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Discussione: Autismo, un bambino su 200 è a rischio. La scuola faccia la sua parte

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    Predefinito Autismo, un bambino su 200 è a rischio. La scuola faccia la sua parte

    L’appello giunge dall'Istituto di ortofonologia. Due le azioni da attuare per combattere il disturbo: la prima consiste nel trattarlo con un approccio basato sulla motivazione; la seconda coinvolge la scuola e i pediatri in percorsi di formazione finalizzati all'individuazione dell'autismo fin dalla più tenera età. Il direttore: prima ci si muove e meglio è, perchè si riesce ad intervenire quando il disturbo non si è ancora radicato.
    La lotta all’autismo si combatte anche sensibilizzando gli asili nido e le scuole d'infanzia: a sostenerlo è l'Istituto di ortofonologia, centro accreditato dal Sistema sanitario nazionale di terapia e ricerca per l'età evolutiva, operativo dal 1970, ed ente di formazione e aggiornamento per medici, psicologi e insegnanti. Secondo l’istituto Ido in Italia un bambino su 200 è a rischio di autismo, ma ci sono ancora troppi ritardi nell'individuazione del disturbo e terapie non idonee ad affrontarlo: serve, quindi, un approccio innovativo sia nella diagnosi che nella terapia per migliorare la qualità della vita dei bambini autistici e delle loro famiglie e per dimostrare che l'autismo è affrontabile con risultati soddisfacenti.
    Per centrarli gli esperti dell’Ido hanno individuato due azioni: la prima consiste nel trattamento del disturbo autistico un approccio basato sulla motivazione; la seconda azione coinvolge la scuola e i pediatri in percorsi di formazione finalizzati all'individuazione dell'autismo fin dalla più tenera età. "Ciò che è necessario - spiega il direttore dell'Ido Federico Bianchi di Castelbianco - è fare la diagnosi entro i due anni. Prima ci si muove e meglio è - conclude - perchè si riesce ad intervenire quando il disturbo non si è ancora radicato".
    Questi argomenti saranno al centro del convegno "Autismo infantile. La centralità della diagnosi precoce per un progetto terapeutico mirato", promosso dall'IdO in collaborazione con la Fondazione Telecom ed Edizione Magi e in programma il 12 novembre a Roma presso il Palazzo dei Congressi dalle 8,45 alle ore 17, nell'ambito dell'evento Diregiovani Direfuturo-Il Festival delle giovani idee.
    Perché anche i bambini autistici possano "Direfuturo", l'IdO presenterà al Festival, giunto alla sua terza edizione, i due progetti noti come "Tartaruga", attivo a Roma dal 2004, e "La centralità della diagnosi precoce nell'autismo infantile", co-finanziato dalla Fondazione Telecom Italia a marzo 2011.


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    Autismo, studente vince battaglia al Tar


    Provincia condannata a risarcire ore di studio non assegnate. Il padre dell'alunno: «In un anno e mezzo è la terza volta che siamo costretti a chiedere giustizia»

    CAGLIARI. Ore di studio con assistenza educativa specialistica. Un diritto sì, ma per un alunno autistico di un istituto scolastico del Cagliaritano non è stata così semplice: il suo tempo lo ha dovuto riconquistare con una battaglia al Tar. Vinta, alla fine. Il Tribunale amministrativo regionale ha condannato la Provincia di Cagliari a integrare le ore mancanti. Affermando il principio secondo cui "assistenza per l'autonomia e la comunicazione, al pari dell'assegnazione delle ore di sostegno, costituisce diritto fondamentale che va comunque assicurato all'alunno disabile". Non solo. Il Tar ha riconosciuto il diritto della famiglia, difesa dall'avvocato Giulia Andreozzi, al risarcimento del "danno esistenziale subito nei mesi in cui la presenza dell'assistente alla comunicazione non è stata assicurata per il numero di ore necessarie a garantire il diritto allo studio e al benessere dell'alunno". La notizia dell'accoglimento del ricorso è stata diffusa dall'Abc Sardegna, associazione che da anni si occupa dei disabili e dei loro diritti.«Crediamo profondamente nell'inclusione scolastica - commenta la decisione Francesca Palmas, Abc e vicepresidente della Consulta delle persone con disabilità della provincia di Cagliari - e questa ulteriore sentenza ci dà appoggio confermando quanto sosteniamo. Purtoppo le famiglie vivono sulla loro pelle l'effetto dei pesanti tagli alle politiche sociali e scolastiche, compresi quelli agli enti locali che erogano servizi essenziali». Il ragazzo disabile che grazie al Tribunale avrà le ore di studio che gli spettano segue una programmazione ministeriale semplificata che porta al conseguimento del diploma di Stato. Ha bisogno dell'assistenza specialistica perchè, affetto da una grave forma di autismo, comunica grazie all'ausilio di un educatore scrivendo su un computer. «E' triste constatarlo - spiega il padre - ma sembra proprio che i diritti delle persone con disabilità vengano riconosciuti oggi solo dai tribunali».
    Battaglie su battaglie: «Nell'arco di un anno e mezzo - continua - è la terza volta che ci siamo rivolti al Tar. Che per fortuna ribadisce quei diritti che vengono sistematicamente violati». La giustizia sì. Ma nel frattempo? «Le famiglie - conclude il genitore - sono costrette a sopperire economicamente a questi disservizi con risorse proprie».

