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Discussione: Concorsi pubblici, il Miur prova a stringere i tempi

  1. #51
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    Concorso, il Miur autorizza la chiusura delle scuole-sedi e conferma l’esito immediato delle preselettive

    Le indicazioni contenute in una nota del direttore generale Luciano Chiappetta agli Usr: possibile sospendere l’attività didattica; ammessi i candidati esclusi, solo se muniti di ordinanze o decreti cautelari dei giudici amministrativi a loro favore; vietato alzarsi sino a quando non apparirà il punteggio conseguito; via libera a penne e fogli di carta durante l’esame. Il Ministero dell’istruzione continua a fornire ulteriori indicazioni e dettagli su come si svolgerà la prova preselettiva del concorso a cattedra, in programma il 17 e 18 dicembre prossimi. L’ultimo ragguaglio è arrivato attraverso una nota inviata dal direttore generale Luciano Chiappetta agli Usr attraverso la nota prot. n. AOODGPER. 8899/bis, datata 23 novembre 2012 (anche se cominciata a circolare, tramite siti internet sindacali, solo nella giornata del 3 dicembre).

    Si tratta di indicazioni importanti. Per diversi motivi. Il primo è perché è la prima volta che una prova a cui partecipano così tanti candidati si svolge all’interno di aule informatiche. Il secondo è perché anche gli stessi commissari non avendo attraverso cui orientarsi necessitavano di indicazioni più definite. Il terzo motivo è per informare e rendere participi sin d’ora i 321mila partecipanti alla verifica preselettiva di tutti i passaggi che li aspettano da quando accederanno nella scuola-sede indicata dal portale del Miur sino a quando lasceranno lo stesso istituto.
    Veniamo ora alle indicazioni. Nel rivolgersi ai responsabili dei vari Uffici scolastici regionali, il Miur ricorda l’importanza, prioritaria, “di assicurare l’uniformità dei comportamenti da tenere nella fase di organizzazione e svolgimento della” prova concorsuale.
    Detto questo, il dg di viale Trastevere sottolinea anche “l’opportunità di sospendere l’attività didattica nelle scuole sedi di svolgimento della prova, salvo che la situazione concreta e logistica consenta di svolgere la stessa prova senza intralcio alle predette attività”.
    Passando alle indicazioni operative, l’indicazione è quella di fare in modo che “i comitati di vigilanza” delle prove preselettive “siano presieduti dal dirigente dell’istituzione scolastica sede della prova (o dal vicario in caso di malattia oppure di reggenza, qualora il dirigente sia titolare di altro istituto sede di concorso)”. I comitati dovranno inoltre contenere al loro interno “due referenti (tecnico e amministrativo) per ciascuna aula impegnata”, oltre che e “altri due soggetti scelti tra il personale della scuola e di codesti uffici”.
    La chiusura delle scuole dove si svolgeranno le prove si comprende ancora meglio quando il Miur specifica che “per il regolare svolgimento della prova i suddetti comitati si avvalgono di un numero congruo di personale addetto a compiti di sorveglianza ed assistenza interna”.
    Gli Usr sono stati inoltre incaricati di “verificare con il massimo rigore che non sussistano cause di incompatibilità nella nomina dei Presidenti e dei membri dei Comitati di vigilanza, ai sensi dell’articolo 9 del D.P.R. n. 487 del 1994”.
    Ai referenti amministrativi d’aula viene chiesto poi di assolvere con accuratezza ed “con il massimo rigore” tutte “le operazioni di riconoscimento dei candidati”. In particolare, dato che interessa anche tutti i candidati al concorso, come previsto dal comma 8, dell’articolo 5 del D.D.G. n. 82 del 24 novembre 2012, sarà indispensabile che “i candidati siano muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità e del codice fiscale”.
    Un’altra indicazione importante riguarda gli esclusi e quelli invece ammessi tramite tribunale. I commissari dovranno, infatti, “verificare che siano ammessi a sostenere la prova, se non presenti negli elenchi degli aspiranti che hanno inoltrato regolare domanda di partecipazione al concorso, solo i candidati muniti di ordinanze o di decreti cautelari dei giudici amministrativi a loro favorevoli”.
    Tra le altre indicazioni meritevoli di interesse, riportiamo quella di far “assicurare una congrua dotazione di fogli di carta bianca e di penne da rendere disponibile presso ogni postazione informatica”. Carta e penna potrà essere così portata: l’Avvocatura dello Stato, quindi, deve aver dato il consenso. Anche perché una parte dei test, ad esempio quelli sugli “insiemi”, può necessitare di fare delle verifiche scritte.


