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Discussione: Erasmus per tutti, più borse di studio entro il 2014

  1. #41
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    La pandemia non blocca Erasmus, aumentate le candidature targate 2020


    Voglia di ripartire, anche da parte degli enti formativi che progettano un’esperienza all’estero grazie al progetto Erasmus+. Sono state 247 le candidature arrivate da organizzazioni pubbliche o private coinvolte nell’istruzione e formazione professionale per la partecipazione a partenariati strategici (+28%) e 425 le richieste arrivate per accedere alla mobilità individuale (+5%).
    Nonostante l’emergenza del coronavirus, dunque si riaccedono i motori del progetto, nel suo complesso in realtà considerando i dati in crescita registrati anche dal settore istruzione, gestito dall’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire. Alla scadenza dello scorso 23 aprile, si registrava una interessante crescita delle candidature per partenariati in tutti e tre i settori gestiti da Indire: +64% nella Scuola, +29% nel settore Istruzione superiore e Università, +59% per l’educazione degli adulti.
    I campi di interesse
    Le regioni più attive in ambito formativo nell’invio di candidature sono state Lazio (72), Emilia-Romagna (64), Campania e Lombardia (59), Toscana (57) e Veneto (53), confermando un’attenzione verso il programma da parte di tutto il territorio nazionale.
    Quanto alle candidature di partenariati strategici ricevute, 207 riguardano lo sviluppo e il trasferimento di pratiche innovative finalizzate a supportare il miglioramento della qualità dell’offerta di istruzione e formazione professionale mentre le altre 40 proposte mirano a promuovere lo scambio di esperienze e know-how, a livello europeo, tra organismi della formazione.
    Le destinazioni
    Tra i Paesi di destinazione delle iniziative di mobilità, le mete più ambite dal 64% dei potenziali partecipanti riguardano il gruppo di paesi composto da Austria, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna.
    I dati sono stati forniti dall’Inapp, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, incaricato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali quale Agenzia nazionale Erasmus+ per implementare l’ambito istruzione e formazione professionale del programma, mentre – per intenderci, come detto – dei progetti nel settore istruzione si occupa Indire. «Bisogna capire bene come e quando ripartiranno le mobilità Erasmus – ha spiegato il presidente dell’Inapp, Sebastiano Fadda – sorprende comunque come l’emergenza dovuta alla pandemia non abbia spento la voglia di nuove esperienze formative: l’Europa rimane per le nuove generazioni un terreno fertile di opportunità ed occasioni.»
    I dati su Erasmus+ formazione
    Dal 2014, inizio del programma Erasmus+, ad oggi sono stati 4.182 i progetti presentati per l’ambito Istruzione e formazione professionale, 2.636 di mobilità individuale ai fini di apprendimento e 1.546 di partenariati strategici.
    In entrambi i casi si tratta di esperienze che si sono rivelate molto utili: un partecipante su 3 al progetto, infatti, in base ad un’indagine Inapp, ha la possibilità di restare a lavorare all’estero, anche alla fine dell’esperienza Erasmus+, 7 ragazzi su 10 ritengono di aver avuto beneficio e il 98% consiglierebbe l’esperienza ad altri, 9 su 10 sono soddisfatti dell’esperienza e la quasi totalità riesce a portare a termine il tirocinio, oltre il 99%.
    I fondi disponibili per la formazione
    Nel 2020 la dotazione finanziaria Erasmus+ destinata all’Italia per istruzione e formazione professionale è di oltre 55 milioni di euro, di cui circa 45 milioni saranno utilizzati per la realizzazione di esperienze di mobilità transnazionale mentre 10 milioni consentiranno lo sviluppo di partenariati strategici.


