Pagamenti via cellulare, prenotazioni via Gps e wi-fi in vettura. Le contraddizioni di un mondo restio alle liberalizzazioni ma aperto all'innovazione tecnologica.

In Italia si è fatto da tempo una nomea come uno dei settori più restii alle liberalizzazioni. Al contempo, quello dei taxi è, almeno a livello globale, uno dei più aperti a recipire i vantaggi di nuovi ritrovati tecnologici per attrarre nuovi clienti. Se a Londra le vetture si possono prenotare via Twitter, negli States furoreggia un'applicazione come Taxi Magic che in 41 città permette di chiamare un veicolo, e pagarlo via cellulare.
Qualcosa di simile, nel Regno Unito e in Israele lo fa Get a Taxi, un programmino per iPhone, Android, Symbian e Blackberry che, rilevata la posizione della persona via Gps, chiama il taxi più vicino e informa sul tempo da attendere prima che arrivi il mezzo. Get a taxi dovrebbe sbarcare a breve anche in altri paesi, fra cui l'Italia, ma non si sa esattamente quando.
Nell'attesa, il taxi in alcune città italiane, lo si può prenotare con un messaggino, installando sul proprio iPhone l'applicazione SMS Taxi, creata dallo sviluppatore Andrea Tondo. Funziona solo in alcune città: Bologna, Firenze, Milano, Padova, Roma, Torino e Verona, sfruttando il servizio di prenotazione con messaggino messo a disposizione da alcune cooperative di conducenti. La comodità rispetto al sistema di chiamata tradizionale, consiste nel fatto che il messaggio viene in gran parte composto dal programma: l'indirizzo viene aggiunto in automatico, sempre sfruttando il Gps incorporato nel dispositivo, per cui al cliente non resta altro da fare che premere il pulsante di invio. Pagare via cellulare è possibile anche in Italia, anche se per il momento solo a Torino.
Nel capoluogo piemontese, grazie a un accordo fra la cooperativa 5730 e il servizio di pagamenti in mobilità Beemov, si può corrispondere il prezzo della corsa semplicemente inviando un messaggio al numero 3424115730, indicando importo e sigla del tassista. Se c'è da fare un viaggio lungo (e costoso), si può provare a dare un'occhiata in Internet: qualche compagnia fornisce servizi di taxi Sharing prenotabili via Web: si divide la corsa – e il costo – sulla base di dove sale a bordo ciascun passeggero e del percorso in comune.
La tecnologia interviene per rendere più comodo il tragitto anche quando il passeggero è ormai a bordo del veicolo. Uomini di affari e geek incapaci di scollegarsi dalla Rete sia pure per un attimo, saranno ben contenti di salire su uno dei taxi della 3570, la cooperativa di tassisti più grande d'Europa, che a partire da giugno scorso, ha lanciato i taxi “gold”, con wi-fi gratuito (si paga la stessa tariffa di prima), autisti in divisa e anglofoni, e Pos per pagare con bancomat e carta di credito.
Volete essere sicuri di arrivare tranquilli a destinazione? C'è una app anche per questo, quella di Safer Taxi, un servizio lanciato a fine 2010 in Inghilterra e Argentina. Se non arrivate sani e salvi a casa, trascorso un certo lasso di tempo invia l'allarme via Sms a una persona di cui vi fidate. E poi si dice che i tassisti non sono aperti alle innovazioni.


La Stampa