare le opere».
    Il decreto andrà ora alla firma del Presidente del Consiglio e, subito dopo, con decreto del dell’Istruzione, saranno ripartite le risorse tra le Province e le Città metropolitane sulla base della popolazione scolastica, del numero degli edifici scolastici presenti sul territorio.
    Gli Enti locali dovranno individuare e comunicare gli interventi che vorranno realizzare in via prioritaria. Per accelerare l’attuazione di queste opere, anche alla luce dell’attribuzione dei poteri commissariali a sindaci e presidenti di Province e Città metropolitane previsti dal decreto Scuola, nei prossimi giorni verranno fornite agli Enti locali le indicazioni operative per l’inoltro dei piani di interventi da attuare che verrà effettuato tramite apposito sistema informativo.

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  5. #85
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    Pubblicata la graduatoria per l’accesso ai fondi per l’edilizia «leggera». Candidature fino al 10 luglio


    Sono stati pubblicati ieri, sul sito delministero dell’Istruzione, i risultati relativi al bando che ha messo a disposizione 330 milioni di euro per il finanziamento di interventi di adeguamento e di adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Si tratta di stanziamenti per l’edilizia cosiddetta “leggera”. L’avviso rientra nell’ambito del Programmaoperativo nazionale (Pon) “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020.
    Gli Enti locali hanno già fatto domanda per oltre 290 milioni di euro. Altri ancora potranno accedere. L’Istruzione ha infatti pubblicato un nuovo avviso per quelli che non sono riusciti ad accreditarsi in tempo: le loro candidature potranno essere inoltrate su http://www.istruzione.it/pon/ fino alle ore 15 del 10 luglio 2020.
    I primi dati, in attesa delle ulteriori adesioni, evidenziano che la Lombardia è la Regione che ha partecipato con il numero più alto di candidature da parte di Enti locali, 720, seguita dal Piemonte con 619, Campania, 361 e Veneto, 338. Oltre il 62% degli Enti locali ha aderito e viene subito assegnato oltre l’87% delle risorse totali disponibili. Dati destinati a crescere dopo le nuove adesioni che si chiuderanno il 10 luglio.
    Comuni, Province, Città Metropolitane, potranno iniziare i lavori da subito, con adeguamento e adattamento funzionale e per forniture di arredi e attrezzature scolastiche idonei a favorire il necessario distanziamento tra gli studenti.
    «Registriamo grande partecipazione e collaborazione da parte degli Enti locali – sottolinea la ministra -. Abbiamo riaperto i termini per chi non ha fatto in tempo ad aderire e vuole ancora farlo. Intanto stiamo facendo arrivare velocemente le risorse che saranno subito spendibili in vista di settembre».


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  6. #86
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    Fondi per l’edilizia ‘leggera’


    Edilizia scolastica leggera, si parte. È stato pubblicato anche l’elenco del secondo avviso del complessivo investimento con il quale sono stati messi a disposizione 330 milioni di euro per interventi di adeguamento e di adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche a seguito dell’emergenza sanitaria. Si tratta di stanziamenti per l’edilizia cosiddetta ‘leggera’. L’avviso rientra nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020.
    Gli Enti locali hanno fatto domanda per i 2 avvisi per un totale di oltre 326 milioni di euro, pari a oltre il 98% delle risorse disponibili. C’è stata, dunque, una altissima partecipazione. Sono in tutto 5.664 gli Enti che hanno richiesto i finanziamenti, oltre l’84% del totale. Comuni, Province, Città Metropolitane, potranno iniziare gli interventi da subito e in tempo per settembre.
    La Lombardia è la Regione che ha partecipato con il numero più alto di candidature, 1.033, seguita da Piemonte, 712, Veneto, 489, e Campania, 467, per un totale di risorse messe a disposizione di 326.319.000,00 euro.
    “Stiamo lavorando in modo spedito e concreto per la ripresa delle attività didattiche a settembre – sottolinea la Ministra -. Stiamo dando agli Enti Locali, che sono i proprietari degli edifici scolastici, le risorse e gli strumenti per intervenire. Il Protocollo d’Intesa siglato con il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, in accordo con i sindacati, assicurerà lavori celeri, spediti. Grazie alla collaborazione di tutti potremo tornare a scuola in presenza e in sicurezza”.
    Le graduatorie: https://www.istruzione.it/pon/index.html

