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Discussione: Erasmus per tutti, più borse di studio entro il 2014

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  1. #1
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    Predefinito Erasmus per tutti, più borse di studio entro il 2014

    Workshop al Cnr per parlare di mobilità e formazione all'estero
    Ogni anno l’Unione europea offre ai giovani l’opportunità di studiare e lavorare all’estero e, solo nel 2010, più di mezzo milione di loro ha beneficiato di una borsa di studio Ue per studiare, fare formazione o fare volontariato in un Paese diverso da quello d’origine. Il numero però è destinato a crescere, persino a raddoppiare, nei prossimi anni, grazie alla recente proposta della Commissione di creare un programma unico, «Erasmus per tutti», che potrebbe coprire 5 milioni fra studenti, ricercatori e docenti nel periodo 2007-2014.
    È quanto è emerso al workshop «Passaporto Mobilità: istruzioni per l’uso. Formarsi e lavorare nei Paesi dell’Unione europea», in programma ieri e oggi presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche, a Roma, e promosso dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
    Tre i principali obiettivi delle due giornate formative. Il primo è diffondere la conoscenza delle tematiche relative alla libera circolazione nell’Ue con iniziative pensate per gli studenti universitari, ma aperte anche al grande pubblico. Secondo obiettivo è far conoscere le opportunità di mobilità all’estero offerte, non solo ai giovani, per studiare, lavorare e fare esperienze in altri Paesi.
    Terzo obiettivo dell’incontro promosso al Cnr per un «passaporto per tutti», è anche fornire esempi di buone prassi relative alla mobilità intesa come crescita professionale, culturale, sociale e personale. Un concetto ampiamente condiviso dalla Commissaria responsabile per l’Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, Androulla Vassiliou, che, proprio nei gironi scorsi aveva sottolinearto come «l’investimento nell’istruzione e nella formazione è il migliore che possiamo fare per il futuro dell’Europa».
    «Un’esperienza di studio all’estero -aveva sottolineato ancora Vassiliou- accresce le competenze delle persone, ne favorisce lo sviluppo personale, l’adattabilità e aumenta la possibilità di trovare lavoro». La due giorni di confronto è stata promossa in collaborazione con la Sioi, la Società Italiana Organizzazione Internazionale, la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e il Centro di Documentazione Europea -Cde- Altiero Spinelli dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza.
    L’incontro è stato promosso nell’ambito del Progetto Intrareti dei Centri di Documentazione Europea, «La mobilità in Europa. Diritti, informazione opportunità: il futuro nelle tue mani», sostenuto dalla Rappresentanza della Commissione e che coinvolge 20 università italiane.

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  2. #2
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    Studiare all’estero: a gennaio oltre 50 borse di studio Intercultura in scadenza



    Gli studenti potranno scegliere tra diverse destinazioni: non solo Europa, ma anche Canada, Stati Uniti e Asia.
    Studio all’estero, tra il 13 e il 20 gennaio in scadenza oltre 50 borse di studio per frequentare i programmi di studio Intercultura in diversi paesi di tutto il mondo . Si tratta di borse sponsorizzate da associazioni di categoria, enti locali e aziende (tra questi, il comune emiliano di Collecchio e quello lombardo di Malnate, Telespazio, Confidustria Lecco e Sondrio, Cral «San Carlo» in Basilicata) che offrono agli studenti l’opportunità di trascorrere un’estate sia in Europa che oltreoceano.
    Le destinazioni
    I ragazzi che preferiscono restate in Europa, spiega Intercultura, possono scegliere come meta di studi l’Irlanda, la Spagna, la Danimarca, la Finlandia, la Russia europea, mentre per chi desidera volgere lo sguardo verso ponente le proposte sono in Canada, Usa, Argentina, o se è l’Asia ad attrarre, c’è l’imbarazzo della scelta tra India, Cina e Giappone.
    l programmi estivi di Intercultura consentono di vivere un’esperienza della durata di circa 4 settimane, in cui corsi di lingua e attività sul campo si uniscono «con l’obiettivo di aiutare lo studente, attraverso il sostegno di volontari e formatori, a comprendere la cultura di cui è ospite».
    Al di là della scadenza delle Borse sponsorizzate, per tutti gli studenti tra i 15 e i 18 anni sarà ancora possibile iscriversi fino a febbraio o aprile (in base al singolo programma estivo).
    Per informazioni: www.intercultura.it/Programmi-Estivi/