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  2. #52
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    Concorso, meglio non rispondere

    Intanto il Tar Lazio ammette con riserva i prof di ruolo

    È confermato, le prove preselettive del concorso a 11.542 posti di insegnante delle scuole statali di ogni ordine e grado si terranno il 17 e il 18 dicembre prossimi, nonostante il maltempo abbia messo fuori combattimento alcune aule e soprattutto i pc. Risolto anche il giallo dei candidati ripescati, quelli le cui domande erano presenti a sistema ma non risultavano inoltrate, non solo potranno partecipare alle prove ma avranno la possibilità, com’è giusto, di inserire i loro titoli, essendo stato loro impedito nel periodo dal 7 al 21 novembre.

    Resta invece l’incognita dei docenti di ruolo. Il Tar Lazio ieri ha dato ragione ai legali dell’Anief che, in un ricorso patrocinato dall’associazione per una ricorrente che intendeva cambiare classe concorsuale e ordine di scuola, aveva impugnato il procedimento di esclusione: era già di ruolo. E il bando di gara esclude chi è già assunto nella scuola, ma non nelle altre amministrazioni. Il Tar ha ammesso i ricorrenti con riserva, la decisione di merito sarà presa in altra seduta. Anche per questi docenti, intanto, si aprono le porte dei test preselettivi. Chi li supererà lo saprà subito sulla postazione sulla quale ha lavorato. Riusciranno i concorrenti che avranno totalizzato almeno trentacinque punti su un set di cinquanta domande (un punto per ogni risposta esatta), il che non significa però avere risposto esattamente a 35 domande, perché per ogni risposta sbagliata c’è una penalizzazione di mezzo punto. Ogni due risposte sbagliate, quindi, bisogna avere dato una risposta esatta in più. Nell’incertezza meglio non rispondere, non ci sono penalizzazioni. A partire dalle ore 20 di martedì scorso, 27 novembre, ciascuno degli oltre trecentomila candidati può trovare sul portale dei singoli uffici scolastici regionali e su quello del ministero la sede, il giorno e l’orario di svolgimento della prova preselettiva e dalla stessa ora può anche prendere visione dell’archivio da cui saranno estratti i quesiti che saranno loro sottoposti al momento della prova e sui quali possono esercitarsi. L’elenco delle sedi e degli orari è stato subito dopo ripubblicato, a causa di eventi atmosferici che hanno reso impraticabili alcune aule scolastiche. Per facilitare la visualizzazione il ministero ha previsto l’accesso diretto alla sezione concorso del proprio portale. Digitando www.istruzione.it, infatti, compaiono sulla destra vari link, il primo dei quali immette alla sezione relativa al calendario e all’archivio dei quesiti. Ciascun concorrente, digitando la prima lettera del proprio cognome in corrispondenza della regione nella quale ha presentato domanda di partecipazione, vedrà comparire l’elenco dei candidati con indicazione per ciascuno di sede, aula, giorno e ora. La stessa informazione la potrà trovare, accedendo al simulatore con il proprio codice fiscale, in un riquadro prima delle settanta caselle numerate contenente ciascuna i cinquanta quiz sui quali esercitarsi. Com’è noto il numero totale dei quesiti è di tremilacinquecento e chi vorrà esercitarsi su tutti o su parte di essi potrà farlo solo on line, non essendo prevista la possibilità di scaricare quesiti e risposte sul proprio desktop, però potrà sapere se la risposta data è esatta, colore verde, o sbagliata, colore rosso. Le organizzazione sindacali, però, chiedono che tutti i quesiti, che ci si voglia o meno esercitare, siano pubblicati con le relative risposte esatte. Gli stessi quiz saranno sottoposti nei due giorni di prova e saranno associati al candidato con modalità random. Per utilizzare il simulatore con il proprio browser bisogna installare la versione aggiornata del Plugin Java disponibile sul link del sito Scuola in chiaro nella sezione esercitatore e attivare nel browser «consenti popup per questo indirizzo». Il simulatore non è invece utilizzabile da alcuni tablet in quanto non tutti i dispositivi consentono di scaricare ed installare Java. Per abituare il concorrente a tenere conto della durata di svolgimento della prova, cinquanta minuti trascorsi i quali il sistema acquisirà le risposta date fino a quel momento, durante le esercitazioni nella finestra di ciascuna sequenza di quesiti c’è un indicatore del tempo trascorso.