    Eduscuola
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    Predefinito Un software per aiutare la comunicazione dei bambini autistici

    Un progetto sviluppato dal Cnr e dall’Università di Pisa
    È un software didattico open source gratuito, creato per facilitare l’apprendimento di bambini che soffrono del disturbo dello spettro autistico, già sperimentato in alcune scuole della provincia di Lucca.
    I risultati del progetto “Abcd Sw”, sviluppato dall’Istituto di informatica e telematica (Iit-Cnr), l’Istituto di scienza e tecnologia dell’informazione (Isti-Cnr) e l’Università di Pisa, saranno presentati mercoledì 29 maggio in occasione del convegno “L’importanza di un intervento precoce e integrato nell’autismo”.
    Il software è stato utilizzato da sette alunni di differenti scuole materne e primarie toscane, dei Comuni di Lucca e Capannori. La sperimentazione, durata un intero anno scolastico, ha portato a rimarchevoli miglioramenti nella comunicazione e nella socializzazione dei bambini.
    «Questi risultati sono stati rilevati da tre psicologi basandosi su valutazioni pre e post utilizzo del software», hanno dichiarato le ricercatrici e coordinatrici del progetto Maria Claudia Buzzi e Marina Buzzi dello Iit-Cnr. Altissimo è stato poi, l’apprezzamento degli operatori e anche dei genitori dei bambini coinvolti relativamente agli aspetti di efficacia, efficienza e semplicità d’uso dello strumento software nell’intervento educativo.
    Durante il convegno, i ricercatori presenteranno i moduli didattici realizzati e utilizzabili dal bambino mediante tablet, e mostreranno le interfacce grafiche di monitoraggio del grado di apprendimento dei bambini. Saranno presentate le esperienze di alcuni insegnanti e alunni coinvolti nella sperimentazione, riportando dati sul gradimento da parte dei bimbi. Sarà infine presentata l’analisi dei dati degli esercizi effettuati dai bambini relativamente all’impatto sulla comunicazione e socializzazione dei bambini.
    Il software “Abcd” ha già ricevuto due riconoscimenti: uno per meriti scientifici, assegnato dall’Association for computering machinery (Acm), alla conferenza internazionale sull’accessibilità Web “W4A2012”, uno per la sua valenza sociale, assegnato nell’ambito dell’evento “Donna è web”, svoltosi a Pietrasanta il dicembre scorso.
    Durante il progetto è stato organizzato un corso di parent training ed è tuttora in svolgimento un corso di aggiornamento rivolto al personale docente. «Abbiamo oltre 100 iscritti al corso – interviene Marina Buzzi-, ed è importante che l’intervento comportamentale possa essere applicato dal maggiore numero di insegnanti e quindi di alunni, essendo di comprovata efficacia, come riconosciuto dall’Istituto Superiore di Sanità». Le tecniche comportamentali stimolate con il software risultano altresì utili ed efficaci anche per bambini normodotati che presentano comportamenti problematici.

