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Discussione: Avviata la procedura per la rinnovazione concorso dirigenti scolastici

  1. #21
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    Concorso dirigenti, quando la comunicazione è ambigua


    A seguito di una errata comunicazione sulla proroga per la presentazione della domanda on-line per partecipare al concorso per dirigenti, molti utenti si sono visti depennare la loro istanza con conseguente esclusione dalla preselezione. "Colpevoli" alcuni Usr.
    “La legge non ammette ignoranza”. Questa la frase con la quale enti e istituzioni rispondono ad utenti che, a loro dire, non sono stati attenti nel formulare domande di partecipazione o ad interpretare indicazioni e modalità impartite per mezzo di circolari. Capita qualche volta, però, che gli utenti vengano indotti a “sbagliare” proprio da quelle stesse fonti che trasmettono le indicazioni.
    E’ il caso del concorso per dirigenti scolastici. La data di scadenza per la presentazione della domanda, come molti ricorderanno, è stata fissata per il 16 agosto 2011 ma con la nota prot. n. 6636 del 10 agosto il Miur comunicava che la data era postergata al 19 agosto ma, aggiungeva, per quei “casi puntuali corrispondenti ad aspiranti con le basi informative non correttamente allineate”, quei casi, cioè previsti dalla nota prot. n. 6623 del giorno prima, cioè del 9 agosto. Sarebbe stato necessario andare a vedere a quale tipologia di utenti era concesso partecipare fino al 19 agosto. Si trattava di quel personale docente che non può accedere alla compilazione dell'istanza on-line, in quanto insegnanti presso istituti gestiti da altre Amministrazioni e, pertanto, non presenti al Sidi (es. docenti presso istituti di alta cultura, presso scuole militari ecc.).”.
    Alcuni Usr, però, nonostante il Miur fosse stato chiaro (per quel chiaro che è il modo giuridico e normativo di esprimersi) hanno dato la notizia sui loro siti in modo non del tutto chiaro, cioè come se la proroga fosse valida orga omnies. E’ stato il caso de gli Usr Piemonte, Veneto e Liguria, per esempio. Relativamente al concorso scrivevano: “Termine presentazione domanda: 16 agosto 2011 (Prorogato al 19 agosto 2011)”. Gli Usr non specificavano, poi, nient’altro in merito ma soltanto le modalità da eseguire per la compilazione della domanda on-line.
    E’ accaduto, quindi, che alcuni utenti, tratti in fallo dall’errata comunicazione, hanno inviato la domanda prima del 19 ma dopo il 16, e si sono visti respinta l’istanza. Attoniti si sono chiesti: “Ma la scadenza non era stata prorogata al 19 agosto? Non erano stati concessi altri tre giorni di tempo? L’ho letto sul sito dell’Usr!”
    Alcuni lettori ci hanno scritto lamentando questo problema che non è da poco considerato che molti si sono visti sfumare l’illusione e la possibilità di partecipare al tanto atteso concorso.
    Il prof. M. C., caduto anch’egli nell’ambigua interpretazione, si è visto recapitare questa lettera: “Gentile utente, La informiamo che, in riferimento all'istanza presentata ai sensi del D.D.G. del 13 luglio 2011 mediante l'applicazione "Istanze On Line", e facendo seguito alla corretta interpretazione della nota prot. n. 6636 del 10 agosto 2011, non risulta essere stato rispettato il termine di scadenza del 16 agosto per la presentazione dell’istanza, ciò comporta l’esclusione dalla procedura concorsuale e la conseguente eliminazione dell’istanza”.
    Cosa fare in questi casi? A chi rivolgersi per fare chiarezza e dipanare la matassa delle “interpretazioni”? E’ il caso che il Ministero intervenga per dare un’altra possibilità a coloro che sono stati tratti in inganno da questi annunci oppure gli utenti debbono soggiacere alla disarmante realtà che la “legge non ammette ignoranza”?


