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Discussione: Erasmus per tutti, più borse di studio entro il 2014

  1. #21
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    Erasmus plus, prorogata al 12 febbraio la scadenza della mobilità




    La Commissione europea ha comunicato che, per via del persistere di problemi tecnici nei moduli di candidatura webform, la scadenza del 5 febbraio è prorogata di una settimana: la nuova scadenza è il 12 febbraio, ore 12.00.
    Il nuovo termine riguarda le seguenti azioni:
    ISTRUZIONE SCOLASTICA
    – KA101 Mobilità del personale della scuola
    UNIVERSITÀ ISTRUZIONE SUPERIORE
    – KA103 Mobilità di studenti e staff tra paesi del programma
    – KA107 Mobilità di studenti e staff da e verso paesi partner
    – KA108 Accreditamento Consorzi per mobilità HE
    EDUCAZIONE DEGLI ADULTI
    – KA104 Mobilità dello staff impegnato nell’educazione degli Adulti
    FORMAZIONE PROFESSIONALE VET
    – KA102 Mobilità Staff e Learners
    – KA116 Mobilità Staff e Learners con Carta della Mobilità
    GIOVANI
    – KA105 Mobilità dei Giovani e degli Animatori giovanili
    – KA205 Partenariati strategici nel settore della Gioventù
    – KA347 Progetti di dialogo giovanile


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  2. #22
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    Erasmus plus: FAQ sulle conseguenze della Brexit su studenti e personale in mobilità




    Lo scorso 30 gennaio 2019 la Commissione europea ha proposto alcune misure mirate ad evitare l’interruzione delle attività di mobilità degli studenti del programma Erasmus+ che coinvolgono il Regno Unito nel caso in cui il paese lasci l’UE senza un accordo.
    In proposito, sul sito dedicato al Erasmus plus sono state pubblicate alcune domande e risposte riferite alla Brexit.
    Le riportiamo di seguito:
    A chi è rivolta la proposta della Commissione?
    La proposta del regolamento di emergenza Erasmus+ interessa la “mobilità per l’apprendimento” definita nel regolamento Erasmus+, vale a dire:

    • la mobilità degli studenti a tutti i livelli dell’istruzione superiore e degli studenti, apprendisti e alunni nell’istruzione e formazione professionale
    • la mobilità dei giovani che svolgono attività di apprendimento non convenzionale e informale, nonché attività di volontariato
    • la mobilità del personale nel settore dell’istruzione e della formazione
    • la mobilità delle persone attive nell’animazione socioeducativa o nelle organizzazioni giovanili e degli educatori.