    La Stampa
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    Predefinito I giudici danno ragione ai genitori. Si parte a settembre, assistenza per tutto il ciclo elementare

    I giudici danno ragione ai genitori. Si parte a settembre, assistenza per tutto il ciclo elementare
    Dalle scuole elementari del centro storico a quelle dell’hinterland: a partire dalla prima campanella di settembre, ogni alunno con disabilità avrà il proprio insegnante di sostegno. Una vittoria che si accompagna a un’importante novità: avrà effetto fino alla fine dell’intero ciclo scolastico (e non solo per il prossimo anno) la sentenza con cui la terza sezione bis del Tar ha riconosciuto le ragioni di un gruppo di 22 genitori e ha chiesto ai singoli istituti di integrare il proprio organico per adeguarsi ai bisogni delle mamme e dei papà che hanno vinto il ricorso.
    Secondo i giudici di via Flaminia, infatti, “la situazione di handicap grave è connotata dalla persistenza nel tempo degli effetti della patologia, nella migliore delle ipotesi suscettibili di una lenta e non totale guarigione. Il carattere perdurevole dell’handicap riconosciuto non può quindi non riguardare gli anni scolastici successivi a quello in corso”.
    Insomma, un successo su tutti i fronti per l’avvocato Marco Tavernese, che dall’inizio del 2013 ha rappresentato oltre 500 coppie di genitori di bambini disabili davanti alla giustizia amministrativa: “Questa sentenza segna un punto di svolta — afferma il legale — perché, fino a questa pronuncia, i ricorrenti erano costretti a tornare in tribunale ogni anno per vedere riconosciuti i diritti dei loro figli”.
    E dopo l’ennesimo ricorso di gruppo accolto dai magistrati amministrativi, qualcosa si sta muovendo anche negli uffici del ministero dell’Istruzione e dell’ufficio scolastico regionale: “Si tratta di una vittoria storica — spiega Domenico Montuoro del coordinamento delle scuole elementari romane — anche perché al Miur si sono accorti che le spese legali sono diventate insostenibili. Dopo aver perso diversi ricorsi, è partita la richiesta alle scuole di Roma e provincia per avere la documentazione di tutti i bambini con disabilità gravi. Secondo le stime ufficiali, per il prossimo anno dovrebbero essere 1.047 gli insegnanti di sostegno in più rispetto al 2012/13″.
    Soddisfatta dalla sentenza anche Stefania Stellino, presidente dell’Angsa Lazio (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) e, suo malgrado, finita al centro di un delicato caso di cronaca. È la mamma di uno dei bambini che sarebbero stati vessati da un’insegnante della scuola San Romano al Tiburtino. “Ottima la vittoria al Tar, ma — avverte — il sostegno scolastico deve avere anche continuità interna. In un anno un bambino autistico non può cambiare fino a 11 volte la sua figura di riferimento”.


    Eduscuola
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    2 aprile Giornata mondiale autismo, Miur: 27-31 marzo settimana dedicata. Iniziative suggerite


    Il 2 aprile p.v. si celebrerà la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, promossa dall’ONU e giunta alla sua X edizione.
    La Giornata, come ogni anno, sarà celebrata in tutto il mondo con eventi e manifestazioni varie. Il blu è il colore scelto per “identificare” le iniziative svolte da istituzioni e associazioni e può essere utilizzato per manifestare solidarietà e promuovere conoscenza.
    Il Miur, per l’occasione, intende dedicare la settimana dal 27 al 31 marzo alla sensibilizzazione nelle scuole su questo disturbo, come leggiamo nella nota n.495 del 23/03/2017.
    La settimana dedicata all’autismo, leggiamo nella nota, costituisce un’occasione di confronto tra le scuole e una possibilità per lavorare con enti, associazioni delle persone con autismo e dei loro familiari o associazioni scientifiche di settore, per interventi informativi e/o formativi sul tema, agevolando la collaborazione e suscitando attenzione intorno all’argomento.
    Le tematiche, su cui focalizzare le attività suddette, sono svariate:
    – innovazione metodologico-didattica inclusiva;
    – ricerca e sperimentazione di modelli di cooperazione dei team docenti anche in collaborazione con università, centri di ricerca, associazioni e terzo settore;
    – partenariati, anche in ambito europeo, caratterizzati da scambi e confronti di esperienze di didattica;
    – condivisione di programmi di utilità sociale, finalizzati a migliorare l’inclusione scolastica.


