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Discussione: Iscrizioni scuola 2013-2014 online

  1. #1
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    Predefinito Iscrizioni scuola 2013-2014 online

    scrizioni scuola 2013-2014 online: da oggi 21 gennaio per infanzia, primarie, secondarie, superiori


    Al via le procedure di iscrizione a scuola. Occorre completare le operazioni via Internet. L’ultimo giorno utile è il 28 febbraio.

    C’è tempo da oggi fino al 28 febbraio per iscrivere a propri figli a scuola. L’unico modo possibile è attraverso il web. Occorre collegarsi al sito del Ministero dell’Istruzione, individuare la scuola e inserire i dati richiesti. Va da sé che in Italia non tutti posseggono un computer o dispongono di una connessione a Internet. Rimane la soluzione di recarsi nella scuola prescelta e chiedere al personale interno di effettuare l’iscrizione. Ma se neanche l’istituto scolastico è dotato di collegamento alla Rete?

    La prima cosa da fare per iscriversi è registrarsi sul sito del Ministero dell’Istruzione. Sulla propria casella di posta elettronica sarà spedito il codice personale di accesso al servizio IscrizioniOnLine. In seconda battuta bisogna scegliere la scuola. Sul portale dl MIUR è disponibile un motore di ricerca di tutti gli istituti scolastici. Basta indicare la Regione di appartenenza e l’ordine della scuola fra quelle dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e di secondo grado per avere l’elenco completo. In terza battuta è indispensabile compilare le due sezioni del modello di domanda.

    Nella prima vanno inseriti i dati anagrafici dello studente e quelli della scuola scelta. In aggiunta è possibile specificare le preferenze sull’orario scolastico nel caso di prima iscrizione, o l’indirizzo di studio per la scuola secondaria di secondo grado. La seconda parte è più specifica: contiene informazioni particolareggiate sulla scuola, rispetto alle quali viene data la possibilità di scegliere se usufruire di alcuni dei servizi eventualmente offerti. Infine è possibile inoltrare la domanda di iscrizione attraverso la procedura guidata.

    Non mancano disagi tecnici, come è possibile capire dalla lista delle FAQ presenti sul sito. Qualche esempio? Nella funzione "Aggiungi note in riferimento alle succursali-sedi" si visualizza la nostra prima sede succursale ma non la seconda. Come possiamo aggiungerla? Nella lista degli strumenti musicali proposta nell’applicativo manca uno degli strumenti insegnati presso questa scuola. Come procedere? E ancora, utilizzo un browser Internet Explorer e quando premo il pulsante Pubblica nella voce Pubblicazione del modulo d’iscrizione ottengo un errore di sistema. Come evitarlo?
    webmasterpoint.




    non rispondo a messaggi privati

    Ridere stimola la circolazione, aumenta l’ossigeno nei polmoni, abbassa la pressione, attiva i muscoli……e ti mette di buon umore.




  2. #2
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    Il Miur viola le norme sulla immigrazione

    La procedura per le iscrizioni on line non consente l’invio delle domande dei figli di immigrati senza il permesso di soggiorno perchè richiede obbligatoriamente il codice fiscale che però l’Agenzia delle Entrate rilascia solo a chi è in regola. Il Progetto Melting Pot Europa per la promozione dei diritti di cittadinanza ha diffidato il Ministero per la procedura di iscrizione on line. Tale procedura, infatti, richiede obbligatoriamente i dati relativi al codice fiscale e questo, secondo Melting Pot, esclude la possibilità di iscrizione dei figli alle scuole elementari da parte di genitori privi di permesso di soggiorno. L’articolo 38 del Testo Unico sull’immigrazione è assolutamente chiaro in proposito: i minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico. E l’articolo 45 del Regolamento di attuazione fornisce una ulteriore precisazione: i minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. D’altra parte per il rilasciare il codice fiscale, l’Agenzia delle Entrate richiede comunque l’esibizione del visto di ingresso o del permesso di soggiorno. “In buona sostanza - denunciano i responsabili del Progetto Melting Pot - il sistema predisposto dal Ministero preclude l’esercizio dell’obbligo/ diritto di frequenza alle scuole elementari”


