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Discussione: Edilizia scolastica

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    Edilizia scolastica. Nelle nuove scuole, aule comunicanti con pareti a scomparsa


    800 milioni di euro del Pnrr verranno destinati per la costruzione di scuole nuove, altamente sostenibili e adeguate a una didattica innovativa per gli studenti dei prossimi decenni. Questo il progetto del Ministero dell’Istruzione per la scuola del dopo pandemia.
    L’interrogativo più frequente adesso è: come dovranno essere progettate e realizzate le nuove scuole? Se ne è discusso e se ne continua a discutere nell’ambito di convegni e tavole rotonde composti da tecnici della progettazione sostenibile ma anche da esperti della pedagogia e della didattica, dato che inizia a circolare l’idea che i principi didattico-pedagogici debbano guidare la geografia e l’architettura delle nuove classi e delle scuole. Insomma, la riforma della scuola partirà dagli spazi dell’apprendimento, poiché il fatto che le scuole siano sempre state progettate in un certo modo, non significa che questo sia il modo migliore.
    Sull’argomento Indire fa sentire la propria voce. Spiega Samuele Borri, dirigente Tecnologo Indire: “8000 scuole distribuite su circa 80mila edifici, i 2/3 dei quali costruiti attorno al 1975. Questa la fotografia delle vetuste scuole italiane, secondo i dati di Indire – ci racconta – e osserva: oggi il Pnrr ci dà l’opportunità di fare qualcosa di molto diverso rispetto a come si progettava negli anni ’60 e ’70”.
    Un’idea non nuova, quella di legare la didattica agli spazi. “La scuola Montessoriana è soprattutto architettura montessoriana”, viene chiarito nell’ambito del convegno di studi organizzato da Fondazione Golinelli, in partnership con il Ministero dell’Istruzione.
    Nuova geografia delle scuole: aule flessibili
    La geografia dell’architettura della scuola è una mappa molto ricca, una mappa che gli esperti di scuola dovranno fornire agli architetti per educarli al senso che gli edifici scolastici dovranno avere e trasmettere. Possiamo immaginare una evoluzione degli spazi in aule flessibili, aule che si adattino alla contaminazione, a diventare altro da sé – ci spiegano al convegno -. Un’aula flessibile è quella dotata di una parete che si sposta, ad esempio, per permettere a due classi di entrare in contatto (aule comunicanti), grazie a una grande variabilità delle configurazioni. O ancora uno spazio flessibile è quello rappresentato da un atrio scolastico che possa all’occorrenza diventare auditorium.
    Questa l’idea di cui si è discusso nell’ambito del convegno di Fondazione Golinelli, per una scuola dinamica, che abbia zone di progettazione, zone di silenzio, soprattutto zone di contaminazione…
    Il presidente del Consiglio Mario Draghi
    Un tema su cui di recente, nella conferenza stampa del 28 ottobre per la presentazione della manovra di bilancio, si è soffermato anche il presidente del Consiglio Mario Draghi, affermando che si sta lavorando a un Piano di progettazione ampio e innovativo, ma standard, affidato a grandi architetti, che permetteranno di velocizzare i tempi di costruzione delle scuole.
    I primi 5 miliardi (dei 17 totali) del Pnrr
    Sull’edilizia scolastica i primi fondi del Pnrr, ha annuciato il Ministro Bianchi. Ecco come verranno ripartiti i fondi (i bandi annunciati entro novembre) secondo il comunicato del Governo:

    • 3 miliardi destinati a nuovi asili nido, aggiuntivi rispetto ai 700 milioni per progetti in essere e 900 milioni in conto corrente per sostenere gli enti nella gestione.
    • 800 milioni per la costruzione di scuole nuove, altamente sostenibili e adeguate a una didattica innovativa per gli studenti dei prossimi decenni.
    • Oltre 430.000 mq di nuove palestre per valorizzare le competenze legate all’attività motoria e sportiva, nonché aumentare l’offerta formativa oltre l’orario curricolare.
    • 400 milioni per la costruzione e riqualificazione degli spazi dedicati alle mense, potente strumento per favorire l’attivazione del tempo pieno e la limitazione della dispersione scolastica in vista della prossima definizione e pubblicazione si avvierà un confronto con i territori e i soggetti interessati.