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  2. #42
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    Programma Erasmus: novità per le scuole in arrivo




    Novità importanti nel programma Erasmus: da questa settimana entrano in vigore le nuove modalità per poter entrare a far parte del gruppo di scuole e agenzie educative che accederanno alla progettazione e quindi al finanziamento, dopo l’avvenuta positiva valutazione, per consentire a studenti, docenti e personale non docente di partire per esperienze transnazionali di formazione e scambio, tutto grazie ai finanziamenti europei.
    Sulla Gazzetta Ufficiale è presente dallo scorso 28 maggio 2020 l’invito a richiedere l’accreditamento Erasmus per progetti di mobilità, in previsione del nuovo Programma Erasmus 202 – 2027. Chi può partecipare:

    • Istituti scolastici di ogni ordine e grado
    • Istituzioni o organizzazione per l’Educazione degli Adulti EDA
    • Istituti o organizzazioni di formazione professionale VET


    Nell’ambito della progettazione Erasmus+ si tratta di una novità molto importante, infatti come si legge nel testo del documento appena pubblicato, ’INVITO A RICHIEDERE L’ACCREDITAMENTO — EAC/A02/2020 [pdf] Accreditamento Erasmus nei settori dell’istruzione degli adulti, dell’istruzione e formazione professionale e dell’istruzione scolastica
    (2020/C 178/04)
    L’accreditamento è soggetto alle seguenti condizioni:
    — l’adozione, ad opera del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea, del testo finale della base giuridica che stabilisce il programma;
    — l’adozione del programma di lavoro annuale 2021 e dei programmi successivi
    — l’adozione del bilancio 2021 e dei bilanci successivi dell’Unione europea ad opera dell’autorità di bilancio.
    Chi chiederò tale accreditamento si troverà a diventare membro effettivo delle future attività legate all’Azione Chiave 1 (Key Action 1) che consente la mobilità internazionale dello staff, degli alunni in formazione professionale, degli adulti in apprendimento e di allievi in mobilità di lungo termine per studio.
    Una volta fatta richiesta di accreditamento tale domanda sarà valida per i successivi sette anni di validità del Programma, fino al 2027. Le agenzie educative e le scuole infatti al momento della domanda confermano il proprio impegno rispetto al programma Erasmus e garantiscono di partecipare all’Azione chiave 1. Ci si impegna soprattutto a preparare un “Piano Erasmus” che definisce la loro strategia a lungo termine. Allo stesso tempo aderiscono agli standard di qualità Erasmus, che definiscono in che misura dovrebbero essere organizzate le attività nel proprio istituto per garantire una buona qualità delle mobilità da organizzare.
    Quando si parla di standard di qualità, ci si riferisce a temi quali la gestione, il supporto ai partecipanti, i risultati in termini di apprendimento, la condivisione dei risultati e altri aspetti pratici.
    Ecco in sintesi, come è possibile rilevare dal sito, alcune informazioni generali: l’accreditamento fornisce l’accesso alle opportunità per la mobilità per l’apprendimento per i seguenti ambiti:

    • Istruzione scolastica
    • Comprende educazione alla prima infanzia, la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria (inferiore e superiore)
    • Educazione degli Adulti
    • Comprende educazione degli adulti formale, informale e non formale
    • Istruzione professionale e formazione VET
    • Comprende la formazione professionale iniziale e superiore


    È importante ricordare che le attività dipendono dall’ambito per cui si presenta la domanda e iIncludono la mobilità degli alunni, dei discenti e dei neo diplomanti in formazione professionale e tirocinio, la mobilità individuale e di gruppo di alunni delle scuole e la mobilità per lo sviluppo professionale degli insegnanti, dei formatori e di altro staff nei tre settori di riferimento.
    Si potrà richiedere di essere accreditati per più di un settore, presentando candidature per l’accreditamento distinte per ogni settore di interesse.
    In sintesi, per candidarsi bisogna fare riferimento alle Agenzie Nazionali e per l’Italia valgono i seguenti riferimento

    • I settori SCUOLA e EDUCAZIONE DEGLI ADULTI sono gestiti dall’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE
    • L’Agenzia ha già attivato due caselle di posta dedicate per info e helpdesk:
    • Scuola:accreditamentoscuola@indire.it
    • Educazione degli Adulti: accreditamentoeda@indire.it
    • Il settore Istruzione e FORMAZIONE PROFESSIONALE VET è gestito dall’Agenzia nazionale Erasmus+ INAPP
    • Contatti: erasmusplus@inapp.org


