Pagina 3 di 16 PrimaPrima 1234513 ... UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 159

Discussione: Scatti stipendiali: sindacati divisi

  1. #21
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scatti, anche per il 2012 paga il fondo di istituto



    Certificati 120 milioni, si attende l’atto di indirizzo per andare all’Aran. Sindacati Pronti, no della Cgil
    recupero del 2012 ai fini dei gradoni si farà. Una parte dei fondi necessari, 120 milioni, sarà attinta dai risparmi certificati dal ministero dell’economia, derivanti dal taglio di 135mila posti di lavoro nella scuola operato con l’articolo 64, del decreto legge 78/2010. La restante parte, circa 180 milioni di euro (secondo l’ufficio legislativo del senato ogni anno di ritardo vale un risparmio per l’erario di circa 300 milioni) sarà attinto dalle risorse destinate al finanziamento del fondo di istituto. É quanto emerso in un incontro che si è tenuto a viale Trastevere il 22 novembre scorso tra il ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, e i vertici dei sindacati rappresentativi della scuola: Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda-Unams. Prima che i soldi arrivino in busta paga, però, sarà necessaria l’emanazione di un atto di indirizzo all’Aran da parte del governo. Dopo di che l’agenzia convocherà i sindacati e darà il via alle trattative. Infine, se le parti giungeranno ad un accordo, sarà stipulato un contratto che fisserà le condizioni per il ripristino del 2012 ai fini della progressione di carriera. In pratica, lo stesso percorso che è stato seguito l’anno scorso per il recupero del 2011. E che ha portato, il 13 marzo scorso, alla sottoscrizione del contratto da parte dell’Aran e di Cisl, Uil, Snals e Gilda-Unams (la Cgil non lo ha firmato). Con la prossima tornata contrattuale, dunque, il triennio di ritardo della progressione stipendiale disposta dal decreto legge 78/2010 sarà completamente recuperato. E poi bisognerà pensare a come reintegrare anche l’utilità del 2013, sempre ai fini dei gradoni.
    Utilità che è stata cancellata per effetto dell’art. 1, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 122/2013. É bene ricordare che il ritardo della progressione di carriera è stato introdotto dall’art. 9 del decreto legge 78/2010. Che al comma 23 dispone che «gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti».
    Il 2010 è stato recuperato attingendo 320 milioni di euro dai fondi derivanti dal taglio di 135mila posti di lavoro nella scuola disposto dall’articolo 64 del decreto legge 78. Il 2011, invece, è stato reintegrato solo in parte con i fondi dell’articolo 64 e, per la restante parte, attingendo i soldi dalle risorse destinate al fondo di istituto (si veda il contratto del 13 marzo 2013). Infine, il 2012 dovrebbe essere recuperato a breve con lo stesso sistema. In buona sostanza, dunque, il criterio che è stato seguito è quello di utilizzare parte dei fondi destinati allo straordinario, per evitare il deprezzamento della prestazione ordinaria.
    Deprezzamento strutturale che, peraltro, avrebbe effetti non solo sullo stipendio, ma anche sulla pensione e sulla buonuscita. Non tutti i sindacati, però, hanno accolto con favore la notizia della disponibilità del governo ad aprire le trattative per modificare la destinazione d’uso dei fondi dello straordinario. Secondo la Flc Cgil di Mimmo Pantaleo, infatti, «l’intervento comporterebbe un taglio a regime insostenibile del Mof del 36% con buona pace della contrattazione di istituto e dell’autonomia scolastica». Di segno contrario il giudizio del segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima, «la questione del recupero del 2012 resta assolutamente prioritaria e va quanto prima portata a soluzione, come già avvenuto per i due anni precedenti». In tal senso anche il giudizio della Uil scuola, che giudica la certificazione dei risparmi, dice il segretario Massimo Di Menna, «un risultato concreto grazie al quale, anche per il terzo anno sarà riconosciuta l’anzianità di servizio e saranno pagati gli aumenti». Lo Snals-Confsal guidato da Marco Paolo Nigi spinge per «andare ad una rapida soluzione del problema». Chiede l’immediata emanazione dell’atto di indirizzo anche Rino Di Meglio, coordinatore di Gilda-Unams. Resta il fatto, però, che il decreto 122/2013 all’articolo 1, comma 1, lettera b), dispone la cancellazione dell’utilità del 2013 ai fini dei gradoni, prorogando di un anno le disposizioni contenute nell’articolo 9, comma 23, del decreto legge 78/2010 (la norma che ha cancellato l’utilità del 2010 del 2011 e del 2012 ai fini dei gradoni.). Dunque, c’è ancora altra strada da fare.


