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Discussione: Concorsi pubblici, il Miur prova a stringere i tempi

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  1. #1
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    Concorso a cattedra, inserire i dati non basta: la domanda va “inoltrata” Ad una settimana dalla scadenza per inviare il modello di partecipazione alle prove preselettive, il Miur è preoccupato perché circa un terzo dei candidati non ha ancora validato il proprio modello. E solo chi avrà perfezionato questo passaggio potrà, tra il 7 ed il 21 novembre, inserire o modificare i “titoli valutabili”. Nuovi chiarimenti del Miur sul fronte del corretto invio delle domande per partecipare al concorso per 11.542 posti: poiché ad oggi un candidato su tre, come rilevato in esclusiva da questa testata giornalistica, non ha ancora validato la domanda di partecipazione alla selezione, viale Trastevere ha voluto sottolineare che non si terrà in alcun conto delle istanze “inserite, ma non inoltrate”, che a tutti gli effetti non costituiscono in alcun modo un’“istanza prodotta nei termini di legge”. La specifica ministeriale è contenuta in un avviso pubblicato il 31 ottobre sul sito internet del Miur, nel quale oltre a confermare che il prossimo 7 novembre, alle ore 14, sarà il termine ultimo per candidarsi (come del resto previsto dall’art. 3, comma 4 del bando), sempre tramite il sistema telematico istanze on line, si fa presente che verranno prese in considerazione le domande che a quella data risulteranno nella stato di “inoltrate”. È bene inoltre sapere che nelle due settimane successive, quindi fino al 21 novembre, sempre entro le ore 14, solo a chi avrà perfezionato la domanda verrà data la possibilità di “avere accesso e inserire nella sezione “titoli valutabili” la dichiarazione del possesso degli stessi o apportare modifiche ai titoli già inseriti in tale sezione”. In nessun caso sarà possibile, in tale periodo, apportare alcuna variazione ai dati contenuti nelle altre sezioni del modulo domanda o trasformare lo stato della richiesta da “inserita e non inoltrata” a “inoltrata”. Insomma, per i circa 50mila candidati che ancora non hanno perfezionato i loro dati – personali, di servizio, titoli vari, ecc. – non c’è più tempo da perdere: al 7 novembre manca ormai meno di una settimana. Stesso discorso per i (probabilmente non pochi) "ritardatari", coloro che attenderanno gli ultim giorni o le ultime ore per presentare la domanda: dovranno infatti prestare la massima attenzione a procedere come indicato dal Miur. Le prove di appello per riparare alle disattenzioni sono quasi terminate! Tecnica della scuola
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  2. #2
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    CONCORSO “INSIEME PER LA LEGALITÀ”