    Dalla prossima settimana saranno disponibili i moduli di candidatura in modalità WebForm, la cui scadenza, 29 ottobre 2020, consente un ampio margine alle scuole e alle agenzie educative interessate.
    Fino ad oggi il Programma Erasmus ha declinato Azioni differenziate per scuole, enti professionali, giovani e adulti, vale la pena precisare che per quanto riguarda i settori Scuola e Educazione degli Adulti, l’accreditamento è il primo passo per i progetti di mobilità all’interno dell’Azione Chiave 1 ma non sarà l’unico modo di accedere al Programma. Chi ha già la Carta per la Mobilità VET può estenderla al programma Erasmus 2021-2027 facendo domanda per l’accreditamento Erasmus, non è necessario ricominciare da zero poichè esiste una procedura diretta per presentare la proposta.



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  3. #43
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    Erasmus+ 2021/2027, online il modulo per l’accreditamento: scadenza 29 ottobre




    Come abbiamo già avuto modo di spiegare, sono in arrivo importanti novità per il programma Erasmus+ per il settennio 2021/2027.
    Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea è stato infatti pubblicato l’Invito a richiedere l’Accreditamento Erasmus per progetti di mobilità, che anticipa il nuovo Programma Erasmus 2021-2027.
    L’accreditamento si rivolge anche agli Istituti scolastici di ogni ordine e grado ed è paragonabile a una carta per diventare membri effettivi delle future attività legate all’Azione Chiave 1 per la mobilità internazionale dello staff, degli alunni in formazione professionale, dei discenti adulti e degli alunni in mobilità di lungo termine per studio.
    È sufficiente accreditarsi come istituto una volta, per poi poter fare domanda di finanziamento a supporto delle attività di mobilità per i sette anni del Programma, a partire dal 2021.
    Avere l’accreditamento Erasmus conferma l’impegno dell’istituto rispetto al programma Erasmus e garantisce una partecipazione continuativa all’Azione Chiave 1, la principale misura a sostegno della mobilità per l’apprendimento degli individui.
    In proposito, segnaliamo che è disponibile sul sito Erasmus+ il modulo webform per le candidature di accreditamento.
    La scadenza è fissata alle ore 12 del 29 ottobre 2020.



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    Erasmus+, ecco i moduli per i partenariati su educazione digitale e creatività


    In data 14 agosto la Commissione europea ha pubblicato una revisione del programma di lavoro annuale Erasmus+ 2020, stanziando un ulteriore importo di 200 milioni di EUR per rafforzare l’istruzione e la formazione digitale e promuovere lo sviluppo delle competenze e l’inclusione attraverso la creatività e le arti, in risposta al forte impatto che la pandemia da covid19 ha avuto su istruzione e formazione e gioventù.
    Ora la stessa Commissione ha reso disponibili i MODULI WEBFORM per presentare le candidature per i Partenariati strategici per l’Educazione Digitale – KA226 e KA227.
    Il programma Erasmus+ sosterrà, in particolare, progetti volti a migliorare la didattica, l’apprendimento e la valutazione digitale nelle scuole, nell’istruzione superiore e nella formazione professionale. Offrirà inoltre alle scuole, alle organizzazioni giovanili e agli istituti di educazione per adulti la possibilità di sostenere lo sviluppo delle competenze, stimolare la creatività e rafforzare l’inclusione sociale attraverso le arti.
    All’Italia sono stati destinati fondi aggiuntivi come di seguito indicati:

    • Partenariati nel settore ISTRUZIONE SCOLASTICA: + 875.800,00
    • Partenariati nel settore ISTRUZIONE SUPERIORE – UNIVERSITA’: + 226.742,00
    • Partenariati nel settore EDUCAZIONE DEGLI ADULTI: + 216.972,00
    • Partenariati nel settore Formazione e Istruzione professionale: + 2.739.o15,00


    La scadenza per la presentazione delle candidature è il 29 ottobre alle ore 12.00.


