Il Miur ha avviato da qualche giorno una ricognizione, regione per regione, per verificare dove, a causa del maltempo e del conseguente stop alla didattica, le scuole non raggiungeranno il tetto dei 200 giorni minimi di lezione per considerare valido l'anno scolastico.
Poi deciderà se varare o meno una norma salva-anno, in modo analogo a quanto fatto in occasione del terremoto in Abruzzo.
Le Marche però hanno bruciato i tempi. La Regione, particolarmente colpita dalle nevicate delle scorse settimane (Urbino, per esempio, ha chiuso le scuole per 20 giorni), ha deciso di ridurre di due giorni le vacanze di Pasqua, annullare il ponte del primo maggio, e dare alle scuole la possibilità di posticipare la chiusura delle attività didattiche degli istituti primari e secondari fino al prossimo 13 giugno (invece del 9 inizialmente previsto).
Dopo le Marche anche altre Regioni potrebbero muoversi senza attendere le decisioni del Miur.
In ogni caso, come Tuttoscuola non ha mancato di rilevare, sembra applicabile la norma, contenuta nel regolamento sulla valutazione, in base alla quale spetta alle singole istituzioni scolastiche di “stabilire, per casi eccezionali motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite” (dei tre quarti di presenza del monte ore annuale, ndr), come precisato in una circolare dell’anno scorso. Insomma l’anno scolastico sarebbe salvo, per gli studenti costretti a stare a casa, anche senza allungarlo: causa neve.


Tuttoscuola