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Discussione: Avviata la procedura per la rinnovazione concorso dirigenti scolastici

  1. #1
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    Predefinito Avviata la procedura per la rinnovazione concorso dirigenti scolastici

    Avviata dal 15 giugno la procedura per la rinnovazione del concorso per dirigenti scolastici “congelati”. Le prove sono state fissate per i giorni 11 luglio (relazione dei dirigenti scolastici in servizio) e 12 luglio (progetto per gli idonei).
    Novità emergono anche per i tempi di correzione: Il dirigente coordinatore, dott. Gianni Leone, ha informato le delegazioni sindacali che la Commissione giudicatrice procederà nella valutazione delle prove in tempi strettissimi (si parla di una decina di giorni lavorativi) onde consentire all’Usr Sicilia le correlate operazioni di mobilità.
    Insomma tutto pare svolgersi in un clima di grande fretta onde garantire il regolare inizio dell’anno scolastico con relative presidenze coperte in modo definitivo. L’avviso della rinnovazione delle procedure concorsuali sarà quanto prima pubblicato nel sito web dell’Usr Sicilia, mentre è in corso l’invio delle comunicazioni individuali agli interessati.
    Nel frattempo è imminente il bando per il nuovo Concorso dirigenti e quindi la risoluzione del caso siciliano è necessaria capire gli effettivi posti disponibili nell’isola. A seguito delle numerose richieste avanzate dalle OO.SS. Scuola circa la tempistica delle procedure di reclutamento dei Dirigenti Scolastici, la Direzione Generale del Personale ha informato che il bando è attualmente alla Corte dei Conti per la registrazione prima della pubblicazione in G.U.
    Tale pubblicazione dovrebbe avvenire presumibilmente entro la seconda quindicina di giugno al fine di consentire, non oltre il successivo mese di luglio, il termine ultimo per la presentazione da parte degli interessati delle domande di partecipazione..
    Resta comunque una data che potrebbe ancora generare sorprese: il 5 luglio, infatti, solo 6 giorni prima della data prevista per le prove dei dirigenti siciliani congelati, il Tar si pronuncerà sulla rinnovazione delle prove stesse, cioè sull’applicazione della legge n. 202/2010. Il Consiglio di Stato, infatti, in sede giurisdizionale, in ordine al conflitto di competenza sulla intera vicenda concorsuale dei Dirigenti Scolastici siciliani “congelati”, ed i vari provvedimenti legislativi e correlativi atti del Cga Sicilia, aveva dichiarato la incompetenza del Consiglio di giustizia amministrativa per la Sicilia, affermando invece la competenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma con ordinanza depositata in Segreteria il 9 marzo 2011.
    Nel frattempo comunque l’iter procede spedito, salvo novità dell’ultim’ora. Tra fine giugno e luglio i concorsi per la dirigenza scolastica saranno dunque avviati, vista l’enorme numero di presidenze disponibili in tutta Italia.



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  2. #2
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    Concorso dirigenti, entro giugno il bando, entro il 15 agosto i test

    E’ un continuo tam-tam che attraversa blog e siti quello relativo all’imminente pubblicazione dei 5.000 test per le prove preselettive del concorso a dirigente scolastico. Ma stavolta, la notizia viene direttamente dal Direttore generale Giovanni Biondi.
    “Entro giugno esce il bando. Il 15 di agosto saranno pubblicati i 5.000 test! Il 15 settembre si svolgeranno le prove preselettive” lo si apprende dal sito dell’Adi (Associazione docenti italiani) ma a comunicarlo direttamente il direttore generale Giovanni Biondi. Scaldano i motori, quindi, gli interessati convinti che stavolta si tratti della verità.


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  3. #3
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    Concorso dirigenti: il bando è in arrivo


    Novità importante: quasi certamente i vincitori potranno assumere servizio già dal 1° settembre 2012.
    La pubblicazione del bando di concorso per 2.386 posti di dirigente scolastico è data ormai per certa; con ogni probabilità il bando uscirà sulla Gazzetta Ufficiale (sezione concorsi) del 15 luglio.
    Una novità dell’ultima ora riguarda l’attività di formazione finora prevista per la fase antecedente all’immissione in ruolo; con una modifica introdotta anche a seguito di pressioni dell’ANP la formazione verrà invece fatta dopo l’immissione in ruolo.
    La novità non è di poco conto perché significa l’abbreviazione di 3-4 mesi dell’intero iter. Quasi certamente i vincitori del concorso potranno così prendere servizio già al 1° settembre 2012.



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  4. #4
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    Nuovi presidi ad alta fedeltà devono restare 6 anni in Veneto


    Il bando recepisce il criterio di stabilità richiesto dalla Regione.
    Richiesto a gran voce, il bando di concorso per il reclutamento di nuovi presidi per la scuola primaria, secondaria di prima e secondo grado e per gli istituti educativi è comparso sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì scorso. «Finalmente si farà», è il commento a caldo dell’assessore regionale competente, Elena Donazzan. Il ministero dell’Istruzione ha assegnato al Veneto 155 posti. In un confronto tra le regioni la nostra si piazza al settimo scalino: è preceduta da Piemonte (172), Lazio (215), Campania (224), Puglia (236), Sicilia (237) e Lombardia (355). A prove concluse saranno immessi in ruolo in tutta Italia 2386 dirigenti scolastici. Presidi che, questa è la novità, saranno tenuti a rimanere almeno 6 anni nella regione (è possibile sceglierne solamente una, pena l’esclusione dal concorso) in cui hanno effettuato e vinto il concorso. «Come assessore veneto della scuola mi interessa molto la stabilità dell’incarico - afferma Donazzan -. Sei anni di permanenza vanno benissimo, noi ne avevamo chiesti cinque. Non mi interessa la territorialità legata alla nascita, ma quella legata a un progetto di vita e professionale. Avevamo domandato come correttivo un legame stabile con il territorio, ed è arrivato».
    Due estati fa una furente polemica aveva investito il «vecchio» concorso per diventare presidi, a causa della lamentata disparità tra Nord e Sud del Paese. Allora si parlò di «invasione » di presidi dal Meridione, visto che proprio in quelle zone c’era stato un maggior numero di aspiranti idonei, mentre in Veneto erano stati accettati candidati pari al numero di sedi disponibili in quel momento, più un dieci per cento di riserva (presto esaurito). Adesso il Veneto può contare su 155 nuovi posti da coprire, che per l’assessore regionale all’Istruzione «sono una bella risposta. Già da due anni - spiega Donazzan - d’intesa e sintonia con l’Ufficio scolastico regionale, avevamo sottolineato come si arrivasse a un numero eccessivo di reggenze (presidi a scavalco su più sedi) con l’impossibilità di governare un sistema complesso come la scuola veneta. E poi ci sono stati anche i pensionamenti ». Ora gli aspiranti presidi hanno tempo un mese per presentare la domanda via web e poi tuffarsi sui libri. «Il concorso - sottolinea l’assessore Donazzan - verrà bandito in fretta perché si possono promulgare bandi solamente se vi è la copertura finanziaria. E credo che i nuovi dirigenti potranno entrare in servizio nell'anno scolastico 2012-2013». Meno ottimista sui tempi è, invece, il segretario veneto della Cisl scuola Nereo Marcon. «Ci vorrà un anno e mezzo. Credo che per l’entrata in servizio se ne parlerà nel 2013-2014. I 155 posti per la nostra regione, tenuto conto del dimensionamento che verrà fatto nelle scuole sotto i mille alunni, sono sufficienti. Però si deve tenere conto anche di quanti pensionamenti ci saranno. Sarebbe stato ideale avere un’altra cinquantina di posti».


