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Discussione: Ripartono scioperi e proteste

  1. #221
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    DSGA e Assistenti Amministrativi delle scuole proclamano lo stato di agitazione


    ANQUAP e AIDA Scuole – in collaborazione con il Movimento Nazionale DSGA – prendendo atto delle diverse situazioni di criticità riguardanti il funzionamento dei servizi amministrativi delle Istituzioni Scolastiche ed Educative, che coinvolgono negativamente le condizioni lavorative dei DSGA e degli Assistenti Amministrativi – proclamano lo stato di agitazione delle categorie sopra indicate e richiedono l’avvio della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione dell’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione in caso di sciopero.
    In un comunicato le associazioni sindacali fanno sapere che gli argomenti a fondamento dello stato di agitazione sono i seguenti:
    In merito alla Legge di bilancio, con riferimento alla scuola, denunciamo il nulla assoluto, anzi una vera discriminazione, per i DSGA e tutto il personale ATA. Come se non bastasse la dimenticanza e la discriminazione, nella relazione illustrativa con riferimento all’art. 110 (incremento FUN per i dirigenti scolastici) puranco le falsità e le offese – intollerabili – verso i Direttori SGA e gli Assistenti Amministrativi.
    ANQUAP e AIDA Scuole auspicano dunque l’aiuto del Parlamento che, a loro detta, dovrebbe inserire:
    • Finanziamento per equiparazione del trattamento economico fondamentale dei Direttori SGA ai Direttori Amministrativi di Accademie e Conservatori;
    • Finanziamento dell’indennità di direzione, ferma da oltre 10 anni;
    • Finanziamento dell’indennità mensile ai DSGA obbligati a lavorare in due scuole;
    • Rimozione del vincolo quinquennale per i neo assunti DSGA previsto dall’art. 35, c. 5bis D.lvo 165/01;
    • Introduzione dell’organico dei Coordinatori Amministrativi per garantire il corretto funzionamento delle segreterie e la giusta valorizzazione del personale amministrativo;
    • Risorse per la valorizzazione del Personale ATA;
    • Proroga contratti COVID anche per il personale ATA;
    • Incremento dell’organico degli Assistenti Tecnici nel primo ciclo;
    La rivisitazione del sistema di classificazione e di tutti i profili professionali del personale ATA, con particolare riferimento a quelli del DSGA, degli Assistenti Amministrativi e Tecnici. Una rivisitazione resa inevitabile dai nuovi e più complessi compiti e dai maggiori carichi di lavoro derivanti dalla Legge sull’autonomia e dalla L. 107/2015.
    Nel rivisitare il sistema di classificazione e i profili professionali è, per le suddette associazioni sindacali, necessario istituire la categoria dei quadri (o elevate professionalità). La legge di bilancio prevede importanti misure su Pubblica Amministrazione e lavoro pubblico, con particolare riferimento alle risorse per il trattamento accessorio (200 mln a valere già per i CCNL 2019/2021) e gli ordinamenti professionali (200 mln a valere già per i CCNL 2019/2021). Nell’atto di indirizzo del comparto Istruzione e Ricerca va inserita, quindi, la nuova area delle elevate professionalità (già presente
    In ordine ai contenuti del PNRR, occasione unica e irripetibile, ANQUAP e AIDA Scuole manifestano contrarietà per ciò che non c’è o è presente in modo inadeguato. In particolare, serve più coraggio per intervenire e risolvere i problemi legati:
    • Alla programmazione della rete scolastica sul territorio, superando la condizione ingestibile delle scuole sottodimensionate. Tutte le scuole autonome debbono avere in via esclusiva un Dirigente e un Direttore;
    • alla revisione del sistema di governance delle scuole, riformando totalmente gli attuali Organi Collegiali;
    • alla riscrittura del TU del 1994, “figlio di un’altra epoca”;
    • alla revisione del reclutamento anche del personale ATA, prevedendo concorsi per titoli ed esami;
    • all’indizione – urgente – di un nuovo concorso per DSGA, ricordando che sono vacanti e disponibili oltre 1860 posti riferiti a questo ruolo apicale.


