Dallo schema Agcom sul diritto d'autore previsto a novembre alla norma anti-blog del ddl intercettazioni in discussione alla camera, tante le norme contestate dalla ReteLastampa.it CARLO DI FOGGIA Non c'è pace per il Web italiano. Quello che si prospetta infatti, sarà un autunno molto caldo per il mondo della rete. Molti gli appuntamenti: il 14 settembre scorso ad esempio, è scaduto il periodo di consultazione pubblica fissato dall'Agcom - il Garante per le comunicazioni - per il contestatissimo schema di regolamento del diritto d'autore sul Web. L'Autorità - in attesa di ricevere il parere della Commissione europea e della Wipo, la sezione Onu delegata alla tutela della proprietà intellettuale - è già al lavoro in vista del testo definitivo, atteso per novembre. La procedura di enforcement prevista dalla delibera consegna al garante il potere di sanzionare, con multe che possono arrivare fino a 250mila euro, i siti che ospitano o semplicemente linkano materiale protetto da copyright con l'eccezione dei siti che non presentino fini di lucro.

Come se non bastasse da oggi la camera torna a discutere il ddl intercettazioni (il governo è intenzionato a porre la fiducia) contenente l'ormai famosa norma anti-blog (comma 29), quella, per intenderci, che estende a tutti i siti informatici (non solo quindi le versioni online di quotidiani e periodici) le norme relative all'obbligo di rettifica previste dalla legge sulla stampa. In caso di segnalazione il proprietario di qualsiasi blog avrà 48 ore di tempo per adeguarsi altrimenti rischia una sanzione di 12.500 euro.

Dal primo settembre inoltre è entrata in vigore la nuova normativa fissata dalla legge Levi, conosciuta anche come «legge anti-Amazon» (per via dell’impatto che avrà sui grandi negozi digitali), che stabilisce un tetto massimo agli sconti applicabili ai prezzi di copertina di tutti i libri venduti in Italia. Non si potranno più effettuare sconti sopra il 15%, una soglia che potrà arrivare al 20% durante le fiere librarie o per le offerte destinate a organizzazioni no profit, istituti di ricerca, biblioteche, archivi, musei pubblici e istituzioni scolastiche di ogni grado. La legge prevede anche un ulteriore sforamento fino al 25% nel caso di promozioni speciali stabilite dagli stessi editori che non dovranno superare la durata di un mese e mai nel periodo natalizio (dicembre). Nonostante la norma non si applichi agli ebook, gli utenti non potranno più usufruire delle campagne di sconti promosse dai siti online.

A complicare il quadro potrebbe inoltre contribuire una proposta di legge (n.4549) presentata a luglio dai deputati Pdl Elena Centemero e Santo Versace in materia di “contrasto delle violazioni dei diritti di proprietà industriale operate mediante la rete Internet”. Come segnalato dal blogger Stefano Quintarelli e dall'Avvocato Fulvio Sarzana, il testo - canlendarizzato il 12 settembre alla commissione attività produttive - in caso di violazione del copyright considera responsabili i provider civilmente e penalmente anche se non ne hanno responsabilità diretta. “Mentre con la normativa odierna, a poter avvertire il provider che si deve attivare è solo l’autorità competente e lautorità giudiziaria - spiega Sarzana sul suo blog - se venisse approvato il ddl Centemero-Versace a richiedere la cancellazione e la disabilitazione potrebbe essere chiunque, anche un passante per strada che non ama quel contenuto caricato sulla rete”. In sostanza i provider sono obbligati ad effettuare un controllo preventivo sul materiale caricato in rete bloccando l'accesso agli utenti sospettati di aver violato il diritto d'autore o il diritto dei marchi e brevetti. Per fare un esempio, il colosso dell'e-commerce eBay dovrebbe controllare che nessuno metta in vendita oggetti che legalmente non potrebbe rivendere. La norma quindi non riguarderà solamente la scambio di materiale attraverso il sistema del peer to peer (le reti paritarie che non prevedono l'utilizzo di un server) ma tutti i servizi che potrebbero violare il copyright.

Il nuovo regolamento si inserisce quindi nel complesso schema di riordino del diritto d'autore avviato a luglio dall'Agcom. “Non c'è nessuna intenzione da parte del Garante di porsi come sceriffo del Web - ha dichiarato il presidente dell'Autorità, Corrado Calabrò, nel corso delle audizioni convocate d'urgenza al senato. Non sarebbe comunque il solo.