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  5. #45
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    Inapp: «Erasmus+, al via la settimana europea delle competenze professionali»


    I lockdown di alcuni stati europei e i timori legati al diffondersi della pandemia stanno rivoluzionando anche Erasmus+ che, nonostante tutto, va avanti ma in modalità virtuale. Per raccontare le novità e i successi di questo Programma dal 9 al 13 novembre l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Inapp ha organizzato una serie di incontri, conferenze e presentazioni delle migliori esperienze, tutte rigorosamente on line, nell’ambito della European Vocational Skills Week 2020, l’iniziativa lanciata nel 2016 dalla Commissione europea per far conoscere e valorizzare il potenziale dell’istruzione e della formazione professionale.
    L’iniziativa
    Il primo appuntamento, a cui parteciperà anche il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo e che segnerà il via di altri seminari virtuali, è un webinar dedicato all’impatto del Programma Erasmus+ sulla VET: «Le indagini, i risultati e le buone pratiche». Non è un caso se una di queste best practice sia nella rosa dei tre finalisti al premio “European Funding for Excellence Awards – Erasmus+ Green dimension” e potrebbe vincere il prezioso riconoscimento il 13 novembre a Berlino durante la cerimonia di chiusura della EVSW 2020. Parliamo del progetto “FOREST4LIFE”, coordinato dall’I.I.S. “G. Baruffi” di Ceva (CN) e promosso da una rete di organismi con competenza nel settore forestale, nel monitoraggio, conservazione e gestione delle risorse forestali e agricole delle regioni di montagna.
    «Con circa 43mila partecipanti alle esperienze di mobilità transnazionale realizzate dal 2014 ad oggi, l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Inapp conferma di aver raggiunto importanti risultati nel segmento istruzione e formazione professionale del programma – ha spiegato il presidente dell’Inapp, Sebastiano Fadda – apportando, con alcuni dei progetti finanziati quest’anno, un contributo rilevante al tema della EWSK 2020 dedicata alle transizioni digitali e verdi, in linea con le priorità della Commissione Europea di uno European Green Deal, e di Digital Transformation nel suo duplice impatto, culturale e tecnologico. Due asset che serviranno anche a riprogettare il mondo e il mercato dopo la pandemia. Su quest’ultima bisogna essere chiari: la sicurezza e il diritto della salute vengono prima di ogni cosa ma Erasmus+ può andare avanti anche grazie al supporto delle nuove tecnologie, con un approccio blended alla mobilità, che vede la combinazione di un periodo di apprendimento virtuale e di un’esperienza di mobilità fisica all’estero che speriamo si possa realizzare terminata la fase emergenziale».
    I numeri
    Questo anno in particolare l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Inapp ha ricevuto un numero elevato di candidature progettuali: 425 per la mobilità individuale ai fini di apprendimento (registrando un incremento del 5% rispetto al 2019) e 247 candidature per l’azione Partenariati Strategici (con +28% rispetto all’anno precedente), a fronte di una dotazione finanziaria Erasmus+ disponibile per il 2020 di oltre 55 milioni di euro per l’ambito istruzione e formazione professionale. Se poi si prende in considerazione il settennato di programmazione che sta per concludersi, dal 2014 ad oggi sono stati 4.182 i progetti presentati in Italia per l’ambito istruzione e formazione professionale, in particolare 2.636 di Mobilità individuale ai fini di apprendimento (di cui 732 finanziati) e 1.546 di Partenariati Strategici (di cui 230 finanziati). Significativo è stato l’investimento della Commissione europea e degli Stati membri dell’UE che hanno messo a disposizione dell’Italia, nel periodo 2014-2020, una dotazione finanziaria Erasmus+ di circa 300 milioni di euro per l’ambito istruzione e formazione professionale.Si segnala infine che tra i paesi di destinazione delle esperienze di mobilità finanziate nel 2020, le mete più ambite da circa il 64% dei partecipanti riguardano il gruppo di paesi composto da Austria, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna.