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  2. #102
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    B]Maltempo Catania, crolla tetto in una scuola, classi evacuate[/B]


    La situazione degli edifici scolastici continua a destare preoccupazioni, soprattutto in Sicilia. Notizia delle ultime ore è quella del crollo del tetto di una scuola a Catania, il liceo statale “Enrico Boggio Lera“. Si tratta della caduta del tetto del tratto terminale ovest del corridoio centrale. Tutte le classi sono state evacuate a scaglioni. Al momento, fortunatamente non risultano feriti.
    Sul posto, i vigili del fuoco per effettuare i dovuti controlli del caso.
    Da una circolare diramata si legge: “A causa del cedimento del tratto terminale ovest del tetto del corridoio centrale i tecnici della Provincia hanno disposto l’evacuazione dei locali della sede centrale per consentire l’ispezione accurata delle coperture dell’intero edificio”.
    La richiesta di sopralluogo è stata fatta dal dirigente scolastico, prof. Donato Biuso.
    Nel sopralluogo è stato constatato il cedimento parziale di parti di una capriata in legno con il manto di copertura in tegole e con le volte realizzate con controsoffitto in canne e gesso.
    Il crollo parziale, che verosimilmente è avvenuto durante le ore notturne, ha interessato un’aula ed una parte di corridoio dell’ultimo piano.
    A scopo precauzionale e fino al ripristino delle ordinarie condizioni di sicurezza e di manutenzione della copertura, è stato dichiarato temporaneamente inagibile l’intero ultimo piano dell’edificio scolastico.
    Durante il sopralluogo erano presenti i tecnici dell’Ufficio Patrimonio, Edilizia e Manutenzione della Città Metropolitana di Catania.


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  3. #103
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    Bianchi: 22 miliardi alla scuola, i primi 5 subito. Serviranno per rifare istituti, nidi, asili, mense e palestre




    Tra fondi del Recovery plan e strutturali, alle scuole italiane arriveranno oltre 22 miliardi di euro: ad annunciarlo è stato il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi durante l’Assemblea annuale dell’Anci a Parma.
    “Abbiamo la possibilità – ha spiegato il numero uno del dicastero dell’Istruzione – di avere per la prima volta, dopo tanti anni, un robusto investimento in scuola ed educazione”.
    Le cifre in arrivo, tra il 2021 e i successivi tre-quattro anni, sono considerevoli: “per la sola scuola, senza università e ricerca, sono 18,5 miliardi del Pnrr a cui dobbiamo aggiungere anche i fondi strutturali, che abbiamo rinegoziato, che sono passati da 2,7 miliardi a 3,8 miliardi, più Fsc (Fondo di sviluppo e coesione n.d.r.) che finora non c’era stato per l’istruzione”.
    Bianchi ha anche annunciato come verranno ripartiti i finanziamenti: “Sui 18,5 miliardi 13 sono per rifare l’infrastruttura fisica della nostra scuola, gli altri sono per aggiornare la nostra struttura didattica, sono sull’inclusione, sono soprattutto per recuperare quel gap di dispersione scolastica che è inaccettabile. Sono per rendere la scuola non una inseguitrice della società ma una anticipatrice della società”.
    Una fetta dei “13 miliardi per le infrastrutture della scuola” verrà a breve assegnata, dopo avere espletato le canoniche procedure di gara: “ne mettiamo a bando per la fine di novembre 5 miliardi, di cui tre miliardi per gli asili nido”, ha sottolineato il ministro.
    A loro volta, “i 5 miliardi – ha aggiunto Bianchi – saranno così organizzati: tre miliardi per gli asili e le scuole all’infanzia, ma soprattutto per i nidi perché lì la differenza è più alta; 400 milioni per le mense e 300 milioni per le palestre, perché non si può pensare al tempo pieno senza mense e palestre perchè l’educazione alimentare è una parte fondamentale della nostra educazione”.
    “Poi – ha continuato – avremo 800 milioni per scuole innovative, cioè quelle a consumo nuovo. Infine avremo fondi per mettere in sicurezza le nostre scuole ma anche per adeguarle alla nuova didattica dell’inclusione”.
    E ancora: “Se in questo disegno del Pnrr non riusciamo a metterci il cuore – ha aggiunto – rimane una cosa da economisti ed io faccio l’economista”, perchè “ogni investimento che facciamo cambia e migliora la nostra struttura sociale”.
    Il responsabile del Mi ha anche fatto riferimento alle “scuole innovative: abbiamo fatto un accordo con la Cassa Depositi e Prestiti perchè possa dare servizi in comuni, un accordo che poi remunereremo sulla base dei nostri accordi strutturali. Stiamo facendo un accordo con l’Agenzia per la Coesione che ha assunto altri 200 tecnici per permettere ai comuni di sviluppare ai comuni quella sugli asili e sulla messa in sicurezza delle scuole”.
    Bianchi ha quindi tenuto a dire che al Ministero non stanno “soltanto facendo dei bandi: stiamo accompagnando”, cercando di introdurre un modello unico di qualità.
    “Abbiamo fatto un bando per la progettazione che coinvolge tutti i migliori architetti di questo Paese perchè questo non deve essere un fatto del singolo comune ma deve essere un grande movimento Paese che ripone la scuola al centro”.
    Infine, il ministro dell’Istruzione ha detto che il Pnrr “funziona se la scuola torna al centro delle nostre comunità, se torna ad essere il luogo in cui le famiglie tornano ad aver fiducia nello Stato. Se le scuole tornano ad essere la base in cui costruiamo tutta la piramide istituzionale” e soprattutto “terremo conto di non lasciar soli i nostri sindaci”.