    Pubblicati il 7 luglio i risultati relativi al bando che ha messo a disposizione 330 milioni di euro per il finanziamento di interventi di adeguamento e di adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Si tratta di stanziamenti per l’edilizia cosiddetta ‘leggera’. L’avviso rientra nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020.
    Gli Enti locali hanno già fatto domanda per oltre 290 milioni di euro. Altri ancora potranno accedere. Il Ministero dell’Istruzione ha infatti pubblicato un nuovo avviso per quelli che non sono riusciti ad accreditarsi in tempo: le loro candidature potranno essere inoltrate su http://www.istruzione.it/pon/fino alle ore 15.00 del 10 luglio 2020.
    I primi dati, in attesa delle ulteriori adesioni, evidenziano che la Lombardia è la Regione che ha partecipato con il numero più alto di candidature da parte di Enti locali, 720, seguita dal Piemonte con 619, Campania, 361 e Veneto, 338. Oltre il 62% degli Enti locali ha aderito e viene subito assegnato oltre l’87% delle risorse totali disponibili. Dati destinati a crescere dopo le nuove adesioni che si chiuderanno il 10 luglio.
    Comuni, Province, Città Metropolitane, potranno iniziare i lavori da subito, con adeguamento e adattamento funzionale e per forniture di arredi e attrezzature scolastiche idonei a favorire il necessario distanziamento tra gli studenti. “Registriamo grande partecipazione e collaborazione da parte degli Enti locali – sottolinea la Ministra -. Abbiamo riaperto i termini per chi non ha fatto in tempo ad aderire e vuole ancora farlo. Intanto stiamo facendo arrivare velocemente le risorse che saranno subito spendibili in vista di settembre”.



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  7. #87
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    Edilizia scolastica, in arrivo 855 milioni di euro per le scuole secondarie di secondo grado




    Al via l’assegnazione agli Enti locali di 855 milioni di euro per il finanziamento di interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole secondarie di secondo grado.
    Il decreto già firmato dalla Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è stato controfirmato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
    Gli Enti Locali, nella giornata di domani, riceveranno la comunicazione con gli importi disponibili per gli interventi. In tutto sono 104 gli Enti finanziati con questo stanziamento.
    Gli Enti Locali dovranno presentare al Ministero dell’Istruzione, entro il prossimo 17 novembre, gli elenchi degli interventi da finanziare, indicandone anche l’ordine di priorità (nei limiti delle risorse disponibili).
    Potranno farlo tramite un applicativo accessibile dalla pagina dedicata del portale dell’edilizia scolastica del Ministero (https://www.istruzione.it/edilizia_s...politane.shtml).
    Per accompagnarli nella predisposizione della documentazione, il Ministero dell’Istruzione ha previsto una serie di webinar a partire da lunedì 12 ottobre.

    Elenco degli Enti Locali beneficiari CLICCA QUI




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  8. #88
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    Edilizia scolastica: riunito l’Osservatorio con la presenza della Viceministra Ascani


    Novità in arrivo per quanto riguarda la struttura scolastica. Nella mattinata di oggi è tornato a riunirsi l’Osservatorio per l’edilizia scolastica, con la partecipazione della Viceministra dell’Istruzione Anna Ascani, il tutto in videoconferenza.
    La riunione è stata un espediente non solo per discutere sulle linee strategiche dell’edilizia scolastica, ma anche sugli stanziamenti degli ultimi mesi, sulle strade future verso cui muoversi e sul confronto della prossima Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole. Quest’ultima è stata istituita nel 2015 e si celebrerà il 22 novembre.
    Le dichiarazioni di Ascani
    La viceministra ha così dichiarato: «In questi mesi, nonostante l’emergenza sanitaria in corso non ci siamo fermati: insieme alle altre Istituzioni, alle amministrazioni locali, ai territori, alle associazioni e alle scuole ci siamo mossi per garantire risorse adeguate a fronteggiare il virus e per assicurare il ritorno alla didattica in presenza in edifici sicuri». Inoltre, aggiunge Ascani, «abbiamo snellito le pratiche e dato poteri commissariali a Sindaci e Presidenti di Province e Città metropolitane per far partire rapidamente i cantieri. Dobbiamo continuare su questa strada anche oltre l’emergenza, intervenendo velocemente e strategicamente sul nostro patrimonio edilizio. Come Ministero, nel solo 2020, abbiamo reso disponibili per gli interventi oltre 2 miliardi di euro. Adesso siamo impegnati a destinare una parte delle risorse del Recovery Fund all’edilizia scolastica, una priorità di questo Governo».