    Cosa garantisce il regolamento di emergenza?
    Il regolamento garantisce che le persone che si trovano all’estero per una mobilità finanziata da Erasmus+ il giorno in cui il Regno Unito lascia l’Unione europea non vedranno interrotto il loro periodo di mobilità. Ciò vale, ad esempio, per uno studente universitario francese che si trova a Londra per una mobilità Erasmus+, ma anche per uno studente britannico che partecipa a un tirocinio Erasmus+ di formazione professionale a Budapest.
    Per quanto tempo varranno queste misure?
    Queste misure si applicheranno fino al completamento di tutte le attività di mobilità Erasmus+ iniziate prima del 30 marzo 2019, tenendo conto che tali attività possono avere una durata massima di 12 mesi.
    Valgono solo per gli Stati membri?
    Le misure si applicano a tutti i paesi che partecipano al programma Erasmus+, vale a dire gli Stati membri dell’UE, più il Liechtenstein, la Norvegia, l’Islanda, la Turchia, l’ex Repubblica iugoslava di Macedonia, la Serbia e il Regno Unito.
    Che cosa succede agli studenti del Regno Unito che stanno facendo uno scambio Erasmus+ al di fuori dei paesi partecipanti al programma?
    Tutte le attività di mobilità Erasmus+ in corso, comprese le attività internazionali iniziate prima del 30 marzo 2019, rientreranno nelle misure di emergenza.
    Cosa succede ai partecipanti a Erasmus+ di altri paesi che il 29 marzo si trovano nel Regno Unito per uno scambio?
    Tutti gli scambi iniziati prima del 30 marzo 2019 rientreranno nelle misure di emergenza.
    In che modo i cittadini interessati saranno informati su quanto accadrà dopo il 29 marzo?
    Attraverso i rispettivi sportelli nazionali Erasmus+: le agenzie nazionali Erasmus+ che si trovano in ogni paese partecipante al programma Erasmus+.
    Cosa succede a coloro che inizieranno la loro mobilità dopo il 30 marzo 2019? Sono tutelati?
    La proposta di regolamento specifico per Erasmus+ intende evitare l’impatto negativo che l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea senza un accordo avrebbe sui cittadini che si trovano all’estero. Si tratta di una soluzione immediata a un problema contingente. Il regolamento non si applica pertanto alle attività di mobilità che iniziano dopo la data dell’uscita del Regno Unito dall’UE.
    Allo stesso tempo la Commissione ha proposto un regolamento di emergenza trasversale (regolamento sulle misure riguardanti l’esecuzione e il finanziamento del bilancio generale dell’Unione nel 2019 in relazione al recesso del Regno Unito dall’Unione). Tale proposta riguarderà gli scambi che avranno inizio dopo il 30 marzo, a determinate condizioni specifiche e in modo più restrittivo.
    Chi pagherà per questa misura? Quanto costerà?
    Il contributo dell’Unione alle attività di mobilità in corso contemplate dalla proposta era già previsto nel bilancio generale dell’UE.
    Cosa succede all’agenzia nazionale del Regno Unito il 30 marzo?
    In base alla proposta, l’agenzia nazionale del Regno Unito si occuperà delle iniziative di mobilità iniziate prima del 30 marzo.
    Non siamo in grado di fare ulteriori ipotesi sul destino dell’agenzia nazionale del Regno Unito.
    Il 30 marzo le università del Regno Unito perderanno la titolarità della carta Erasmus per l’istruzione superiore?
    Secondo la proposta, la carta Erasmus per l’istruzione superiore si applicherà alle università del Regno Unito fino alla conclusione delle attività di mobilità iniziate prima del 30 marzo.
    Il periodo di apprendimento trascorso nel Regno Unito dopo il 29 marzo 2019 sarà ancora riconosciuto nei paesi dell’UE?
    Nessun riconoscimento formale è automaticamente collegato a un periodo di apprendimento all’estero. Spetta agli Stati membri e alle istituzioni accademiche decidere in merito.
    Cosa ne sarà degli studenti dei paesi partecipanti al programma che il 29 marzo si trovano nel Regno Unito per uno scambio o un corso di studio non finanziato da Erasmus+?
    Ciò va al di là delle competenze dell’UE.
    La proposta riguarda anche le attività del Corpo europeo di solidarietà?
    Le misure di emergenza proposte comprendono attività finanziate dal programma Erasmus+ e pertanto anche le attività di volontariato previste dal programma iniziate prima del 30 marzo 2019.
    La proposta riguarda anche le attività DiscoverEU?
    L’iniziativa DiscoverEU non è finanziata da Erasmus+ e pertanto non rientra nella proposta.
    Cosa ne sarà dei progetti di collaborazione del programma Erasmus+ firmati prima del 29 marzo?
    Numerosi progetti di collaborazione a livello europeo prevedono la partecipazione di un partner del Regno Unito o hanno un coordinatore britannico. Il destino dei progetti appaltati prima del 29 marzo 2019 dipenderà dal fatto che il Regno Unito continui o meno a onorare i suoi impegni finanziari nel quadro del bilancio dell’UE. Se lo farà, i finanziamenti possono continuare fino alla fine del 2019.



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  3. #23
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    Erasmus plus, vale anche per i docenti: ecco come fare un buon progetto


    Si moltiplicano con Erasmus+ le opportunità di formazione all’estero per gli insegnanti, il personale della scuola e lo staff che si occupa di educazione degli adulti. Grazie al Programma, anche nel 2019 i docenti potranno confrontarsi con i colleghi di altri Paesi europei, frequentando corsi o scambiando esperienze e pratiche didattiche.
    Un buon progetto di Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento, innanzitutto, deve dimostrare di possedere una forte connessione con gli obiettivi e le priorità del Programma Erasmus+ presenti nella Guida del Programma dell’anno di riferimento.
    Rilevanza

