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Discussione: Maturità 2012: annunciate le materie

  1. #11
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    Esami di stato: tempi duri per gli scopiazzatori


    Il Miur fa sapere che giorno 18 giugno, nella riunione plenaria di avvio degli esami di Stato sarà trattato, tra gli altri adempimenti, l’argomento riferito all’O.M. n. 41/2012, prot. n. 2881, per evitare fughe...
    Nell’Ordinanza Ministeriale 2881, riguardante le modalità organizzative per lo svolgimento degli esami di Stato della scuola secondaria di II grado, si fa, all’art.12 comma 5, esplicito riferimento alla necessità che i presidenti di commissione adottino le precauzioni necessarie per evitare fughe di notizie relative ai contenuti delle prove scritte d’esame e per impedire ai candidati di comunicare con l’esterno durante l’effettuazione delle prove scritte.
    Il MIUR fa sapere che giorno 18 giugno, nella riunione plenaria di avvio degli esami di Stato sarà trattato, tra gli altri adempimenti, l’argomento riferito all’ O.M. 2881 art.12 comma 5. Ci sarebbe da dire: "tempi duri per i copiatori di professione!”. I candidati ammessi all’esame di Stato saranno pertanto invitati a consegnare alla commissione, nei giorni delle prove scritte, telefoni cellulari di qualsiasi tipo (comprese le apparecchiature in grado di inviare fotografie e immagini), nonché dispositivi a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere".
    Chi infrangerà le regole perderà l'esame. "I candidati medesimi - ammonisce il ministero - saranno avvertiti che nei confronti di coloro che fossero sorpresi ad utilizzare le suddette apparecchiature è prevista, secondo le norme vigenti in materia di pubblici esami, la esclusione da tutte le prove". Mentre i presidenti di commissione dovranno "vigilare sulle operazioni di stampa e duplicazione dei testi delle prove d'esame, al fine di evitare brutte sorprese”.
    Quindi scatta un’operazione di tolleranza zero contro gli studenti abili nell’usare gli Iphone ed abili strateghi dei più svariati metodi di copiatura. Sicuramente i 453.000 esaminandi non sono per nulla intimoriti da tutte queste novità telematiche e si stanno preparando alla sfida lanciata dalle stanze ministeriali. E’ doveroso raccomandare cautela ai nostri giovani candidati, perché l’Ordinanza Ministeriale 2881 non fa sconti ai “furbetti della copiatura” che, se dovessero essere colti a copiare, rischierebbero di ripetere l’anno.


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  2. #12
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    Passare il compito non è più onorevole


    Skuola.net fa il punto, attraverso un sondaggio, per capire chi è disposto ancora a passare il compito durante gli esami di stato. E sembra proprio che farsi sciacallare non è più gradito.
    Consentire di farsi sciacallare, di cedere cioè alle richieste del compagno di avere la copia del compito, non è più gradito dal 60% degli studenti, intervistati da Skuola.net, che dovranno affrontare il prossimo esame di stato.
    Solo il 40% è disposto a passere il compito ai compagni in difficoltà, mentre non sappiamo quanti potrebbero essere i candidati disposti a passare un compito tutto sbagliato per aggravare la posizione del collega. Quest’ultima ipotesi è bene che sia presa in considerazione da chi magari si culla o spera di avere dalla sua parte l’appoggio del compagno più bravo che però all’ultimo momento può ben rivelarsi un iscariota. E’ potuto succedere tanto tradimento? E’ sucesso, è successo!
    Sembra tuttavia che nell’era della crisi e dello spread, la tendenza a fare copiare sembra essersi ribaltata e a nulla vale l’ignominia dell’infame anche perché si dovrebbe avere sempre presente la favola della formica e della cicala: chi ha studiato, rifiutando magari di uscire e divertirsi, raccoglie e chi ha preferito gozzovigliare, come la cicala, è giusto che subisca.
    Il 28% degli studenti ha infatti affermato che non ha nessuna intenzione di passare il proprio compito e circa altrettanti sono indecisi se farlo o meno, per un totale quindi di oltre il 50%.
    Durante l’anno scolastico tuttavia la percentuale di scicallati calerebbe drasticamente al 10%: il rischio corso viene considerato minimo e quindi i ragazzi più preparati non si fanno problemi a far copiare gli studenti in difficoltà.
    Agli esami di stato però le cose cambiano: la paura di essere scoperti ed esclusi dall’esame, mista alla tensione legata al momento, sono i fattori che influenzano la drastica decisione dei maturandi. In ogni caso sembra proprio che quasi il 90% degli intervistati da Skuola.net ha dichiarato che sta pensando come copiare. Molti di questi, circa uno su tre, si aspettano di ricevere un aiuto da parte dei compagni.
    Quasi la metà degli intervistati, invece, ricorrerà ai vecchi metodi: 'pizzini', annotazioni sul dizionario, temari, supporto da casa e via dicendo. La tecnologia infatti non ha ancora sostituito del tutto i classici stratagemmi.



