Pagina 1 di 6 123 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 106

Discussione: Edilizia scolastica

Visualizzazione Ibrida

  1. #1
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito Edilizia scolastica

    Dopo quarant’anni varato un progetto per la nuova architettura. Si rompe il tradizionale rapporto tra cattedra e banchi. “Spazi aperti in modo da lasciare sempre una possibilità di variazione a seconda della attività desiderata” Per la prima volta dal 1975 si mette mano all’architettura interna delle scuole: nuove regole per costruire spazi d’apprendimento coerenti con le innovazioni determinate dalle tecnologie digitali e dalle evoluzioni della didattica. Ambienti capaci di rompere la vecchia modalità trasmissiva cattedra - banco e la centralità della lezione frontale. Cosi le scuole diventano “tessuto ambientale per l’apprendimento”, dall’atrio ai servizi igienici agli spogliatoi, alle pareti mobili. Una scuola pensata “in modo da lasciare sempre una possibilità di variazione dello spazio a seconda della attività desiderata”.
    Stop alle vecchie aule. “Per molto tempo - si legge nelle Linee Guida varate su proposta del ministro Profumo dopo il parere della Conferenza Unificata – l’aula è stata il luogo unico dell’istruzione scolastica. Tutti gli spazi della scuola erano strumentali o accessori: i corridoi utilizzati solo per il transito degli studenti, o il laboratorio per poter usufruire di attrezzature speciali”. Oggi non può essere più cosi: la realizzazione degli edifici scolastici dovrà rispondere a parametri e criteri architettonici e dell’organizzazione dello spazio del tutto nuovi. Le scuole “non luoghi”. Stop alle scuole anestetizzanti, tutte uguali, abbastanza tristi, con colori spenti o casuali, stop alle scuole “non luoghi”. “Oggi - si legge nelle Linee Guida a cui dovranno attenersi, in tutto il Paese, i progetti per le scuole – emerge la necessità di vedere. La scuola diventa il risultato del sovrapporsi di diversi tessuti ambientali: quello delle informazioni, delle relazioni, degli spazi e dei componenti architettonici, dei materiali, che a volte interagiscono generando stati emergenti significativi”. Ed ecco quindi che spuntano atelier e laboratori, spazi connettivi che diventano relazionali e offrono diverse modalità di attività informali individuali, in piccoli gruppi. Il docente non ha più un posto fisso ma si muove tra i vari tavoli offrendo il supporto all’apprendimento che all’interno di ogni gruppo prende forma.
    Progettazione integrata e nuove tecnologie. Alla base delle Linee Guida c’è una nuova progettazione integrata “di microambienti finalizzati ad attività diversificate per offrire funzionalità, confort e benessere” insieme ad un’attenzione per il risparmio energetico ed alle fonti rinnovabili. “Ambienti che potremmo definire, mutuando un’espressione dal mondo degli ambienti on line, “interoperabili”, in cui si pratica una didattica coinvolgente che non ha paura di “pareti trasparenti” che consentono la condivisione oltre l’aula”. Dallo spazio inteso come “lo “spazio del fare” – e di qui l’uso del termine “atelier” per la creazione di contesti di esperienza - allo spazio informale e di relax con risorse a disposizione (libri, video, ecc), aree per giochi di gruppo e piccoli lavori manuali.
    Scuole civic center. L’eliminazione degli spazi di mero passaggio e l’adattabilità degli spazi cambia anche all’esterno: “offrendosi alla comunità locale e al territorio la scuola si configura come civic center in grado di fungere da motore del territorio in grado di valorizzare istanze sociali, formative e culturali”.

    Eduscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  2. #2
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Sicurezza sismica nelle scuole? Verifiche in alto mare, prorogate al 2018



    Scadeva nel 2013 l’obbligo di procedere alla verifica delle vulnerabilità sismiche nelle scuole italiane, come da ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003.

    Quanti edifici sono stati verificati, secondo l’ANSA ancora troppo pochi ( Quanti sono gli edifici adeguati sismicamente? Solo l’8%, secondo dati di Cittadinanzattiva), così è stata prevista una nuova scadenza, il 30 agosto 2018 e un finanziamento statale.
    Nel frattempo i vari comitati di sicurezza sparsi per tutta l’Italia, lanciano peridicamente l’allarme.
    Ultimo, in ordine di nascita, è il Comitato Scuole Sicure Italia, una rete di genitori soprattutto, che chiede chiarezza sulla sicurezza degli edifici scolastici.
    Si tratta di una organizzazione che nasce nel centro Italia e opera tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, le aree maggiormente toccate dal terremoto.


    Orizzontescuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  3. #3
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scuole: senza manutenzione una su 4 Solo il 27% adeguato sismicamente

    Nonostante la «vera svolta» dichiarata dal ministro Valeria Fedeli (nove miliardi, tra soldi già spesi e altri impegnati per il futuro), l’elenco delle magagne è ancora lunghissimo. Riassunto puntualmente, come ogni anno, da Cittadinanzattiva, associazione nazionale dei consumatori.
    Quanto è sicura, accessibile, «sana» la scuola dei vostri figli? Nonostante la «vera svolta» dichiarata dal ministro Valeria Fedeli (nove miliardi, tra soldi già spesi e altri impegnati per il futuro), l’elenco delle magagne è ancora lunghissimo. Riassunto puntualmente, come ogni anno, da Cittadinanzattiva, associazione nazionale dei consumatori.

    Il rapporto

    Nel XV Rapporto sulla sicurezza delle scuole presentato oggi a Roma, si legge che più della metà degli edifici scolastici italiani si trova in una zona sismica (54%), ma solo sul 27% degli istituti è stata verificata la vulnerabilità sismica (obbligatoria dal 2013). Una scuola su quattro (23%) ha una manutenzione inadeguata e solo il 3% è in ottimo stato. Circa un quarto di aule, bagni, palestre e corridoi presenta distacchi di intonaco, mentre segni di fatiscenza, come muffe e infiltrazioni, si riscontrano nel 37% delle palestre, nel 30% delle aule, nel 28% dei corridoi, nel 24% dei bagni. Gli impianti elettrici sono completamente a norma in meno di un’aula su quattro. Ventotto scuole su cento sono senza palestra. Il cortile c’è nell’88% delle scuole monitorate, ma quasi in un caso su tre (30%) è usato come parcheggio da personale e famiglie; in un caso su quattro, invece, presenta ingombri o rifiuti (23%) o aree verdi degradate (24%). Metà dei bagni (47%) è privo di carta igienica; nel 64% manca il sapone e nel 77% qualsiasi tipo di asciugamano. Una scuola su cinque (19%) risulta priva di bagni per disabili. Assenti anche le porte anti panico.

    Più vandalismo

    Aumentano anche gli atti di vandalismo, per lo più a opera di soggetti esterni: a subirli è stato il 28% degli istituti. Una scuola su 5 (19%) ha invece registrato episodi di bullismo. D’altronde, dicono gli esperti, persiste la cattiva abitudine di lasciare i cancelli aperti (45%) durante l’orario scolastico. E per finire, nell’11% delle scuole non è stato trovato alcun cartello che segnalasse il divieto di fumo.
    L’indagine

    L’analisi di Cittadinanzattiva fa il punto su sicurezza, qualità e accessibilità delle scuole italiane raccogliendo informazioni su 75 edifici scolastici di 10 regioni e aggiungendo i dati ricavati, per la prima volta, tramite l’istanza di accesso civico inviata dalla onlus in 2.821 Comuni e Province, relativi a 4.401 edifici scolastici di 18 regioni. Un lavoro finalizzato ad ottenere un quadro più aggiornato rispetto alla sicurezza strutturale e sismica degli istituti scolastici e dare informazioni dettagliate sulle certificazioni e gli investimenti degli Enti locali.

    Gli interventi

    «Molto è stato fatto dal 2015 ad oggi sull’edilizia scolastica da parte del governo, ma non si può ancora parlare di un’inversione di tendenza», afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva. D’altronde, dice l’indagine, l’87% dei dirigenti o dei responsabili del servizio di protezione e prevenzione ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario, ma in un caso su cinque non sono stati effettuati. Oppure sono stati portati a termine con qualche ritardo (43%). Una scuola su quattro ha chiesto interventi strutturali, mai effettuati (74%) o effettuati con ritardo (21%).
    Occorrono dieci anni

    La conclusione della onlus? «Occorre proseguire per almeno un decennio in questo titanico impegno, offrendo certezze a Comuni e Province circa la continuità nell’erogazione dei fondi – , afferma Bizzarri -. Occorre lavorare molto sulle amministrazioni pubbliche, affinché rendano davvero accessibili e trasparenti dati di interesse pubblico come quello sulla sicurezza delle scuole; sui tanti (80%) che non hanno risposto, è necessario fare un lavoro culturale e di formazione perché considerino i cittadini una risorsa e non un intralcio.