    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  2. #22
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Sblocco degli scatti 2012 con i soldi del fondo d’istituto: per gli studenti non ci siamo


    L’Unione degli studenti ammette che il passaggio di 350 milioni di euro potrà ridare fiato alle scuole, facendo partire almeno in parte la contrattazione integrativa e attività di recupero. Ma rimane una misura tampone: l’autonomia didattica vive una situazione drammatica, non si possono intaccare i fondi del Mof.
    Il taglio dei fondi di istituto si riflette negativamente sulla qualità della didattica e sul recupero dei debiti formativi. A sostenerlo è l’Unione degli studenti, che con una agguerrita nota l’11 dicembre ha ricordato che “lo scorso 26 novembre, con l’intesa tra il ministero dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali, è stata assegnata una quota parte dei fondi Mof 2013/2014. In questo modo – ha continuato l’Uds – le scuole potranno iniziare a redigere il proprio programma annuale, pur essendo agli sgoccioli per la sua approvazione che dovrebbe essere fissata per il 15 dicembre di ogni anno. Per il momento il Miur attribuirà alle scuole 521 milioni di euro a fronte dei 984 disponibili, ma si prospetta un attingimento dei circa 350 milioni restanti per pagare gli scatti d’anzianità 2012″.
    Per gli studenti, però, questo “travaso” di fondi può essere considerato solo una procedura temporanea, in attesa di trovare i finanziamenti da altri capitoli di spesa. Non può essere di certo la soluzione. “Riconosciamo quanto lo sblocco di questi fondi possa ridare fiato alle nostre scuole, facendo partire almeno in parte la contrattazione integrativa e dunque attività di recupero, approfondimento e in generale una migliore attuazione dell’offerta formativa – dichiara Roberto Campanelli, coordinatore nazionale dell’Uds – , ma ci teniamo a sottolineare quanto si tratti ancora di una misura tampone a fronte della drammatica situazione in cui versano le scuole alle quali è minato sostanzialmente l’esercizio dell’autonomia didattica e organizzativa”.
    La conclusione, sempre per l’Uds, è inevitabile. “Rivendichiamo il ripristino totale dei fondi per il miglioramento dell’offerta formativa e rifiutiamo con forza la proposta dell’uso dei 350 milioni non ancora attribuiti alle scuole per pagare gli scatti di anzianità 2012. Ma gli scatti d’anzianità vanno pagati senza intaccare i fondi Mof”, conclude l’associazione studentesca.
    Sarà esaudito il loro desiderio o rimarrà inevaso? Al momento, visti anche i precedenti, la seconda ipotesi appare più plausibile.


    tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  3. #23
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    “Giallo” sugli scatti di anzianità, il Mef rivuole indietro gli aumenti del 2012