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  3. #3
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    Successo di Erasmus Plus, l’Italia incassa dalla Commissione europea 14 milioni di euro per il 2017/18


    Studenti che si spostano sempre più all’interno dell’Europa, ma anche al di fuori dei confini dell’Europa, grazie al progetto Europeo Erasmus Plus. Se ne è parlato in una due giorni alla Sapienza di Roma, dove si sono incontrati 250 rappresentanti delle università europee e dei Paesi dell’area del Mediterraneo e del Medio Oriente: Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria e Tunisia.
    «Scopo della due giorni è far incontrare le università del sud del Mediterraneo con quelle del resto d’Europa, creare un punto di incontro fra tante culture», spiega Sara Pagliai, coordinatrice dell’agenzia Erasmus Plus. La Commissione europea sta infatti promuovendo partenariati e scambi di studenti e di staff delle università anche con la riva sud del Mediterraneo, un’azione importante, tanto più in questo periodo.
    «Perché la mobilità dei ragazzi rappresenta un modo concreto per superare barriere culturali, stereotipi, situazioni di conflitto fra culture diverse», sottolinea Sara Pagliai. «Soltanto incontrandosi e conoscendosi si può costruire un nuovo modo di cooperare. Erasmus dal 2015 consente anche la mobilità fuori dall’Europa. Scopo del seminario vuole proprio essere quello di accrescere la cooperazione e la mobilità degli studenti».
    Dalla Commissione europea sono arrivati all’Italia per il 2017/2018 14 milioni di euro, destinati a 49 istituti di istruzione superiore. I fondi finanzieranno 3.386 tra studenti e docenti, (+9% rispetto al 2016).
    «Si tratta di fondi finalizzati alla mobilità di studenti e formazione dei docenti, sia per gli italiani che vanno fuori dall’Europa, sia per accogliere studenti stranieri non Ue nelle nostre università», spiega Pagliai.
    «I nostri atenei sono molto attivi, sia per quanto riguarda la mobilità più tradizionale attraverso i piani Erasmus nei paesi europei, ma sono anche molto aperti verso le università extra Ue, perché l’Italia è sempre stato un paese ponte verso la sponda sud del Mediterraneo, con cui sono stati avviati progetti e programmi».
    A leggere bene i dati, si scopre che i fondi stanziati hanno consentito l’arrivo nel nostro Paese di 2.156 persone (studenti, docenti e personale accademico), provenienti da Tunisia (190), Albania (174), Serbia (167), Federazione Russa (135), Ucraina (129). 1.230 invece le persone che dall’Italia si sono spostate per un periodo di studio o formazione all’estero: in Albania (143), Federazione Russa (108), Serbia (103), Tunisia (94), Georgia (61).
    Tra le università italiane che riceveranno più studenti dal resto del mondo, figura al primo posto il Politecnico di Torino, seguito dall’università di Padova, dall’Università della Tuscia, dall’Alma Mater di Bologna e dall’ateneo di Torino.
    Per quanto riguarda invece la mobilità verso i paesi extra Ue, i primi cinque istituti italiani per numero di studenti in partenza sono l’Alma Mater di Bologna, l’Università della Tuscia, il Politecnico di Torino, l’Università di Torino e l’Università di Padova. Il Politecnico di Bari attiverà, invece, più scambi nell’ambito della mobilità dei docenti.


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  4. #4
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    Erasmus plus: FAQ sulle conseguenze della Brexit su studenti e personale in mobilità




    Lo scorso 30 gennaio 2019 la Commissione europea ha proposto alcune misure mirate ad evitare l’interruzione delle attività di mobilità degli studenti del programma Erasmus+ che coinvolgono il Regno Unito nel caso in cui il paese lasci l’UE senza un accordo.
    In proposito, sul sito dedicato al Erasmus plus sono state pubblicate alcune domande e risposte riferite alla Brexit.
    Le riportiamo di seguito:
    A chi è rivolta la proposta della Commissione?
    La proposta del regolamento di emergenza Erasmus+ interessa la “mobilità per l’apprendimento” definita nel regolamento Erasmus+, vale a dire:

    • la mobilità degli studenti a tutti i livelli dell’istruzione superiore e degli studenti, apprendisti e alunni nell’istruzione e formazione professionale
    • la mobilità dei giovani che svolgono attività di apprendimento non convenzionale e informale, nonché attività di volontariato
    • la mobilità del personale nel settore dell’istruzione e della formazione
    • la mobilità delle persone attive nell’animazione socioeducativa o nelle organizzazioni giovanili e degli educatori.


