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Discussione: Edilizia scolastica

  1. #91
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    Edifici vecchi di mezzo secolo e fuori norma


    Scuola. Edifici vecchi di mezzo secolo e fuori norma: Fondazione Architetti lancia l’allarme
    “In Italia l’edilizia scolastica versa in una situazione disastrosa, le strutture hanno un’età media di 52 anni e non garantiscono la sicurezza né dal punto di vista sismico né da quello della prevenzione del contagio da Covid-19, e nemmeno nel rispetto delle misure antincendio. Partendo da queste priorità, è urgente ripensare a una nuova idea di scuola come spazio polifunzionale, hub di servizi sostenibile, con aree reversibili e riutilizzabili. E’ il progetto futuro dell’architettura, che lancia l’allarme scuola e si propone come strumento di coordinamento per i prossimi decenni, in una integrazione strategica nella gestione delle risorse economiche con l’incontro tra il pubblico e il capitale privato, in sinergia con i fondi strutturali europei”.
    E’ quanto emerso dalla ricerca dal titolo ‘Scuola Social Impact’, condotta dallo studio internazionale Atelier(s) dell’architetto Alfonso Femia, con sedi a Parigi, Milano e Genova e curata dall’amministratore delegato della società di consulenza Iniziativa, Ivo Allegro.
    Lo studio è stato presentato in un webinar organizzato dalla Fondazione per l’Architettura e dall’Ordine degli Architetti di Torino, con gli interventi di esponenti delle istituzioni, delle Fondazioni “Agnelli”, “Scuola della Compagnia di San Paolo” e “Architettura”, oltre a professionisti del settore energetico.
    I dati del Miur, sui quali si è focalizzato il dibattito dei relatori, offrono una panoramica desolante: degli oltre 40mila edifici scolastici presenti in Italia più di 3mila sono inattivi e 34 a causa di calamità; quasi 22mila non hanno il certificato di agibilità e più di 23mila quello di prevenzione incendi; 35mila sono fuori regola antisismica; oltre 15mila sono privi del collaudo statico; circa 8mila non possiedono il documento di valutazione rischi.
    “E’ evidente che serve una riqualificazione economicamente sostenibile delle strutture scolastiche – ha sottolineato Allegro – per cui bisogna modificare le logiche gestionali attivando l’energia imprenditoriale e le risorse finanziarie dei privati mediante Partenariato Pubblico-Privato (PPP) e strumenti di ingegneria finanziaria”.
    “Occorre trasformare la scuola nel motore infrastrutturale, funzionale, economico della rigenerazione urbana” ha evidenziato Alfonso Femia, precisando che “la scuola è città e deve essere ripensata come luogo che integri alla dimensione spaziale quella temporale, analizzando le esigenze complessive della comunità nel breve e nel medio periodo e l’osservazione dell’andamento demografico, in un’ottica di flessibilità e trasformabilità dell’edificio”.
    “E’ necessario affrancarsi da una concezione ormai datata di edilizia scolastica. La scuola deve uscire dall’emergenza per accreditarsi come occasione di rilancio culturale ed economico del Paese, concretizzando il luogo in grado di abilitare lo “sviluppo della persona umana” costituzionalmente garantito ma spesso, nei fatti, negato” ha concluso l’ad di Iniziativa, Allegro.



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  2. #92
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    Edilizia scolastica


    La Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha firmato il decreto per il finanziamento di interventi urgenti per la messa in sicurezza di edifici scolastici anche a seguito di eventi quali alluvioni, eventi sismici, danni sui solai. Lo stanziamento complessivo è pari a 2,5 milioni di euro.
    I Comuni destinatari del finanziamento firmato oggi sono:
    Floridia (SR): 600.000 euro per opere finalizzate essenzialmente al ripristino e alla messa in sicurezza dei solai in presenza di infiltrazioni di acqua negli istituti del primo ciclo: “E. De Amicis”, “L. Pirandello”, “Fava”, “A. Volta”, “S. Quasimodo”, “F.lli Amato”.
    Calasetta (SU): 605.788 euro per la messa in sicurezza dell’edificio scolastico sito in via Oberdan.
    Sarego (VI): 118.000 euro per la messa in sicurezza dei solai della primaria “C. Battisti”.
    Oristano: 600.000 euro per la messa in sicurezza della secondaria di primo grado “G. Deledda”.
    Caravaggio (BG): 600.000 euro per la messa in sicurezza dei solai della primaria “M. Merisi”.


