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Discussione: Concorsi pubblici, il Miur prova a stringere i tempi

  1. #541
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    Concorsi per discipline STEM, ci sono 6 mila posti anche per i neolaureati


    Quali sono le discipline STEM? Sono quelle classi di concorso come A026 (matematica), A027 (matematica e fisica), A028 ( matematica e scienze scuola secondaria di I grado, A020 (fisica) e A041 (scienze e tecnologie informatiche), dove è veramente difficile anche trovare un docente per una supplenza annuale. Ecco che il ministero pensa seriamente, come previsto in una bozza del bando di concorso a cattedra da presentare al CSPI, di riaprire i termini per concorrere in queste discipline.
    Posti discipline STEM
    I posti da mettere a concorso per le discipline STEM sono 6333 così ripartiti: A020 – fisica: 376 posti; A026 – matematica: 1.098 posti; A027 – matematica e fisica: 1.568 posti; A028 – matematica e scienze: 2.075 posti; A041 – scienze e tecnologie informatiche: 1.216 posti.
    Con successivo decreto della direzione generale del ministero dell’Istruzione, sarà effettuata la ripartizione regionale e verrà disciplinata la riapertura dei termini della procedura concorsuale, che sarà quella “semplificata” dal decreto sostegni bis e già utilizzata per le classi Stem.
    Chi potrà fare domanda
    Al prossimo concorso ordinario STEM, che dovrebbe prendere il via entro il 2022 per consentire agli aspiranti docenti di entrare in ruolo il 1° settembre 2022, potranno partecipare i seguenti candidati: 1) Chi ha il titolo di abilitazione alla specifica classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente; 2) Chi ha il titolo di accesso alla specifica classe di concorso congiuntamente a titolo di abilitazione all’insegnamento per diverso grado o classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente; 3) Chi ha il titolo di accesso alla specifica classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente congiuntamente al possesso dei 24 CFU/CFA.


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  2. #542
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    Concorsi a scuola: 50 quesiti e orale. Arrivano nuove regole più snelle