    Orizzontescuola
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    Predefinito Autismo, arriva il numero verde per le famiglie

    Esperti e psicologi risponderanno alle domande e indirizzeranno alle strutture più adeguate: l’iniziativa è della neonata Fondazione italiana per l'autismo, che ha tra i soci fondatori, Angsa e altre associazioni, con la collaborazione del Miur. La presentazione il 2 aprile a Roma, in occasione della giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo
    Cresce l’attenzione per l’autismo: a pochi giorni dal disegno di legge sulla sindrome, approvato in Senato, nasce infatti la Fondazione italiana per l'autismo, che ha tra i soci fondatori, Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) e diverse altre fondazioni e associazioni, con la collaborazione del Miur.
    L’associazione ha subito dato vita alla linea blu per l'autismo, un numero verde dedicato alle famiglie dove esperti e psicologi risponderanno alle domande e indirizzeranno alle strutture più adeguate presenti sul territorio nazionale.
    La presentazione della Fondazione italiana per l'autismo avverrà in una serata all'Auditorium Parco della Musica di Roma, nell'ambito di una serie di eventi che Angsa organizza per il prossimo 2 aprile, in occasione della giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo. La serata, che sarà in una prima parte in diretta tv, sarà condotta a partire dalle 20 e 30 da Eleonora Daniele, volto Rai, che salirà sul palco per presentare "Ci Siamo!", evento finalizzato alla presentazione della Fondazione e raccolta fondi.
    In platea, ci saranno i principali attori del mondo imprenditoriale e politico, sul palco tanti ospiti e Giovanni Caccamo, il vincitore dell'ultima edizione di Sanremo sezione giovani, che si esibirà in un concerto in duo. A partire dalle 21, condotta da Giovanni Anversa, la serata proseguira' su Rai3, dove sarà lanciato il film "Pulce non c'è", in cui il regista ha fotografato la realtà delle famiglie con soggetti autistici, al termine del quale ci sarà un dibattito in studio con i maggiori esperti e i rappresentanti delle associazioni di famiglie.
    Anche quest'anno, poi, monumenti illuminati di blu in molte città italiane: tra queste Palermo, Torino, Bologna, Venezia, Milano e Roma, dove sarà illuminata la facciata del Parlamento alla presenza del Presidente della Camera Laura Boldrini, di rappresentanti del Governo, senatori e deputati. Sempre nella Capitale un convegno internazionale organizzato dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, da Angsa e dall'Iss.



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    Autismo, sì definitivo alla prima legge nazionale

    La prima legge nazionale sull'autismo è legge dello Stato italiano: il 5 agosto, la commissione Igiene e Sanità del Senato, in terza lettura e in sede deliberante, ha dato il via libera al ddl.
    Il testo approvato prevede l'inserimento nei livelli essenziali di assistenza dei trattamenti per l'autismo, l'aggiornamento delle linee guida per prevenzione, diagnosi e cura, oltre alla ricerca nel campo.

    "Il Parlamento - sostengono i senatori di Ap Antonio De Poli, Laura Bianconi e Piero Aiello - taglia un traguardo storico". "È una vittoria targata Area Popolare - sottolineano - un primo passo importante che intende rispondere ai bisogni delle famiglie dei soggetti con autismo".
    "Per la prima volta una legge nazionale su #autismo. Contento per questo primo passo. Andiamo avanti", scrive su Twitter Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione e presidente della Fondazione italiana per l'autismo onlus.
    Paola Binetti, relatrice della proposta di legge nella XII Commissione della Camera, la legge ''rappresenta una bella sfida per fare un vero e proprio salto di qualità sul piano della inclusione sociale per tutti i soggetti che rientrano nello spettro autistico". Perché, continua Binetti, "Si tratta di una legge che allunga il suo sguardo dal bambino autistico all'autistico adulto, in cui c'è una forte attenzione alla diagnosi precoce e ai trattamenti abilitativi a cui il bambino va sottoposto non appena scatta il dubbio diagnostico e, inoltre, la legge include una nuova attenzione alla vita nelle fasi successive; è previsto infatti un inserimento a scuola propedeutico a quello che sarà successivamente un inserimento professionale, dove si richiedono nuove e diverse modalità di formazione".