    Con un’informativa del 27 dicembre, il ministero dell’Economia chiede il graduale recupero degli aumenti attraverso “rate di importo fisso lordo di € 150,00 fino a concorrenza del debito”. Insorgono i sindacati. Scrima (Cisl) si scaglia contro il Governo Letta: un atto di palese incoerenza rispetto alle tante affermazioni di voler sostenere e valorizzare il lavoro nella scuola. L’Anief ricorre alla Cedu. Intanto crolla il potere di acquisto dei redditi delle famiglie.
    Quello sugli scatti di anzianità del personale scolastico sta diventando un vero “giallo”. Mentre i sindacati speravano di aver portato a caso il recupero delle tre annualità bloccate a seguito dell’applicazione dell’art. 9 della Legge 122/2010, dal ministero dell’Economia e delle Finanze è stata pubblicata un’informativa, la 157/2013 che fredda tutti gli entusiasmi: nella comunicazione, rivolta agli utenti NoiPA, il Mef indica la necessità di realizzare quanto previsto dal D.P.R. n. 122/2013, che ha sancito la nullità dell’accordo sulla copertura degli scatti automatici e sugli aumenti disposti dai contratti. Pertanto, continua l’informativa emessa dal dicastero di Via XX Settembre, “per il personale che prima dell’applicazione risultava con maturazione della progressione economica nel corso dell’anno 2013 sono stati accertati crediti erariali che verranno recuperati con rate di importo fisso lordo di € 150,00 fino a concorrenza del debito”. In pratica, sembrerebbe di capire che tutti coloro che hanno maturato lo scatto automatico in busta paga nel 2012 dovranno restituirlo.
    Ad interpretare in tal modo, l’informativa è anche la Cisl. Il cui segretario generale, Francesco Scrima, non ha tardato ad emettere un duro comunicato contro l’operato del Governo Letta.
    “Le istruzioni impartite dal Ministero dell’Economia per un graduale recupero degli scatti maturati nel 2012 – dice Scrima – costituiscono una decisione inaccettabile che va bloccata, una vera e propria provocazione che se attuata non potrà rimanere senza risposta”. Per il leader di comparto non vi sono dubbi: quello condotto da Governo è un atto di “palese incoerenza rispetto alle tante affermazioni di voler sostenere e valorizzare il lavoro nella scuola”.
    E ancora: “non è ammissibile che si intervenga a recuperare quote di salario già erogate, e ancor di più – sottolinea il sindacalista – che lo si faccia mentre è in fase di avvio la trattativa proprio per il recupero di validità del 2012 ai fini delle progressioni di anzianità. Chiediamo al Governo di sospendere ogni procedura di recupero, impegnandoci ovviamente a sostenere le azioni di impugnativa ove queste si rendessero necessarie da parte degli interessati”. Come sempre, aggiunge Scrima, “sono i fatti, sono le scelte concrete a valere più degli impegni assunti con parole altisonanti: ne ha spese molte anche questo governo, quando ha dichiarato di voler ridare centralità a istruzione e formazione. Ma se la decisione di intervenire sugli stipendi fosse confermata, quelle parole verrebbero palesemente smentite, con una clamorosa caduta di credibilità per chi le ha pronunciate, oltre che – conclude – di autorevolezza e affidabilità per chi nel governo è investito di diretta responsabilità in materia di istruzione e formazione”.
    Meno sorpreso, ma comunque sempre allarmato, per come si sta delineando la vicenda degli scatti è l’Anief. Il sindacato autonomo, che ha sempre dubitato della piena validità del patto di salvataggio degli scatti automatici, sostiene che qualora “venisse confermato il blocco stipendiale”, centinaia di migliaia di lavoratori “subirebbero una palese diversità di trattamento rispetto ai magistrati e agli avvocati dello Stato”. Il riferimento dell’Anief è sempre alla sentenza n. 223/12, attraverso cui la Corte Costituzionale ha annullato l’art. 9, c. 21 della L. 122/2010. Tornando quindi a concedere gli aumenti solo ai magistrati statali. L’organizzazione guidata da Marcello Pacifico, quindi, si batterà in tribunale per cercare di fa fruire dello stesso trattamento il personale della scuola: “il sindacato invita tutto il personale della scuola a costituirsi presso la Corte europea dei diritti dell’uomo. L’obiettivo è ribaltare nelle aule di giustizia quanto deciso dal Governo e avallato dal Parlamento. Non vi sono altre possibilità, ormai, per difendere il potere di acquisto degli stipendi e la professionalità di chi opera nella PA”.
    In effetti, il potere di acquisto degli stipendi dei dipendenti statali sta toccando livelli sempre più bassi. Proprio in questi giorni l’Inps ha comunicato che “nel 2012, anno “tra i più critici” per l’economia e la società italiana, i redditi delle famiglie ne hanno risentito in “maniera rilevante”. Si sono infatti ridotti del 2% in termini monetari, ma in termini di potere d’acquisto la caduta è stata di ben 4,9 punti”.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  4. #24
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Restituzione scatti stipendiali: chi riguarda?



    Mentre si attendono ulteriori chiarimenti da Mef e Miur incominciamo a fornire qualche notizia in più su quello che sta ormai diventando il “giallo” di inizio anno.
    Noi lo avevamo detto in tempi non sospetti che il Mef avrebbe richiesto indietro i soldi di alcuni docenti o personale della scuola che sarebbero scattati nel 2013. É antipatico ricordalo ma è proprio così. È proprio quello che in questi giorni sta maturando per effetto della nota del Mef del 27 dicembre 2013,che con il messaggio 157/2013 destinato a tutti gli utenti NoiPa, area “Stipendi”, ha comunicato che “in applicazione del D.P.R. n. 122 del 4 settembre 2013 pubblicato sulla G.U. del 25 ottobre 2013 l’art. 1, comma 1, lett. b), dispone per il comparto scuola la proroga fino al 31 dicembre 2013 dell’art. 9, comma 23, D.L. 78/2010, relativo al blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per il personale del Comparto Scuola”. In un nostro articolo del 25 novembre, a firma di chi scrive questa nota, avevamo parlato del rischio concreto di un prelievo forzoso da parte del Mef, per coloro che essendo scattati legittimamente nel 2013, a partire dal mese di gennaio, si sarebbero trovati bloccati retroattivamente. Infatti avevamo spiegato che l’ulteriore blocco degli scatti di anzianità 2013, sancito dal recente DPR 25 ottobre 2013, avrebbe bloccato gli scatti di chi sarebbe scattato a fine anno, inoltre avevamo detto che sarebbero stati colpiti pure coloro che già hanno percepito ed incassato gli scatti, dall’inizio del 2013. Inascoltati avevamo richiesto urgentemente alla politica di proporre un emendamento a questo provvedimento di blocco degli scatti 2013, magari da inserire nella prossima legge di stabilità 2014, che lo annulli definitivamente, in modo da evitare che possa essere trattenuto dagli stipendi 2014, quanto percepito. Purtroppo abbiamo dovuto riscontrare una certa inerzia politica nei confronti del problema da noi sollevato a tempo debito, che non è stato preso nella giusta considerazione. Adesso che il danno è stato fatto, possiamo solo spiegare ai nostri lettori chi saranno i docenti o il personale scuola danneggiati da questo provvedimento. Chi dovrà restituire gli scatti percepiti nel 2013? Per esempio chi è scattato a gennaio 2013, in ritardo per effetto del blocco 2012, ed ha ricevuto anche gli arretrati, a gennaio 2014 pur mantenendo la permanenza dello scatto raggiunto dovrà tuttavia restituire i soldi percepiti in più nell’anno 2013. Chi invece ha avuto lo scatto alla fine del 2013, sempre con differimento di un anno, a gennaio 2014 verrà retrocesso come posizione stipendiale e dovrà restituire i soldi percepiti in più nei mesi finali del 2013. In questo caso solo nel 2014 avrà lo scatto a causa del congelamento degli anni 2012 e 2013. Chi invece è scattato nel 2013 per lo sblocco del biennio 2010 e 2011 ed ha percepito gli arretrati resta fuori da ogni prelievo forzoso. Infine dobbiamo segnalare, come fanno notare gli esperti nazionali della Flc Cgil che gli immessi in ruolo degli ultimi tre anni potrebbero vedersi bloccate le ricostruzioni di carriera, dal momento che l’ulteriore blocco introdotto dal DPR 122/2013 mette in discussione la validità giuridica dell’anno 2013 a cui si aggiunge l’anno 2012, tuttora bloccato dalla manovra Tremonti (D.L. 78/2011).