    Cosa garantisce il regolamento di emergenza?
    Il regolamento garantisce che le persone che si trovano all’estero per una mobilità finanziata da Erasmus+ il giorno in cui il Regno Unito lascia l’Unione europea non vedranno interrotto il loro periodo di mobilità. Ciò vale, ad esempio, per uno studente universitario francese che si trova a Londra per una mobilità Erasmus+, ma anche per uno studente britannico che partecipa a un tirocinio Erasmus+ di formazione professionale a Budapest.
    Per quanto tempo varranno queste misure?
    Queste misure si applicheranno fino al completamento di tutte le attività di mobilità Erasmus+ iniziate prima del 30 marzo 2019, tenendo conto che tali attività possono avere una durata massima di 12 mesi.
    Valgono solo per gli Stati membri?
    Le misure si applicano a tutti i paesi che partecipano al programma Erasmus+, vale a dire gli Stati membri dell’UE, più il Liechtenstein, la Norvegia, l’Islanda, la Turchia, l’ex Repubblica iugoslava di Macedonia, la Serbia e il Regno Unito.
    Che cosa succede agli studenti del Regno Unito che stanno facendo uno scambio Erasmus+ al di fuori dei paesi partecipanti al programma?
    Tutte le attività di mobilità Erasmus+ in corso, comprese le attività internazionali iniziate prima del 30 marzo 2019, rientreranno nelle misure di emergenza.
    Cosa succede ai partecipanti a Erasmus+ di altri paesi che il 29 marzo si trovano nel Regno Unito per uno scambio?
    Tutti gli scambi iniziati prima del 30 marzo 2019 rientreranno nelle misure di emergenza.
    In che modo i cittadini interessati saranno informati su quanto accadrà dopo il 29 marzo?
    Attraverso i rispettivi sportelli nazionali Erasmus+: le agenzie nazionali Erasmus+ che si trovano in ogni paese partecipante al programma Erasmus+.
    Cosa succede a coloro che inizieranno la loro mobilità dopo il 30 marzo 2019? Sono tutelati?
    La proposta di regolamento specifico per Erasmus+ intende evitare l’impatto negativo che l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea senza un accordo avrebbe sui cittadini che si trovano all’estero. Si tratta di una soluzione immediata a un problema contingente. Il regolamento non si applica pertanto alle attività di mobilità che iniziano dopo la data dell’uscita del Regno Unito dall’UE.
    Allo stesso tempo la Commissione ha proposto un regolamento di emergenza trasversale (regolamento sulle misure riguardanti l’esecuzione e il finanziamento del bilancio generale dell’Unione nel 2019 in relazione al recesso del Regno Unito dall’Unione). Tale proposta riguarderà gli scambi che avranno inizio dopo il 30 marzo, a determinate condizioni specifiche e in modo più restrittivo.
    Chi pagherà per questa misura? Quanto costerà?
    Il contributo dell’Unione alle attività di mobilità in corso contemplate dalla proposta era già previsto nel bilancio generale dell’UE.
    Cosa succede all’agenzia nazionale del Regno Unito il 30 marzo?
    In base alla proposta, l’agenzia nazionale del Regno Unito si occuperà delle iniziative di mobilità iniziate prima del 30 marzo.
    Non siamo in grado di fare ulteriori ipotesi sul destino dell’agenzia nazionale del Regno Unito.
    Il 30 marzo le università del Regno Unito perderanno la titolarità della carta Erasmus per l’istruzione superiore?
    Secondo la proposta, la carta Erasmus per l’istruzione superiore si applicherà alle università del Regno Unito fino alla conclusione delle attività di mobilità iniziate prima del 30 marzo.
    Il periodo di apprendimento trascorso nel Regno Unito dopo il 29 marzo 2019 sarà ancora riconosciuto nei paesi dell’UE?
    Nessun riconoscimento formale è automaticamente collegato a un periodo di apprendimento all’estero. Spetta agli Stati membri e alle istituzioni accademiche decidere in merito.
    Cosa ne sarà degli studenti dei paesi partecipanti al programma che il 29 marzo si trovano nel Regno Unito per uno scambio o un corso di studio non finanziato da Erasmus+?
    Ciò va al di là delle competenze dell’UE.
    La proposta riguarda anche le attività del Corpo europeo di solidarietà?
    Le misure di emergenza proposte comprendono attività finanziate dal programma Erasmus+ e pertanto anche le attività di volontariato previste dal programma iniziate prima del 30 marzo 2019.
    La proposta riguarda anche le attività DiscoverEU?
    L’iniziativa DiscoverEU non è finanziata da Erasmus+ e pertanto non rientra nella proposta.
    Cosa ne sarà dei progetti di collaborazione del programma Erasmus+ firmati prima del 29 marzo?
    Numerosi progetti di collaborazione a livello europeo prevedono la partecipazione di un partner del Regno Unito o hanno un coordinatore britannico. Il destino dei progetti appaltati prima del 29 marzo 2019 dipenderà dal fatto che il Regno Unito continui o meno a onorare i suoi impegni finanziari nel quadro del bilancio dell’UE. Se lo farà, i finanziamenti possono continuare fino alla fine del 2019.