    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  4. #4
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    ATA III fascia, revoca utenze Istanze Online non usate dopo il 1° novembre 2015. Nuove registrazioni dal 13 dicembre




    Nelle settimane scorse, il Miur ha inviato un comunicato ai sindacati, riguardante la revoca delle utenze-Istanze Online per coloro i quali hanno effettuato l’ultimo accesso nel 2015.
    ATA III fascia, un milione di utenze revocate Istanze Online. Bisognerà registrarsi nuovamente. La nostra guida
    Nel Comunicato l’Amministrazione ha informato sulla revoca ed ha evidenziato che molti degli utenti in questione presenteranno il modello D3 per la scelta delle sedi (graduatoria III fascia ATA), per cui dovranno procedere ad una nuova registrazione.
    Su Istanze OnLine, in data odierna, è apparso un messaggio, che si lega al comunicato suddetto e in cui vengono fornite informazioni più dettagliate.
    Nel messaggio, infatti, si fa riferimento agli aspiranti che devono presentare il modello D3 per l’inserimento nelle graduatorie di istituto del personale ATA di III fascia e si comunica che verranno revocate le utenze non utilizzate dopo il 1° novembre 2015.
    Si invitano poi gli utenti interessati (quelli cioè che non hanno effettuato più l’accesso dopo la summenzionata data) ad effettuare un “Accesso al Servizio” utilizzando il bottone “ACCEDI”, presente nella pagina iniziale di Istanze Online. Tale accesso deve essere effettuato entro le ore 24:00 del prossimo 11 dicembre.
    Gli utenti cui verrà revocata l’utenza, leggiamo infine nel messaggio, possono registrarsi a partire dal 13 dicembre.
    I suddetti utenti, inoltre, non perderanno la documentazione presente nell’archivio personale (ad esempio i modelli di scelta delle sedi presentati negli anni scorsi ), in quanto la stessa sarà conservata.
    Qui la nostra guida per immagini su registrazione e gestione utenza.
    Evidenziamo che la revoca dell’utenza potrebbe riguardare anche altre categorie di personale (docente e ATA di ruolo) non ha effettuato l’accesso dopo la summenzionata data del 1° novembre 2015.



    orizzontescuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  5. #5
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Messa in sicurezza delle scuole di San Giovanni Rotondo


    Nell’ambito del piano triennale della Regione Puglia, il Comune di San Giovanni Rotondo (provincia di Foggia) realizza l’anagrafe degli edifici scolastici, e candida gli istituti comunali ai finanziamenti previsti.
    La mappa degli edifici scolastici è stata tracciata dall’amministrazione comunale, partendo dagli interventi di sostituzione edilizia, mediante demolizione e ricostruzione, dell’edificio scolastico, dagli interventi di adeguamento sismico nonché da quelli di miglioramento sismico.
    Questo il quadro tecnico, all’interno del quale, la giunta comunale ha inteso candidare le scuole sangiovannesi nella programmazione finanziaria della Regione Puglia, relativa al piano triennale 2018-2020.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  6. #6
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Edilizia scolastica finanziata con altri 250 milioni annui dal 2019 al 2033


