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Discussione: Edilizia scolastica

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    Scuole: senza manutenzione una su 4 Solo il 27% adeguato sismicamente

    Nonostante la «vera svolta» dichiarata dal ministro Valeria Fedeli (nove miliardi, tra soldi già spesi e altri impegnati per il futuro), l’elenco delle magagne è ancora lunghissimo. Riassunto puntualmente, come ogni anno, da Cittadinanzattiva, associazione nazionale dei consumatori.
    Quanto è sicura, accessibile, «sana» la scuola dei vostri figli? Nonostante la «vera svolta» dichiarata dal ministro Valeria Fedeli (nove miliardi, tra soldi già spesi e altri impegnati per il futuro), l’elenco delle magagne è ancora lunghissimo. Riassunto puntualmente, come ogni anno, da Cittadinanzattiva, associazione nazionale dei consumatori.

    Il rapporto

    Nel XV Rapporto sulla sicurezza delle scuole presentato oggi a Roma, si legge che più della metà degli edifici scolastici italiani si trova in una zona sismica (54%), ma solo sul 27% degli istituti è stata verificata la vulnerabilità sismica (obbligatoria dal 2013). Una scuola su quattro (23%) ha una manutenzione inadeguata e solo il 3% è in ottimo stato. Circa un quarto di aule, bagni, palestre e corridoi presenta distacchi di intonaco, mentre segni di fatiscenza, come muffe e infiltrazioni, si riscontrano nel 37% delle palestre, nel 30% delle aule, nel 28% dei corridoi, nel 24% dei bagni. Gli impianti elettrici sono completamente a norma in meno di un’aula su quattro. Ventotto scuole su cento sono senza palestra. Il cortile c’è nell’88% delle scuole monitorate, ma quasi in un caso su tre (30%) è usato come parcheggio da personale e famiglie; in un caso su quattro, invece, presenta ingombri o rifiuti (23%) o aree verdi degradate (24%). Metà dei bagni (47%) è privo di carta igienica; nel 64% manca il sapone e nel 77% qualsiasi tipo di asciugamano. Una scuola su cinque (19%) risulta priva di bagni per disabili. Assenti anche le porte anti panico.

    Più vandalismo

    Aumentano anche gli atti di vandalismo, per lo più a opera di soggetti esterni: a subirli è stato il 28% degli istituti. Una scuola su 5 (19%) ha invece registrato episodi di bullismo. D’altronde, dicono gli esperti, persiste la cattiva abitudine di lasciare i cancelli aperti (45%) durante l’orario scolastico. E per finire, nell’11% delle scuole non è stato trovato alcun cartello che segnalasse il divieto di fumo.
    L’indagine

    L’analisi di Cittadinanzattiva fa il punto su sicurezza, qualità e accessibilità delle scuole italiane raccogliendo informazioni su 75 edifici scolastici di 10 regioni e aggiungendo i dati ricavati, per la prima volta, tramite l’istanza di accesso civico inviata dalla onlus in 2.821 Comuni e Province, relativi a 4.401 edifici scolastici di 18 regioni. Un lavoro finalizzato ad ottenere un quadro più aggiornato rispetto alla sicurezza strutturale e sismica degli istituti scolastici e dare informazioni dettagliate sulle certificazioni e gli investimenti degli Enti locali.

    Gli interventi

    «Molto è stato fatto dal 2015 ad oggi sull’edilizia scolastica da parte del governo, ma non si può ancora parlare di un’inversione di tendenza», afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva. D’altronde, dice l’indagine, l’87% dei dirigenti o dei responsabili del servizio di protezione e prevenzione ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario, ma in un caso su cinque non sono stati effettuati. Oppure sono stati portati a termine con qualche ritardo (43%). Una scuola su quattro ha chiesto interventi strutturali, mai effettuati (74%) o effettuati con ritardo (21%).
    Occorrono dieci anni

    La conclusione della onlus? «Occorre proseguire per almeno un decennio in questo titanico impegno, offrendo certezze a Comuni e Province circa la continuità nell’erogazione dei fondi – , afferma Bizzarri -. Occorre lavorare molto sulle amministrazioni pubbliche, affinché rendano davvero accessibili e trasparenti dati di interesse pubblico come quello sulla sicurezza delle scuole; sui tanti (80%) che non hanno risposto, è necessario fare un lavoro culturale e di formazione perché considerino i cittadini una risorsa e non un intralcio.