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  5. #25
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scuola, il governo chiede indietro i soldi agli insegnanti. “Ridate 150 euro al mese”


    Il ministero dell’Economia e Finanze ha diramato una nota per la restituzione degli scatti d’anzianità (sbloccati nel 2013 con tre anni di ritardo) “con recupero a decorrere dalla mensilità di gennaio 2014″. Dopo la protesta dei 5 Stelle insorge anche il Pd. E il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza chiede la sospensione dell’applicazione. Ma il dicastero di Saccomanni chiude: “Atto dovuto”. Renzi: “Mi arrabbio, non siamo su Scherzi a parte”
    Il linguaggio come al solito è asciutto e burocratico, la richiesta però è brutale: gli insegnanti italiani devono restituire 150 euro al mese allo Stato. Soldi avuti indebitamente? Neanche per sogno, soldi dovuti e attesi da almeno tre anni. Parliamo di quelle persone che guadagnano tra i 1300 e i 1700 euro dopo almeno venti anni di anzianità. E che, nel 2013, pensavano di essere finalmente usciti dal tunnel del congelamento degli scatti di anzianità deciso nel 2010 dal governo Berlusconi. Nei due mesi tradizionali per gli insegnanti, aprile e settembre, i docenti interessati si sono visti così accreditare gli scatti dovuti e a cui erano stati costretti a rinunciare per tre anni.
    Lo scorso settembre, però, il governo Letta ha deciso, con il Decreto 122, di prorogare il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti. Nessuno, allora, ha pensato che tale misura potesse avere effetti sull’anno appena trascorso. E invece, lo scorso 27 dicembre, il Ministero dell’Economia e Finanze ha diramato una nota interna in cui precisa che l’applicazione della norma impone la restituzione degli aumenti già percepiti “con recupero a decorrere dalla mensilità di gennaio 2014 con rate mensili di € 150,00 lorde fino a concorrenza del debito”. Come spiega la Flc-Cgil, chi ha avuto scatti a gennaio 2013 e si è visto attribuire gli arretrati ad aprile, “dovrà restituire i soldi percepiti in più nell’anno 2013”. Chi invece ha avuto lo scatto da settembre 2013 dovrà restituire i soldi avuti in più da settembre ma si vedrà retrocesso come posizione e dovrà attendere settembre 2014 per rivedere lo scatto. Beffa doppia per chi aveva programmato il pensionamento da settembre 2014, cioè una volta maturato lo scatto. “Questi lavoratori – nota la Cgil – qualora rientrino nel secondo caso dovranno rimanere un altro anno per poter vantare, sia sul trattamento pensionistico che sulla buonuscita, lo scatto tanto agognato”. Alla protesta della Cgil si aggiunge quella dei Cobas che hanno indetto un presidio al ministero per venerdì 17 gennaio.
    La situazione, dopo la protesta del Movimento 5 Stelle che, per primo, aveva denunciato questa misura con il parlamentare Luigi Gallo, si muove anche sul fronte politico. Il segretario Pd Matteo Renzi riprende il tema denunciato dai grillini (così avvenne, a dicembre, anche per il decreto Salva-Roma) e va all’attacco: “A me non interessa il rimpasto, ma se il ministero dell’Economia richiede indietro 150 euro agli insegnanti, io mi arrabbio. Non stiamo su “Scherzi a parte“, questo è il governo italiano. Non puoi dare dei soldi e poi chiederli indietro”. Poche ore prima, il responsabile Scuola del Pd, il renziano Davide Faraone, spiegava. “Il danno, cioè il taglio di quei fondi sacrosanti si somma adesso alla beffa: una volta percepite e spese queste somme i docenti le dovranno restituire. Siamo dunque all’assurdo”.
    Ma è lo stesso ministro, Maria Grazia Carrozza, a ergersi a paladina dei docenti con una lettera inviata al ministro Saccomanni in cui chiede di sospendere la procedura di recupero degli “scatti” stipendiali per il 2013. Niente da fare. Il ministero dell’Economia e delle finanze replica con una nota: “Atto dovuto da parte della Pubblica amministrazione. Il Dpr n.122 entrato in vigore il 9 novembre ha esteso il blocco degli scatti a tutto il 2013 e dunque queste somme già erogate – per un vuoto legislativo durato alcuni mesi – vanno recuperate”. E la polemica interna all’esecutivo viene rilanciata così: “Se poi il ministro Carrozza – spiegano al ministero dell’Economia – all’interno del suo dicastero riesce a individuare economie, razionalizzazioni di spesa che consentono di recuperare una cifra sufficiente da utilizzare per il pagamento dello scatto in questione ovviamente questo si farà”. Già per il 2010 e il 2011 a viale Trastevere si é riusciti ad affrontare la questione in questo modo, dirottando cioè, per il pagamento degli scatti, somme risparmiate in altri capitoli di spesa.



