14/02/12, 19:33

Calcio/Lazio: Tutti per la Lazio, senza tifosi a…compartimenti stagni




Io sono contro Lotito perché è un imprenditore senza scrupoli, che non ha a cuore la Lazio. Io sono a favore di Lotito perché ha salvato la società dal baratro. Non sopporto Tare perché sembra un maggiordomo anziché un direttore sportivo. Non mi dispiace Tare poiché parla sedici lingue e ha preso gente come Hernanes e Lulic. La società ci ha ingannati promettendo una campagna acquisti che si è trasformata in una campagna di indebolimento. La società ha lavorato come doveva ma non è riuscita, per la fermezza degli interlocutori, a centrare gli obiettivi che si era prefissata. Quel Reja poi, è un “minestraro”, un allenatore all’antica che pensa solo a difendersi, facendo scalare in marcatura anche le punte. Ma quale “minestraro”! Reja è un mister esperto, una persona schietta e leale che ne ha cantate quattro anche a Lotito e Tare dopo il mercato fallimentare. Senza il quale potevamo lottare per la Champions senza timori. Bastavano un paio di innesti. Si, ma è pur vero che nel momento del bisogno la squadra si è compattata intorno al mister. Lotito se ne deve andare, anzi, prima di andarsene deve “caccià li sordi”. E con lui via Tare e De Martino, che ha la patente “c” di lazialità mentre quà serve la “d”. Stamo in mano a una cricca di romanisti, gli arbitri ce l’hanno sempre con noi e i mezzi di comunicazione ci ignorano… Io sono contro Lotito ma a favore di Reja. Io sono con Lotito e Reja non mi appassiona. Beati voi, io sono contro Reja e Lotito, anzi, se la Lazio perde sono contento così se ne andranno tutti! Odio la tessera del tifoso perché è una schedatura, come la raccolta punti della benzina. Pensa che ieri ho addirittura tagliato la tessera della Coop per protesta! E non voglio nemmeno lo stadio di proprietà perché Lotito lo fa soltanto “pè magnacce”. Spero pure che gente come Honda non arrivi a Roma o che la società non trovi uno sponsor sennò debbo togliere il contagiorni-senza-sponsor dal sito. Quella povera Aquila, poi…gli animalisti dovrebbero proibire l’umiliazione inflittale. Sarà, ma quando si libra in volo ho un groppo in gola. Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Non bisogna andare troppo lontano per ascoltarle: sui posti (sempre più rari) di lavoro, a scuola e nei bar, persino negli ospedali si manifesta la nuova evoluzione del supporter laziale: il tifoso a compartimenti stagni. Son per questo e contro quello, o viceversa.

BASTA!
Questi atteggiamenti sono una zavorra per i ragazzi di Reja, incrinano il morale e rallentano i garretti. La Lazio sembra aver recuperato uno spirito guerriero e veleggia fiera verso gli impegni importanti, nonostante infortuni ed imprevedibili fenomeni atmosferici. Reja che spala la neve a Formello e Diakitè che fa l’autostop per raggiungere Formello innevata sono immagini da film, che avvicinano la squadra alla gente. Una parte di merito potrebbe addirittura averla quel demone di Lotito, che non facendo acquisti ha tirato fuori quella rabbia, quella cattiveria la cui carenza è stata spesso rimproverata alla squadra. L’atteggiamento presidenziale, per rimanere nel cinema, ha ricordato un vecchio film americano, Major League, nel quale una squadra di baseball sta per iniziare un nuovo campionato ma, dopo la morte del proprietario, è minacciata da un pericolo mortale. La vedova del proprietario desidera che la squadra termini all'ultimo posto in modo da poter trasferire l'equipe in altra location. Per questo la "rosa" affidata all'allenatore viene composta da ex giocatori e giovani di scarsa esperienza. Apprese le intenzioni della signora, dopo una partenza disastrosa i giocatori si impegnano al massimo e vinceranno il campionato. Ovviamente è solo un film si dirà, queste cose non accadono nella realtà si potrebbe obiettare. Ma per una società che nella sua storia ultracentenaria ha vinto talmente poco, cosa costa abbassare le paratie ed abbattere i compartimenti stagni nei quali è asserragliato il pensiero biancoceleste? E stringersi con passione intorno alla squadra senza pensare a chi è il presidente, chi il massaggiatore, chi l’autista? Tanto per contestare ci sarà sempre tempo. Roma è piena di vedove.
Cittaceleste

Francesco Di Cicco