    Edscuola
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  2. #2
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    ATA III fascia, revoca utenze Istanze Online non usate dopo il 1° novembre 2015. Nuove registrazioni dal 13 dicembre




    Nelle settimane scorse, il Miur ha inviato un comunicato ai sindacati, riguardante la revoca delle utenze-Istanze Online per coloro i quali hanno effettuato l’ultimo accesso nel 2015.
    ATA III fascia, un milione di utenze revocate Istanze Online. Bisognerà registrarsi nuovamente. La nostra guida
    Nel Comunicato l’Amministrazione ha informato sulla revoca ed ha evidenziato che molti degli utenti in questione presenteranno il modello D3 per la scelta delle sedi (graduatoria III fascia ATA), per cui dovranno procedere ad una nuova registrazione.
    Su Istanze OnLine, in data odierna, è apparso un messaggio, che si lega al comunicato suddetto e in cui vengono fornite informazioni più dettagliate.
    Nel messaggio, infatti, si fa riferimento agli aspiranti che devono presentare il modello D3 per l’inserimento nelle graduatorie di istituto del personale ATA di III fascia e si comunica che verranno revocate le utenze non utilizzate dopo il 1° novembre 2015.
    Si invitano poi gli utenti interessati (quelli cioè che non hanno effettuato più l’accesso dopo la summenzionata data) ad effettuare un “Accesso al Servizio” utilizzando il bottone “ACCEDI”, presente nella pagina iniziale di Istanze Online. Tale accesso deve essere effettuato entro le ore 24:00 del prossimo 11 dicembre.
    Gli utenti cui verrà revocata l’utenza, leggiamo infine nel messaggio, possono registrarsi a partire dal 13 dicembre.
    I suddetti utenti, inoltre, non perderanno la documentazione presente nell’archivio personale (ad esempio i modelli di scelta delle sedi presentati negli anni scorsi ), in quanto la stessa sarà conservata.
    Qui la nostra guida per immagini su registrazione e gestione utenza.
    Evidenziamo che la revoca dell’utenza potrebbe riguardare anche altre categorie di personale (docente e ATA di ruolo) non ha effettuato l’accesso dopo la summenzionata data del 1° novembre 2015.



    orizzontescuola
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  3. #3
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    Messa in sicurezza delle scuole di San Giovanni Rotondo


    Nell’ambito del piano triennale della Regione Puglia, il Comune di San Giovanni Rotondo (provincia di Foggia) realizza l’anagrafe degli edifici scolastici, e candida gli istituti comunali ai finanziamenti previsti.
    La mappa degli edifici scolastici è stata tracciata dall’amministrazione comunale, partendo dagli interventi di sostituzione edilizia, mediante demolizione e ricostruzione, dell’edificio scolastico, dagli interventi di adeguamento sismico nonché da quelli di miglioramento sismico.
    Questo il quadro tecnico, all’interno del quale, la giunta comunale ha inteso candidare le scuole sangiovannesi nella programmazione finanziaria della Regione Puglia, relativa al piano triennale 2018-2020.


    Tecnica della scuola
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  4. #4
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    Edilizia scolastica finanziata con altri 250 milioni annui dal 2019 al 2033


    La manovra prevede un contributo a favore delle Province delle Regioni a statuto ordinario di 250 milioni di euro annui per gli anni dal 2019 al 2033, finalizzato al finanziamento di piani di sicurezza a valenza triennale per la manutenzione di strade e scuole.
    Il riparto del contributo è demandato a specifico decreto interministeriale, da adottare entro il 20 gennaio 2019, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali sulla base della contrazione di risorse destinate alla spesa di manutenzione necessaria per strade e scuole, determinata nel periodo ricompreso tra il 2010 e il 2017, nonché in relazione all’incidenza delle manovre sulle principali entrate correnti delle Province.
    Al fine di garantire l’effettivo utilizzo delle somme attribuite a ciascuna Provincia, si prevede che le risorse assegnate per ogni annualità devono essere liquidate o liquidabili per le finalità indicate, in base al decreto legislativo 118/2011, entro il 31 dicembre di ogni anno.
    Per assicurare la realizzazione dei piani di sicurezza a valenza triennale per la manutenzione di strade e scuole, si prevede la finalizzazione delle facoltà assunzionali previste dalla
    legge 205/2017 (legge di Bilancio 2017) al reclutamento di personale in possesso dei requisiti tecnicoprofessionali necessari per l’elaborazione e l’attuazione dei predetti piani di manutenzione.
    Viene fissato anche un programma di monitoraggio degli interventi finanziati.