    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  6. #26
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scuola, aumento bloccato agli insegnanti: il Tesoro toglie 150 euro al mese ai prof


    «Vanno restituiti gli scatti d’anzianità del 2013». Renzi: «Sembra “Scherzi a parte”»
    Come una miccia accesa in una polveriera, la decisione del ministero dell’Economia di chiedere che vengano restituiti gli scatti di anzianità maturati nel 2012 dagli insegnanti della scuola pubblica, ha scatenato preoccupazione e ira dei docenti, con un braccio di ferro all’interno del governo. Centinaia e centinaia di telefonate hanno assediato i sindacati, una petizione on line ha raccolto già migliaia di firme, mentre i social network hanno riversato in tempo reale tutto il malessere dei lavoratori della scuola – insegnanti, ma anche personale Ata (gli amministrativi, i tecnici e gli ausiliari) – nel palcoscenico pubblico che è il web. Il Ministero dell’Economia pretende che si prelevi – gradualmente, con una rata media di 150 euro al mese – l’aumento degli scatti già dalla busta paga di gennaio, fino al totale recupero di quanto lo Stato ha pagato nel 2013 per gli scatti dell’anno prima. E la platea interessata, decisamente vasta, è quella di oltre 100 mila lavoratori che nel 2012 avevano fatto quel passo in più nello stipendio.
    Sono intervenuti i sindacati, che minacciano anche lo sciopero; è intervenuto il Pd, che pure è il partito della coalizione di governo, parlando di assurdità. «Non stiamo su ”Scherzi a parte“. Non puoi dare dei soldi e poi chiederli indietro», chiosa secco il segretario Matteo Renzi. È intervenuta anche la titolare dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, con una lettera al suo collega Fabrizio Saccomanni, il ministro dell’Economia, chiedendo l’immediata sospensione della procedura di recupero. Perché non c’è solo la minaccia della detrazione che va a colpire una categoria, i lavoratori della scuola, sempre protagonista quando si tratta di sacrifici.

    LE PROTESTE
    Ma c’è anche un elemento pratico che pesa: proprio nei prossimi giorni si procederà al conteggio per le buste paga di gennaio, e quindi si dovrà intervenire materialmente. Per il Tesoro, che ieri è intervenuto rendendo nota la posizione ufficiale, si tratta di un atto dovuto: tocca perciò al ministero dell’Istruzione trovare i risparmi necessari per derogare al blocco degli scatti.
    Ora c’è l’esplosione delle proteste. La miccia è stata accesa il 27 dicembre, la data della nota del ministero dell’Economia che chiedeva i soldi indietro in applicazione di un decreto (il Dpr 122/2013) entrato in vigore ai primi di novembre che ferma il rinnovo del contratto di lavoro e gli scatti di stipendio. «Un pasticcio che si può e si deve evitare. Una decisione inaccettabile che va bloccata, una vera e propria provocazione che se attuata non potrà rimanere senza risposta», ha reagito da subito il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima. «Situazione gravissima, mai accaduta prima», sbotta Massimo Di Menna, Uil scuola, aggiungendo che il governo tratta «il personale della scuola anziché come lavoratori titolari di diritti, come sudditi». Non è morbida neanche la reazione di Davide Faraone, responsabile Scuola e welfare del Pd: «Si tratta di importi provenienti dal taglio dei fondi di funzionamento delle scuole che erano stati promessi ai docenti come pagamento dei dovuti scatti di stipendio. Il danno, cioè il taglio di quei fondi sacrosanti, si somma adesso alla beffa». Per Mimmo Pantaleo, leader della Flc-Cgil è l’ennesimo «pesante intervento sui diritti acquisiti dei lavoratori della scuola». E la Gilda: «Siamo stanchi di aspettare: vengano restituiti ai docenti gli scatti stipendiali 2012 o sarà sciopero generale».