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    Mobilità studentesca, un bando per i ragazzi della Sicilia: scadenza 28 febbraio


    Il 6 giugno scorso è stata siglata una Convenzione tra l’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire e la Regione Siciliana per promuovere una sinergia nella gestione dei fondi Erasmus+ con quelli del Fondo Sociale Europeo destinati all’istruzione e alla formazione.
    Grazie a questo accordo, tutte le scuole della Regione hanno l’opportunità di finanziare la mobilità fisica dei propri studenti in istituti iscritti alla community eTwinning, da svolgersi nel corso di questo anno scolastico.
    I destinatari sono gli alunni di qualsiasi scuola secondaria di secondo grado nel territorio della Regione Siciliana.
    I progetti di mobilità presentati dovranno perseguire obiettivi e finalità di carattere formativo e/o culturale, e dovranno essere finalizzati a migliorare e rafforzare il livello di conoscenze e competenze degli alunni partecipanti. Ogni proposta formativa dovrà rivolgersi ad almeno 10 alunni ed almeno un docente accompagnatore, per una durata minima di almeno 5 giorni di attività formativa e/o culturale in loco, in aggiunta ai tempi necessari per gli spostamenti fisici legati alla mobilità.
    Scadenze
    La presentazione della domanda è fissata alle ore 12:00 del 28 Febbraio 2020.
    Le Istituzioni Scolastiche dovranno inviare la candidatura opportunamente compilata e firmata digitalmente dal dirigente scolastico (Allegato I), e accompagnata dall’allegato II “Prospetto costi e contributo finanziario richiesto”, mediante invio per posta elettronica certificata all’indirizzo erasmus_plus@pec.it.
    Per maggiori informazioni si invita a prendere visione dell’Invito.
    Ciascun progetto di mobilità candidato dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2020.


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    Programma Erasmus: novità per le scuole in arrivo




    Novità importanti nel programma Erasmus: da questa settimana entrano in vigore le nuove modalità per poter entrare a far parte del gruppo di scuole e agenzie educative che accederanno alla progettazione e quindi al finanziamento, dopo l’avvenuta positiva valutazione, per consentire a studenti, docenti e personale non docente di partire per esperienze transnazionali di formazione e scambio, tutto grazie ai finanziamenti europei.
    Sulla Gazzetta Ufficiale è presente dallo scorso 28 maggio 2020 l’invito a richiedere l’accreditamento Erasmus per progetti di mobilità, in previsione del nuovo Programma Erasmus 202 – 2027. Chi può partecipare:

    • Istituti scolastici di ogni ordine e grado
    • Istituzioni o organizzazione per l’Educazione degli Adulti EDA
    • Istituti o organizzazioni di formazione professionale VET