    La manovra prevede un contributo a favore delle Province delle Regioni a statuto ordinario di 250 milioni di euro annui per gli anni dal 2019 al 2033, finalizzato al finanziamento di piani di sicurezza a valenza triennale per la manutenzione di strade e scuole.
    Il riparto del contributo è demandato a specifico decreto interministeriale, da adottare entro il 20 gennaio 2019, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali sulla base della contrazione di risorse destinate alla spesa di manutenzione necessaria per strade e scuole, determinata nel periodo ricompreso tra il 2010 e il 2017, nonché in relazione all’incidenza delle manovre sulle principali entrate correnti delle Province.
    Al fine di garantire l’effettivo utilizzo delle somme attribuite a ciascuna Provincia, si prevede che le risorse assegnate per ogni annualità devono essere liquidate o liquidabili per le finalità indicate, in base al decreto legislativo 118/2011, entro il 31 dicembre di ogni anno.
    Per assicurare la realizzazione dei piani di sicurezza a valenza triennale per la manutenzione di strade e scuole, si prevede la finalizzazione delle facoltà assunzionali previste dalla
    legge 205/2017 (legge di Bilancio 2017) al reclutamento di personale in possesso dei requisiti tecnicoprofessionali necessari per l’elaborazione e l’attuazione dei predetti piani di manutenzione.
    Viene fissato anche un programma di monitoraggio degli interventi finanziati.


    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  7. #7
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Piano Edilizia scolastica in Lussemburgo



    Delegazione di Palazzo Chigi e MIUR presenta presso la BEI strumenti di monitoraggio e mappatura degli interventi di Edilizia Scolastica
    Il piano del Governo italiano per la riqualificazione dell’edilizia scolastica sbarca in Lussemburgo e viene presentato oggi presso la sede della Banca Europea per gli Investimenti. Un piano che si contraddistingue per due aspetti. Le risorse, prima di tutto: l’Esecutivo ha messo in campo sette miliardi e di questi ben 1,3 costituiscono il “Piano Bei”. In secondo luogo, per il monitoraggio che il Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca e la Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la riqualificazione dell’edilizia scolastica hanno attuato – in un’ottica di trasparenza per gli Enti locali e i cittadini – ma anche approfondito con tutti i parametri europei.
    Un modello che può fare scuola nei Paesi membri e che per questo Bei ha deciso di presentare, avendo preso atto del grande lavoro che si sta sviluppando grazie alle competenze e all’impegno del MIUR – che per l’edilizia scolastica ha creato un’apposita Direzione – e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
    Un modello che ha già permesso di finanziare in tutta Italia dal 2014 oltre 10.000 interventi, di cui circa 5.000 risultano già conclusi. A questi si aggiungono le oltre 3.000 indagini diagnostiche sui solai. Coinvolte nel “Piano BEI” le operazioni #scuolenuove, #scuolesicure e il cosiddetto “Decreto Mutui”: da sole hanno permesso di attivare oltre 4.000 cantieri.
    Il costante monitoraggio del MIUR, tramite i nuovi sistemi informativi online, permette l’erogazione delle risorse a stato di avanzamento dei lavori (SAL), garantendo l’effettiva efficacia e spesso una maggiore rapidità degli stessi interventi. Anche i ribassi d’asta sono recuperati e permettono lo scorrimento delle graduatorie.
    La mappatura dei cantieri confluisce nel Webgis – piattaforma online a cui si accede tramite l’indirizzo www.cantieriscuole.it – che punta a mettere nero su bianco il lavoro del Governo sull’edilizia scolastica. Un’ opera collettiva, condivisa con Regioni e Ministeri e che coinvolge in cooperazione applicativa anche l’Anagrafe per l’Edilizia Scolastica.Il Piano Bei è un vero modello di collaborazione e sinergia, esempio di quella Europa che trae forza dall’unione di competenze diverse che puntano ad un traguardo comune.
    “Dopo anni di mancate risposte strutturali sull’edilizia scolastica siamo particolarmente orgogliosi oggi di vedere raggiunto questo risultato: portiamo in Europa il nostro sistema di monitoraggio che in questi anni ci ha consentito di tenere costantemente sotto controllo lo stato di avviamento e conclusione dei cantieri. Per una maggiore efficienza e velocità degli interventi”, dichiara Vito De Filippo, sottosegretario all’Istruzione, con delega all’edilizia.
    “Siamo orgogliosi di poter presentare il grande lavoro comune con il MIUR presso una delle sedi più prestigiose in Europa. La nostra è un’azione costante, direi quotidiana, che dal 2014 conduciamo con l’obiettivo di riqualificare e mettere in sicurezza gli oltre quarantaduemila edifici scolastici presenti nel Paese. La collaborazione con Bei e l’attenzione che l’Istituto riserva al nostro lavoro ci induce a fare ancora di più, ancora meglio” – dichiara Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la Riqualificazione dell’Edilizia Scolastica.


