Allarme hacker per milioni di utenti di telefonini intelligenti, quelli che permettono di collegarsi a Internet e svolgere funzioni sempre più sofisticate, come l’accesso ai servizi bancari online o alle reti di aziende commerciali. L’anello debole, secondo Karsten Nohl, capo del Laboratorio berlinese di Ricerca sulla sicurezza sulle comunicazioni, è la tecnologia Gsm (che sta per Global System for Mobile Communications, sistema globale per le comunicazioni mobili) che è da vent’anni la più usata dagli operatori telecom internazionali.

I test fatti dallo staff di Nohl su 32 società presenti in 11 Paesi (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Marocco, Slovacchia, Svizzera e Thailandia) hanno mostrato diversi gradi di vulnerabilità delle aziende agli attacchi dei criminali digitali, con la tedesca T-Mobile e la francese Sfr che si sono rivelate tra le migliori per la qualità delle protezioni offerte alla clientela a livello europeo, secondo Reuters.
Sul sito gammap.org, che mostra la mappa della sicurezza nei diversi Paesi, l’Italia appare mediamente salvaguardata dai software protettivi, ma con Telecom Italia piazzata molto meglio di Vodafone e soprattutto di Wind. La finalità della ricerca era di mostrare la facilità con la quale gli hacker possono intercettare le telefonate, entrare nel network, «impossessandosi» del numero di un abbonato e fargli fare chiamate oppure fargli spedire messaggi a sua insaputa a indirizzi truffaldini che comportano costi per servizi indesiderati. Il cliente scopre l’intromissione soltanto dopo, quando riceve la bolletta.
Se un abbonato dimostra d’essere stato vittima di un attacco, gli operatori finiscono per sobbarcarsi i costi della truffa, e i risultati dei test dovrebbero quindi convincere le aziende a migliorare i loro software. Oggi, «nessuno degli operatori protegge i propri clienti veramente bene» contro le debolezze del Gsm, sostiene Nohl.
I dati sono stati presentati a Berlino martedì scorso, appena pochi giorni dopo che il pensatoio americano sulla sicurezza Strategic Forecasting Inc (Stratfor) aveva detto che il suo website era stato violato dai pirati informatici dal gruppo di hacker Anonymous, che ha rivendicato l’intrusione e reso pubblici i nomi di varie corporation iscritte a Stratfor.



La Stampa