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  3. #3
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    Iscrizioni on line, il Miur potenzia il sistema

    Il ministero dell’Istruzione sembra contraddirsi: prima sostiene che sinora sono stati riscontrati solo “sporadici problemi di accesso al sito”. Nella serata del 23 gennaio introduce però una nuova configurazione. E nella prima ora di servizio il numero delle iscrizioni raddoppia, passando da 5.000 a 10.000 l’ora. Ora i conti tornano. Rassicurazioni per i figli degli immigrati senza permesso di soggiorno: per loro varrà l’iscrizione tradizionale presso le segreterie scolastiche. Quasi 140mila iscrizioni on line in meno tre giorni. Sembrerebbe un risultato rassicurante quello raggiunto dal Miur alle ore 19 di mercoledì 23 gennaio: “alle 19 di oggi quindi le domande inserite sono passate a 139.027 di cui 100.918 inoltrate alle scuole”, ha scritto viale Trastevere.
    La precisazione è opportuna, perché dopo i diversi problemi di connessione riscontrati nel corso del primo giorno (anche se il Miur parla di “sporadici problemi di accesso al sito del Ministero”), da più parti si erano posti seri dubbi sulla tenuta del sistema telematico predisposto dal ministero dell’Istruzione che avrebbe dovuto permettere a circa un milione e 700mila alunni e studenti di iscriversi al prossimo anno scolastico entro il prossimo 28 febbraio.
    Il Miur, non a caso, ha tenuto così a precisare che “l’architettura del sistema è stata comunque potenziata già dopo il primo giorno ed oggi alle 18 è entrata in esercizio una nuova configurazione che ha consentito nella prima ora di servizio di raddoppiare il numero delle iscrizioni passando da circa 5.000 iscrizioni l’ora a 10.000”.
    L’amministrazione è così giunta alla conclusione che in base ad una “proiezione dell’afflusso di questi primi giorni si conferma dunque la praticabilità delle iscrizioni on line entro il 28 febbraio dei 1.700.000 studenti previsti”.
    In effetti, viaggiando alla media di poco più di 40mila iscrizioni al giorno si arriverebbe a soddisfare le necessità dell’utenza.

    Per quanto riguarda la denuncia delle ultime ore relativa all’impossibilità di iscrivere gli alunni figli di immigrati privi di permesso di soggiorno, il dicastero dell’Istruzione ha gettato acqua sul fuoco: “l’iscrizione – ha ricordato il Miur – deve essere garantita a tutti gli studenti in diritto dovere di istruzione, seppur privi, all’atto dell’iscrizione, del permesso di soggiorno e quindi del codice fiscale. I genitori di questi studenti devono recarsi presso le segreterie delle scuole che provvederanno ad acquisire le domande di iscrizione”. Polemica chiusa? Lo scopriremo nei prossimi giorni. Quando i genitori privi di permesso di soggiorno verificheranno l’effettiva praticabilità dell’indicazione ministeriale.


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  4. #4
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    Iscrizioni on line, è scontro Cgil-Miur: per il sindacato ancora tanti i problemi da risolvere

