10/03/12, 06:36

CALCIO/Lazio: Focolari, è magic moment




Che spettacolo questa Lazio. Che spettacolo i settemila tifosi di Formello. Non c’è alcun dubbio, il momento è magico. Però, senza vestirmi da pompiere, vorrei spegnere un po’ il fuoco dell’entusiasmo. La Lazio del girone di ritorno è prima in classifica con quindici punti fatti in sette partite, davanti al Milan e al Napoli che ne hanno fatti quattordici. Però è la stessa squadra che ha preso quattro gol a Siena e cinque a Palermo ed è la stessa squadra che ha perduto entrambe le partite contro l’Atletico Madrid del “Cholo” Simeone. Questo cosa significa? Che bisogna stare con i piedi per terra perché questa squadra è in grado qualche volta di fornire grandi prestazioni, ma altre volte si addormenta completamente. Bisogna dunque vivere alla giornata, cercando, è ovvio, di vincere il maggior numero di partite e dunque fare il massimo dei punti.

In questi giorni però ho sentito parlare addirittura di scudetto e la cosa mi è sembrata eccessiva. Non vorrei essere frainteso. Mi piace da matti il “nuovo Reja”, non più serioso e pragmatico, ma sfacciato e forse persino un po’ sbruffone. Al contrario non sono mai riuscito a sopportare quei tecnici che, pur viaggiando nelle zone altissime della classifica, continuano a ripetere che il loro traguardo sono i quaranta punti della salvezza. Dunque vedo di buon occhio Edy che si lancia in questi insoliti proclami, che comunque dovrebbero avere come minimo risultato quello di caricare ulteriormente la squadra. Però attorno alla Lazio si sta creando un’attesa che mi sembra un tantino esagerata. Andare a prendere il Milan che è sei punti avanti e senza poter più usufruire di uno scontro diretto mi sembra impresa praticamente disperata. I rossoneri hanno oltretutto dalla loro parte anche un calendario molto favorevole. Nelle prossime cinque partite probabilmente faranno il bottino pieno senza troppi problemi.
Diverso è il discorso se parliamo di secondo posto, innanzitutto perché la “Juve calante” è a soli quattro punti e poi perché ci sarà lo scontro diretto. Ecco, quella dell’11 aprile, potrebbe essere una data storica e molti tifosi potranno anche sognare facendosi tornare nella mente quel fantastico cross di Veron per il colpo di testa vincente di Simeone. Sognare non costa niente e si può fare, però nell’immediato bisogna pensare al Bologna. Non è la partita più difficile dell’anno, ma pensare di averla vinta prima ancora di giocare potrebbe rivelarsi quantomeno pericoloso. Il Bologna con Di Vaio, Diamanti e Ramirez ha un potenziale offensivo molto forte, mentre la Lazio sarà ancora una volta in emergenza e il tecnico dovrà inventarsi una difesa nuova. Oltre a Radu, Konko, Biava, Zauri e Stankevicius mancherà anche Scaloni, che a mio giudizio, era stato il migliore contro la Roma. Di positivo per la Lazio dovrebbe esserci una possibile stanchezza dei giocatori rossoblù che hanno giocato mercoledì contro la Juventus. Ma di questo Reja non terrà particolarmente conto. Proporrà il suo solito gioco ordinato e dirà ai suoi ragazzi di avere pazienza, che prima o poi Hernanes o Klose o Mauri tireranno fuori il coniglio dal cilindro.
Rassegna stampa a cura di Cittaceleste tratta da il Corriere dello Sport