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    Concorso dirigenti: proteste per le date differenziate

    L’atteso bando di concorso per esami e titoli per il reclutamento di dirigenti scolastici sta suscitando varie riserve e proteste che ci vengono segnalate e che qui riassumiamo.
    Viene criticata, in primo luogo, la mancata indicazione delle date in cui si svolgeranno la prova preselettiva, unica su tutto il territorio nazionale, e le due prove scritte, il cui calendario è affidato all’autonomia dei singoli direttori regionali sia pure “entro un arco temporale di riferimento, prefissato e pubblicato, mediante apposito avviso, sulla rete Intranet e sul sito Internet del Miur” (Art. 11 comma 2 del bando).
    Ai sindacati erano state indicate date precise e data l’assicurazione che la valutazione delle prove scritte sarebbe stata conclusa entro il 20 febbraio 2012, e la prova orale entro il 10 maggio.
    Molte riserva suscita l’attribuzione ai singoli direttori degli uffici regionali della responsabilità di fissare le date in cui debbono essere svolte le due prove scritte sia pure entro l’arco temporale di riferimento fissato dal Ministero. Una decisione che sarà oggetto di probabili ricorsi anche perché in questo modo l’amministrazione centrale rinuncia ad assicurare uniformità al meccanismo di selezione dei dirigenti scolastici sull’intero territorio nazionale. Si obietta che le commissioni d’esame nominate presso le singole direzioni generali finiranno per redigere testi per le due prove scritte che presenteranno un diverso grado di difficoltà nelle diverse regioni.


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  6. #6
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    Concorso dirigenti: chiarimenti titoli di accesso