    La Guardia di Finanza, in data 28 ottobre 2011, ha sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (di seguito: M.I.U.R.) un protocollo d’intesa, finalizzato a promuovere, nell’ambito dell’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”, un programma pluriennale di attività, a favore degli studenti della scuola primaria e secondaria, volto a far maturare la consapevolezza sul valore della legalità economica, con particolare riferimento alla prevenzione dell’evasione fiscale e dello sperpero di risorse pubbliche, delle falsificazioni, della contraffazione, e dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti.
    Art. 1 Scopi del concorso
    Nell’ambito del protocollo, la Guardia di Finanza, d’intesa con il M.I.U.R., bandisce per l’anno scolastico 2012-2013 il concorso denominato “Insieme per la legalità”.
    Lo scopo è quello di sensibilizzare i giovani, tramite il coinvolgimento delle scuole, al valore civile ed educativo della legalità economica, nonché delle attività svolte dal Corpo nei suddetti settori, favorendo la loro espressione libera, creativa e spontanea sulla tematica, attraverso la rappresentazione grafico-pittorica e la produzione video-fotografica. La partecipazione al concorso, opportunamente stimolata dai docenti, sarà occasione di confronto, di riflessione e di elaborazione per gli studenti sul tema della legalità economica, da intendersi come valore non astratto, ma concreto, strettamente legato al concetto di cittadinanza attiva e responsabile.
    Art. 2 Requisiti per l’ammissione
    La partecipazione è aperta a tutti gli studenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e di secondo grado presenti sul territorio nazionale.
    Art. 3 Caratteristiche degli elaborati
    Ogni studente partecipante dovrà sviluppare, a scelta, un elaborato tra quelli delle tre sezioni creative di seguito indicate:
    a) sezione grafica: disegno, collage, mosaico, fumetto;
    b) sezione audio-video: cortometraggio, spot, clip musicale (durata massima 3 minuti); c) sezione fotografica: fotografia a colori, in bianco e nero, fotomontaggio.
    Art. 4 Presentazione elaborati
    Il Dirigente scolastico si occuperà della raccolta degli elaborati completi dei dati anagrafici degli studenti partecipanti e della documentazione richiesta al successivo articolo 5, nonché dell’invio del materiale, tramite posta, all’indirizzo: Comando Generale della Guardia di Finanza - V Reparto “Relazioni Esterne e Comunicazione” – Viale XXI Aprile, 51 – 00162 Roma, con l’indicazione, sulla busta, della dicitura «Concorso “Insieme per la legalità”» ovvero, esclusivamente a mezzo casella di posta elettronica istituzionale delle scuole coinvolte nel Progetto per contenuti di dimensioni non superiori a 7 MB, all’indirizzo: educazione@gdf.it.. I lavori dovranno essere inviati entro e non oltre il 30 aprile 2013.
    Art. 5 Privacy e liberatoria
    Gli elaborati prodotti dovranno pervenire tramite le modalità indicate all’art. 4, corredate dal consenso al trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, dalla liberatoria all’utilizzo del materiale a scopo divulgativo da parte degli autori degli elaborati (ovvero del genitore in caso di minorenne).
    Art. 6 Valutazione degli elaborati
    Gli elaborati pervenuti saranno valutati da una Commissione composta da: un Ufficiale superiore del Corpo (Presidente), due Ufficiali del Corpo e due Funzionari del M.I.U.R.
    La Commissione provvederà alla valutazione dei lavori e alla individuazione dei relativi vincitori distinti per tipologia di scuola.
    L'operato della Commissione è insindacabile. Il giudizio della Commissione verrà pubblicato all’indirizzo internet www.gdf.gov.it e comunicato direttamente ai Dirigenti delle scuole interessate.
    Art. 7 Premiazione
    Verrà erogato un premio per ogni livello di scolarizzazione (scuola primaria e secondaria di I e II grado).
    I premi consistono in:
    - un soggiorno montano della durata di sette giorni presso la Scuola Alpina della Guardia
    di Finanza, ubicata nel Comune di Predazzo (Tn), per lo studente vincitore proveniente
    dalla scuola primaria;
    - un corso di vela della durata di sette giorni presso la Scuola Nautica della Guardia di
    Finanza, ubicata nel Comune di Gaeta (Lt), per lo studente vincitore proveniente dalla
    scuola secondaria di primo grado;
    - una minicrociera della durata di otto giorni sulla Nave Scuola “Giorgio Cini” con
    partenza e rientro presso la Scuola Nautica della Guardia di Finanza, ubicata nel Comune di Gaeta (Lt), per lo studente vincitore proveniente dalla scuola secondaria di secondo grado.
    I premi ricomprendono anche le spese di viaggio per consentire ad uno o due accompagnatori di portare e riprendere lo studente presso la relativa struttura della Guardia di Finanza (la Scuola Alpina di Predazzo o la Scuola Nautica di Gaeta).
    Tutte le opere inviate resteranno a disposizione del Comando Generale della Guardia di Finanza - V Reparto “Relazioni Esterne e Comunicazione” e del M.I.U.R., che si riservano la possibilità di produrre, a propria cura, senza corrispondere alcuna remunerazione o compenso agli autori, un supporto elettronico che recepisca i contributi inviati, a scopo divulgativo. Nessun elaborato sarà restituito.
    Art. 8 Accettazione del Regolamento
    La partecipazione al Concorso è considerata quale accettazione integrale del presente Regolamento.
    Art. 9 Comunicazioni
    Eventuali ulteriori informazioni possono essere richieste dagli interessati tramite la casella di posta elettronica: educazione@gdf.it
    Eventuali successivi comunicati saranno pubblicati anche sul sito www.gdf.gov.it.