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  9. #89
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    Presidi, 100 milioni per monitorare i solai di 400mila aule


    I crolli che si sono verificati nei giorni scorsi in una scuola superiore della provincia di Salerno e in una scuola media di Palermo «ci hanno recentemente ricordato quanto sia rilevante monitorare accuratamente lo stato dei solai e dei controsoffitti delle aule scolastiche il cui numero ammonta a circa 400.000». A ricordarlo è il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che ha partecipato venerdì scorso all’audizione presso le Commissioni V e VI riunite del Senato.
    «La spesa per effettuare questo monitoraggio – che grossolanamente stimiamo in 100 milioni annui – è ovviamente molto inferiore a quella necessaria per l’effettiva messa in sicurezza – ha detto Giannelli – attuabile in un secondo tempo, ma contribuirebbe a ridurre significativamente i rischi per l’incolumità e a salvare vite umane. È dunque necessario finanziare il piano di controlli semestrali, da effettuarsi a cura degli enti locali, e potenziare il sistema dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, dotandolo di un database centralizzato gestito dal Ministero dell’istruzione. Questo consentirebbe di instaurare una sinergia tra il Ministero e tutti gli enti locali al fine di garantire una continua supervisione di componenti edilizie potenzialmente pericolose». Il presidente dell’Anp ha poi sottolineato la necessità di attuare un intervento legislativo di depenalizzazione, sulla scorta di quanto previsto per le professioni sanitarie del Codice penale, «per rendere non perseguibile la colpa datoriale lieve in caso di infortunio. Questa richiesta si fonda sulla constatazione che l’attuale livello di responsabilità è ingiustificatamente insostenibile per i datori di lavoro, soprattutto per quelli preposti a “piccole” strutture lavorative tra i quali vanno ricompresi i dirigenti scolastici».

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  10. #90
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    Sicurezza scolastica: 50 episodi di crollo nell’ultimo anno. E la pandemia cancella servizi



