Con una campagna chiamata Operazione Darknet, il collettivo hacker oscura siti pedopornografici e ne denuncia i frequentatori
CLAUDIO LEONARDI - Lastampa.it
Il collettivo di hacker Anonymous abbandona momentaneamente le crociate contro i potenti e ripropone la vecchia abitudine giornalistica di “sbattere il mostro in prima pagina”, riveduta e corretta in coerenza con i nuovi tempi del web. Circa 190 indirizzi IP di presunti pedofili sono stati pubblicati dagli anonimi pirati, nell'ambito di una vasta operazione battezzata Darknet, che avrebbe lo scopo di censurare la pedopornografia, ma anche di liberare i server che garantiscono l'anonimato da chi li usa “impropriamente”.

La pubblicazione degli indirizzi IP, che in linea teorica permettono di risalire all'identità e all'indirizzo delle persone a cui corrispondono, è solo l'ultimo atto di questa battaglia moralizzatrice, che ha già prodotto nelle scorse settimane l'oscuramento di una quarantina di siti di pornografia infantile pubblicati tramite i server Freedom Hosting, tra cui quello chiamato, con discutibile ironia, Lolita City.

I presunti pedofili sono stati adescati grazie a falsi annunci che hanno permesso di installare un software di tracciamento delle attività online. Con questa forma di spionaggio, il gruppo Anonymous avrebbe identificato assidui e regolari frequentatori di forum dedicati alla pornografia minorile e avrebbe quindi deciso di esporli alla pubblica gogna.

In uno dei suoi volantini virtuali di rivendicazione, un messaggio a nome del gruppo, si legge: “Nelle ultime tre settimane di Operazione Darknet abbiamo guadagnato molto sostegno nel mondo”.

Sostegno, sì, ma anche critiche da parte delle autorità governative impegnate nella lotta alla pedopornografia e alcune reazioni indignate da parte dei diretti interessati, spesso utenti della stessa rete Tor che protegge l'accesso al web degli hacker. "Siamo qui per restare: è nostro sacrosanto diritto poter scegliere di avere le nostre preferenze sessuali per i giovani” si leggerebbe in un messaggio anonimo sulla rete.

E sarebbe proprio la scomoda coabitazione con i pedofili uno dei moventi prinicipali dell'operazione Darknet. Il collettivo di hacker ha infatti spiegato che il 99 per cento degli utenti del server Tor sarebbe composta da giornalisti attivi in Iran e Cina, da dissidenti e da agenzie di intelligence in guerra con al-Qaida, ma esisterebbe un residuo 1% di “persone che lo utilizzano per fruire della pornografia infantile”. Per questa ragione, membri di Anonymous hanno nascosto una vera e propria trappola nell’ultima versione di Tor, un link che nascondeva un software in grado di registrare i movimenti online per 24 ore.

Una giustizia sommaria, si potrebbe dire, che secondo qualche commento rischia di coinvolgere innocenti e suscita ancora una volta l'insofferenza delle autorità. La principale preoccupazione è che l'attività degli hacker interferisca con indagini in corso e, in generale, solleciti la prolificazione di “giustizieri” online.

Richiami a cui il collettivo hacker si dimostra, ovviamente, insensibile. Un messaggio video sul feed Operazione Darknet di Twitter avverte che la campagna è ancora in corso. Per il divertimento dei loro sostenitori, il collettivo ha pubblicato anche le reazioni sdegnate delle loro vittime, tra cui un cittadino britannico che guadagnava 600 sterline al giorno facendo l'hosting di Lolita City e che si chiede chi siano i “bricconcelli” che hanno fatto collassare il sito, ricordando minacciosamente di essere “finanziato dalla mafia russa”.

Nulla che possa convincere il gruppo a rinunciare ai propri obiettivi. In fondo, questa ennesima crociata non è poi così lontana, idealmente, da quelle intraprese nel passato: “Siamo qui per proteggere gli innocenti. Attenti, pedofili”, si legge in uno dei tweet di Anonymous. Un epigramma degno di Batman o del Cavaliere solitario. Ed è in fondo questo lo spirito che sembra animare, sia pure su fronti apparentemente lontanissimi, gli anonimi pirati del web, molti dei quali potrebbero essere, a loro volta, minorenni in cerca di una bandiera ideale. Loro sono sempre i buoni, gli altri, dalle multinazionali ai pedofili, i cattivi.