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    Formazione all’estero: l’emergenza Covid non ferma Erasmus+


    L’emergenza sanitaria non ferma Erasmus+, che va avanti, grazie al supporto delle nuove tecnologie, in modalità “blended”, vale a dire combinando un periodo di apprendimento virtuale e un’esperienza di mobilità fisica all’estero, che si spera potrà avvenire terminata la fase emergenziale.
    Del resto, che i periodi di lockdown (anche di alcuni stati europei, storiche mete Erasmus+) e i timori legati al diffondersi del coranavirus non avessero scoraggiato giovani e docenti lo si era già visto con le candidature progettuali. L’Agenzia Nazionale Erasmus+ Inapp, che si occupa del settore istruzione e formazione professionale del programma, ha ricevuto infatti quest’anno 425 proposte per la mobilità individuale ai fini di apprendimento, registrando un incremento del 5% rispetto al 2019; e 247 candidature per l’azione Partenariati Strategici, in questo caso segnando addirittura +28% rispetto all’anno prima, a fronte di una dotazione finanziaria Erasmus+ disponibile per il 2020 di oltre 55 milioni di euro (per l’ambito istruzione e formazione professionale).
    Di tutto questo si parlerà lunedì, e fino al 13 novembre, alla settimana europea delle competenze professionali, organizzata dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ Inapp. Il primo appuntamento, dove è atteso il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, è un webinar dedicato all’impatto del programma Erasmus+ sulla Vet (Vocational education and training, ndr), dal titolo «Le indagini, i risultati e le buone pratiche». E una di queste best practice è nella rosa dei tre finalisti al premio «European Funding for Excellence Awards – Erasmus+ Green dimension». Si tratta del progetto «Forest4Life», coordinato dall’istituto “Baruffi” di Ceva (Cn) e promosso da una rete di organismi con competenza nel settore forestale, nel monitoraggio, conservazione e gestione delle risorse forestali e agricole delle regioni di montagna (l’iniziativa ha permesso a 88 studenti di effettuare esperienze formative di mobilità all’estero di 5 settimane).
    «Con circa 43mila partecipanti alle esperienze di mobilità transnazionale realizzate dal 2014 ad oggi, l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Inapp conferma di aver raggiunto importanti risultati nel segmento istruzione e formazione professionale del Programma – ha sottolineato il presidente di Inapp, Sebastiano Fadda -. Con alcuni progetti si è posta l’attenzione sulle transizioni digitali e verdi, due asset che serviranno anche a riprogettare il mondo e il mercato dopo la pandemia».
    Dal 2014 ad oggi sono stati 4.182 i progetti presentati in Italia per l’ambito istruzione e formazione professionale, 2.636 di mobilità individuale (di cui 732 finanziati) e 1.546 di partenariati strategici (di cui 230 finanziati). Significativo è stato l’investimento della Commissione europea e degli Stati membri dell’Ue che hanno messo a disposizione dell’Italia, nel settennato, circa 300 milioni di euro.
    Ma che metà hanno scelto i candidati all’edizione 2020? Circa il 64% delle esperienze finanziate riguardano il gruppo di paesi composto da Austria, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna.


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  7. #47
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    Erasmus: boom di domande per il programma 2021/2027


