I dati delle carte di credito tracciano identikit, anonimi, degli acquirentiLastampa.it NEW YORK
Visa e Mastercard puntano su tecniche nuove per sfruttare la risorsa più preziosa che hanno: i dati dei clienti. Come? Studiando i loro acquisti e proponendo pubblicità online mirate. Così, per esempio, dopo avere strisciato la carta di credito in un fastfood troveremo online la pubblicità di una palestra per dimagrire.

I progetti dei due colossi della carta di credito, secondo il Wall Street Journal, sono ancora in fase embrionale ma promettono di rivoluzionare il mercato della pubblicità online. Sarà così possibile indirizzare i messaggi pubblicitari verso un target più preciso, aumentando l'efficienza degli investimenti pubblicitari aziendali. Le pubblicità presenti oggi sul Web si adattano ai movimenti degli utenti su Internet (orari di navigazione, siti più visitati) ma non sfruttano dati esterni come gli acquisti effettuati con la carta di credito.

«Le persone sono quello che acquistano»: con questa frase, Mastercard ha presentato il progetto ad alcune aziende pubblicitarie, che sono rimaste entusiaste. Ma le leggi sulla privacy limitano l'utilizzo dei dati personali e hanno portato l'azienda a mettere da parte il progetto. Tuttavia, Mastercard non si è arresa e ha pensato a come aggirare le regole: registrando i dati degli utenti divisi per segmenti in base a interessi, età e abitudini, mantenendo anonima la loro identità.

Anche Visa si muove nella stessa direzione, non potendo lasciare un business di questa entità nelle mani della concorrenza. La società, secondo quanto risulta dai brevetti depositati, punta a utilizzare una vasta gamma di dati personali per creare profili capaci di indirizzare le pubblicità al target più adatto. Ma, rispetto al Mastercard, non si limita ai dati di acquisto. E si spinge oltre, studiando anche l'attività sui social network e sui motori di ricerca per creare l'identikit dell'acquirente perfetto. La sfida a chi spia meglio il consumatore è aperta.