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  3. #3
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    Concorso a cattedra, il 23 novembre le date delle preselezioni

    Per la Gilda di Venezia quel giorno, vigilia dello sciopero nazionale, si avranno anche indicazioni in merito all'organizzazione delle prove da svolgere prima e dopo Natale. Critiche sulla scelta di pubblicare, sempre nelle stesse ore, i 3.500 quiz da cui verranno estrapolati i 50 a cui rispondere: puro nozionismo vecchio stile. Solo gli idonei passeranno allo scritto: il calendario a metà gennaio.
    A pochi giorni dalla scadenza per presentare la domanda d’accesso al concorso a cattedra, l’attenzione sembra sempre più focalizzarsi sul 23 novembre, che è anche la vigilia dello sciopero della scuola indetto dai sindacati più rappresentativi: da alcuni giorni, i sindacati della scuola indicano nel penultimo venerdì del mese la data in cui il Miur vorrebbe rendere pubblico le date delle prove preselettive. L’ultima organizzazione a dare indicazioni in questo senso è stata la Gilda di Venezia, le cui informazioni sono sempre attendibili, anche perché fornite da componenti facenti parte di alcune commissioni nazionali in continuo contatto con alti rappresentanti ministeriali.
    “Si fa sempre più probabile - scrive la Gilda del capoluogo veneto - la data del 23 novembre prevista dal Miur per la divulgazione delle date del concorso e l'indicazione dei dettagli in merito all'organizzazione dello stesso. Si prevede invece che i calendari per le successive prove scritto-grafiche potrebbero essere comunicati attorno al 15 gennaio”. Di conseguenza, è sempre più probabile “che le prove pre-selettive si potrebbero svolgere prima e durante il periodo natalizio con tutti i disagi del caso (si sa che molti uffici scolastici provinciali e regionali potrebbero risultare sguarniti some sempre accade)”.
    La Gilda non dà invece anticipazioni riguardo la pubblicazione dei 3.500 quiz a risposta multipla da cui saranno estratte le 50 domande dell'esame. È probabile, comunque, che vengano rese pubbliche sempre attorno al 23 novembre, poiché il Miur ha promesso di anticipare la loro divulgazione almeno tre settimane prima dello svolgimento delle prove. Su questa modalità, il sindacato non risparmia però le critiche.
    “La situazione appare molto simile a quella già vista nel concorso per dirigenti scolastici quando, anche a causa dei ritardi e delle numerosissime domande sbagliate nella batteria ministeriale, superarono le preselezioni solo il 27% dei candidati. L'errore più comune che ha generato questo risultato (oltre alla presenza di quesiti sbagliati, ma in numero decisamente inferiore alla valanga di errori riscontrati nei test preselettivi per i Tfa) è la fiducia riposta nei test trovati on line: infatti questi si sono rivelati molto più semplici rispetto a quelli proposti in sede d'esame. A ciò si deve aggiungere l'oggettiva difficoltà dei candidati a memorizzare in poco tempo gli oltre 3.000 test del Miur e la superficialità con cui molti di questi sono stati elaborati”. Insomma, la Gilda di Venezia non sembra avere dubbi: “più passa il tempo, più le preselezioni impostate sul puro nozionismo vecchio stile rivelano tutta la loro fragilità e inadeguatezza. Alla faccia della meritocrazia...”.
    Rimangono, infine, confermate le scadenza del 7 novembre, entro le ore 14, per la presentazione delle domande tramite il sistema telematico “Istanze on line” (serve però prima la certificazione tramite la scuola di servizio o l’ultima dove si è prestato o quella più vicino casa), e la scadenza del 21 novembre per coloro che intendono perfezionare la domanda specificando nella sezione “titoli valutabili” la dichiarazione del possesso degli stessi o apportare modifiche ai titoli già inseriti in tale sezione”.


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  4. #4
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    Alle ore 20 di oggi il calendario e i test del concorso a cattedra



    In merito alla prova di preselezione del concorso a posti e cattedre per titoli ed esami per il reclutamento del personale docente nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado, il giorno 27 novembre 2012 il Miur ha comunicato:

    • sedi d’esame
    • calendario delle sessioni di esame
    • archivio completo dei quesiti della prova di preselezione
    • indicazioni sulle modalità di restituzione al candidato di copia della prova svolta.

