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Discussione: Concorsi pubblici, il Miur prova a stringere i tempi

  1. #251
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    Concorso docenti, altro che bocciature fisiologiche: andranno persi 20mila posti su 63mila



    Un posto su tre messo a concorso docenti non verrà mai assegnato. Il motivo è semplice: il numero di vincitori è inferiore a quello dei posti messi a bando.
    Per il momento si tratta di una proiezione, ma le premesse perché si tramuti in un dato di fatto ci sono tutte. A fornire il dato aggiornato è Tuttoscuola, che sta riportando, giorno per giorno, i risultati provenienti dalle 1.484 commissioni sparse per l’Italia.
    Ad oggi, a soli 11 giorni dal termine dal termine fissato per l’utilizzo delle graduatorie di idonei per le loro immissioni in ruolo, sono state approvate complessivamente 288 graduatorie di merito, il 19,4% delle graduatorie previste, cioè meno di un quinto del totale. Ebbene, il tasso di bocciature continua ad essere elevato, decisamente più alto che in passato (non si può certo parlare di tasso “fisiologico”, come è stato detto nei giorni scorsi da alcuni rappresentanti del Miur): basta dire che dei 4.564 posti da assegnare alle 288 graduatorie approvate, ben 1.490 posti (il 32,6%) non si potranno affidare, proprio perché i candidati bocciati, benché già tutti già abilitati, sono in numero maggiore.
    Per quanto riguarda, i ritardi delle operazioni (prove scritte e orali, valutazioni e graduatoria finale), la situazione peggiore al momento – scrive la rivista – è al Centro, dove sono state completate solo il 6.4% delle graduatorie (20 su 313 previste). Più avanti – ma sempre in notevole ritardo rispetto al termine del 15 settembre – le Isole, dove sono pronte il 27,7% delle graduatorie. “Sono ormai trascorsi 194 dei 215 giorni disponibili, vale a dire – continua Tuttoscuola – il 93% del tempo a disposizione di una complessa macchina organizzativa che ha impegnato oltre 5 mila commissari d’esame per la correzione di 1 milione e 402 mila quesiti (di cui quasi la metà ancora da correggere) sottoposti a 175 mila candidati, centinaia di persone per la vigilanza delle prove, mettendo a dura prova la tenuta organizzativa degli Uffici scolastici”.
    Tuttavia ad “oggi la macchina concorsuale ha prodotto solo il 19% delle graduatorie previste. In alcuni casi, come per le graduatorie per la scuola primaria in Emilia Romagna, le commissioni si sono riunite solo la scorsa settimana per concordare i criteri di correzione degli scritti”.
    Insomma, le notizie che arrivano dagli Usr, salvo colpi di scena dell’ultimo momento, non sembrano affatto buone: a settembre, entro il 15, nella prima delle tre tornate di immissioni in ruolo sui 63.712 posti previsti, verrà assunta una manciata, poche migliaia, di docenti ritenuti idonei; inoltre, già si sono persi per strada quasi 1.500 posti e se le cose continueranno così, eventualità probabile visto il già alto numero di bocciati agli scritti nella maggior parte dei casi, diventeranno circa 20mila.
    C’è già chi si chiede, infine, a chi andranno quei posti. La risposta è semplice: ai supplenti. Oppure, laddove vi siano ancora docenti della stessa classe di concorso in lista di attesa nelle GaE (sicuramente nella scuola dell’infanzia, che infatti reclamano più posti), potranno essere utilizzati per le assunzioni (maggiorate) dalle Graduatorie ad esaurimento.