    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  8. #8
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scuole che perdono pezzi, Anp: mancano fondi e prevenzione. Fedeli: il Governo ha fatto tanto



    Il cedimento di una parte del solaio del liceo Virgilio, nel centro di Roma, ha creato diverse reazioni. Per Anp mancano fondi e prevenzione. Replica la ministra Valeria Fedeli: l’impegno sul fronte dell’edilizia è costante.
    Ogni volta che c’è un cedimento, anche lieve, in una struttura scolastica si torna a parlare di mancanza di sicurezza dei nostri istituti.
    Stavolta, il cedimento ha riguardato una parte del solaio del liceo Virgilio, nel centro di Roma. Immediata è stata reazione dei presidi.
    ANP: UNA SCUOLA SU TRE NECESSITA DI INTERVENTI
    Secondo Mario Rusconi, presidente Anp del Lazio, “gli edifici scolastici italiani necessitano sia di interventi di manutenzione ordinaria, che di manutenzione straordinaria. Ad esempio nel Lazio una scuola su tre ha bisogno di interventi strutturali, e quindi di manutenzione straordinaria costosa e protratta nel tempo”.
    Rusconi non ha dubbi: siccome molti edifici, come il liceo Virgilio romano, sono datati, “la stragrande maggioranza delle scuole ha poi bisogno di manutenzione ordinaria, meno costosa della precedente, ma particolarmente impegnativa perché prevede controlli sistematici, a cadenza settimanali, ad esempio su infissi, porte, bagni, infiltrazioni d’acqua e intonaci”.
    “Purtroppo tutto questo è lasciato abbandonato all’episodicità e, soltanto dopo fatti importanti come quelli del Liceo Virgilio di quest’oggi si pensa ad intervenire. Manca la prevenzione”.
    RUSCONI (ANP): FONDI RIDOTTI RISPETTO ALLE ESIGENZE
    Il rappresentante Anp non le manda a dire: “ciò che maggiormente mi scandalizza è il fatto che la politica parli sempre di scuola e di sicurezza degli edifici ma al redde rationem nelle varie leggi di stabilità, che si susseguono negli anni, i fondi per gli interventi di manutenzione vengano sempre ridotti rispetto alle necessità. Faccio quindi un appello a tutti i partiti politici che in campagna elettorale oltre ai temi o alle leggi che colpiscono maggiormente l’opinione pubblica, abbiano il coraggio di affrontare argomenti altrettanto importanti come quello della sicurezza degli edifici scolastici”.
    Rusconi ricorda che “l’Anp insieme al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed in particolare con il suo presidente Ing. Sessa, ha avviato per il momento a Roma, un progetto sperimentale particolarmente significativo, che coinvolge gli studenti degli istituti tecnici per geometri e dei licei scientifici, nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro”.
    MIUR: PRESTO UN FONDO PER I SOLAI DELLE SCUOLE
    Anche il Miur ritiene che vi sia necessità di fondi ad hoc. Tanto è vero che la ministra Valeria Fedeli, nella stessa giornata fa sapere che “il Ministero sta lavorando alla creazione di un Fondo per gli interventi di emergenza sui solai delle scuole”.
    “Il Fondo – spiega Fedeli – consentirà di intervenire nei casi di emergenze connesse alla manutenzione dei solai, come quello del Virgilio. Abbiamo già risorse interne che metteremo subito a disposizione e poi lavoreremo per rendere questo intervento strutturale. Portando avanti quell’impegno serio e importante che il governo sta dimostrando sul tema dell’edilizia scolastica, che riguarda il benessere e la sicurezza delle nostre studentesse e dei nostri studenti”.
    “Come Ministero – ricorda Fedeli – abbiamo finanziato, con 40 milioni, oltre 7.000 ispezioni sui solai, oltre 6.000 sono state già realizzate. Quest’estate abbiamo sbloccato altri 7 milioni di euro per le ispezioni, per un ulteriore scorrimento delle graduatorie degli interventi richiesti. L’impegno sul fronte dell’edilizia è costante. E va evidenziato come in questi anni ci sia stata una vera e propria svolta, con 9 miliardi stanziati e una governance per la gestione e la spesa dei fondi completamente rivista, con l’attivazione, dopo venti anni di attesa, dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica e dell’Anagrafe con i dati relativi a tutte le scuole”.
    LA MINISTRA FEDELI: GLI ENTI LOCALI NON SI SOTTRAGGANO
    Poi, però, tiene a dire Fedeli, anche i Comuni e le Province, che gestiscono direttamente le scuole, devono prendersi le loro responsabilità: “L’impegno del governo è importante e costante. Occorre che tutti facciano la propria parte. Anche gli enti locali, che, come proprietari degli immobili, sono centrali nell’individuazione delle priorità e nel finanziamento ulteriore degli interventi”.
    Con riferimento al caso del liceo Virgilio di Roma, secondo quanto risulta dai dati dell’Anagrafe ministeriale dell’edilizia scolastica, sempre il Miur fa sapere che “la Città metropolitana di Roma non ha fatto richieste al Miur per il finanziamento di interventi strutturali di manutenzione in questa scuola. Il Virgilio risulta invece destinatario di 42.000 euro per l’adeguamento alla normativa antincendio, finanziati attraverso lo sblocco del patto di stabilità”.
    “La Città Metropolitana ha fatto poi domanda per le indagini diagnostiche sui solai, ricevendo 277.000 euro per 32 interventi già finanziati, ma il Virgilio non è indicato come prioritario fra quelle richieste. La Città metropolitana di Roma ha infatti candidato 57 scuole e il Virgilio è la cinquantaduesima in graduatoria”, concludono dal ministero dell’Istruzione.