    I maxi-concorsi a cattedra vanno in pensione. Al loro posto stanno per arrivare delle selezioni più veloci
    di Eugenio Bruno e Claudio Tucci
    I maxi-concorsi a cattedra, per come li abbiamo conosciuti finora, vanno in pensione. Al loro posto stanno per arrivare – in attuazione del Pnrr e delle nuove direttive introdotte in tutta la Pa dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta – delle selezioni più snelle: in base alle bozze predisposte dal ministero dell’Istruzione, ci saranno meno prove (un solo scritto al pc di 50 domande, poi l’orale e la valutazione dei titoli); dovranno essere banditi con cadenza annuale; varranno solo sui posti “vacanti e disponibili” nell’anno scolastico successivo a quello in cui è previsto l’espletamento delle prove selettive.
    In due decreti ministeriali di una ventina di articoli l’uno – uno per infanzia/primaria e l’altro per medie/superiori – si riscrive la normativa sul reclutamento. Il ministro Patrizio Bianchi ha deciso di accelerare, e di far ripartire i concorsi nella scuola, e soprattutto di bandirli con cadenza annuale. I primi bandi arriveranno per metà dicembre, e riguarderanno le due selezioni già previste per circa 40mila posti totali (circa 13mila a infanzia e primaria, circa 27mila a medie e superiori), che vedono oltre 500mila candidati.
    Due canali per accedere
    Due restano i canali per accedere ai concorsi a cattedra: l’abilitazione, conseguita anche all’estero (purché riconosciuta in Italia) e la laurea (il titolo richiesto per la specifica classe di concorso) unita al possesso dei 24 crediti formativi universitari nelle materie antro-psico-pedagogiche. A infanzia e primaria i requisiti sono l’abilitazione all’insegnamento conseguita presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o il possesso del diploma magistrale ante 2001/2002 (i giudici gli hanno riconosciuto valore di abilitazione). Per il sostegno, occorre (sempre) il titolo di specializzazione.
    La prova scritta al pc, distinta per classe di concorso (o tipologia di posto) durerà 100 minuti (si sta però ragionando, anche su indicazione del Cspi, l’organico tecnico-consultivo del ministero dell’Istruzione, di salire a 120 minuti, vale a dire due ore). I quesiti sono 50 a risposta multipla così suddivisi: 40 domande sulla specifica classe di concorso, per accertare conoscenze e competenze delle discipline afferenti alla materia da insegnare (per quanto riguarda il sostegno i 40 quesiti riguarderanno le metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità). Cinque quesiti saranno sull’inglese (livello B2) e i restanti cinque sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali. Ogni domanda avrà 4 risposte, delle quali sono una è esatta. I quesiti delle prove saranno predisposti a livello nazionale da un’apposita commissione. Per i concorsi a medie e superiori l’orale durerà 45 minuti, per infanzia e primaria 30. Il colloquio, un po’ per tutti i gradi scolastici, consisterà nella progettazione di una attività didattica, anche utilizzando le tecnologie digitali.
    Come vengono valutati i lavori
    Le commissioni d’esame – presiedute da un professore universitario o da un dirigente tecnico o da un preside e composte da due docenti (con almeno 5 anni di servizio) – avranno a disposizione 250 punti, 100 per lo scritto, 100 per l’orale, 50 per i tioli culturali e professionali. Scritto e orale si superano con almeno 70.
    La prova scritta al pc, distinta per classe di concorso (o tipologia di posto) durerà 100 minuti (si sta però ragionando, anche su indicazione del Cspi, l’organico tecnico-consultivo del ministero dell’Istruzione, di salire a 120 minuti, vale a dire due ore). I quesiti sono 50 a risposta multipla così suddivisi: 40 domande sulla specifica classe di concorso, per accertare conoscenze e competenze delle discipline afferenti alla materia da insegnare (per quanto riguarda il sostegno i 40 quesiti riguarderanno le metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità). Cinque quesiti saranno sull’inglese (livello B2) e i restanti cinque sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali. Ogni domanda avrà 4 risposte, delle quali sono una è esatta. I quesiti delle prove saranno predisposti a livello nazionale da un’apposita commissione. Per i concorsi a medie e superiori l’orale durerà 45 minuti, per infanzia e primaria 30. Il colloquio, un po’ per tutti i gradi scolastici, consisterà nella progettazione di una attività didattica, anche utilizzando le tecnologie digitali.
    Come vengono valutati i lavori
    Le commissioni d’esame – presiedute da un professore universitario o da un dirigente tecnico o da un preside e composte da due docenti (con almeno 5 anni di servizio) – avranno a disposizione 250 punti, 100 per lo scritto, 100 per l’orale, 50 per i tioli culturali e professionali. Scritto e orale si superano con almeno 70.


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  3. #543
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    Concorso dirigente tecnico, il docente può partecipare ma solo se di ruolo. Precari sempre svantaggiati




    Grande attesa per l’imminente uscita del bando di concorso per Dirigente tecnico, che dovrebbe vedere la luce nelle prossime settimane, entro dicembre 2021.
    Chi può partecipare al concorso?
    Al concorso sono ammessi i dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche statali, ma non solo. Anche il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche statali può partecipare, ma con i seguenti requisiti: anzianità di almeno 10 anni e conferma in ruolo. Insomma, ancora una volta i docenti precari hanno opportunità in meno rispetto ai docenti di ruolo, inclusa quella di partecipare al concorso per dirigente tecnico, la cui esperienza pregressa deve essere coronata da un contratto a tempo indeterminato nella scuola.
    Quanto al tipo di titolo conseguito, funzionale al concorso è uno dei seguenti:

    • diploma di laurea magistrale,
    • laurea specialistica,
    • laurea conseguita in base al previgente ordinamento,
    • diploma accademico di secondo livello rilasciato dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica,
    • diploma accademico conseguito in base al previgente ordinamento congiunto con diploma di istituto secondario superiore.