    Edscuola
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  5. #5
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    Edilizia e sicurezza, Bussetti: stanziati 7 miliardi per certificazioni




    Il titolare del Miur, Marco Bussetti, presente oggi a Chieti, ha parlato anche di edilizia scolastica e sicurezza.
    La situazione, ha affermato Bussetti, non è delle migliori non solo per le scuole ubicate nelle zone sismiche ma anche per quelle presenti in tutta Italia.
    Il Ministro, come riferisce l’Ansa, ha evidenziato che la situazione attuale è stata ereditata e che sono stanziati 7 miliardi affinché le scuole possano mettersi a norma ed ottenere le previste certificazioni.
    “Ciò permette finalmente agli enti proprietari Comuni e Province – ha concluso Bussetti – di attivarsi per i vari certificati di protezione incendio, dichiarazione valutazione dei rischi, impianti elettrici e termici a norma”.


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    Edilizia: Miur sigla accordi con BEI e CEB per 1,5 miliardi di euro netti per la messa in sicurezza e l’ammodernamento delle scuole


    Siglata lo scorso 29 luglio un’importante operazione di sistema che guarda al futuro degli studenti. “Questi Accordi sono fino ad ora il contratto di progetto di importo maggiore che sia stato stipulato sull’edilizia scolastica. Rappresentano un ulteriore segnale teso al bene della nostra scuola”. Così il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha commentato gli Accordi per l’edilizia scolastica siglati questo pomeriggio, a Palazzo Chigi, tra il Miur e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) e Cassa Depositi e Prestiti (CDP).
    Le Intese sono state sottoscritte alla presenza del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, del Vice Presidente della BEI, Dario Scannapieco, del Vice Governatore della CEB, Carlo Monticelli, e dell’Amministratore Delegato di CDP, Fabrizio Palermo e, appunto, del Ministro Bussetti.
    “Questi Accordi – ha spiegato il Ministro Bussetti – ci consentiranno lo stanziamento di 1,5 miliardi netti per interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento alle norme antisismiche, efficientamento energetico e nuova costruzione di edifici scolastici. Il ricorso ai mutui con la Banca Europea e la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa permetterà allo Stato italiano un risparmio sulla spesa legata agli interessi. Quello di oggi è il frutto del lavoro di un anno di Governo e siamo molto soddisfatti. L’edilizia scolastica è stata da subito una nostra priorità. E lo sarà fino alla fine del nostro mandato”.
    Un miliardo e mezzo, dunque, le risorse a favore dell’edilizia scolastica (1,255 milioni erogati dalla Banca Europea per gli Investimenti e 300 milioni dalla Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa). I fondi saranno utilizzati dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) a beneficio degli Enti Locali proprietari degli istituti. Le risorse saranno erogate da CDP a Comuni, Province e Città Metropolitane tramite la concessione di mutui alle Regioni, sulla base di graduatorie di priorità predisposte da queste ultime e rientranti nella programmazione nazionale triennale 2018-2020 per l’edilizia scolastica del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che coordina il piano e monitorerà l’utilizzo dei fondi. Gli oneri di ammortamento saranno a carico dello Stato senza alcun onere per gli Enti Locali.


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    Province, primi segnali su investimenti in edilizia scolastica


    Le risorse a disposizione ancora insufficienti, la tempistica irragionevole e una programmazione che procede per bandi estremamente settoriali, che non sempre
    corrispondono alle reali necessità delle scuole superiori: queste le maggiori criticità sollevate dalla vicepresidente dell’Upi (Unione Province italiane), Silvia Chiassai Martini, intervenuta ai lavori dell’Osservatorio e della Cabina di regia per l’edilizia scolastica, organismi presieduti dalla ministra per l’istruzione Lucia Azzolina e dalla viceministra responsabile per l’edilizia scolastica Anna Ascani.
    «Criticità che permangono, anche se alcuni segnali positivi sul fronte degli investimenti negli ultimi provvedimenti del Governo sembrano indicare – ha sottolineato l’esponente delle Province – che il nostro allarme sulla necessità di accendere un faro sulle scuole secondarie superiori inizia ad essere compreso. A partire dalla scelta di assegnare direttamente agli enti locali alcuni fondi per interventi importanti, evitando così che si perda inutile tempo in passaggi burocratici. Si tratta in particolare delle risorse destinate alle verifiche sui solai e controsoffitti cui poi dovranno seguire i necessari interventi e di quelle per la messa a norma degli edifici scolastici rispetto all’antincendio: primi importanti passi in avanti, ma questo impegno per le scuole superiori deve proseguire con determinazione».
    «L’Upi – ha aggiunto da ultimo Chiassai Martini – sta completando un monitoraggio del fabbisogno di investimenti per la messa in sicurezza e la modernizzazione degli oltre 7.400
    edifici scolastici in gestione, un piano di opere che a breve consegneremo al Governo e su cui chiederemo risposte concrete».


    Edscuola
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