Ufficiale il ritiro: tornerà nel 2014



La Suzuki lasica la MotoGP. Come previsto e temuto, è arriva la conferma ufficiale: la squadra che quest'anno aveva schierato il solo Alvaro Bautista, dimezzando di fatto l'impegno, ha annunciato che la decisione è stata presa a causa della recessione economica, del calo delle vendite e della svalutazione dello Yen e per le difficoltà causate dal disastro naturale dello scorso febbraio. Dovrebbe tornare in pista nel 2014.
L'obiettivo della Suzuki, che conquistò il suo ultimo titolo nel 2000 con Kenny Roberts in 500, è quello di "sviluppare una moto competitiva per cercare di competere ai massimi livelli, mentre continuerà le sue attività sportive nel motocross e nelle derivate di serie". In pratica ad Hamamatsu si vuole aspettare che i prototipi della classe regina del Motomondiale lascino il passo alle meno esasperate Crt.
Un vero peccato perché il ritiro arriva al termine in una stagione in crescendo, durante la quale Bautista è arrivato a lottare costantemente per un posto a ridosso della "top five".
Non un fulmine a ciel sereno, comunque, visto che proprio lo spagnolo dopo l'ultima gara del campionato si è accasato al team Gresini per correre con la Honda "mille" e Randy De Puniet, salito sulla GSV-R 800 per il test post GP di Valencia, ha deciso di mettersi a sviluppare il motore Aprilia per i team privati.
Scende così a 12 il numero delle moto ufficiali (4 Honda, 4 Yamaha, 4 Ducati) per il 2011, quando la griglia dovrebbe essere riempita da una decina di mezzi con propulsore di derivazione stradale-superbike e ciclistica prototipo.




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