    • Corrispondenza della proposta rispetto agli obiettivi dell’azione
    • Aderenza della proposta rispetto allo scopo dell’azione, al target (studenti, apprendisti e operatori della formazione professionale)
    • Chiarezza nell’identificazione dei bisogni e degli obiettivi degli organismi e degli individui coinvolti
    • Chiarezza nell’identificazione dei risultati attesi e loro coerenza con i bisogni identificati
    • Offerta di opportunità utili allo sviluppo delle conoscenze, competenze ed abilità professionali dei partecipanti
    • Offerta di opportunità utili all’acquisizione di conoscenze, competenze ed abilità personali e per l’occupabilità
    • Supporto agli organismi partecipanti nel rafforzamento delle capacità ed abilità necessarie a favorire la cooperazione transnazionale nel campo VET


    Qualità

    • Adeguatezza della progettazione delle fasi di lavoro rispetto agli obiettivi perseguiti: le fasi devono essere chiaramente declinate, esaustive e realistiche
    • Chiarezza dell’identificazione delle attività al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi del progetto e il soddisfacimento dei bisogni identificati
    • Identificazione realistica e appropriata del tipo, numero e durata della mobilità, coerentemente con la capacità degli organismi
    • Buon rapporto costi/benefici
    • Adeguatezza nella distribuzione delle risorse fra gli organismi partecipanti per garantire un’alta qualità delle mobilità
    • Presenza di elementi sufficienti a garantire una preparazione di buona qualità ai partecipanti (culturale, linguistica e pedagogica)
    • Adeguatezza nel riconoscimento dei risultati dell’apprendimento e nella loro validazione, attraverso l’utilizzo di sistemi di Europei come come Europass e ECVET
    • Chiarezza nella definizione dei criteri di selezione dei partecipanti alle esperienze di mobilità,
    • Adeguatezza nella cooperazione fra gli organismi partecipanti
    • Identificazione degli strumenti di comunicazione utilizzati dagli organismi partecipanti
    • Adeguatezza e bilanciamento nella distribuzione delle responsabilità e dei compiti fra gli organismi partecipanti


    Impatto, disseminazione e sostenibilità

    • Adeguatezza nella valutazione dei risultati del progetto, in particolare della qualità dei risultati dell’apprendimento della mobilità e dell’efficacia delle misure di supporto attivate
    • Evidenza dell’ impatto positivo sugli organismi e sugli individui partecipanti
    • Definizione di misure da intraprendere per garantire la sostenibilità del progetto anche dopo la sua chiusura (effetti di lungo periodo sui partecipanti e sugli organismi coinvolti)
    • Garanzia di benefici anche ad organismi diversi da quelli partecipanti al progetto
    • Definizione di un piano per la disseminazione dei risultati del progetto chiaro e buona qualità, in cui le attività da intraprendere sono descritte e dettagliate anche rispetto ai target group cui si rivolgeranno
    • Identificazione di misure concrete da intraprendere per garantire il raggiungimento del/dei target group identificati





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  4. #24
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    A ottobre tornano gli #Erasmusdays, ecco le istruzioni per partecipare


    Dal 10 al 12 ottobre prossimi tornano gli #Erasmusdays, iniziativa che coinvolge beneficiari e protagonisti del Programma Erasmus+ con l’obiettivo di far conoscere il programma di mobilità a una platea sempre più ampia.L’evento è diffuso in tutta Europa ed è l’occasione in cui scuole, università, istituti ed enti di formazione possono organizzare incontri per raccontare e condividere le esperienze Erasmus o diffondere un progetto sul territorio. Per l’edizione 2019 – che mette al centro la mobilità internazionale, la cittadinanza europea e il ruolo degli #ErasmusAlumni , ambasciatori del programma – l’agenzia Erasmus+ Indire ha aderito assieme a 23 Agenzie europee, proponendo i primi 90 eventi.
    Le opportunità per scuole, atenei, enti locali
    L’invito di Indire a organizzare un evento targato #Erasmusdays nelle giornate del 10, 11 e 12 ottobre è rivolto a scuole di ogni ordine e grado, associazioni, università, enti locali, centri informativi, Comuni e a tutte le organizzazioni che partecipano a Erasmus+ o che vogliono far conoscere il programma.
    Cosa proporre per gli Erasmusdays? Una conferenza, per esempio, oppure un evento più informale: una mostra, un concerto, oppure performance, dialoghi, racconti, storie, proiezioni video, teatro, tandem linguistici. E ancora, maratone sportive, contest social, momenti di accoglienza, di formazione, eventi online.
    Come partecipare
    Sono 4 gli step da fare per partecipare all’iniziativa.
    Innanzitutto, organizzare un evento Erasmus in una delle tre giornate previste, ovvero 10, 11 e 12 ottobre 2019,. Poi inserire le informazioni sull’evento in italiano (con sintesi in inglese o francese) nella mappa europea su www.erasmusdays.eu , aggiungere una foto o un’immagine rappresentativa e utilizzare sui social l’hashtag ufficiale #ERASMUSDAYS. Una volta inserita online, la segnalazione dell’evento sarà approvato e reso pubblico dalla redazione web entro due giorni.