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  2. #22
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    Presidi, un concorso da ridere
    Galeotto fu Lucillo, e ancora una volta il ministero dell’Istruzione si trova in difficoltà. Non è colpa sua, a dirla tutta, ma il concorso per 2386 dirigenti scolastici sta suscitando ilarità negli osservatori e molta preoccupazione nei 42 mila partecipanti da quando il primo settembre è stata messa in rete la batteria di test all’interno della quale saranno scelte quelle della prova. Perché, se la domanda 72 della Quarta Area parla di Lettere a Lucillo di Seneca, e invece si tratta di Lucilio, qualche dubbio bisognerà pur porselo. Soprattutto se per formulare i quiz è stata spesa una cifra di circa 40 mila euro, come sembra.
    A occuparsene sono state un centinaio di persone convocate nel maggio scorso dal ministero. «Sono persone di varie provenienze, tra cui figurano anche diverse associazioni professionali», racconta l’Adi, associazione docenti italiani, che sta seguendo la vicenda con grande attenzione. La parte successiva è stata gestita dal Formez, agenzia della Presidenza del Consiglio.
    Alla fine saranno 3-400 i quiz che saranno eliminati. Secondo il Ministero si tratta di una percentuale fisiologica: «Su 5.000 quesiti è inevitabile che ci sia una qualche percentuale di errore, e comunque la pubblicazione serve ad eliminarli», spiega Giovanni Biondi Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali. In realtà il ministero pensava che sarebbero stati molti di meno, non di essere costretto a cancellare quasi il 7% delle domande.
    Sono 5750 infatti i quiz. Saranno contenuti in un librone che sarà consegnato il 12 ottobre ai partecipanti, circa 84 mila euro per stampare le 42 mila copie necessarie, dunque nessuno pensa di impiegare altri soldi per stamparne altrettante. Né ci sarebbe il tempo per farlo. E quindi? «Molto semplicemente i quiz errati non entreranno nella scelta finale. La mattina della prova - spiega Biondi - saranno estratte le 100 domande valide per il concorso da una rosa di poco più di 5 mila invece che di 5750». Smentendo quindi la tesi sostenuta da Luciano Chiappetta, direttore generale del Personale Scolastico del ministero che invece aveva promesso all’Adi una pubblicazione di tutti gli errori entro oggi.
    Insomma molta confusione e nessun cambiamento per i partecipanti. Tranne il disturbo di essere impazziti per districarsi fra errori madornali, domande senza senso, altre ripetute fino a quattro volte, altre ancora dalle risposte talmente ampie da rendere impossibile darne una sola esatta.
    E’ la bellezza dei concorsi italiani. La lettura dei quiz e delle risposte è davvero imprevedibile. A volte suscita tristezza, altre ilarità o sorpresa. Come nella domanda 72 della Quinta Area. «Secondo le ricerche empiriche disponibili, che rapporto esiste in Italia tra livello di istruzione raggiunto e possibilità di mobilità sociale?» Se si hanno presente le mille indagini degli ultimi anni in cui si lancia un allarme sul fatto che alla fine i figli sempre più spesso entrano nel mondo del lavoro in posizioni simili a quelle dei padri, difficilmente si potrà centrare la risposta esatta. «L’istruzione costituisce un effettivo canale di mobilità sociale. Essa gioca un ruolo significativo nel modellare i destini lavorativi e sociali dei singoli». Dove? Nell’Italia del 2011?


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  3. #23
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    Concorso a preside, soluzioni fasulle. l'estate dei test farlocchi non è finita