    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  9. #9
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Nuove scuole, pronta la lista di interventi finanziati con un miliardo di euro




    Altri 134 milioni di economie da assegnare a 150 progetti di nuove scuole da finanziare con i mutui Bei. Fondi per 148 milioni per ricostruire circa 86 scuole in Abruzzo danneggiate dal sisma del 2009. Altri 50 milioni (oltre i 300 gia stanziati dall’Inail) per il piano “scuole innovative”. Spazi finanziari per 400 milioni di euro nel 2018 per investimenti di edilizia scolastica (da chiedere tra il 9 e il 20 gennaio prossimo). Ma la novità più importante – tra quelle annunciate ieri dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli – è il decreto che approva la lista degli interventi finanziati con 1,058 miliardi di euro ripartiti tra le regioni meno di un mese fa.
    «Lo scorso 22 novembre – ha ricordato Valeria Fedeli – abbiamo firmato il riparto regionale delle risorse. Oggi firmiamo invece l’elenco dei Comuni beneficiari associati a quel riparto, sulla base delle programmazioni regionali che nel frattempo, nonostante i tempi stretti, siamo riusciti a definire».
    Risorse che allungheranno la lista degli 11.525 cantieri finanziati (di cui 6.366 già chiusi) con i 5,2 miliardi effettivamente assegnati agli enti locali. I numeri sono quelli pubblicati nel volume “Fare scuola – L’impegno del Governo per il miglioramento del patrimonio scolastico in Italia” presentato ieri dalla ministra Fedeli insieme alla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, e alla responsabile dell’unità di missione sull’edilizia scolastica, Laura Galimberti. «Negli ultimi quattro anni – ha sintetizzato Boschi – sono stati investiti quasi 10 miliardi di euro nelle scuole».
    Le novità della legge di bilancio: spazi finanziari e fondi Inail
    Tra le novità introdotte al testo nel corso della discussione in Parlamento, c’è anche quella che aggiunge 50 milioni dell’Inail (nell’ambito degli investimenti immobiliari dell’ente) per il «completamento» del programma di costruzione di scuole innovative, di cui poche settimane fa è stato aggiudicato il concorso lanciato dal Miur per selezionare i progetti. I fondi Inail possono essere utilizzati anche per le scuole da realizzare nelle «aree interne del Paese». Le scuole vanno individuate da un apposito comitato tecnico per le aree interne.
    Il disegno di legge sulla manovra assegna inoltre agli enti locali, per l’annualità 2018, spazi finanziari per 900 milioni di euro per l’annualità 2018, di cui 400 milioni di euro riservati agli interventi di edilizia scolastica. Gli spazi finanziari, informa la struttura di missione, vanno richiesti entro il termine perentorio del 20 gennaio 2018, con le stesse modalità dello scorso anno, tramite procedura on line. L’accreditamento per gli Enti sarà disponibile subito dopo l’approvazione della legge di bilancio. Le richieste di spazi finanziari potranno essere inviate a partire dal 9 gennaio prossimo.
    Scuole con 100 milioni di fondi Inail, pubblicato il Dpcm
    Sulla Gazzetta ufficiale di lunedì 18 dicembre è stato pubblicato il Dpcm (approvato il 27 ottobre) che dà il via alla possibilità di realizzare strutture con 100 milioni messi a disposizione dall’Inail in conto investimenti. All’iniziativa partecipano le dieci regioni che hanno manifestato il loro interesse al Miur entro il termine del 20 gennaio scorso. Si tratta di Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche Piemonte, Sardegna Umbria. L’Inail dovrà comunicare a queste regioni «modalità e tempistiche per la valutazione sulla compatibilità tecnica, economica e finanziaria degli investimenti proposti». Il coordinamento politico di questa iniziativa è in capo alla struttura di missione di Palazzo Chigi per l’edilizia scolastica guidata da Laura Galimberti.