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  5. #25
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    Al via Decode, il progetto Erasmus che renderà hi-tech i docenti europei



    Arriva Decode, il progetto Erasmus che punta a diffondere le buone pratiche di Digital Era nel mondo della scuola. Il progetto, che ha come partner la Link Campus university, il Centro di ricerca Cres-Ielpo, il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre e l’Anp, l’associazione nazionale presidi, farà partire un confronto per promuovere una migliore comprensione del rapporto fra i sistemi educativi e la sfida digitale e per sperimentare, allo stesso, un nuovo modello di formazione per gli insegnanti 2.0.
    Il progetto
    Dalla ricerca avviata con Decode «è emersa, in particolare, una mancanza di visione su come accompagnare la rivoluzione digitale nei processi educativi» ha detto Vincenzo Scotti, presidente della Link Campus University, spiegando che «su questo occorre lavorare per rendere omogenei i diversi sistemi europei e per far sì che la tecnologia si metta realmente al servizio di insegnanti e studenti”. Le interviste realizzate con 15 testimoni privilegiati (attori istituzionali, policy e decision makers) evidenziano come il problema non può essere risolto solamente da hardware e software aggiornati, perchè il ruolo di mediazione degli insegnanti resta importante. Su questo fronte il progetto ha svolto un’indagine esplorativa tra 2652 docenti europei – 937 in Italia, 693 in Spagna, 401 in Romania, 366 in Finlandia e 255 nel Regno Unito – scoprendo che esiste una concreta difficoltà del corpo docente (indipendentemente dai contesti territoriali e culturali) a interpretare e integrare le opportunità offerte dalle tecnologie digitali nel contesto educativo. La didattica, di taglio ancora prevalentemente «trasmissiva» orienta l’uso delle tecnologie digitali in maniera strumentale e applicativo rispetto all’oggetto della conoscenza.
    Gli insegnanti europei sono hi-tech nel privato, ma non riescono a trasmettere le proprie competenze in aula. Decode lavorerà per questo, per rendere effettiva anche nella aule continentali la rivoluzione digitale.


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  6. #26
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    Erasmus+, pubblicato il bando per il 2020


    Con la pubblicazione sulla Gazzetta europea si apre la call per la presentazione delle proposte per «Erasmus+», il programma dell’Unione per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport relativo al periodo dal 2014 al 2020.
    Il Programma
    L’ultimo Erasmus+, in attesa del nuovo programma 2021-2027, ha un budget ampliato del 12% rispetto agli anni scorsi, stimato in 3.207,4 milioni di euro così suddivisi: istruzione e formazione 2.943,3 milioni; gioventù 191,9 milioni; Jean Monnet 14,6 milioni; sport 57,6 milioni. Queste le azioni previste:
    – Azione chiave 1: Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento (mobilità individuale nel settore dell’istruzione, della formazione e della gioventù; diplomi di master congiunti Erasmus Mundus);
    – Azione chiave 2: Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone prassi (partenariati strategici nel settore dell’istruzione, della formazione e della gioventù; università europee; alleanze della conoscenza; alleanze delle abilità settoriali; rafforzamento delle capacità nel settore dell’istruzione superiore; rafforzamento delle capacità nel settore della gioventù);
    – Azione chiave 3: Sostegno alle riforme delle politiche (progetti di dialogo con i giovani);
    – Attività Jean Monnet (cattedre Jean Monnet; moduli Jean Monnet; centri di eccellenza Jean Monnet; sostegno Jean Monnet alle associazioni; reti Jean Monnet; progetti Jean Monnet);
    – Sport (partenariati di collaborazione; piccoli partenariati di collaborazione; eventi sportivi europei senza scopo di lucro).
    La partecipazione
    Può candidarsi per richiedere finanziamenti nell’ambito del programma Erasmus+ qualsiasi organismo, pubblico o privato, attivo nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport. I gruppi di giovani che operano nell’animazione socio-educativa possono inoltre presentare sia per la mobilità ai fini dell’apprendimento dei giovani e degli animatori per i giovani sia per i partenariati strategici nel settore della gioventù. La scadenza dei termini per la presentazione delle domande variano a seconda delle azioni e vanno dal 5 febbraio al 10 ottobre 2020.
    Per presentare un progetto Erasmus+ i richiedenti devono seguire quattro fasi:
    – registrazione di ciascuna organizzazione coinvolta nella domanda;
    – verifica della conformità ai criteri del Programma per l’azione/l’ambito pertinente;
    – verifica delle condizioni finanziarie;
    – compilazione e invio del modulo di candidatura.
    Tutte le domande ricevute dalle Agenzie nazionali o dall’Agenzia esecutiva vengono sottoposte a una procedura di valutazione, che implica: un controllo formale per verificare che i criteri di ammissibilità ed esclusione siano rispettati; una valutazione della qualità per verificare la misura in cui le organizzazioni partecipanti soddisfanno i criteri di selezione (ovvero i requisiti di capacità operativa e finanziaria) e il progetto soddisfa i criteri di assegnazione; una verifica che appuri che la proposta non presenta rischi di doppio finanziamento.