    ''Tra i Lea - afferma il deputato di Area Popolare - le nuove Linee Guida che l'Istituto Superiore di Sanità dovrà pubblicare quanto prima, i bisogni dei soggetti autistici trovano nella legge una declinazione a 360 gradi. La sfida per il futuro è creare le occasioni più opportune che consentano ai bambini autistici di crescere fino a diventare adulti il più possibile autonomi".
    Questa legge, conclude, ''va oltre il naturale e classico coinvolgimento dei neuropsichiatri infantili e dei pediatri, ma parla agli psichiatri, agli insegnanti, ai professionisti, agli imprenditori e a tutta la società che deve disporsi ad una inclusione effettiva delle persone che rientrano nello spettro autistico non solo quando sono dei bambini, ma anche quando diventano grandi e hanno voglia di essere presi in considerazione proprio come persone capaci di contribuire al bene della società''.
    Di tutt’altro avviso è il M5S: per le senatrici ‘grilline’ Manuela Serra e Paola Taverna "la legge appena approvata dalla commissione Sanità del Senato non è risolutiva per le famiglie con bambini autistici. La maggioranza, dopo essersi riempita la bocca di belle parole e false promesse, alla fine ha deciso di fare una legge a costo zero, senza stanziare fondi nemmeno per la ricerca". Per il M5S, quindi, è stato approvato un provvedimento "pieno di buoni propositi, ma insufficiente nei contenuti e nei risultati".
    "Per questo in commissione - aggiungono - abbiamo scelto di astenerci. Si è persa un'occasione preziosa per aiutare davvero le 368mila famiglie coinvolte dal problema dell'autismo". "Nel testo - continuano le senatrici - è confluita anche una nostra proposta di legge sull'autismo, che è stata però completamente snaturata. Per noi senza un Fondo per la cura dei soggetti affetti da autismo non si va da nessuna parte".


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    Tommy e gli altri, ora c’è il sito per prenotare il film a scuola




    Tommy e gli altri. Ora c’è il sito dedicato al Tour dell’omonimo film dedicato ai ragazzi autistici con tutte le informazioni, tappa per tappa, della proiezione gratuita del film. Le scuole che vorranno partecipare alla proiezione gratuita e al dibattito potranno direttamente prenotarsi online.
    “Le scuole interessate – spiegano gli organizzatori – potranno anche organizzare al loro interno un’occasione didattica legata alla proiezione del film”. Per aiutarli hanno realizzato un kit didattico multimediale “per esplorare e indagare con differenti modalità il fenomeno della neurodiversità e disattivare le forme di discriminazione e bullismo contro gli studenti più fragili”.
    I contenuti audio, video e di infografica potranno essere scaricati gratuitamente. I responsabili di “Per noi autistici” spiegano che “questo è il risultato di un lavoro iniziato due anni fa quando Gianluca Nicoletti e Massimiliano Sbrolla decisero di lavorare assieme per il grande film italiano sull’autismo. Fu messa assieme la squadra e si partì, anche se non c’erano i soldi. Quelli però arrivarono grazie a centinaia di persone che da tutt’Italia hanno contribuito, tappa dopo tappa a far terminare l’opera.
    Ora, come avevamo sperato sin dall’inizio, il film degli autistici fantasma diventerà un’occasione per diffondere cultura e attenzione sulle persone neurodiverse. Questo tour è stato realizzato perchè ancora una volta siamo riusciti a interessare persone di buona volontà”. Ed è stato un successo. “Ci hanno ascoltato al Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri; grazie al loro bando siamo riusciti a costruire il kit didattico.
    Ci ha ascoltato il Miur nella persona della Ministra Valeria Fedeli che ha lanciato e sostenuto il tour nelle scuole. Ci hanno ascoltato gli amici di Sky che dopo aver lanciato e trasmesso in maniera potentissima il nostro film nei loro canali televisivi, ora ci sostengono anche nel nostro viaggio tra gli studenti italiani. Con i nostri partner di Kulta e Scuola Channel abbiamo invece realizzato concretamente la parte di progettazione, sviluppo e grafica del sito e di tutti i materiali annessi”.
    Ora il film camminerà con le proprie gambe e si spera serva a creare sensibilità e attenzione “sui problemi di noi autistici e di ogni neurodiversità in genere, soprattutto in questo particolare momento della nostra storia in cui sembra così difficile far passare come un valore il principio dell’inclusione delle persone che presentano segni di difformità rispetto al modello più ricorrente”. Per raggiungere il sito del film “Tommy e gli altri”, digitare film.cervelliribelli.it/.


    Orizzontescuola
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    Nuove strade nell’autismo. Bando del valore di quasi 4 milioni di euro





    Il Miur ha lanciato una sfida e apre un bando pubblico per la realizzazione di un Progetto e sviluppo di applicazioni innovative di Realtà virtuale e Aumentata per soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico del valore di 3.876.731,92 euro.
    Si può partecipare fino al 14 dicembre 2017.
    L’appalto di Ricerca e Sviluppo (R&S) è finalizzato:
    alla creazione di soluzioni innovative – prodotti, servizi o processi non ancora presenti sul mercato – in tema di applicazioni basate sulle specificità delle tecnologie della Realtà Virtuale e della Realtà Aumentata tipizzate per soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico (ASD);
    allo studio degli effetti derivanti dall’utilizzo di tali strumenti sui soggetti ASD e su coloro con i quali essi interagiscono, in un contesto operativo pilota come quello dell’Ambito Territoriale Sociale di Casarano (LE) e dell’Area Vasta Sud Salento (66 comuni della provincia di Lecce).
    Si sottolinea che i servizi richiesti includono attività di sviluppo sperimentale.
    La gara del MIUR è bandita nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività 2007-2013 (PON R&C) come contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca al Piano di Azione e Coesione 2011 (PAC), che si avvale, per il suo espletamento della collaborazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale – Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’appalto è finalizzato alla creazione di soluzioni innovative in tema di applicazioni basate sulle specificità delle tecnologie della Realtà Virtuale e della Realtà Aumentata per soggetti autistici.
    La sfida consiste appunto nella sperimentazione degli approcci tecnologici applicati alla condizione dello spettro autistico.
    Il termine per la richiesta di chiarimenti è fissato per il 16 novembre 2017 mentre il termine per la presentazione delle offerte è fissato per il 14 dicembre di quest’anno. Un’occasione che permetterà di aprire nuove strade per supportare nel modo più efficace i ragazzi con il disturbo dell’autismo.



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    Lo studente autistico ha diritto al sostegno pieno



    Allo studente che soffre di «disturbo dello spettro autistico» deve essere garantito il sostegno con rapporto 1 a 1, in considerazione della gravità di tale malattia, salvo l’indicazione rigorosa delle ragioni per le quali il dirigente scolastico ritenga non necessario assicurare un sostegno pieno. Questo è quanto emerge dalla sentenza del Consiglio di Stato 5431/2015.
    Il caso
    La disputa trae origine dal provvedimento del preside di un istituto scolastico omnicomprensivo con cui venivano assegnate ad un alunno frequentante la quinta classe elementare, per l’anno 2012-2013, 11 ore settimanali di sostegno, rispetto alle 24 previste per l’anno precedente. Tale riduzione era bilanciata dall’affiancamento di una operatrice Asl per le ore restanti.
    I genitori dell’alunno impugnavano però tale provvedimento chiedendo l’assegnazione del sostegno in rapporto 1 a 1. Il giudice di primo grado aveva però ritenuto che in relazione alla gravità della malattia il piano di 11 ore di sostegno più le 13 di affiancamento fossero congrue. I genitori ricorrevano però in appello ribadendo che il «disturbo dello spettro autistico» di cui soffre il loro figlio necessita di un sostegno pieno.
    Le motivazioni
    Il Consiglio di Stato dà ragione ai genitori e coglie l’occasione per ribadire alcuni principi già più volte espressi. Per i giudici amministrativi, infatti, «il diritto all’istruzione del minore portatore di handicap ha rango di diritto fondamentale, che va rispettato con rigore ed effettività – e tale diritto – assume natura sia sociale sia individuale, con la conseguente necessità, con riferimento ai portatori di handicap, di assicurarne la piena attuazione attraverso la predisposizione di adeguate misure di integrazione e di sostegno». Ciò posto, nel caso di specie, il minore è affetto da un «disturbo dello spettro autistico» che fa sì che lo studente sia «invalido con totale e permanente inabilità lavorativa e con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita». Per tale motivo, il dirigente avrebbe dovuto perlomeno indicare in maniera rigorosa le ragioni per le quali riteneva non necessario assicurare un sostegno pieno al ragazzo.


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