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  3. #53
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    Profumo, il concorso degli insegnati è giusto dobbiamo normalizzarci

    “Abbiamo bisogno di un paese che abbia una certa continuità”


    Per l’assunzione degli insegnanti «la legge dice che ci sono due canali, le graduatorie o il concorso», un paese però «deve normalizzarsi». Così il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo a Che tempo che fa sull’imminente concorso per gli insegnanti.
    «Bisogna mettere ordine – ha detto il ministro -, riavviare il processo, e fare in modo che sia trasparente, in cui le persone credono. Abbiamo bisogno di un paese che non abbia “stop and go“ma una certa continuità».
    «Le persone – ha continuato – devono sapere le opportunità che vengono loro date e sulla base di quello possono fare il loro piano della vita. Questo non è successo fino a oggi e quindi il concorso ha anche questo significato. Naturalmente le persone in graduatoria possono fare il concorso, se lo desiderano, e se non vincono restano in graduatoria».
    Per il ministro «si poteva assumere anche dalla graduatoria, ma questo – ha sottolineato – significava bloccare per altri 10 anni, e quindi avere altre dieci generazioni perse. Un paese invece deve normalizzarsi e riavviare questo processo chiaro e con continuità».
    Intervistato da Fabio Fazio, Profumo ha parlato anche della necessità di «ricreare la fiducia tra famiglie e insegnanti», che peraltro «sono trattati male da troppi anni», e ha affermato che sulla scuola, «stanca a causa di una situazioni di difficoltà trentennale», «c’è la possibilità di intervenire con un programma nel tempo, con risorse certe e con continuità».


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  4. #54
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    Concorso a cattedra, contrordine del Miur: calendario confermato Nota tranquillizzante del ministero dell’Istruzione dopo l’esito positivo della simulazione, svolta il 6 dicembre, del software di gestione dei test svolta in tutti gli istituti coinvolti. I candidati erano stati invitati a controllare il calendario personale solo a titolo precauzionale. Ora viale Trastevere precisa: eventuali cambiamenti dell’ultimo momento saranno possibili sono in casi isolati e comunque legati ad eventi atmosferici o esterni al meccanismo del concorso stesso. Dopo aver ammesso la mancanza di certezze sull’individuazione della sede di svolgimento delle prove preselettive, che potrà cambiare sino all’ultimo, nella stessa giornata del 6 dicembre il Miur fa anche sapere che “prosegue in modo del tutto regolare l’iter di avvicinamento alle prove preselettive del concorso per il personale docente. Ha avuto infatti un esito positivo – si legge in una nota di viale Trastevere – la prima simulazione del software di gestione dei test svolta in tutti gli istituti coinvolti dal concorso, in vista delle prove preselettive, per accertare la piena funzionalità delle aule e dei computer che saranno utilizzati dai candidati”. Finora le aule informatizzate coinvolte nella simulazione sono state 2.517, mentre sono 2.440 quelle che hanno scaricato il software d’installazione e 2.256 le aule che hanno provveduto a compilare la check-list richiesta, relativa al corretto funzionamento dell’applicativo e all’avvenuta installazione del software su tutte le postazioni. Nei prossimi giorni, come da programma iniziale, si svolgerà una seconda simulazione per monitorare le restanti 261 aule. Il ministero dell’Istruzione coglie l’occasione per dire anche “il calendario delle prove dunque resta confermato. I candidati, come sottolineato dalla nota pubblicata oggi sul sito del Miur, sono invitati a titolo puramente precauzionale, e come già indicato nello stesso bando di concorso, a controllare il calendario personale fino alla data prevista dello svolgimento della prova. Dato l’elevato numero dei partecipanti e degli istituti coinvolti, l’indicazione delle aule potrebbe subire – seppur in casi isolati – qualche variazione dovuta esclusivamente ad eventuali eventi atmosferici o ad altri eventi comunque esterni al meccanismo del concorso stesso”. Insomma, l’allarme sembra rientrato. Però una domanda sorge spontanea: perché la residua possibilità di cambiamenti di sede, legata peraltro solo ad eventi esterni ed imprevedibili, non è stata esternata nella nota ministeriale della mattina del 6 dicembre? Tecnica della scuola
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  5. #55
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    Regolamento delle classi di concorso. Per Flc-Cgil, trucchi e sciocchezze