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  2. #252
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    B]Concorso scuola docenti, voglio far giudicare la mia prova ad un’altra commissione[/B]



    Troppa fretta, inesperienza, retribuzione non corrispondente al carico di lavoro, le commissioni del concorso a cattedra 2016 continuano ad essere al centro del dibattito sull’elevato numero di bocciature alla prova scritta.
    Il Ministero cerca di minimizzare, affermando volutamente che le bocciature sono in linea con quelle del concorso 2012, ma il raffronto non calza, dal momento che viene fatto prendendo in considerazione le bocciature alla prova scritta del concorso 2016 con il test a risposta multipla della preselezione 2012. Lasciamo ai nostri lettori il commento su quest’operazione.
    Vogliamo invece approfondire ancora una volta il discorso “griglie di valutazione”. Perchè tutto, o molto, sta lì. Nell’utilizzare una griglia tarata per la prova. In questo caso non è accaduto, dato che nonostante le numerose richieste da parte dei candidati le grigle sono state pubblicate solo dopo la conclusione della prova scritta, mutuando quelle del 2012, pensate per una prova di carattere diverso.
    Ed ecco che lo scoglio maggiore allora è stato quello dell’originalità. Strutturare in 18 minuti una unità didattica che abbia anche le pretese di originalità forse era troppo. Così
    Elisabetta Fiore, 43 anni, barese di origine, ma da 9 anni insegnante nelle scuole medie milanesi, a Il Giorno ” Dopo avere riletto il mio compito, vorrei che lo giudicasse un’altra commissione. Negli Stati Uniti e in Inghilterra è concesso. Non volevamo seguire il modello anglosassone?”.


    Orizzontescuola
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  3. #253
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    Bocciato al concorso, non accetterò supplenze. Ecco la vera protesta. Lettera