    Nell’ambito della progettazione Erasmus+ si tratta di una novità molto importante, infatti come si legge nel testo del documento appena pubblicato, ’INVITO A RICHIEDERE L’ACCREDITAMENTO — EAC/A02/2020 [pdf] Accreditamento Erasmus nei settori dell’istruzione degli adulti, dell’istruzione e formazione professionale e dell’istruzione scolastica
    (2020/C 178/04)
    L’accreditamento è soggetto alle seguenti condizioni:
    — l’adozione, ad opera del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea, del testo finale della base giuridica che stabilisce il programma;
    — l’adozione del programma di lavoro annuale 2021 e dei programmi successivi
    — l’adozione del bilancio 2021 e dei bilanci successivi dell’Unione europea ad opera dell’autorità di bilancio.
    Chi chiederò tale accreditamento si troverà a diventare membro effettivo delle future attività legate all’Azione Chiave 1 (Key Action 1) che consente la mobilità internazionale dello staff, degli alunni in formazione professionale, degli adulti in apprendimento e di allievi in mobilità di lungo termine per studio.
    Una volta fatta richiesta di accreditamento tale domanda sarà valida per i successivi sette anni di validità del Programma, fino al 2027. Le agenzie educative e le scuole infatti al momento della domanda confermano il proprio impegno rispetto al programma Erasmus e garantiscono di partecipare all’Azione chiave 1. Ci si impegna soprattutto a preparare un “Piano Erasmus” che definisce la loro strategia a lungo termine. Allo stesso tempo aderiscono agli standard di qualità Erasmus, che definiscono in che misura dovrebbero essere organizzate le attività nel proprio istituto per garantire una buona qualità delle mobilità da organizzare.
    Quando si parla di standard di qualità, ci si riferisce a temi quali la gestione, il supporto ai partecipanti, i risultati in termini di apprendimento, la condivisione dei risultati e altri aspetti pratici.
    Ecco in sintesi, come è possibile rilevare dal sito, alcune informazioni generali: l’accreditamento fornisce l’accesso alle opportunità per la mobilità per l’apprendimento per i seguenti ambiti:

    • Istruzione scolastica
    • Comprende educazione alla prima infanzia, la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria (inferiore e superiore)
    • Educazione degli Adulti
    • Comprende educazione degli adulti formale, informale e non formale
    • Istruzione professionale e formazione VET
    • Comprende la formazione professionale iniziale e superiore


    È importante ricordare che le attività dipendono dall’ambito per cui si presenta la domanda e iIncludono la mobilità degli alunni, dei discenti e dei neo diplomanti in formazione professionale e tirocinio, la mobilità individuale e di gruppo di alunni delle scuole e la mobilità per lo sviluppo professionale degli insegnanti, dei formatori e di altro staff nei tre settori di riferimento.
    Si potrà richiedere di essere accreditati per più di un settore, presentando candidature per l’accreditamento distinte per ogni settore di interesse.
    In sintesi, per candidarsi bisogna fare riferimento alle Agenzie Nazionali e per l’Italia valgono i seguenti riferimento

    • I settori SCUOLA e EDUCAZIONE DEGLI ADULTI sono gestiti dall’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE
    • L’Agenzia ha già attivato due caselle di posta dedicate per info e helpdesk:
    • Scuola:accreditamentoscuola@indire.it
    • Educazione degli Adulti: accreditamentoeda@indire.it
    • Il settore Istruzione e FORMAZIONE PROFESSIONALE VET è gestito dall’Agenzia nazionale Erasmus+ INAPP
    • Contatti: erasmusplus@inapp.org


    Dalla prossima settimana saranno disponibili i moduli di candidatura in modalità WebForm, la cui scadenza, 29 ottobre 2020, consente un ampio margine alle scuole e alle agenzie educative interessate.
    Fino ad oggi il Programma Erasmus ha declinato Azioni differenziate per scuole, enti professionali, giovani e adulti, vale la pena precisare che per quanto riguarda i settori Scuola e Educazione degli Adulti, l’accreditamento è il primo passo per i progetti di mobilità all’interno dell’Azione Chiave 1 ma non sarà l’unico modo di accedere al Programma. Chi ha già la Carta per la Mobilità VET può estenderla al programma Erasmus 2021-2027 facendo domanda per l’accreditamento Erasmus, non è necessario ricominciare da zero poichè esiste una procedura diretta per presentare la proposta.