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  3. #93
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    Sbloccati 1 miliardo e 125 milioni di euro per messa in sicurezza e riqualificazione energetica delle superiori


    Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato ieri un decreto sull’edilizia scolastica che assegna 1 miliardo e 125 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria sulle scuole secondarie di secondo grado.
    Il decreto ministeriale attribuisce le risorse economiche direttamente alle Province, alle Città metropolitane e agli enti di decentramento territoriale per interventi di messa in sicurezza, riqualificazione energetica e nuova costruzione.
    «Con questi investimenti abbiamo impresso una forte accelerazione. Stiamo lavorando per sbloccarne rapidamente altri. Gli edifici scolastici nel nostro Paese sono circa 40.200, questo significa che la scuola è dappertutto ed è il segnale che lo Stato c’è. Cominciamo a lavorare affinché tutte le scuole di questo Paese siano luoghi di sicurezza, di sostenibilità, luoghi di accoglienza e di socialità», ha dichiara il ministro, che ieri è intervenuto alla presentazione del “XX rapporto sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi” di Legambiente.


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  4. #94
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    A scuola senza sicurezza, un crollo a settimana. I presidi s’aggrappano a Bianchi: non dormiamo più, ci aiuti!


    Tra le responsabilità che incombono sulla testa dei dirigenti scolastici c’è la sicurezza edilizia degli istituti scolastici: l’ultimo rapporto nazionale di Cittadinanzattiva ci ha detto che tra agosto 2019 e novembre 2020 si sono contati 50 episodi di crolli, distacchi di intonaco, caduta di finestre, muri di recinzione e di alberi in prossimità delle scuole: in pratica, si assiste ad un crollo a settimana. Il problema è che la maggior parte delle scuole ha ormai oltre 45 anni. E lo spazio di azione dei capi d’istituto rimane limitato. E senza avere possibilità di spendere un euro. Del problema si è parlato alla presenza del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, nell’incontro “Una giusta direzione“, organizzato dai sindacati rappresentativi dei dirigenti scolastici.
    Serafin (Cisl Scuola): dirigenti senza portafoglio
    Paola Serafin, segretaria nazionale Cisl Scuola, ha ricordato che “il dirigente è stato individuato come datore di lavoro con un decreto ministeriale del 1996” e “il decreto legislativo 81/2008 prevede che il datore di lavoro abbia autonomi poteri decisionali e di spesa”.
    “Ma il dirigente – ha aggiunto – non ha questi poteri in relazione agli aspetti strutturali dell’edifico scolastico: non dispone di un ufficio tecnico, non ha fondi per istituirlo, spesso non possiede nemmeno la documentazione relativa all’edificio, perché gli enti proprietari non la forniscono”.
    Secondo Serafini, “in queste condizioni non è pienamente garantita la sicurezza degli allievi e del personale; inoltre, si chiede ai dirigenti scolastici di assumere responsabilità per ciò che gli enti proprietari dovrebbero fare e talvolta non fanno, in tema di manutenzione e di edilizia scolastica. I dirigenti non vogliono sottrarsi alle loro responsabilità: piuttosto chiedono sostenibili condizioni di gestione della sicurezza negli ambienti scolastici e che vi sia equità e giustizia nel distinguere chiaramente le responsabilità relative alle strutture e agli impianti, proprie degli enti proprietari, da quelle gestionali che sono invece da attribuire ai dirigenti scolastici”.
    La bacchettata di Bianchi
    Su questo punto, il ministro Patrizio Bianchi ha dato pienamente ragione ai presidi, sostenendo che gli enti locali, proprietari dei locali scolastici, devono prendersi le loro responsabilità.
    Anche perché a marzo, poche settimane dopo il mio arrivo come ministro dell’Istruzione, è stato loro assegnato un miliardo e 150 milioni di euro.