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  3. #13
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    Maturità, il Ministro manda il suo in bocca al lupo via web


    Tramite un video messaggio, Profumo si rivolge con tono quasi paterno ai 450 mila candidati: quarant`anni fa, in questi giorni, anche io ero nelle vostre condizioni. Sono giornate particolari, di una certa tensione, ma dopo il primo giorno tutto diventa normale.
    Si rivolge ai 450 mila maturandi con tono confidenziale. Quasi paterno. E lo fa da uno dei siti studenteschi più rappresentativi, Skuola.net. Così il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, ha deciso di porsi nei confronti degli studenti alle prese con la preparazione delle prove scritte, la prima e seconda in programma la prossima settimana, il 20 e 21 giugno.
    "Cari ragazzi – dice Profumo attraverso un video messaggio, una canale innovativo molto vicino ai giovani, peraltro adottato in alcune occasioni anche dal suo predecessore, Mariastella Gelmini - quarant`anni fa, in questi giorni, anche io ero nelle vostre condizioni. Ricordo che erano delle giornate particolari, anche di una certa tensione, ma vi assicuro che, dopo il primo giorno, tutto rallenta e diventa normale. Pertanto, vorrei dirvi, prima di tutto, in bocca al lupo. Sono certo che durante l`anno avrete studiato tutto, perché a questo punto, l`esame diventa solo una sintesi di quello che è stato il vostro anno".
    Profumo conferma la sua forte fiducia nei confronti degli studenti italiani: "sono certo del vostro risultato finale. Non abbiate paura, andate sereni e rilassati e sentiamoci dopo l`esame". Quando oltre il 95 per cento dei candidati potrà festeggiare il superamento della temuta maturità.


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  4. #14
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    Tracce anti-hacker per la maturità 2012

    Ormai manca poco meno di una settimana all'inizio degli esami di maturità, che prenderanno il via mercoledì 20 giugno con la traccia d'italiano. La novità principale di quest'anno è il debutto del plico telematico, cioè lo storico passaggio dalla versione cartacea a quella telematica per quanto riguarda l’invio delle tracce delle prime due prove ai vari istituti scolastici. Il Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca), infatti, manderà alle scuole le tracce tramite Internet e fornirà in un secondo tempo due chiavi cifrate per poter aprire i documenti. Delle due, la prima sarà affidata ad ogni commissione e l'altra, la cosiddetta "chiave-ministero", verrà invece fornita la mattina stessa della prova alle 8,30.
    Per evitare problemi e testare il nuovo metodo di invio telematico, il ministero ha anche organizzato un periodo di sperimentazione che ha coinvolto le 4.680 scuole statali e non statali sede d'esame. I risultati sono stati positivi: ogni istituto ha completato correttamente, seppur con tempi diversi, sia la fase di download sia quella di test. Non ci resta quindi che scongiurare possibili intoppi e fare agli studenti un grosso "in bocca al lupo"!

    WT
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  5. #15
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    Quanto peso ha il giudizio di ammissione agli esami?

    L'attuale formula degli esami di Stato con un voto unico dice poco sulle competenze specifiche dei ragazzi, mentre l'ammissione, avallata dal consiglio di classe con la sufficienza in tutte le materie, renderebbe inutile l'esame.
    Al di là dell'aspetto colorito degli esami di Stato, come il riscoperto rigore per l'ammissione, le lusinghe degli scritti con la caccia al tema, il bilancino sui voti, l’inutilità delle tesine con il percorso interdisciplinare, un autentico dibattito sul loro contenuto specifico non è stato apertamente e con serio rigore avviato, tranne fra le camere degli esperti che, siccome sono tali, ne viene colto pochissimo dall’esterno. Si possono infatti apportare tutte le argomentazioni pro o contro l’attuale formula di giudizio, ma il contenuto non cambia: gli esami di fine quinquennio di istruzione superiore così come sono oggi, e pure ieri, certificano poco sulle reali capacità dei ragazzi.
    Già l'ammissione agli esami è di per sé un mistero, perché da un lato occorre avere almeno la sufficienza in tutte le materie, e quindi già si avverte in pratica una legittima e attesa promozione certificata dal consiglio di classe, ma dall'altro la commissione, a suo giudizio e sulla base del risultato delle prove, può pure bocciare, come è avvenuto l'anno scorso e come avverrà anche quest'anno.
    Allora sorge un dubbio: è credibile il giudizio del consiglio di classe o è ritenuto quantomeno dubbio e inaffidabile? Se si guardar bene infatti si evidenza, su questo singolo aspetto, una macroscopica contraddizione che non rende onore né giustizia alla valutazione espressa dai docenti e che potrebbe essere sufficiente per mettere in discussione l'intero meccanismo.
    Ma c’è un’altra considerazione che vorremmo porre, nel contesto, al libero dibattito: come si fa a non ammettere dopo cinque anni di scuola? Che lavoro ha fatto e che impegni ha preso il consiglio di classe su quel singolo studente nell’intero arco di studi? Come ha fatto, in altri termini, a portarlo fino al quinto se poi è costretto a fermarlo alle soglie ultime del diploma? Non è forse una sconfitta della scuola nel suo insieme?
    Ma andiamo oltre: non è stato spiegato che significato possa avere un voto unico con cui si dà un giudizio finale al candidato, non solo sulle sei materie delle prove, ma anche sulle altre già studiate e non presenti agli esami. La Confindustria reclama personale preparato, il Miur lancia la nuova istruzione tecnica con questo scopo apparente, ma agli effetti pratici un voto unico cosa racconta sulle reali competenze di un neo geometra o di un neo liceale? Se si mettono tutte queste riflessioni insieme si capisce come l’attuale formula d’esame abbia bisogno di essere superata, benché le modalità siano state da tempo annunciate, ma non pare ci sia la volontà giusta per applicarle.
    Intanto al quinto anno apparirebbe impensabile bloccare un giovane, sia prima degli esami sia dopo. Nei primi quattro anni c’è tutto il tempo e le occasioni per farlo, ma al quinto appare quantomeno singolare, tant’è che la riforma delle superiori prevede due bienni (1°-2° e 3°-4°) e un monoennio (5° anno).
    E al quinto anno, ci azzardiamo a pensare, che l’esame finale vada fatto, non sulle sole materie scelte dal ministero, ma su tutte quelle previste dal piano di studi e verificate da una commissione tutta esterna a tale scopo nominata, mentre su ogni singola disciplina dovrebbe essere espresso un giudizio (o anche il voto numerico) dettagliato che testimoni le reali competenze e le capacità del candidato. Il diploma così diventa un certificato delle competenze e con quella certificazione si cerca lavoro o si entra all’Università. Si possono avere, per paradosso, su dieci materie del corso di studi, anche nove insufficienze, ma in un’unica si può eccellere e che può essere proprio quella che interessa a una particolare azienda o a una specializzazione particolare per l'Università.
    La scuola crediamo dovrebbe avere l’obbligo di definire nel dettaglio i livelli di conoscenza, di competenza e pure di comportamento al quinto anno, mentre spetterà al ragazzo scegliere cosa fare: ripetere ancora, se i giudizi sono del tutto insufficienti, o tentare l’avventura altrove. L'esame finale dovrebbe in altre parole certificare solamente le competenze raggiunte e i livelli di preparazione complessiva, ma mai respingere, e la commissione esterna dovrebbe avere proprio questo ruolo, dopo avere studiato certamente il curriculum scolastico del candidato.
    In molte parti d’Europa fra l’altro il sistema è esattamente questo, come la mission della istruzione è quella di educare innanzitutto alla cittadinanza. Impelagarsi ancora su tesine copiate, clonate o rifatte; rispolverare bilancini farmaceutici fra i membri della commissione per dosare un solo voto che non scontenti o che punisca o riscatti appare non solo anacronistico, ma anche umiliante per chi si ci arrovella. Ogni singolo docente, a conclusione degli esami di Stato, si deve assume le proprie personali responsabilità, con scienza e coscienza, senza compromessi col collega e senza i difensori interni che tentano sempre di parare i colpi.