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  4. #104
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    Sicurezza nelle scuole: “dopo un anno di chiusura, ancora i soliti problemi”




    Dopo l’iniziativa del Ministero dell’Istruzione sulla Giornata Nazionale per la sicurezza nelle scuole che invita gli studenti e le studentesse a prendersi cura della propria scuola, non tardano le polemiche. Dopo il caso della scuola di Catania, che ha visto una plafoniera crollare dal soffitto sugli studenti, il caso Arona un cui si fa lezione tra muffa e acqua stagnante e quello di Bergamo, un cui è crollata una LIM e il suo proiettore, arrivano le repliche. E così, la community di ScuolaZoo ha pubblicato una nota di risposta.
    “Tetti che crollano, lampadari che si staccano e feriscono gli studenti, infiltrazioni e classi allagate, finestre rotte, topi, porte senza maniglia e bagni senza porte – inizia così il lungo post di instagram di ScuolaZoo. Dopo oltre un anno di chiusura, in cui forse si sarebbe potuta fare un po’ di manutenzione, le scuole ci hanno accolto così, con i soliti problemi che rendono gli spazi poco vivibili, poco adatti allo studio e soprattutto poco sicuri.”
    “Un’iniziativa che forse nasce da buone intenzioni” – continua la nota – “ma che ci sembra totalmente fuori luogo, paradossale e forse anche un po’ offensiva. In questi giorni migliaia di studenti stanno protestando, a volte anche occupando la scuola, contro il degrado in cui spesso versano le scuole in cui dovremmo formarci per affrontare il futuro. Queste manifestazioni non sono capricci, ma la prova che noi studenti siamo già molto attenti al tema della sicurezza e alla cura degli edifici scolastici. Non abbiamo prove a sufficienza invece che dimostrino l’attenzione delle istituzioni”.