    Cinquanta fra episodi di crolli, distacchi di intonaco, caduta di finestre, muri di recinzione ed alberi in prossimità delle scuole. Sono quelli che Cittadinanzattiva ha censito tra agosto 2019 e novembre 2020, dal 2013 si contano 326 episodi di questo genere, da settembre di quest’anno se ne sono registrati già 11.
    17.343 scuole (il 43% dei 40.160 istituti scolastici italiani) sono situate in zone a rischio sismico elevato (zona 1 e 2), zone in cui vivono 4 milioni e 300mila bambini e ragazzi. Di queste scuole, 4.176 hanno inoltrato richieste di finanziamento al Ministero dell’Istruzione per effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica, ma le indagini finanziate sono 1.564 a fronte di 2.612 non finanziate (oltre il 60%) per mancanza di fondi.
    In riferimento all’emergenza sanitaria, molti istituti segnalano la carenza di docenti e di collaboratori scolastici. Fra i servizi “tagliati”, invece, c’è soprattutto quello di pre e post scuola (65%) e, ancora più grave, il servizio mensa in circa il 39% delle scuole e il tempo pieno nel 26%. Sono alcuni dei dati che emergono dall’Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola, giunto alla XVIII edizione, presentato nei giorni scorsi da Cittadinanzattiva in diretta streaming, con la partecipazione fra gli altri della viceministra Anna Ascani.
    «La crisi pandemica non può far passare in secondo piano i problemi annosi della scuola: edilizia, digitalizzazione, qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento, dispersione, estensione dei servizi della fascia 0-6», dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.
    «Riguardo all’edilizia entro il prossimo biennio occorre intervenire a tappeto con le indagini diagnostiche di soffitti e solai e relativi interventi, stanziando 150 mln di euro all’anno per scongiurare tragedie e danni provocati dai troppi ed incontrollabili episodi di crollo; è necessario prorogare i poteri commissariali a sindaci e presidenti di Provincia perché accelerino gli interventi con i fondi a disposizione, visti i ritardi nel loro utilizzo; è indispensabile puntare su adeguamento sismico-efficientamento energetico degli edifici in zone sismiche a rischio elevato e, ove non sia possibile né conveniente, costruire nuovi edifici con criteri innovativi, come nelle zone colpite dal sisma 2016, con piani a medio termine grazie ai fondi di New Generation Ee”, ha aggiunto Bizzarri .
    Una smart box con informazioni utili e comportamenti corretti su rischio sismico, rischio alluvione, Piani comunali e numeri utili, sicurezza a scuola e sul territorio: è quanto Cittadinanzattiva mette quest’anno a disposizione per la XVIII Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole.
    Nel corso della diretta alcuni studenti hanno raccontato la loro esperienza alle prese con la insicurezza degli edifici ma anche pratiche virtuose che li hanno reso protagonisti in questa emergenza. I video, autoprodotti dalle scuole, sono disponibili sul canale Youtube di Cittadinanzattiva. Emblematico il caso della Girolami, I.C. Margherita Hack di Roma, quartiere Monteverde. L’edificio scolastico è stato dichiarato inagibile a seguito del crollo di un controsoffitto, ad aprile 2019. Gli alunni, oltre 700, sono stati ricollocati in diverse strutture, addirittura in un altro Municipio, con pesanti ripercussioni sulle famiglie. Ad oggi non è prevista una data di inizio lavori. Bagni rotti e infiltrazioni di acqua invece nell’Istituto comprensivo Giacomo Vitale di Piedimonte Matese, gli studenti delle medie dicono «la nostra scuola è tecnologica, sono arrivati anche i banchi nuovi, ma molti bagni non sono funzionanti e in alcune aule ci piove dentro».
    Dalla scuola di San Giuliano di Puglia arriva l’impegno delle studentesse della seconda media per adottare comportamenti corretti contro i rischi naturali e l’appello a rendere sicure tutte le scuole di Italia.
    Sono 11 le regioni che hanno Comuni in zona 1 (quella a rischio sismico più elevato) ma tutte le regioni ad eccezione della Sardegna hanno Comuni e scuole in zona 2. In totale nelle due zone a rischio più elevato risiedono 4 milioni e 300.000 bambini e ragazzi. Dal XVI Rapporto del 2018 di Cittadinanzattiva emerge come solo il 5% delle scuole fossero adeguate sismicamente ed il 9% migliorate dal punto di vista sismico. Da qui la necessità di effettuare su tutte le altre scuole, particolarmente su quelle in zone ad elevata sismicità, le verifiche di vulnerabilità sismica per sapere quali interventi siano necessari e possibili per adeguare sismicamente. Cittadinanzattiva è ricorsa all’istanza di accesso civico generalizzato rivolgendosi a tutti i Comuni che avevano ottenuto i finanziamenti per effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica e sapere a che punto fossero e conoscerne gli esiti. A fornire risposte è stato un ente proprietario su cinque con informazioni dettagliate su 313 edifici scolastici.
    Pochissime le risposte fornite dalla Calabria e dalla Campania, entrambe con un alto numero di edifici sottoposti a verifica. Molte Province e Città metropolitane hanno fornito dati sull’intero universo dei propri edifici sottoposti a verifica come Salerno, Frosinone, Roma, Imperia, Ancona, Pesaro Urbino, Isernia, Catania, Brescia, Belluno, Treviso, e quella di interi Comuni di medie dimensioni quali Ascoli Piceno, Pistoia, Perugia, Spoleto, Terni. Rispetto ai 313 edifici scolastici, hanno effettuato le verifiche di vulnerabilità sismica il 98%. Il 94% (295) necessita di interventi strutturali – e si tratta di scuole che ad oggi sarebbero, tralasciando le chiusure per covid, funzionanti e aperte – ma solo il 32% di questi ha ottenuto finanziamenti ad hoc.