    Ci sono già cinque prove d'ammissione consegnate alla giurisdizione dei Tribunali amministrativi e questo infelice e atteso concorso (per dirigenti scolastici) è stato affidato alle mani investigative della polizia postale
    Non va bene neppure lo storico concorso per presidi, che il prossimo 12 ottobre porterà sul mercato 2.386 nuovi dirigenti scolastici dopo sei anni d'attesa. L'estate dei test farlocchi non finisce mai. Ci sono già cinque prove d'ammissione consegnate alla giurisdizione dei Tribunali amministrativi e questo infelice e atteso concorso (per dirigenti scolastici) è stato affidato alle mani investigative della polizia postale: sulle domande di batteria, una preselezione per sfoltire i 42 mila che hanno chiesto di partecipare, nella notte del 31 agosto c'era stata una fuga di notizie.
    In questa scuola gelminiana che va avanti con diciassette reggenze (presidi-houdini che presiedono, appunto, diciassette scuole contemporaneamente) si deve imparare a diventare dirigenti scolastici rispondendo a domande sbagliate. In queste ore, affannosamente, i tecnici del ministero dell'Istruzione stanno sottraendo al volumone da 5.750 domande (la pre-selezione) le 160 fin qui scoperte errate. Ma la ricerca non è finita, gli errori crescono a ogni controllo. Già. L'età media per entrare a scuola, in Europa, non è sei anni - come suggerisce la risposta ministeriale - ma tra i quattro (in Irlanda) e i sette (nelle nazioni scandinave). E la Romania non è entrata in Europa nel 2006, ma il primo gennaio 2007.
    Il ministro Mariastella Gelmini con le sue risposte plastiche e plastificate quando sono emersi i problemi ha innestato la routine piccata: "Pochissimi e marginali refusi nelle domande". E ha spiegato come il metodo Formez, utilizzato per i quiz, sia il più economico (due euro a volume è il costo). Il problema è che il metodo Formez ha cambiato Lucilio in Lucillo e ha garantito risposte quadruple a un'unica domanda. "Quando può il dirigente esercitare il potere di delega?", si chiede. La risposta è disseminata quattro volte nel librone dei 5.750 quiz. Se nel volume esce il file numero 166 si deve scrivere "per specifiche e comprovate ragioni di servizio", se esce il numero 200 la risposta esatta è "per economizzare il tempo", se esce il numero 211 il preside deve "ottimizzare i tempi", se esce la numero 407, invece, deve "distribuire razionalmente i compiti tra i membri dello staff di direzione". Peccato che la risposta esatta possa essere una soltanto?
    Ci sono dodici domande così lunghe da prendere un minuto per leggerle tutte: un minuto, però, è il tempo necessario per leggere e rispondere. Sentite questa chicca, poi: "Si parla di apprendimento attivo quando gli studenti apprendono...". È la domanda, puntini... La risposta ministeriale (quindi esatta) dice: "Muovendosi e facendo qualcosa piuttosto che stare seduti ai loro banchi a leggere, completare compiti o ascoltare l'insegnante". Straordinaria. Si confondono "ds" (dirigenti scolastici) con "dsa" (disturbi specifici di apprendimento") e dm (decreti ministeriali) con dpr (decreti del presidente della Repubblica).
    Già, i test. Di ispirazione anglosassone, questo ministero ne sta facendo un uso formidabile. Il problema è che spesso non sono attendibili o sono anticipati da chi è raccomandato. L'ormai notorio test della grattachecca - "qual è il più famoso venditore di granite (appunto, grattachecche) a Roma?" - è finito in un tribunale amministrativo. La domanda è stata sottoposta agli studenti che volevano avviarsi verso il corso di laurea per le professioni sanitarie della Sapienza di Roma. La prova con il "Grattachecca test" è finita al Tar del Lazio - su ricorso dell'Unione degli universitari - non solo per la domanda rinfrescante, ma anche per la richiesta di completare una "frase che Vasco Rossi ha postato su Facebook". I due quesiti non erano stati oggetto di studio alle scuole superiori appena chiuse dai candidati e non contenevano in sé la possibile risposta giusta. A Brescia, e parliamo sempre di prova per l'ingresso alle Professioni sanitarie, sono stati annullati a test in corso quattro domande, tutte di cultura generale. C'era un errore di impaginazione. Qui il ricorso, e la possibilità di annullamento della prova, potrebbe avere successo. Ancora alla Sapienza: per il test d'ingresso in Medicina non sono state rispettate le norme per consentire a un disabile di sostenere la prova senza essere disturbato. Sempre La Sapienza, l'università italiana più contestata sul fronte quiz: per la prova d'accesso in inglese (Facoltà di Medicina) non c'è stata contemporaneità con l'università inglese prescelta: a Roma si è partiti con venti minuti di ritardo, che nell'era internet possono valere una soffiata in tempo reale. E gli studenti hanno avuto venti minuti in meno per finire la prova. Si resta a Medicina, ci si sposta a Genova: lì, sostengono quelli dell'Udu, non sono stati assegnati i posti destinati agli studenti extracomunitari in quanto nessuno dei candidati aveva raggiunto il punteggio minimo di 20 (score difficile da raggiungere per ragazzi con problemi sulla lingua italiana, ed era il primo anno che si richiedeva una soglia minima). Altre segnalazioni sono arrivate da Psicologia a Parma, da Medicina a Ferrara e a Udine. Per queste prove d'accesso, superate in media da un candidato ogni sei, a Firenze gli studenti si erano messi in fila sotto il diluvio, a Perugia i familiari avevano persino accompagnato i loro ragazzi.