    Con la prima scadenza per richiedere l’accreditamento Erasmus i futuri beneficiari delle attività di mobilità per l’apprendimento entrano nella nuova fase del Programma Erasmus, che coprirà i prossimi 7 anni, a partire da gennaio 2021. L’Italia, fa sapere Indire, si distingue per l’alto numero di candidature inviate entro il 29 ottobre scorso: 478 nell’ambito scuola e 131 nel settore dell’Educazione degli adulti. Grazie a questi numeri il nostro Paese si posiziona al primo posto in Europa, seguito da Spagna, Germania e Turchia.
    La nota Indire
    L’accreditamento Erasmus è paragonabile a una carta per diventare membri effettivi delle future attività legate all’Azione Chiave 1 per la mobilità internazionale dello staff, degli alunni in formazione professionale, dei discenti adulti e degli alunni in mobilità di lungo termine per studio. Per l’Istruzione Superiore (Università) e Formazione professionale VET, l’accreditamento per progetti di mobilità è già una procedura acquisita, mentre per i settori Istruzione scolastica ed Educazione degli Adulti si tratta di una novità assoluta.
    È sufficiente accreditarsi come istituto una volta, per poi poter fare domanda di finanziamento a supporto delle attività di mobilità per i sette anni del Programma, a partire dal 2021.
    Avere l’accreditamento Erasmus conferma l’impegno dell’istituto rispetto al programma Erasmus e garantisce una partecipazione continuativa all’Azione Chiave 1, la principale misura a sostegno della mobilità per l’apprendimento degli individui.Le organizzazioni che si sono candidate lo scorso 29 ottobre hanno presentato un Piano Erasmus che definisce la loro strategia a lungo termine. Allo stesso tempo hanno aderito agli standard di qualità Erasmus, che definiscono in che misura dovrebbero essere organizzate le attività nel proprio istituto per garantire una buona qualità delle mobilità da organizzare. Gli standard di qualità Erasmus sono parte integrante dell’accreditamento e coprono una serie di temi quali la gestione, il supporto ai partecipanti, i risultati in termini di apprendimento, la condivisione dei risultati e altri aspetti pratici.


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  8. #48
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    Ultimi giorni del settennio 2014 -2020 del Programma Erasmus +




    Il Programma Erasmus plus versione 2014 – 2020 si avvia alla sua conclusione, con il 2020 infatti termina il primo settennio dalla sua nascita, quando nel 2014 i Programmi precedenti di mobilità furono riuniti, per creare un’offerta formativa organica e accessibile.
    L’Italia saluta in questi giorni l’ormai vecchio Programma con una serie di successi, segnalati dall’Agenzia Nazionale Indire.
    Primo posto per le scuole italiane
    Si parte dal primo posto in Europa per il numero di candidature presentate per l’accreditamento da parte delle scuole italiane: il numero delle candidature ricevute alla scadenza del 29 ottobre per i settori Scuola e Educazione degli Adulti, di competenza Indire, è ben oltre le aspettative, l’Italia infatti è al primo posto in Europa con 478 candidature per il settore Scuola, seguita da Spagna e Germania e 131 candidature per il settore Educazione degli adulti, seguita da Turchia e Spagna.
    “Abbiamo trovato una comunità di educatori, insegnanti, dirigenti, pronta ad accogliere le novità e a lanciarsi nel nuovo, senza paura di guardare oltre, anche forti di un’esperienza di anni, di progetti che hanno avuto un impatto importante sul modo di lavorare di molte scuole e organizzazioni, per le quali è ora imprescindibile la dimensione europea dell’educazione”, commentano con entusiasmo all’Indire.
    Primo posto anche per le scuole italiane che hanno presentato una candidatura per gli scambi fra scuole KA229, Call 2020, la cui scadenza fu posticipata dalla Commissione Europea dal 24 marzo al 23 aprile, in conseguenza dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia.
    I dati illustrano il successo: sono 168 i partenariati per gli scambi fra scuole coordinati da istituti italiani approvati, su un totale di 401 proposte progettuali presentate all’Agenzia Erasmus+ Indire (+64% rispetto al 2019), per un impegno finanziario complessivo di oltre 24 milioni di euro (+7%), al quarto posto a livello europeo.
    La partecipazione italiana emerge ancora più evidente allargando lo sguardo agli altri Paesi partecipanti al Programma Erasmus+, l’Italia risulta, infatti, al primo posto per numero di istituti scolastici approvati nei partenariati europei, 1041, di cui 863 sono partner all’interno di progetti coordinati da altri Paesi, inoltre l’Italia è presente nella metà dei partenariati per gli scambi fra scuole approvati in Europa (1019 su 2075). Sono previste, compatibilmente con l’evolversi dell’emergenza sanitaria, 18.853 mobilità degli studenti di breve e lunga durata (+6% rispetto all’anno precedente).
    Context fotografico
    Per finire in bellezza l’Agenzia Nazionale ha lanciato in questi giorni un context fotografico #scattaErasmus, che partirà ufficialmente il 1° dicembre 2020, assieme all’apertura del nuovo profilo Instagram dell’Agenzia: @Erasmus_Indire.
    L’invito è rivolto a tutti i protagonisti che in questi anni hanno realizzato attività in Erasmus, anche nelle community eTwinning e Epale, quella per l’educazione degli adulti, a selezionare un’immagine significativa della propria esperienza, da un momento particolare di una mobilità per studio, all’arrivo in una nuova città europea, oppure scatti e immagini durante gli incontri per i partenariati strategici, un tirocinio o un laboratorio in classe o un workshop di educazione per gli adulti.