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    Lisbona è la città più conveniente per fare l’Erasmus



    Seguono Valencia e Rotterdam. Emerge da una ricerca condotta da Uniplaces. Analizzati il costo degli affitti, dei pasti, delle connessioni internet e dei trasporti pubblici
    francesco olivo
    Fare l’Erasmus è notoriamente un gran bella esperienza, ma può essere molto onerosa. Le università rimborsano solo una parte delle spese e spesso molto in ritardo. Così è bene, scegliendo la meta, dare un’occhiata a questa classifica.
    La destinazione di studio (e tutto il resto) più conveniente è Lisbona, seguita da Valencia e Rotterdam. Lo dice una ricerca condotta da Uniplaces, la piattaforma che mette studenti in cerca di alloggio con i padroni di casa, che ha analizzato diverse voci: il costo degli affitti, dei pasti, delle connessioni internet e dei trasporti pubblici. Come detto, a vincere è la capitale portoghese, con una spesa media complessiva di 372 euro al mese (202 euro per dormire, 110 per mangiare, 36 per l’abbonamento ai mezzi di trasporto e 24 per il wifi. Per un soggiorno a Valencia, che come Lisbona ha un clima magnifico (gratis), bisogna sborsare un po’ di più: 428 euro.

    Aggiungendo altre 60 euro, (488 totali) si può andare a Rotterdam, seconda città olandese, con una qualità della vita altissima e dei costi non proibitivi, considerata il gran livello dei servizi, compresi quelli universitari. Barcellona, una delle mete più ricercate dagli studenti, richiede una spesa media di 503 euro.
    Le spese che i ragazzi devono affrontare in queste città, insomma, sono sostenibili con i finanziamenti delle borse di studio Erasmus Plus (in Italia da 230 a 280 euro mensili) e ai fondi integrativi erogati dalle singole università.
    Gli italiani non possono scegliere Milano, ma la comparazione è interessante: studiare un anno in Lombardia è nettamente più caro che nel resto delle città d’Europa prese in esame dalla ricerca di Uniplaces: 582 euro al mese (stima persino ottimista).



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    Erasmus plus, si rafforzano gli stage


    Si rafforza la dote per Erasmus plus: per il 2018 l’Unione europea ha stanziato 2,7 miliardi, 200 milioni in più rispetto al 2017, con alcune novità: sono potenziate le opportunità di tirocinio proposte agli studenti dell’istruzione superiore per acquisire competenze digitali; debutta l’iniziativa ErasmusPro per aumentare la mobilità a lungo termine degli allievi dell’istruzione e della formazione professionale; viene delineato un nuovo formato di “partenariati di scambio tra scuole” nell’ambito delle partnership strategiche per aiutare i centri scolastici a orientarsi meglio tra i progetti di cooperazione.
    Le risorse economiche
    Il bilancio complessivo di 2,7 miliardi si divide tra diverse azioni di intervento: 2 miliardi e 253 milioni di euro per istruzione e formazione, 188,2 per la gioventù, 37,4 milioni per lo sport e 12 milioni per l’azione Jean Monnet a sostegno dei centri di eccellenza, di istituzioni e reti per favorire l’integrazione europea. Qualsiasi organismo, pubblico o privato, attivo nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport, può candidarsi per richiedere finanziamenti nell’ambito del programma Erasmus+.
    La crescita dei tirocini
    Gli ultimi dati dell’Agenzia Erasmus+ confermano la crescita degli stage: dalle università italiane sono partiti 7.666 studenti per un tirocinio in aziende all’estero, 20% in più rispetto all’anno precedente.
    Nel confronto con altri Paesi tradizionalmente inclini allo stage, l’Italia ha guadagnato posizioni rispetto agli anni precedenti, posizionandosi al terzo posto in Europa, dopo la Francia e la Germania, che hanno finanziato rispettivamente 12.737 e 8.090 studenti in mobilità per traineeship.
    «I tirocini all’estero – spiega Flaminio Galli, direttore generale dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire – sono un’importante opportunità di confronto per i nostri giovani. Grazie a questa esperienza possono mettersi alla prova, acquisire competenze e incrementare notevolmente le possibilità di trovare un’occupazione una volta rientrati in Italia. Questo perché i giovani italiani in tirocinio in aziende europee sono molto apprezzati per la capacità di mettersi in gioco, nel problem solving e nello spirito imprenditoriale. Per molti studenti la mobilità all’estero si è rivelata utile, fornendo un’idea più chiara sui propri obiettivi professionali».
    Spagna, Regno Unito e Germania sono le destinazioni preferite dagli studenti europei che intendono svolgere un tirocinio all’estero; l’Italia occupa la quinta posizione con 4.840 studenti stranieri ospitati.
    Così come nella mobilità ai fini di studio, anche per i tirocini Erasmus si è verificato uno spostamento delle partenze nel secondo ciclo di studi: il 67% degli studenti in mobilità è iscritto a un corso di laurea magistrale/ciclo unico, il 26% ad un corso di laurea triennale e il 7% al terzo ciclo. Nel 34,6% dei casi il traineeship è stato svolto perché curriculare, il 42,4% degli studenti lo ha scelto anche se non obbligatorio ai fini del titolo, mentre il rimanente 23% è stato destinato a 1.688 neolaureati, la cui partecipazione tra il 2014 e il 2015 è aumentata del 30%. La presenza di studentesse è pari al 63% di tutti i tirocinanti italiani. I giovani Erasmus partiti dagli atenei italiani hanno scelto come destinazione soprattutto la Spagna (1.743), il Regno Unito (1.537), la Germania (789), la Francia (703) e il Belgio (463).
    L’identikit dei tirocinanti
    Così come nella mobilità ai fini di studio, anche per i tirocini Erasmus si è verificato uno spostamento delle partenze nel secondo ciclo di studi: il 67% degli studenti in mobilità è iscritto a un corso di laurea magistrale/ciclo unico, il 26% a un corso di laurea triennale e il 7% al terzo ciclo.
    Nel 35% dei casi il traineeship è stato svolto perché curriculare, il 42% degli studenti lo ha scelto anche se non obbligatorio ai fini del titolo, mentre il rimanente 23% è stato destinato a 1.688 neolaureati, la cui partecipazione tra il 2014 e il 2015 è aumentata del 30 per cento. La presenza di studentesse è pari al 63% di tutti i tirocinanti italiani.
    L’analisi dei questionari che i partecipanti hanno compilato alla fine della loro esperienza di mobilità fa emergere il mettersi alla prova, acquisire competenze, incrementare le possibilità di lavoro in Italia e, soprattutto, all’estero siano tra le principali motivazioni che spingono un giovane a partecipare ad Erasmus per un tirocinio. Guardando al futuro, per molti di loro l’esperienza si è rivelata preziosa visto che dai dati emerge che oltre l’80% degli studenti ha dichiarato di avere un’idea più chiara riguardo ai propri obiettivi professionali.
    Il bilancio
    Dall’inizio del programma (1987) fino a oggi, gli studenti universitari complessivamente coinvolti a livello europeo hanno superato i 4 milioni. L’Italia ha contribuito per il 10%, posizionandosi tra i quattro principali paesi per numero di giovani in partenza per esperienze di studio verso destinazioni europee (dopo Spagna, Germania e Francia).


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    Erasmus plus, vale anche per i docenti: ecco come fare un buon progetto


    Si moltiplicano con Erasmus+ le opportunità di formazione all’estero per gli insegnanti, il personale della scuola e lo staff che si occupa di educazione degli adulti. Grazie al Programma, anche nel 2019 i docenti potranno confrontarsi con i colleghi di altri Paesi europei, frequentando corsi o scambiando esperienze e pratiche didattiche.
    Un buon progetto di Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento, innanzitutto, deve dimostrare di possedere una forte connessione con gli obiettivi e le priorità del Programma Erasmus+ presenti nella Guida del Programma dell’anno di riferimento.
    Rilevanza

    • Corrispondenza della proposta rispetto agli obiettivi dell’azione
    • Aderenza della proposta rispetto allo scopo dell’azione, al target (studenti, apprendisti e operatori della formazione professionale)
    • Chiarezza nell’identificazione dei bisogni e degli obiettivi degli organismi e degli individui coinvolti
    • Chiarezza nell’identificazione dei risultati attesi e loro coerenza con i bisogni identificati
    • Offerta di opportunità utili allo sviluppo delle conoscenze, competenze ed abilità professionali dei partecipanti
    • Offerta di opportunità utili all’acquisizione di conoscenze, competenze ed abilità personali e per l’occupabilità
    • Supporto agli organismi partecipanti nel rafforzamento delle capacità ed abilità necessarie a favorire la cooperazione transnazionale nel campo VET


    Qualità

    • Adeguatezza della progettazione delle fasi di lavoro rispetto agli obiettivi perseguiti: le fasi devono essere chiaramente declinate, esaustive e realistiche
    • Chiarezza dell’identificazione delle attività al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi del progetto e il soddisfacimento dei bisogni identificati
    • Identificazione realistica e appropriata del tipo, numero e durata della mobilità, coerentemente con la capacità degli organismi
    • Buon rapporto costi/benefici
    • Adeguatezza nella distribuzione delle risorse fra gli organismi partecipanti per garantire un’alta qualità delle mobilità
    • Presenza di elementi sufficienti a garantire una preparazione di buona qualità ai partecipanti (culturale, linguistica e pedagogica)
    • Adeguatezza nel riconoscimento dei risultati dell’apprendimento e nella loro validazione, attraverso l’utilizzo di sistemi di Europei come come Europass e ECVET
    • Chiarezza nella definizione dei criteri di selezione dei partecipanti alle esperienze di mobilità,
    • Adeguatezza nella cooperazione fra gli organismi partecipanti
    • Identificazione degli strumenti di comunicazione utilizzati dagli organismi partecipanti
    • Adeguatezza e bilanciamento nella distribuzione delle responsabilità e dei compiti fra gli organismi partecipanti


    Impatto, disseminazione e sostenibilità

    • Adeguatezza nella valutazione dei risultati del progetto, in particolare della qualità dei risultati dell’apprendimento della mobilità e dell’efficacia delle misure di supporto attivate
    • Evidenza dell’ impatto positivo sugli organismi e sugli individui partecipanti
    • Definizione di misure da intraprendere per garantire la sostenibilità del progetto anche dopo la sua chiusura (effetti di lungo periodo sui partecipanti e sugli organismi coinvolti)
    • Garanzia di benefici anche ad organismi diversi da quelli partecipanti al progetto
    • Definizione di un piano per la disseminazione dei risultati del progetto chiaro e buona qualità, in cui le attività da intraprendere sono descritte e dettagliate anche rispetto ai target group cui si rivolgeranno
    • Identificazione di misure concrete da intraprendere per garantire il raggiungimento del/dei target group identificati





    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



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    Stop attività Erasmus+



    Tutte le attività Erasmus+:Gioventù ed ESC (Corpo Europeo di Solidarietà) che si realizzano in Italia, e in particolare nelle Regioni in cui sono vigenti le ordinanze concernenti «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019», possono essere definitivamente annullate, rinviate e/o successivamente riprogrammate, per causa di forza maggiore, al fine di tutelare la salute dei partecipanti italiani e stranieri ed evitare la diffusione del Covid-19.
    La nota dell’Agenzia giovani
    È quanto comunica, in una nota, l’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’ente governativo, vigilato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Europea, istituito dal Parlamento italiano in attuazione della Decisione 1719/2006/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio d’Europa, che gestisce in Italia i programmi europei Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà.
    «Tutte le organizzazioni coinvolte, siano essi beneficiari diretti o partner di progetto, in attività di mobilità nell’ambito di Erasmus+:Gioventù ed ESC nel territorio nazionale
    – prosegue la nota – sono tenute al pieno rispetto delle ordinanze disposte dal ministero della Salute e dai presidenti di Regione e sono tenute a raccordarsi con le competenti autorità locali e sanitarie e sono invitate a informare l’Agenzia Nazionale per i Giovani delle decisioni prese. Si raccomanda di darne tempestiva comunicazione scritta all’indirizzo direzione@agenziagiovani.it e informazione@agenziagiovani.it».
    La comunicazione dell’Indire
    In mattinata è stato l’Indire a comunicare, con una nota, che per le mobilità degli alunni, degli studenti e dello staff, che operano negli ambiti dell’istruzione scolastica, dell’istruzione superiore e dell’educazione degli adulti, nell’ambito del programma Erasmus+ potrà applicarsi il principio di “causa di forza maggiore”. Pertanto, sarà possibile richiedere all’Agenzia Nazionale, nelle forme e con le modalità che saranno successivamente comunicate, di applicare la clausola di “forza maggiore”, relativamente alle attività e ai costi per tutte quelle mobilità che vengano annullate in ragione della situazione di emergenza e dei provvedimenti delle competenti autorità. Si invitano gli istituti e le organizzazioni interessati a rivedere la pianificazione e la calendarizzazione delle attività, posticipando le mobilità – anche in entrata – in accordo con i partner di progetto e nell’ambito delle rispettive relazioni bilaterali.


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