    All’organizzazione di Pantaleo non bastano le rassicurazioni del Ministero. Oltre agli alunni provenienti da famiglie di stranieri prive di permesso di soggiorno, rimangono ancora potenzialmente discriminati i figli di genitori ex conviventi ora separati e i bambini per i quali la procedura di adozione non sia ultimata e che quindi non sono ancora in possesso del codice fiscale. La veloce risposta del Miur sulle iscrizioni degli alunni figli degli stranieri privi di permesso di soggiorno non piace alla Flc-Cgil: per il sindacato, infatti, dire, come ha fatto il ministero di Viale Trastevere, che questi genitori dovranno “recarsi presso le segreterie delle scuole che provvederanno ad acquisire le domande di iscrizione” rimane un atto discriminatorio.
    Il problema è che questi nuclei familiari sono sprovvisti di codice fiscale. Un elemento invece indispensabile per vedersi validata la domanda d’iscrizione scolastica. “Mai prima d’ora in questo paese era stato messo in discussione il diritto di tutti ad andare a scuola”, tuona Mimmo Pantaleo, segretario gnerale Flc-Cgil. Che poi aggiunge: “l’articolo 38 del Testo Unico sull’immigrazione prevede che i minori stranieri presenti sul territorio siano soggetti all’obbligo scolastico e l’articolo 45 del Regolamento di attuazione precisa che i minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità dall’acquisizione del permesso di soggiorno e nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani”.
    Per il primo sindacato della scuola la questione non è di poco conto. Non si tratta, insomma, di una sfumatura. Tanto che la Flc-Cgil ha deciso di scrivere una lettera al Ministro, nella quale chiede all’amministrazione “di provvedere immediatamente ad eliminare questo ostacolo, di porre immediatamente rimedio, di darne informazione a tappeto, capillare ed efficace, chiarendo che tutti, anche i figli di coloro che non hanno il permesso di soggiorno, hanno diritto di andare a scuola”.
    Da Miur la risposta è stata immediata. Già poche ore dopo le dure parole di Pantaleo, l’ufficio stampa del ministero dell’Istruzione sottolineava che non c’è alcun “rischio per le iscrizioni a scuola dei figli di immigrati senza permesso di soggiorno e quindi privi del codice fiscale”.
    Controreplica della Flc-Cgil: “è sicuramente positivo aver risolto le difficoltà di iscrizione per i figli degli immigrati senza permesso di soggiorno. Ma, Contrariamente a quanto afferma il Ministero dell’Istruzione, i problemi non sono affatto risolti”, ribatte il sindacato confederale.
    Continuano ad emergere, sempre per il sindacato, diversi “nodi”: “oltre agli immigrati, ai figli di genitori ex conviventi ora separati, segnaliamo anche i bambini per i quali la procedura di adozione non sia ultimata e che quindi non sono ancora in possesso del codice fiscale. Ribadiamo e reiteriamo la nostra richiesta di lasciare aperta per tutti la possibilità di effettuare l’iscrizione secondo le modalità tradizionali. Per tutti, sottolineiamo con forza, e non solo per particolari categorie che il sistema informatico non è in grado di riconoscere, altrimenti il ricorso al cartaceo si tradurrebbe in una sorta di stigma e/o di discriminazione”.
    “I processi di dematerializzazione, in un sistema democratico, devono funzionare a garanzia dei principi di universalità, di inclusione, di non discriminazione. Se per riuscirci occorre spendere un po’ più di tempo e risorse occorre trovare l’uno e le altre. Certo quei principi e i diritti che ne conseguono non possono essere sacrificati sull’altare di una presunta modernità tecnologica; sarebbe una tragica confusione tra mezzi e fini.
    La Flc-Cgil ricorda, per concludere, di avere scritto al Ministro la mattina del 24 gennaio, “rappresentando queste esigenze. Siamo in attesa di risposte. Urgenti. Ed efficaci”. Quelle dell’ufficio stampa, anche se giunte a stretto giro di posta e bene argomentate, evidentemente non bastano.


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  5. #5
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    Anief, 300mila famiglie dovranno rifare l’iscrizioni online: il 20% degli istituti tornerà presto autonomo

    “In questi giorni non si fa che parlare di problemi di connessione al sito del Miur e della capacità del sistema informatico approntato dal Ministero dell’Istruzione per accogliere circa 1 milione e 700 mila iscrizioni scolastiche in poco più di 30 giorni. Nessuno però si preoccupa del fatto che almeno 300 mila di queste iscrizioni sono illegittime e dovranno essere riformulate”. E’ quanto sostiene Anief in una nota E questo perché, come sottolineato di recente dalla Corte Costituzionale attraverso la sentenza n. 147/12, il 20 per cento degli istituti sono stati immotivatamente soppressi o accorpati dal Miur”.
    “L’Anief nei giorni scorsi ha mosso i primi passi perché ciò avvenga, scrivendo ai governatori di tutte le regioni italiane per chiedere spiegazioni sulla mancata applicazione della sentenza della Consulta, che ha sottratto all’amministrazione centrale la potestà sul dimensionamento scolastico e affidato proprio alle regioni il potere decisionale sulla materia. Ma non solo: il giovane sindacato presto raccoglierà tutti gli elementi utili e si rivolgerà ai Tribunali amministrativi regionali. Secondo Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, quella di far iscrivere di nuovo i propri figli in istituti diversi dagli attuali è quindi molto più che una eventualità. “Saranno i giudici – spiega Pacifico – a cassare quello su cui il premier Monti e il suo esecutivo all’ultimo momento hanno deciso di soprassedere: sto parlando dei decreti di rideterminazione della rete scolastica, in particolare il c. 4, art. 19, della Legge 111/11, attraverso cui l’ultimo governo Berlusconi aveva illegittimamente deciso, senza l’indispensabile parere della Conferenza Stato-Regioni, di sopprimere dall’anno scolastico in corso ben 2.611 istituti pubblici”. Quanto accaduto è ancora più grave, dal momento che il governo è di fatto ritornato sui propri passi, stralciando quanto riportato nel disegno di legge di stabilità (n. 5534) presentato ad ottobre dallo stesso esecutivo: il comma 36 dell’art. 1, infatti, prendeva atto della decisione della Corte costituzionale e preannunciava una nuova intesa Stato-Regioni per l’attuazione di un nuovo dimensionamento in base al numero di 900 alunni per le scuole di ogni ordine e grado, precisando che valeva soltanto per l’a.s. 2012/13 quanto previsto dal c. 5, art. 19 dalla stessa L. 111/11 per le scuole superiori dove, peraltro, doveva essere disciplinata la reggenza e non la soppressione indebita di 236 scuole superiori. Il risultato è che nell’anno scolastico in corso ci ritroviamo con 2.611 scuole soppresse illegittimamente: 1.404 appartengono all’infanzia, sono primarie e circoli didattici, 2.375 nel primo ciclo di istruzione, 39 istituti professionali, 174 istituti tecnici e 23 licei. Quasi la metà dei tagli al Sud in Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, anche il Lazio a quota meno 300 istituti. È indicativo, a tal proposito, che persino, l’ARAN, sempre dopo un’articolata denuncia dell’Anief, sia intervenuto sulla questione il 22 novembre scorso, chiarendo che le RSU elette lo scorso marzo nelle scuole dimensionate rimarranno in carica per tutto il loro mandato, viste le novità normative previste proprio nel disegno di legge di stabilità (n. 5534) presentato ad ottobre dal Governo”. “Giunti a questo punto – conclude Pacifico – per l’Anief sarà inevitabile ripercorrere quella via giudiziaria il cui iter era stato sospeso lo scorso autunno in virtù delle nuove regole che sembrava dovessero essere approvate. Rimane il rammarico, perché si sono persi mesi preziosi. E perché ora si stanno ingannando oltre 300 mila famiglie: presto quelle scuole dove stanno iscrivendo i figli torneranno ad avere la loro autonomia. E loro dovranno rifare l’iscrizione”.


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  6. #6
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    Un milione di studenti iscritti online

    Una nota del ministero dell’Istruzione rende noto che ”proseguono con successo le iscrizioni on line per le prime classi della scuola primaria, secondaria di I e II grado” e che ”dopo il boom di accessi al sito internet del ministero, registrato nelle prime ore dal lancio del meccanismo di iscrizione telematica, l’invio delle domande si è fatto più regolare e ha consentito, progressivamente, l’acquisizione di un numero sempre maggiore di iscrizioni” -
    Con ogni probabilità“, prosegue la nota, “sarà raggiunta nella tarda serata di oggi la quota di 1 milione di iscrizioni inviate“. Domani (14 febbraio), presso la Sala della Comunicazione del ministero a partire dalle ore 13.45, “il ministro Francesco Profumao farà il punto sulla procedura, illustrando numeri raggiunti, statistiche e curiosità, e si collegherà in diretta con l’unità operativa del Miur al lavoro sulle iscrizioni on line
    La procedura, una novità assoluta per il mondo della scuola che coinvolge circa 1,7 milioni di studenti, è iniziata il 21 gennaio e si concluderà il 28 febbraio.