    IL PASTICCIO
    Gli scatti di anzianità sono stati bloccati per la prima volta, per il personale della scuola, nel 2010 per tre anni, dagli allora ministri Tremonti-Gelmini. Poi la trattativa con i sindacati ha recuperato gli importi per il 2010 e per il 2011. Ora è in corso all’Aran la trattativa per il recupero del 2012. Se dovesse arrivare l’intesa, come prevedibile, le somme che stanno per essere recuperate dovranno essere presto restituite.


    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  7. #27
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Pasticcio scatti 2013, interviene Letta Non ci sarà nessun prelievo in busta paga



    Il ministero dell’Economia chiedeva la restituzione dei soldi in più già percepiti. Levata di scudi dei sindacati, scontro Carrozza-Saccomanni
    Il prelievo dei soldi già percepiti dalle buste paga degli insegnanti diventa un caso politico. Mentre il governo è al lavoro per rimediare al «pasticcio» degli scatti di anzianità erogati erroneamente nel 2013, è scaricabarile tra il titolare dell’Economia Maurizio Saccomanni e il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. «C’è stato un problema di comunicazione – dice Saccomanni- Il ministero dell’Economia è un mero esecutore. Aspettavamo istruzioni che non ci sono pervenute». In un comunicato ufficiale, il Mef precisa di aver informato il Miur il 9 dicembre scorso, quindi un mese fa, che avrebbe proceduto al calcolo e al recupero delle somme relative agli scatti, dando al Miur il tempo necessario a formulare diverse istruzioni. Istruzioni che però non sono mai arrivate, stando al ministero delle Finanze: motivo per cui «le strutture operative del Mef hanno proceduto secondo le informazioni disponibili e come disposto dalla legge in vigore». La Carrozza per ora chiosa, e parla di «impicci burocratici amministrativi» che possono, come in questo caso, portare ad un «pasticcio» senza che «i ministri e il governo ne sappiano niente»: «Tra Natale e Capodanno sono stati presi questi provvedimenti per inerzia amministrativa senza comunicare ai ministri competenti cosa stava avvenendo», ha spiegato il ministro. Chiarendo di non avercela con Saccomanni: interpellata sull’eventualità di dimissioni del ministro, chiarisce: «Non condivido quest’impostazione: Saccomanni è al lavoro, non ha preso un minuto di vacanza». Intanto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, garantisce: «Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti». Ma la «figuraccia» politica, per dirla con le parole di Matteo Renzi, resta: «Il governo ci ha messo una pezza. Era già accaduto con le slot machines, con gli affitti d’oro, con le polemiche dell’Anci- dice Matteo Renzi – dobbiamo trovare un diverso modo di lavorare insieme, Basta figuracce gratis».
    PRELIEVO IN BUSTA PAGA – Centocinquanta euro in meno al mese nella busta paga, fino alla restituzione dei soldi percepiti in più nel 2013. E’ questa la stangata che stava per abbattersi sugli insegnanti italiani, che per effetto del Dpr 122/2013, emanato a settembre e d entrato in vigore il 9 novembre, si sono visti bloccare sia il rinnovo del contratto collettivo di lavoro che gli scatti stipendiali. Al punto che il ministero dell’Economia era stato costretto, con una nota del 27 dicembre, a richiedere indietro i soldi a chi ha già percepito l’aumento dello stipendio per effetto dello scatto. Una richiesta che ha sollevato le polemiche di tutti i sindacati della scuola, e che è stata contestata anche dal ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, che martedì su Twitter ha annunciato: «Ho chiesto al ministro Saccomanni di sospendere la procedura di recupero degli scatti stipendiali per il 2013». Pronta la replica del ministero dell’Economia : «Non dipende dal Tesoro, è un atto dovuto. Se il Miur riesce a trovare dei risparmi nell’ambito del suo dicastero per derogare al blocco degli scatti, il governo a quel punto potrà erogare gli scatti». Ed è questa la soluzione attorno a cui si sta lavorando in queste ore, per evitare che nel cedolino di gennaio 45mila tra insegnanti e ausiliari si ritrovino il recupero dei soldi percepiti in più.
    I SINDACATI – I primi a sollevare la protesta erano stati i sindacati, minacciando lo sciopero generale. «Mi sembra una decisione inevitabile perché non era assolutamente comprensibile la scelta di chiedere ai lavoratori della scuola una restituzione», commenta ora Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. «Sciatteria di Saccomanni o polpetta avvelenata?», si chiede Raffaele Bonanni (Cisl). «Accogliamo con soddisfazione il dietrofront dichiarato dal governo ma adesso aspettiamo che all’annuncio politico seguano atti giuridici rilevanti», sottolinea Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. E Massimo Di Menna(Uil) avverte: «Controlleremo che non ci siano sorprese».