    Ad oggi risultano conclusi o quasi i lavori nel 10% delle scuole, il 6% li concluderà entro l’anno, il 36% nel 2021-2022, l’11% nel 2022-2023 e ben il 36% in data ancora da definire.Circa lo stato della ricostruzione delle scuole nelle quattro regioni del Centro Italia (Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria) colpite dal sisma del 2016, dai dati sintetici pubblicati a giugno dall’Ufficio ricostruzione sisma, emerge che su 250 scuole oggetto di interventi o di ricostruzione, solo 17 sono stati conclusi.
    Cittadinanzattiva ha inviato lo scorso 6 ottobre 2020 quattro istanze di accesso civico a ciascuno degli Uffici della Ricostruzione regionali. In Abruzzo su 24 scuole, 2 sono in fase di esecuzione, 6 con affidamento della progettazione, 10 in fase di progettazione, 4 con gare in corso. In Umbria su 54 edifici oggetto di interventi, la situazione è più articolata e si riporta al report per il dettaglio. I due Uffici speciali per la ricostruzione sisma 2016 Marche e Lazio ad oggi non hanno fornito i dati analitici richiesti.
    Le scuole e la pandemia, fra servizi tagliati e soluzioni innovative
    I dati fanno riferimento al questionario online messo a punto da Cittadinanzattiva e al quale hanno risposto, fra ottobre e novembre 2020, 327 genitori, docenti, studenti e dirigenti scolastici in riferimento a 233 scuole di 17 regioni.Per garantire il distanziamento la gran parte delle scuole ha optato per soluzioni interne, utilizzando, come aule aggiuntive, laboratori (32%), aule dismesse (22%), palestre (12%).
    Tre casi particolari: in una scuola di Milano (IC Pareto) sono stati allestiti un container ed alcune aule all’aperto; in una scuola secondaria di II grado di Magenta sono stati utilizzati anche locali sotterranei; una scuola dell’infanzia di Corsico ha adibito ad aula la sala “nanna”.Il 56% dichiara che i banchi monoposto sono sufficienti per tutti.
    A mancare sono soprattutto i docenti (lo segnala quasi una scuola su due, 44%), gli insegnanti di sostegno (19%) e i collaboratori scolastici (22%).Il 26% ha ridotto l’orario, il 65% circa ha sospeso il servizio di pre e post scuola, il 39% ha dovuto “tagliare” il servizio mensa (fra le scuole che prima del covid garantivano tali servizi). A proposito di pasti a scuola, ecco le soluzioni più gettonate: poco meno della metà delle scuole (45%) continua ad utilizzare prevalentemente il refettorio, il 38% ha scelto le aule per far mangiare gli studenti, il 12% ha privilegiato una soluzione mista fra refettorio ed aule. I pasti continuano ad esser serviti prevalentemente con lo scodellamento tradizionale (42%), circa il 28% ha preferito le monoporzioni e il 24% il lunch box.Il 6% delle famiglie ha chiesto di portare il pasto da casa; il 13% ha rinunciato al servizio mensa; il 6% degli utenti ritiene che la tariffa sia leggermente aumentata.Il 21% non ha più il trasporto scolastico. Riguardo al costo di questo servizio, il 9% ritiene che ci sia stato un aumento, il 66% sostiene che il costo sia rimasto invariato, per il 6% il servizio è gratuito, il 19% non sa dire se ci siano stati aumenti.
    Alcune proposte
    Ad ottobre 2019 Save the Children e Cittadinanzattiva hanno depositato una proposta di legge sulla sicurezza scolastica allo scopo di completare e riordinare la normativa esistente. Molti gli ambiti sui quali è urgente intervenire come da anni proponiamo, tra i quali: definizione chiara delle responsabilità e degli obblighi degli enti proprietari e dei Dirigenti scolastici; regolamentazione delle procedure atte a garantire una effettiva partecipazione dei cittadini alla ricostruzione, in occasione di eventi calamitosi, ma soprattutto nella progettazione e costruzione di nuovi edifici/poli scolastici; emanazione di nuove linee guida per la costruzione degli edifici secondo standard di sicurezza, sostenibilità e innovazione; sostegno psicologico, economico e giudiziario alle vittime delle scuole.
    Si propone di predisporre un piano urgente per un biennio sfruttando la temporanea chiusura delle scuole secondarie di II grado, per scongiurare eventi incontrollabili e drammatici.
    Prevedere al più presto sia il rifinanziamento delle verifiche sia il finanziamento degli interventi nelle scuole che ne necessitano dopo l’esito delle indagini.
    Cittadinanzattiva esprime forte preoccupazione nel notare come si stia abbassando la guardia, in ambito scolastico e non solo, rispetto all’adozione di procedure e comportamenti corretti in caso di terremoto o alluvione. Il Covid non deve far dimenticare tali rischi così come non può far dimenticare lo stato in cui versano le scuole frequentate da oltre 10 milioni di bambine/i e ragazze/i e personale scolastico.
    Insieme ad oltre 400 Associazioni riunite in “EducAzioni” Cittadinanzattiva chiede che sia destinato il 15% del totale degli investimenti per attestarsi sullo standard europeo di investimento in educazione pari al 4,5-5% sul Pil. Questa è l’occasione per dotare le scuole delle risorse necessarie, migliorare la qualità dell’istruzione rendendola più equa e incisiva, contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, investire sull’edilizia scolastica.


    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



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