    Alcuni numeri
    Ad oggi il contingente complessivo dei dirigenti tecnici nelle scuole italiane è di 191 unità nell’ambito delle quali sono solo una cinquantina i posti già coperti. Per il resto servirà la selezione. Si stima che 59 nuovi dirigenti tecnici dovrebbero entrare in ruolo entro il 2022 e ulteriori 87 nel 2023, per un totale di 146 unità. Un numero che resta insufficiente, secondo quanto afferma anche il presidente dell’Anp Antonello Giannelli, per il quale l’organico dovrebbe essere almeno quattro volte quello attuale, per un totale di circa 800 unità.



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  4. #544
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    Nuovo concorso ordinario: ITP accedono senza i 24 CFU fino al 2024/25, dimenticanza in bozza Ministero


    Nuovi concorsi ordinari: secondo quanto indicato dal Decreto Sostegni bis e sempre sostenuto dal Ministro Bianchi le procedure dovranno essere annuali. Ci sembra lecito dubitare, dato che il concorso 2020 seppure dato per imminente, non è stato ancora formalizzato. Si attende il calendario delle prove in Gazzetta ufficiale e nel frattempo si danno altre proroghe per il censimento delle aule.
    Appare particolarmente ottimista il Ministro Bianchi
    Occhi puntati dunque alla Gazzetta Ufficiale.
    Nel frattempo il Ministero ha anche presentato ai sindacati e inviato al CSPI, che ha già reso il proprio parere, anche la BOZZA del decreto relativo ai nuovi concorsi, quelli annuali.
    Ricordiamo quali sono stati individuati come requisiti di accesso
    Posti comuni
    Gli aspiranti devono essere in possesso, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, di uno dei seguenti titoli:
    a. titolo di abilitazione alla specifica classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
    b. titolo di accesso alla specifica classe di concorso congiuntamente a titolo di abilitazione all’insegnamento per diverso grado o classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
    c. titolo di accesso alla specifica classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente congiuntamente al possesso dei 24 CFU/CFA di cui all’articolo 1, comma 181, lettera b), numero 2.1 della Legge. classi di concorso a cui puoi accedere con la tua laurea
    Posti di sostegno
    Sono ammessi a partecipare alle procedure concorsuali, distintamente per la secondaria di primo o secondo grado, i candidati in possesso, alla
    data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, di uno dei titoli per posto comune congiuntamente al titolo di specializzazione sul sostegno per lo specifico grado conseguito ai sensi della normativa vigente o analogo titolo di specializzazione sul
    sostegno conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.
    ITP: no 24 CFU fino al 2024/25
    A sottolineare una vistosa dimenticanza è proprio il CSPI, che proprio in relazione ai requisiti di accesso scrive “Si segnala che all’art. 3, comma 1, non è indicato che il personale ITP partecipa alle procedure in forza della deroga prevista dall’art. 22, comma 2, del D. Lgs.59/2017”
    L’art. 2 comma 2 del Decreto L.Vo 59/2017 afferma infatti “2. I requisiti di cui all’articolo 5, comma 2, sono richiesti per la partecipazione ai concorsi banditi successivamente all’anno scolastico 2024/2025. Sino ad allora, per i posti di insegnante tecnico pratico, rimangono fermi i requisiti previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 14 febbraio 2016, n. 19.”
    Si tratta, con tutta evidenza, di una dimenticanza che il Ministero correggerà in fase di pubblicazione definitiva del decreto in Gazzetta ufficiale.


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  5. #545
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    Autorizzato concorso per docenti di IRC in attesa del bando