    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  8. #28
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scatti, per finanziarli il Miur tenta la carta a sorpresa


    Evitando di prelevare tutto dal Mof, il Ministero recupererebbe un bel po’ di consensi: per studiare le possibilità sono al lavoro diversi tecnici di entrambi i ministeri. A confermarlo è lo stesso ministro Carrozza. Intanto, al Miur si sta cercando di “neutralizzare” la norma dello scorso agosto che ha consentito al Mef di chiedere la restituzione degli scatti già pagati.
    Per sovvenzionare gli scatti automatici, il Miur starebbe tentando soluzioni alternative. In modo da non privare gli istituti una parte del Mof. A dirlo all’Unità, stavolta senza giri di parole, è il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, all’indomani dell’ottenuto successo nella vicenda che ha visto il Mef procedere in modo davvero troppo autonomo.
    ”Stiamo facendo delle verifiche con i tecnici per trovare risorse che non comportino l’uso dei fondi per il miglioramento dell’offerta formativa”, ha detto Carrozza. Per poi aggiungere: ”La scuola è all’osso e non è facile trovare le risorse”.
    Non è facile, ma nemmeno impossibile. Per questo motivo, un gruppo di dipendenti e dirigenti dei ministeri dell’Istruzione e dell’Economia sono da mercoledì 8 gennaio al lavoro per trovare la soluzione tecnica che consentirà di uscire concretamente dall’impasse. Il problema è che non è di certo possibile modificare il Dpr 122, che ha bloccato per tre anni sia il rinnovo dei contratti sia gli scatti d’anzianità. Mentre a viale Trastevere si sta seriamente pensando di attuare un provvedimento di legge per “neutralizzare” la norma dello scorso agosto che di fatto ha consentito al Mef di chiedere la restituzione degli scatti già pagati. In parallelo la via da percorrere sarebbe quella già seguita in passato. Con una trattativa tra governo e sindacati si stabilì, infatti, alla luce del blocco, che una quota delle risorse che si ottenevano con il contenimento degli organici potesse essere utilizzata per la valorizzazione del personale e per la scuola si optò per il ripristino degli aumenti legati agli scatti di anzianità.
    Della “copertura” relativa al 2012 mancherebbero circa 100 milioni di euro. Che potrebbe essere attinte dal 30% di risparmi derivanti dai tagli dell’era Gelmini (per il 2012 ci sono 120 milioni). Per il 2013 (gli oneri per le anzianità stipendiali si aggirano sui 370 milioni) si “pescherebbe” invece dal Mof, il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa: “l’atto di indirizzo che prevede questa ipotesi – ricorda l’Ansa – è già stato inviato al ministero della pubblica amministrazione ed è la base per aprire una trattativa con i sindacati all’Aran”.
    Una prima tranche del Mof (521 milioni di euro) é già stata dirottata alle scuole; restano disponibili – spiegano i sindacati – 463 milioni. Anche il sottosegretario all’Istruzione, Gian Luca Galletti, ha fatto intendere che i giochi non sono ancora fatti.
    Nel frattempo, i sindacati mettono le mani avanti. “Si cancelli la norma che nell’ottobre dell’anno scorso ha aggiunto un altro anno, il 2013, a quelli ‘sterilizzati’ dal governo Berlusconi nel 2010, determinando il pasticcio poi evitato in extremis dal Governo” chiede il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima. E la Flc si dice nettamente contraria al taglio del Mof per ripristinare gli scatti del 2012 e 2013 nella scuola. “E’ necessario – afferma il segretario generale, Mimmo Pantaleo – che il Governo reperisca risorse aggiuntive per ripristinare gli scatti. L’ipotesi di riduzione del Mof per pagare gli scatti del 2012 è consistente e impraticabile. Infatti il fondo si ridurrebbe a meno di 600 milioni di euro anche a seguito del taglio già effettuato per pagare gli scatti 2011. Si colpiranno ulteriormente e pesantemente studenti, personale e famiglie”. “Scippano il fondo d’istituto” é l’allarme lanciato dall’Unicoba. Mentre la Gilda ha nel mirino il ministro Saccomanni, reo di un altro intervento a danno della scuola: “prima della pausa natalizia, il Miur ha concluso tutte le operazioni necessarie per i pagamenti ai supplenti precari e ha comunicato alle scuole la disponibilità dei fondi, così da poter liquidare subito gli stipendi. Ma tutto si è bloccato perché il sistema informatico del Mef per i pagamenti delle scuole, risulta inaccessibile. Sorge il dubbio che questo blocco sia legato alla questione degli scatti e dei famigerati 150 euro che potrebbe aver assorbito tutte le attenzioni di via XX Settembre”.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  9. #29
    Data Registrazione
    Dec 2010
    Messaggi
    2,516
    Post Thanks / Like
    Downloads
    5
    Uploads
    0