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    Iscrizioni on line, il Miur ha vinto la scommessa

    A 15 giorni dal termine delle prime iscrizioni automatizzate della scuola italiana, gli alunni che hanno regolarizzato la loro posizione sono già un milione. E pure le proiezioni sono positive: il sistema informatico dovrebbe infatti accogliere senza intoppi tutti i 700mila alunni rimanenti. Sembrerebbero del tutto superati, quindi, i limiti tecnici iniziali del sistema. Ma anche i timori per la mancata informatizzazione di una famiglia italiana su tre. Il 14 febbraio il ministro Profumo farà il punto sulla procedura. “Proseguono con successo le iscrizioni on-line per le prime classi della scuola primaria, secondaria di I e II grado: la procedura, una novità assoluta per il mondo della scuola che coinvolge circa 1,7 milioni di studenti, è iniziata il 21 gennaio e si concluderà il 28 febbraio”. A comunicarlo è il stato il ministero dell’Istruzione attraverso una nota pubblicata il 13 febbraio.
    “Dopo il boom di accessi al sito internet del Ministero, registrato nelle prime ore dal lancio del meccanismo di iscrizione telematica, l’invio delle domande si è fatto più regolare e – prosegue il Miur – ha consentito, progressivamente, l’acquisizione di un numero sempre maggiore di iscrizioni. Con ogni probabilità sarà raggiunta nella tarda serata di oggi la quota di 1 milione di iscrizioni inviate”.
    Considerando che mancano ancora due settimane al termine delle iscrizioni, i calcoli ottimistici preventivati dal ministero dell’Istruzione appaiono fondati: se si confermerà la media, infatti, tra le 40mila e le 50mila iscrizioni al giorno, si dovrebbe infatti andare davvero vicino alla totalità delle iscrizioni alle prime classi di ogni ordine e grado.
    Sembrerebbe superato, quindi, il timore per la mancata informatizzazione di una famiglia italiana su tre: l’accesso alla procedura attraverso qualsiasi postazione e, soprattutto, l’assistenza pratica che le segreterie didattiche hanno fornito sono state evidentemente decise per ovviare ai limiti conoscitivi di una parte non troppo ridotta di potenziali mancati fruitori del servizio obbligatoriamente di tipo telematico.
    Della “scommessa” sulle iscrizioni on line, con i suoi esiti fino ad oggi decisamente positivi, se si eccettuano i problemi di connessione delle prime quarantottore, ne parlerà direttamente il ministro Francesco Profumo, all’interno della sala Comunicazione del Miur, nella tarda mattinata del 14 febbraio: il Ministro farà il punto sulla procedura, illustrando numeri raggiunti, statistiche e curiosità, e si collegherà in diretta con l’unità operativa del Miur al lavoro sulle prime iscrizioni on line nella storia della scuola pubblica italiana.
    Anche se per altre “partite”, come i Tfa speciali e le classi di concorso, il destino rimane ancora incerto, per Profumo quella sulle iscrizioni on line si è dimostrata un’occasione davvero ghiotta per lasciare il Miur da vincente.


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  8. #8
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    Iscrizioni on line, Miur: superata quota un milione

    Premiato Diego, 5 anni è il milionesimo studente iscritto
    Proseguono le iscrizioni on line alle scuole italiane: superata quota un milione di iscritti. E il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo premia Diego, il milionesimo studente iscritto.