    Il 28 settembre del 2021 il presidente del consiglio dei ministri ha autorizzato l’avvio delle procedure per l’espletamento di due concorsi per titoli ed esami per l’immissione in ruolo dei docenti di religione cattolica da espletare su base regionale per coprire 5116 posti nel triennio 2021/2024.
    Titoli ritenuti validi per l’IRC
    Secondo quanto stabilito dal decreto n° 70 del 24/07/2020
    · Baccalaureato e licenza in teologia (con le sue varie specializzazioni);
    · Attestato di compimento del Corso di Teologia in un seminario maggiore;
    · Laurea magistrale in Scienze Religiose;
    · Licenza in Scienze Bibliche o sacra Scrittura;
    · Licenza in Scienze dell’Educazione con specializzazione in “Educazione e Religione”;
    · Laurea Magistrale in Scienze dell’Educazione con specializzazione in “Pedagogia e didattica della Religione” e in “Catechetica e Pastorale giovanile”;
    · Licenza in Missiologia.
    Chi può partecipare
    Possono partecipare i candidati in possesso, oltre ad uno dei titoli culturali previsti dal decreto n° 70 del 24/07/2020, di un certificato d’idoneità diocesana rilasciato dai responsabili diocesani competenti 90 giorni prima la data di presentazione della domanda per partecipare al concorso.
    Dove può partecipare
    Il docente in possesso del certificato d’idoneità rilasciato dall’ordinario diocesano competente per territorio può concorrere soltanto per i posti disponibili nel territorio di pertinenza della diocesi.
    Riserva dei posti
    Secondo quanto stabilito dal decreto 126 del 2019 il 50% dei posti a concorso sarà riservato al personale docente di religione cattolica, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale d’istruzione, sempre in possesso del riconoscimento d’idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano.


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  6. #546
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    Distanziamento, mascherine, igiene delle mani, ecco le regole per svolgere (in sicurezza) i concorsi


    Indicazioni del ministero: i candidati potranno accedere all’interno dell’area concorsuale solo uno per volta
    Misure di distanziamento, igienizzazione frequente delle mani, mascherina Ffp2. Sono queste alcune delle regole sanitarie in vigore fino al 31 dicembre, come previste da un decreto del ministero dell’Istruzione. Regole che varranno quindi anche per i prossimi concorsi a cattedra (salvo peggioramenti del quadro epidemiologico tali da comportare un aggiornamento degli attuali protocolli sanitari di contrasto della diffusione del Covid-19). La presenza dei candidati nell’aula sede d’esame dovrà essere determinata in rapporto alla capienza degli spazi individuati.
    Fascia di protezione individuale di almeno un metro
    Secondo le indicazioni del ministero, dovranno essere garantite misure di distanziamento tra canditati, personale di supporto, membri della commissione e del comitato di vigilanza, responsabili tecnici d’aula ed in generale tra tutte le figure presenti nelle aree concorsuali, da definire anche in ragione delle caratteristiche dei locali utilizzati per lo svolgimento delle prove, attraverso la previsione di una fascia di protezione individuale che permetta il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro.
    Accesso uno per volta
    I candidati potranno accedere all’interno dell’area concorsuale solo uno per volta. Ad essi è fatto obbligo, in particolare, di igienizzarsi frequentemente le mani con il gel contenuto negli appositi dosatori all’ingresso; e di indossare obbligatoriamente, a pena di esclusione dalla procedura concorsuale per tutto il tempo di permanenza all’interno dell’area concorsuale, dal momento dell’accesso sino all’uscita facciali filtranti FFP2 che coprano correttamente le vie aeree (bocca e naso) messi a disposizione ai candidati. Non deve essere consentito in ogni caso nell’area concorsuale l’uso di mascherine chirurgiche, facciali filtranti e mascherine di comunità in possesso del candidato.
    Alla postazione si rimane seduti
    I candidati che accedono all’aula concorsuale sono tenuti ad occupare una postazione informatizzata, predisposta rispettando la distanza di 1 metro in tutte le direzioni (con disposizione “a scacchiera”), preventivamente determinata attraverso segnaposti adesivi. I candidati, una volta raggiunta la postazione loro assegnata dovranno rimanere seduti per tutto il periodo che precede la prova, durante e al termine dello svolgimento della stessa finché non saranno autorizzati all’uscita. Durante l’orario d’esame sarà permesso l’allontanamento dalla propria postazione esclusivamente per recarsi ai servizi igienici o per altri motivi indifferibili. Si resta con il facciale filtrante FFP2 messo a diposizione dalla amministrazione organizzatrice; e non si potranno consumare alimenti ad eccezione delle bevande di cui i candidati si devono munire preventivamente.
    Piano operativo specifico della procedura concorsuale
    Le amministrazioni organizzatrici delle prove concorsuali dovranno predisporre un piano operativo, che dovrà essere pubblicato sul sito web dell’Ufficio scolastico regionale dedicato alla specifica procedura concorsuale entro 3 giorni precedenti lo svolgimento della prova.