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    Confermata per il 12 ottobre la prova del concorso a dirigenti scolastici


    Premesso che le domande per la prova pre-selettiva del concorso a Dirigente scolastico sono state predisposte da una commissione esterna, il Ministero sta provvedendo alla eliminazione dei quesiti che contengono errori o imprecisioni.
    L'elenco dei quesiti eliminati, che non entreranno quindi nel sorteggio dei 100 previsti per la prova, sarà pubblicato il 5 ottobre.
    La data della prova è pertanto confermata per il 12 ottobre


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    Concorso dirigenti: istruzioni per la prova, eclusi e ricorso al Tar


    I candidati esclusi dalla prova preselettiva del concorso a dirigenti scolastici perché hanno presentato domanda di partecipazione alla prova preselettiva dopo il 16 agosto ma prima del 19 hanno pochissimi giorni per fare ricorso al Tar e chiedere l’ammissione con riserva. Intanto il Miur ha pubblicato i fac-simile delle istruzioni per la prova.
    Una nota del Miur, Direzione Generale per il Personale scolastico prot. n. 7184 del 14 settembre 2011 dà le seguenti indicazioni in merito al personale escluso dallo svolgimento della prova preselettiva: “Sono ammessi con riserva alla procedura di preselezione i candidati portatori di ordinanza di sospensiva emanata o prodotta prima dell’espletamento della suddetta prova preselettiva e pertanto non sono ammessi i candidati che abbiano solo la prova del deposito del gravame”.
    In un precedente articolo abbiamo consigliato ai candidati esclusi (oltre 3.000) di ricorrere al Tar d'urgenza per chiedere l’ammissione con riserva al concorso, ovviamente prima che le prove prendano avvio, invocando l’errore scusabile.
    L’errore degli aspiranti infatti, deve ritenersi scusabile in quanto indotto dalla stessa Amministrazione che, a causa della scarsa chiarezza con cui ha divulgato la notizia della proroga della domanda.
    Il fatto: la data di scadenza per la presentazione della domanda, come molti ricorderanno, è stata fissata per il 16 agosto 2011 ma con la nota prot. n. 6636 del 10 agosto il Miur comunicava che la data era postergata al 19 agosto ma, aggiungeva, per quei “casi puntuali corrispondenti ad aspiranti con le basi informative non correttamente allineate”, quei casi, cioè previsti dalla nota prot. n. 6623 del giorno prima, cioè del 9 agosto. Sarebbe stato necessario andare a vedere a quale tipologia di utenti era concesso partecipare fino al 19 agosto. Si trattava di quel personale docente che non può accedere alla compilazione dell'istanza on-line, in quanto insegnanti presso istituti gestiti da altre Amministrazioni e, pertanto, non presenti al Sidi (es. docenti presso istituti di alta cultura, presso scuole militari ecc.)”. Alcuni Usr, però, nonostante il Miur fosse stato chiaro (per quel chiaro che è il modo giuridico e normativo di esprimersi) hanno dato la notizia sui loro siti in modo non del tutto chiaro, cioè come se la proroga fosse valida orga omnies. Per esempio, gli Usr di Piemonte, Veneto e Liguria. Relativamente al concorso scrivevano: “Termine presentazione domanda: 16 agosto 2011 (Prorogato al 19 agosto 2011)”. Gli Usr non specificavano, poi, nient’altro in merito ma soltanto le modalità da eseguire per la compilazione della domanda on-line.
    Ora, gli stessi Usr del Piemonte e della Liguria in un avviso di conferma della data di preselezione al 12 ottobre fanno presente alcuni passi della nota del Miur sopracitata; uno di questi riguarda proprio il problema da noi sollevato mentre un altro è indirizzato ai candidati diversamente abili che possono avvalersi del supporto di un membro della commissione oltre alla possibilità di tempi aggiuntivi durante la prova.
    L'Anief si è già attivato per produrre i ricorsi al Tar. Gli interessati hanno tempo fino al 3 ottobre 2011. Per informazioni sul ricorso clicca sul link.
    Nel frattempo il Miur ha pubblicato sul proprio sito, i fac-simile delle istruzioni che i candidati riceveranno il giorno della prova, unitamente al fac-simile di foglio a lettura ottica che rappresenta il loro elaborato concorsuale.