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  5. #95
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    Nubifragio a Roma nord, nei pressi di Corso Francia, dove i Vigili del Fuoco sono intervenuti per aiutare 40 bambini e 6 insegnanti bloccati all’interno di un asilo.


    Un evento che riporta all’attenzione di tutti la questione della sicurezza delle scuole e degli edifici, e la necessità di far fronte al dissesto idrogeologico che caratterizza molte zone del nostro Paese.
    Interventi sulla sicurezza delle aule scolastiche anche nel Decreto semplificazioni, come riferisce il nostro vice direttore Reginaldo Palermo. In particolare l’articolo 56 predispone gli interventi di nuova costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico ed educativo da realizzare nell’ambito del PNRR.
    Il Dl sollecita il Ministero dell’Istruzione a predisporre le “linee guida tecniche suddivise in base alle principali tipologie d’interventi autorizzati”; e prevede che i dirigenti scolastici possano fare riferimento a soglie di spesa più alte rispetto a quelle previste dallo stesso Ministero dell’Istruzione.
    L’attacco alla sindaca Virginia Raggi
    L’attacco alla sindaca Raggi è stato immediato, a partire dal Codacons, che dichiara: “Ancora una volta Roma si allaga al primo temporale, con interi quartieri paralizzati a causa della pioggia, strade bloccate e negozi e perfino asili allagati. Non è possibile che la città vada in tilt al primo acquazzone, con immensi disagi per i cittadini e paralisi della viabilità. Chiediamo alla sindaca Virginia Raggi di comunicare ai romani cosa ha fatto la sua amministrazione per evitare i disagi odierni, e quali misure intenda adottare il comune per evitare che Roma alla prima pioggia si allaghi e si paralizzi come avvenuto oggi”.
    “Città completamente allagata, traffico bloccato, caditoie ovviamente otturate. E come se non bastasse l’intervento dei vigili del fuoco per salvare 40 bambini bloccati in un asilo. Inaccettabile. Ogni volta, un semplice temporale a Roma diventa un nubifragio. Basta Raggi, basta!”, le parole di Luciano Nobili, deputato di Italia Viva.
    E ancora, Andrea De Priamo, capogruppo di Fdi in Campidoglio: “Toc toc sindaca dove sei, che fine hanno fatto gli interventi di pulizia delle caditoie? Il nubifragio di oggi ha piegato la Capitale, disagi in tutti i quadranti della città e strade come fiumi in piena. Solo dalla Cassia a Ponte Milvio 50 interventi da parte della Polizia Locale, soccorsi 40 bambini e 6 insegnanti rimasti bloccati all’interno di un asilo. Roma praticamente in tilt. Come Fdi chiediamo alla Raggi di venire in aula Giulio Cesare a riferire sugli interventi di pulizia dei tombini. Vogliamo sapere a quando risale l’ultimo intervento, quanti e quali ne sono stati effettuati nell’ultimo anno”.


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  6. #96
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    Più sicurezza e meno emissioni nelle scuole


