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Si può considerare conclusa l'emergenza che ha visto una zona del porto di Napoli interessata dallo sversamento in mare di idrocarburi misti ad altre sostanze tossiche e nocive''. Lo rende noto la Capitaneria di porto.

L'inquinamento è avvenuto attraverso l'alveo del collettore pluviale "Pollena" ed ha coinvolto il terminal Conateco e il cantiere Nuova Meccanica Navale.

Gli interventi, coordinati dalla Capitaneria di Porto, dalla Protezione Civile e dall'Autorità Portuale di Napoli, per quanto di rispettiva responsabilità e competenza, hanno visto la partecipazione dei Vigili del Fuoco in prima linea, insieme alle Forze di Polizia Giudiziaria che immediatamente hanno avviato le indagini sull'accaduto, all'ARPAC, ai tecnici del Comune, della Provincia, della Regione nonché dell'ASL Napoli 1 (Igiene e Medicina del Lavoro e Igiene e Sanità Pubblica).

Le aziende portuali, tempestivamente informate, hanno subito gravi danni economici dovuti alla sospensione, a tutela della salute dei lavoratori, delle operazioni commerciali in corso nonché a causa del doppio movimento di uscita/entrata dal porto delle navi ormeggiate alle banchine interessate.

L'Autorità Portuale ha provveduto a far intervenire l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che con un proprio rapporto ha preso atto delle operazioni effettuate ed ha suggerito l'esecuzione di ulteriori indagini, attualmente in corso, per un quadro conoscitivo più completo dell'intero evento. La Prefettura di Napoli, tenuta costantemente informata sull'evolversi dell'intera vicenda, ha fornito ogni occorrente supporto per la concreta risoluzione del caso. (ANSA).