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  5. #105
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    Sicurezza a scuola: ok delle Commissioni Finanza e Lavoro per lo “scudo penale” per i dirigenti scolastici


    Si sono conclusi nella serata del 30 novembre i lavori delle Commissioni congiunte Finanze e Lavoro del Senato sulla conversione in legge del decreto 146 in materia di fisco e lavoro.
    Sul filo di lana è stato approvato un emendamento al Decreto 81 del 1008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
    La modifica riguarda l’articolo 18, quello riguardante gli obblighi del datore di lavoro.
    Per la verità nel sito del Senato non è ancora disponibile la documentazione completa della discussione svoltasi nel corso dell’ultime sedute e quindi non è ancora possibile avere una idea chiara e precisa di cosa voglia di cosa sia stata effettivamente deciso dalle Commissioni.
    Secondo quanto dichiara l’Associazione nazionale dei dirigenti scolastici, delle professionalità dell’area dell’istruzione e della ricerca (Udir) si fa chiarezza sulla responsabilità dei dirigenti scolastici che vengono così esonerati da responsabilità civili, amministrative e penali, nel momento in cui dimostrano di aver fatto quanto di loro competenza; inoltre, sempre secondo quanto prevede l’emendamento approvato, potranno interdire l’utilizzo degli edifici nel momento in cui dovessero valutare il rischio di pericolo.
    “Finalmente – dichiara il presidente dell’Udir Marcello Pacifico – i presidi, che non hanno mai avuto il potere di spesa sugli interventi, grazie all’emendamento approvato dalla Commissione del Senato, suggerito da Udir e presentato dal gruppo di Fratelli d’Italia, potranno essere tutelati da un buco normativo che li vedeva spesso inermi incolpevoli nel banco degli imputati”.
    Viva soddisfazione viene espressa dai senatori del M5S Bruna Piarulli e Gaspare Marinello che dichiarano: “Abbiamo convintamente votato e sostenuto come M5S l’emendamento al dl fiscale che prevede lo scudo penale per i presidi che abbiano richiesto interventi strutturali e di manutenzione degli istituti scolastici. Siamo soddisfatti di aver dato una risposta concreta ad una categoria, quella dei dirigenti scolastici, da sempre sotto pressione ed ancor di più con l’emergenza covid, nel cui ruolo rientra quello di responsabili della sicurezza, con conseguenze inopportune anche quando hanno predisposto provvedimenti per evitare potenziali pericoli. Ci fa piacere che questo emendamento, presentato dall’opposizione, abbia trovato il sostegno e il voto favorevole di tutte le forze politiche”.
    Per completezza di informazione va detto che per il momento la modifica al Decreto 81 è stata approvata dalle Commissioni; il provvedimento deve però ancora essere esaminato dall’aula del Senato e quindi, allo stato attuale, appare prematuro affermare che cambiano le regole in materia di sicurezza nelle scuole


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  6. #106
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    Sicurezza nella scuola: cambiano le regole, i dirigenti non saranno più responsabili



    E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 20 dicembre il testo della legge 215 del 17 dicembre con cui è stato convertito il decreto 146 di fine ottobre.
    Il provvedimento contiene una disposizione di particolare importanza per le scuole, molto attesa soprattutto dai dirigenti scolastici.
    Si tratta di una modifica significativa al decreto legislativo 81 del 2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
    Nell’articolo 18 del decreto 81 viene infatti introdotto un nuovo comma che così recita: “I dirigenti delle istituzioni scolastiche sono esentati da qualsiasi responsabilità civile, amministrativa e penale qualora abbiano tempestivamente richiesto gli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati, adottando le misure di carattere gestionale di propria competenza nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente”.
    Inoltre si stabilisce anche che “qualora i dirigenti, sulla base della valutazione svolta con la diligenza del buon padre di famiglia, rilevino la sussistenza di un pericolo grave e immediato, possono interdire parzialmente o totalmente l’utilizzo dei locali e degli edifici assegnati, nonché ordinarne l’evacuazione, dandone tempestiva comunicazione all’amministrazione tenuta, ai sensi delle norme o delle convenzioni vigenti, alla loro fornitura e manutenzione”.
    Cambiano anche le regole per la redazione del documento di valutazione dei rischi. Per i rischi strutturali, infatti la valutazione e l’individuazione delle misure necessarie a prevenirli sono di esclusiva competenza dell’amministrazione tenuta, ai sensi delle norme o delle convenzioni vigenti, alla loro fornitura e manutenzione.
    Entro 60 giorni dalla entrata in vigore della legge, e cioè entro il 20 febbraio il Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentita la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, dovrà stabilire le modalità di valutazione congiunta dei rischi connessi agli edifici scolastici.


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