    Mancano pochi giorni all’inizio della scuola e per la prima volta, grazie alla legge 107 del 13 Luglio 2015, non ci sarà la tristemente nota “supplentite”.
    I Dirigenti Scolastici potranno, insieme al personale di segreteria, dedicarsi al normale funzionamento della scuola senza perdite di tempo con le convocazioni per assegnare le supplenze. I genitori, finalmente, vedranno riconosciuto ai propri figli il diritto alla continuità didattica senza il famosissimo cambio d’insegnante fino all’avente diritto, oppure all’inizio di ogni anno scolastico. Tutto ciò è stato possibile grazie ad un Presidente del Consiglio (uomo solo al comando) che a forza di slogan, twitter, lotte contro gufi, coadiuvato dalla Ministra Giannini (la stessa che ha affossato l’Università per Stranieri di Perugia) ha trovato la cura al grande malato “La scuola pubblica”. Poco importa se mamme o papà (scusate non voglio essere sentimentale) docenti, si troveranno a 1000 km dai propri figli; la colpa è di un algoritmo che non ha funzionato bene. State tranquilli, la Ministra ha garantito che solo un 2% è insoddisfatto dell’assegnazione ricevuta. Poco importa se si pagano le rate del mutuo casa e marito e moglie sono costretti a sobbarcarsi anche due affitti perché spediti in altrettanti luoghi diversi; la colpa è dell’algoritmo. Sono solo il 2%; se poi parliamo di chi ha sostenuto lo scritto del grande concorso (per intenderci concorso truffa) e non è stato ammesso all’orale, non preoccupatevi, fanno parte del 55,2%, che come dichiarato dalla Ministra al Corriere della Sera, è perfettamente nella norma. Infatti, il “concorso è per sua natura selettivo”, quindi deve per forza basarsi sulla qualità. La stessa qualità che ha visto commissioni insediarsi per poi dimettersi, cambi, integrazioni, si è arrivati a grattare il fondo del barile, tutto in nome della qualità. Commissioni che hanno giudicato non idoneo chi era già in possesso di una o più abilitazioni all’insegnamento rilasciate dopo il superamento di esami e tesi finale presso le università. Tutto questo in nome della qualità. Per fortuna tra qualche giorno l’inizio della scuola non vedrà docenti non qualificati entrare in classe come supplenti, non ci saranno i bocciati al concorso o ancor peggio i docenti di terza fascia (i non abilitati). La scuola quella “Buona” voluta da Renzi è pronta, e se qualche Dirigente ha intenzione di chiamare supplenti, non preoccupatevi, dopo 36 mesi di servizio il SIDI cancella dalla lista il precario che non qualificato si permette di garantire il regolare svolgimento dell’attività didattica.
    Ora apriamo gli occhi, la realtà è che tra qualche giorno inizierà la scuola, i problemi dello scorso anno si ripeteranno anzi saranno ancora di più.
    La scuola non è un ammortizzatore sociale. Le riforme sono necessarie ma si devono fare con criterio sentendo tutte le parti in causa, si devono fare con il buon senso e non usando l’arroganza.
    Chi scrive è uno del 55,2% di bocciati al concorso, di questa scuola io non ne faro più parte per scelta. Ho deciso di non presentarmi alle convocazioni per dignità personale.
    Gli insegnanti dovrebbero rappresentare la parte più “pensante” di una società. A loro viene affidata una grossa responsabilità che riguarda il futuro. Agli insegnanti si chiede di far crescere un paese, e per fare ciò si devono trasmettere ai discenti non solo le nozioni scolastiche ma anche una serie di principi fondamentali del vivere sociale. Siamo veramente sicuri che gli insegnanti sono capaci di tutto ciò?
    Siamo quelli più divisi in assoluto: quelli di ruolo, quelli in GAE, quelli in GM, abilitati TFA, abilitati PAS e terza fascia, tutti gli uni contro gli altri in una lotta tra poveri. Siamo quelli bravi a lamentarci, a fare le discussioni da bar, ma siamo incapaci di prendere posizione e farci sentire. A tutti i colleghi, (dovrei dire ex colleghi), che sono stati mandati a centinaia di km da casa dopo decenni di servizio, a tutti i precari di qualsiasi ordine faccio una domanda: «Secondo voi se fossimo stati tutti uniti nel non presentarci alle convocazioni o alla presa in servizio, dopo due giorni di protesta “l’uomo solo al comando” sarebbe stato ancora così stupido da non prenderci sul serio?»
    Dal divano di casa, su Facebook, Whats App, Twitter etc etc, siamo tutti rivoluzionari ma nel mondo reale ognuno pensa al proprio orticello. Per coloro che mi potrebbero rispondere abbiamo famiglia, mutuo casa, rispondo: Ho due bambini, mia moglie è anche precaria della scuola, mutuo casa e non abbiamo altri redditi. O si ha il coraggio di ribellarsi o non si deve avere il diritto di lamentarsi.

    Vi auguro un buon inizio di anno scolastico.


    Orizzontescuola
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  4. #254
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    Concorso docenti: max 20 punti per titoli. Ma commissione in Piemonte ne attribuisce di più, a rischio assunzioni per Matematica



