Risultati da 1 a 10 di 10

Discussione: Docenti non più idonei trasferiti d’ufficio, scatta subito la protesta

  1. #1
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito Docenti non più idonei trasferiti d’ufficio, scatta subito la protesta

    A far saltare dalla sedia i diretti interessati – oggi 5.000 ma potenzialmente almeno 25.000 – è la novità, all’interno della bozza della manovra Finanziaria, della mobilità intercompartimentale coatta. Per la Cisl Scuola la norma va assolutamente modificata: intervento unilaterale su temi da contrattazione.
    Come annunciato, la manovra Finanziaria in via di approvazione si sta rivelando un’altra vera mannaia per la scuola: a far saltare dalla sedie personale e sindacati è stata una norma, emersa nel testo finale trasmesso al Quirinale ma non presente nelle prime bozze, che costringe gli insegnanti reputati dalle commissioni mediche non più idonei all'insegnamento a ricollocarsi, peraltro entro 30 giorni dall'accertamento delle Asl, in impiegati. E qualora non vi siano posti liberi come assistenti amministrativi o tecnici, oppure dovessero dimenticare di presentare domanda di ricollocamento, questi docenti verranno assorbiti d'ufficio da un'altra amministrazione dello Stato. La disposizione è contenuta nella versione finale della manovra economica, già approvata dal Cdm ed oggi.
    Quel che preoccupa i lavoratori ed i loro rappresentanti ai tavoli negoziali è la novità del trasferimento d’ufficio in un altro comparto pubblico: per il prof, quasi sempre semplicemente stressato, in crisi con se stesso e con gli altri, scatterà il passaggio in tutti quei casi in cui non dovesse produrre "l'istanza ivi prevista o la cui istanza non sia stata accolta per carenza di posti disponibili". Il passaggio ad altre amministrazioni si concretizzerà con la cosiddetta "mobilità intercompartimentale, transitando obbligatoriamente - si legge nel testo della manovra - nei ruoli del personale amministrativo delle Amministrazioni dello Stato, delle Agenzie, degli enti pubblici non economici e delle università con il mantenimento dell'anzianità maturata nonché dell'eventuale maggior trattamento stipendiale".
    Il problema è che si tratta di un provvedimento che rischia di coinvolgere un discreto numero di insegnanti (in caso contrario, del resto, non sarebbe nemmeno finito in Finanziaria, attraverso la quale lo Stato ho il fine di recuperare fondi con tanti zeri…). Il provvedimento, infatti, permetterà allo Stato di risparmiare diversi milioni di euro: basti pensare che le ultime stime – realizzate da Vittorio Lodolo D'Oria, medico ematologo, autore di diversi studi in materia - indicano almeno il 3 per cento di docenti (circa 25.000) sofferenti di patologie psichiatriche, quasi sempre derivanti dal cosiddetto burnout, a cui va aggiunto un altro 10 per cento (circa 80.000) che mostra segni palesi di stanchezza e spesso di depressione. C’è poi un altro dato che deve far preoccupare: nella scuola le donne rappresentano complessivamente oltre l’80 per cento del corpo insegnante e sono loro fisiologicamente più soggette al logorio professionale, in particolare dopo la menopausa.
    Oggi i docenti che non insegnano sono circa 4-5 mila i docenti: sono impegnati, per 36 ore a settimana, nello svolgere mansioni che hanno quasi sempre a che vedere con la tenuta in ordine delle biblioteche o dei laboratori informatici (tra l’altro nella manovra c’è scritto che anche loro dovranno presentare domanda, ed anche in fretta visto che "i 30 giorni decorrono dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto").
    A scagliarsi subito contro la ricollocazione coatta dei docenti non più in grado di insegnare è stata la Cisl Scuola, per la quale “le norme della manovra sui docenti inidonei devono essere assolutamente modificate”, se non altro per “l’assenza di qualsiasi riferimento alle sedi negoziali cui necessariamente la materia deve essere affidata: non è infatti accettabile un intervento unilaterale su temi come questo, su cui devono valere le prerogative della contrattazione”.
    La Cisl rincara la dose di critiche quando affronta la parte del testo, definita “davvero abnorme”, che parla “di un utilizzo forzoso esteso addirittura a regione diversa da quella di servizio; si tratta di un’ipotesi – conclude il sindacato di Scrima - senza precedenti nell’ambito delle regole che da sempre presiedono la mobilità del personale scolastico, ivi compresa quella d’ufficio”.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  2. #2
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    25mila prof vittime burnout rischiano diventare impiegati