    Dopo l’invio della nuova proposta sulle classi di concorso al CNPI per il parere, il Miur sarebbe intenzionato all’emanazione del regolamento optando per un “semplice” Decreto ministeriale Assurdo, tuona la Flc-Cgil, ed è come dire: finora abbiamo scherzato.
    Dopo il coinvolgimento di decine di persone e di confronti con le organizzazioni sindacali e con associazioni più o meno rappresentative, compresi i pareri reiterati del CNPI, alla fine si cancella tutto con un colpo di spugna: proposta illegittima e inaccettabile. Non si può intervenire così pesantemente sull’ordinamento con un semplice decreto che risulta un vero e proprio sgarbo istituzionale nei confronti del Parlamento e della Conferenza Unificata Stato Regioni e del Consiglio di Stato.
    L’affondo del sindacato di Pantaleo contro una simile decisione è infatti assai motivato proprio perché i tagli di oltre 130mila cattedre attuati dal governo Belusconi nel 2008 prevedevano, come dice la legge 133/08, l’adozione di un regolamento per la revisione complessiva delle classi di concorso; regolamento che il ministero, approfittando della potestà di intervenire con propri decreti, vuole scavalcare per evitare tutto l’iter dei numerosi pareri istituzionali.
    Ancor di più la scelta di questo strumento “non regolamentare”, già condannato più volte dal Consiglio di Stato e dalla Corte dei Conti, impedisce qualsiasi intervento sulla riconversione del personale in esubero e su tutte le questioni connesse al riordino delle classi di concorso. Nella bozza inviata al CNPI, si tenta perfino di intervenire sulle graduatorie ad esaurimento e sulle graduatorie d’istituto di III fascia, sulla costituzione degli organici, sui requisiti per l’accesso ai concorsi, sul sostegno e su altre materie che nulla hanno a che vedere con quanto prescrive l’art. 405 del Dlgs 297/94: “Il Ministro della pubblica istruzione, provvede, con proprio decreto, sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, alla revisione periodica della tipologia delle classi di concorso [omissis]“.
    Ad accentuare lo sgarbo istituzionale, continua la Flc-Cgil,. non possiamo che rilevare che il testo proposto non è altro che quello che ci era stato illustrato lo scorso maggio e che ora si cerca di spacciare in forma di Decreto capace di “ottimizzare la gestione delle risorse umane”, razionalizzare le procedure di abilitazione e di concorso”, “realizzare risparmi”, “maggiore flessibilità nell’impiego dei docenti” ecc.


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    I precari inscenano il “concorsone” davanti al Miur: questa selezione non s’ha da fare

    A pochi giorni dalle prove preselettive, il Cps organizza un’iniziativa provocatoria: sui classici banchi scolastici di formica verde hanno simulato la compilazione dei test utilizzando dei cruciverba. Alcuni hanno indossato delle maschere raffiguranti il premier Monti, i ministri Profumo, Patroni Griffi e Fornero. Lanciati anche aeroplanini di carta, simbolo degli F35 acquistati dal Governo coi soldi tagliati alla scuola. A pochi giorni dalle prove preselettive, confermate per lunedì 17 e martedì 18 dicembre, i precari della scuola sono tornati a protestare contro la decisione del ministero dell’Istruzione di tornare a svolgere il concorso a cattedra e di non assumere in blocco il personale non di ruolo già vincitore di selezioni pubbliche. Nel pomeriggio del 13 dicembre alcune decine di docenti non di ruolo, aderenti al “Coordinamento precari scuola”, si sono dati appuntamento davanti alla sede del dicastero che ha in mano le sorti istruzione italiana: sulla scalinata di viale Trastevere hanno quindi posizionato due banchi scolastici di formica verde e sopra vi hanno appoggiato una pila di settimane enigmistiche e delle penne. Di lì a poco un gruppo ha inscenato la prova preselettiva del concorso a cattedra. Svolgendo, di fatto, la loro simulazione. E rifiutando quella telematica, tanto contestata, disposta dal Miur.
    L’apice dell’iniziativa provocatoria si è raggiunta quando quattro manifestanti hanno indossato delle maschere somiglianti al premier Monti, ai ministri Profumo, Patroni Griffi e Fornero. Che si sono, anche loro, sottoposti ai test a risposta multipla che, secondo i precari, somigliano troppo ai quesiti presenti nei classici cruciverba.
    Hanno spiegato, nel documento distribuito, che “pur retrocedendo sugli ultimi due punti il Governo ha voluto mantenere il concorso truffa e questo lo ha fatto per una ragione: perché vuole mantenere in piedi e lasciare in eredità al futuro Governo una politica orientata sui tagli nella scuola e sull’attacco alla dignità del lavoro dei docenti, a partire dai precari”.
    Poi il gruppo di insegnanti ha lanciato aeroplanini di carta colorati verso il Ministero: dovevano rappresentare gli F35 acquistati dal Governo. “La nostra mobilitazione – ha spiegato un loro rappresentante – non è solo contro il concorso, ma anche contro la politica dell’esecutivo per come ha trattato la scuola, i precari, i lavoratori. L’acquisto dei caccia rappresenta uno sperpero di denaro pubblico che andrebbe invece dirottato sull’istruzione”.
    Poi una promessa, che ha il sapore dell’avvertimento ai politici che governeranno: “il mondo della scuola proseguirà nella protesta – ha poi aggiunto – per fare pressione sul mondo politico, in vista della prossima campagna elettorale. L’obiettivo è che il futuro Parlamento, per prima cosa, ripristini le risorse tagliate dall’esecutivo Berlusconi, restituendo al mondo dell’istruzione e della ricerca gli investimenti che meriterebbe”.


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  7. #57
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    Tutti i numeri del “concorsone”: oltre 300mila candidati hanno provato il simulatore

    Quasi 8 milioni e mezzo di moduli scaricati per le esercitazioni. Pochissimi refusi nelle domande ufficiali e comunque già eliminati. Le aule informatiche che il 17 e 18 dicembre si popoleranno di aspiranti docenti sono 2.520. Per ogni turno saranno impegnati 49.385 computer. Stanziati circa 200 euro al giorno per pagare il personale di sorveglianza. Il costo complessivo dell’operazione non supererà di molto un milione di euro. Distribuite 5 mila chiavette USB, che i commissari useranno per il salvataggio delle risposte fornite. Il calendario delle prove scritte nella Gazzetta Ufficiale del 15 gennaio. A poche ore dalle prove che selezioneranno una balle fetta dei 321.210 candidati ad aggiudicarsi uno degli 11.542 messi a concorso come docenti della scuola dell`infanzia, della primaria, della secondaria di I e II grado, il Miur ha reso pubblico un documento contenente tutti i numeri del “concorsone”.
    Per quanto riguarda la preparazione delle prove preselettive, in programma lunedì 17 e martedì 18 dicembre, sino al 14 dicembre erano 8.481.184 i moduli scaricati per le esercitazioni e 300.387 i candidati che hanno utilizzato il simulatore gratuito messo a disposizione del Ministero per prepararsi alla prova (oltre il 90 per cento). Dal Miur tengono a precisare che i”n merito ai quesiti pubblicati, e con riferimento anche ad alcune fantasiose notizie di stampa, si precisa che, su 3.500 quesiti, solo alcuni presentavano errori o refusi, in particolare nel modo in cui le stesse domande sono state formulate. Questi, comunque, sono stati eliminati”.
    Complessivamente, il Miur giudica positivamente la fase preparatoria della prova, svolta attraverso test somministrati nelle aule e attraverso dispositivi informatici che saranno utilizzati per la prova preselettiva. “Complessivamente, le aule che saranno utilizzate per lo svolgimento del test di preselezione sono 2.520. Sono 224 invece le aule di riserva. Per ogni turno saranno impegnati 49.385 computer, mentre sono 2.649 i computer di riserva. Sono state inoltre distribuite 5 mila chiavette USB a tutte le scuole impegnate. Alle ore 13 di oggi (14 dicembre ndr) il software che sarà utilizzato per le prove è già stato reso disponibile per tutte le scuole”.
    Per quanto riguarda il compenso per il personale coinvolto nelle prove di preselezione, il Miur tiene a precisare “che, anche con riferimento ad alcune notizie di stampa, la somma stanziata è di circa 200 euro al giorno per aula. Considerato che sono 4 le ore aggiuntive al normale orario di lavoro giornaliero, per due persone il compenso risulta quindi di circa 25 euro l’ora. In ogni caso, nonostante alcune ricostruzioni di fantasia abbiano addirittura ipotizzato un costo complessivo di 120 milioni di euro, il Miur precisa che il costo del concorso è inferiore al milione di euro”.
    I candidati che superano la prova di preselezione sono ammessi alle successive prove scritte, o scritto-grafiche, relative alle discipline oggetto di insegnamento per ciascun posto o classe di concorso. Le prove consistono in una serie di quesiti a risposta aperta e sono finalizzate a valutare la padronanza delle competenze professionali e delle discipline oggetto di insegnamento. La prova scritta della scuola primaria comprende anche l’accertamento della conoscenza della lingua inglese. I candidati all’insegnamento di discipline scientifiche e tecnico-pratiche – che prevedono anche attività di laboratorio – svolgeranno oltre alla prova scritta anche una prova di laboratorio. Il calendario delle prove scritte sarà pubblicato dal Ministero nella Gazzetta Ufficiale del 15 gennaio 2013.
    I candidati che superano le prove precedenti sono ammessi allo svolgimento delle prove orali. Queste hanno per oggetto le discipline di insegnamento. Oltre a valutarne la padronanza, la prova orale dovrà verificare anche la capacità di trasmissione delle stesse discipline e la capacità di progettazione didattica (una vera e propria lezione simulata), oltre ovviamente alla capacità di conversazione nella lingua straniera prescelta dal candidato.
    La prova orale sarà così articolata: una lezione simulata – novità assoluta del concorso – della durata di 30 minuti su una traccia estratta dal candidato 24 ore prima dello svolgimento della prova orale; un colloquio, anch’esso della durata di 30 minuti, nel corso del quale saranno approfonditi i contenuti, le scelte didattiche e metodologiche operate nella lezione simulata.
    Così come nelle prove scritte, la prova orale della scuola primaria comprende anche l’accertamento della conoscenza della lingua inglese.
    Viale Trastevere conferma che l’identikit dei candidati è decisamente “rosa”: la gran parte infatti, per la precisione 258.476, è costituita da donne. I restanti 62.734, sono uomini. Ben due terzi degli aspiranti insegnanti che hanno fatto domanda di partecipazione al concorso, spiega il Miur, non provengono dalle graduatorie ad esaurimento. Sono 214.453 (66,8%), rispetto ai 106.757 (33,2%) che sono invece presenti nelle stesse graduatorie.
    Va poi ricordato che a fronte di 321.210 candidati, le richieste complessive per i posti e le diverse cattedre messe a concorso sono state 501.287, potendo ciascun candidato con una sola domanda richiedere di concorrere per più posti o classi di concorso messi a bando, purché in una sola regione.
    L`età media dei candidati è di 38,4 anni. Di poco più alta è l`età media degli uomini (40 anni) rispetto a quella delle candidate donne (38 anni). Nello specifico, la maggior parte dei candidati (158.879) ha un`età compresa tra 36 e 45 anni. Seguono i 113.924 candidati con un`età pari o inferiore ai 35 anni e i 45.595 con un`età compresa tra i 46 e i 55 anni. I candidati con un`età superiore a 55 anni sono 2.812.
    Per quanto riguarda la distribuzione delle domande, considerati gli ordini di scuola scelti dai candidati, le domande si distribuiscono in modo pressoché omogeneo. Il 26,2% delle domande riguarda i posti disponibili nella scuola dell`infanzia, il 26,6% la scuola primaria, il 20% la secondaria di I grado e il 27,2% la secondaria di II grado.
    Circa la metà delle domande di partecipazione al concorso riguarda posti disponibili nel Sud: sono 164.827, il 51,3%.
    Percentuali minori per le domande riguardanti le regioni del Nord (29,3%) e del Centro (19,4%). La regione con il maggior numero di domande è la Campania: 56.773.
    “Considerato il rapporto tra le richieste inviate e i posti e le cattedre bandite – riassume il ministero dell’Istruzione – maggiori probabilità di successo sono previste per i posti nella scuola primaria, da sempre punto di forza del sistema d`istruzione italiano, nelle cattedre di italiano, storia ed educazione civica, geografia della scuola secondaria di I grado e nelle cattedre delle materie letterarie nel primo biennio della scuola secondaria di II grado”.

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    Secondo giro del concorsone “Io ce l’ho fatta”

    ” Bocciato il 66% dei candidati. «Ho superato la prova, ma questa selezione non premia il merito»

    Cinquanta quesiti di logica e lingua straniera in 50 minuti. Anche il secondo giorno delle prove preselettive del concorso della scuola conferma la tendenza: circa il 66% dei candidati non l’ha superato. A questi docenti si prospettano ancora anni di precariato(«resta il doppio binario», ha rassicurato il sottosegretario Marco Rossi Doria ieri). Gli altri (tra cui, Agnese Landini, moglie del sindaco di Firenze, Renzi) si prepareranno alle prove scritte e orali. Tra di loro c’è Luca. Una laurea con 110 e lode presa per mezzo di borse di studio e casa dello studente, poi dottorato, borsa di ricerca all’estero, Siss. In mezzo ha fatto «di tutto: fonico, dj, cameriere, ho lavorato anche per II Cepu, non si può fare altrimenti: quest’anno ho insegnato una sola settimana». Al quizzone di ieri ha totalizzato 50/50, zero risposte sbagliate. Un record. «Ho partecipato perché è l’unico modo per entrare di ruolo, ma è una pagliacciata dice Nella mia classe di concorso, la 037, storia e filosofia, ci sono 26 posti nel Lazio: devo crederci? L’unica cosa a cui credo è che se riesco ad arrivare all’orale con la preparazione che ho e i 10 anni di dottorato alle spalle me li mangio». Racconta che ieri mattina quello che ha visto nella sede del concorso è stata «gente con la canna alla gola, con un clima da assalto ai forni e ultima spiaggia». Che tanti precari con esperienza decennale sono rimasti fuori, mentre professionisti in altri settori sono passati, «di quale rinnovamento parla il Miur se recluta chi a scuola non c’è mai stato invece di fare posto a chi da anni sta lì?». «Ma fa ridere perché non è valido sotto tutti i punti di vista: sotto l’aspetto della retorica giovanilistica, dal punto di vista politico perché costituisce la sconfitta del mondo della scuola ed è deficitario dal punto di vista finanziario». Intanto, mentre l’Anief minaccia altri ricorsi per far ammettere anche i candidati che hanno ottenuto punteggi inferiori a 35/50 («è troppo alta e va ben oltre, in proporzione, ai 6/10 previsti dal Decreto Legislativo 297/94»), e il Codacons chiede siano pagati ai precari i permessi presi per effettuare il concorso, il Ministero dell’Istruzione diffonde i numeri della prima prova. A superare la prova preselettiva sono i candidati più giovani (25/26 anni e 35/37), che hanno più dimestichezza con i test. Iscritti alla prova, senza superarla, anche tre persone di 67 anni. «Quando si fa un concorso si rischia sempre di escludere o penalizzare qualcuno. Tutti i test sono perfettibili. Ma i test sono stati vagliati da gruppi di docenti molto preparati», ha commentato Rossi Doria. Ma il Cip, Coordinamento Insegnanti Precari, non è d’accordo..«Partecipare al concorsone è svilente per la nostra professione, perché i quiz prevedono un’innegabile dose di casualità e fortuna. Ma insegnare è tutta un’altra cosa», dice Elena La Gioia, presidente. Mentre parla di «colossale inganno nei confronti dei concorrenti e dei precari» la Cgil. «Nei test d’ingresso non vi è alcun rapporto con la misurazione delle competenze professionali, didattiche e pedagogiche commenta Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc Cgil si è trattato di un meccanismo finalizzato a tagliare il più possibile il numero dei concorrenti. Una lotteria a premi che umilia la scuola pubblica».




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    Concorso a cattedra, preselettive spietate: passa solo 1 candidato su 3!

    Dati ufficiali: ammessi allo scritto il 33,5%, appena 88.610 su oltre 321mila iscritti. I più abili a rispondere in Toscana, Piemonte, Lombardia e Liguria. Peggio di tutti in Calabria, dove è risultato idoneo 1 ogni 5. Il Miur: la percentuale di ammessi in linea con le aspettative. E alle tante critiche per la proposizione dei quiz da cruciverba, viale Trastevere dice che si usa questa tipologia in tutti i concorsi pubblici, nazionali ed internazionali, a prescindere dalle figure professionali. Ma fare il docente non è una professione qualsiasi…. Nessuna sorpresa. Le ultime quattro sessioni delle prove preselettive per partecipare alle verifiche disciplinari del concorso a cattedra, tornato ad essere bandito dopo 13 anni, ha solo confermato quanto era emerso nella prima giornata: il passaggio della prova ha riguardato una minoranza dei partecipanti. Da un comunicato di resoconto del Miur risulta che “le prove svolte erano attesi 327.798 aspiranti docenti. Di questi, si sono presentati nelle sedi di concorso in 264.423. Hanno superato la prova 88.610 candidati, ovvero il 33,5%. Le regioni con le maggiori percentuali di successo, dove è stata superata la soglia del 40%, sono: la Toscana (44,3%), il Piemonte (41,7%), la Lombardia (41,3%), la Liguria (il 40,3%). Quelle con le percentuali più basse invece sono: la Calabria (20,8%), il Molise (21,3%), la Basilicata (22,5%).
    Il Miur ha fatto sapere che “si concludono con un bilancio positivo le due giornate dedicate ai test preselettivi, una prova che almeno per le dimensioni e le procedure innovative rappresentava senz’altro uno dei momenti più complessi dell’intero iter concorsuale. Adesso gli aspiranti docenti ammessi, che grazie al sistema digitale hanno avuto modo di conoscere l’esito della prova pochi istanti dopo la sua conclusione, affronteranno le successive prove in programma: gli scritti (il calendario il 15 gennaio nella Gazzetta Ufficiale ndr) e gli orali, tra cui la novità assoluta della lezione simulata che valuterà la capacità di stare in classe e comunicare agli studenti”.
    Sempre secondo il dicastero di viale Trastevere, “la percentuale di ammissione dei candidati, al di sopra del 30%, è in linea con le aspettative, ha dimostrato l’accessibilità del test e, allo stesso tempo, la piena funzionalità della prova”.
    Il Miur ha anche voluto rispondere alle tante critiche che si sono accavallate negli ultimi due giorni dopo la somministrazione di quesiti generici e che non hanno nulla a che fare con l’insegnamento: “il test rappresenta un passaggio preliminare per la definizione della platea concorsuale, così come avviene in tutti i concorsi pubblici, nazionali ed internazionali, a prescindere dalle figure professionali. Alle successive prove scritte e orali spetterà invece la valutazione delle conoscenze professionali più specifiche”.
    Resta da dire, però, che l’insegnamento non è una professione qualsiasi. E che molti aspiranti docenti non potranno dimostrare di essere in possesso di alte conoscenze e competenze. Per non aver saputo rispondere correttamente a quesiti davvero particolari.