    Predefinito

    faccio presente come lavorano "ai piani alti":
    sono scattati quelli del 2013
    sono ancora blccati quelli del 2012
    ciao beva

  10. #30
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scatti, la partita non è chiusa


    La direttiva per l’avvio delle trattative, che dovranno dare copertura al pagamento degli scatti di anzianità per l’anno 2012, è pronta. ItaliaOggi l’ha letta: i 370 milioni di euro che servono a pagare gli aumenti, che il Mef aveva disposto di recuperare a colpi di 150 euro al mese, andranno a incidere per 250 milioni sul fondo di istituto.
    Gli altri 120 sono quelli disponibili a seguito dei risparmi della riforma Gelmini. Tutto bene allora? Niente affatto. La vicenda degli scatti (si veda ItaliaOggi di mercoledì scorso), dopo il pasticcio politico e burocratico che ha investito il governo, con tensioni tra i due ministri direttamente interessati (Carrozza e Saccomanni) che sono tutt’altro che esaurite, avrà necessità anche di un passaggio al consiglio dei ministri per essere definitivamente risolta. Non basta infatti trovare i soldi a questo punto. Serve anche una norma per sterilizzare il dpr che il consiglio dei ministri di fine agosto ha approvato e che ha prorogato a tutto il 2013 il blocco degli scatti di anzianità. É il decreto che consente tra l’altro al ministro dell’economia, Fabrizio Saccomanni, di dire che la collega dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, non poteva non sapere. Non poteva non sapere che per il 2013 il blocco degli scatti sarebbe andato avanti. Quali sono gli effetti del dpr, in assenza di un intervento normativo correttivo, è spiegato nel servizio in pagina: le retribuzioni resterebbero comunque congelate, con una conseguente perdita di circa 1000 euro l’anno, a causa del permanere del ritardo di un anno nella maturazione del gradone. Già, perché a fronte del ripristino dell’utilità del 2012, sarà comunque cancellata l’utilità del 2013.
    Insomma, non basta la sola decisione politica del premier Enrico Letta di non togliere dalle buste paghe di gennaio i 150 euro al mese a recupero degli aumenti già pagati. Così come non basta un accordo tra sindacati e Aran sulle coperture. Serve la norma. Ed è quella che sarà approvata al prossimo consiglio dei ministri.Probabilmente sarà poi presentata come emendamento a un dei decreti in conversione in parlamento. Forse il Milleproroghe. Sta di fatto che ieri una nota di Palazzo Chigi annunciava: «Per quanto riguarda il 2014, il pagamento degli scatti di anzianità potrà essere assicurato a seguito delle decisioni che verranno assunte nel prossimo consiglio dei ministri per gli insegnanti che ne abbiano beneficiato nell’anno 2013».
    Una precisazione che conferma anche la gestione tutt’altro ordinata e coerente che la vicenda ha avuto finora. E su cui i due ministeri non hanno affatto riposto le armi in quanto a riffacciarsi le responsabilità. Se per Saccomanni, la collega dell’Istruzione sapeva, visto che l’annuncio del decreto di recupero delle somme era stato dato in un vertice del 9 dicembre scorso, mentre la reazione della Carrozza è del 7 gennaio, è altrettanto vero che l’atto di indirizzo per il recupero delle somme è stato firmato dal ministro dell’istruzione a fine dicembre.
    E anche questo era noto all’Economia, che ben poteva risparmiarsi, è il ragionamento fatto a viale Trastevere, una nota di recupero di somme che poi dovevano essere restituite. Ma al di là delle responsabilità dei singoli che hanno lavorato sui dossier ministeriali, il fatto politico è che il governo, che aveva annunciato un cambio di rotta sulla scuola, e che almeno sulla carta gode del consenso elettorale del personale scolastico, ha fatto un autogol mediatico. In queste ore in cui si intensificano le voci di un rimpasto di governo, sia il nome della Carrozza che quello di Saccomanni compaiono nella lista dei candidati alla sostituzione, una lista sempre più lunga. Voci, che secondo rumors di palazzo Chigi, sarebbero in entrambi i casi prive di fondamento.


    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



Pagina 3 di 16 PrimaPrima 1234513 ... UltimaUltima

Informazioni Discussione

Utenti che Stanno Visualizzando Questa Discussione

Ci sono attualmente 1 utenti che stanno visualizzando questa discussione. (0 utenti e 1 ospiti)

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •