Attraverso il progetto Misurare Internet (partito a fine 2010) è possibile valutare gratuitamente la reale velocità di navigazione delle linee fisse. Primo caso in Europa in cui il test ha valore legale per chiedere il recesso senza penale
Lastampa.it
CARLO DI FOGGIA È passato poco più di un anno dall’avvio del progetto Misura Internet con cui l’Agcom (Autorità di garanzia nelle comunicazioni) con delibera 244/08/CSP ha deciso di offrire a tutti gli utenti italiani la possibilità di verificare ufficialmente la qualità della connessione internet da postazione fissa. In pratica dal 23 Novembre 2010 è possibile verificare l’effettiva velocità di navigazione della propria Adsl attraverso un software scaricabile gratuitamente dal sito del progetto ottenendo così un report in Pdf sulle prestazioni realmente erogate dagli operatori. Nell’ultimo anno - secondo i dati forniti dall’Autorità - più di 6.500 italiani lo hanno fatto.

Il divario tra la velocità promessa e quella reale non è un mistero, e gli stessi operatori sono obbligati a specificare nel contratto le prestazioni minime (in Download e Upload) garantite. Qualche settimana fa Sos Tariffe ha pubblicato i risultati di un analogo test effettuato su un campione di 200mila utenti da cui è emerso che la velocità reale delle più comuni Adsl (7 e 20 mega) in media è circa la metà di quella promessa (ma non garantita, ndr).

Il progetto dell’Agcom però - caso unico in Europa - per la prima volta permette di utilizzare le misurazioni effettuate come “elemento probatorio” qualora l’utente voglia esercitare il diritto di recesso dal proprio operatore senza pagare penali o costi aggiuntivi. È possibile anche ottenere uno sconto sull’abbonamento. Anche se gli operatori sono corsi hai ripari garantendo velocità minime molto basse per evitare di incappare nelle maglie del test, questo rappresenta un’importante novità nel campo della tutela dei consumatori.

Dai dati infatti, è emerso che dei 6.981 pdf rilasciati dal software - Roma (700), Milano (400), Torino (300), Napoli (200) e Bologna (150), le provincie con più contatti - circa 300 reclami sono arrivati ai contact center degli operatori. Nel 30% dei casi, le lamentele si sono rivelate infondate perché sprovviste del certificato rilasciato da Ne.Me.Sys. (il software di misurazione, ndr) o perché i parametri misurati erano in realtà in linea con quanto promesso. Nel 40% dei casi però, l’operatore ha invece provveduto a ripristinare gli standard di qualità promessi o ha applicato uno sconto al cliente nei casi in cui la linea, per motivi tecnici (doppino troppo lungo o difettoso) non permetteva il ripristino. Un 25% di reclami infine si è concluso con il recesso da parte dell’utente o il passaggio ad altro operatore senza costi aggiuntivi. Il restante 5% dei casi - fa sapere l’Agcom - risulta ancora in gestione.

L’autorità inoltre, ha da poco lanciato la versione 2.0 del software che permette di poter effettuare il test (che dura 24ore) senza dover interrompere la navigazione o chiudere le applicazioni. Nel 2012 dovrebbe uscire una versione ancora più rapida.

La velocità di navigazione delle reti a banda larga fisse, insieme alla loro diffusione sul territorio, è uno degli aspetti che maggiormente penalizza l’Italia nel cosiddetto “divario digitale” che la separa dal resto dell’Europa. Secondo L’Eurostat infatti (qui i dati elaborati nel Datablog), nella diffusione della banda larga siamo dietro a quasi tutti i paesi più avanzati d’Europa e possiamo reclamare un triste vantaggio solo rispetto ai paesi dell’Est. Secondo Net Index inotre, in quanto a velocità di navigazione della rete internet, siamo invece gli ultimi tra tutti i paesi dell’Unione. Ci supera anche Malta.