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  7. #547
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    Nuovo concorso straordinario riservato ai precari, di cosa si tratta


    Il concorso straordinario apre a più docenti. Gli insegnanti di discipline scientifico-matematiche sono quelli che possono aspirare a una cattedra più velocemente degli altri. Le discipline Stem, infatti, continuano a essere quelle sulle quali si producono più cattedre vacanti e dunque è su queste che il Ministero dell’Istruzione sta spingendo con un’accelerata anche sui concorsi.
    Il nuovo concorso straordinario apre ai precari Stem
    In particolare, il Ministero, che in un primo momento aveva previsto un secondo concorso ordinario Stem, su spinta anche dei sindacati ha stabilito che per gli insegnanti di matematica con esperienza nella scuola si possa accorciare la strada verso l’immissione in ruolo, secondo quanto previsto dal decreto Sostegni bis, all’art. 59, comma 9-bis, che istituisce il nuovo concorso straordinario riservato ai precari con 3 anni di servizio nella scuola statale (di cui almeno uno nella classe di concorso per cui si partecipa).
    Un concorso, lo ricordiamo, che prevede una prova disciplinare che dovrà svolgersi entro il 31 dicembre 2021, volta ad assegnare i posti residuati dopo le immissioni in ruolo dell’inizio dell’anno scolastico, fatti salvi posti da accantonare per le procedure ordinarie (DDG n. 498 e 499 del 21 aprile 2020) che a breve ripartiranno (appena uscito il regolamento del concorso ordinario infanzia e primaria).
    In breve, negli ultimi incontri tra il Ministero e i sindacati, cui di fatto ha partecipato solo Cisl scuola, il Ministero ha mostrato disponibilità a dirottare sul concorso straordinario anche i docenti di matematica, un provvedimento che fa sì che che dei 6.633 posti disponibili, 4.648 saranno andranno alla procedura straordinaria destinata ai precari, e solo 1.685 andranno al nuovo concorso ordinario.


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  8. #548
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    Concorso ordinario infanzia primaria, ecco il bando. L’assenza, anche per Covid, comporta l’esclusione




    Finalmente il bando del concorso ordinario infanzia primaria.
    Sul sito del Ministero l’avviso contenente il calendario della prova scritta, distinta per insegnamento o tipologia di posto, tenuto conto delle previsioni di sicurezza, come determinate dalla normativa vigente. Della pubblicazione del suddetto avviso è data comunicazione anche sui siti degli uffici scolastici regionali.
    ECCO IL CALENDARIO DELLE PROVE
    Si parte con il posto comune di scuola dell’infanzia, il 13 e il 14 dicembre; per il posto di sostegno infanzia si concorrerà il 14 dicembre e per il posto di sostegno primaria il 15 dicembre. Il 17, il 20 e il 21 sarà la volta del posto comune per la scuola primaria.
    Modalità d’esame
    Quanto alle modalità d’esame, ecco il video riassuntivo.
    Le sedi d’esame
    L’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione e con l’indicazione della destinazione dei candidati, è comunicato dagli Uffici scolastici regionali presso i quali si svolge la prova almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove tramite avviso pubblicato nei rispettivi albi e siti internet.
    La mancata presentazione nel giorno, ora e sede stabiliti, ancorché dovuta a caso fortuito o a causa di forza maggiore, comporta l’esclusione dalla procedura concorsuale. In altre parole, si ribadisce che la positività accertata al Covid non è ragione sufficiente per ottenere una prova suppletiva. A qualsiasi titolo si sia assenti, tale assenza sarà considerata ragione di esclusione.
    Ragioni di esclusione
    Ragione di esclusione dalla prova potrebbe essere il non rispetto di alcune regole. Il bando infatti chiarisce quanto segue:
    Durante lo svolgimento della prova scritta i candidati non possono introdurre nella sede di esame carta da scrivere, appunti, libri, dizionari, testi di legge, pubblicazioni, strumenti di calcolo, telefoni portatili e strumenti idonei alla memorizzazione o alla trasmissione di dati, salvo diversa indicazione della commissione nazionale di esperti.
    Ed è fatto divieto ai candidati di comunicare tra loro verbalmente o per iscritto, ovvero di mettersi in relazione con altri, salvo che con gli incaricati della vigilanza e con i componenti della commissione esaminatrice.
    In caso di violazione è disposta l’immediata esclusione dal concorso.
    No prove a natale
    Per chi fosse preoccupato, le prove, scritte e orali, del concorso non potranno aver luogo nei giorni festivi o durante le festività religiose ebraiche o valdesi.
    La sottosegretaria Floridia
    “Oggi è un giorno molto importante e molto atteso dal mondo della scuola. Avevamo preso un impegno preciso, quello di fare partire entro l’anno il concorso ordinario, e lo abbiamo mantenuto. Il 13 dicembre partiranno le prove scritte per i candidati docenti di scuola primaria e dell’infanzia, che coinvolgeranno quasi 80mila candidati per un totale di oltre 12mila posti a bando. Abbiamo raggiunto un obiettivo fondamentale, su cui lavoravamo da tempo e per il quale esprimo grandissima soddisfazione”. Così la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia, senatrice M5S.