    Ancora pasticci nelle graduatorie di merito del concorso docenti. Questa volta protagonista è l’ambito AD07 in Piemonte e poiché per oggi sono calendarizzate le immissioni in ruolo, il clima negli Uffici Scolastici sarà rovente.
    I docenti contestano l’attribuzione dei punteggi, palesemente difforme dalle indicazioni del bando.
    L’USR ha pubblicato la prima graduatoria il 7 settembre, dunque già a ridosso dei tempi utili per le immissioni in ruolo.
    I candidati interessati ci riferiscono di avere immediatamente riscontrato irregolarità diffuse nel conteggio dei titoli. In alcuni casi erano stati assegnati punti in meno, in altri casi anche punti in più.
    A seguito della tempestiva segnalazione degli errori all’Ufficio Scolastico, la convocazione per l’immissione in ruolo, fissata inizialmente il giorno 9 settembre, veniva revocata in attesa della rettifica delle graduatorie ”
    Si comunica che a seguito di segnalazioni da parte di alcuni candidati inclusi nelle graduatorie di merito delle suddette classi di concorso comprese nell’Ambito Disciplinare AD07 e pervenute in data odierna, la Commissione dovrà procedere alla revisione della valutazione dei titoli assegnati a tutti i candidati.”
    Ma la graduatoria rettificata presenta un’altra sorpresa: 4 candidati, nelle prime posizioni, hanno più di 20 punti per i titoli.
    Questo è palesemente difforme dalle indicazioni contenute nel bando. Infatti i punteggi relativi alle prove scritte, orali e ai titoli sono specificati nel DM 95/2016 all’articolo 8. In particolare il comma 6 specifica che “la commissione assegna ai titoli culturali e professionali un punteggio massimo di 20 punti ai sensi del Decreto del Ministro 23/02/2016 n. 94”.
    Come è possibile allora che alcuni candidati abbiano ricevuto più di 20 punti?
    Le immissioni in ruolo sono calendarizzate per oggi 12 settembre, ma i candidati sono già pronti a rivendicare la correttezza delle operazioni. In ogni caso cala ancora una volta l’ombra del dubbio sulla trasparenza della procedura. Non sappiamo se accanto ai docenti ci saranno anche i sindacalisti.


    Orizzontescuola
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  5. #255
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    I vincitori del concorso 2012 vanno assunti nella stessa regione dove hanno svolto la selezione



    Dopo il Tribunale di Tivoli, anche quello di Torino si pronuncia a favore dei vincitori del concorso 2012 che rivendicano una sede nella propria Regione.
    Stavolta, con ordinanza depositata il 12 settembre, è stato infatti il Giudice del lavoro del Tribunale di Torino a dichiarare che i vincitori del concorso 2012 andavano assunti a tempo indeterminato nell’ambito della regione in cui hanno svolto il concorso.
    In seguito al piano straordinario di cui alla legge 107/2015, moltissimi docenti vincitori del concorso a cattedre sono stati infatti assunti in fase B fuori dalla regione di svolgimento della procedura concorsuale.
    Contestando siffatto meccanismo, un docente ha proposto ricorso al Tribunale del lavoro di Torino, invocando il proprio diritto ad essere assunto nella medesima regione dove aveva svolto e superato il concorso a cattedre.
    Accogliendo il ricorso proposto dagli avvocati Dino Caudullo e Salvatore Spataro, il Tribunale di Torino ha condanna il MIUR ad assegnare immediatamente il ricorrente nella medesima regione dove ha vinto il concorso.
    In particolare, il Miur aveva eccepito che la pretesa del ricorrente all’assunzione era subordinato alla condizione dell’autorizzazione all’assunzione da parte della Presidenza del consiglio dei ministri e non era pertanto un diritto soggettivo perfetto, e che bando di concorso aveva l’esclusiva finalità di indire le procedure concorsuali ma non certo quella di assumere il personale posto, stante che la stipula del contratto a tempo indeterminato era in ogni caso subordinata alla creazione del posto messo a concorso ed alla relativa copertura si spesa.
    Il Tribunale di Torino ha però ritenuto non condivisibile siffatta tesi, rilevando che nella stessa premessa del bando si dà atto dell’autorizzazione alle procedure per il reclutamento di 11.542 unità di personale docente, contenuta nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 settembre 2012 registrato alla Corte dei Conti il 24 settembre 2012.
    Con l’entrata in vigore della legge 107/15, il Miur doveva quindi necessariamente mettere a disposizione nella fase A (quindi in ambito regionale) i posti spettanti ai vincitori del concorso del 2012 nelle rispettive regioni di concorso posto che il piano straordinario di assunzione implicava di per sé la copertura finanziaria.