    Medico esperto stress lavoro: più esposte le donne in menopausa, la 'stretta' sui docenti non più idonei all'insegnamento, trasformati d'ufficio in impiegati, spuntato all'ultimo momento nella manovra economica, permetterà allo Stato di risparmiare diversi milioni di euro: potrà infatti evitare di assumere migliaia di impiegati, i cui posti vacanti verranno coperti dagli insegnanti non più idonei a stare dietro la cattedra. I docenti, infatti, sono una categoria particolarmente esposta allo stress psichico derivante dallo svolgimento di una professione altamente ripetitiva e alienante.
    Le ultime stime, svolte su scala nazionale, indicano almeno il 3 per cento di docenti (circa 25mila) sofferenti di patologie psichiatriche, quasi sempre derivanti dal cosiddetto burnout, a cui va aggiunto un altro 10 per cento (circa 80mia) che mostra segni palesi di stanchezza e spesso di depressione.
    Da uno studio di Vittorio Lodolo D'Oria, medico ematologo, autore di diversi studi sul burnout, ad ammettere di essere stressati a causa del lavoro logorante sono il 73 per cento dei docenti. Gli interlocutori che causano loro maggior stress sul lavoro sono nell'ordine: gli studenti (26 per cento); i loro genitori (20 per cento); i colleghi (20 per cento); il dirigente scolastico (2 per cento). La restante parte (32 per cento) ritiene usurante la somma di tutte le relazioni.
    Le più esposte sono le docenti, che nella scuola rappresentano complessivamente oltre l'80 per cento del corpo insegnante, fisiologicamente più soggette al "logorio professionale, in particolare dopo la menopausa".
    "L'occasione per valutare l'alta percentuale di rischi - continua il medico esperto di stress da lavoro - sarebbe potuta derivare dall'applicazione del nuovo Testo Unico per la tutela della salute nei posti di lavoro (D. L.vo 81/08 e successivi) che all'articolo 28 prevede che siano individuati e contrastati i rischi specifici della professione e lo stress lavoro correlato, considerando opportunamente anche il genere e l'età del lavoratore. Ad oggi però, solo pochissimi istituti, dei 10.400 operanti sul territorio italiano, ha predisposto lo studio preliminare".



    Eduscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  3. #3
    Data Registrazione
    Dec 2010
    Messaggi
    2,516
    Post Thanks / Like
    Downloads
    5
    Uploads
    0

    Predefinito

    Chissà se fra loro ci sarò anch'io!
    ciao beva

  4. #4
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da beva Visualizza Messaggio
    Chissà se fra loro ci sarò anch'io!

    Io penso ke x ora sono solo kiakkiere, ma purtroppo la situazione nn è delle migliori
    "L'esperienza è maestra di vita"



  5. #5
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    La controversa questione della riconversione dei docenti non idonei all’insegnamento


