"Quando abbiamo annunciato Path of Exile al mondo nel mese di settembre del 2010, abbiamo fatto una promessa coraggiosa. Abbiamo detto ai nostri futuri giocatori che non solo il nostro gioco sarebbe stato al 100% gratuito da giocare e scaricare, ma che non avremmo mai, per nessuna ragione, venduto "potere" ai giocatori", ha detto Brian Weissman, produttore della software house neozelandese Grinding Gear Games, al nostro Antonio Rauccio, che ha realizzato un egregio lavoro sul nuovo gioco free to play che lancia il guanto di sfida a Diablo III.

"Con questo intendevamo dire che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di acquistare un vantaggio diretto sugli altri giocatori attraverso un qualsiasi negozio supportato da Grinding Gear Games", continua Weismann nella nostra intervista, che definisce pertanto etiche le microtransazioni di Path of Exile.
"Invece dei soliti perk "pay to win" come incrementi di velocità, incrementi di XP e oggetti in-game che sono in genere offerti dai titoli "free to play", abbiamo promesso di vendere ai nostri giocatori solo elementi cosmetici e per migliorare la qualità della vita. Questa promessa è stata accolta con un certo scetticismo nella comunità di gioco, che credeva che non saremmo riusciti ad ottenere un supporto abbastanza sufficiente per continuare lo sviluppo del nostro gioco. Fortunatamente, la nostra base di giocatori non era altrettanto scettica. Abbiamo iniziato a vendere crediti per il negozio e l’accesso alla Closed Beta nel mese di aprile del 2012, e abbiamo raccolto $ 250.000 solo la prima settimana. Il numero dei nostri membri è continuato a crescere per tutto il resto dell'anno, con persone che erano più che felici di pre-acquistare microtransazioni. Con il passare del tempo siamo arrivati all’Open Beta e avevamo raccolto quasi 2,5 milioni di dollari. Con l’Open Beta è stata resa disponibile una vasta gamma di opzioni solo cosmetiche, ed i giocatori si sono dimostrati lieti di acquistare pure quelle. Siamo convinti che il nostro modello di business è riuscito, e continueremo ad espanderlo nei prossimi mesi".
Si tratta di un piccolo estratto della lunga intervista, disponibile in italiano e in inglese, visto che si discute anche di Passive Skill Tree e Skill Gem System, ovvero gli elementi di innovazione di Path of Exile, di narrazione, di multiplayer e PvP, di end-game, del confronto con Diablo III e dei piani per il futuro.
Path of Exile è solo l'ultimo esempio di come il free to play stia ormai conquistando un ruolo trainante nel mondo dei videogiochi, e Gamemag continuerà a dedicare molto tempo e risorse su questo tipo di giochi, assegnando loro lo spazio che meritano.

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