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    Novità Erasmus plus 2021-27: percorso formativo per docenti e futuri docenti




    Dal 2021 e fino al 2027 il Programma Erasmus plus prevede una importante serie di novità, che vanno a modificare in maniera significativa la partecipazione delle scuole e delle reti o consorzi di scuole e altre agenzie educative ai progetti di mobilità, sin qui previsti dal precedente Programma 2014 -2020. Si tratta di mutamenti che non alterano e non cambiano la politica europea sull’istruzione, ma rendono la procedura di candidatura più snella e accessibile.
    La prima novità sostanziale è quella dell’accreditamento, che i potenziali beneficiari possono richiedere per ottenere poi la possibilità di candidarsi, realizzando un vero e proprio progetto, che richiede alle scuole e ai consorzi di analizzare a fondo i propri bisogni e definire poi in che modo la partecipazione alla mobilità possa portare delle risposte e dei vantaggi alle istituzioni. Una volta ottenuto l’accreditamento, attraverso una procedura di valutazione a carico degli esperti dell’Agenzia Nazionale Indire, si procederà poi, in un secondo momento, alla stesura del budget e alla definizione delle azioni di mobilità. Una volta ottenuto, l’accreditamento ha valore per tutto il settennio.
    Per poter realizzare un buon progetto di accreditamento Erasmus + è necessario avere delle competenze e una formazione specifiche, che i docenti, i dirigenti e il personale che potrebbero beneficiare dell’esperienze internazionali possono acquisire attraverso un percorso formativo ad hoc.
    La Tecnica della Scuola propone un corso di formazione online, rivolto ai docenti e anche a coloro che stanno preparando le prove di concorso a cattedra, per esplorare in tempo utile il nuovo Programma Erasmus Plus, in vista del prossimo bando per proporre la candidatura della propria scuola e anche per avere una formazione adeguata sui temi dell’internazionalizzazione.



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    Brexit e Covid non fermano Erasmus