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    Diffidato il Miur, con richiesta di accesso agli atti

    Sarebbero addirittura due le diffide: una del 13 dicembre 2012 da parte dall’Associazione per il Software Libero, l’altra dal Codacons per retribuire i docenti precari, assentati da scuola per la prova preselettiva del concorso. L’Associazione per il software, insieme ad altri, avrebbe diffidato il Miur a far svolgere la prova preselettiva del concorso docenti con le domande di “Competenze Digitali” rese note attraverso l’Esercitatore online. Verrebbe contestato che “il set di domande in questione risulta essere a tratti fuorviante, scritto con linguaggio improprio, con numerosi errori. Ma, soprattutto, il set di domande quasi nulla ha a che fare con la valutazione del grado di ‘cultura digitale’ dei candidati e comunque è discriminatorio dal punto di vista tecnologico ed in particolare nei confronti degli utenti di software libero”. Viene inoltre sottolineato come “la citazione di specifici programmi discrimina gli utenti che normalmente usano altri programmi o altri sistemi operativi, fra questi gli utenti di software libero. Peraltro, quando i software citati sono proprietari, ovvero non liberi, si ottiene l’effetto di pubblicizzare de facto, attraverso il test, questi software”. Infatti, viene esplicitato: “106 fanno riferimento a dettagli relativi solo ai sistemi operativi Windows” che “sono di tipo proprietario e sottoposti a specifico acquisto di licenza d’uso e quindi non dovrebbero essere acquisiti dalla Pubblica Amministrazione se non in casi eccezionali”, mentre prodotti come fogli Excel, usati per rendere nota la percentuale degli ammessi alla prova scritta, sono apribili solo ai “possessori” di un prodotto Microsoft Office. Da qui dunque sarebbe partita la diffida al Miur per ottenere “la cancellazione immediatamente da esso tutte le domande che hanno risposte errate e/o contengono riferimenti a software e/o a formati proprietari specifici” e “la copia, ai sensi dell’art 22 e seguenti, L. 241-90, dell’elenco completo delle domande e risposte di cui sopra e degli atti tutti relativi ai procedimenti amministrativi che hanno portato all’elaborazione delle suddette domande e risposte”. L’Associazione per il Software Libero avrebbe pure chiesto un accesso agli atti e una istanza d’intervento nel procedimento per chiedere “ai sensi dell’art. 9 della legge n. 241/1990, di intervenire nel procedimento de quo e di interloquire in relazione alle future fasi di quesito”, poiché ritengono che “i procedimenti amministrativi che hanno portato all’elaborazione delle suddette domande discriminano gli utenti di software libero e recano pregiudizio agli interessi che le stesse Associazioni rappresentano” e si dicono “consapevoli che la realizzazione del concorso con domande così viziate aprirà inevitabilmente alla possibilità che, a valle del concorso, ne venga domandato l’annullamento”. l’altra diffida arriva dal Codacons che chiede al Miur di retribuire i docenti precari che si sono assentati da scuola per sostenere la prova preselettiva del concorso docenti. La diffida è stata presentata affinché il Miur paghi, entro 30 giorni, il “legittimo pagamento” dell’assenza dal posto di lavoro in base all’articolo 13 del Ccnl. del 16 maggio 2001 sui “permessi retribuiti per motivi di studio”.


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