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  6. #256
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    Concorso a cattedra. Avvisi prove orali: gli elenchi dagli USR Aggiornato Puglia



    Un avviso pubblicato dall’USR Emilia Romagna dà il via alle comunicazioni riguardanti le prove orali del concorso a cattedra.
    L’USR comunica che i candidati ammessi alla prova orale hanno ricevuto tramite email (quella inserita nella domanda di partecipazione al concorso) il voto conseguito nella prova scritta e l’indicazione della sede, della data e dell’ora di svolgimento della medesima prova orale.
    All’avviso è allegato l’elenco dei candidati ammessi alla citata prova, con l’indicazione del giorno in cui si svolgerà il sorteggio della traccia e il giorno di svolgimento della prova.
    Pubblicheremo qui gli altri avvisi che man mano gli USR pubblicheranno sulla prova orale, per cui il nostro speciale sarà in costante aggiornamento, come è da nostra abitudine per rendere un servizio speriamo utile e gradito.


    L’elenco non costituisce avviso ufficiale, ma è solo di carattere informativo.


    Orizzontescuola
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  7. #257
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    Tutti i numeri del concorsone


    Il ministro si difende sui ritardi della selezione e assicura: i vincitori saranno assunti
    Tutti i vincitori del concorso a cattedra saranno assunti entro l’anno scolastico 2018/2019. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, nel corso di un’audizione che si è tenuta in Parlamento il 21 settembre scorso. Il titolare del dicastero di viale Trastevere ha spiegato alle commissioni istruzione di camera e senato in seduta congiunta, che il concorso che si sta per concludere è stato bandito per 63.712 posti.
    E si tratta della più grande opera di selezione che si sia mai tenuta nella scuola italiana negli ultimi 17 anni. La selezione concorsuale si è svolta tramite l’adozione di metodologie innovative in molti suoi aspetti, ha argomentato il ministro, tra cui l’informatizzazione delle prove scritte.
    Secondo la Giannini, i tempi di svolgimento non inficiano il regolare avvio dell’anno scolastico e corrispondono precisamente alla complessità delle procedure. Infatti, per assicurare le trattamento delle prove scritte compiuterizzata è stato necessario reperire collaudare con complesse operazioni, le circa 83.000 postazioni necessarie ai 165.578 candidati che hanno svolto 230.000 prove scritte.
    Ogni candidato, infatti, ha potuto sostenere, laddove ne aveva titolo, più di una prova scritta. Delle complessive 622 procedure concorsuali attivate nelle regioni, 36 hanno riguardato la scuola dell’infanzia e primaria (posto comune) e 584 la scuola secondaria di primo e secondo grado e il sostegno.
    In particolare, le domande per i 6.933 posti dell’infanzia sono state ben 73.500, mentre quelle per i 17.299 posti della primaria 75.000.
    Si tratta di numeri rilevanti, ha detto la ministra Giannini, che nel caso di infanzia e primaria hanno reso impossibile che il concorso si potesse concludere in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico 2016/2017. Per rendersi conto del numero elevato di candidati, per l’infanzia e la primaria, ha detto ancora la ministra Giannini, basta considerare che questi hanno sostenuto circa il 60% del totale delle prove scritte espletate. Il resto è stato sostenuto dei candidati alla scuola seconda secondaria sul sostegno.
    Le rimanenti procedure, quelle della scuola secondaria, interessano 39.480 posti le braccia. Le procedure che si sono concluse entro il 15 settembre sono state il 55% del totale e hanno riguardato 21.640 posti per il triennio 2016-2018. Le relative graduatorie varranno per tutto il triennio 2016/2017-2018 2019.
    Le altre si concluderanno nei prossimi mesi e verranno per il triennio 2017/2018- 2019/2020.