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  7. #27
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    Erasmus+, si cercano esperti valutatori: candidature entro il 19 gennaio


    Indire cura la valutazione qualitativa delle candidature presentate in risposta agli Inviti relativi ai progetti finanziati all’interno del Programma Ersamus+.
    La valutazione è affidata ad esperti valutatori interni ed esterni.
    Considerato l’alto numero di candidature che vengono ad ogni scadenza sottoposte, l’Agenzia Nazionale ha deciso di promuovere la costituzione di Albi di Valutatori e di Tutor a supporto delle attività di valutazione del Programma e richiede, pertanto, a chi ritiene di possedere un’esperienza consolidata nelle attività finalizzate al perseguimento degli obiettivi del Programma, di presentare la propria candidatura.

    L’attività di valutazione avrà ad oggetto i seguenti settori:
    A. ISTRUZIONE SCOLASTICA;
    B. ISTRUZIONE SUPERIORE (AMBITO UNIVERSITARIO);
    C. EDUCAZIONE DEGLI ADULTI.

    La domanda di partecipazione va presentata esclusivamente in via telematica accedendo al seguente link: https://eplus2020.indire.it
    La scadenza è il 19 gennaio 2020.


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  8. #28
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    Brexit, il Regno Unito vota contro l’Erasmus. Il governo frena: «Non è un addio»


    Il voto contrario «non significa che la Gran Bretagna lascerà per sempre Eraamus+ dopo l’uscita dall’Unione europea». Così su Twitter il sottosegretario all’Istruzione e all’università britannico, Chris Skidmore, getta acqua sul fuoco della polemica dilagata dopo la bocciatura alla Camera dei Comuni di un emendamento alla legge su Brexit, presentato dalle opposizioni, che proponeva al governo di negoziare il proseguimento della piena adesione al programma di scambi per studenti anche l’uscita dall’Ue.
    Dopo essere rimbalzata sui media internazionali, la notizia del voto ha scatenato un fiume di reazioni negative sui social, con l’hashtag #Erasmus che in poche ore è entrato in tendenza su Twitter.
    Qualunque forma prenderanno gli accordi post Brexit, va ricordato che il far parte dell’Unione europea non è un requisito indispensabile per l’adesione a Erasmus. Basti pensare alla Norvegia o alla Turchia, paesi non membri che partecipano regolarmente al programma di scambi.
    Su Facebook anche il commento della vice ministra all’Istruzione italiana, Anna Ascani: «L’addio all’Erasmus sarebbe una decisione miope, un passo indietro clamoroso in un momento in cui in Europa c’è bisogno di più coesione».
    Il governo Gb: “Erasmus grande valore»
    «La partecipazione del Regno Unito ad Erasmus – ha rassicurato il sottosegretario Gb Skidmore – farà parte dei nostri negoziati futuri con l’Unione europea. Diamo grande valore agli scambi internazionali tra studenti». Nulla di definitivo e nessuna sorpresa, dunque, tanto più che il voto in Camera dei Comuni -ormai dominata dai conservatori di Boris Johnson dopo la recente vittoria elettorale – era atteso da tempo e che Erasmus rientra nella lunga lista di questioni che l’Inghilterrà dovrà negoziare con Bruxelles prima dell’uscita dall’Ue. Ora si attende l’ok finale dei Comuni al pacchetto Brexit, prima del passaggio di rito dell’iter della legge la settimana prossima alla Camera dei Lord.
    I numeri della partecipazione
    D’altronde i numeri degli studenti che hanno viaggiato in Inghilterra con il programma di scambi europeo sono significativi. Secondo i dati dell’agenzia nazionale Erasmus+ Indire, tra giugno 2017 e maggio 2019 il Regno Unito ha ospitato 31.410 studenti Ue, di cui 18.396 per studio e 13.014 per tirocinio. Mentre dal Regno Unito sono partiti in 16.869, di cui 9.540 per studio e 7.329 per tirocinio. Per quanto riguarda i rapporti tra Italia e Regno Unito, sono partiti in Erasmus 3.172 studenti italiani verso l’Uk, mentre l’Italia ha ricevuto 1.174 studenti inglesi.