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  9. #549
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    Concorso Infanzia e Primaria: per partecipare alle prove scritte occorre il Green Pass rafforzato


    Le nuove disposizioni del Decreto Legge che prevedono nuove restrizioni sanitarie influenzeranno anche il concorso Infanzia e Primaria la cui prova scritta si svolgerà in tutte le regioni dal 13 al 21 dicembre.
    Il DL relativo al cosiddetto Super Green Pass prevede infatti, a cominciare dal prossimo 6 dicembre, proprio il Green Pass rafforzato che consiste nella attestazione di vaccinazione effettuata o di avvenuta guarigione dal Covid19. A differenza del Green Pass semplice finora conosciuto. quello rafforzato non comprenderà l’attestazione del tampone somministrato.
    Gli oltre 70 mila candidati al concorso Infanzia e Primaria che si presenteranno nelle aule informatiche per rispondere ai 50 quesiti a risposta multipla dovranno esibire il Green Pass rafforzato, pena l’esclusione dal concorso.
    Ci sono meno di tre settimane per mettersi in regola e per non buttare al vento mesi di preparazione.


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  10. #550
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    Concorso ordinario: nella prova scritta si accertano conoscenze e competenze, ma che significa?


    Secondo quanto afferma L’art. 5 al comma 2 punto a) del bando ministeriale relativo all’immissione in ruolo dei docenti di scuola infanzia e primaria, la prova scritta prevede l’accertamento delle competenze e delle conoscenze riguardo alle discipline oggetto d’insegnamento nella scuola primaria e ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia.
    La funzione docente
    Il docente deve rendere concreto il processo d’insegnamento/apprendimento, al fine di promuovere la formazione della persona sul piano cognitivo e culturale nella prospettiva di porre tutti gli alunni nelle condizioni di affrontare i continui cambiamenti della società odierna.
    Profilo professionale del docente
    Nel definire il profilo professionale del docente, l’art. 27 del CCNL, ne sintetizza le caratteristiche mettendo in evidenza quelle che necessitano a un docente per promuovere quelle finalità che la scuola si propone di raggiungere nella società odierna.
    Le competenze disciplinari
    La competenza disciplinare richiesta ai candidati al concorso non sta a significare che il docente deve conoscere e trasmettere i contenuti standardizzati di una determinata disciplina, ma conoscerli e saperli manipolare al fine di renderli accessibili a tutti gli allievi.
    Rendere accessibili i contenuti
    Oltre alle competenze disciplinari il docente deve possedere delle competenze didattiche per far sì che ogni alunno ne possa acquisire le strutture e utilizzarle nella vita di tutti i giorni.


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