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  6. #26
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    Concorso dirigenti: ammessi anche 400 precari


    Al concorso per dirigenti scolastici potranno partecipare anche i docenti precari. Lo hanno deciso i giudici del Tar del Lazio che hanno accolto due ricorsi patrocinati dall’Anief e per conto di circa 400 ricorrenti, che saranno dunque ammessi con riserva alle prove pre-selettive del 12 ottobre.
    Si tratta di docenti di ruolo con cinque anni di servizio tra ruolo e pre-ruolo e di docenti precari con cinque o più anni di servizio alle spalle nella scuola pubblica.
    Il TAR ha tenuto conto della nota sentenza della Corte di Giustizia europea che ha sancito il principio secondo cui nei concorsi pubblici il servizio prestato a tempo determinato deve essere valutato come quello prestato a tempo indeterminato.
    Secondo il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, “questa decisione dei giudici conferma, ormai, come il diritto comunitario, spesso più attento alla tutela dei diritti fondamentali dell’uomo, sia vincolante per il diritto interno. Ora tocca agli aspiranti candidati dimostrare le proprie capacità per vincere un concorso difficile per esercitare il ruolo di dirigente nella scuola dell'autonomia. D'altronde, sono tutti colleghi abilitati con anni di esperienza, perché non potrebbero diventare dirigenti?”


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  7. #27
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    Concorso dirigenti: cancellate quasi mille domande


    Gli elenchi delle domande da eliminare sono stati pubblicati verso le 22 del 5 ottobre, dopo una giornata di attesa. Il Ministro ha sempre parlato di poche, anzi pochissime domande sbagliate. Ne sono invece state cancellate 17 su 100.
    Si è conclusa verso le 22 la giornata di attesa di più di 40mila candidati al concorso per dirigenti scolastici: verso quell’ora, quando ormai sembrava che si dovesse rimandare tutto alla giornata del 6 ottobre, sul sito del Ministero sono comparsi gli elenchi dei test da eliminare.
    I quesiti che saranno esclusi dal sorteggio sono contenuti in tre diversi elenchi: in un primo elenco 1, sono compresi gli item (250 in tutto) contenenti errori o imprecisioni tali da incidere sulla correttezza delle domande e/o delle risposte; nel secondo elenco sono presenti ben 600 item “con formulazioni - spiegano dal Miur - che potrebbero in qualche modo indurre in errore i candidati o presentare problemi interpretativi o refusi, che l’Amministrazione ha ritenuto comunque opportuno escludere dall’estrazione”.
    Per la lingua straniera (terzo elenco), sono stati eliminati, a maggior garanzia dell’interpretazione degli stessi, anche i quesiti contenenti errori tipografici: si tratta di altri 126 test.
    In totale poco meno di mille domande (976 per la precisione) che, per un motivo o per l’altro, saranno cancellati dall’elenco di quelle che potrebbero finire nella “batteria” finale dei 100 item utilizzati per la prova del 12 ottobre.
    Siamo ben lontani, dunque, dalla manciata di test che - secondo le prime dichiarazioni del Ministro - avrebbero dovuto essere cancellati.
    Ecco, infatti, cosa scriveva l’ufficio stampa del Ministero il 6 settembre: “In merito alle segnalazioni pervenute fino ad oggi al Miur riguardo a refusi presenti nei quesiti del concorso per dirigenti scolastici, il Ministero precisa che tali imprecisioni riguardano pochissime domande e non avranno comunque alcuna conseguenza sulla prova d’esame”.
    Ma, evidentemente, al Ministero hanno una strana idea della differenza fra pochi, pochissimi, tanti e tantissimi: a noi pare che 976 non sia propriamente un numero piccolissimo soprattutto se confrontato con il totale di 5750. Per essere precisi si tratta esattamente del 17 per cento (o se si preferisce: un item da buttare ogni 6). Per usare una espressione che piacerebbe al ministro Brunetta: non si tratta di una buona performance. E, sempre per usare un confronto che forse piacerebbe a Mariastella Gelmini, una azienda che scarta un oggetto ogni 6 prodotti non potrebbe essere considerata molto competitiva.