    Ieri al Miur è stato fatto il punto sulla procedura telematica. «Proseguono con successo le iscrizioni on line per le prime classi della scuola primaria e secondaria di I e II grado», ha sottolineato il ministero.
    La procedura, «una novità assoluta per il mondo della scuola», coinvolge circa 1,7 milioni di studenti ed è iniziata il 21 gennaio e si concluderà il 28 febbraio.
    Dopo il boom di accessi al sito internet del ministero, registrato nelle prime ore dal lancio del meccanismo di iscrizione telematica, l’invio delle domande – ha spiegato il Miur – si è fatto più regolare e ha consentito, progressivamente, l’acquisizione di un numero sempre maggiore di iscrizioni. E’ stata raggiunta la quota di un milione di iscritti, una cifra che ieri mattina è stata superata arrivando a quasi 1 milione e 100 mila iscrizioni inviate.
    Il ministro Francesco Profumo ha inoltre premiato il milionesimo studente iscritto on line: si chiama Diego e ha 5 anni. Vive a Fabbriche di Vallico, un piccolo centro montano in provincia di Lucca, e a settembre inizierà il suo percorso scolastico frequentando la classe prima della primaria del suo paese. Ad inviare l’iscrizione, come in tanti altri casi, sono stati i genitori con i quali il ministro Francesco Profumo si è collegato in diretta dal Miur, durante la conferenza stampa convocata per fare il punto sulle iscrizioni on line ancora in corso. Per Diego e la sua futura classe il ministero ha riservato un premio: una visita guidata a Roma, nei luoghi istituzionali della Capitale, tra cui il Palazzo del Quirinale.
    Tra le curiosità, fornite in diretta durante la conferenza stampa dall’unità operativa al lavoro sulle iscrizioni on line, il caso dell’iscrizione, da parte di una famiglia residente nelle Marche, di 5 gemelli ad una prima classe della primaria.



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    L’Anief chiede la proroga delle iscrizioni on line

    “Lasciare fuori dalla scuola decine di migliaia di alunni per motivi puramente burocratici sarebbe assurdo”. Così un comunicato Anief commenta l’intenzione del Ministero dell’Istruzione di non concedere proroghe alla scadenza delle iscrizioni on line prevista per la mezzanotte di oggi In base a quanto riferito dalla stesso Miur alla stampa, nella serata di ieri erano 1.508.057 le domande registrate (comprese quelle riguardanti le scuola paritarie) e 1.490.672 quelle trasmesse e completate. Poiché sino ad oggi abbiamo assistito a una media di 40mila iscritti al giorno, è altamente improbabile che in ventiquattrore possa regolarizzare le loro domanda d’iscrizione una quantità di utenti cinque volte maggiore. E anche se ci fosse questa volontà, il sistema telematico predisposto dal Ministero dell’Istruzione non sarebbe in grado di fronteggiare le troppe richieste.
    Secondo l’Anief, quindi, non vi è altra scelta: concedere agli alunni, sembrerebbe in prevalenza appartenenti a famiglie straniere e interessati a corsi negli istituti professionali, una proroga per regolarizzare la loro iscrizione. Anche pochi giorni sarebbero sufficienti.
    “Qualsiasi nuova procedura, soprattutto se di tipo informatizzato, necessita di un periodo di ‘passaggio’, durante il quale viene messa in atto una gestione organizzativa di tipo flessibile”, spiega il presidente nazionale dell’Anief. “Anche perché – continua Pacifico – non bisogna dimenticare che stiamo parlando di un diritto garantito costituzionalmente. Sarebbe davvero un autogol clamoroso, tra l’altro, non venire incontro a coloro che per tanti motivi ancora non si sono iscritti, dal momento che l’Unione Europea sta muovendo delle continue critiche nei confronti dell’Italia a causa dell’alto tasso di abbandono scolastico”.
    “Non permettere a così tanti alunni, probabilmente oltre 100mila, di non trovare una collocazione per il prossimo anno sarebbe una scelta davvero infelice. Non si può educare una popolazione, sostenendo che gli italiani devono imparare a rispettare le scadenze, come ha fatto di recente il ministro Profumo, penalizzando i giovani e il loro futuro. Il Miur – conclude Pacifico – ci ripensi e conceda questa proroga”.


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