    Da circa 37 anni nella scuola statale vige l’istituto normativo della collocazione fuori ruolo dei docenti per motivi di salute, poi utilizzati in altri compiti presso le scuole (biblioteca, supporto didattico, ecc.).
    Lo prevedeva inizialmente l’art. 113 del decreto delegato dpr 417/1974, trasferito poi nel Testo Unico all’art. 514, prima che con la privatizzazione del rapporto di lavoro diventasse materia contrattuale regolata dall’art. 17 del CCNL del comparto scuola.
    E, proprio perché materia contrattuale, i tentativi di rivedere l’utilizzo di questo personale per contenerne le spese di mantenimento hanno sempre trovato ostacolo da parte sindacale. In effetti questo personale fuori organico costituisce una spesa aggiuntiva rispetto all’ordinamento, anche se il loro utilizzo è risultato spesso prezioso per le scuole dove prestano servizio.
    Ma questa volta, caduto con le norme Brunetta il potere di disapplicazione di norme non gradite al sindacato, l’intervento previsto dalla manovra potrebbe avere successo e azzerare i costi di questo personale fuori quota.
    L’art. 19 del decreto di manovra prevede che “Il personale docente dichiarato permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, su istanza di parte, assume la qualifica di assistente amministrativo o tecnico”.
    La domanda di assegnazione di sede va presentata entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione e comporta l’impiego su posti vacanti di assistente amministrativo negli uffici del territorio di servizio.
    I sindacati hanno già protestato per questo declassamento, ma difficilmente l’Amministrazione rinuncerà a portare a casa un bottino di risparmio stimabile in circa 200 milioni annui.


    Tuttoscuola

    "L'esperienza è maestra di vita"



  6. #6
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scuola del “riciclo”: sotto ogni profilo



    La scuola insegna la cultura del riciclo. In tempo di crisi ed in controtendenza al consumismo e agli sprechi è certamente una cosa buona e utile, ma riciclare anche i docenti forse è troppo.
    Adesso stiamo sperimentando a scuola non soltanto la teoria del riciclo, ma anche la pratica di tale operatività, ed ecco che dopo 37 anni i docenti che per motivi di salute, sono stati utilizzati in altri compiti presso le scuole nelle biblioteche, o come supporto didattico, vengono collocati fuori dal ruolo dei docenti e quindi “riciclati” nelle segreterie come “assistenti amministrativi”.

    L’art. 19 del decreto di manovra prevede, infatti, che“Il personale docente dichiarato permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, su istanza di parte, assume la qualifica di assistente amministrativo o tecnico.”
    Lo Stato risparmia così circa 200 milioni annui, ma la scuola non è ha certamente alcun vantaggio, specie in considerazione del fatto che il personale che ha ottenuto il distacco per gravi motivi di salute o di relazione psicologica con gli alunni, o per problemi psicologici, ora dovrebbe svolgere compiti e funzioni di responsabilità nelle segreterie. La loro presenza fa numero, ma non certamente qualità per il bene della scuola e quindi sarà un “riciclo” poco produttivo e non certamente un investimento per l’azienda scuola.
    Un’altra forma di riciclo professionale avverrà con la fusione delle cattedre e, ancor meglio che al supermercato si applica la regola del “prendi tre e paghi uno”. Mentre tale regola nel commercio apporta vantaggi al cliente, applicata alla scuola arreca danno all’utente
    Ciò avviene per esempio all’istituto Aeronautico, dove le tre discipline specialistiche: navigazione, Cta - controllo traffico aereo e meteorologia che finora hanno avuto tre docenti e ciascuno con la propria specificità, il prossimo anno saranno insegnate da un solo docente , il quale dovrà acquisire sulla pelle dei ragazzi le due discipline che finora non ha mai insegnato
    Il medesimo “rimpasto” professionale avviene negli istituti tecnici, dove la fusione di elettronica, elettrotecnica e sistemi confluiscono in una sola disciplina. che le assorbe e non si sa con quale efficacia e specificità.
    Tali fusioni a freddo non apportano alcun beneficio specie se imposte dall’alto e non opportunamente preparate da una specifica formazioni professionale. Non basta, infatti uniformare il libro di testo per risolvere il problema, occorre che i docenti siano opportunamente preparati ad a insegnare le nuove discipline, sintesi di tre specializzazioni.
    Chi provvede alla formazione di questi nuovi docenti “uno e trino”?. La scuola può permettersi il lusso dell’improvvisazione, affidando a persone non specializzate nei diversi settori, compiti di “insegnamento”, che non può essere considerato come “semplice infarinatura”?
    Ben poco produrranno le proteste dei sindacati, che sinora si sono battuti per mantenere lo statu quo, garantendo cattedre e posti di lavoro, senza apportare quei necessari miglioramenti innovativi nel sistema scolastico. Ora siamo al capolinea ed occorre ripartire.
    Una legittima e pressante richiesta di corsi di formazione, prima di attuare tali radicali innovazioni, è quanto mai prioritaria, a scapito di forti vuoti culturali e formativi, che ricadono su intere generazioni di studenti.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  7. #7
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Non più idonei. Quei docenti fantasma scartati dalla scuola