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  6. #16
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    Esame di Stato: la valutazione si esprime in numeri opinabili


    Nella normativa scolastica sull’esame di Stato ci sono degli articoli che fanno a pugni con i calcoli matematici perché vanno oltre i numeri e le proporzioni.
    Ogni consiglio di classe, nel rispetto della legge n. 241/1990 e delle norme vigenti sull'esame di Stato (O.M. n. 41/2012 art. 2 c.4-5), per la valutazione finale adempie pienamente al suo compito con l'attribuzione del punteggio numerico utilizzando tutta la scala da 1 a 10 e con l’assegnazione del credito scolastico per ciascun candidato.
    Il numero difatti descrive in forma sintetica ma eloquente l'applicazione dei criteri di correzione e valutazione deliberati dai docenti del CdC e riferiti al Pof dell'istituto, approvato dal collegio dei docenti. Mentre per i non ammessi all’esame l’O.M. n. 41/2012 art. 2 comma 4 obbliga il CdC a verbalizzare le delibere “puntualmente motivate”, col comma 5 si lascia libertà di formulare o meno giudizi scritti: “Nei confronti dei candidati valutati positivamente in sede di scrutinio finale (votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina - o gruppo di discipline - valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l‘ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi), il consiglio di classe, nell’ambito della propria autonomia decisionale, adotta liberamente criteri e modalità da seguire per la formalizzazione della deliberazione di ammissione”. Infatti “i voti e i punteggi sono giudizi espressi in numero quando scaturiscono da una griglia di criteri di valutazione delle prove”(Cfr. Decr. del Consiglio di Stato n. 187 del 12/01/2000).
    Come tutti sanno, il voto dell’esame di Stato risulta da una somma matematica di: credito triennale (25/25), prove scritto-grafiche (45/45), colloquio (30/30) ed eventuale incremento finale di punti 5/5 sempre all’interno dei 100/100 totali. Fin qui: “Elementare, Watson!”. Però nella normativa scolastica sull’esame di Stato ci sono degli articoli che fanno a pugni con i calcoli matematici perché vanno oltre i numeri e le proporzioni.
    1. Se un CdC ha assegnato giustamente un credito triennale di 12 punti su 25, cioè con media annuale uguale a 6.00, sta ammettendo un candidato con “giudizio” di sufficienza. Però la proporzione matematica ci dice che 12 sta a 25, come 4 sta a 10. E allora? Dodici punti di credito totale significano grave insufficienza nella preparazione. E’ un limite del sistema delle tabelle di assegnazione del credito o sono i docenti a cadere in un tranello di trasformazione della media dei voti nei punti di credito?
    2. Dice l’O.M. n. 41/2012 all’art. 15 comma 5 che: “La commissione dispone di 45 punti per la valutazione delle prove scritte, ripartiti in parti uguali tra le tre prove: a ciascuna delle prove scritte giudicata sufficiente non può essere attribuito un punteggio inferiore a 10”. Eppure la sufficienza matematica in decimi (6/10) in proporzione a 15/15 corrisponde correttamente a 9/15. Il Ministro invece ordina di mettere da parte i calcoli e assegnare 10 punti su 15 alla prova valutata sufficiente!
    3. Anche per il colloquio le cose (i numeri) vanno a favore dei candidati. “La commissione d'esame dispone di 30 punti per la valutazione del colloquio. Al colloquio giudicato sufficiente non può essere attribuito un punteggio inferiore a 20” (art. 16 comma 8). La sufficienza proporzionale numerica in trentesimi dovrebbe essere 18/30, mentre il Ministro impone di assegnare 20 punti su 30 a chi sostiene un colloquio di sufficienza!
    Diceva un “vecchio” preside ai suoi docenti: “Chiudete il registro e proponete la vostra valutazione numerica”. I voti e punteggi scolastici, insomma, non possono ridursi ad un’asettica operazione numerica e media matematica, perché la valutazione tiene conto di molte variabili: del livello di partenza e dell’apprendimento raggiunto, della significativa partecipazione all’attività didattico-culturale, dell’impegno nel lavoro scolastico e il rispetto delle scadenze… Difatti il comma 4 dell'art. 11 del D.P.R. n. 323/1998 avverte: “(L. 425, art. 5, comma 1 e Regolamento) Il consiglio di classe, nello scrutinio finale dell’ultimo anno, può motivatamente integrare il punteggio complessivo conseguito dall’alunno in considerazione del particolare impegno e merito scolastico dimostrati nel recupero di situazioni di svantaggio presentatesi negli anni precedenti in relazione a situazioni familiari o personali dell’alunno stesso, che hanno determinato un minor rendimento”. Ma quanti CdC hanno integrato i punti di credito oltre la tabella di riferimento alla media dei voti? Altro che matematica! Meditate commissari, meditate!


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  7. #17
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    Dove sono depositati i plichi telematici di riserva?


    A 24 ore dall'inizio degli esami di stato e dopo gli inghippi al sistema, la speranza è che tutto fili liscio
    Il conto alla rovescia è incominciato mancano appena 24 ore all’ora x, e poi scatta, codici segreti permettendo, il download delle tracce di Italiano. L’ormai noto plico telematico si trova depositato in una stanza bunker dove c’è un server contenente esclusivamente le prove d’esame di Stato, in questa stanza hanno accesso solo otto esperti informatici, che controllano che tutto vada per il verso giusto.
    I timori di attacchi hacker è concreto, si spera nella buona sorte.
    La cosa che non è chiara e lascia abbastanza perplessi è quella dell’esistenza di plichi telematici di riserva depositati, sembrerebbe, negli Uffici Scolastici Regionali. Se il server collocato nella stanza–bunker con accessi limitati, parrebbe inattaccabile, al contrario facilmente attaccabili potrebbero essere i plichi telematici di riserva, che si suppone siano depositati in un semplice PC di qualche funzionario o Direttore dei Servizi dei vari USR italiani.
    Altro che sistema inattaccabile sullo stile dei servizi segreti di Stato israeliani, piuttosto sembrerebbe un facile terreno di conquista per esperti pirati informatici, che potrebbero esporre il loro trofeo prima della fatidica ora x. Con questa incertezza e curiosità attendiamo di conoscere le tracce dei temi di Italiano. Nel frattempo affrontiamo il secondo giorno di questo esame di Stato, che è iniziato con qualche punto di criticità proprio sotto l’aspetto digitale, che invece sarebbe dovuto essere il suo punto di forza caratterizzante.


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    Secondo giorno della maturità: greco al classico e matematica allo scientifico


    L'ultima volta di Platone nel 2010
    Secondo giorno di prove scritte all’esame di Stato per la maturità 2012.
    Sono previste la prova di Greco al Liceo classico, Matematica al Liceo scientifico, Lingua straniera al Liceo linguistico, Pedagogia al Liceo pedagogico, Figura disegnata al Liceo artistico, Economia aziendale ai Ragionieri, Topografia ai Geometri, Alimenti e alimentazione all'Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione. Per gli istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale.
    Da notare che, nonostante la riforma delle secondaria superiore avviata da due anni, l’esame di Stato continua a svolgersi secondo il vecchio ordinamento, perché le classi a riforma non sono ancora andate a regime.
    Al classico è prevista quest’anno la traduzione dal greco (l’anno scorso c’era stata quella dal latino).
    Dal 2001 il greco è stato presente alla maturità quattro volte: nel 2001 con un brano di Epitteto (L’uomo cittadino del mondo), nel 2004 con un brano di Platone tratto dal Protagora; nel 2006 è stata la volta di Plutarco con un pezzo tratto dalle opere morali (Moralia) e nel 2010 ancora Platone con un brano tratto dall’apologia di Socrate.


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  9. #19
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    Il 70% dei diplomandi ha gradito le tracce della prima prova


    Secondo due sondaggi realizzati da Studenti.it, in collaborazione con SWG, al 70% degli studenti sono piaciute le tracce degli esami di stato. Profumo sulla stessa lunghezza d’onda di Steve Jobs
    Le tracce della prima prova sono piaciute a quasi il 70% degli studenti e il tema più scelto per il 54% di loro è stato quello relativo all’ ambito socio-economico della tipologia B “La crisi e i giovani”, con dati del Censis e un brano su Steve Jobs.
    E’ quanto risulta da due sondaggi lanciati da Studenti.in collaborazione con SWG.
    Nella traccia sui giovani e la crisi, i ragazzi si sono riconosciuti con i dati drammatici del Censis sui neet i giovani che non studiano e non lavorano e quelli che non sono intenzionati a trasferirsi all’estero ne’ in altre regioni italiane.
    E soprattutto con un brano su Steve Jobs che elogia la sua intraprendenza, la sua fame di conoscere il mondo, di viaggiare.
    E questa traccia, a ben vedere, era anche nelle parole del Ministro Profumo che qualche giorno fa ha rilasciato una intervista ai microfoni di Studenti.it. Come per Jobs, anche per il Ministro Profumo, il segreto per uscire da questa crisi è nell’intraprendenza dei giovani, nella fame di conoscere il mondo.
    Alla domanda: che cosa direbbe ad un ragazzo che fa la maturità quest’anno? Quali speranze, quali
    prospettive lei vede per il futuro un ragazzo che è attualmente nel sistema scolastico?
    Il Ministro Profumo ha infatti ribattuto: “Innanzitutto non parlerei solo di speranza, che è un termine un po’limitante, ma di fiducia. Noi dobbiamo avere fiducia e trasmetterla ai ragazzi. Siamo certamente in una crisi complicata che cambierà le regole della nostra società, ma che ad un certo punto finirà e ci saranno nuove opportunità per loro. Nella mia vita mi è capitato tantissime volte di sentire che quella era la mia ultima
    spiaggia, ma non è mai stato così. Il mondo del lavoro sta cambiando e cambierà ancora in una logica sempre più europea. Per questo dobbiamo attrezzarci: intanto dal punto di vista culturale perché noi siamo abituati ad un certo tipo di sviluppo, ad una difficoltà a trasferirci, a voler rimanere vicino alla casa e alla famiglia e questo è sicuramente un valore positivo. Però in un contesto di un mondo del lavoro che si allarga cme il nostro c’è sicuramente un tasso di mobilità che è da considerarsi fisiologico e naturale. E poi ci sono alcuni elementi strutturali sui quali bisogna investire: certamente una maggiore competenza linguistica che permetta ai nostri studenti di andare a competere con quelli degli altri paesi- serve un veicolo di comunicazione globale che è l’inglese, in questo caso. Dobbiamo valorizzare maggiormente il merito delle
    persone, la capacità e il loro impegno perché il confronto con i coetanei degli altri paesi permette ai nostri alunni di dare il loro meglio. E in ultimo questo paese deve avviare un processo di trasparenza in tutti i suoi processi, sia per creare una nuova cultura della trasparenza ai cittadini che attiri cittadini da altri paesi dell’Europa e del mondo”


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  10. #20
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    Troppo difficile Aristotele, ma il 34% ha copiato


    Delusi gli studenti del classico per la versione di greco che ha avuto come ospite Aristotele nella seconda prova scritta degli esami di stato. Il sondaggio di Stuenti.it dice però che copiare non è un problema: 32% l'anno scorso ma 34% oggi.
    Troppo difficile dunque la versione di greco su Aristotele che è ritornato all'attenzione, spinto probabilmente dalla forza di quel dito puntato verso la terra nel famoso affresco e che avrà fatto decidere i funzionari Miur colpiti anch'essi dai rigori di una finanziaria che sta buttato a terra tutti.
    Alcuni studenti confessano che avrebbero chiesto anche l'intervento dei professori che allora, presi anch'essi da quell'indice verso terra, si sarebbero mostrati clementi e avrebbero aiutato gli esaminandi in balia del panico.
    Studenti.it raccoglie gli umori di ragazzi all'uscita dalle scuole e li pubblica con disinvoltura, visto fra l'altro che da quel sito, tre minuti dopo l'invio del codice per aprire i plichi telematici, già sapevano l'argomento scelto per i licei classici.
    Sarebbero invece non di eccessiva difficoltà i test di matematica nei licei scientifici, benchè anche questi temi ben presto sono stati regolarmente fotografati col telefonino (o forse anche altro) e messi in linea.
    Ma gli inviati del portale degli studenti hanno anche chiesto ai colleghi esaminandi se fossero riusciti a copiare durante lo svolgimento della seconda prova: il 34% ha detto che è riuscito a copiare, il 30% ha dichiarato di non essere riuscito assolutamente a copiare, il 14% è riuscito abbastanza, mentre il restante 20% ha copiato solo un pò.
    Risultati in crescita rispetto al 2011 quando, sempre in un sondaggio Studenti.it- Swg, il 32% dei maturandi aveva dichiarato di aver copiato.
    Se il trend contnua così, e se gli esami saranno sempre congegnati in questo modo, fra qualche anno recarsi a scuola per la prova scritta agli esami di stato sarà come farsi una passeggiata, mattutina certamente ma sempre passeggiata è.


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