    Sul fronte dell’edilizia scolastica il governo prova ad accelerare sul piano di messa in sicurezza e riqualificazone degli edifici. Il Pnrr prevede un finanziamento importante, 3,9 miliardi di euro, per favorire anche una progressiva riduzione dei consumi energetici e quindi anche per contribuire al processo di recupero climatico. Gli obiettivi principali indicati nel Pnrr sono due. Il primo, è il miglioramento delle classi energetiche con conseguente riduzione dei consumi e di emissione di CO2. L’altro è l’incremento della sicurezza strutturale degli edifici. Particolare attenzione sarà riservata alle aree più svantaggiate; si prova così a contrastare ed eliminare gli squilibri economici e sociali.
    La realizzazione degli interventi e delle opere avverrà sotto la responsabilità degli enti locali proprietari degli edifici scolastici. Il piano di riqualificazione proposto dal governo mira a ristrutturare una superficie complessiva di 2,4 milioni di metri quadri di scuole.
    Tutto questo si affiancherà all’iniziativa Scuola 4.0, che mira alla trasformazione degli spazi scolastici affinché diventino “connected learning environments” adattabili, flessibili e digitali, con laboratori tecnologicamente avanzati e un processo di apprendimento orientato al lavoro.
    E proprio la spinta a rafforzare infrastrutture e strumenti tecnologici a disposizione della didattica (con il progetto Scuola 4.0) passa inevitabilmente per l’orientamento dei ragazzi verso le discipline tecnico-scientifiche che garantiscono occupazione, anche in chiave di riduzione del gap di profili ricercati dall’industria. Queste competenze, ha ricordato il vice presidente di Confindustria per il Capitale umano, Gianni Brugnoli, vanno acquisite «in luoghi d’apprendimento adeguati. Da qui l’idea degli Steam Space, che potrebbero cambiare concretamente il volto della nostra scuola».
    Si tratta di un nuovo concept dello spazio scolastico che, utilizzando le tecnologie abilitanti, mira a promuovere metodologie didattiche all’avanguardia che orientino gli studenti verso una formazione aperta a imprese e territorio, e al tempo stesso utile a formare insegnanti 4.0. Per Confindustria, a regime, servirà uno Steam Space in ciascuna delle 7.239 scuole medie italiane per circa 1,7 milioni di studenti e quasi 200mila professori, e un costo complessivo di un paio di miliardi, che potrebbero arrivare dai fondi Ue del Recovery Plan.
    Gli Steam space non sono semplici stanze in più, ma laboratori dove cose e persone interagiscono per una “nuova” scuola aperta alla società e al mondo del lavoro. Del resto, l’Italia presenta una situazione critica sul fronte edilizia scolastica (il 44% degli edifici è vecchio e non è a norma antisismica), e le sperimentazioni fisico-didattiche non decollano. A differenza, per esempio, di paesi come Francia, Finlandia, Paesi Bassi, dove le innovazioni didattiche non prescindono dall’innovazione degli spazi fisici.
    I numeri del nostro ritardo nelle materie Stem è noto da tempo: ci sono ancora poche ragazze, e il nostro 24,7% di laureati Stem (16,2% donne) nella fascia 25-34 anni è sopra al Regno Unito (23,2%) ma restiamo sotto a Francia (26,8%), Spagna (27,5%) e Germania (32,2%).


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  7. #97
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    Partita da 2,6 miliardi per l’edilizia scolastica


    Da un lato c’è la pandemia, con tanto di varianti, che può rappresentare un’ipoteca anche sul prossimo anno. Dall’altro c’è il Piano nazionale di ripresa e resilienza che scommette sul rilancio della scuola ma non ammette ritardi. Due variabili che rendono la sfida sull’edilizia scolastica ancora più decisiva per superare i problemi passati e affrontare le sfide future. Il ministro Patrizio Bianchi lo sa e punta al cambio di passo sull’intero meccanismo di bandi-progetti-finanziamenti. Grazie a un pacchetto di interventi (attesi ad horas) per complessivi 700 milioni, le risorse mobilitate, dal suo insediamento a oggi, sfiorano i 2,6 miliardi. Ma in ballo, tra fondi nazionali e Pnrr, ce ne sono altri 5,3.
    In realtà, come lo stesso titolare dell’Istruzione spiega al Sole 24 Ore del Lunedì, la partita sull riorganizzazione degli spazi didattici è perfino più ampia. «Sull’edilizia scolastica stiamo continuando a investire e stiamo accelerando le procedure per consentire che la didattica avvenga in ambienti sicuri. Ma quando parliamo di investimenti sulle strutture delle scuole – aggiunge – non parliamo solo di sicurezza, che, ovviamente, è una priorità. Oltre che sulla manutenzione ordinaria e straordinaria degli ambienti, dobbiamo investire anche su un loro ripensamento. Servono nuovi spazi educativi al passo con quell’innovazione didattica di cui abbiamo bisogno per portare la scuola fuori dalle gabbie del Novecento. Parliamo anche di digitale e di aule connesse. A questo proposito, anticipo che stiamo per pubblicare un avviso per le scuole di 446 milioni destinati al cablaggio interno delle aule per rendere le scuole sempre più connesse. Il bando sarà pubblicato a breve e le risorse saranno fondamentali per la transizione digitale del Paese, che, ricordo, è un altro punto basilare anche del Pnrr».
    Gli interventi sbloccati
    L’edilizia scolastica è in cima ai pensieri di Bianchi sin dalla sua nomina. Come dimostrano gli stanziamenti dei mesi scorsi di 1,1 miliardi per la messa in sicurezza di 653 scuole superiori o i 700 milioni per nidi e infanzia (la cui graduatoria potrebbe arrivare già oggi). A portare il “montepremi” delle risorse sbloccate vicino a quota 2,6 miliardi ci pensano altre cinque iniziative che stanno arrivando in queste ore. A cominciare dal decreto con la ripartizione regionale dei 500 milioni per la messa in sicurezza degli istituti inclusi nella programmazione triennale. Passando attraverso due finanziamenti con fondi Inail (un avviso pubblico sui 50 milioni della legge di Bilancio 2018 per la costruzione di scuole innovative nelle aree interne, che finora erano rimasti in stand-by, e il bando da 40 milioni per le nuove scuole nei comuni meridionali con meno di 5mila abitanti) arriviamo a un doppio antipasto su altrettante aree care anche al Pnrr: il primo, da 40 milioni, alla voce efficientamento energetico; il secondo, da 130 milioni, di risorse Pon per mense e palestre, con cui il governo vuole iniziare a ridurre il divario Nord-Sud sul tempo pieno. Completano il quadro i 12,5 milioni di contributi con l’8 per mille assegnati all’edilizia scolastica con le dichiarazioni fiscali del 2020.
    Le risorse da autorizzare
    Nel giro di qualche mese la posta è destinata a raddoppiare. Tra fondi nazionali e Recovery, in attesa di autorizzazione (che in alcuni casi arriverà già durante l’estate) ci sono 5,3 miliardi. Partendo dal Pnrr, gli stanziamenti più cospicui interessano gli asili nido e l’infanzia (3 miliardi), la costruzione di nuove scuole (800 milioni che rientrano nella missione 2 Rivoluzione verde e transiszione ecologica e anziché nella 4 Istruzione e Ricerca, ndr) e i 500 milioni per la messa in sicurezza e la ricostruzione di edifici esistenti. Seguiti poi dal doppio intervento di sostegno al tempo pieno, grazie a 400 milioni per le mense e 300 per le palestre. Meno numerose e di importo inferiore, ma più vicine al traguardo, le azioni sovvenzionate con fondi nazionali. Si va dai 210 milioni per la nuova programmazione triennale attesi a luglio al bando Pon da 30 milioni per le Smart school anch’esso imminente. Fino a due interventi che potrebbero agevolare la ripartenza di settembre: i 25,9 milioni per adeguare solai e controsoffitti investiti da indagini diagnostiche e, soprattutto, i 70 milioni per il noleggio di gazebo e tensostrutture per la didattica. Un bis, seppure ridimensionato, di quanto avvenuto l’anno scorso. All’epoca l’avviso è arrivato ad agosto; stavolta si punta su luglio. Ammesso che nel frattempo il Cts si pronunci su mascherine e distanziamento.


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  8. #98
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    Edilizia scolastica, Bianchi: “Nuovi fondi in arrivo. Subito 130 milioni per le palestre, 40 per scuole innovative”


    In arrivo nuove risorse per interventi di edilizia scolastica. Il Ministero dell’Istruzione ha infatti pubblicato, in questi giorni, due Avvisi che mettono a disposizione degli Enti locali delle Regioni del Centro-Sud fondi per la messa in sicurezza di mense scolastiche e palestre e per la costruzione di scuole innovative.
    Obiettivo dei finanziamenti, una maggiore diffusione del tempo pieno, dell’attività motoria e il contrasto del fenomeno dello spopolamento dei piccoli Comuni.
    Gli Enti locali che possono partecipare alle procedure sono quelli delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
    Nello specifico, il primo Avviso destina 130 milioni alla messa in sicurezza delle mense scolastiche e delle palestre, oltre che all’adeguamento di aree gioco e impianti sportivi esistenti a uso didattico.
    Il secondo, invece, libera 40 milioni per il finanziamento di interventi di costruzione di scuole innovative nei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.
    “Da subito abbiamo voluto imprimere un’accelerazione – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – per assegnare velocemente le risorse per l’edilizia scolastica e far partire quanto prima i cantieri. Da inizio mandato abbiamo autorizzato circa 2,6 miliardi, una quantità di risorse considerevole per la messa in sicurezza delle strutture e anche per ripensare i luoghi di apprendimento. Con queste nuove misure potremo dare risposte a situazioni di maggiore difficoltà, potenziare il tempo pieno e rendere sempre di più la scuola presidio per la comunità. Stiamo lavorando in maniera strategica, usando tutti i fondi che abbiamo già sul tavolo e programmando al meglio le azioni da portare avanti con il PNRR, con l’obiettivo di garantire pari opportunità a tutte le studentesse e a tutti gli studenti”.
    Il Ministro dell’Istruzione ha firmato anche un decreto per 50 milioni di investimento INAIL per la costruzione di scuole innovative nelle aree interne e il decreto per l’individuazione dei criteri per l’assegnazione di 12,5 milioni, quale quota annua dell’otto per mille per interventi urgenti. Il Ministero pubblicherà i relativi avvisi nei prossimi giorni.
    I 130 milioni per palestre e mense scolastiche
    L’Avviso mette a disposizione 130 milioni che potranno essere usati per finanziare due tipologie di interventi: l’adeguamento e la messa in sicurezza delle palestre, delle aree di gioco e di impianti sportivi esistenti a uso didattico e l’adeguamento, la messa in sicurezza e l’allestimento di mense scolastiche. Nel primo caso l’importo massimo di finanziamento sarà di 350.000 euro, nel secondo di 200.000 euro.
    Ogni Comune delle otto Regioni interessate potrà presentare al massimo due candidature per due diversi edifici scolastici, mentre le Province e le Città metropolitane potranno presentare fino a quattro candidature e quattro progetti. La scadenza per candidarsi al bando è fissata alle ore 15 del 5 agosto 2021.
    I 40 milioni INAIL per le nuove scuole nei Comuni con meno di 5.000 abitanti
    Il secondo Avviso riguarda il finanziamento di interventi di costruzione di scuole innovative nei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti compresi nei territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La scadenza è fissata alle ore 15 del 6 agosto 2021.
    Il bando nasce dalla volontà di offrire servizi adeguati ai Comuni più piccoli, evitare il loro spopolamento e potenziare il ruolo della scuola in queste realtà.
    Le candidature saranno valutate, infatti, in base a criteri quali il numero delle studentesse e degli studenti o l’indice di deprivazione territoriale.
    I Comuni che riceveranno il finanziamento dovranno redigere la progettazione esecutiva e poi cedere l’area all’INAIL che verificherà e validerà il progetto esecutivo. L’INAIL acquisterà l’area e procederà all’appalto dei lavori e alla successiva costruzione della scuola che rientrerà nella proprietà dell’INAIL. Il Ministero dell’Istruzione pagherà i canoni di locazione per un periodo di 30 anni per l’ammortamento delle spese di investimento sostenute dallo stesso INAIL.
    2,6 i miliardi autorizzati da inizio mandato
    Il Ministero è partito da subito con l’autorizzazione di circa 2,6 miliardi per interventi di edilizia scolastica, con l’obiettivo di velocizzare le procedure e dare pronte risposte a comunità scolastiche, famiglie e territori. Già il 10 marzo scorso, infatti, sono stati assegnati 1.125 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza per 653 scuole secondarie di secondo grado di Province e Città metropolitane, mentre il 23 marzo è stata la volta di asili nido e scuole dell’infanzia, per i quali sono stati autorizzati 700 milioni. Inoltre, sono stati assegnati anche i 500 milioni di euro per la messa in sicurezza delle scuole inserite nella programmazione triennale, 50 milioni di euro per la costruzione di scuole innovative nelle aree interne, 40 milioni per l’efficientamento energetico, 12,5 milioni di euro di fondi otto per mille per interventi urgenti.


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    Assegnate agli Enti locali le risorse per l’edilizia leggera e l’affitto di spazi


    Sono state pubblicate sul sito del ministero dell’Istruzione le graduatorie relative all’Avviso pubblico da 270 milioni di euro destinati agli Enti locali per lavori di edilizia leggera (200 mln) e affitti di spazi per la didattica (70 mln).
    La misura fa parte degli interventi previsti per l’avvio dell’anno scolastico 2021/2022 in presenza e in sicurezza. I fondi, su precisa indicazione del Ministro Patrizio Bianchi, sono stati distribuiti tenendo conto, in via prioritaria, della quantità di alunni presenti sui territori e, per la prima volta, delle classi numerose. Le candidature sono state aperte dal 6 al 13 agosto e sono state divise secondo tre diverse tipologie di intervento: per gli affitti e relative spese di conduzione; per i noleggi di strutture modulari e relative spese di conduzione; per i lavori di messa in sicurezza e adeguamento degli spazi e delle aule. Nello specifico per gli affitti, sono 269 gli Enti ammessi al finanziamento per un totale di 26.645.919,66 euro.
    Per i noleggi sono 247 gli Enti finanziati, per un totale di 43.190.380,54 euro. Per i lavori di messa in sicurezza e adeguamento risultano ammessi al finanziamento 1.299 Enti, per un totale di 175.112.377,39 euro.
    Con le risorse stanziate, secondo i dati forniti dagli stessi Enti locali, si interviene su una popolazione scolastica di 806.233 studentesse e studenti, che corrispondono a circa 38.000 classi.
    La graduatoria: https://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/fin-fondi ed_sc_avvio_as_21_22.shtml


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    Legambiente conferma: al Sud edifici scolastici in stato pietoso



    Il PNRR porterà al mondo della scuola 17 miliardi di euro. Ma gli investimenti da fare sono davvero molti, specialmente in alcuni settori. A sottolinearlo è il rapporto di Legambiente dal titolo “Ecosistema scuola”, indagine che si riferisce al 2020 e analizza la qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi nel nostro Paese. Ciò che emerge è il grande divario, ancora una volta, tra le scuole del Centro Nord e quelle del Sud e delle isole.
    Il dato è rilevante, il 56% degli edifici del Meridione necessita di interventi urgenti, contro il 36% di quelli del Nord. Emergenze strutturali, disuguaglianze rese più evidenti dalla pandemia. Il report di Legambiente pone un focus su 7037 edifici scolastici di 98 capoluoghi di provincia per un totale di 1,4 milioni di studenti coinvolti. Ad aggravare la posizione degli edifici del Sud che hanno bisogno di interventi, c’è la loro collocazione in area sismica 1 e 2 nel 74% dei casi (30% in più della media nazionale). Dunque, mai come adesso, serve investire nelle strutture e sfruttare i fondi in arrivo dal PNRR. I primi 5 miliardi saranno disponibili entro novembre e secondo Legambiente bisogna partire proprio dove c’è più bisogno per le fragilità strutturali, ad esempio le aree interne soggette a terremoti e fenomeni di dissesto.
    La percentuale di edifici posti in area sismica 1 è del 4,1%, mentre quella degli istituti in area sismica 2 è del 30,9%. Serve partire da lì come opera prioritaria, migliorando e adeguando al meglio le scuole che ricadono in zone sismiche ma provvedendo anche all’efficientamento energetico raggiungendo una diminuzione dei consumi del 50%. Servirà poi sostegno tecnico e amministrativo agli Enti locali per aspetti quali l’orientamento al reperimento dei fondi, le attività relative all’innovazione sostenibile e rendere l’Anagrafe scolastica consultabile.
    Altri dati negativi da sottolineare: un edificio su due non dispone ancora di un certificato di collaudo storico, di agibilità, prevenzione incendi. Manutenzione urgente per gli edifici che sale dal 29% del 2019 al 41%. Meno dell’1% gli edifici costruiti con criteri di bioedilizia e 387 classificati in classe energetica A.
    Alla ristrutturazione edilizia saranno destinati 500 milioni del PNRR. Secondo Legambiente sarà importante accelerare il percorso sulla verifica degli edifici, oggi effettuata solo sul 31,5% dalle amministrazioni. Bisognerà anche ridurre i tempi dei cantieri (mediamente 300 giorni).



    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



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