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  2. #222
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    Sciopero scuola, inevitabile la decisione dei sindacati. Si parla del 10 dicembre come di possibile data





    Fallito il tentativo di conciliazione fra Governo e i 4 sindacati del comparto scuola che avevano proclamato lo stato di agitazione (Cgil, Uil, Snals e Gilda), a questo punto è molto probabile che dalla generica “mobilitazione” si passi allo sciopero.
    Per il momento non c’è ancora nulla di ufficiale, ma i 4 sindacati hanno convocato una conferenza stampa per la mattinata di mercoledì 24 nel corso della quale verranno comunicate le decisioni finali.
    Ma intanto circola con insistenza la voce secondo cui lo sciopero potrebbe essere fissato per il 10 dicembre, anche perché dalla settimana successiva dovrebbe prendere avvio al procedura per i concorsi ordinari nel corso della quale potrebbe essere complicato scioperare.
    Il fatto è che la distanza fra le richieste sindacali e l’offerta del Governo è troppo ampia e, in alcuni casi, del tutto incolmabile.
    Per esempio per quanto riguarda il rinnovo del contratto non c’è molto da fare anche perché – come abbiamo più volte scritto – eventuali stanziamenti inseriti nella legge di bilancio 2022 potrebbero servire per il contratto del triennio 2022/24 e non certamente per quello di cui si discute in questa fase.
    Ma i sindacati non si limitano a chiedere adeguati aumenti stipendiali.
    La piattaforma è ampia e variegata: si va dalla diminuzione del numero di alunni per classe, all’incremento degli organici fino alla cancellazione dei vincoli alla mobilità e alla riduzione del precariato.
    Si tratta insomma di richieste che – a conti fatti – potrebbero valere svariati miliardi all’anno che, allo stato attuale, il Governo non intende o non è in grado di stanziare.
    Per intanto prosegue il nostro sondaggio proprio sulla questione dello sciopero; finora hanno risposto alcune centinaia di lettori, in larga misura docenti (due su tre affermano che intendono aderire).


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  3. #223
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    Sciopero scuola il 10 dicembre. Nota Ministero


    Venerdì 10 dicembre sciopero del comparto scuola. Come annunciato nei giorni scorsi, l’azione di sciopero è stata proclamata unitariamente da Flc Cgil, Snals, Uil, Gilda e separatamente da Anief. A scioperare anche altre sigle. Nota ministeriale del 1 dicembre 2021.
    Le azioni di sciopero previste sono:
    – Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Federazione Gilda Unams (nota congiunta del 24 novembre u.s.): tutto il personale docente, ata ed educativo;
    – Flc Cgil, Uil Scuola Rua e Snals Confsal (nota congiunta del 24 novembre u.s.): personale Dirigente Scolastico;
    – AND (nota del 24 novembre u.s.): tutto il personale docente ed educativo;
    – Anief (nota del 25 novembre u.s.): personale docente, ata ed educativo a tempo indeterminato e determinato;
    – Cobas – Comitati di base della scuola (nota del 26 novembre u.s.): personale docente, educativo ed ata delle scuole di ogni ordine e grado;
    – Cub Sur (nota del 26 novembre u.s.): personale docente, ata, educatore e dirigente, a tempo determinato, indeterminato e con contratto atipico;
    – Fisi (nota del 26 novembre u.s.): tutto il comparto istruzione e ricerca – settore scuola;
    – Sisa – Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente (nota del 29 novembre): personale docente, dirigente ed ata, di ruolo e precario.
    NOTA


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  4. #224
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    Niente ricreazione lunga, cellulari e piercing. Studenti del liceo in sciopero contro i divieti