    Edscuola
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  8. #258
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    La scuola sarda è ko


    Grottesco: impreparati al concorso, preparatissimi come insegnanti precari; e la scuola sarda è nel caos, come scrive La Nuova Sardegna.
    Dalle materne alla Primarie sino alle Superiori: cattedre vacanti e un altissimo numero di docenti con la valigia
    I numeri e le percentuali totali di promossi e bocciati ancora non si conoscono, scrive il quotidiano, benchè per l’Infanzia e Primaria i posti a disposizione nell’isola erano 700 e 3150 i candidati.
    Dice la UilScuola: «Non abbiamo idea di quali siano i tempi, perché l’Ufficio scolastico regionale non comunica alcun dato riguardante l’attività delle commissioni, modificate più volte in seguito alle dimissioni di alcuni componenti».
    In altri casi invece le prove, scritte e orali, sono state completate e il giudizio è arrivato. È stato impietoso per moltissimi candidati. Qualche esempio. Neppure un terzo dei docenti di italiano ha conquistato la cattedra: dei 245 posti disponibili per la scuola media e superiore risulta ne siano stati assegnati solo 73. Percentuali simili per la classe di concorso Matematica e Scienze alla scuola media: 99 posti, 39 vincitori. Ancora peggio è andata tra gli insegnanti di Arte, scuola media e superiore: a fronte di 80 cattedre libere sono soltanto 17 i docenti promossi.
    Per la maggior parte dei precari il concorso doveva essere una formalità. Invece sono stati bocciati. «È molto strano che numerosissimi docenti abilitati in prevalenza dalle Università di Sassari e Cagliari non siano stati in grado di superare una prova di verifica sulle loro capacità di insegnamento», dice la Uil. Che tira in ballo altre possibili cause: «L’incongruenza dei quesiti, il poco tempo a disposizione, la formazione dei commissari (alcuni dei quali pensionati) profondamente diversa da quella dei candidati».
    In ogni caso la scuola sarda si trova ad avere docenti non abbastanza bravi per fare i titolari, mentre molte cattedre restano vacanti e a metterci una pezza vengono chiamati i supplenti, cioè proprio coloro che non hanno superato il concorso.

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  9. #259
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    Non abbastanza preparato per il ruolo, preparatissimo per le supplenze: identikit dell’insegnante tipo dopo il concorso a cattedra. In Sardegna scuola ko