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  9. #29
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    Brexit, per Erasmus+ per tutto il 2020 situazione invariata


    “Abbiamo verificato con i colleghi della Commissione europea la reale situazione del Regno Unito all’interno del Programma Erasmus+ e possiamo quindi rassicurare tutti i beneficiari sul fatto che fino alla fine del 2020 la situazione rimarrà invariata, con la prosecuzione di tutte le attività previste in tutte le azioni chiave del Programma, incluse quindi anche le piattaforme eTwinning e Epale”.
    Così si legge in un articolo, a firma Elena Maddalena, pubblicato sul sito di Erasmus plus.
    Il chiarimento si è reso necessario per via della preoccupazione crescente nell’opinione pubblica sulle opportunità del Programma Erasmus+ oltremanica.Anche perché il Regno Unito è il quanto Paese di destinazione degli studenti italiani, dopo Spagna, Francia e Germania, mentre nella classifica dei Paesi di provenienza, è al settimo posto, dopo Spagna, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Turchia.
    “Con la nuova programmazione europea – si legge nell’articolo -, a partire dal 2021, il governo inglese negozierà la partecipazione al Programma Erasmus+ con le istituzioni dell’Unione Europea. Al momento il quadro è ancora in fase di definizione. Uscire dall’Unione Europea, comunque, non vuol dire andare fuori automaticamente dall’Area europea dell’Istruzione e della Formazione. Il Programma Erasmus, infatti, prevede già diverse forme di partecipazione per gli stati che non fanno parte dell’UE, basti pensare alla Turchia, alla Serbia, alla Repubblica di Macedonia o ai Paesi dello Spazio economico comune (Norvegia, Islanda e Lichtenstein), che aderiscono in modo completo al Programma. Per alcune misure, ad esempio nel settore dell’Università, ci sono poi molte opportunità di cooperazione e mobilità anche verso stati di altri continenti”.
    A questo devono aggiungersi le dichiarazioni su Twitter del ministro britannico per l’Università, la Scienza e la Ricerca, Chris Skidmore, che confermano la volotà del Regno Unito di restare aperto alla partecipazione ai programmi futuri e che ciò farà parte dei futuri negoziati.


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  10. #30
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    Coronavirus ed Erasmus+, modifiche ai programmi saranno considerate cause di forza maggiore




    Il nuovo Coronavirus colpisce anche Erasmus+.
    Alle organizzazioni partecipanti al programma viene infatti suggerito di contattare i partecipanti che si trovano in aree affette da tale problematica o sono in procinto di viaggiare verso tali aree o di rientrare da esse, al fine di ricordare loro che possono ricevere assistenza attraverso le ambasciate, i consolati ed i consolati onorari del Paese in cui si trovano.
    Le singole organizzazioni possono poi decidere le azioni da intraprendere, quindi ad esempio cancellare o posticipare i viaggi non assolutamente necessari verso la Cina e le altre aree interessate o modificare le attività previste.
    In proposito, Erasmus+ fa sapere che si applicherà il principio di causa di forza maggiore; pertanto, i costi di rimpatrio, debitamente giustificati, saranno considerati eleggibili come costi eccezionali, a condizione che vengano rispettati i previsti requisiti di rendicontazione.



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