    Gli oltre 321mila candidati al concorso della scuola potranno mettersi alla prova con i quesiti "veri", quelli che il Ministero dell'Istruzione ha elaborato per la prova di preselezione del maxi concorso.
    In totale 3.500 quesiti che saranno resi noti oggi: attraverso il sito del ministero i candidati potranno scoprire quali sono le domande tra le quali saranno sorteggiate le 50 che comporranno il test, che si svolgerà il 17 e 18 dicembre.
    Attraverso il sito del Miur è possibile accedere all'esercitatore, che contiene in totale 70 pacchetti da 50 quesiti. Ogni pacchetto è formato da 18 quesiti di logica, 18 di comprensione del testo, 7 sulle competenze digitali e 7 di lingua straniera (a scelta tra inglese, francese, tedesco e spagnolo).
    I candidati hanno davanti 20 giorni di studio "matto e disperatissimo": dovranno memorizzare, per quanto possibile, il maggior numero di risposte se vogliono essere certi di passare la preselezione e accedere così al concorso vero e proprio.
    Si passa il test con una votazione minima di 35/50: per ogni risposta corretta si ottiene un punto, per ogni risposta errata se ne perde mezzo, mentre il punteggio resta invariato (0) per ogni risposta non data.
    Sul sito del Mnistero - e su quelli degli uffici scolastici regionali - oggi sarà pubblicato anche l'elenco delle 2.400 scuole, sparse in tutta Italia, in cui si svolgeranno i test di preselezione.
    Contrariamente a quanto sino ad oggi annunciato, il risultato della prova non sarà immediatamente conosciuto dagli aspiranti che dovranno aspettare l'8 gennaio 2013 per visualizzare la propria prova preselettiva sostenuta in sede di esame, servendosi delle credenziali di accesso al sistema di Presentazione On Line delle Istanze (Polis) già in suo possesso al seguente link http://archivio.pubblica.istruzione.it/istanzeonline/

    Infine a partire da oggi e fino alle ore 14,00 del 12 dicembre 2012, gli interessati a far parte delle commissioni giudicatrici, in ragione di quanto previsto da:
    • il D.M. n. 91 del 23/11/2012, relativo ai requisiti dei componenti delle commissioni giudicatrici
    • l’O.M. n. 92 del 23/11/2012, contenente le modalità per la presentazione delle domande a presidente e commissario, e le istruzione per la costituzione delle commissioni giudicatrici
    potranno presentare domanda, esclusivamente tramite la procedura informatica Polis (Istanze On Line). Gli aspiranti appartenenti ai ruoli dei professori universitari utilizzeranno la procedura informatica del Consorzio interuniversitario CINECA.

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  5. #5
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    Buste trasparenti che non convincono


    Il Consiglio di Stato ha disposto una consulenza tecnica d’ufficio sulle buste depositate presso la segreteria della Sesta Sezione del Consiglio di Stato e non su altre, da consegnarsi il 4 gennaio 2013.
    Giuseppe Colosio, ex direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia, a settembre sulle buste trasparenti usate nel concorso DS in Lombardia diceva così: “Siamo convinti che la magistratura e il Consiglio di Stato alla fine si convincerà del comportamento rispettoso che ha avuto la commissione d’esame in tutte le fasi concorsuali. I candidati – mille persone – hanno potuto osservare le buste per ben due volte, e in una di esse hanno inserito il cartoncino con i dati anagrafici. Nessuno si è accorto, in quel momento, che le buste potevano essere trasparenti e ciò non avrebbe potuto garantire l’anonimato.
    Nessuna norma giuridica dice come debbano essere le buste, che abbiamo ordinato attraverso la Consip, una società per azioni del Ministero dell’Economia che gestisce e razionalizza le spese. Nel suo sito si trova un elenco con centinaia di tipi di buste diverse, con alcune informazioni come il peso e la dimensione. La Consip non ha in offerta buste per concorso. Se si fosse voluta invalidare l’anonimato, avremmo acquistato buste con la finestrella in plastica, ad esempio “.
    Sempre a settembre lo stesso Colosio affermava: “ Le buste sono le stesse che usano nei concorsi a Roma. Potrebbe bastare, se non che, avvicinata a una qualsiasi fonte di luce, compaiano alcune scritte scure, da cui è difficile ravvisare il nome del candidato. Se si fosse voluto invalidare l’equità della prova, sarebbe stato più semplice aprirle”.
    Oggi che il Consiglio di Stato ha disposto una consulenza tecnica d’ufficio sulle buste depositate presso la segreteria della Sesta Sezione del Consiglio di Stato e non su altre, da depositarsi il 4 gennaio 2013, sarebbe interessante conoscere se le convinzioni di Colosio verso la magistratura e il Consiglio di Stato siano le stesse di settembre.


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    Quiz concorso, il Miur non cede. E i quesiti diventano un business

    La situazione è sfuggita di mano: sui siti internet si stanno moltiplicando le proposte per ottenere, a pagamento, le 3.500 domande comprensive di risposte corrette e sbagliate. Appurato che non si tratta di falsi ,viene da chiedersi chi è l’artefice della fuga di notizie: dopo il "corvo” è entrata in azione pure la “talpa”? In ogni caso, per evitare danni ulteriori, c’è solo una soluzione: rendere pubblici i quesiti completi.
    C’era da aspettarselo. La sorprendente scelta del Miur di non rendere fruibili con immediatezza le risposte corrette e sbagliate dei 3.500 quesiti “papabili” per lo svolgimento del concorso a cattedra per 11.542 posti, sta producendo una rincorsa all’accaparramento dei temuti test. Con molti dei 321mila aspiranti docenti disposti a tutto pur di venirne in possesso. Ed in fretta, visto che alla verifica reale mancano poco più di due settimane.
    L’affare è stato fiutato da alcuni gestori di siti internet, che a poche ora dalla pubblicazione del simulatoreministeriale, solo parzialmente modificato per andare incontro alle richieste degli aspiranti docenti, ma che comunque costringe i candidati a ripetere più volte le stesse sessioni e quindi a perdere tempo, hanno deciso di rendere i quiz scaricabili. Ovviamente comprensivi dell’indicazione immediata della risposta corretta e delle tre errate. Navigando su internet si scopre che ce ne è per tutti i gusti: dalle cartelle per generi ai simulatori speciali, dalle banche dati agli esercitatori in lingua straniera. E secondo quanto risulta alla Tecnica della Scuola, si tratta proprio delle domande e delle risposte che il Miur non vuole rendere pubbliche con questa modalità. Niente falsi quindi.

    Il problema è che per venirne in possesso i candidati sono costretti a scaricare dei software e a sborsare delle cifre che variano dai 5 ai 25 euro a candidato. Ora, se a “piegarsi” a questa richiesta, pur se per motivi comprensibilissimi, sarà anche una quota minima di loro (poniamo uno ogni trenta), la scaltra azienda on line si potrebbe ritrovare in un colpo solo qualcosa 250mila euro! Soldi che, tanto per non cambiare, verranno tolti dalle tasche di precari e degli aspiranti docenti.
    Ma perché si è giunti a questo? Si poteva fare qualcosa per evitarlo? Sicuramente non era nelle intenzioni del Miur creare una situazione del genere. Per risalire alle responsabilità, bisognerebbe allora risalire a chi, presumibilmente dall’interno del dicastero di viale Trastevere, ha agevolato la fuga di notizie. Perché di questo si tratta, visto che uno dei siti privati artefici del tentativo di business ha pubblicato i 3.500 quiz negli stessi minuti in cui il Miur rendeva visibile sul proprio portate le date, gli orari e le sedi di svolgimento delle prove preselettive. Assieme al contestato simulatore.
    Viene allora da chiedersi: chi è la “talpa” che ha dato il là a tutto questo? La domanda se la saranno posta anche gli alti dirigenti del Miur. Che ora rischiano seriamente di vanificare mesi e mesi di duro lavoro, spesi (lo possiamo testimoniare) per cercare di organizzare al meglio le prove. Per non parlare del ministro Profumo. Che aveva puntato tantissimo sul ritorno del concorso a cattedra, dopo 13 anni di assenza: un concorso da proporre come una selezione moderna (con la prima preselezione in Italia priva di fogli di carta) e a costi tutto sommato ridotti (non più di un milione di euro).
    Ora, se il buongiorno si vede dal mattino l’immagine di Profumo rischia di uscirne più offuscata che migliorata. A questo punto, ne siamo sempre più convinti, c’è solo un modo per uscirne: mantenere l’innovativo simulatore, che ci avrebbe dovuto avvicinare alle procedure concorsuale dei Paesi moderni, ma affiancargli il tanto acclamato “librone” di domande. Completo di risposte esatte e sbagliate. E farlo anche in fretta.

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    Concorso, meglio non rispondere

    Intanto il Tar Lazio ammette con riserva i prof di ruolo

    È confermato, le prove preselettive del concorso a 11.542 posti di insegnante delle scuole statali di ogni ordine e grado si terranno il 17 e il 18 dicembre prossimi, nonostante il maltempo abbia messo fuori combattimento alcune aule e soprattutto i pc. Risolto anche il giallo dei candidati ripescati, quelli le cui domande erano presenti a sistema ma non risultavano inoltrate, non solo potranno partecipare alle prove ma avranno la possibilità, com’è giusto, di inserire i loro titoli, essendo stato loro impedito nel periodo dal 7 al 21 novembre.

    Resta invece l’incognita dei docenti di ruolo. Il Tar Lazio ieri ha dato ragione ai legali dell’Anief che, in un ricorso patrocinato dall’associazione per una ricorrente che intendeva cambiare classe concorsuale e ordine di scuola, aveva impugnato il procedimento di esclusione: era già di ruolo. E il bando di gara esclude chi è già assunto nella scuola, ma non nelle altre amministrazioni. Il Tar ha ammesso i ricorrenti con riserva, la decisione di merito sarà presa in altra seduta. Anche per questi docenti, intanto, si aprono le porte dei test preselettivi. Chi li supererà lo saprà subito sulla postazione sulla quale ha lavorato. Riusciranno i concorrenti che avranno totalizzato almeno trentacinque punti su un set di cinquanta domande (un punto per ogni risposta esatta), il che non significa però avere risposto esattamente a 35 domande, perché per ogni risposta sbagliata c’è una penalizzazione di mezzo punto. Ogni due risposte sbagliate, quindi, bisogna avere dato una risposta esatta in più. Nell’incertezza meglio non rispondere, non ci sono penalizzazioni. A partire dalle ore 20 di martedì scorso, 27 novembre, ciascuno degli oltre trecentomila candidati può trovare sul portale dei singoli uffici scolastici regionali e su quello del ministero la sede, il giorno e l’orario di svolgimento della prova preselettiva e dalla stessa ora può anche prendere visione dell’archivio da cui saranno estratti i quesiti che saranno loro sottoposti al momento della prova e sui quali possono esercitarsi. L’elenco delle sedi e degli orari è stato subito dopo ripubblicato, a causa di eventi atmosferici che hanno reso impraticabili alcune aule scolastiche. Per facilitare la visualizzazione il ministero ha previsto l’accesso diretto alla sezione concorso del proprio portale. Digitando www.istruzione.it, infatti, compaiono sulla destra vari link, il primo dei quali immette alla sezione relativa al calendario e all’archivio dei quesiti. Ciascun concorrente, digitando la prima lettera del proprio cognome in corrispondenza della regione nella quale ha presentato domanda di partecipazione, vedrà comparire l’elenco dei candidati con indicazione per ciascuno di sede, aula, giorno e ora. La stessa informazione la potrà trovare, accedendo al simulatore con il proprio codice fiscale, in un riquadro prima delle settanta caselle numerate contenente ciascuna i cinquanta quiz sui quali esercitarsi. Com’è noto il numero totale dei quesiti è di tremilacinquecento e chi vorrà esercitarsi su tutti o su parte di essi potrà farlo solo on line, non essendo prevista la possibilità di scaricare quesiti e risposte sul proprio desktop, però potrà sapere se la risposta data è esatta, colore verde, o sbagliata, colore rosso. Le organizzazione sindacali, però, chiedono che tutti i quesiti, che ci si voglia o meno esercitare, siano pubblicati con le relative risposte esatte. Gli stessi quiz saranno sottoposti nei due giorni di prova e saranno associati al candidato con modalità random. Per utilizzare il simulatore con il proprio browser bisogna installare la versione aggiornata del Plugin Java disponibile sul link del sito Scuola in chiaro nella sezione esercitatore e attivare nel browser «consenti popup per questo indirizzo». Il simulatore non è invece utilizzabile da alcuni tablet in quanto non tutti i dispositivi consentono di scaricare ed installare Java. Per abituare il concorrente a tenere conto della durata di svolgimento della prova, cinquanta minuti trascorsi i quali il sistema acquisirà le risposta date fino a quel momento, durante le esercitazioni nella finestra di ciascuna sequenza di quesiti c’è un indicatore del tempo trascorso.


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    Concorso a cattedra, contrordine del Miur: calendario confermato Nota tranquillizzante del ministero dell’Istruzione dopo l’esito positivo della simulazione, svolta il 6 dicembre, del software di gestione dei test svolta in tutti gli istituti coinvolti. I candidati erano stati invitati a controllare il calendario personale solo a titolo precauzionale. Ora viale Trastevere precisa: eventuali cambiamenti dell’ultimo momento saranno possibili sono in casi isolati e comunque legati ad eventi atmosferici o esterni al meccanismo del concorso stesso. Dopo aver ammesso la mancanza di certezze sull’individuazione della sede di svolgimento delle prove preselettive, che potrà cambiare sino all’ultimo, nella stessa giornata del 6 dicembre il Miur fa anche sapere che “prosegue in modo del tutto regolare l’iter di avvicinamento alle prove preselettive del concorso per il personale docente. Ha avuto infatti un esito positivo – si legge in una nota di viale Trastevere – la prima simulazione del software di gestione dei test svolta in tutti gli istituti coinvolti dal concorso, in vista delle prove preselettive, per accertare la piena funzionalità delle aule e dei computer che saranno utilizzati dai candidati”. Finora le aule informatizzate coinvolte nella simulazione sono state 2.517, mentre sono 2.440 quelle che hanno scaricato il software d’installazione e 2.256 le aule che hanno provveduto a compilare la check-list richiesta, relativa al corretto funzionamento dell’applicativo e all’avvenuta installazione del software su tutte le postazioni. Nei prossimi giorni, come da programma iniziale, si svolgerà una seconda simulazione per monitorare le restanti 261 aule. Il ministero dell’Istruzione coglie l’occasione per dire anche “il calendario delle prove dunque resta confermato. I candidati, come sottolineato dalla nota pubblicata oggi sul sito del Miur, sono invitati a titolo puramente precauzionale, e come già indicato nello stesso bando di concorso, a controllare il calendario personale fino alla data prevista dello svolgimento della prova. Dato l’elevato numero dei partecipanti e degli istituti coinvolti, l’indicazione delle aule potrebbe subire – seppur in casi isolati – qualche variazione dovuta esclusivamente ad eventuali eventi atmosferici o ad altri eventi comunque esterni al meccanismo del concorso stesso”. Insomma, l’allarme sembra rientrato. Però una domanda sorge spontanea: perché la residua possibilità di cambiamenti di sede, legata peraltro solo ad eventi esterni ed imprevedibili, non è stata esternata nella nota ministeriale della mattina del 6 dicembre? Tecnica della scuola
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    Regolamento delle classi di concorso. Per Flc-Cgil, trucchi e sciocchezze

    Dopo l’invio della nuova proposta sulle classi di concorso al CNPI per il parere, il Miur sarebbe intenzionato all’emanazione del regolamento optando per un “semplice” Decreto ministeriale Assurdo, tuona la Flc-Cgil, ed è come dire: finora abbiamo scherzato.
    Dopo il coinvolgimento di decine di persone e di confronti con le organizzazioni sindacali e con associazioni più o meno rappresentative, compresi i pareri reiterati del CNPI, alla fine si cancella tutto con un colpo di spugna: proposta illegittima e inaccettabile. Non si può intervenire così pesantemente sull’ordinamento con un semplice decreto che risulta un vero e proprio sgarbo istituzionale nei confronti del Parlamento e della Conferenza Unificata Stato Regioni e del Consiglio di Stato.
    L’affondo del sindacato di Pantaleo contro una simile decisione è infatti assai motivato proprio perché i tagli di oltre 130mila cattedre attuati dal governo Belusconi nel 2008 prevedevano, come dice la legge 133/08, l’adozione di un regolamento per la revisione complessiva delle classi di concorso; regolamento che il ministero, approfittando della potestà di intervenire con propri decreti, vuole scavalcare per evitare tutto l’iter dei numerosi pareri istituzionali.
    Ancor di più la scelta di questo strumento “non regolamentare”, già condannato più volte dal Consiglio di Stato e dalla Corte dei Conti, impedisce qualsiasi intervento sulla riconversione del personale in esubero e su tutte le questioni connesse al riordino delle classi di concorso. Nella bozza inviata al CNPI, si tenta perfino di intervenire sulle graduatorie ad esaurimento e sulle graduatorie d’istituto di III fascia, sulla costituzione degli organici, sui requisiti per l’accesso ai concorsi, sul sostegno e su altre materie che nulla hanno a che vedere con quanto prescrive l’art. 405 del Dlgs 297/94: “Il Ministro della pubblica istruzione, provvede, con proprio decreto, sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, alla revisione periodica della tipologia delle classi di concorso [omissis]“.
    Ad accentuare lo sgarbo istituzionale, continua la Flc-Cgil,. non possiamo che rilevare che il testo proposto non è altro che quello che ci era stato illustrato lo scorso maggio e che ora si cerca di spacciare in forma di Decreto capace di “ottimizzare la gestione delle risorse umane”, razionalizzare le procedure di abilitazione e di concorso”, “realizzare risparmi”, “maggiore flessibilità nell’impiego dei docenti” ecc.


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    I precari inscenano il “concorsone” davanti al Miur: questa selezione non s’ha da fare

    A pochi giorni dalle prove preselettive, il Cps organizza un’iniziativa provocatoria: sui classici banchi scolastici di formica verde hanno simulato la compilazione dei test utilizzando dei cruciverba. Alcuni hanno indossato delle maschere raffiguranti il premier Monti, i ministri Profumo, Patroni Griffi e Fornero. Lanciati anche aeroplanini di carta, simbolo degli F35 acquistati dal Governo coi soldi tagliati alla scuola. A pochi giorni dalle prove preselettive, confermate per lunedì 17 e martedì 18 dicembre, i precari della scuola sono tornati a protestare contro la decisione del ministero dell’Istruzione di tornare a svolgere il concorso a cattedra e di non assumere in blocco il personale non di ruolo già vincitore di selezioni pubbliche. Nel pomeriggio del 13 dicembre alcune decine di docenti non di ruolo, aderenti al “Coordinamento precari scuola”, si sono dati appuntamento davanti alla sede del dicastero che ha in mano le sorti istruzione italiana: sulla scalinata di viale Trastevere hanno quindi posizionato due banchi scolastici di formica verde e sopra vi hanno appoggiato una pila di settimane enigmistiche e delle penne. Di lì a poco un gruppo ha inscenato la prova preselettiva del concorso a cattedra. Svolgendo, di fatto, la loro simulazione. E rifiutando quella telematica, tanto contestata, disposta dal Miur.
    L’apice dell’iniziativa provocatoria si è raggiunta quando quattro manifestanti hanno indossato delle maschere somiglianti al premier Monti, ai ministri Profumo, Patroni Griffi e Fornero. Che si sono, anche loro, sottoposti ai test a risposta multipla che, secondo i precari, somigliano troppo ai quesiti presenti nei classici cruciverba.
    Hanno spiegato, nel documento distribuito, che “pur retrocedendo sugli ultimi due punti il Governo ha voluto mantenere il concorso truffa e questo lo ha fatto per una ragione: perché vuole mantenere in piedi e lasciare in eredità al futuro Governo una politica orientata sui tagli nella scuola e sull’attacco alla dignità del lavoro dei docenti, a partire dai precari”.
    Poi il gruppo di insegnanti ha lanciato aeroplanini di carta colorati verso il Ministero: dovevano rappresentare gli F35 acquistati dal Governo. “La nostra mobilitazione – ha spiegato un loro rappresentante – non è solo contro il concorso, ma anche contro la politica dell’esecutivo per come ha trattato la scuola, i precari, i lavoratori. L’acquisto dei caccia rappresenta uno sperpero di denaro pubblico che andrebbe invece dirottato sull’istruzione”.
    Poi una promessa, che ha il sapore dell’avvertimento ai politici che governeranno: “il mondo della scuola proseguirà nella protesta – ha poi aggiunto – per fare pressione sul mondo politico, in vista della prossima campagna elettorale. L’obiettivo è che il futuro Parlamento, per prima cosa, ripristini le risorse tagliate dall’esecutivo Berlusconi, restituendo al mondo dell’istruzione e della ricerca gli investimenti che meriterebbe”.


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