    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  10. #10
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Addio all’ufficio che studiava scuole sicure



    A rischio gli interventi sull’edilizia scolastica. Il nuovo governo sembra tiepido sul tema della prevenzione, nonostante questa parola sia presente nel contratto tra Lega e M5S.
    A rischio gli interventi sull’edilizia scolastica. Il nuovo governo sembra tiepido sul tema della prevenzione, nonostante questa parola sia presente nel contratto tra Lega e M5S. Chiude «Italia Sicura» delegata a concentrare gli sforzi sui rischi idrogeologici e lo stato disastroso dell’edilizia scolastica. Una struttura nata insieme a «Dipartimento Casa Italia», affidata al rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone e al senatore a vita e archistar Renzo Piano.
    Ammesso che Matteo Renzi fosse l’«acqua sporca», vale la pena di buttar via anche il «bambino», cioè quel pezzo di Palazzo Chigi che cercava di affrontare finalmente i disastri «prima» e non solo «dopo»? Eppure questa pare la scelta del governo giallo-verde. Deciso a cestinare ciò che gli ultimi due esecutivi avevano messo in piedi per puntare, come capita nei Paesi seri, sulla prevenzione.
    Certo, la parola c’è anche nel contratto di governo Di Maio-Salvini: «Per contrastare il rischio idrogeologico sono necessarie azioni di prevenzione che comportino interventi diffusi di manutenzione ordinaria e straordinaria del suolo su aree ad alto rischio, oltre a una necessaria attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico». Tutto un po’ generico. Ma segno di buona volontà. Anche l’«edilizia scolastica», en passant tra le «classi pollaio» e le graduatorie, è fuggevolmente citata. Auguri. Il rischio di ricominciare tutto da capo, però, esiste.
    Quanto sia esposto il nostro Paese lo dicono i numeri. Sul fronte sismico abbiamo avuto negli ultimi sette secoli (dal 1315) ben 149 scosse superiori ai 5,5 gradi della scala Richter: una ogni cinque anni. Coi risultati denunciati dopo il sisma dell’Aquila (quelli in Emilia, nel Lazio, nelle Marche e in Abruzzo si sarebbero aggiunti poi) da un rapporto della Protezione Civile. La quale calcolava i danni causati da eventi sismici in Italia «pari a circa 147 miliardi e, di conseguenza, un valore medio annuo pari a 3.672 milioni di euro/anno». Quanto al rischio idrogeologico, spiega un dossier Ispra, «l’inventario ha censito ad oggi 614.799 fenomeni franosi», i due terzi di tutta l’Ue, «che interessano un’area di circa 23.000 km², pari al 7,5% del territorio nazionale». La stessa Ispra calcola «12.218 km quadrati (4% della penisola) a pericolosità idraulica elevata, 24.411 (8,1%) a pericolosità media e 32.150 (10,6%) a pericolosità appena più bassa». Ci vivono circa 8 milioni di italiani.
    Questo è il quadro. Allarmante, sia per l’accumulo di vittime (migliaia e migliaia solo negli ultimi decenni) sia per quell’ammassarsi di spese per decine e decine di miliardi. Tanto da spingere i precedenti governi ad accelerare finalmente sulla strada della prevenzione già annunciata (a chiacchiere) da vari governi di sinistra e di destra. Fu così che nacquero a partire dal 2014 due «cose» nuove. Vale a dire il «Dipartimento Casa Italia», affidato al rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone e al senatore a vita e archistar Renzo Piano, incoraggiati a mettere a punto prototipi e strategie e accorgimenti tecnici «facili e leggeri» per intervenire il più possibile, metodicamente, giorno dopo giorno, sul nostro patrimonio edilizio, per un quarto in condizioni «mediocri o pessime».
    Più ancora «operativa», ecco la Struttura tecnica di missione «Italia sicura», delegata a concentrare gli sforzi su due punti: i rischi idrogeologici e lo stato qua e là disastroso dell’edilizia scolastica. Un problema messo a nudo da troppi incidenti, anche mortali, e da sciagure come quella di San Giuliano di Puglia quando una scossa annientò 27 bambini e la loro maestra.
    Intervento obbligato. Come spiega Erasmo D’Angelis, che di «Italia Sicura» è stato il responsabile, «negli ultimi 70 anni ben 2.458 comuni in tutte le regioni sono stati colpiti da alluvioni e frane che hanno causato 5.556 morti, 3.912 feriti e 772 mila sfollati» eppure i fondi stanziati dallo Stato per tutto il territorio esposto a situazioni a rischio (si pensi a 52.000 chilometri di fiumi tombati sotto le nostre città: 27 solo a Messina) era tenuto d’occhio, si fa per dire, da 14 monitoraggi diversi: quattordici! Accorpati solo dopo una svolta radicale.
    Per non dire dei ritardi abissali dell’anagrafe degli edifici scolastici. Decisa ai tempi del primo governo Prodi, nel ‘96, proprio per aver finalmente un quadro completo, istituto per istituto, crepa per crepa, soffitto per soffitto, del patrimonio e delle priorità da dare alle scuole più a rischio. Anagrafe che, 22 anni dopo, è ancora da completare. Nonostante gli intoppi, dicono i dirigenti di Italia Sicura, «sono stati 1.445 i cantieri aperti su un fabbisogno di 9.397 opere del Piano nazionale per una cifra complessiva di circa 29 miliardi di euro e quasi 13 già ritagliati dal Mef al 2023». Di più: è stato «recuperato un tesoretto di fondi mai spesi». Ma soprattutto, sottolineano, quella struttura era riuscita a «tenere insieme su progetti concreti l’Ambiente e le Infrastrutture, l’Economia e la Ragioneria, i Beni culturali e l’Agricoltura e la Protezione civile, l’Ispra, l’Istat, il Cnr, le Regioni, l’Anci…».
    Il nuovo governo, come dicevamo, non è convinto. E ha deciso di cambiare tutto. Svuotando «Casa Italia» e smantellando Italia Sicura con la «restituzione» delle competenze idrogeologiche al ministro dell’Ambiente e dell’edilizia scolastica a quello dell’Istruzione. Per carità, magari l’uno e l’altro faranno meraviglie, ma vale la pena di andare a smontare due strutture che, come dice Sergio Chiamparino, «avevano senso proprio perché unendo competenze diverse stavano lì, dove meglio si esercita la collegialità, cioè a Palazzo Chigi?».
    Lo ha chiesto per iscritto anche ai colleghi forzisti, democratici o leghisti delle regioni del Nord: «Credo che condividiate con me la preoccupazione per questa decisione che rischia di disperdere il proficuo lavoro svolto da Italia Sicura…». Qual è il timore del presidente piemontese? Che i soldi già «assegnati alle Regioni per gli interventi più urgenti» non vengano più erogati o «si complichino le procedure per la loro attribuzione». Insomma, ci vorrebbe un «ripensamento rispetto a questa decisione»… Tocchiamo ferro. Ma sarebbe davvero un guaio se il tema centrale della prevenzione finisse in un cassetto. Magari fino al prossimo spavento…



    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



Pagina 1 di 6 123 ... UltimaUltima

Informazioni Discussione

Utenti che Stanno Visualizzando Questa Discussione

Ci sono attualmente 1 utenti che stanno visualizzando questa discussione. (0 utenti e 1 ospiti)

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •