08/12/11, 20:05

NEWS/Lazio, Rocchi: In Europa League possiamo ancora dire la nostra




L'attaccante è intervenuto ai microfoni di Lazio Style. Ecco le sue dichiarazioni.
Dopo i due gol al Novara c'è stata la standing ovation al momento della sostituzione.
"Sono molto contento perché è stata una bella partita e bella prestazione della squadra e mia personale. Mi hanno fatto piacere gli applausi di una tifoseria sempre splendida che ti fa sentire che incita la squadra dall’inizio alla fine bello ricevere gli applausi".
Ci voleva una gara così per sbloccarvi?
"Serviva una prestazione convincente. Contava il risultato perché ultimamente siamo stati penalizzati su quello non sulle prestazioni. C’era mancato il gol. Dovevamo fare una prova importante per restare nelle zone alte della classifica ci siano riusciti segnando tre gol".
Un calo ci può stare ?
"Giocare ogni 3 giorni e arrivando ad aver fatto 20 partite in tre mesi la fatica si sente soprattutto sul lato psicologico, ma bravi a reagire alle partite meno positive e fatto bene questa ora continuare su questa strada perché avremo altre partita ravvicinate in 10 giorni poi la pausa e cercheremo di restare concentrati ancora un po’".


Tranne Lecce tutte in casa, che aiuto può darvi la gente laziale?
"Loro sono sempre numerosi e bravi ad incitarci e il fatto di giocare in casa ci permetterà di avere la lo spinta che sarà fondamentale. Speriamo riuscire a vincere per ripagarli".
Sbruffo dopo l’esultanza oltre al dito?
"Mi è venuta spontanea perché parlavo con Camilla e le dicevo del gesto delle dita. E lei mi ha detto visto che lo hai fatto . Ed ora ho detto devo trovare anche per Filippo. E lei non fai le dita. Io si amore lo faccio e mi è venuto questo sbuffo con la bocca che lui fa quando mangia…faccio no e l’altro insieme magari da fuori hanno pensato questo è scemo, però è stata carina.
La sera prima con Valentina guardavamo le esultanze su internet sono state un po’ di cose collegate, ma è nato istintivamente non l’ho pensato"
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Importante farlo spesso?
"Questo si".
Quando esci con Ledesma a cena che fai? Bell'intesa tra voi due?
"Se n’era parlato tanto, ma non abbiamo fatto gesti ci siamo solo guardati. Venuta bene anche questa".



Lunedì giornata importante anche a bordo campo con la figlia di Piola. Due gol nel giorno del ricordo di Silvio, recordman biancoceleste?
"Ci ho pensato dopo. Prima ero curioso e emozionato a vedere quel che accadeva durante il nostro riscaldamento. E’ stato bello perché aver fatto così tanti gol ed esser stato uno dei più bravi attaccanti è un onore entrare nella classifica con lui e con gli altri".


Giordano ha detto che è felice se lo superi?
"Ho letto e ho avuto modo di parlare con lui la settimana prima del 100 gol. Quando l’ho visto giocare mi è sempre piaciuto come caratteristiche e lo stimo come uomo"
Nicola Ventola ti ha fatto i complimenti: mi ricorda Pippo Inzaghi più invecchia più migliora. Tu, però, hai sempre segnato?
"A parte che con Nicola l’ho visto qualche anno fa e avevo giocato con lui nelle nazionali giovanili e mi fa piacer che abbia detto questo. Normale che un giocatore soprattutto un attaccante abituato a far gol deve continuare a mantenersi. L’età da una parte porta via qualcosa, ma dà qualcosa in maturità professionalità esperienza. Bisogna esser bravi a sfruttare sempre il momento".

Ieri giornata particolare con la visita a Rebibbia
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"E’ sempre un’atmosfera particolare, fa un po’ strano si cerca di entrare nell’ottica di stare lì con i detenuti trascorrere un momento sereno di spensieratezza con autografi. Un paio d’ore in un clima sereno che in quelle situazioni non è facile".
Non sei legato ai numeri: però segni un gol ogni 59 minuti. Quanto ti sei stancato delle statistiche?
"Fa sempre piacere guardarle, ma poi conta solo il campo i momenti che vivi, le situazioni, la condizione, la possibilità di giocare le partite. In questo momento è una buona statistica"
Dopo anni cosa ti emoziona ancora?
"Tutto mi emoziona tutto quello che avevo prima lo rivivo magari in maniera più ragionata. Come tutte le cose: dopo che le fai per anni ti abitui, ma quel che provi c’è sempre a volte in maniera più eccessiva a volte meno. La tensione della gara, la concentrazione durante il dopo partita, le interviste ogni volta che le fai c’è qualcosa che ti emoziona e credo sia giusto così".
Chi è l’attaccante più forte in circolazione?
"I soliti. Messi è il numero uno, Cristiano Ronaldo sta facendo molto bene da diversi anni. Sono quelli che sono all’apice, poi a me piace Ibrahimovic ed Eto’o, anche se adesso quest'ultimo lo seguo meno".
Festa dei 100 gol. Quale compagno del passato avresti voluto con te?
"Sono in tanti. Il primo che mi viene in mente è Manfredini. Ho vissuto a Torino nelle giovanili e qui. E gli ho detto tu non eri a Roma? Meno male".
Cammino buono in campionato meno in Europa League.
"In campionato stiamo facendo bene. Siamo in una posizione alta in classifica abbiamo gare importanti e lo scontro diretto con l’Udinese. In Europa League non siamo riusciti a rendere come sapevamo anche se non è ancora finita. C’una una partita che cercheremo di vincere. Qualcosina di meglio si poteva fare, ma non sempre riesci a fare bene in campionato e Europa. A Roma se fai male due gare si parla di rifondare tutto. Bisognerebbe riuscire a non esaltarsi troppo quando le cose vanno bene e a non buttarsi giù quando vanno male".
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