    La professoressa Anna Maria Casacca,insegnante dal 1983, ricorda precisamente il giorno in cui le diagnosticarono la malattia. «Era il 24 agosto del 1998, dissero a mio marito che non sarei sopravvissuta 48 ore». Leucemia mioloide acuta fu il verdetto. Poi arrivò il trapianto di cellule staminali, un anno in isolamento, un altro in convalescenza. Alla fine è tornata a scuola, ma non in aula. È diventata docente “inidonea”, quel termine che si usa per indicare gli insegnanti che a causa di malattie gravi e invalidanti (sla, tumori, sclerosi) non possono più reggere le ore di lezione ma contribuiscono in altri modi alla didattica. Anna Maria da allora si occupa di alunni disabili, bambini rom o figli di migranti. Tiene progetti sull’intercultura. «A me insegnare piaceva tantissimo ma questa nuova esperienza è stata una rinascita». Ora però AnnaMaria comegli altri 3500 docenti inidonei (poco più del 2% del totale insegnanti della scuola pubblica) con il DL 95 del luglio 2012, la cosiddetta “spendingreview”, saranno trasformati forzatamente in personale ATA (assistenti tecnico amministrativi). Il che equivalea altrettanti amministrativi precari, che fino ad ora hanno sorretto le segreterie, che perdono il lavoro. «Il declassamento – dice la professoressa io lo prendo come una punizione per la mia malattia, perché non sono stata incapace o lavativa». Come altri suoi colleghi Anna Maria ha scelto di posare per la campagna fotografica di denuncia di Renata Romagnoli, sorella di una in idonea con gravi problemi di salute. «Ci è sembrato un bel modo per attirare l’attenzione su di noi – spiega Filippo Agostini,ex maestro, ora dopo la malattia bibliotecario a Torrita Tiberina – i giornali finora ci hanno snobbato, abbiamo parlato con i deputati di tutti gli schieramenti: a parole stanno con noi ma hanno la spending review come una spada di Damocle». Filippoinsegnava in una scuolamaterna, «mi piace tantissimo fare il maestro», poi la spondololistesi che gli ha impedito di prendere in braccio i bambini o chinarsi. «Ci mandano a fare del lavoro amministrativo, che non ci possono neanche insegnare perché non ci sono soldi, togliendo quei posti a chi ne ha diritto, mentre ci penalizzano con lo stipendio e con la pensione».Grazie allavoro di Filippo orail paesino laziale ha una biblioteca informatizzata, aperta al territorio. Lo stesso fa Annamaria Salierno (maestra fino a che non ha perso l’udito per un tumore all’orecchio) nella biblioteca di un liceo scientifico di Ostia. «L’abbiamo messa a posto nel 2008 grazie ai soldi di una fondazione. Ora ha 17 postazioni multimediali. I professori vengono a tenere lezioni particolari, i ragazzi vengono a studiare nell’ora di buco o nel pomeriggio. Abbiamo prestato in un anno 500 libri al quartiere». «Mi addolora che con l’eliminazione della nostra figura, ritenuta inutile e costosa, tutto ciò andrà perso». Causa tagli non ci saranno bibliotecari a sostituire gli inidonei, e lefunzioni di didatticae laboratori non saranno rifinanziate. «Ci sarà solo una guerra tra poveri tra noi e gli Ata», dice amareggiata Annamaria. E forse anche esuberi. Perché non ci sono abbastanza posti amministrativi. Nella provincia di Roma, ad esempio, gli inidonei sono 360, i posti Ata 140. «Siamo docenti umiliati, declassati e pure in eventuale esubero. E al governo pensano che siamo “lavoratori imboscati”, fa male» sintetizza Titti Mazzacane. A luglio ha fatto 12 giorni di sciopero della fame. «In questi 15 mesi di lotta con i Cobas e ho incontrato persone che nonostante la malattia vogliono investire energie contribuendo al lavoro scolastico», dice lei che dall’88 ha perso le corde vocali («sono stata un anno senza voce, ora non riesco a tenere il volume adatto a una classe»). Adesso si occupa dei laboratori scientifici. «Siamo un vantaggio per la scuola, che può arricchire l’offerta formativa». Il segretario generale della Flc Cgil Mimmo Pantaleo ieri, annunciando lo sciopero della scuola del 12 ottobre, ha parlato di «una norma odiosa sul piano della civiltà, non si spediscono le persone come pacchi facendo un doppio danno a docenti e precari Ata». Per i docenti inidonei la via è una sola, spiega Titti: «la dispensa non è la panacea, il ricorso non tutti se lo possono permettere, la legge deve solo essere cassata, non si salva l’Italia con il sacrificio nostro e dei precari».


    Eduscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  8. #8
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Uno spiraglio “strumentale” per i docenti inidonei


    Nella legge di stabilità, così punitiva per i professori, viene inopinatamente aperto, all’art.3 comma 32, uno spiraglio per i docenti inidonei. Una nuova visita medica e si rientra nei ruoli del personale docente
    Il disegno di legge per contenere la cosiddetta Stabilità finanziaria dello Stato, e che tanta incredulità e sdegno ha portato fra i docenti per l’aumento delle ore di servizio, contiene fra i suoi gangli una inaspettata, ma forse anche strumentale, apertura nei confronti dei docenti inidonei.
    Come è noto era stato previsto, nell’altra legge di revisione della spesa, nota come spendig review, per questi docenti ritenuti inidonei al servizio su certificazione della commissione medica, il passaggio negli organici Ata. Dispositivo che aveva fatto infuriare i sindacati che avevano pure gridato all’ulteriore scandalo provocato da questo governo di tecnici che non considerava, né la professionalità di questi docenti, che si sarebbero potuti impiegare in altre funzioni di supporto per esempio alla didattica, né l’ulteriore ridimensionamento di personale precario chiamato a ricoprire il lavoro di segreteria, né la possibile perdita di efficienza degli uffici.
    Inaspettato dunque è apparso nella proposta di legge di stabilità il comma 32 dell’art. 3, che così recita: “Il personale docente dichiarato dalla commissione medica permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute può chiedere di essere sottoposto nuovamente a vista medico collegiale al fine di accertare il recupero dell’idoneità all’insegnamento. In caso di esito favorevole l’interessato rientra solo sui posti vacanti e disponibili nei ruoli del personale docente e la sede di titolarità è attribuita secondo le procedure e le modalità stabilite dalla contrattazione collettiva nazionale sulla mobilità del personale docente”.
    Il Miur dunque, se per un verso fa marcia indietro relativamente a questo specifico personale, dall’altro sembra pure insinuare il sospetto che le certificazioni mediche fin qui rilasciate possano essere state alquanto generose. Nello stesso tempo però direbbe pure, e non riusciamo a trovare altre letture: a mali estremi, estremi rimedi, per cui se il docente ha anche una minima possibilità di avere riconosciuta l’idoneità all’insegnamento è forse meglio che ritorni dietro la cattedra piuttosto che dietro uno sportello degli uffici della scuola. Una sorta di libera scelta forzata insomma e cercando magari di occultare le reali inidoneità se non si vogliono ricoprire i posti Ata.
    Con ogni probabilità saranno in molti, fra i docenti inidonei, a sfruttare questa via di fuga, occultando magari le difficoltà e fingendo di stare bene, benché allo stato attuale fra i due mali, il lavoro Ata e l’aumento delle ore di docenza, non sapremmo quale sia il minore.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  9. #9
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Firmato il decreto per il personale inidoneo e Itp

