Lastampa.it
FEDERICO GUERRINI Microsoft, Kinect e il Grande Fratello. Secondo un lancio dell'agenzia Europa Press, ripreso da varie testate ispanofone e dal magazine britannico The Register, la società di Redmond avrebbe depositato, presso la Us Patents & Trademark Office una richiesta di brevetto per una sistema di monitoraggio del comportamento dei dipendenti di un'azienda che utilizzerebbe la stessa tecnologia della console per videogiochi Kinect.

Sensori in grado di riconoscere e analizzare qualsiasi di movimento degli impiegati e di confrontare quanto rilevato con una lista di “buone pratiche” fornita dal dipartimento delle Risorse Umane. L'apparato controllerebbe il tempo speso da ciascuna “risorsa” a navigare e controllare mail, memorizzerebbe, nel suo cervello di silicio, qualsiasi termine sconveniente o inappropriato adoperato nel corso delle telefonate e perfino il tipo di abbigliamento indossato durante le riunioni di lavoro.

A cadenze periodiche un rapportino inviato via mail informerebbe il travet delle sue eventuali mancanze, di come porvi rimedio In confronto, lo schermo televisivo in grado di osservare gli spettatori tratteggiato da Orwell in 1984 parrebbe quasi dilettantesco. Il tutto, secondo le parole del brevetto, “per incoraggiare la fiducia degli impiegati nel loro management, il che, secondo alcuni studi, equivarrebbe come incentivo a un significativo aumento di paga”.

Microsoft naturalmente ha smentito che la sua domanda di brevetto avesse ad oggetto un dispositivo così pervasivo e ammazza privacy; e, per onestà di cronaca, va detto che The Register e altre testate sembrano aver ricamato un po' sul contenuto della domanda di brevetto numero 20110276369.

Che esiste, ed è intitolata “Organizational behavior monitoring analysis and influence”. Ma in cui non viene nominato nemmeno una volta Kinect; anche se è vero che il “sistema per analizzare, monitorare e influenzare il comportamento organizzativo” descritto nel documento potrebbe ricordarlo da vicino.

Vera è pure la descrizione della procedura di rendiconto e di assegnazione di un punteggio sulla base dell'ortodossia degli atteggiamenti degli impiegati, così come l'idea che questo serva ad incoraggiarne la fiducia. Trascurando allegramente il fatto che se c'è una cosa che può davvero innervosire un sottoposto e indisporlo nei confronti della direzione, è il sapersi costantemente controllato, e il non poter abbassare la guardia nemmeno per un istante, per non correre il rischio di allontanarsi dallo stereotipo del subordinato modello.