    Qualche giorno fa è stato bandito il concorso a dirigente scolastico. E il Miur, memore forse dei guai del precedente concorso, interviene subito con una nota di chiarimento del 19 luglio riguardo ai titoli di accesso, vero e proprio casus belli delle passate edizioni.
    Innanzitutto i chiarimenti riguardano i docenti di religione cattolica: “Emergono perplessità innanzitutto sulla validità dei titoli degli insegnanti di religione cattolica (Idr). L’atipicità del ruolo e i numerosi titoli che vengono rilasciati per l’insegnamento delle discipline ecclesiastiche hanno dato luogo a quesiti in merito all’equiparazione degli stessi alle suddette lauree. Al riguardo si precisa quanto segue. Il titolo da considerare valido ai fini dell’accesso al concorso è quello di licenza in Teologia, nelle sue varie specializzazioni, o Sacra Scrittura.
    Per ciò che attiene a questa limitazione, occorre ricollegarsi al D.P.R. 2 febbraio 1994, n. 175 di approvazione dell’intesa Italia - Santa Sede per il riconoscimento dei titoli accademici pontifici.
    L’art. 1 del suddetto D.P.R. n. 175/1994 espressamente prevede come discipline ecclesiastiche, oltre alla “Teologia” esclusivamente la disciplina “Sacra Scrittura”.
    Pertanto, "i titoli accademici di baccalaureato e di licenza in queste discipline, conferiti dalle facoltà approvate dalla Santa Sede, sono riconosciuti, a richiesta degli interessati, rispettivamente come diploma universitario e come laurea con decreto del M.I.U.R., su conforme parere del C.U.N." (art.2).
    E’ evidente, altresì, come testualmente previsto, che il titolo di Baccalaureato rilasciato da un’università pontificia non possa essere considerato quale titolo di accesso in quanto equivalente a un diploma universitario. Si precisa, infine che, per quanto riguarda il Magistero in Scienze religiose, è da ritenersi applicabile la disciplina contenuta nella Legge 11 luglio 2002, n. 148 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all’insegnamento superiore nella Regione europea, fatta a Lisbona l’11 aprile 1997, e norme di adeguamento dell’ordinamento interno) che demanda alla competenza delle Università e degli Istituti di istruzione universitaria (art.2) nonché delle amministrazioni statali (art.5) la facoltà di riconoscimento dei cicli e dei periodi di studi svolti all’estero e dei titoli di studio stranieri. Pertanto, nemmeno il Magistero in Scienze Religiose può consentire l’accesso alla procedura concorsuale".
    Dunque è necessaria la laurea in Teologia, cioè una laurea magistrale e nessun altro titolo.
    Lo stesso vale riguardo al tanto discusso diploma Isef: "In merito alla validità del diploma ISEF sono intervenute sentenze del Consiglio di Stato, secondo le quali è priva di fondamento l’equiparazione del diploma ISEF al diploma di laurea. Con la legge n. 136 del 2002, è stata riconosciuta l'equiparazione tra il diploma ISEF e la laurea (triennale) in Scienze motorie. Le sentenze n. 3528/2006 e n. 209/2008 del Consiglio di Stato hanno, tuttavia, sostanzialmente svuotato di valore il riconoscimento di cui alla legge 136 del 2002 ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi e all'esercizio delle attività professionali, ritenendo che la legge n. 136 non abbia avuto effetto ricognitivo dell'equiparazione predetta, e che comunque la laurea (triennale) non sia sufficiente per la partecipazione ai pubblici concorsi per i quali sia richiesta la "laurea" (ad esempio, a quelli per dirigente scolastico) statuendo che, ai sensi della legge 18 giugno 2002, n. 136, ”tale diploma equivale a laurea triennale e non già quadriennale, magistrale o equivalente. Si ritiene che, per la partecipazione al concorso di cui trattasi, sia necessario che coloro che abbiano conseguito il diploma di laurea in scienze motorie e sportive debbano conseguire un’apposita laurea specialistica oggi denominata laurea magistrale.”
    Infine, per quanto riguarda le Accademie di Belle Arti e i Conservatori di Musica, solo i diplomi accademici di secondo livello sono validi ai fini della partecipazione al concorso: “Infine, per i titoli rilasciati dalle Accademie di Belle Arti e dai Conservatori di musica, si richiama la legge 21 dicembre 1999 n. 508, di riforma delle Accademie di belle arti, dei Conservatori di musica, dell’Accademia nazionale di danza, dell’Accademia nazionale di arte drammatica e degli Istituti musicali pareggiati, che ha considerato il settore artistico allo stesso livello delle Università ed ha definito le Accademie e le altre istituzioni artistiche, quali sedi primarie di alta formazione, di specializzazione e di ricerca nel settore artistico e musicale.
    Il comma 3-bis dell’articolo 4 della legge citata, aggiunto dall’articolo 6 del decreto legge 25 settembre 2002, n. 212, convertito con modificazioni con legge 22 novembre 2002, n. 268, ha equiparato, ai fini dell’accesso ai pubblici concorsi, i diplomi rilasciati dalle predette istituzioni in base all’ordinamento previgente alla legge n. 508 del 1999, alle lauree previste dal Regolamento di cui al D. M. 3 novembre 1999, n. 509, purché conseguiti da coloro che siano in possesso anche del diploma di istruzione secondaria di secondo grado.
    Il successivo regolamento, di cui al D.P.R. 8 luglio 2005, n. 212, recante la disciplina per la definizione degli ordinamenti didattici delle suddette istituzioni, all’articolo 3, prevede specificatamente che, in analogia al sistema universitario, le istituzioni del settore artistico e musicale attivino corsi di diploma accademico di primo livello, di secondo livello, di specializzazione, di formazione alla ricerca e corsi di perfezionamento o master.
    Considerato quanto sopra evidenziato, si può ritenere che i diplomi accademici di I livello, rilasciati all’esito dei predetti corsi, abbiano il medesimo valore dei diplomi del previgente ordinamento, atteso che entrambi consentono, tra l’altro, l’accesso ai corsi di secondo livello, di specializzazione e ai master.
    Conseguentemente le Amministrazioni pubbliche valuteranno i diplomi accademici di primo livello del tutto assimilabili ai diplomi rilasciati dalle Istituzioni AFAM prima dell’entrata in vigore della legge n. 508 del 1999.
    Pertanto, solo i diplomi accademici di secondo livello sono validi ai fini della partecipazione al concorso".
    Sembra tutto chiaro. A meno che non comincino, come in passato, le ammissioni con riserva al concorso, vera piaga della precedente tornata. Ma se historia magistra vitae est…



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  7. #7
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    Dirigenti, i maestri cattolici invocano tempi stretti


    Richiesta anche molta attenzione per il processo di dimensionamento delle istituzioni scolastiche
    L'Associazione Italiana Maestri Cattolici (Aimc) auspica che "tutte le fasi del concorso per dirigenti siano espletate in tempi rapidi, a partire dalla comunicazione delle date delle prove di preselezione e della pubblicazione dei 5750 quesiti".
    L'associazione, inoltre, "ritiene importante che il Miur favorisca il coordinamento tra gli Uffici scolastici regionali, consentendo uniformità nei tempi e nelle modalità di espletamento delle varie fasi concorsuali, unitamente alla definizione di criteri comuni nella scelta dei contenuti".
    L'intervento dell'Aimc si estende pure al "processo di dimensionamento delle istituzioni scolastiche riguardante la generalizzazione degli istituti comprensivi su tutto il territorio nazionale, l'innalzamento del numero minimo di alunni per l'acquisizione dell'autonomia e la reggenza delle scuole con meno di 500 alunni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche".
    Per l'Aimc, questa è "un'operazione complessa, che non può essere condotta in pochi mesi in quanto richiede tempi adeguati di confronto e di negoziazione con i diversi soggetti coinvolti. Qualsiasi azione affrettata potrebbe condurre a soluzioni non del tutto adeguate, oltre che generare conflittualità tra Stato, Regioni e Province".
    In riferimento all'organico dei posti di sostegno, l'Aimc evidenzia "la positività dell'inserimento nella formazione in servizio rivolta a tutto il personale docente, delle metodologie dell'integrazione degli alunni disabili. Tale indirizzo - precisa l'associazione cattolica - non deve, però, condurre a una graduale riduzione degli insegnanti di sostegno, in quanto figure professionali che, da tempo, contribuiscono alla qualità del processo di inclusione nelle scuole".
    Infine, per quanto riguarda l'operazione di ricollocazione del personale inidoneo all'insegnamento, l'Aimc "auspica che avvenga con una certa gradualità, escludendo da tale mobilità i docenti prossimi al pensionamento, prevedendo un'adeguata formazione per coloro che assumeranno la qualifica di assistente amministrativo o tecnico e ridefinendo i parametri di assegnazione del personale Ata alle istituzioni scolastiche, così da evitare gli attuali squilibri".


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    Lo strano caso dei "presidi incaricati"

    Ad un osservatore attento del mondo della scuola, delle sue complessità, caratteristiche e, perchè no, delle sue conclamate bizzarrie, non può essere sfuggito lo strano caso dei 112 "presidi incaricati" tuttora in servizio in diverse regioni italiane, come "docenti incaricati dello svolgimento delle funzioni di dirigente scolastico".
    Sono, dunque, i c.d. ultimi "precari della dirigenza". L'istituto dell'incarico di presidenza, rimasto in auge ed in vita per buona parte degli anni '90, sembrava essere definitivamente "defunto" con l'art. 1/sexies della legge n. 43/2005 ("non sono più conferiti incarichi di presidenza, fatta salva la conferma degli incarichi già conferiti"), e con i due concorsi "riservati", per posti di dirigente scolastico, banditi nel 2002 e nel 2006. Nel periodo del cambiamento, della meritocrazia concorsuale(presunta, mai realizzata), alcuni di quei presidi incaricati non sono stati dichiarati "idonei" al superamento di quei concorsi.
    Molti non hanno nemmeno superato il concorso ordinario a dirigente scolastico, bandito nel 2004 e, attualmente gravato da numerosi problemi di tipo giudiziario (vedesi l'annullamento in Sicilia disposto dal CGA).
    Eppure la legge, l'Amministrazione, dopo averli rispediti per un anno all'insegnamento, ha deciso, nella temperie delle reggenze indiscriminate, nelle more di un fantomatico nuovo concorso, bandito a luglio, ma con scarse probabilità di concludersi rapidamente, di affidare a questi 112 moicani, tanto disprezzati, ancora una volta la guida di altrettante istituzioni scolastiche italiane.
    Forse questi "precari della dirigenza" sono dei parassiti? Forse invece hanno dimostrato sul campo esperienze, a volte superiori, altre volte solo più efficaci, anche rispetto a pseudo vincitori di concorsi dichiarati nulli dalla Magistratura amministrativa? Naturalmente, come per molte altre vicende in Italia, a questa problematica non pare vi possa essere soluzione.
    Cosa fare di questi 112 "bocciati" (?), "presidi" (?), per la legge ineliminabili "precari della dirigenza"?
    Chissà, è probabile che anche stavolta sarà la Magistratura a risolvere il problema o, semplicemente ci si disferà una volta per tutte di questi docenti con tanta esperienza, ma senza "idoneità" concorsuali o, se preferite, politiche.



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  9. #9
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    Concorso: chiarimenti in extremis del Miur

    La nota riguarda i docenti "atipici" che operano presso altre Amministrazioni (Afam e scuole militari, per esempio)
    A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione della domanda di partecipazione al concorso per dirigenti scolastici il Ministero “si accorge” di una piccola anomalia e corre ai ripari.
    La questione riguarda probabilmente un numero molto ridotto di persone, ma questo non significa che non si debbano trovare le soluzioni del caso.
    In pratica si tratta di questo: vi sono docenti che non riescono ad accedere alla compilazione dell'istanza on-line in quanto insegnanti presso istituti gestiti da altre Amministrazioni (per esempio docenti presso istituti di alta cultura o presso scuole militari) e, pertanto, non presenti nell’archivio del SIDI.
    Adesso il Miur chiarisce che “considerata l'atipicità delle suddette situazioni, il personale di cui trattasi potrà procedere alla compilazione della domanda on-line, indicando nella stessa, con autodichiarazione, il ruolo di appartenenza (scuole militari, Istituti AFAM ecc.)”
    Ma, aggiunge il Miur, “la relativa funzione sarà attiva a decorrere dall'11.08.2011”.
    Il personale “atipico” avrà dunque solo due-tre giorni di tempo per perfezionare la propria domanda e per procedere al “riconoscimento” presso un ufficio periferico del Ministero.
    E tutto questo proprio nei giorni “caldi” intorno a cavallo di Ferragosto.

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  10. #10
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    Concorso dirigenti: proroga (ma solo per pochi) al 19 agosto

    Chi ha avuto difficoltà ad essere "riconosciuto" dal sistema informativo del Minsitero avrà tempo fino al 19 agosto per presentare le domande di partecipazione al concorso per dirigenti scolastici. Lo comunica una nota de Miur
    A seguito dei problemi e delle difficoltà che si sono riscontrate negli ultimi giorni, il Ministero dell'Istruzione ha deciso di prorogare i termini per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso per dirigenti scolastici.
    La proroga sarebbe però valida solamente per i docenti che si trovano in particolari condizioni e cioè per coloro che non sono stati riconosciuti dal sistema in quanto in servizio presso altre amministrazioni (si parla di poche decine di insegnanti in tutta Italia).
    La procedura informatica attiva sul sito del Ministero rimarrà dunque disponibile fino alle ore 14 del prossimo 19 agosto.
    Purtroppo la nota ministeriale non si segnala per chiarezza e questo sta alimentando dubbi e perplessità, anche perchè appare perlomeno irrituale che con una semplice nota ministeriale si modifichi una scadenza già pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.


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