    Il ministro Profumo dispone il passaggio nei ruoli Ata del personale inidoneo e degli Itp. Consegnato ai sindacati il testo del decreto firmato dal ministro. Coinvolti 3.084 docenti inidonei, 460 titolari sulla C999 e 28 titolari sulla C555. Si attende la controfirma del Mef e della Fp Il decreto, firmato dal ministro Profumo nella mattinata di oggi, dà attuazione al disposto della legge del 7 agosto 2012, la quale ha previsto il passaggio dei docenti inidonei fuori ruolo della scuola ed i titolari nelle classi di concorso C999 e C555 nei ruoli Ata.
    Dall’ultima rilevazione fatta dal Miur (del 13 marzo 2013) questo provvedimento riguarderà, ad oggi, 3.084 docenti inidonei, 460 titolari sulla C999 e 28 titolari sulla C555.
    Secondo la Flc-Cgil, che ha diramato la notizia col testo del decreto, il ministro Profumo, decide di compiere questo atto grave.
    Inadempiente, continua la Flc, sull’attivazione dell’organico funzionale e dell’organico di “reti di scuole” (dove questi docenti avrebbero potuto trovare un qualificato utilizzo che avrebbe valorizzato la loro esperienza lavorativa anche in funzioni non didattiche) e le mancate immissioni in ruolo del personale Ata, decide di firmare come suo ultimo atto proprio questo decreto!
    In ogni caso questo provvedimento non è ancora efficace perché deve essere controfirmato sia dal ministro dell’Economia che dal ministro della Funzione Pubblica.
    “La FLC darà mandato ai propri uffici legali di avviare il contenzioso e nei prossimi giorni darà conto delle iniziative di mobilitazione che verranno avviate per bloccare l’attuazione del decreto”.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  10. #10
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Inidonei, senato verso la deliberante contro il passaggio coatto

    La legge prevede il trasferimento di circa 3.500 docenti
    Per alcune migliaia di docenti dichiarati permanentemente inidonei all’insegnamento per motivi di salute, ma idonei a svolgere altri compiti nelle scuole e negli uffici dell’amministrazione scolastica territoriale e centrale e per alcune centinaia di insegnanti tecnico-pratici appartenenti alle classi di concorso ad esaurimento C999 e C555, si intravede finalmente la possibilità che possa essere evitato il pericolo di essere costretti a transitare nei ruoli del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario.
    A disporre il trasferimento coatto sono i commi 13, 14 e 15 dell’art. 14 del decreto legge n. 95/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
    In due disegni di legge presentati dai senatori Francesca Puglisi e altri (Pd) e da Giamarco Centinaio (LN-Aut) viene infatti chiesta l’abrogazione delle predette norme.
    Una richiesta che in sede di esame dei due disegni di legge in Commissione Cultura del Senato sembra avere trovato il consenso quasi unanime dei rappresentanti delle forze politiche rappresentate. Un consenso propedeutico all’esame dei due disegni di legge unificati non più in sede referente, come sta attualmente avvenendo, ma in sede deliberante.
    Se ciò dovesse verificarsi, per gli interessati aumenterebbero notevolmente le possibilità di evitare il passaggio di autorità nei ruoli del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, consentendo nel contempo di riaprire su basi nuove il discorso sul loro futuro professionale che tenga soprattutto conto delle professionalità acquisite nello svolgimento dei compiti loro assegnati tra i quali vanno ricordati: il servizio di biblioteca e documentazione; l’organizzazione dei laboratori; i supporti didattici ed educativi e il supporto nell’utilizzo degli audiovisivi e delle nuove tecnologie informatiche.
    Secondo l’ultima rilevazione fatta dal Miur, e datata 11 marzo 2013, sarebbero 3.084 i docenti inidonei, 460 i docenti tecnico-pratici titolari sulla C999 e 28 quelli titolari sulla C555.

    Eduscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



Informazioni Discussione

Utenti che Stanno Visualizzando Questa Discussione

Ci sono attualmente 1 utenti che stanno visualizzando questa discussione. (0 utenti e 1 ospiti)

Tag per Questa Discussione

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •