16/01/12, 14:00

CALCIO/Lazio: Reja ‘Speriamo che il periodo di calo sia finito. A Milano ci vuole l’impresa’




ROMA - Ha festeggiato ieri le 300 vittorie ufficiali nei campionati professionistici italiani, mister Edy Reja è ancora felice per i tre punti ottenuti contro l’Atalanta. Il tecnico biancoceleste parla dalla sua Gorizia, dove è volato per il giorno di riposo; il giorno dopo i due gol realizzati da Hernanes e Klose, si complimenta con i suoi ragazzi: “Abbiamo avuto le sicurezze che sono mancate nell’ultimo periodo, sul piano difensivo non abbiamo concesso nulla, quando hai questo equilibrio il gol prima o poi lo trovi. Non era facile trovare degli spazi, i nostri attaccanti sono di grande livello ed hanno fatto al differenza. L’Atalanta per come sta non era una squadra facile da affrontare li abbiamo messi alle corde, non sono ripartiti quasi mai. Sul piano della corsa, sul piano fisico e su quello mentale abbiamo fatto un passo avanti”, ha detto ai microfoni di Lazio style. Era importante ripartire dopo la sconfitta di Siena, la prestazione non è stata delle migliori, ma la speranza è che abbia rappresentato un caso singolo: “Dopo le vacanze ci può stare un blackout, forse è mancata l’abitudine alla gara, qualcuno ha avuto dei cali. Auguriamoci che il calo che abbiamo avuto sia terminato, in settimana ho visto tutti lavorare bene, dal punto di vista fisico e mentale, sapevo che avremmo fatto la partita contro l’Atalanta”. Due protagonisti della vittoria sono stati Zauri e Radu, in dubbio fino all’ultimo minuto: “Luciano ha vissuto un momento di disagio, mi fa piacere che abbia giocato con attenzione, intensità. Non era facile nelle condizioni in cui eravamo, è entrato ha fatto una grande prestazione, mi auguro che si rassereni un po’ in modo che quando ci sarà l’opportunità possa dare un contributo alla squadra. Per quello che riguarda Radu ero preoccupato, in settimana non si è allenato sempre, invece, poi ha sciorinato (il mister ha vinto il premio ‘Sciorinare’, per il molto utilizzo della parola, ndr) un’ottima prestazione. Ma non solo loro sono stati importanti, in senso generale Rocchi e Klose che si alternavano nei rientri trovavano i movimenti giusti. Ci manca la corsa non abbiamo raggiunto l’optimum a Milano devi andare al cento per cento. L’Inter sta bene fisicamente, è rimasta in attesa del Milan e poi è ripartita trovando la vittoria nel derby. Troveremo una squadra in forma dal punto di vista mentale”. Ieri c’è stato anche il rientro di Francelino Matuzalem: “Matu bisogna aspettarlo, può lavorare una settimana intera, non è ancora al cento per cento per poter disputare una gara come quella di Milano, vedremo come arriveremo, quando lui è in condizione è un giocatore dalle straordinarie qualità”. Il mister mette la parola fine anche sulla polemiche del post-gara riguardanti i presunti fischi indirizzati alla panchina: “Non ho sentito fischi, ma d’altronde non si può applaudire un allenatore che ha preso 4 gol. Mi rendo conto che essendomi preso le responsabilità di quello che è successo a Siena non si può pretendere di avere consensi. Prima della gara sono dentro gli spogliatoi e non ho sentito nulla, ma alla fine però ho sentito applausi, ho sentito l’incoraggiamento, hanno manifestato approvazione per i giocatori e per la prestazione, tutti sapevano che non stavamo benissimo però l’importante era la vittoria ed il risveglio. Per quello che abbiamo fatto ieri il merito è anche dei tifosi che ci supportano sempre”. I biancocelesti sono a 33 punti ad una giornata dal giro di boa, lo scorso anno si è girato a quota 34: “Quando puoi dare continuità a quello che hai fatto vuol dire che stai crescendo. Non è facile ripetere quello che abbiamo fatto lo scorso anno, se guardate anche il calendario abbiamo un ciclo complicato sia in coppa Italia che in Europa, per non parlare del campionato. Quello che a me interessa è che la squadra aumenti il rendimento, la mentalità, dobbiamo andare dappertutto con il concetto di fare la partita. Vorrei crescere sotto questo punto di vista, voglio vedere consapevolezza nelle nostre possibilità. E’ chiaro che per fare questo dobbiamo avere tutta la rosa a disposizione vorrei che gli infortuni cessassero”. Un pensiero è d’obbligo anche sul mercato: “Non ho preferenze, stiamo monitorando al livello internazionale se ci sono giocatori che fanno al caso nostro, è inutile centrare un obiettivo, tanto vale capire se ci sono delle possibilità. Io posso dare degli indirizzi poi per il resto ci penseranno Tare e il Presidente . Alfaro? Queste caratteristiche non le abbiamo in rosa, assomiglia un po’ a Rocchi è tosto dal punto di vista fisico, non si tira indietro ha buona velocità e buone reattività. Io l’ho visto in allenamento occorre aspettare le partite, m’ha dato l’impressione di essere un buon giocatore, può farti anche la seconda punta, lui è più attaccante di Sculli, può fare tutti e tre i ruoli in fase offensiva, ha buoni mezzi ci può stare nella Lazio. Soprattutto ha grandi stimoli quando arrivano i sudamericani sono molto carichi e vogliono far vedere le qualità che hanno, e se un giocatore è stimolato è chiaro che qualcosa in più ti può dare, di grinta ne ha da vendere”. L’ultima battuta è proprio sulle 300 vittorie ottenute da Reja nei campionati professionistici, la prima risale al 1980, quando era sulla panchina del Monselice in C2 e sconfisse per 4-2 il Cattolica: “Non pensavo a questo record, non ricordavo, in carriera le emozioni sono sempre maggiori, le responsabilità sono maggiori, la tensione è sempre a mille. Ancora oggi ho grandi motivazioni, per esempio ieri dopo il gol di Klose c’è stata una bella liberazione”.

Alessio Aliberti
Cittaceleste.it