    Regole troppo stringenti e 400 studenti di un istituto di Nuoro hanno deciso di scioperare. Quali? Dal divieto di ricreazione “lunga” a quello di piercing e unghie lunghe, ma anche l’obbligo di consegna dei telefoni cellulari prima delle lezioni e la possibilità per la classe di spostarsi solo una volta verso i distributori di bibite e alimenti. E così si è arrivati al quarto giorno di proteste senza che l’incontro con la preside del liceo delle Scienze Umane e Musicale “Sebastiano Satta” di Nuoro abbia portato a un accordo. “Non ci ha concesso niente – affermano i ragazzi – solo un’apertura alla nostra richiesta di rinunciare ai 10 minuti di pausa ogni ora per poter fare la ricreazione in cortile allungandola a 20 minuti, per questo lo sciopero continua”. Con i vertici del liceo che però sembrano inamovibili.
    La dirigente infatti conferma che l’unica apertura è quella di poter uscire in cortile per 20 minuti all’ora di ricreazione. Con delle regole sanitarie in istituto molto precise, così come quelle date dai professori. Nessun passo indietro sulle altre regole. Solo uno studente per classe può prendere le ordinazioni dagli altri compagni e rifornirsi ai distributori automatici. L’uso del telefono è invece vietato perché alcuni ragazzi sono stati trovati, durante l’utilizzo dei libri digitali su tablet, a fare l’hot spot collegandosi a internet. Sul divieto di piercing e unghie lunghe invece sarebbero dettami del regolamento del dipartimento di Scienze Motorie sulla sicurezza in palestra e contro gli infortuni, già occorsi in passato. Dialogo si, ma sulle regole non si discute, è il monito della preside. E la protesta degli studenti va avanti.


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  5. #225
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    Sciopero generale di Cgil e Uil il 16 dicembre, ma la scuola mantiene quello del 10 dicembre


    Cgil e Uil considerano “insoddisfacente” la manovra e proclamano per giovedì 16 dicembre uno sciopero generale di 8 ore con manifestazione nazionale a Roma. La scuola resta invece ferma sulla sciopero del prossimo 10 dicembre e lancia un appello alle associazioni professionali degli insegnanti: “Considerato come le motivazioni poste a base delle rivendicazioni trovano ampia condivisione nelle azioni proposte dall’articolato mondo dell’Associazionismo, le scriventi Organizzazioni Sindacali lanciano un appello alla partecipazione allo sciopero del 10 dicembre p.v., dichiarando la piena disponibilità ad avviare un’azione di confronto in modo da portare a sintesi le diverse rivendicazioni da proporre ai tavoli di trattativa”. E’ quanto si legge in un comunicato congiunto sottoscritto da quattro dei cinque sindacati che hanno proclamato lo sciopero scuola per il prossimo 10 dicembre: Flc Cgil, Uil scuola, Snals, Gilda. Non compare la firma dell’Anief, che pure ha deciso di partecipare allo sciopero, ma che aveva finora agito in totale autonomia, e anzi quasi sempre in opposizione alle altre sigle sindacali.
    Politicamente assai rilevante è però il fatto che l’appello non sia stato sottoscritto dal sesto sindacato “rappresentativo”, la Cisl scuola, in dissenso non sul merito delle rivendicazioni ma sulla forma di lotta scelta dalle altre sigle, lo sciopero. Una posizione pienamente allineata con quella della confederazione Cisl, il cui segretario generale Luigi Sbarra ha preso nettamente le distanze dalla minaccia di sciopero generale ventilata dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini, e non esclusa da quello della Uil Pierpaolo Bombardieri.
    In effetti lo sciopero generale e quello della scuola, nelle attuali circostanze, al di là delle dichiarate intenzionalità sindacali, potrebbero essere interpretati come atti di sfiducia politica nei confronti di chi guida il governo (Mario Draghi) e la sua politica scolastica (Patrizio Bianchi). Non azioni di lotta sindacale per ottenere migliori risultati in una trattativa in corso ma contestazione globale, cioè politica, degli equilibri sui quali si regge l’attuale governo, nato però – secondo l’indicazione data dal presidente Mattarella – “senza alcuna formula politica” e visibilmente senza alcuna alternativa nell’attuale Parlamento.
    L’appello alle associazioni professionali (prontamente accolto da Dario Missaglia, presidente di “Proteo Fare Sapere” ed ex segretario della Flc Cgil) sembra quasi la chiamata a raccolta di tutti i critici “da sinistra” del compromesso che ha reso possibile la formazione del governo Draghi. Forse in vista di quelle elezioni politiche anticipate rispetto alla scadenza del 2023 che alcuni analisti politici considerano probabili in caso di ascesa di Draghi alla presidenza della Repubblica? La Cisl sembra non condividere questa prospettiva, e per questo continua a considerare Draghi e Bianchi interlocutori di una sia pur difficile trattativa.


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