    Non c’è riuscito il Covid a fermare l’Erasmus e non ci riuscirà la Brexit. Nonostante la pandemia globale sono quasi 22mila gli italiani (in gran parte studenti) che a ottobre 2020 risultavano partiti (o in partenza) per un programma di scambio: più o meno il 40% dei 49mila autorizzati. E anche ora che il Regno Unito è uscito dall’Ue l’esecutivo di Bruxelles dimostra di voler ancora scommettere sul programma di mobilità studentesca. Raddoppiando i fondi e ampliando i destinatari.
    La nuova programmazione 2021/27
    Il nuovo regolamento che disciplinerà Erasmus+ da qui al 2027 è atteso entro gennaio. Se la scadenza venisse rispettata entro febbraio potrebbero arrivare la guida e le prime call e a fine marzo i primi bandi per la mobilità. Ma alcuni punti fermi già ci sarebbero. A cominciare dall’aumento della dote finanziaria del programma europeo dai 14,7 miliardi del 2014/20 ai 26 dei prossimi 7 anni. L’obiettivo esplicito è arrivare a un ampliamento dei beneficiari di un’esperienza che dal 1987 a oggi ha coinvolto 10 milioni di ragazzi e ragazze (570mila in Italia). Come? Raggiungendo persone di ogni estrazione sociale, ammettendo ai fondi enti più piccoli di quelli tradizionali e aumentando le chances per le scuole (nei piani di formazione all’estero, oltre a prof e personale, potranno essere coinvolti anche gli alunni, ndr) accanto al bacino tradizionale dell’università. E si punterà su ambiti di studio che guardano al futuro come le energie rinnovabili, i cambiamenti climatici, l’ambiente, l’ingegneria, l’intelligenza artificiale o il design. Ferma restando la sua articolazione in tre azioni chiave: la prima per la mobilità delle persone; la seconda per le misure di cooperazione; la terza per le politiche di istruzione, gioventù e sport.
    La variabile Covid
    I propositi di riforma devono fare i conti con un doppio problema. Il primo è mondiale e riguarda il Covid-19. Nell’annus horribilis 2020 la pandemia ha sconvolto un po’ ovunque i progetti di mobilità studentesca. Partita bene, con un aumento delle domande di scambio del 3% a fine febbraio, anche l’Italia si è trovata a fare i conti con uno scenario sconvolto dal virus: frontiere chiuse, viaggi annullati, stop alle lezioni in presenza in tutta Europa. Durante il lockdown erano 13mila i nostri ragazzi oltre confine e circa metà ha scelto di rientrare. Nella fase 2 lo scenario sembrava essere migliorato, come confermano i numeri dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire. A ottobre – in base a una rilevazione a cui hanno risposto 63 università su 90 – su 49mila studenti (e docenti o staff) autorizzati a partire lo avevano già fatto o erano pronti a farlo in 21.916 (il 44,4%). Ma ora il quadro è di nuovo mutato. Tant’ che alcuni atenei (Genova e Salerno), appellandosi alla propria autonomia, hanno nuovamente bloccato le partenze. Mentre altri (Torino, Milano, Padova, Firenze, Sapienza, Roma Tre) stanno andando avanti. In un contesto generale di emergenza che, da un lato, ha consentito a chi doveva partire di poter posticipare fino a un massimo di 12 mesi e, dall’altro, a chi è partito di cimentarsi anche in Erasmus con la didattica mista. Con studenti che hanno iniziato in presenza e proseguito online o viceversa.
    Il fattore Brexit
    A turbare i sonni di Erasmus+ dal 1° gennaio è intervenuta anche la Brexit. Nonostante i propositi iniziali del premier inglese Boris Johnson di prolungare l’esperienza di scambio con l’Ue alla fine il Regno Unito ha deciso di interromperla. Un problema non di poco conto per noi visti movimenti in entrata e in uscita (su cui si veda il grafico accanto) che ci legavano agli inglesi. Fermo restando che i progetti autorizzati nel 2020 potranno andare avanti anche nel 2021 e che lo stop riguarda solo la nuova programmazione un ostacolo in più i ragazzi che ancora non hanno messo piede oltremanica lo troveranno lo stesso: per restare più di 3 mesi servirà il visto. Ma una parola di speranza arriva da Flaminio Galli, direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire: «La Brexit è un fatto di portata storica che avrà sicuramente un impatto sulla mobilità in entrata e in uscita di studenti tra Ue e Regno Unito. Tuttavia – dichiara al Sole 24Ore del Lunedì – non tutto è definitivamente perduto. Il programma Erasmus, infatti, è uno strumento molto flessibile e adattabile. Già adesso vi sono significativi accordi bilaterali con realtà extraeuropee come il Marocco, la Tunisia o altri paesi nel mondo, che rendono possibili le esperienze di mobilità. Ci auguriamo che questo possa coinvolgere in futuro anche lo stesso Regno Unito». A suo giudizio, il futuro di Erasmus si prospetta comunque «solido»: «Continuerà a finanziare iniziative per promuovere la conoscenza e la consapevolezza, il senso di cittadinanza e appartenenza all’Europa. Il programma prevede un forte investimento nelle persone, nelle loro competenze e nelle loro conoscenze green e digitali, necessarie a rispondere alle sfide globali, a mantenere l’equità sociale e a guidare la competitività».


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    "L'esperienza è maestra di vita"



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