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  8. #28
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    Quel pazzo concorso per presidi


    Non 400, come annunciato dieci giorni fa, ma più del doppio sono le domande del concorso per dirigenti scolastici ritenute errate dal Ministero dell’Istruzione e cancellate. Sono 976, il 17% del totale dei quiz da studiare: l’elenco è apparso la scorsa notte sul sito del Miur, la selezione è mercoledì prossimo e per i 42 mila candidati davvero non c’è certezza di nulla.
    Nemmeno del numero dei partecipanti, visto che nel frattempo il Tar ha accolto i ricorsi dei mesi scorsi e potranno partecipare alle prove anche i docenti precari, quelli di educazione fisica, religione e musica. Alla faccia del profilo da manger che il ministro dell’Istruzione Gelmini vorrebbe introdurre al posto del vecchio preside di una volta. Sono oltre 500 candidati in più. Ma la vicenda dei quiz cancellati è da raccontare bene. I sindacati parlano di «pasticcio» e di mancanza di rispetto per i candidati, il ministero si difende replicando che la revisione dei quiz è stata fatta «proprio a tutela dei candidati» e difendono una procedura che permette la massima «trasparenza».
    La Flc-Cgil vorrebbe almeno punire i responsabili di questo pasticcio con una multa. Il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna si chiede: «Che cosa succederebbe se un insegnante nel predisporre le domande per i propri studenti ne sbagliasse il 20%». Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola, avverte che il rischio è che «si apra un nuovo contenzioso». E Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari individua un errore persino nel comunicato dove si fa riferimento ad un quiz numero 710 che nella stesura originaria dei quiz è invece inesistente perché quel blocco di domande si ferma alla 709.


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    Concorso per dirigenti, il Miur comunica la revisione dei quesiti

    Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle domande errate o ambigue per la prima parte della selezione per il prossimo concorso per i presidi, il Ministero dell'Istruzione comunica oggi in una nota di aver "provveduto alla revisione dei quesiti predisposti dalla commissione nominata dall'agenzia Ansas (l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, già Indire): pertanto le 100 domande oggetto della prova saranno estratte, nell'ambito dei quesiti corretti, il giorno 12, per garantire la massima trasparenza".
    "Il Ministero - si legge ancora nel comunicato - ha richiesto inoltre un parere all'Avvocatura dello Stato sui requisiti di ammissione dei candidati, per garantire alle commissioni il supporto giuridico necessario per agire nella piena legittimità e trasparenza".
    "Il Miur convocherà la prossima settimana i direttori degli Uffici scolastici regionali ed i presidenti delle Commissioni responsabili del corretto andamento del concorso per sollecitare la massima attenzione sul regolare svolgimento delle procedure", conclude il Ministero.
    Un appoggio alla condotta del ministero arriva oggi dal presidente nazionale dell'Anp Giorgio Rembado, che commenta: "Ci si scandalizza per i quesiti "errati": ma intanto è un dato apprezzabile che gli errori siano stati riconosciuti e corretti; nessuna norma obbligava il ministero a pubblicare in anticipo la base dati dei quesiti da cui saranno estratti quelli realmente oggetto della prova. L'averlo fatto - ha aggiunto il responsabile dei presidi - è stata comunque una scelta di trasparenza ed ha consentito ai candidati di orientare e finalizzare l'ultima fase della preparazione alla prova. Molto peggio sarebbe stato per loro dover andare al buio".
    Secondo Rembado, "la pubblicazione anticipata ha consentito di far emergere e di segnalare i quesiti errati o mal formulati e di eliminarli, fra l'altro con il concorso degli stessi interessati, che hanno avuto modo di far conoscere le loro obiezioni; perché ci si scandalizza che ciò sia avvenuto?".
    Per l'immediato futuro "sarebbe opportuno che in questa fase ci si concentrasse piuttosto sulle cose che contano: che non vi siano altri quesiti discutibili e che le prove si svolgano con regolarità. La pubblicazione dei quesiti errati, di per sé, non richiede nessun rinvio della data prevista, dato che non obbliga nessuno a rivedere la propria preparazione. Semplicemente, quei quesiti non potranno essere sorteggiati ed assegnati: quindi diminuisce il numero di quelli sui quali concentrare gli ultimi giorni di studio. Ogni spinta verso il rinvio allontana la possibilità che il concorso si concluda in tempo utile per l'assunzione dei vincitori dal settembre 2012. Chi si adopera in tal senso dimentica che già oggi circa 2.000 scuole sono prive di un proprio dirigente e che altre 2.000 (quelle dei reggenti) subiscono anche loro indirettamente un danno. Si vuole che diventino 3.000 + 3.000 dal prossimo anno?".




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    Concorso dirigenti: tre comunicati in tre giorni, Ministero in fibrillazione


    Il 17% delle domande eliminate è un nuovo problema d’immagine. E mentre la stampa già parla di caos, comincia il palleggiamento delle responsabilità.
    Assediato da tutte la parti, il Ministero appare in difficoltà sul piano della comunicazione: dopo la figuraccia di una decina di giorni fa, costata il licenziamento del portavoce della Gelmini, adesso si profila il bis con la faccenda dei quiz del concorso per dirigenti scolastici, per i quali gli errata corrige sembrano non finire mai, visti gli inserimenti dell’ultimo minuto collocati in fondo alla pagina dei tre elenchi pubblicati il 5/10/2011.
    In effetti, 975 quesiti eliminati su 5663 sono più del 17%. Stampa e blog si scatenano, l’opposizione parla di “Miur al collasso”, e si apre la caccia alle responsabilità di un tale default.
    Tre comunicati in tre giorni sullo stesso argomento tradiscono indubbiamente un notevole affanno. Si comincia il 5 ottobre: il Ministero fa sapere che “ha provveduto ad una revisione complessiva della banca dati predisposta da una commissione esterna di esperti per la prova pre-selettiva del concorso a dirigente scolastico”. I quesiti esclusi sono contenuti in tre diversi elenchi. Contestualmente vengono pubblicati i nomi degli esperti della commissione “esterna”, fra i quali a dire il vero una buona parte sono “interni”: dirigenti scolastici, dirigenti tecnici, docenti comandati.
    Il 6 ottobre si torna a precisare che “il Ministero ha operato una revisione totale delle 5.663 domande predisposte da una commissione esterna di esperti di varia estrazione”, aspetto questo ribadito per la seconda volta, quasi a voler prendere le distanze. “Non si può pertanto attribuire al Ministero -si prosegue con linguaggio sibillino- esattamente il contrario di quanto è avvenuto e che è facilmente verificabile. Infatti la revisione è stata fatta proprio a tutela dei candidati ed ha riguardato tutte le domande con formulazioni non adeguate, che avrebbero potuto indurre in errore i candidati”. Insomma “il Ministero ha adottato fin dall’inizio un comportamento di trasparenza nella conduzione della procedura del concorso”, tenendo conto di tutte le segnalazioni pervenute.
    Forse il discorso è una risposta indiretta alle accuse di mancata trasparenza provenienti da Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil e riportate da vari media, accompagnate dalla richiesta che siano resi noti i criteri di individuazione degli esperti incaricati di predisporre le domande, i costi dell’operazione, le eventuali incompatibilità con l’incarico affidato e soprattutto la “penalità economica” per i numerosi errori commessi.
    Il successivo 7 ottobre il Ministero, con nuovo comunicato, precisa di aver provveduto alla revisione dei quesiti predisposti dalla commissione “nominata dall’agenzia Ansas”, aggiungendo così un ulteriore elemento riguardo al “chi” e alle responsabilità.
    Si conferma inoltre che “le 100 domande oggetto della prova saranno estratte, nell’ambito dei quesiti corretti, il giorno 12 per garantire la massima trasparenza”, rispondendo indirettamente alla richiesta proveniente dal Pd di un breve rinvio per svolgere la prova in condizioni di serietà, rigore e pari opportunità. Infine si comunica che è stato chiesto “un parere all'Avvocatura dello Stato sui requisiti di ammissione dei candidati” e che la prossima settimana saranno convocati i direttori degli Usr e i presidenti delle commissioni “per sollecitare la massima attenzione sul regolare svolgimento delle procedure”.
    Insomma le questioni aperte sono tante, la stampa scrive apertamente di “caos” ed è un altro brutto colpo per l’immagine del Ministero e di chi lo regge.



    Tecnica della scuola

    "L'esperienza è maestra di vita"



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