    Un gran numero di docenti non ha superato l’esame, ma parte dei candidati a diventare di ruolo in Sardegna non ha ancora ricevuto l’esito della prova perché i compiti non sono stati corretti.
    Dalle primarie alle superiori è il caos e la conferma del precariato a vita.
    Non abbastanza preparato per meritarsi la sospirata cattedra, preparatissimo invece per continuare, da precario, a insegnare le sue materie. È l’identikit dell’insegnante tipo che viene fuori dall’ultimo concorso della scuola. Il primo dopo il varo della legge 107, che disegna la “buona scuola” voluta dal governo Renzi. Per ora regna il caos. Dalle materne alla Primarie sino alle Superiori: cattedre vacanti, un altissimo numero di docenti con la valigia. Rassegnati ad andare via per lasciare il loro posto a chi ha più titoli, perché vincitore di concorso e dunque diventato di ruolo. Il concorso nato con l’obiettivo di stabilizzare e premiare le eccellenze per ora non sembra avere ottenuto grandi risultati. Soprattutto perché sono state moltissime le bocciature: docenti considerati non idonei, nonostante quasi sempre insegnino da molti anni e continueranno a farlo, anche se hanno fallito l’esame della vita.
    Tempi lunghi . I numeri e le percentuali totali di promossi e bocciati ancora non si conoscono. Perché, nonostante i tanti mesi trascorsi, per alcune classi di concorso gli elaborati non sono stati corretti. È il caso delle scuole per l’Infanzia e Primaria: i posti a disposizione nell’isola erano 700, 3150 i candidati. Molto critico Alessandro Cherchi, segretario generale regionale Uil scuola: «Non abbiamo idea di quali siano i tempi, perché l’Ufficio scolastico regionale non comunica alcun dato riguardante l’attività delle commissioni, modificate più volte in seguito alle dimissioni di alcuni componenti».
    Bocciati . In altri casi invece le prove, scritte e orali, sono state sono state completate e il giudizio è arrivato. È stato impietoso per moltissimi candidati. Qualche esempio. Neppure un terzo dei docenti di italiano ha conquistato la cattedra: dei 245 posti disponibili per la scuola media e superiore risulta ne siano stati assegnati solo 73. Percentuali simili per la classe di concorso Matematica e Scienze alla scuola media: 99 posti, 39 vincitori. Ancora peggio è andata tra gli insegnanti di Arte, scuola media e superiore: a fronte di 80 cattedre libere sono soltanto 17 i docenti promossi. Però, rivela una di loro «solo cinque hanno avuto l’immissione in ruolo. Gli altri dovranno aspettare, saranno sistemati entro i prossimi tre anni. Nel frattempo continueranno a fare i precari. Ma allora questo concorso a che cosa è servito? Perché sono stati “messi in palio” posti che in realtà non ci sono?»
    I dubbi . Laureati, specializzati, un curriculum di tutto rispetto e tante soddisfazioni nel corso della dura vita da precari. Per la maggior parte di loro il concorso doveva essere una formalità. Invece sono stati bocciati. «È molto strano che numerosissimi docenti abilitati in prevalenza dalle Università di Sassari e Cagliari non siano stati in grado di superare una prova di verifica sulle loro capacità di insegnamento», dice Cherchi della Uil. Che tira in ballo altre possibili cause: «L’incongruenza dei quesiti, il poco tempo a disposizione, la formazione dei commissari (alcuni dei quali pensionati) profondamente diversa da quella dei candidati».
    “La supplentite” . Escono dalla porta e rientrano dalla finestra: non abbastanza bravi per fare i titolari, indispensabili come riserve. L’alto numero di bocciature si traduce in questo: molte cattedre restano vacanti e a metterci una pezza vengono chiamati i supplenti, cioè proprio coloro che non hanno superato il concorso.
    Le critiche .
    «Non c’è stata alcuna rivoluzione, nonostante i toni entusiastici dell’Ufficio scolastico regionale e del suo direttore Francesco Feliziani – aggiunge Alessandro Cherchi –. Tra bocciature e immissioni in ruolo affrettate e sbagliate la scuola resta ancora in piedi grazie ai precari».

    Orizzontescuola
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  10. #260
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    Concorso a cattedre, il diploma magistrale linguistico è titolo valido


    Cambio di rotta del Tar Lazio sulla validità del diploma magistrale ad indirizzo linguistico, ai fini della partecipazione al concorso a cattedre bandito con il DM 105/2016.
    Dopo gli evidenti segnali che aveva inviato il Consiglio di Stato in sede di appello avverso le ordinanze cautelari negative emesse nei mesi scorsi dal Tar, i Giudici di primo grado si sono adeguati all’orientamento del massimo consesso della Giustizia amministrativa.
    Con sentenza depositata in data odierna, in accoglimento del ricorso proposto dall’avv. Maria Rosaria Altieri (nella foto a lato), nell’interesse di un gruppo di aspiranti candidati al concorso a cattedre muniti di diploma magistrale ad indirizzo linguistico, la sezione III bis del Tar Lazio ha infatti disposto l’annullamento del bando, tenuto conto che con parere della Sezione Seconda consultiva del Consiglio di Stato n. 2366/2014 del 14/07/2014, reso nell’Adunanza di Sezione del 7 maggio 2014 sull’affare n. 172/2014, è stata riconosciuta l’equiparazione tra il diploma magistrale e quello di maturità linguistica al termine di corso quinquennale, ai fini dell’ammissione al concorso per esami e titoli per il reclutamento del personale docente nella scuola primaria, bandito con D.M. 82 del 24.9.2012.
    Sembra quindi fugato definitivamente ogni dubbio, ammesso che ve potessero ancora essere, circa la piena equiparazione tra il diploma magistrale e quello di maturità linguistica al termine di corso quinquennale.


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